Medicina Narrativa Daniele Govi
1995 LaMedicina Narrativa, termine coniato da Rita Charon, nasce nel tentativo di colmare la mancanza della Medicina Basata sull Evidenza di prendere in considerazione per la cura gli aspetti personali del malato.
Cos è la Medicina Narrativa? E un approccio relazionale che arricchisce l atto medico grazie ai racconti dei pazienti e degli operatori sanitari e grazie alla loro capacitàdi raccontare gli aspetti della salute e della malattia nelle loro rappresentazioni emotive oltre che tecniche.
La cosiddetta Narrative-Based-Medicine, come èstata successivamente definita in una raccolta di articoli pubblicati dal British Medical Journal (1999), nasce negli USA, in particolare ad opera della Harvard Medical School e dell approccio fenomenologico ed ermeneutico in essa dominante. Ispiratori di tale approccio sono due psichiatri e antropologi in essa operanti: Arthur Kleinman e Byron Good.
Tale prospettiva fenomenologicaindividua un particolare modo di conoscere la realtà, altrettanto sostenibile rispetto a quello scientifico (rigido, causale, deduttivo, empiricooggettivo ): è il modo del significato, che è indissolubilmente legato all esperienza vissuta di tale realtàin ciascun individuo e che comprende quindi anche l incertezza, l intuizione, l immaginazione.
La Medicina Narrativa sostiene una visione nuova e complessa del sapere medico, che valuti non solo i «fatti», ma anche le intenzioni, i valori, leconcezioni del mondo e della vita.
La Medicina clinica èfatta di conoscenze scientifiche, di dati, di tecnologie, di logica, ragionamento, soluzione di problemi e decisioni..ma non basta: l esercizio della Medicina clinica èanche una relazione d aiuto, una relazione tra persone con un corpo, ma anche con una psiche; con una biologia, ma anche con emozioni e sentimenti.
Medicina narrativa significa sviluppare una disposizione di attento e costante ascoltodel paziente, che permetta una sua conoscenza individuale. Infatti, quando noi pensiamo narrativamente, stiamo cercando di comprendere un singolo caso. In quest ottica narrativa, la medicina si trasforma in una scienza degli individui.
L ascolto Giovanni come sei cambiato! Eri tanto alto e adesso sei cosìbasso! Eri così robusto, e ora sei magrissimo! Eri tanto biondo e ora sei castano. Cosa ti è successo Giovanni? Non sono Giovanni, sono Paolo. Oh, hai cambiato anche nome!
E importante che quanti -come operatori sanitari -per professione hanno il compito di ascoltare delle storie diventino consapevolidel ruolo che hanno nella costruzione del significato di un esperienza particolarmente dolorosa e destabilizzante, qual è la malattia.
Narrative Based Medicine versus Evidence Based Medicine antinomia o completamento?
Disease /Illness
LaNBM non vuole contrapporsi alla EBM, ma essere uno strumento di supporto ad essa. E quindi necessario che le nuove figure mediche sviluppino capacitàcomunicative ed empatiche che non sono innate, ma strumenti che possono essere appresi e interiorizzati. Raccogliere e portare alla luce un esperienza da parte del paziente non è facile, richiede tempi appropriati, riflessioni adeguate ed una formazione specifica.
La Medicina Narrativa non si riduce a una semplice ricezione di una storia di malattia, ma richiede competenze «interpretative», ossia di attribuzione di significato, e soprattutto la capacitàdi rispondere narrativamente alla storia.
La narrazione non èmai soltanto il prodotto del soggetto narrante, ma di una co-costruzione tra chi racconta e chi ascolta.
Il narrare richiede esercizio e possibilità di confronto e occorre sottolineare come, fino a quando non si abbia avuto la possibilitàdi raccontarsi,non si può avere la capacitàdi ascoltareun racconto.
La conoscenza personale èsempre anche conoscenza di sé, attraverso quella di un altro individuo.
Competenze sia razionali che relazionali.
Promuovere una pratica clinica intesa in senso ermeneutico, finalizzata ad individuare non solo spiegazioni, ma anche significatidell esperienza di malattia.
