BRUTTE NOTIZIE IN UNA BUSTA DI PROTEINE!

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Transcript:

BRUTTE NOTIZIE IN UNA BUSTA DI PROTEINE!

VIRUS batteri estremamente piccoli agenti infettivi animali parassiti intracellulare obbligati struttura semplice non cellulare piante un solo tipo di acido nucleico (DNA o RNA) I componenti sono sintetizzati separatamente e assemblati in seguito

Poxvirus (400x200 nm) Visibili al limite della microscopia ottica Poliovirus (20 nm) La taglia di un ribosoma Genoma: 5000 200.000 bp Batteri più piccoli 600.000

EXTRACELLULARE virione Particella che si trasmette da una cellula all altra Acido nucleico Capside (proteine) nucleocapside Envelope (rivestimento membranoso)

CAPSIDE Il capside è costituito da subunità ripetute (capsomeri) Massima resa con un informazione ridotta

esposti alle opportune condizioni, i protomeri si associano spontaneamente a formare il capside (AUTOASSEMBLAGGIO) Protomeri e capsomeri sono legati con legami deboli non covalenti: i capsidi vuoti si dissociano facilmente

SIMMETRIA ICOSAEDRICA 20 facce triangolari 12 vertici I capsomeri sono formati da subunità (protomeri) I pentameri (5 subunità) si trovano ai vertici gli esameri (6 subunità) formano le facce

esameri = pentameri I protomeri possono essere pentameri esameri La struttura dei capsomeri segue le leggi della cristallografia Il numero di capsomeri può assumere solo valori discreti 12, 32, 42, 60, 72, 92, 162, 252 parvovirus poliovirus Papillomavirus (HPV) adenovirus

SIMMETRIA ELICOIDALE forma cilindrica Un solo tipo di capsomero flessibili (virus influenzali) Rigidi (mosaico del tabacco- M13)

I capsomeri si avvolgono a spirale attorno alla regione centrale cava Il genoma è situato in un solco tra i protomeri la ripetizione di una stessa proteina è spesso la sola possibilità di rivestire un acido nucleico di piccole dimensioni

SIMMETRIA COMPLESSA Hanno una struttura complessa non assimilabile né a quella elicoidale né a quella icosaedrica POXVIRUS GRANDI BATTERIOFAGI

POXVIRUS forma a mattone, sono così grandi da essere al limite della risoluzione del microscopio ottico Il dsdna è associato a proteine e forma un nucleoide a forma di disco biconcavo, delimitato da una membrana tra il nucleoide e l involucro esterno ci sono due corpi laterali ellittici L involucro pericapsidico è rivestito da tubuli e fibre

I batteriofagi della serie T pari (T4) hanno una struttura particolarmente complessa, in parte icosaedrica in parte elicoidale (ambivirus) la testa esagonale è connessa per uno dei vertici a un appendice tubulare (coda) testa colletto asse tubulare (cavo) La coda è formata da un canale centrale rigido, circondato da una struttura contrattile fibre caudali Guaina elicoidale placca basale esagonale spine Una delle estremità della coda è unita alla testa da un collare (colletto) l altra estremità termina in una piastra basale munita di spine proteiche dalla piastra si dipartono alcune fibre, destinate a facilitare l attacco della piastra al recettore sulla cellula batterica

Variazioni di questa struttura si osservano in batteriofagi privi di apparato contrattile e con una coda lunga e flessibile O corta e rigida Fago lambda Fago T7 Le fibre caudali possono essere assenti

Fasi di replicazione ATTACCO Il virione riconosce i propri recettori La natura dei recettori determina il tropismo del virus e la suscettibilità di diversi tipi cellulari

PENETRAZIONE Batteriofagi- virus vegetali devono attraversare la parete Virus animali Attraversano la membrana Influenza sulla struttura

I virus vegetali penetrano attraverso lesioni provocate da insetti, miceti o traumi I grandi batteriofagi iniettano il proprio acido nucleico attraverso la coda contrattile

SINTESI DI ACIDO NUCLEICO E PROTEINE L acido nucleico esce dal capside E sintetizzare proteine Il virus utilizza i sistemi della cellula precoci (enzimi) Per duplicare l acido nucleico tardive (componenti capside) Le normali funzioni della cellula si interrompono

