RELAZIONE COMUNE DI MUGGIA. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Transcript:

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Provincia di Trieste COMUNE DI MUGGIA P.R.G.C. Variante Generale n 15 in seguito alla decadenza dei vincoli preordinati all esproprio, di cui all art. 36 della L.52/91 Aprile 2001 Elaborazione conseguente all approvazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Il Sindaco: Roberto Dipiazza L Assessore all Urbanistica: arch. Lorenzo Gasperini Il Capo Servizio Urbanistica: arch. Ave Furlan Il Segretario Generale: dott. Gaetano Reggio I progettisti: prof. arch. Bruno Dolcetta dott. arch. Massimo Tessari dott. arch. Norma Totaro RELAZIONE elaborato A

Hanno contribuito all elaborazione della presente Variante n 15 del P.R.G.C. del Comune di Muggia, il cui progetto è stato suddiviso in quattro fasi consecutive: Progettisti: prof. arch. Bruno Dolcetta ing. arch. Domenico Tamburini I fase II fase III fase dott. arch. Massimo Tessari dott. arch. Norma Totaro Consulente per lo studio naturalistico ambientale: dott. for. Michele Cassol Collaboratori: dott. ing. Raffaella Cadei IV fase ed elaborazione informatizzata finale stud. Arianna Della Marina III fase stud. Carlotta Navarra I fase II fase III fase IV fase dott. arch. Giovanni Andrea Panizzon I fase III fase dott. arch. Fabiana Pieri I fase II fase III fase IV fase dott. arch. Nicoletta Zennaro I fase II fase 2

La presente relazione è conseguente al completamento dell iter burocratico della Variante n 15 approvata con D.P.G.R. n 0115 del 20 aprile 2001. 3

INDICE 1.0 Premessa 6 2.0 Il quadro territoriale di riferimento 7 2.1 Risorse, opportunità, obiettivi e politiche 8 2.2 Verifica ed approfondimento delle direttive impartite dal Consiglio Comunale con delibera del 31 maggio 1995 8 2.3 Profilo morfologico del territorio 22 2.4 I fondamenti storici 23 2.5 Il patrimonio archeologico 24 2.6 Ambiti di valore testimoniale e degli insediamenti antichi 24 3.0 Le risorse naturalistiche ed ambientali 28 3.1 Le caratteristiche ambientali 28 3.2 I valori ambientali 30 4.0 Le dinamiche demografiche 31 4.1 Il patrimonio edilizio 32 4.2 Dati statistici 34 5.0 Dimensionamento del Piano 42 5.1 La capacità insediativa residenziale teorica massima 42 6.0 Gli standards urbanistici 54 6.1 Gli standards urbanistici per le attrezzature collettive 55 7.0 Obiettivi della Variante n 15 al P.R.G.C. 65 8.0 Il Piano Struttura 66 8.1 Gli obiettivi e le strategie del Piano 67 8.1.1 Ambiti di tutela 68 Ambiti di interesse naturalistico e paesaggistico 68 Aree umide di elevato interesse naturalistico, ambientale, biologico 68 Aree complementari alla salvaguardia idrogeologica e paesaggistica 69 Aree di rimboschimento per la tutela ambientale a difesa dell'inquinamento 69 Aree archeologiche 70 Aree di valore storico e testimoniale 71 Edifici di particolare interesse storico, architettonico, ambientale ed etnico 73 8.1.2 La ripartizione dei tre grandi sistemi del territorio muggesano 73 a Il sistema istriano 73 b Il sistema della Valle delle Noghere 78 c Il sistema Carsico 80 8.1.3 Il complesso delle risorse ambientali esistenti 82 8.1.4 Il complesso relazionale costituito dalla rete viaria e dai collegamenti intermodali 89 4

8.1.5 Il complesso degli insediamenti residenziali 91 8.1.6 Il complesso degli insediamenti industriali, portuali ed artigianali 93 8.1.7 Il complesso degli insediamenti a concentrazione commerciale e direzionale 95 8.1.8 Il complesso degli insediamenti turistici 96 8.1.9 Il complesso dei servizi e delle attrezzature collettive 99 9.0 Flessibilità. Motivazioni ed ambiti di applicazione 100 10.0 Gli ambiti soggetti a proposta progettuale 112 10.0.1 Ampliamento del porto e riqualificazione area ex- Caliterna e aree comprese fra Piazza Repubblica e Piazzale Foschiatti 112 10.0.2 Rio Ospo e Laghetti delle Noghere 114 10.0.3 Valico di Rabuiese 118 10.0.4 Risistemazione S.P. n 14; la viabilità, la balneazione, la sosta, gli attracchi per i traghetti 119 11.0 Programma di attuazione 124 5

1.0 PREMESSA A seguito della decadenza dei vincoli preordinati all esproprio, di cui all art. 35 della L.R. 52/91 e successive modificazioni e integrazioni, la Regione ha disposto la redazione della Variante Generale al P.R.G. del comune di Muggia. Si deve rilevare, peraltro, che le previsioni del piano già apparivano, alla comunità muggesana, e per più di un aspetto, non più rispondenti ai propri obiettivi, cosicchè la prescrizione regionale di rivedere lo strumento urbanistico ha coinciso con la volontà della stessa comunità di riflettere a fondo sui temi di progettazione urbana e territoriale che investono Muggia. Nella predisposizione della presente Variante Generale si è tenuto conto, pertanto: del quadro di riferimento costituito dal P.U.R.G.del Friuli Venezia-Giulia; del quadro costituito dalla legislazione urbanistica regionale (L.R. 52/92 e successive modificazioni e integrazioni); delle direttive, per la redazione del P.R.G.C. elaborate dal Consiglio Comunale di Muggia con delibera del 31/05/95. 6