La narrazione può anche direttamente curare. Può infatti diventare la via privilegiata per la conoscenza di sée per la costruzione, o ricostruzione, della personale identità, processo questo di cruciale importanza nell esperienza di malattia grave e invalidante, che spesso letteralmente «spazza via»l identitàdel malato.
La narrazione dell esperienza personale dovrebbe avere un ruolo significativo anche nelle relazioni di cura perché quando la sofferenzaviene inserita in racconti reali e diventa condivisibilesi può trasformare in risorsa.
Il ricordare, o il raccontare, ci trasmettono la sensazione di «tenerci insieme». D. Demetrio, 1995
scrive Karen Blixen «Tutti i dolori sono sopportabili se li si inserisce in una storia o si racconta una storia su di essi»
Il desiderio di narrazione, che caratterizza costantemente l esperienza umana, trova particolare urgenza in quelle che vengono definite «le esperienze apicali della vita»: la nascita, la separazione, la malattia, la perdita, il dolore, la morte.
Ciascuno di noi, quando vuol capire qualcosa di improvviso e doloroso che gli è accaduto, a cui non riesce a dare un senso (proprio come avviene nell esperienza di malattia), racconta una storia.
La narrazione può essere una strategia che l individuo adotta per trovare e/o costruire un significatoalle proprie esperienze, soprattutto dolorose, nel tentativo di renderle cosìpiùsostenibili.
Narrare significa rinvenire, scoprire e costruire un significato. La realtànella quale esistiamo èla nostra storia, personale, soggettiva e, fortunatamente, aperta al cambiamento.
Secondo la medicina narrative-based il linguaggio non descrive ma costruisce la realtà.
Mi racconti la sua malattia Ricorda come è iniziata? Che cosa rammenta dell inizio della sua malattia? Che cosa pensa che abbia causato la sua malattia? Si rammenta del momento della diagnosi? Che cosa ricorda essere successo dopo la diagnosi? Come è stata la terapia? Come l ha vissuta? Come vedela sua vita adesso? Che cosa pensa succederà? Come si immagina il suo futuro?
«Scrittura parallela», «cartella clinica parallela»(parallel chart) di Rita Charon (2006) abituarsi a scrivere delle brevi note sui propri pazienti e a rileggerle prima che il colloquio abbia inizio.
Spazio ove annotare, pur brevemente e con discrezione, quegli aspetti rilevanti dell esperienza di malattia del paziente e dei suoi cari che, per altro, normalmente discutiamo in équipe.
Abituarsi a fissare con la scrittura pur brevi note riguardanti i vissuti di malattia che emergono durante il nostro rapporto di cura, scegliendo le parole («mettendoci del nostro»), ci può permettere di scorgere meglio il senso di un eventuale nuova storia che si sta costruendo, con il nostro coinvolgimento.
La co-costruzione di storie favorisce la cosiddetta «alleanza terapeutica» (parole spesso abusate e banalizzate).
Ma cosa può veramente significare «alleanza terapeutica»? Mi èpiaciuta e vi propongo una risposta, articolata in 5 punti, di Giorgio Bert
«Alleanza terapeutica» Ascolto attivo e non semplice beneducato stare a sentire. Dialogo e non alternanza o somma di monologhi. Rispetto per ciò che il paziente porta: per quanto stravagante o irrazionale ci possa sembrare, esso ha senso per lui. Umiltàda parte del professionista: uno scienziato non ha certezze, né dogmi, né verità assolute. Generosità: non basta comportarsi come se dell altro ce ne importasse; occorre che ce ne importi davvero. Giorgio Bert
L etica della Medicina Narrativa Riservatezza e rispetto della privacy. Rispetto dei valori della persona: non irridere e non giudicare le diversità. Riconoscenza per il dono delle esperienze dolorose altrui, che aiutano la crescita psico-emotiva personale. Attenzione all etica del quotidiano, nelle situazioni reali di cura.
Caro Diario di Nanni Moretti (19993)
Medical humanities: ciò che riguarda la comprensione dell uomo (nella sua specificitàed unicità) attraverso le scienze umane (psicologia, pedagogia, filosofia, antropologia, storia, giurisprudenza, letteratura, arti visive )
La storia di Guido