0.1 Arco di curva regolare

Documenti analoghi
Analisi Matematica 2. Curve e integrali curvilinei. Curve e integrali curvilinei 1 / 29

Capitolo 18 ELEMENTI DI GEOMETRIA DIFFERENZIALE Funzioni a valori vettoriali

Curve. Riccarda Rossi. Analisi Matematica B. Università di Brescia. Riccarda Rossi (Università di Brescia) Curve Analisi Matematica B 1 / 66

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria. Curve nello spazio Gennaio Lunghezza d arco

Curve. Hynek Kovarik. Analisi Matematica 2. Università di Brescia. Hynek Kovarik (Università di Brescia) Curve Analisi Matematica 2 1 / 28

Curve nel piano ane euclideo e nello spazio ane euclideo

Curve e integrali curvilinei

Esercizi su curvatura e torsione.

CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE

Analisi Matematica II, Anno Accademico Ingegneria Edile e Architettura Vincenzo M. Tortorelli FOGLIO DI ESERCIZI n.

Le curve differenziabili. (Appunti per il corso di geometria III) Vincenzo Ancona Una curva differenziabile regolare e un applicazione

Analisi Matematica II (Prof. Paolo Marcellini)

Omeomorfismi. Definizione

Integrale curvilinei (o di densità) 19 Novembre 2018

Funzioni vettoriali di variabile scalare

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercizi sulle curve, le superfici, i campi vettoriali. Dott. Franco Obersnel

Curve e superfici parametrizzate. R. Notari

DIFFERENZIAZIONE. Sia f una funzione reale di variabile reale con dominio un intervallo. Se f è derivabile in un punto x 0, allora: f(x) f(x 0 ) lim

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria. Curve nello spazio 18 Gennaio 2016

si ha La lunghezza L si calcola per ciascun tratto L = (2t)2 + (3t 2 ) dt+ 2 (3t2 ) 2 + (2t) 2 dt = 4t2 + 9t 4 dt = t

Curve nello spazio Federico Lastaria, Analisi e Geometria 1. Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1

Curve parametrizzate. Esercizi. 1 Curve parametrizzate con parametri arbitrari. Curvatura. Torsione

Omeomorfismi. Definizione

Curve e superfici in R 3 1 / 16

Esercitazioni del 11 marzo Ricerca della parametrizzazione di una curva γ in R 3

1 Rette e piani nello spazio

Parte 1: Curve piane

Risposta La curva r è regolare a tratti per via di quanto succede della sua rappresentazione parametrica nel punto t = 1: pur riuscendo

Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale Teoria. Punteggi degli esercizi: Es.1: 8 punti; Es.2: 8 punti; Es.3: 8 punti; Es.4: 8 punti.

Funzioni di R n a R m e la matrice Jacobiana

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del A

Campi vettoriali. 1. Sia F (x, y) = ye x i + (e x cos y) j un campo vettoriale. Determinare un potenziale per F, se esiste.

Esercizi 5 soluzioni

variabili. se i limiti esistono e si chiamano rispettivamente derivata parziale rispetto ad x e rispetto ad y.

CU. Proprietà differenziali delle curve

Prova scritta di Geometria differenziale - 27/2/2012

Curve e lunghezza di una curva

LEZIONE 13. f + g: I R n

1. Disegnare nel piano di Gauss i seguenti insiemi di numeri complessi:

Integrali di superficie

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016

ESERCIZI DI ANALISI II Ingegneria Civile e dei Trasporti (M-Z) a.a. 2006/2007

ARGOMENTI MATEMATICA PER L INGEGNERIA

Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria 1

Rette e piani nello spazio Federico Lastaria, Analisi e Geometria 1. Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1

Geometria Differenziale: Parte 2

Analisi Matematica II (Prof. Paolo Marcellini)

Appunti di Matematica 5 - Derivate - Derivate. Considero una funzione e sia e definita in un intorno completo di.

Mauro Saita Gennaio Equazioni cartesiane di rette e equazioni parametriche di piani Esempi...

Esercizi di Analisi Matematica 3. Prima parte

Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria 1 Seconda prova in itinere 31 gennaio 2011

Istituzioni di Matematiche Modulo B (SG)

12.1. Esercizio. Disegnare i seguenti insiemi di R 2 e dire se sono o meno aperti, chiusi, limitati:

Funzioni di più variabili a valori vettoriali n t m

Omeomorfismi. Definizione

Curve e integrali curvilinei: esercizi svolti

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

Problema ( ) = 0,!