2.0 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Muggia con i suoi 13.214 abitanti, confina con la città di Trieste, che ne conta 231.000 (censimento 1991). Se consideriamo che alla stessa data, gli altri Comuni minori (Duino Aurisina, Monrupino, San Dorligo della Valle e Sgonico) avevano in totale, 17.657 abitanti, si noterà che nel Comune di Trieste risiede l 88% della popolazione dell intera provincia. Un peso ancor più rilevante della città capoluogo sul totale provinciale si registra con riferimento alle imprese, alle istituzioni, e agli addetti che fanno ad esse riferimento. A Trieste (C.I.C./1991) si concentra: il 90,2% del totale delle imprese (12.986 su un totale di 14.400); il 93,4% degli addetti ad essa corrispondenti (78.958 su 84.578); l 85,9% delle istituzioni (372 su 433) con ben il 96,8% degli addetti in questo comparto (17,097 su un totale provinciale di 17659); in sintesi l 89,7 % delle unità locali di imprese e istituzioni, con l 88,8 % degli addetti. Questi valori confermano la posizione assolutamente dominante di Trieste e rafforzano l ipotesi che si debba pensare al territorio provinciale (e non solo a questo) come ad un sistema metropolitano fortemente coeso e strettamente interdipendente. Ragionare intorno alle prospettive del territorio e della comunità di Muggia comporta, dunque, una continua attenzione alle relazioni strategiche con Trieste. Questo per comprendere gli intrecci ed i condizionamenti connessi: alla configurazione fisica del territorio giuliano, tutto teso nell arco collinare degradante verso il mare dominato dal Carso e dalle prime propaggini della penisola Istriana; alla comune base economica; alla realtà inter-istituzionale; alla struttura funzionale del sistema urbano ed alla dimensione di alcuni suoi indicatori, primo fra tutti gli intensi scambi quotidiani e gli stessi trasferimenti di popolazione residente che continuano a verificarsi tra le due entità amministrative. La domanda insediativa di aziende, servizi di livello territoriale e residenze che premono su Muggia e su ogni altra parte dello spazio metropolitano sono fortemente condizionati, oggi, e in assenza di un idea coerente ed esplicita di Piano esteso a tutto il sistema metropolitano, dalla continua ricerca di nuovi equilibri parziali ad esso collegati, molte scelte dovranno essere oggetto di intese per il futuro che impegnino le istituzioni, quali E.Z.I.T., Autorità Portuale, Provincia sui campi più significativi che attengono alle strategie di sviluppo dell intera area. 7

2.1 Risorse, opportunità, obiettivi e politiche L aver dichiarato la natura ed il rilievo attuali delle relazioni di Muggia con il sistema metropolitano e, soprattutto, con Trieste non comporta affatto un atteggiamento di attesa e, tanto meno un rinvio ad altri livelli istituzionali, riguardo alle decisioni in materia di pianificazione urbana e territoriale che competono al Comune. Comporta, invece, l impegno a individuare e rendere espliciti i procedimenti logici e metodologici attraverso i quali si procede alla individuazione e valutazione delle risorse ed opportunità di cui Muggia, qui intesa nella accezione più complessa di società civile e territorio, dispone e che propone per sé e all attenzione della struttura metropolitana, quale contributo alla formazione di quel quadro. La formazione della Variante del P.R.G.C. è l occasione e la sede per definire gli obiettivi che la comunità intende darsi, e le politiche che intende mettere in atto per perseguirli indicando fin d ora, ove possibile, le strategie e gli interlocutori e attori, pubblici e privati. E la sede, altresì, per indicare conflitti reali o potenziali in ordine all assetto ed uso di aree per le quali sono state indicate, in passato, prospettive anche solo in parte diverse e depositate, in alcuni casi, in documenti di pianificazione vigenti. 2.2 Verifica ed approfondimento delle direttive impartite dal Consiglio Comunale con delibera del 31 maggio 1995 Pare opportuno a questo punto riassumere le direttive impartite dal Consiglio Comunale comparandole con le risposte che la presente Variante intende proporre: a. recepire le indicazioni fornite dagli studi della situazione geologica, di cui il Comune si è preventivamente dotato, per rendere inedificabili le zone di forte o massima instabilità idrogeologica e comunque indirizzare gli interventi urbanistico-edilizi prevalentemente nelle zone con una situazione geostatica non compromessa. Nelle tavole di analisi sono stati ordinatamente riportati, componendo un quadro sinottico complessivo, i vincoli di varia natura che interessano parti del territorio di Muggia, inclusi i limiti alla edificazione derivanti dagli studi geologici a disposizione della Amministrazione Comunale precedenti all incarico della variante ed integrati dagli studi della Geokarst Engineering per la valutazione della situazione geostatica 8

ed idraulica a supporto della variante stessa. Da questi sono state individuate le aree nelle quali è escluso ogni tipo di edificazione. E chiaro che le eventuali zone di completamento per la edificazione residenziale e dei servizi, e ancor più, le previsioni del PRGC vigente per insediamenti da sottoporre a Piano Attuativo, dovranno escludere aree a medio o alto rischio idrogeologico ed, evidentemente, quelle dichiarate inedificabili. Nelle Norme si porrà, inoltre, particolare attenzione alla manutenzione di quegli insediamenti esistenti che insistono, in parte, su aree indiziate di rischio idrogeologico, quale la zona inedificabile definita BOA. b. confermare con previsioni di tutela attiva la protezione delle aree soggette a vincolo archeologico, bellezze naturali e interesse ambientale limitando comunque la potenzialità edificatoria nelle zone pregevoli dal punto di vista paesaggistico ed in tal senso: -valorizzare le aree archeologiche del Monte Castellier e del Monte San Michele; -confermare, salvo evidenti motivazioni in contrasto, il progetto generale riguardante la realizzazione di Parchi Urbani, inserendo tra questi l area boscata di Monte d Oro (ambi versanti); -valutare l opportunità di trasformare alcune delle aree attualmente destinate a parco urbano in ambito di tutela ambientale, tra questi si segnalano: -il Bosco in località Fortezza Punta Ronco (Olmi); -il Bosco S. Rocco; -il Bosco di S. Barbara (Bosco dei Corossez) - Farnei; -il Bosco di Vignano; -i laghetti delle Noghere. Il progetto preliminare recepirà le indicazioni di tutela sui Beni Culturali Storico, Archeologici, Architettonici e farà di quei siti, spazi, manufatti, riferimenti di eccellenza per una politica attiva di riqualificazione del territorio. Oltre a quelli richiamati al punto b delle Direttive, si terrà conto di altre testimonianze ed ogni altro edificio, anche minore, anche appartenente ad epoche relativamente recenti, che assuma tuttavia, carattere di testimonianza e/o documento di una epoca, prassi e gusto costruttivo non più in atto (come ad esempio gli edifici del villaggio originario ex Aquila o altri edifici testimoni della conformazione rurale del territorio). In questo senso non solo, ovviamente, il centro Storico di Muggia, ma anche i centri di S. Barbara, gli edifici rurali sparsi, il complesso del Lazzaretto, alcuni edifici della prima periferia storica del capoluogo, saranno tutelati e oggetto di una politica di conservazione e valorizzazione. 9

