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Periodizzazione generale sintetica

Età del Tardo Bronzo: 1600-1200 a.c. medio-babilonese e medio-assiro fase caratterizzata da policentrismo politico e dallo sviluppo di intense relazioni diplomatiche.

Babilonia Dopo l attacco ittita guidato dal re Murshili I, la dinastia babilonese resse con difficoltà per poco tempo, per poi lasciare il campo alla dinastia dei Cassiti, originaria dei monti Zagros. I Cassiti erano già presenti nella società babilonese, soprattutto tra i ranghi dell esercito e la loro presa di potere avvenne forse grazie al consolidamento di uno status già esistente; questa dinastia, inoltre, mantenne la tradizione babilonese, adottandone l idioma nella prassi di governo e espressione della regalità. Per questo motivo, la lingua cassita è a tutt oggi poco conosciuta, poiché molto scarsa è la sua documentazione.

Dal punto di vista ideologico e culturale i Cassiti si posero come eredi della tradizione babilonese, in primo luogo utilizzandone la lingua, che si avviava peraltro a divenire strumento di comunicazione internazionale.

La fase del Tardo Bronzo (1600-1200 a.c.) è nota anche come fase internazionale; soprattutto dal 1400 al 1200 (come testimoniano le lettere di Amarna) si intensificarono gli scambi, le alleanze, i matrimoni interdinastici, come strumenti di un intenso dialogo diplomatico tra le corti. Il re cassita Agum II riuscì a riportare a Babilonia la statua di Marduk che era stata depredata e portata a Khana (Terqa) all epoca della spedizione ittita. I re cassiti recuperarono anche il controllo della Mesopotamia meridionale, ossia il Paese del Mare, e si posero come uno degli interlocutori politici dell area vicino orientale, in grado di trattare alla pari con altre potenze dell epoca, come Mittani, Ittiti e Egiziani. Scontri si verificarono con il regno d Assiria.

La società babilonese in quest epoca è mutata rispetto alla fase precedente anche in relazione a un calo demografico, che viene registrato dalle ricognizioni archeologiche. La terra è posseduta dai grandi templi delle antiche città babilonesi, oppure è concessa per intervento regio, come attesta una classe di documenti tipica di quest epoca, ossia i kudurru. Erano posti nei templi a memoria dell assegnazione fondiaria che descrivono. Le divinità, invocate come testimoni e custodi delle concessioni regie, sono rappresentate attraverso i loro simboli che sono rivelatori dell immaginario e delle concezioni astrali babilonesi.

Nippur, soprattutto tra il XIV e il XV secolo mantenne il ruolo di santuario principale di Babilonia, ove era collocata la dimora del dio di Enlil, che già nell epoca protodinastica rappresentava l immagine divina del potere politico. Questo ruolo si ripropone anche in questa fase, quando si compiono specifiche cerimonie religiose, che vedono il re come protagonista e il tempio di Enlil come teatro: il tutto a sottolinearne la rilevanza politica e la coesione del regno. Questo era importante per una dinastia di origine straniera, ma che appariva uniformarsi alla tradizione babilonese nella ideologia regale. Anche governatore di Nippur partecipava alle cerimonie che erano volte a sottolineare la coesione del regno.

Kassite kudurru (height: 14.25 inches/37 cm, greatest width: 9.25 inches/23 cm, greatest width: 5 inches/13 cm) circa 1100 BCE in the British Museum, Kudurru of Melishihu. Louvre

Mesopotamian Kudurru (Boundary Stone), 2nd Dynasty of Isin, 1157-1025 BC Unfinished" Kudurru, Kassite period, attributed to the reign of Melishipak, 1186 1172 B.C.E., found in Susa, where it had been taken as war booty

Mittani Il regno di Mittani si era formato probabilmente qualche tempo dopo la spedizione di Murshili I in Siria (1595 attacco a Babilonia). La prima menzione di Mittani data comunque alla fine del XVI sec. da fonte egiziana che narra una spedizione in Siria, forse quella di Tutmosi I (1528-1510). Capitale del regno è Washukkanni, per cui si ipotizza l'identificazione con Tell Fekheriye. Il primo re di questo regno di cui si abbiano notizie più precise è Parattarna, che domina su una serie di regni minori dell'area che si estende da Kizzuwatna a Terqa (sul medio Eufrate). Documento particolarmente significativo è l'iscrizione di Idrimi (ca. 1500), il re che grazie all'appoggio del re di Mittani potè insediarsi a Alalakh.