Geometria Differenziale: Parte 1

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2017/2018 Meccanica Razionale - Prova teorica del 13/1/2018

Vi prego di segnalare ogni inesattezza o errore tipografico a

Geometria analitica: rette e piani

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del f(x, y) = tan(2x 2 + 3y 2 )

Risoluzione del compito n. 5 (Luglio 2018/2)

Ascissa curvilinea. Approfondimenti

Campi conservativi. Riccarda Rossi. Università di Brescia. Analisi Matematica B

PROVE SCRITTE DI ANALISI MATEMATICA II (V.O.), ANNO 2002

Cognome: Nome: Matricola: Prima parte

1 Rette e piani in R 3

sen n x( tan xn n n=1

S.Barbarino - Appunti di Fisica - Scienze e Tecnologie Agrarie. Cap. 2. Cinematica del punto

GENERALITA SULLE CURVE DIFFERENZIABILI

Foglio 3 Esercizi su forme differenziali lineari ed integrali di seconda specie (alcuni con cenno di soluzione).

Prof. R. Capone Esercitazioni di Matematica IV Corso di studi in Matematica

UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA. Analisi Matematica II per Ingegneria Prof. C. Sinestrari

Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale. Punteggi degli esercizi: Es.1: 6 punti; Es.2: 10 punti; Es.3: 7 punti; Es.4: 7 punti.

( ρ, θ + π ) sono le coordinate dello stesso punto. Pertanto un punto P può essere descritto come

Forme differenziali lineari

Argomento 6: Derivate Esercizi. I Parte - Derivate

Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale 2. Capitoli 3.4, 3.9. Esercizi 3.4, 3.9.

Ingegneria Tessile, Biella Analisi II

PROVE SCRITTE DI ANALISI MATEMATICA II (V.O.), ANNO 2005

Integrali Curvilinei

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

Analisi Matematica 2. Michele Campiti. Prove scritte di. Ingegneria Industriale a.a

di una grandezza con densità

Forme differenziali lineari e loro integrazione

si dirà campo vettoriale (stazionario). j il campo vettoriale si dice piano. Invece la espressione

Registro delle lezioni

viene detto il sostegno della curva. Se σ è iniettiva, diciamo che la superficie è semplice. Le equazioni

Cognome: Nome: Matricola: a. Si enunci e dimostri il teorema della media integrale per funzioni continue. (5 punti)

Dom. 1 Dom 2 Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale. Cognome: Nome: Matricola:

Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo quelli) sono stati dimostrati.

1-Forme Differenziali

Dom. 1 Dom 2 Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale. Cognome: Nome: Matricola:

Laurea in Informatica Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Transcript:

.1. ARCO DI CURVA REGOLARE 1.1 Arco di curva regolare Se RC(O, i, j, k ) è un riferimento cartesiano fissato per lo spazio euclideo E, e se v (t) = x(t) i + y(t) j + z(t) k è una funzione a valori vettoriali definita in I, consideriamo il seguente insieme C v (t) di punti dello spazio: C v (t) = P (t) (x(t), y(t), z(t)): t I}. (1) esso è l immagine dell applicazione v (t) e si dice arco di curva. Diremo che l arco di curva è semplice in I, se l applicazione è iniettiva. Diremo che la funzione v (t) è una funzione a valori vettoriali regolare in I se essa è di classe C 1 in I e se inoltre: v (t), t I. (2) Se la funzione v (t) è regolare, diremo che le equazioni parametriche: x = x(t), y = y(t), z = z(t); t I. (3) forniscono una rappresentazione regolare di C v (t). Quest ultimo, dotato di una tale rappresentazione, viene detto un arco di curva regolare. Se la funzione è definita su un intervallo chiuso [a, b] diremo che essa è semplice se è semplice su (a, b) e regolare se è regolare su (a, b). Si osservi la distinzione fatta tra l insieme dei punti e una sua rappresentazione. Ad esempio, la retta del piano passante per l origine di equazione cartesiana y = x può essere pensata come la curva ottenuta come immagine dell applicazione v : R V 2, t (t, t). Queste sono le ben note equazioni parametriche della retta in questione. Tuttavia lo stesso insieme di punti della retta y = x si può ottenere anche come immagine della applicazione w : R V 2 t (t 3, t 3 ). Queste sono due parametrizzazioni diverse della stessa curva piana. Nel primo caso il vettore v (t) = i + j, cioè una funzione vettoriale costante che non è mai nulla. Nel secondo caso, invece, abbiamo w (t) = (2t 2 ) i + (2t 2 ) j che si annulla per t = e dunque non è una parametrizzazione regolare. In altre parole, quando si parla di arco di curva regolare si sta assumendo di avere una certa parametrizzazione con le proprietà indicate sopra e non dipende solo dall insieme dei punti, che a volte viene chiamato il sostegno della curva. Possiamo pensare al sostegno della curva come la traiettoria di un punto in movimento al variare del tempo t. Con questa interpretazione il vettore v (t) rappresenta la velocità del punto in movimento. Nel nostro esempio, v (t) si tratta di un punto che si sposta sulla bisettrice del primo e terzo quadrante con velocità costante ( 1 1), mentre w (t) descrive un punto che si muove sulla stessa retta ma con velocità variabile e che si annulla nell istante t =. Più in generale due curve parametriche φ : I R 3 e ψ : J R 3 si dicono equivalenti se esiste un cambiamento di parametro, ossia un applicazione g : I J derivabile con derivata continua, tale che g (t) per ogni t I per cui sia φ(t) = ψ g(t) La funzione g viene a volte detta diffeomorfismo. Con il termine curva si denota a volte la classe di equivalenza di queste curve parametriche.