Sul tema dei beni paesaggistici, naturalistici ed ambientali, particolarmente scoperto nel PRGC vigente e per il quale gli studi disponibili, ancorché pregevoli in taluni casi, non offrivano documenti esaurienti e linee progettuali adeguate, in sede di studi per il Progetto Preliminare abbiamo ritenuto indispensabile avviare una prima rilevazione sistematica, per consentirci di assumere precise linee di progetto. Per la valutazione di queste risorse rinviamo allo specifico capitolo della Relazione Generale e all elaborato A3, tavola delle risorse naturalistico-ambientali che chiaramente definisce le aree di rilevante interesse naturalistico, gli ambiti di tutela naturalistica, quelli di tutela paesaggistica. Qui richiamiamo il fatto che si tratta sia di importanti episodi (zone umide boschi di varia natura, corsi d acqua), sia e soprattutto, di un intero ambiente collinare (la zona Istriana ), elaborato finemente da secolari pratiche agricole, che unisce testimonianze di civiltà rurale a ingenti valori paesaggistici. Tutto il territorio, per tanto, va inteso come un sistema da tutelare. Si prevede l estensione dei confini di tutela dei siti di maggior pregio, cenni alle politiche di valorizzazione (i laghetti delle Noghere nel circuito Bio-Italy...), percorsi da riscoprire o di nuovo tracciato per investire parti importanti del territorio con circuiti di interesse turistico e/o esplorativo-didattico, o forme molto controllate di funzione agrituristica. Riteniamo si debbano riservare a parchi urbani veri e propri quelle aree verdi di sufficienti dimensioni che saranno collegate anche da percorsi pedonali e che formeranno un sistema ecologico ambientale ad alto grado di fruibilità. Tali aree potranno essere: -il Bosco di san Rocco; -l area archeologica di Monte San Michele; -l area lasciata a monte della zona sportiva; -l area archeologica di Monte Castellier; -i laghetti delle Noghere. Fondamentale appare, sul piano concettuale e operativo, infine, il recupero della reale continuità ambientale al di là dei confini nazionali, in territorio sloveno. Le intese in corso con il Comune di Capodistria, oltre che su altri temi non meno importanti, hanno messo in luce la tutela e la valorizzazione delle risorse paesaggistiche, naturali e ambientali come uno degli argomenti centrali per collaborazioni ed intese. Nell ambito delle azioni di Piano, sembra perciò opportuno delineare un quadro di interventi utili a dotare il territorio comunale di una rete di percorsi che, sfruttando tracciati di sentieri e strade già esistenti, ne consenta una loro valorizzazione ad uso ricreativo, tanto per i residenti, quanto per i turisti. Allo stato attuale infatti la zona, pur caratterizzata da una fitta trama di itinerari non é facilmente percorribile nei suoi ambiti di maggiore interesse da parte di chi non conosca a fondo la geografia e la natura del territorio. 10

Ciò appare, in un certo senso, in contrasto con le peculiarità ambientali dell area, che sono senza dubbio notevoli, e con la vocazione anche turistica che il territorio possiede e che si intende promuovere ulteriormente. L obiettivo che ci si pone è quindi quello di: - dotare il territorio di una rete di percorsi a diversa valenza, ben individuabili sul terreno, in modo da offrire opportunità ricreative a residenti e turisti; - garantire la cura e manutenzione del territorio, anche nei suoi ambiti oggi meno conosciuti e/o frequentati. Il presupposto da cui si è partiti nel delineare le linee guida del programma di lavoro parte dalle valutazioni effettuate in sede di analisi che sono sintetizzate nella tavola delle risorse naturalistico-ambientali, che evidenzia con chiarezza la distribuzione delle aree boschive, di quelle di rilevante interesse naturalistico, gli ambiti di tutela naturalistica e quelli di tutela paesaggistica ed altre emergenze. c. dimensionare il piano ad una capacità insediativa che tenga conto dell andamento demografico, della popolazione già insediata, di quella teorica risultante dal volume complessivo realizzato o autorizzato e quella residua risultante dalla differenza tra quanto stabilito dagli standards regionali e quella di cui sopra, con l obiettivo di arrivare ad un dimensionamento inferiore a quello previsto dallo strumento urbanistico attualmente in vigore; Abbiamo ben chiarito nella Relazione Generale, che Muggia deve porre un severo limite, dal lato dell offerta di aree ed insediamenti, ad una domanda potenziale elevatissima che proviene dal sistema metropolitano e dalla città di Trieste in particolare. Abbiamo chiarito, altresì, che le strutture di supporto alla urbanizzazione sono insufficienti e che limiti sono stati posti in evidenza anche per i servizi di base ( acquedotto, fognatura, rete viaria minore...). Per quanto riguarda il calcolo della capacità insediativa teorica massima, si deve ricordare che mancano completamente dati dell ultimo censimento in quanto non è stato possibile ricostruire le zone censuarie del territorio comunale e che, pertanto, il calcolo proposto si discosta dal metodo individuato del DPGR 126/20 aprile 1995. Come si evince dagli articoli 8 e 9 del sopraccitato DPGR l azzonamento finale e la definizione dei volumi aggiuntivi residenziali previsti consentirà il dimensionamento esatto della nuova CIRTM, che risulta pari a 19000 abitanti, e dei servizi relativi; tale dimensionamento risulta supportato dal calcolo delle volumetrie realizzate, o in fase di realizzazione, eseguito dall Ufficio Tecnico Comunale. E così soddisfatta la richiesta di un dimensionamento inferiore a quello previsto dal piano vigente pari a 22.947 abitanti. 11