ASSEMBLAGGIO Le proteine dei capsomeri si assemblano spontaneamente L acido nucleico si inserisce nel capside

RILASCIO il virus si libera dalla cellula In molti casi provocandone la lisi

Nel corso della la liberazione dei virioni alcuni virus acquisiscono un envelope costituito da un doppio strato lipidico, derivato dalla membrana della cellula infettata, in cui sono inserite glicoproteine (spicole)

Le spicole sono di origine virale e sono già inserite nella membrana della cellula ospite al momento della fuoriuscita dei virioni

UN BATTERIOFAGO TEMPERATO: LAMBDA testa icosaedrica 64 nm coda non contrattile 150 nm GGGCGGCGACCT 5 cos cos 5 Nel virione, il genoma è lineare, con due regioni complementari a singolo filamento alle estremità CCCGCCGCTGGA

subito dopo l ingresso nella cellula i siti cos si associano e il genoma fagico diventa circolare

N P L ci P R cro la RNA-polimerasi batterica riconosce i promotori PL e PR cos i due geni trascritti sono Cro e N La trascrizione termina con un meccanismo Rho-dipendente

FASE INTERMEDIA Il prodotto di N (antiterminatore) annulla la terminazione Rhodipendente e permette di ottenere trascritti più lunghi ciii N ciii P L ci P R cro cii cii O P Q Q Tra le proteine espresse ci sono i prodotti di cii e ciii È prodotta una limitata quantità di proteina Q L antiterminatore non è del tutto efficiente sul terminatore a monte del gene Q

FASE INTERMEDIA i geni trascritti a partire da PL sono implicati nella via lisogenica N ciii P L ci P R cro cii O P Q quelli trascritti a partire da PR nella via litica R S att J I K L M H T Cos A W B C D E F Z V U G

La scelta tra le due possibilità dipende da diversi fattori, tra cui il livello di espressione del prodotto di Q ciii N P L ci P R cro cii O P Q Q Anche Q è un antiterminatore e promuove la trascrizione dei geni per le proteine strutturali, per la replicazione del DNA, di quelli che provocano la lisi della cellula R S A W B C D E F Z In questo caso il fago entra ineluttabilmente nella via litica J I K L M H T G V U

L infezione produttiva è il caso più comune, ma a volte lambda sceglie un altra via: Quando? dipende da fattori dell ospite e del fago PL ci P R cro ciii N Regione d immunità cii O P Q R S In particolare dipende da ci A W B C D E F Z J I K L M H T G V U

E dai suoi rapporti con Cro C-I è il repressore di Lambda perché impedisce l insorgere di una infezione produttiva Ma ha bisogno della presenza di C-II e di C-III C-III C-II

Cro è un repressore trascrizionale e si lega agli operatori di PL e di PR? OR3 OR2 OR1 ciii N P L /O L ci P RM P R /O R cro P E cii Nell operatore OR esistono tre siti di legame distinti Cro ha affinità 3>2>1 e si lega a OR1 solo quando gli altri due siti sono saturati Quando Cro lega OR1, anche PR è represso e non sono più trascritti ciii (da PL) e cii (da PR) ciii e cii non sono più trascritti C-III C-II

quando Cro reprime PR, cessa anche la propria trascrizione e libera OR1 OR3 OR2 OR1 ciii N P L /O L ci P RM P R /O R cro cii P E ci è in posizione tale da non essere trascritto né da PL né da PR C-II Può essere trascritto da PE che però deve essere attivato da C-II

OR3 OR2 OR1 ciii N P L /O L ci P RM P R /O R cro cii P E C-II è continuamente degradato da proteasi batteriche C-III C-II proteasi A meno che non sia protetto da C-III

PE può essere attivato solo se il livello della proteasi è basso proteasi O se è alto quello di C-III C-III OR3 OR2 OR1 ciii N P L /O L ci P RM P R /O R cro cii In questi casi ci si esprime P E

il suo prodotto compete con CRO per i siti OR OR3 OR2 OR1 ciii N P L /O L ci P RM P R /O R cro cii P E L affinità di C-I è OR1>OR2>OR3 Sottrae quindi il sito OR1 a Cro

