Sperimentazione del sistema di valutazione della qualità dei servizi educativi:



Documenti analoghi
Sperimentazione del sistema di valutazione della qualità dei servizi educativi:

LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014

PROVINCIA DI PIACENZA PROGRAMMA ANNUALE

PROVINCIA DI PIACENZA

PROVINCIA DI PIACENZA PROGRAMMA ANNUALE

Sottogruppo progetto pedagogico

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA

(*) Ore dedicate alla rielaborazione dell'esperienza anche su piattaforma on-line.

REPORT: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE REGIONALE DEI SERVIZI EDUCATIVI DELLA PROVINCIA DI PIACENZA

P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE

FORMAZIONE in ingresso per i neoassunti docenti 2014/2015: sperimentare un modello innovativo per l anno di prova

Regione Emilia-Romagna Corso di formazione Coordinatori pedagogici e eterovalutazione

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE

Tabella 2. I criteri di valutazione dei progetti presentati dalle allanze territoriali alle Asl

Seminario sull'integrazione scolastica degli studenti disabili martedì 29 gennaio 2013 Sala Consiglio della Provincia di Piacenza

Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione degli operatori

PRIMARIA OGGI: COMPLESSITÀ E PROFESSIONALITÀ DOCENTE. Venerdì 13 e Sabato 14 Settembre 2013 Firenze

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

Valutazione della qualità. Quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni

Linee guida per le Scuole 2.0

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

IPOVISIONE IN ETA EVOLUTIVA

SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI DEL PROGETTO E PER LA VALUTAZIONE - SCHEDA B Traccia per la scuola capofila

EDUCAZIONE SOCIALE ED EMOTIVA

2012 Le Nuove Indicazioni

Ambito Distrettuale 6.1

A cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

QUALITA NEI SERVIZI ALLA PERSONA

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21

Identità e filosofia di un ambiente

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

a.a. 2013/ ANNO

Sostegno e Accompagnamento Educativo

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

DIREZIONE GENERALE CULTURA FORMAZIONE LAVORO Servizio Formazione Professionale

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Identità e filosofia di un ambiente

Creare valore dalla valutazione del rischio stress lavoro-correlato

Oggetto:Organizzazione di classe per i corsi triennali

Progetto Governance delle Risorse Umane-Modelli Innovativi

ALLEGATO alla delibera C.P. nn. 76/67066 del

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

FORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI a.s. 2014/15 Il modello organizzativo

L INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DELLE

A cura di Giorgio Sordelli

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA

coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)

Disturbi dello Spettro Autistico: Sperimentazione di un progetto integrato nella Provincia di Piacenza

Controlli Automatici e Videosorveglianza: una collaborazione scuola-azienda

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Scuola dell Infanzia C.Collodi Cave. Piano di realizzazione e svolgimento delle attività di tirocinio nella Scuola dell Infanzia

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Insegnare Scienze Sperimentali: Incontro Scuola-Università

ISTITUTO D'ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

IL RAV. Maria Girone

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

Identità e filosofia di un ambiente

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

Franciacorta sostenibile/2

Lo stato dell arte delle strategie regionali di ricerca e innovazione in italia Palermo, 2 dicembre 2013

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

Per una città della mobilità sostenibile. Proposte per la scuola

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI

Ricerca azione LA RICERCA DI SCUOLA CENTRALE FORMAZIONE

Presentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano

Il RUOLO DELLA SECONDARIA II

PROGRAMMA ANNUALE - Esercizio Finanziario 2015

I diritti dei bambini negli ambienti scolastici

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

Modello sperimentale di sistema di inclusione lavorativa dei minori inseriti nel circuito penale

CLOTILDE CAMERATA COORDINA SILVIA PAGLIA

UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO FORMAZIONE ALLE COMPETENZE INTERCULTURALI NELL ADOZIONE INTERNAZIONALE

ISTITUTO PROFESSIONALE

Processi di comunicazione scuola-famiglia

AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio

Piano Annuale per l Inclusione

Conferenza Annuale Salute Mentale. Azioni innovative nell ambito sociosanitario con particolare riguardo ai disturbi dello spettro autistico

La scelta del profilo da raggiungere presuppone da parte del partecipante:

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

A cura di Giorgio Mezzasalma

PROGETTO: TEATRO FORUM

Strumenti regionali per la transnazionalità

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

Alla tua salute: scegli con gusto, gusta in salute. Aspetti metodologici del Programma

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI

Transcript:

Sperimentazione del sistema di valutazione della qualità dei servizi educativi: l esperienza del territorio piacentino a cura di Dott.ssa Valeria Mariani tutor cpp Provincia di Piacenza Settore Sistema Scolastico ed educativo Istruzione e università. Servizi alla persona e alla comunità Fotografia di Giulio Merli

Piacenza: terra di confine Il territorio di Piacenza è caratterizzato dall essere terra di confine. Collocate al confine tra due regioni dal forte profilo identitario (la regione Emilia Romagna e la Lombardia) Piacenza si caratterizza per apertura all eterogeneità e contemporaneamente è costantemente coinvolta in un faticoso processo di definizione identitaria.

Il Tavolo di Coordinamento Provinciale: il suo profilo Il Cpp di Piacenza 24 coordinatori pedagogici 69 servizi educativi 6 cp realtà comunali 18 cp privato sociale.