d. favorire la riqualificazione del centro storico risolvendo i problemi che non possono trovare soluzione all interno della zona omogenea A nell ambito del relativo piano di recupero; Per la zona omogenea A esiste un Piano di recupero ben definito il quale non risolve però alcuni problemi fondamentali per la riqualificazione dello stesso: il reperimento di alcune aree di verde e di parcheggio per soddisfare gli standards minimi della zona, nonché la realizzazione di una viabilità che permetta al flusso automobilistico non diretto in centro di by-passarlo completamente. Si deve dire che i temi sono essenzialmente due : - le operazioni che hanno come obiettivo la tutela, restauro, valorizzazione della città antica; - la soluzione del by-pass che consenta a mezzi automobilistici di oltrepassarlo senza entrare dentro l organismo racchiuso nella cerchia muraria. Le due questioni sono interconnesse strettamente. Per il tessuto antico è già stato adottato il Piano Particolareggiato- si farà riferimento ad esso per tutte le norme che contiene, e che interessano la indicazione puntuale delle possibili azioni per ciascun edificio e gli interventi sugli spazi pubblici. Ma va posto in evidenza che si dovrà prevedere la pedonalizzazione permanente della città antica, e ciò comporta una proposta adeguata di spazi di sosta e parcheggio fuori le mura. Sono stati pertanto previsti nelle aree marginali ad est ed ovest, legate alla zona Ex Caliterna ed al nuovo by pass, due nuovi parcheggi scambiatori. A ciò si provvede contestualmente alla riprogettazione delle aree marginali ad est e ad ovest, legate alla zona della ex Caliterna e al nuovo by-pass, con la previsione di due nuovi parcheggi scambiatori. A questo punto la galleria esistente assume per la mobilità generale, un valore integrativo per le correnti di traffico dirette dalla litoranea ovest verso il cuore della espansione. Per quanto riguarda il reperimento di aree da destinare ad attrezzature per il verde, lo sport e gli spettacoli all aperto, l ampliamento della zona da destinare a tali servizi limitrofa allo stadio Zaccaria sarà sufficiente a soddisfare le aree centrali di Muggia. e. favorire al fine di limitare nuove zone di espansione: -il recupero del patrimonio edilizio esistente; -la riqualificazione di aree urbanisticamente degradate ed edificate in modo irrazionale anche attraverso un incremento dell indice di fabbricabilità e/o una deroga per gli ampliamenti per ragioni igienico-funzionali in percentuale sul volume esistente per gli edifici esterni alla zona omogenea A ed antecedenti all entrata in vigore del primo piano regolatore (febbraio 1972). 12

Si prevede di operare solo con completamento di aree o sottosistemi parzialmente edificati; Particolare attenzione è stata posta a tutte quelle aree che saranno oggetto di uno specifico piano di recupero. Poiché con il piano precedente si è andati a squilibrare la capacità insediativa, si prevede di concedere deroghe volumetriche solo per casi di provata necessità e di misure minime. f. indirizzare i nuovi interventi residenziali in zone già urbanizzate o che comunque verranno urbanizzate nel prossimo quinquennio, facendo riferimento quindi ai progetti di impianti di cui il Comune è dotato; Si sono privilegiati quei luoghi o sottosistemi insediativi in grado di sostenere parziali incrementi dovuti al completamento e/o integrazione (il riferimento é ad una particolare applicazione della teoria delle soglie ) con le infrastrutture esistenti o con programmi di integrazione delle stesse. Il ragionamento sulla congruità dei servizi esistenti e la loro integrazione rispetto agli standard regionali, ha consentito di chiudere con coerenza la questione del dimensionamento generale della Variante Generale PRGC. g. limitare le zone di espansione soggette a P.R.P.C. e prevedere in questi casi: -una superficie minima dei comparti sufficiente ad una razionale distribuzione delle opere di urbanizzazione; -una loro localizzazione in prossimità delle zone di completamento tenendo conto del rapporto costo-beneficio dell intervento, relativamente al costo delle opere di urbanizzazione, e quindi della realizzabilità delle previsioni. Le aree soggette a PRPC sono considerevolmente ridotte rispetto alla variante n 11, tenendo conto delle indicazioni delle direttive. h. prevedere di allacciare Muggia a possibili soluzioni di trasporto pubblico o di collegamento intermodale come per esempio la metropolitana leggera; I sistemi di trasporto alternativo, da e per Trieste sono stati, storicamente, due: - i traghetti via mare; - il trenino a scartamento ridotto per Parenzo. 13

Entrambi non sono più attivi da tempo ma se ne ha una fortissima nostalgia. Le linee di trasporto via mare potrebbero (se i costi lo consentissero) essere ripristinati tra Muggia e la sua costiera per la balneazione e i vari punti dell arco di Trieste. Anche l Amministrazione Comunale di Trieste ha accennato, nei suoi programmi a questa eventualità, con questa, quindi, bisognerà avviare trattative. Una nuova linea su ferro è in costruzione a cura dell EZIT ; corre lungo il rio Ospo attestandosi sul fronte mare, verso la foce, dove è in fase di ultimazione la stazione ferroviaria. Non è opprtuno prevedere oggi collegamenti con la metropolitana leggera in quanto l EZIT sta elaborando un piano infraregionale che probabilmente terrà conto di questa possibilità. i. confermare le scelte riguardanti la grande viabilità internazionale ed il relativo collegamento con il capoluogo nonché l esigenza di risolvere i problemi del traffico locale della zona di Aquilinia, legati all improcastinabile processo di risanamento delle aree ex Aquila; Muggia trova, nelle relazioni da e per Trieste, alcuni blocchi alla mobilità che si traducono in una forte viscosità del traffico soprattutto in corrispondenza della galleria che sottopassa Aquilinia, ed è profondamente limitata dalle correnti di traffico internazionale (anche dalla componente frontaliera di scala locale o a breve raggio) che interessano (merci e persone) il valico di Rabuiese. Per i traffici pendolari interni all area metropolitana ci si possono attendere, in futuro, alcuni vantaggi conseguenti: - integrazione della viabilità ad Aquilinia; - le prospettive di apertura dei confini sloveni nella ipotesi di un ingresso di questo stato nella Unione Europea nei prossimi anni; - la realizzazione - completamento della viabilità di livello territoriale (in sostanza il prolungamento della bretella autostradale, fino al valico di Rabuiese), con conseguente liberazione dalla rete di traffico di interesse locale da ogni interferenza delle correnti internazionali e frontaliere. E stato recepito il miglioramento della rete viaria che si integra al sistema già progettato della Grande Viabilità, con una sistemazione della zona di Rabuiese basata sui criteri di parsimonia e, al tempo stesso di efficienza. E inoltre necessario il risanamento delle aree ex Aquila per riqualificarle in funzione di nuovi insediamenti non pericolosi con la ferma volontà di evitare il polo energetico. 14