Quando C-I è legata a OR1 reprime completamente PR, bloccando e impedisce l inizio della fase tardiva Impedisce anche la trascrizione di C-II e quindi l attivazione di PE OR3 C-I OR2 OR1 ciii N P L /O L ci P RM P R /O R cro cii P E Quando però si lega anche a OR2, attiva PRM garantendo la propria trascrizione Se C-I lega anche OR3 PRM si blocca, il livello di C-I decresce, per aumentare nuovamente quando OR3 viene liberato

INTANTO.. C-II C-II attiva anche la trascrizione di int Il prodotto di int (Integrasi) taglia il cromosoma batterico in un punto specifico (tra gal e bio) E il cromosoma di lambda in corrispondenza del sito att integrasi gal ciii N PL ci P R cro cii O P Q R S attb bio attp J I K Cos A W B C D E F Z V U G M H T L e li lega insieme, integrando il genoma di lambda nel cromosoma batterico

Il genoma integrato si replica insieme a quello batterico conservando l informazione del virus integrasi

L unico gene fagico che si esprime è ci Che blocca l eventuale attacco di altre particelle di lambda ci Reprimendone la trascrizione precoce

Induzione della fase litica stress che danneggiano il DNA UV Raggi X risposta SOS luce mutageni La proteina RecA è iperespressa e acquisisce un attività proteasica I prodotti di int e xis (escissionasi) liberano il genoma di lambda dal cromosoma degrada C-I, sbloccando la trascrizione dei geni della fase tardiva

Ad alte concentrazioni, Cro modifica il modo di duplicarsi del genoma di lambda duplicazione bidirezionale cerchio rotante, molto efficiente e veloce, permette di ottenere rapidamente molte copie del genoma fagico i concatenameri (serie successive di genomi) sono poi tagliati in corrispondenza dei siti cos e impaccati nella testa dei virioni i batteriofagi escono dalla cellula, che lisa a causa dell attività dei prodotti di R e S

T4: un fago virulento IL fago T4 utilizza la RNA-polimerasi dell ospite P precoci P intermedi P tardivi Che riconosce solo i promotori di fase precoce le proteine precoci modificano la RNA-polimerasi in modo da far trascrivere anche i geni di fase intermedia

Uno dei prodotti blocca il fattore sigma batterico sigma L attività dell ospite cessa I geni precoci non sono più trascritti una nucleasi virale degrada il DNA batterico per recuperare nucleotidi nucleasi

Mot A riconosce i box tipici dei promotori intermedi MotA P precoci P intermedi sigma P tardivi È prodotto un nuovo fattore sigma per la trascrizione dei promotori tardivi La modificazione sequenziale della RNA-polimerasi batterica fa sì che siano trascritti solo i geni virali

Nucleasi proteine precoci Riconoscimento geni intermedi Proteine intermedie DNApolimerasi Nuovi sigma Proteine intermedie Nuovo sigma Proteine tardive Replicazione DNA fagico strutturali

Dopo 5 minuti dall infezione inizia la replicazione del DNA virale il genoma di T4 (dsdna) ha circa 200 geni, sempre tutti presenti in ogni particella virale; le singole particelle iniziano e finiscono con geni differenti PERMUTAZIONE CIRCOLARE RIDONDANZA TERMINALE

1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 la ripetizione garantisce che non ci sia il rischio di perdita di informazione genetica la ripetizione garantisce che non ci sia il rischio di perdita di informazione genetica

Le unità genomiche sono duplicate singolarmente 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 poi si ricombinano poi tra loro formando concatenameri 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1

MECCANISMO A TESTA PIENA I concatenomeri sono tagliati in pezzi uguali, lunghi abbastanza da riempire del tutto la testa 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 1 9 2 3 Nella testa del virione entra il 102% circa del genoma La velocità con cui T4 si replica è facilitata anche dalla presenza di proteine precoci che influiscono sulla sintesi di nuovi trna.