Disponiamo di documentazione sul regno di Mittani a partire dalla metà del XVI sec. Essa proviene da centri periferici, da piccoli regni ove regnavano vassalli di Mittani, o da fonti esterne, i particolare le lettere di el-amarna (sec. XIV) che descrivono anche retrospettivamente i rapporti politici tra le potenze maggiori. Tra i centri periferici, hanno fornito interessante documentazione, soprattutto utile a ricostruire il tessuto sociale di quest epoca, Alalakh e Nuzi.

Da Alalakh (livello IV) provengono soprattutto testi legali e liste amministrative, ossia elenchi di personale che viene distinto in varie categorie di tipo censuario. Vi sono varie difficoltà per quanto concerne l interpretazione delle categorie sociali e quindi per l utilizzazione di queste liste come strumenti per lo studio demografico e sociale. Le categorie menzionate sono quelle dei maryannu, ehelle, e ṣabe namê, che sono talvolta suddivise nelle sottocategorie di hupšu e haniahhu.

Benché questi documenti siano di grande interesse per studiare la società mittanica, vari interrogativi rimangono quando si cerca di ricostruire più compiutamente la storia di questo regno. Il primo documento mittanico è un iscrizione sul sigillo del re Shuttarna I, il cui regno puo essere datato alla i meta del XV sec. a.c., ove la forma del nome è quella arcaica di Maitani. Il regno di Mittani è caratterizzato dall elemento etnico e linguistico hurrita. I Hurriti appartengono ad un ceppo asiatico, verosimilmente orginario della regione compresa tra il lago di Van, in Turchia, e il lago Urmia, in Iran, regione ove, nel I millennio, era attestato il regno di Urartu. La lingua hurrita è di tipo agglutinante e si differenzia sia dalle lingue semitiche dell area vicino orientale, sia dalle lingue indoeurpee, come l ittita. Nel corso del II mill. a.c., peraltro, Ittiti e Hurriti interagiscono tra di loro in maniera molto stretta, sia a livello politico, sia a livello culturale.

La questione linguistica e culturale appare tuttavia ancora più complessa se si considera che i nomi dinastici dei re di Mittani appartengono al patrimonio linguistico indoario/indoeuropeo e che anche le divinità venerate dalla famiglia reale di Mittani, cioe Mitra, Varuna, Indra e Nasatya rimandano alla tradizione antico-indiana. Si è ipotizzato che un gruppo di Indoari si sia insediato nella regione dell alto fiume Habur e abbia preso il potere nell area di popolazione hurrita. In seguito il regno da loro retto, Mittani, avrebbe esteso il suo dominio anche su altri regni della regione. La società mittanica appare legata a un ideale eroico della guerra combattuta da un aristocrazia militare, i maryannu, possessori del carro da guerra, che sono destinatari di terre concesse loro dal sovrano in cambio dei loro servigi e che occupano le posizioni di vertice nella società.

Assiria La storia della regione assira dopo il regno di Samsi- Addu e del figlio Ishme-Dagan è poco documentata (sec. XVIII). La regione venne inglobata nella sfera mitannica, benché a Assur sia attestata dalle iscrizioni una dinastia locale. Le iscrizioni dei sovrani assiri più antichi sono caratterizzate da uno schema molto scarno, ma forniscono in qualche caso notizie sul restauro degli edifici templari. Insieme alla cronaca degli eponimi, questi dati sono utili per stabilire uno scheletro cronologico, che tuttavia non può essere arricchito di particolari.