j. riconosciuti i limiti e l impatto della circonvallazione collinare, individuare soluzioni che siano atte a risolvere i problemi della viabilità dell area urbanizzata di Muggia, tenendo presenti: - l esigenza di eliminare il traffico veicolare dal mandracchio bypassando il centro storico in galleria a monte o a mare, - le iniziative di riqualificazione del centro storico, - i problemi legati alla gestione della sosta; Riconosciuta la scarsa attuabilità della circonvallazione collinare, visti gli alti costi non supportati da sufficienti benefici, legati anche al forte impatto ambientale dell opera si prevede che la soluzione del problema della viabilità di attraversamento del territorio comunale si potrà attuare attraverso nuove infrastrutture: - la nuova strada che dal cimitero metterà in collegamento la Via XXV aprile; - il by-pass del centro storico, già ampiamente descritto ai punti precedenti; - il miglioramento della viabilità esistente con possibili e limitati completamenti, allargamenti e rettifiche; - il by-pass di Aquilinia; - l individuazione di nuovi collegamenti nel territorio collinare. Strettamente connessa alla viabilità ed alla vivibilità del centro storico di Muggia, è il problema del mercato settimanale. Si prevede perciò in area Ex Caliterna un area di sufficiente ampiezza attrezzata e dotata delle urbanizzazioni necessarie. l. prevedere un piano della viabilità, suddiviso per fasi coordinate, che preveda prevalentemente il riutilizzo dei tracciati esistenti e che sia in grado di soddisfare autonomamente le esigenze più immediate anche in attesa della realizzazione dei grossi interventi che sono al di fuori delle possibilità comunali, il tutto valutando: - la portata veicolare di stretta pertinenza delle aree costiere e quella del territorio collinare, - il dimensionamento delle possibili scelte progettuali sia viabilistiche che di parcheggio, - i costi ed i benefici conseguenti le soluzioni ipotizzabili; m. prevedere e stabilire per la viabilità secondaria: - le linee di fabbrica per le nuove costruzioni e le recintazioni necessarie per adeguare la sezione stradale anche in relazione al loro uso come viabilità generale, - nuovi tracciati a servizio delle zone residenziali di completamento e di quelle d espansione, rendendo possibile la loro realizzazione, in questo secondo caso, da parte del privato attraverso l attuazione dei P.R.P.C. 15

Sono state già individuate alcune strade per le quali sarà necessaria una progettazione esecutiva, nella fattispecie alcuni tracciati nella zona di Aquilinia, nonché una risistemazione della viabilità nei pressi del valico di Rabuiese, in attesa della realizzazione della Grande viabilità e un collegamento che da Salita alle Mura si colleghi a via XXV aprile utilizzando in parte tracciati già esistenti. n. prevedere, per il lungomare tra San Rocco ed il porticciolo del Lazzaretto, un interramento necessario a valorizzare questo tratto di costa dimostratosi adatto alla balneazione e alle attività relative al tempo libero, garantendo: - l individuazione dei parcheggi, di percorsi pedonali e di piste ciclabili; - una definizione delle caratteristiche della viabilità; - la previsione di attrezzature e servizi finalizzate alla balneazione e al tempo libero. Un grande tema unitario per molti aspetti, ma articolato in più sottosistemi, che comportano azioni molto differenziate, è quello che possiamo chiamare del waterfront che comprende: - la strada costiera da Muggia fino a Lazzaretto interessata anche dai previsti insediamenti turistici; Un allargamento verso monte è per lunghi tratti improponibile per le difficoltà ed i costi opposti dalla morfologia del sito ed è sconsigliabile in ogni caso per il violento impatto ambientale che ne deriverebbe, si è optato perciò per l allargamento verso mare come del resto già previsto dalla variante precedente. Si propone uno progetto che prevede la sistemazione della strada risanando per quanto possibile, ogni situazione in condizioni precarie verso la scarpata a monte ed evitando comunque nuovi scavi. Nello spazio libero, ampliato mediante gli interramenti, la cui profondità media sarà di circa 25/30 ml., troveranno posto i parcheggi, delimitati da un aiuola per piante d alto fusto, una pista ciclabile che potrà continuare anche nel territorio sloveno, ed infine lo spazio per la balneazione da attrezzare. Inoltre, trovano ubicazione adeguati chioschi e servizi per il ristoro ed attrezzature igieniche e docce esterne. Volumetria, dimensioni e sono oggetto di una normativa specifica. Particolare attenzione richiede il porticciolo di Lazzaretto, per il quale sono stati proposti i seguenti interventi: - localizzazione e contenimento del campeggio solo a monte della strada statale; - formazione di un parcheggio per circa 100 posti auto; -destinazione dell area liberata dall uso del campeggio per servizi alla balneazione e alla sosta conseguente alla presenza del valico confinario. 16

Si è provveduto inoltre a classificare il porticciolo esistente come ZTO S per evitare la necessità di PRPC che sarebbe derivato dalla classificazione come zona portuale. o. sottolineare la vocazione nel settore della nautica da diporto; - confermando l approdo di interesse turistico a San Rocco, - verificando la possibilità di sviluppo di attività indotte all interno della zona industriale dell ex Cantiere Alto Adriatico tenuto conto delle realtà esistenti; Il Comune di Muggia, con delibera della Giunta Regionale, è stato classificato comune turistico e, inoltre, la posizione geografica del Comune di Muggia, che ne fa l ultima tappa italiana prima della Slovenia e della Croazia, conferisce grande importanza a tutte le attrezzature connesse alla nautica da diporto. Le richieste dalla Germania, dall Austria e dal resto d Italia sono molto forti. La stessa Trieste è carente di posti barca e di attrezzature di servizio. Si ritiene che la domanda sia ben lungi dall essere soddisfatta ed inoltre che la realizzazione delle marine private, in atto e di progetto, che come indotto produrranno una naturale concentrazione di artigiani specializzati, incentiverà ulteriormente l attuale domanda ricuperando anche manodopera locale specializzata. Pertanto la presente variante tende a recepire le iniziative in atto ed a proporne altre: Porto San Rocco e la zona Cantieri Alto Adriatico sono ormai una realtà concreta e si ritiene sorretto confermarne i metodi e gli obiettivi. Verranno riconfermate tutte quelle iniziative, anche se in attesa del perfezionamento dell iter burocratico, come ad esempio la nuova darsena prevista a sud di Punta Sottile. Il by-pass del centro storico consentirà l ampliamento dell attuale porto di Muggia. Sono state onoltre soddisfatte le esigenze del cannottaggio e della vela minore. p. rideterminare, sulla base delle analisi di settore più recenti, le altre previsioni in campo turistico a favore: - di una strumentazione urbanistica diversificata che ponga attenzione alla richiesta di spazi attrezzati per il tempo libero nel rispetto del patrimonio naturale e del paesaggio, - di una estensione e valorizzazione delle aree a vocazione agricola della zona E (agricola con colture specializzate) prevedendo uno sviluppo nel settore dell agriturismo e vincolando nel tempo la destinazione d uso delle strutture previste; Il settore turismo sarà senza dubbio il life motive che connoterà la Muggia del 2000. Nel territorio muggesano il turismo si articola in più settori. 17