Nel DNA di T4 la timina è sostituita dalla 5-idrossimetilcitosina che viene poi ulteriormente modificata glicosilazione glucosio HOH 2 C NH 2 N N O questa particolarità protegge il DNA fagico dalla RESTRIZIONE H

le cellule procariotiche possiedono enzimi che tagliano il DNA estraneo SISTEMI DI RESTRIZIONE insiemi di enzimi specie-specifici che tagliano il DNA in corrispondenza di brevi sequenze di riconoscimento GAATTC GGTACC endonucl endonucl Alcune modificazioni del bersaglio (es.metilazioni) proteggono il DNA dalle endonucleasi di restrizione

pviii è rimossa e piii resta attaccata al genoma L ospite converte il ssdna(+) in una forma replicativa dsdna e la trascrizione ha inizio I geni più vicini ai terminatori (VIII e III) sono i maggiormente trascritti

Un fago filamentoso: M13 La proteina VIII è la componente strutturale principale si dispone intorno al genoma in una struttura tubulare (circa 2700 subunità identiche) Il genoma è formato da ssdna La proteina III è la proteina minore presente in 5-8 copie, alle estremità del filamento

ssdna circolare- 10 proteine Una vasta zona intergenica permette di usare M13 come mezzo per biotecnologie I geni più vicini ai terminatori (VIII e III) sono i maggiormente trascritti

piii si lega al pilo F (pilo sessuale di E. coli) Tutto il fago entra nella cellula Solco proteico? Depolimerizzazione di F? pviii è rimossa e piii resta attaccata al genoma L ospite converte il ssdna(+) in una forma replicativa dsdna e la trascrizione ha inizio

+ - Punto di crescita pii (replicasi) introduce una interruzione nel filamento(+) filamento spiazzato La polimerasi usa il filamento come stampo per replicare il genoma con il modello a cerchio rotante

Dopo un giro intero, la replicasi introduce un altra interruzione liberando una copia del genoma(+) che si circolarizza pv (ssb-protein) si lega al genoma impedendo la formazione di ulteriori forme replicative

(+) Forma infettante Enzimi dell ospite Forma replicativa dsdna Replicazione bidirezionale Si avvia la replicazione a cerchio rotante pii crea un interruzione nel filamento (+) pii interrompe il filamento (+) completato (+) Che si libera e circolarizza

piii guida il genoma verso la membrana pv lascia il posto a pviii, già presente nella membrana dell ospite La lunghezza del fago dipende da quella del genoma (si possono introdurre frammenti estranei fino a 7 volte la lunghezza del genoma)

I BATTERIOFAGI POSSONO TRASFERIRE FRAMMENTI DI GENOMA TRA UN BATTERIO E L ALTRO MEDIANTE LA TRASDUZIONE GENERALIZZATA SPECIALIZZATA può essere trasferito qualsiasi marcatore genetico possono essere trasferiti solo marcatori specifici non tutti i fagi sono in grado di trasdurre e non tutti i batteri possono essere trasdotti, ma il fenomeno è diffuso abbastanza da avere importanza nel trasferimento genico in natura

GENERALIZZATA alla fine di un ciclo litico può accadere che DNA dell ospite venga impaccato in alcuni capsidi al posto di quello fagico I fagi capaci di dare trasduzione generalizzata devono avere un meccanismo di impacchettamento che permetta il riconoscimento accidentale del DNA dell ospite Il fago trasducente (circa 1/1000) può infettare un altro batterio ma non iniziare un normale ciclo di infezione perchè non c è DNA virale (particella difettiva) Un fago trasducente spesso impiegato nelle biotecnologie microbiche è P1 specifico per E. coli

Es. fago lambda: può a volte trasdurre il gene gal Escissione corretta Escissione errata (rara) Si forma una particella trasducente per il gene gal

gal si integra stabilmente nel genoma virale e può essere trasferito ma con efficienza bassa perchè il sito di riconoscimento è alterato (ibrido) e l integrazione è resa difficile Eventi di ricombinazione, con un doppio crossing over ai lati del gene gal possono portare alla formazione di trasduttanti STABILI

L efficienza di trasduzione diviene più elevata se è già presente un fago temperato (fago helper) In questo caso, il sito ibrido creato dal fago helper integrato è identico a quello della particella trasducente e permette l integrazione Il fago helper può supplire a eventuali perdite di funzione della particella trasducente I trasduttanti sono instabili perché il profago può essere indotto all escissione

La trasduzione permette di introdurre nuovi alleli o anche nuovi geni nel cromosoma batterico La quantità di DNA batterico trasportato varia con le dimensioni del capside Il fago P1 di E. coli può trasportare fino a 99 Kb (2% del cromosoma batterico) TRASDUZIONE ABORTIVA Solo il 10-30% del DNA trasdotto si integra, ma la parte non integrata può formare dei diploidi parziali e esprimersi per qualche generazione x a + a - x