2 Esempio.1.1. Se I = [, 1] e J = [, 2π] l applicazione φ : I J, t 2πt è un diffeomorfismo, in quanto è derivabile e invertibile e quindi la curva (cos s, sin s), s J = [, 2π] è equivalente alla curva (cos(2πt), sin(2πt)), t I = [, 1]. Esempio.1.2. La circonferenza di raggio 3 e centro nell origine è una curva piana di equazione cartesiana x 2 + y 2 = 9. Essa può essere pensata come il sostegno della curva parametrica x = 3 cos t y = 3 sin t Queste equazioni descrivono il moto di un punto che, quando t aumenta, cioè col passar del tempo, si muove sulla circonferenza in senso antiorario, mentre le equazioni x = 3 sin t y = 3 cos t descrivono un punto che si muove in senso orario. In entrambi i casi il vettore velocità non è mai nullo. Ogni retta, dotata di equazioni parametriche x = a + lt, y = b + mt, z = c + nt, è un arco di curva regolare. Altri esempi di archi di curva regolari sono forniti da quelli di equazioni parametriche seguenti: Esempi.1.3. cubica gobba: x = t, y = t 2, z = t 3 ; t R. elica circolare: x = cos t, y = sen t, z = t; t R.

.1. ARCO DI CURVA REGOLARE 3 D altra parte la curva, detta astroide di equazioni parametriche x = (cos t) 3 y = (sin t) 3 t [, 2π] (4) non è una curva regolare in quanto ( 3 cos 2 t sin t, 3 sin 2 t cos t) si annulla per t =, π 2, π, 3π 2. Essa è tuttavia una curva regolare a tratti secondo la seguente definizione. Definizione.1.4. Un arco di curva si dice regolare a tratti se l intervallo su cui è definito si può suddividere in un numero finito di sottointervalli in modo tale che su ciascuno di essi l arco sia regolare.

4.2 Lunghezza di una curva e ascissa curvilinea Sia C v (t) arco di curva semplice e regolare di equazioni parametriche 3, con v (t) funzione regolare in I. Dati t 1 e t 2 valori distinti del parametro t I ai quali corrispondono i punti P (t 1 ) e P (t 2 ) distinti della curva, la distanza d(p (t 1 ), P (t 2 )) eguaglia il modulo v (t 2 ) v (t 1 ). Sia n un numero naturale positivo. Se a e b sono due valori distinti del parametro t I, con a < b, suddividiamo l intervallo chiuso da essi limitato in n intervalli di uguale lunghezza positiva t, pari al rapporto (b a)/n, determinando convenienti valori t, t 1, t 2,..., t n del parametro t I, tali che sia a = t, b = t n e che: t 1 t = t 2 t 1 = = t n t n 1 = t >. Restano individuati i punti P = P (t ), P 1 = P (t 1 ),..., P n = P (t n ), a due a due distinti e appartenenti alla curva C. I segmenti P P 1, P 1 P 2,..., P n 1 P n formano una poligonale la cui lunghezza è data da: n 1 v (t i+1 ) v (t i ). (5) i= Poiché t >, la 5 si può anche scrivere: n 1 i= v (t i+1 ) v (t i ) t. (6) t Quanto più è grande n, tanto più è piccolo t e, corrispondentemente, tanto più tale misura si approssima a quella che noi, intuitivamente, definiremmo la lunghezza dell arco di curva compreso tra P (a) e P (b). Pertanto, se a < b, diremo lunghezza dell arco di curva compreso tra P (a) e P (b) l estremo superiore delle lunghezze di tutte le possibili poligonali descritte sopra. Se tale estremo superiore è finito l arco di curva si dice rettificabile. Ci sono curve non rettificabili, come, ad esempio, la curva grafico della funzione (v. figura) f : [, 1] R, f(x) = se x = x sin π 2x se < x 1