Il turismo culturale e ludico trova nel centro antico la sua principale localizzazione, ma non si può dimenticare l esistenza dei castellieri, delle aree archeologiche e di Muggia Vecchia. Il carnevale muggesano, anche estivo, e le numerose manifestazioni in calendario, attirano più volte nel corso dell anno, grandi quantità di folla, anche se per tempi brevi. Quando esplode il carnevale, la percorribilità della cittadina diventa pressoché impossibile, ma i muggesani sono giustamente legati a questa loro tradizione che raggiunge oggi la sua quarantaseiesima edizione e sembrano subire allegramente i temporanei disagi, che questo provoca, in cambio di un aggregazione sociale che dura tutto l anno. L amenità del paesaggio circostante, fortunatamente non ancora del tutto annullata dalla selvaggia edificazione di case uni-bifamiliari, la splendida litoranea, i boschi, le zone umide dovranno essere ulteriormente potenziate e strettamente collegate al centro antico, che fungerà da baricentro del territorio. Saranno quindi previsti percorsi ciclabili, pedonali, punti fissi con parcheggi e servizi, zone per l agriturismo a potenziamento del patrimonio naturale e del paesaggio. Le aree sportive e ludiche esistenti sono per ora utilizzate dalla popolazione locale, ma dovranno in seguito, essere potenziate per rispondere anche alla richiesta che verrà dagli utenti dei nuovi insediamenti turistici legati alla balneazione ed alla nautica. Particolare attenzione sarà posta per riqualificare le aree comprese tra il Rio Ospo ed il cavalcavia di Santa Barbara, la foce dell Ospo, le aree ora occupate dal tiro a volo compresa l area archeologica, quelle lungo tutto il corso dell Ospo fino ai laghetti delle Noghere affinché vengano restituite alla loro naturale vocazione ricreativa. Il P.R.G.C. dovrà individuare e tutelare all interno delle zone E: - le aree agricole da tutelare; - i fondi rustici; - le aziende agricole vitali; - le case di abitazione della famiglia rurale favorendo il recupero del patrimonio edilizio rurale esistente; - gli annessi rustici, se di pregio; - eventuali insediamenti agro-industriali; - le serre fisse; - le zone a vocazione agrituristica. q. porre le premesse per l avvio di un piano infraregionale finalizzato al risanamento del comprensorio dell ex Raffineria Aquila che individui, attraverso il riutilizzo di tali aree, 18

- le soluzioni per riqualificare e ristrutturare l abitato di Aquilinia- Stramare da un punto di vista urbanistico e l ambiente circostante dal punto di vista paesaggistico; - una soluzione per la viabilità locale, - le attività e le attrezzature a servizio dell industria. La Variante Generale punta: - ad una riqualificazione dell insediamento residenziale, agendo sugli spazi pubblici e sul miglioramento della rete stradale locale (piccole integrazioni e completamento); - un progetto di esclusione del traffico per una parte dell attuale statale, nel tratto più prossimo a Trieste, in modo da costruire, in prospettiva, un centro di quartiere su cui concentrare la riqualificazione degli spazi pubblici; a tal fine si potrà sfruttare, meglio la deviazione del traffico verso la galleria, consentita dalla nuova bretella di imbocco alla galleria stessa. All interno delle aree industriali dovrà essere eliminata l industria petrolifera e tutte le attività inquinanti, data la vicinanza con i centri abitati. Inoltre si propone il potenziamento delle attività connesse con l alta tecnologia, la vendita dei prodotti, tali da richiedere un alto numero di addetti, anche locali, il tutto conformemente ed auspicabilmente con il piano infraregionale. Su Monte San Giovanni una vasta area da adibire a centro studi specializzati connessi alla produzione industriale. r. individuare un assetto urbanistico più articolato, comprendente anche strutture di servizio, relativamente alle aree lungo la Grande Viabilità in corrispondenza del Monte d Oro e della Valle del Rabuiese in prossimità del valico confinario il tutto coerentemente con le scelte in campo economico già oggetto di deliberazioni dell attuale consiglio comunale e tenendo conto degli sviluppi della situazione internazionale; s. riqualificare e ridimensionare la zona doganale del valico di Rabuiese tenendo conto degli eventuali sviluppi internazionali legati all entrata nell Unione Europea della Slovenia e dei rapporti con i Paesi dell Est; La zona interessata dal valico di Rabuiese, per la molteplicità dei problemi, è appofondita con una scheda progettuale a livello prescrittivo. In sintesi si prevedono: - fluidificazione in tempi brevi della viabilità con formazione di idonei parcheggi e bretelle che saranno compatibili con la realizzazione della Lacotisce/Rabuiese; - nuove aree commerciali per soddisfare la richiesta già in atto; 19

