Molti pensano che basti leggere delle pagine di un libro per imparare, come

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Transcript:

Non basta leggere per imparare! Occorre comprendere per apprendere e non solo. A cura di M.E. Bianchi / V. Rossi/ B. Urdanch Non basta leggere per imparare. Molti pensano che basti leggere delle pagine di un libro per imparare, come se leggere un testo potesse da solo aiutarci a capire e conoscere nuove cose. Invece, l esperienza pratica, possibilmente attraverso più sensi, rispetto alla sola lettura, ha un impatto ben diverso su di noi perché ci coinvolge completamente: cervello, anima e corpo. Il pedagogista americano Edgar Dale ha constatato, infatti, quanto serva poco un metodo di studio basato sulla semplice lettura e ripetizione di quanto scritto sui testi e come la nostra memoria sia maggiormente influenzata dalle nostre esperienze plurisensoriali. Non solo: più tali esperienze sono particolari, ricche di emozioni, più le ricorderemo con facilità anche a distanza di tempo. Dai suoi studi è nato il famoso cono dell apprendimento, dal quale è deducibile che il segreto per rendere fruttuosa ogni attività di studio è coinvolgere praticamente tutti i nostri sensi nel processo di apprendimento. 1

Il solo leggere, quindi, non porta a grandi e duraturi risultati. Se a ciò aggiungiamo che spesso molti studenti non capiscono nemmeno bene ciò che leggono, ma cercano di memorizzare ugualmente le pagine della disciplina da studiare per la verifica e per l interrogazione del giorno dopo, allora dobbiamo chiederci: come possiamo aiutare i nostri alunni a capire un testo? Gli studiosi affermano che leggere per apprendere è possibile se si accede alla comprensione del testo scritto: solo così, infatti, si riesce a sviluppare la capacità di immagazzinare il contenuto di quanto si è letto. 2

Essere in grado di capire quello che si legge è dunque un abilità di base, fondamentale per apprendere e per raggiungere gli obiettivi scolastici prefissati. Comprendere un testo significa qualcosa di più di una semplice decodifica delle parole e delle singole frasi, in quanto implica la capacità di costruire una rappresentazione mentale del contenuto di uno scritto, formato da molte parole, organizzate secondo regole grammaticali e sintattiche, che consentono di creare frasi collegate tra loro. E se insieme alle parole ci sono anche le immagine e/o il sonoro ecco che oltre a comprendere meglio ricorderemo anche più a lungo. Già nel 2010 il Rapporto UE affermava che un ragazzo su due non fosse in grado di capire quello che leggeva. Oggi, sempre più frequentemente ci troviamo di fronte ad alunni che leggono in maniera sufficientemente chiara e fluida, ma non capiscono! Sono molti gli insegnanti che rilevano che un bambino con difficoltà di comprensione ottiene risultati più scadenti; con la conseguenza che queste sue difficoltà spesso influenzano anche le successive scelte scolastiche, poiché a livello emotivo/motivazionale si convincerà di non essere capace. 3

Un altro concetto non sempre chiaro è che c è differenza tra capire e ricordare. Un conto è che lo studente abbia capito, un altro è che sia riuscito a recuperare i contenuti quando servono durante una interrogazione: la prima abilità non è sufficiente per riuscire nella seconda. Occorre mantenere chiara la differenza che intercorre tra leggere e comprendere un testo, in quanto non sono processi cognitivi del tutto assimilabili. Spiega, infatti, C. Pontecorvo che l attività di lettura ha maggiormente a che fare con il riconoscimento delle parole; ma per saper comprendere un testo è necessario non solo possedere conoscenze di natura linguistica (come quelle fonologiche, sintattiche e semantiche), ma anche conoscenze pregresse su ciò che accade nel mondo e intorno alla persona, che permettono di formulare ipotesi, di creare aspettative e di collegare le informazioni acquisite anche da altri testi. (C. Pontecorvo, 1999) Il fine della lettura è certamente quello di capire : tutti leggono per capire le informazioni contenute in un testo, imparando a farle proprie e a utilizzarle nei diversi contesti di vita. Il tipo di lettura più utilizzato nei processi di apprendimento dai nostri studenti è la lettura funzionale, per trarre informazioni specifiche dal testo allo scopo di raggiungere prestazioni scolastiche soddisfacenti. 4