.2. LUNGHEZZA DI UNA CURVA E ASCISSA CURVILINEA 5 In questo caso si verifica che l estremo superiore è infinito. Tuttavia se la curva è regolare si può dimostrare che tale estremo superiore è sempre finito e coincide con il seguente integrale definito: b a d v dt dt = b a x (t) 2 + y (t) 2 + z (t) 2 dt. (7) Si dimostra anche che la lunghezza di una curva non dipende dalla parametrizzazione. Esempio.2.1. Nel caso di un arco di circonferenza descritto da x = r cos t y = r sin t t [t1, t2] abbiamo (x (t) = r sin t, y (t) = r cos t) e quindi la lunghezza del arco di circonferenza è t2 r2 sin 2 t + r 2 cos 2 t dt = t2 r dt = r(t2 t1). t1 t1 Esempio.2.2. Se la curva piana regolare ha equazioni x = t y = f(t) t [a, b] allora la lunghezza della curva è b a 1 + f (t) 2 dt. Per esempio, possiamo calcolare la lunghezza del grafico della funzione y = 2 3 x3/2 + 1 per x da a 1, v. figura.

1 Nell intervallo (, π 2 ) la funzione è positiva e quindi la lunghezza cercata è uguale a π/2 a 1 6 La derivata è dy dx = x. Abbiamo avendo posto u = 1 + x, 1 2 1 + x dx = u du = [ ] 2 2 3 u3/2 = 2 3 (2 2 1) Esempio.2.3. Calcolare la lunghezza dell astroide di equazione. x = a(cos t) 3, a >, t [, 2π] (8) 3 y = a(sin t) Per la simmetria della curva calcoleremo un quarto della curva, per t (, π 2 ) e poi moltiplicheremo per 4: γ(t) = (a cos 3 t, a sin 3 t) e γ (t) = ( 3a cos 2 t sin t, 3a sin 2 t cos t) da cui γ (t) = 9a 2 cos 4 t sin 2 t + 9a 2 sin 4 t cos 2 t = 3a cos 2 t sin 2 t(cos 2 t + sin 2 t) = 3a cos t sin t 3a cos t sin t dt = 3a 2 sin2 t π/2 = 3a 2 In totale dunque la lunghezza dell astroide è 6a. Esempio.2.4. Se la curva è data in coordinate polari r = f(θ) la formula della lunghezza si scrive b f (θ) 2 + f(θ) 2 dθ.