1) zone miste ( ZTO O) saranno riordinate attraverso idonea normativa ed incentivi volumetrici; 2) servizi necessari alle funzioni doganali troveranno collocazione in apposite aree. t. individuare le soluzioni urbanistiche atte a valorizzare le caratteristiche degli abitati minori ed avviare la soluzione dei problemi specifici quali: - la riqualificazione dell abitato di Aquilinia anche in previsione di una riduzione del traffico, - la verifica della zona omogenea A2 di Santa Barbara e previsioni legate ad una possibile monumentalizzazione delle strutture archeologiche del Monte Castellier, - soluzione dell inquinamento elettromagnetico di Chiampore conciliando le esigenze derivanti dai vincoli presenti sul territorio e l esigenza di confermare il nuovo punto individuato dal Comune in cui trasferire le postazioni; Si rimanda ai punti precenti per la riqualificazione dell abitato di Aquilinia. Per l abitato di S. Barbara, in seguito all entrata in vigore della legge 34/97, si ritiene opportuno riconfermare l intero abitato in zona A2, soggetta a PRPC. Per la soluzione dell inquinamento elettromagnetico della zona di Chiampore è stato individuato dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni un nuovo sito sul Monte San Michele. u. limitare le zone per attrezzature, servizi e reti infrastrutturali non vincolando aree già urbanizzate che potrebbero essere destinate a zone residenziali con l obiettivo di ridurre al minimo l impatto con la decadenza dei vincoli preordinati all esproprio pur rispettando le esigenze della popolazione e le prescrizioni riguardanti gli standards urbanistici; Nel corso della stesura definitiva del progetto di P.R.G.C. è stato tenuto conto di questa indicazione compatibilmente alla tutela paesaggistica del territorio stesso, tenendo conto delle specifiche problematiche di ogni singola zona, nel rispetto del DPGR 126/20 aprile 1995. v. chiarire le norme riguardanti gli interventi minori come i depositi attrezzi, le serre, le strutture stagionali, quelle precarie, quelle ambulanti, ecc. vincolando nel tempo la destinazione d uso e la tipologia. 20

Le NTA individuano i parametri formali e volumetrici per tutti gli edifici minori e per le strutture quali pastini o muretti. Particolare attenzione verrà posta nel reperire una nuova ubicazione per il mercato ambulante settimanale che offra allo stesso un area attrezzata e dotata di tutte le urbanizzazioni necessarie. A tal fine si indica la zona dell ex Caliterna, nell ambito del programma di restituzione di tale zona alla cittadinanza. Già la lettura puntuale del presente documento porta a trarre alcune considerazioni conclusive. Sono state diligentemente analizzate tutte le ipotesi d uso del territorio comunale come riportate dalle direttive del Consiglio Comunale. Le tavole di analisi, facenti parte della relazione, hanno portato alla descrizione ed interpretazione dello stato di fatto ed hanno così permesso una rilettura del territorio ed una presa di coscienza sulle possibilità di interventi facilmente attualizzabili. Per quanto possibile, si è cercato di attendere alle direttive del Consiglio Comunale, integrandole ed interpretandole per consentire un intervento armonico e complessivo sull intero comprensorio indicando in modo puntuale gli elementi strutturali del Piano. Si deve tener presente che tali direttive sono state deliberate in data 31 maggio 1995 e che pertanto potrebbero in parte essere superate nei loro contenuti, in relazione allo sviluppo di iniziative che l Amministrazione comunale ha già intrapreso e che in alcuni casi incidono sulle stesse. Abbiamo individuato alcuni punti cardine della pianificazione: 1. massima tutela e valorizzazione delle risorse naturali, paesaggistiche, ambientali, storiche ed archeologiche, come ampiamente e fermamente richiesto dagli attuali indirizzi nazionali e regionali; 2. tutela delle aree agricole (che saranno suddivise in sottozone con normativa specifica); 3. limitazione delle aree di espansione residenziale a quelle sole parti di territorio già dotate di infrastrutture; 4. potenziamento massimo della vocazione turistica di Muggia quale ultima porzione di territorio dell intera area triestina ed in collegamento con la vicina Slovenia atta alla realizzazione di strutture turistiche su vasta scala; 5. definizione puntuale delle aree industriali con l eliminazione delle attività inquinanti in prossimità dei centri abitati; 6. individuazione di aree di progettazione esecutiva che sarà ampliamente sviluppata. Si ritiene infatti che le soluzioni puntuali in dette aree contribuiranno a risolvere le molte esigenze dell intero territorio comunale. 21

2.3 Profilo morfologico del territorio I brevi riferimenti alla storia ci consentono di mettere in evidenza come Muggia abbia in sé, per configurazione del sito e per l interpretazione che di esso l opera dell uomo ha inteso dare, una forte individualità urbanistico-territoriale. Ancor più evidente se ci riferiamo a quella che ci restituiscono le antiche documentazioni cartografiche e, in generale, iconografiche, e la storia. La struttura del territorio comunale ci appare articolata in tre parti distinte, anche se strettamente interconnesse. Tale lettura ci è stata di grande utilità anche al fine di definire temi di progettazione a noi contemporanei. E' un comune "istriano" intendendo, con questa definizione, che gli insediamenti antichi si collocano nell'ultima propaggine di questo sistema morfologico, geografico, ambientale e storico. Se, superando gli attuali e recenti confini internazionali, si valuta, infatti, lo spazio oro-geografico di cui fa parte, la continuità con l'istria emerge in tutta la sua evidenza. Muggia, con il suo centro antico, posto in posizione assolutamente strategica lungo la costa che si apre all estremità orientale dell arco triestino è, infatti, il primo porto istriano e ben se ne comprende l importanza per Venezia, che sviluppa gli insediamenti, le fortificazioni e i suoi avamposti commerciali del suo stato da mar lungo tutto l arco adriatico orientale, nel mediterraneo meridionale e l Egeo, fino a Costantinopoli e oltre. Ad Est del promontorio si apre la valle delle Noghere e la piana percorsa dal rio Ospo, un tempo utilizzata per le saline, preziose sia per Trieste che per Muggia, e fonte di dispute e di non infrequenti conflitti. Oltre comincia il sistema del Carso, un avamposto del quale, il Monte d'oro, ricade nei confini amministrativi muggesani. Questa ripartizione geomorfologica connota la struttura dei problemi di Muggia, ne articola, in modo netto, i temi di progettazione e ne riconosce gli interlocutori. E' da questo punto di vista, cioè quello dell individuazione delle "unità tematiche di progettazione" che riteniamo utile procedere. 22