In questi ultimi anni, però, il focus dell apprendimento della lettura si è spostato dal semplice processo della decodifica ad un processo ben più articolato che prende il nome di reading literacy. Gli esperti concordano nel definire reading literacy l attitudine complessiva a capire, utilizzare e riflettere sulle forme della lingua scritta per una piena realizzazione personale e sociale. Una modalità di lettura, quindi, ben più complessa di quella funzionale, che comprende aspetti cognitivi (ad es. la decodifica delle parole e la comprensione del testo) e aspetti che hanno a che fare con la motivazione e con il coinvolgimento individuale. Secondo l OCSE la reading literacy è La capacità di un individuo di comprendere, di utilizzare e di riflettere su testi scritti al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società (OCSE, 2007). Quali sono i meccanismi implicati nella comprensione di un testo scritto? La comprensione mette in gioco diversi processi cognitivi, indispensabili sia per interpretare autonomamente il testo sia per affrontare testi cognitivamente impegnativi. Processi che implicano la capacità di interrogare il testo, di fare previsioni, di fare inferenze e opportuni collegamenti: dalla lettura alla concettualizzazione, dall integrazione delle informazioni con le conoscenze pregresse alla loro conservazione in memoria. 5

Saper comprendere significa avere la possibilità di accedere alle proprie risorse intellettive per capire cosa è richiesto fare, in base al contesto, alle proprie competenze specifiche ed a ciò che è richiesto dall ambiente in quel preciso momento o situazione. Ma, soprattutto, il processo di comprensione deve anche poter funzionare sia quando sono presenti intense emozioni sia quando si percepiscono insicurezze rispetto alle proprie capacità e/o ci si ritiene impacciati. In questo caso la difficoltà può essere ricondotta ad interferenze emotive, che ostacolano le capacità di comprensione. Quali sono le strategie metodologiche necessarie per dare a tutti gli studenti la possibilità di acquisire la necessaria competenza di comprendere i contenuti di un testo? Dal confronto tra i dati delle prove di comprensione della lettura, emersi negli studi IEA PIRLS e dall INVALSI, risulta condivisa l idea che sia importante far entrare gli studenti a contatto di più tipologie testuali. Poichè l importanza attribuita alla lettura continua a rivestire un ruolo centrale nelle nostre scuole rispetto alle altre abilità linguistiche, sembra utile almeno insegnare agli studenti a cogliere significati da testi di vario tipo, dalle varie immagini guida di cui i nostri libri di testo sono sempre più ricchi, dai concetti chiave sottolineati, dalle domande in apertura di capitolo che anticipano i contenuti della narrazione sollecitando la curiosità degli allievi insomma da tutti i vari indici testuali o paratestuali ormai sempre più utilizzati nei testi. Le figure, le immagini, le varie mappe 6

possono essere anche un importante espediente mnemotecnico, una strategia a cui tutti gli alunni (anche quelli con bisogni educativi speciali) possono ricorrere per rendere più duraturo un ricordo altrimenti destinato a un rapido oblio. Convertire l informazione/contenuto da ricordare in immagine visiva significativa per lo studente (il rinforzo mnemonico della lezione) è un ottimo stimolo per tutta la classe. Devono essere programmate forme di insegnamento individualizzato e/o personalizzato, anche a piccoli gruppi, dove si considerino la diversità e la pluralità dei modi di apprendere e dove si promuovano approcci differenziati in relazione alle diverse situazioni e alle differenti esigenze, anche attraverso l insegnamento di strategie metacognitive per rendere la comprensione del testo più consapevole e strategica. Come, ad esempio: capire ciò che si vuole ricordare identificare gli elementi rilevanti e riflettere sul loro significato evidenziarli con un criterio stabilito visualizzare ed enfatizzare le parole in questione revisionare i contenuti fatti fare ripetuti feedback e riassunti orali Gli apprendimenti devono essere anche coinvolgenti per concatenare gli eventi. È bene ricordarsi che un approccio positivo attiva la componente emozionale che, a sua volta, è un potente strumento per memorizzare le informazioni. 7