Dalle linee guida regionale alla sperimentazione territoriale Linee guida regionali Servizi educativi infanzia Tutor e cpp Coordinatori pedagogici

Premesse alla sperimentazione bisogni espressi dai servizi educativi (2008-2009 Educatori e genitori a confronto ): miglioramento della qualità dei servizi e della cultura che li sostiene forte bisogno di co-evolvere insieme ritrovando identità territoriale per sostenere e di includere le diversità locali.

tre fondamentali obiettivi: istituzionalizzazione dei valori educativi condivisi in un Progetto Pedagogico territoriale. Sistematizzazione di una metodologia di lavoro caratterizzata dall alternarsi di praticariflessone-pratica. rafforzare la risposta alla richiesta identitaria del territorio Motivazioni e obiettivi territoriali

Dimensionamento della sperimentazione territoriale 22 servizi educativi (1 per cp) : 18 nidi d'infanzia 1 sezione di nido aggregata a scuola per l'infanzia 1 spazio bambini 1 centro bambini genitori 1 gruppo educativo domiciliare. Di questi servizio 21 sperimentano tutte le voci del progetto pedagogico, 1 servizio sperimenta solo la tematica relazioni proposte educative.

metodologia le scelte procedurali atte a garantire: Il coinvolgimento e la partecipazione a diversi livelli di tutti gi attori Piattaforme procedurali comuni e spazi di flessibilità Analizzare il documento delle Linee Guida in modo dettagliato ed approfondito

S E G M E N TA Z I O N E D E L L A S P E R I M E N TA Z I O N E I N 4 FA S I C O R R I S P O N D E N T I A L L E D I M E N S I O N I E A L L E S O T TO D I M E N S I O N I I N D I C AT E DA L L E L I N E E G U I DA R E G I O N A L I. Fotografia di Alessandro Usuelli

1) ORGANIZZAZIONE DEL CONTESTO EDUCATIVO: Spazi e materiali/tempi 2) ORGANIZZAZIONE DEL CONTESTO EDUCATIVO: Relazioni/proposte educative 4 fasi 3) SERVIZIO, FAMIGLIE E TERRITORIO Relazione e partecipazione delle famiglie/ rapporto con il territorio 4) FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO: Coordinameno/progettazione/do cumentazione

Struttura procedurale per ciascuna fase cp e servizi in sperimentazione: attività riflessiva e auto valutativa sulla dimensione in oggetto. cpp: analisi e interpretazione del materiale prodotto dai servizi in sperimentazione in riferimento alla dimensione tutto il personale dei servizi educativi: appuntamento formativo di condivisione dei contenuti trasversali emersi in termini riflessivi,relativamente ai temi offerti dalla dimensione in oggetto e diffusione dell informazione rispetto agli aspetti procedurali dell intero sistema.

Processo attivato

strumenti Al fine di garantire tale impianto metodologico Il cpp di Piacenza ha scelto: strumenti procedurali a sostegno delle funzioni di raccordo tra i servizi e il territorio destinati ai singoli cp griglie di rilevazione e report di restituzione approfondimenti formativi su aspetti di procedura di contenuto Strumento di valutazione finale con descrittori rielaborati

Risultati in termini di riflessività Ha dato vita ad un processo autoformativo che alterna osservazione della pratica, riflessività e ritorno innovativo nella pratica. Tale processo guida dal basso le trasformazioni mostrando una notevole potenza professionalizzante. modificazioni nel ruolo professionale percepito dagli operatori. conferme e trasformazioni relative al ruolo del coordinatore pedagogico. Fotografia di Annamaria Belloni

Nuove declinazioni di ruolo dell educatore COERENZA: praticato/dichiarato IDENTITA DI SERVIZIO: visione d insieme COMPETENZE: dal saper fare alla significatività del fare GRUPPO D LAVORO: competenza del gruppo VALUTAZIONE: giudizio come occasione evolutiva FAMIGLIE: assunzione di responsabilità FORMAZIONE: autodiretta e attiva Fotografia di Annamaria Belloni

Nuove declinazioni di ruolo del coordinatore pedagogico COERENZA: utenza-gestori-operatori ESPLICITAZIONE: pratica e teoria CAMBIAMENTI E PROGETTAZIONE: lettura e riprogettazione GRUPPO D LAVORO: supporto orientato a obiettivi QUALIFICAZIONE E VALUTAZIONE: governo Fotografia di Annamaria Belloni

Risultati in termini di sostenibilità L ipotesi di sostenibilità del sistema di valutazione non sembra avere un forte impatto dal punto di vista della quantità di ore spesa dagli attori in gioco (20-25) Piuttosto è onerosa in termini di fatica del gruppo di lavoro nell assumere una metodologia di lavoro così strutturata e nel trasformarla in ordinarietà. Comporta una riorganizzazione strutturale e un riassestamento del lavoro dei servizi in termini di priorità e di migliore strutturazione e determinazione dei ruoli e dei metodi.

Punti critici Ridondanza di alcuni passaggi dovuti alla suddivisione in fasi, superabile in fase di messa a regime Carico di lavoro eccessivo dovuto all inserimento della sperimentazione nell ordinarietà lavorativa difficoltà per il personale non coinvolto nella sperimentazione di cogliere tutti i passaggi logici dei vari processi Non tutti gli enti gestori riescono al momento a ritagliare con sistematicità tempi esclusivamente dedicati alla valutazione sia ai coordinatori che al personale

Fotografi Piacentini Giulio Merli Alessandro Usuelli: immagini prodotte ai fini del progetto di tesi "Resilient water traces" Marco Rigamonti e Annamaria Belloni: immagini tratte dalla mostra fotografica Strade straviste e mai viste: un itinerario in una Piacenza che non siamo abituati a vedere, a cura di laboratorio FOTOFABBRICA (Pc) Fotografia di Valeria Mariani