Curve e superfici in R 3 1 / 16
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- Mattia Petrucci
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1 Curve e superfici in R 3 1 / 16
2 Curve in R 3 2 / 16 Definizione: γ(t)=[x(t),y(t),z(t)], t (a,b), (1) è una curva regolare in R 3 se le funzioni in (1) hanno derivate continue almeno fino al secondo ordine e γ (t)=[x (t),y (t),z (t)] [0,0,0] t (a,b). (2)
3 Osservazioni 3 / 16 In certe situazioni può essere necessario considerare t [a, b], oppure a= o b=+. Nell ipotesi che γ(t) rappresenti la traiettoria di un punto materiale in R 3 espressa in funzione del tempo, il vettore γ (t) rappresenta il vettore velocità istantanea. Da un punto di vista più geometrico è importante precisare che: γ (t) è parallelo alla retta tangente alla curva nel punto γ(t).
4 Elica cilindrica 4 / 16 Esempio: Poniamo γ(t)=[cos t,sint,t], t R. (3) Si può osservare che i punti di γ soddisfano l equazione che rappresenta un cilindro in R 3. x 2 + y 2 = 1 (4) La curva γ(t) si avvolge sul cilindro (4), pertanto è detta elica cilindrica.
5 Funzione integrale 5 / 16 Sia f :[a,b] R una funzione continua. Fissato a piacere x 0 [a,b], poniamo x F(x)= f(t)dt. (5) x 0 Allora F(x) è una primitiva di f(x), cioè F è derivabile e La F(x) è detta funzione integrale. F (x)=f(x). (6)
6 Ascissa curvilinea 6 / 16 Definizione: Se γ(t) è una curva regolare, definiamo t s(t)= γ (u) du, (7) t 0 dove t 0 (a,b) è un punto fissato. La funzione s(t) è detta ascissa curvilinea misurata dal punto γ(t 0 ).
7 Misura della lunghezza di una curva Ora, poiché ds dt = γ (t), (8) deduciamo che s(t) è una funzione strettamente crescente in quanto, da (2), γ (t) >0 su (a,b). 7 / 16
8 Misura della lunghezza di una curva 8 / 16 Proprietà: Se t> t 0, allora s(t)=l(γ(t 0 ),γ(t)), (9) dove la scrittura in (9) denota la lunghezza dell arco di curva che va da γ(t 0 ) a γ(t): per questo motivo, l ascissa curvilinea è anche chiamata funzione lunghezza d arco. Si noti anche che, se t< t 0, allora la lunghezza del corrispondente arco è data da s(t). Il fatto che l integrale (7) misuri proprio la lunghezza degli archi di curva deriva da un processo di limite, basato sull approssimazione mediante curve rettilinee a tratti (poligonali), costruite congiungendo punti di γ via via più vicini fra loro (dettagli omessi).
9 Esercizio 9 / 16 Esercizio: Sia γ(t) l elica cilindrica definita in (3), ristretta all arco 0 t 1. Calcolare la lunghezza di γ. Soluzione: 1 L(γ)=s(1)= γ (u) du...= 2. (10) 0
10 Parametrizzazione di una superficie regolare 10 / 16 La descrizione di una superficie regolare S in R 3 parte da basi simili a quelle che ci hanno guidato nello studio delle curve regolari, ma con una differenza fondamentale che complica sensibilmente il quadro analitico: per descrivere S sono necessari 2 parametri (tradizionalmente, chiamati u e v), mentre per le curve bastava il solo t (o s).
11 Parametrizzazione di una superficie regolare 11 / 16 Procediamo con ordine: una parametrizzazione di una superficie S in R 3 è un dato del tipo x=x(u,v) y=y(u,v) z=z(u,v) [u,v] Ω, (11) dove Ω è una regione di R 2 (tipicamente, Ω potrebbe essere un rettangolo o un disco). Le funzioni x(u,v), y(u,v) e z(u,v) in (11) sono 3 campi scalari su Ω.
12 Esempio: il grafico di un campo scalare 12 / 16 Esempio: Sia f : Ω R un campo scalare con derivate parziali continue, Ω R 2. Il suo grafico x=u y=v z=f(u,v) è un esempio di superficie regolare in R 3. [u,v] Ω (12) Spesso scriveremo X(u, v) per indicare concisamente una parametrizzazione di tipo (11). Dunque X : Ω R 3 è un campo vettoriale e, geometricamente, possiamo dire che la superficie S coincide con l immagine di X, cioè S=X(Ω).
13 Esempio: il cilindro x 2 + y 2 = 1 Esempio: (Cilindro) Si consideri la seguente parametrizzazione X(u, v): x=sinv y=cos v z=u 0 v<2π,u R. Ora, qui ed in seguito, abbreviamo la scrittura riscrivendo questa parametrizzazione come segue: X(u,v)=[sinv,cos v,u] 0 v<2π,u R. (13) La (13) descrive il cilindro individuato dall equazione (in R 3!) x 2 + y 2 = / 16
14 Esempio: la sfera di centro O e raggio fissato R>0 Esempio: (Sfera di centro O e raggio fissato R>0) Si consideri X(u,v)=[Rsinusin v, Rsinucos v, Rcosu], 0 v<2π,0 u π. (14) Meridiani...Paralleli...Linee coordinate... I vettori X u e X v, calcolati in [u 0,v 0 ], risultano entrambi tangenti alla sfera in P. Il piano tangente a S in P, denotato T P S, è il piano passante per P e parallelo a X u e X v, o, in altre parole: T P S è il piano passante per P e ortogonale a N, dove N = X u X v. (15) 14 / 16
15 Osservazione 15 / 16 Osservazione: Visto che l esistenza di T P S è chiaro requisito geometrico di regolarità della superficie, si pone la seguente: Definizione: Sia, come in (11), X(u,v)=[x(u,v),y(u,v),z(u,v)], [u,v] Ω, (16) una parametrizzazione con derivate parziali X u e X v continue su Ω. Diremo che X(u, v) rappresenta una superficie regolare S in R 3 se N = X u X v 0 in Ω. (17)
16 16 / 16 Punti critici: significato geometrico Esercizio: Studiare l equazione del piano tangente in un generico punto di un grafico di un campo scalare dipendente da due variabili. Dedurne il significato geometrico della definizione di punto critico.
0.1 Arco di curva regolare
.1. ARCO DI CURVA REGOLARE 1.1 Arco di curva regolare Se RC(O, i, j, k ) è un riferimento cartesiano fissato per lo spazio euclideo E, e se v (t) = x(t) i + y(t) j + z(t) k è una funzione a valori vettoriali
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