.2. LUNGHEZZA DI UNA CURVA E ASCISSA CURVILINEA 7 Infatti, questa formula si ottiene con semplici passaggi dalla (7) ricordando che le equazioni parametriche della curva sono (f(θ) cos θ, f(θ) sin θ). Possiamo in tal modo calcolare, ad esempio, la lunghezza della cardioide r = f(θ) = 2 2 cos θ, θ [, 2π]. Sapendo che f (θ) = 2 sin θ, la formula ci dà : b f (θ) 2 + f(θ) 2 dθ a 2π = = 2 2 = 2 2 = 4 = 8 (2 sin θ)2 + (2 2 cos θ) 2 dθ 2π 2π 2π [ cos θ 2 1 cos θ dθ sin θ 2 dθ ] 2π 2 sin 2 θ 2 dθ = 8(1 + 1) = 16 (9) Naturalmente, se a > b, lo scalare definito dalla (7) risulta uguale all opposto della lunghezza dell arco di curva delimitato dai punti P (a) e P (b). Nel seguito, se t I, definiremo ascissa curvilinea s(t) del punto P = P (t) della curva C, rispetto all origine P (t ) dell arco, la funzione scalare: t s(t) = d v t dτ dτ = x (τ) 2 + y (τ) 2 + z (τ) 2 dτ. (1) t t Proposizione.2.5. Sia C = C v (t) l arco di curva regolare di equazioni parametriche (3), ove v (t) = x(t) i + y(t) j + z(t) k è una funzione regolare in I. Sia J l insieme dei valori assunti dalla funzione s(t), definita in (1). L ascissa curvilinea s(t) del punto P = P (t) appartenente a C è una funzione biiettiva di I in J, di classe C 1 con derivata s (t) mai nulla in I. Si ha inoltre: ds dt = d dt t t d v dτ dτ = d v dt. (11) Dimostrazione. Dalla Definizione 1 e dal Teorema Fondamentale del Calcolo Integrale segue che s(t) è derivabile e che la sua derivata è espressa dalla (11). Poiché v (t) è regolare, v (t) è continua e v (t) (cfr. 2). Pertanto il modulo v (t) = s (t) è continuo e non nullo. Essendo s (t), la funzione s(t) è strettamente crescente in I, quindi iniettiva. Ne segue la sua biiettività, per la definizione di J. Osservazione.2.6. Sappiamo dalla teoria del calcolo differenziale e integrale che la funzione t(s) inversa di s(t) è una funzione reale di una variabile reale di J in I, biiettiva, di classe C 1, con derivata t (s) mai nulla in J.

8 Nelle ipotesi della Proposizione.2.5, è allora possibile considerare la funzione w (s) = v [t(s)] definita in J. Possiamo quindi riparametrizzare la curva: Proposizione.2.7. La funzione w (s) = v [t(s)] = x[t(s)] i + y[t(s)] j + z[t(s)] k è una funzione regolare in J. Inoltre: C w (s) = C v (t). (12) Dimostrazione. La continuità e la derivabilità w (s) discendono da quelle di v (t) e di t(s). Si ha poi: w (s) = t (s) v (t). (13) Poiché v (t) e t (s), dalla (13) segue che w (s). Infine, essendo continue v (t) e t (s), tale risulta w (s), come richiesto. Nel seguito, tratteremo di archi di curva regolare C di equazioni parametriche del tipo: x = x(s), y = y(s), z = z(s); s J, (14) ove il parametro s è l ascissa curvilinea di C. Proviamo ora che: Proposizione.2.8. Sia C = C v (s) arco di curva regolare di equazioni parametriche (14), ove v (s) = x(s) i + y(s) j + z(s) k è una funzione regolare dell ascissa curvilinea s, definita in J. Se P = P (s) è un punto di C, allora la retta t P tangente a C in P è parallela al vettore: t (s) = (x (s), y (s), z (s)). (15) Il vettore t (s) è un versore, cioè: t (s) = 1. (16) Infine, la funzione t (s) a valori vettoriali, definita in J, è continua. Dimostrazione. Dimostreremo in seguito che la retta t P tangente a C in P è parallela al vettore t (s), definito in (15). Per provare la (16) osserviamo che dalla (11), ponendo t = s, segue: 1 = ds ds = d v ds. (17) Pertanto il vettore t (s) = v (s) ha modulo unitario, cioè la (16). La continuità di t (s) = v (s) segue dalla regolarità di v (s). L ascissa curvilinea di dice anche parametro arco e la parametrizzazione si dice anche a velocità unitaria.

.2. LUNGHEZZA DI UNA CURVA E ASCISSA CURVILINEA 9 Esempio.2.9. L elica di equazione γ(t) = (a cos t, a sin t, bt), a, b costanti positive fissate, ha velocità γ (t) = ( a sin t, a cos t, b) per cui γ (t) 2 = γ (t) γ (t) = a 2 sin 2 t + a 2 cos 2 t + b 2 = a 2 + b 2 La velocità è dunque costante in modulo. Sia c = a 2 + b 2. Se misuriamo l ascissa curvilinea a partire dal punto in cui t =, allora s(t) = t c dt = ct da cui t(s) = s/c. Sostituendo abbiamo la riparametrizzazione ( s ) ( α(s) = γ = a cos s c c, a sin s c, bs ) c Si vede facilmente che α (s) = 1 per ogni s e che α (s) = 1 2 perpendicolare a α (s) per ogni s, (v. figura) e che α (s) è Il vettore t (s) è detto versore tangente a C in P (s).