Non solo. Importanti sono anche le competenze soggettive maturate, che non possono prescindere dal bagaglio di esperienze personali, dall interesse e dalla curiosità che ciascuno matura negli anni (e non solo nel contesto scolastico) con lo scopo principale (nella maggioranza dei casi) di memorizzare in fretta per poter esporre quanto appreso nel corso di una verifica o di una interrogazione. Ribadiamo che, per immagazzinare le informazioni in modo ottimale, occorrerebbe che le informazioni acquisite venissero prima di tutto capite e poi sottoposte ad un processo di trasformazione in immagini mentali, in una gerarchia di nuove informazioni che si andrebbero a collegare attivamente alle conoscenze già presenti nella memoria. Come? Ad esempio, correlando il significato di quanto si acquisisce con quanto si sa già sull argomento; facendo collegamenti con la propria esperienza personale e/o con argomenti legati al testo; ponendosi delle domande su quanto si vorrebbe ulteriormente conoscere.. È stato dimostrato scientificamente che l immagazzinamento e il recupero delle informazioni sono fortemente potenziati da questo più complesso e articolato processo di codifica elaborativa del contenuto. Da tutto ciò è facile dedurre che per comprendere un testo bisogna operare attivamente su quanto si legge: una vera e propria azione trasformativa del contenuto. Le informazioni che vengono acquisite, se capite e messe in relazione con quanto già presente in memoria, permettono 8

di accrescere la struttura delle conoscenze pregresse riorganizzandole in modi sempre nuovi e più complessi. Senza dimenticare che lo studio può essere più efficace qualora venga condotto con la mente sufficientemente riposata e tenendo conto dei bisogni complessivi dello studente, in piena forma, senza distrazioni e preoccupazioni. Affinchè ciò avvenga, però, non bastano più i metodi didattici tradizionali, in quanto non sempre in grado di suscitare la giusta attenzione, di dare un senso a ciò che si fa a scuola e di arginare gli effetti dell era digitale. Gli esperti concordano sul fatto che i contenuti disciplinari non possono più essere trasmessi solo ed esclusivamente attraverso la lezione frontale (al momento ancora la più diffusa modalità di trasmissione del sapere almeno nelle scuole superiori), ma ritengono che i docenti debbano progettare e programmare anche altri tipi di intervento, utili ai stimolare l acquisizione di specifiche competenze. Tutto questo, attraverso l uso di diversi strumenti, di lezioni interattive, di attività cooperative e di piccolo gruppo, favorirebbe certamente lo sviluppo delle potenzialità cognitive e meta cognitive di ogni singolo studente, secondo le forme e i tempi che gli sono più congeniali, con l obiettivo finale di sviluppare le competenze necessarie a comprendere per apprendere. 9

Quali sono, invece, le strategie di comprensione del testo scritto fatte adottare generalmente agli alunni dagli insegnanti? Purtroppo, risulta che sia prassi quotidiana far svolgere soprattutto compiti di diversa difficoltà sui testi letti: dai più semplici, come reperire informazioni ai più impegnativi, come fare generalizzazioni ed elaborare inferenze. Fortunatamente sono presenti anche modalità diverse, quali il far trovare somiglianze e differenze tra le diverse informazioni del testo e/o interpretare le informazioni del testo riconducendole a situazioni di vita reale. Indispensabile diventa, quindi, la formazione degli insegnanti, oggi considerata da molti esperti, nazionali ed internazionali, un elemento essenziale per ottenere migliori risultati anche nella competenza di lettura. "I sistemi educativi devono combinare lo sviluppo delle conoscenze e delle abilità specifiche, insieme alla creatività, alla curiosità, all'intuizione, al pensiero critico, al problem solving, alla sperimentazione, all'assunzione dei rischi, all'abilità di apprendere dai fallimenti, all'uso dell'immaginazione al ragionamento per ipotesi, fino al senso di imprenditorialità. In una parola: bisogna passare dall'insegnamento strutturato cattedra alunno compiti a forme nuove, utilizzando pratiche di lavoro in piccoli gruppi, 10

di autovalutazione degli studenti e loro partecipazione alla pianificazione". (E. Berlinguer) BIBLIOGRAFIA Bianchi/Rossi/Sini, Quando comprendere è difficile, Lattes, TO 2016 11