2.4 I fondamenti storici A Muggia la storia politica da un lato, ed il sito dall altro, hanno un rapporto esemplare di relazioni circolari che si rafforzano e spiegano a vicenda. La storia (cfr. Muggia, I. Stener e A. Bressanutti, ed. LINT, Trieste, 1986) prende l avvio dal castelliere preistorico e poi dall insediamento romano, posti sul colle dominante il mare, nel luogo detto Muggia Vecchia dove, fra tracce archeologiche cospicue, ancora si eleva la chiesa paleocristiana dedicata a S. Maria Assunta (VI - VII sec.). Il consolidamento e sviluppo del borgo a mare o Borgolauro, l attuale centro storico, con la funzione portuale, e l impianto delle saline, componenti essenziali entrambe dell economia e della speciale attenzione riservata al nuovo insediamento, va collocato nel periodo successivo al 931, quando Muggia entra a far parte dei territori del patriarcato di Aquileia. L 8 luglio 1420 il doge Tomaso Mocenigo sottoscrive, in palazzo Ducale, il patto di dedizione di Muggia a Venezia, dando l avvio ad una vicenda politica e culturale destinata a durare fino alla caduta della Serenissima Repubblica, nel 1797, ed a segnare, in modo ancor perfettamente percepibile, lo spazio, l immagine urbana, l architettura, la struttura culturale e molte delle vicende economiche e sociali della comunità muggesana. Dopo l annessione all Austria (con la parentesi francese tra Austerlitz ed il congresso di Vienna), la storia di Muggia si intreccia con l ascesa di Trieste e lo sviluppo degli interessi strategici, commerciali e industriali dell impero asburgico che ne privilegiano lo sviluppo. Ha inizio la storia cantieristica moderna, con lo squero dei cadetti, il cantiere Tonello e, soprattutto, il cantiere di S. Rocco (inaugurato nel 1857), attività che continuerà, con intensità e vicende diverse, fino ad anni recenti. Sarà, dunque, la vicenda industriale-cantieristica a segnare, la storia economica e sociale della popolazione muggesana nell arco degli ultimi centocinquanta anni. Nel 1921 l annessione all Italia. Infine, la dolorosa esperienza conseguente alla seconda guerra mondiale, che ha portato alla mutilazione di una parte rilevante del territorio amministrativo comunale, e pesanti condizionamenti territoriali imposti dall essere a presidio di un difficile confine nazionale. Le prospettive appaiono, ora, in rapida evoluzione per l avvio di un processo di cambiamenti politici radicali nel campo delle relazioni internazionali. L ipotesi di ingresso della Slovenia in Europa, con una conseguente modificazione della natura delle relazioni fra gli spazi e le popolazioni confinanti rimuoverà molti dei vincoli ereditati dal dopoguerra. 23

In questo quadro alcuni temi di progettazione che il Piano deve affrontare (le questioni legate ai valichi di confine, soprattutto) possono cambiare segno ed obiettivi. 2.5 Il patrimonio archeologico Le indagini e gli scavi iniziati nell 800 hanno rivelato come il territorio del Comune di Muggia sia ricco di segni lasciati dall uomo fin dalle epoche protostoriche. Il clima mite la morfologia dei luoghi che si presta ad insediamenti facilmente difendibili, la presenza di materiali litici adatti alle costruzioni e facilmente reperibili, hanno nei millenni, favorito la frequentazione e gli insediamenti umani. Nella presente variante vengono sottolineati solo i siti di maggiore rilevanza e già catalogati ai sensi della Legge 1089/39, questi sono: -il porto romano,in parte sommerso,nell area antistante le Noghere. -il Castelliere di S. Barbara -l area di Muggia Vecchia con le suuccessive stratificazioni, -monte S. Michele Si può ipotizzare che i perimetri,così come rappresentati,siano passibili di variazioni. C é, comunque la certezza della presenza di altre zone interessate da presenze archeologiche, in parte conosciute e descritte nella Carta Archeologica del Friuli- Venezia Giulia edita dal Dipartimento di Scienze dell Antichità dell Università di Trieste ed in parte ancora sconosciute. Tra questi siti si è ritenuto di porre particolare attenzione all area, a mare, di Punta Sottile. Su questa zona è prevista la costruzione di una Marina con i relativi servizi che, così come ora è prevista, oscurerà per sempre la testimonianza archeologica. Poiché, per altro, la localizzazione di questa non è precisa, viene ricordata in cartografia con un asterisco (tav.p9 e tav.p14). 2.6 Ambiti di valore testimoniale e degli insediamenti antichi La variante n 15 del P.R.G.C. individua quattro siti: 1) il centro storico di Muggia, 2) il centro storico minore di S. Barbara, 3) il nucleo di Muggia Vecchia, 4) la struttura, anche ora militare, del vecchio Lazzaretto. 24

Si approfondisce come segue la descrizione di questi siti di grande valore anche urbanistico poiché sono ancora abitati e funzionali alla vita del Comune. 1) Il centro storico primario di Muggia La città antica, chiusa entro le sue mura, sovrastata dal castello, stretta intorno al porto, generatrice ed ordinatrice di ogni successivo sviluppo racchiude i valori di posizione, di integrità urbanistica e un patrimonio storico-architettonico di eccellenza. La sensibilità alla tutela integrale ed alla valorizzazione della città antica sono patrimonio ormai ben consolidato della comunità muggesana, che ha provveduto, in questa prospettiva, a predisporre un Piano di Recupero già approvato. Resta, tuttavia, insoluto il problema del suo attraversamento da parte del traffico automobilistico, problema che ha trovato, in passato, un parziale ma insoddisfacente rimedio nella costruzione di una galleria, di sezione limitata ad un solo senso di marcia che, sottoppassando il monte sovrastante, collega il litorale a ovest con la via Roma. Ci piace riportare alcuni stralci dal bellissimo volume Istria Storia, Arte e Cultura con il gentile consenso dell autore sig.dario Alberi: Questa cittadina è l unico abitato istriano importante rimasto in territorio italiano dopo il trattato di Parigi del 1947. Probabilmente già in epoca romana, ma sicuramente nell Vlll secolo,qualche capanno di pescatori esisteva alla foce del torrente Fugnan. Dopo la pace romana, secoli di incertezza e di abbandono fecero si che la valletta si impaludasse ed appena dopo il Mille questa area venne recuperata. Da questo antico nucleo abitato ebbe origine la piccola città di Muggia. Per secoli la comunità fu composta da salinari e pescatori che, qualche volta, non disdegnavano la pirateria. Fu distrutta nel 568 dai Longobardi e nell 880 fu saccheggiata dai pirati narentani reduci da una scorreria ad Umago durante il XIX secolo, soppresse le saline, si incrementò l industria lapidaria. Muggia ebbe alternativamente amicizie ed inimicizie con i Veneziani, i Genovesi, i Triestini e i Capodistriani; fu occupata, mercanteggiata e permutata come un feudo ma restò sempre libero comune, con un suo consiglio e con una sua parlata nella quasi totalità del suo territorio, non si sentì parlare né tedesco né una lingua slava.. La città, pur non avendo origine romana, evidenzia una struttura da colonia militare 25