Nell area più orientale l Assiria mantiene la sua identità statale e culturale. Con Assur-uballit I (1363-1328 a.c.) inizia l'ascesa del regno (il cui re porta il titolo di Re del paese di Assur) che si rapporta alle altre grandi potenze dell'epoca. L'espansione continua con Adad-nirari I (1305-1274), Salmanassar I (1273-1244) e Tukulti-ninurta I (1243-1207) completando la trasformazione del regno in stato territoriale, assoggettando la regione mittanica e giungendo fino a occupare Babilonia. Sigillo medio-assiro

Elam Parallelamente allo sviluppo dello stato assiro si consolida anche il regno elamico. Gli attacchi assiri a Babilonia fornirono l occasione agli elamiti per intervenire a loro volta nella regione dapprima con incursioni, poi con spedizioni più devastanti, quando Kashtiliash fu attaccato da Tukulti-Ninurta I, e che colpirono soprattutto le città di Der e Nippur e l area del pedemonte zagrico.

Età internazionale Il faraone egiziano Tutmosi III aveva inaugurato una politica di espansione in Siria dove si registrano una serie di scontri con Mittani, il più famoso dei quali è la battaglia di Megiddo (intorno al 1450, ove la coalizione di pricipi siriani alleata di Mittani è sconfitta dagli egiziani). Altra scofitta si verificherà una decina d'anni dopo ad Aleppo. Tutto ciò indebolisce il re di Mittani. Il re ittita Tuhdaliya I/II (fine XV/inizi del XIV sec.) aveva intrapreso una politica espansionistica, sia verso ovest (contro la coalizione di Ashshuwa che comprende Wilusha e Taurisha) che verso est. A est si trovava il dominio hurrita (mittanico), il cui sovrano in questa fase era Shaushtatar, che dominava su Alalakh e Kizzuwatna. Il suo successore siglò un trattato con Tuhdaliya I/II e così anche Kizzuwatna entrò nella sfera politica ittita.

Altra direttrice di espansione ittita è quella verso Aleppo che venne conquistata, mentre trattati furono stipulati con i regni siriani di Tunip e Ashtata, riprendendo le conquiste dei predecessori. Venne inoltre siglato il Trattato di Kurushtama con l'egitto (prima attestazione di un trattato formalizzato tra i due). Mittani e Egitto iniziarono a questo punto una politica di alleanza che si concretizzò con un trattato suggellato dal matrimonio interdinastico della figlia di Artatama col faraone Tuthmosi IV (1413-1405). Ne seguiranno altri due tra principesse di Mittani e Amenophi III.

Queste relazioni internazionali sono documentate per i regni di Amenophi III (1405-1367) e Amenophi IV/Akhenaton (1367-1350) dalle lettere di el-amarna, che rivelano come l'area siro-palestinese fosse divisa in due sfere di influenza tra i due regni maggiori. Siamo informati anche sulle vicende della successione al trono di Mittani: qui Tushratta assume la regalità dopo una fase abbastanza problematica e riconferma l'amicizia con l'egitto. Sembrano tuttavia insorgere alcuni elementi di tensione con Amenophi IV. Il re ittita Tudhaliya III riprende verso la fine del suo regno una politica di aggressione in Siria, anche se dovette subire attacchi dal nord (Kashka) e dall'ovest (Arzawa), se diamo credito al racconto fatto del suo successore. Sul trono di Hatti sale quindi Shuppiluliuma I (ca. 1370-1342), verosimilmente in modo non del tutto legittimo, e riprende la politica espansionistica ai danni di Tushratta di Mittani. Tale politica è favorita anche dall'assiria che, liberatasi dalla subordinazione a Mittani con il re Ashshur-uballit I (1363-1328), intende porsi come interlocutore delle grandi potenze del tempo.

EA 23: A Letter from Tushratta of Mitanni

Tra i regni dell epoca va menzionata Ugarit, città capitale dell omonimo regno

Le scoperte epigrafiche provenienti dal sito e risalenti ai secc. XIV e XIII, hanno restituito testi in babilonese cuneiforme, ma anche testi nella lingua locale, l ugaritico, in una scrittura alfabetica, consonantica che utilizza segni cuneiformi e supporti in argilla ma crea un sistema profondamente diverso da quello mesopotamico.

LA FINE DELL ETA DEL BRONZO La fine del XIII sec a C. è segnata da numerosi episodi di conflitto e devastazione ricordati da diverse fonti. Il sovrano ittita Shuppiluliuma II interviene contro Cipro e contro i pirati che operavano lungo le coste meridionali dell'anatolia. Tali campagne vanno probabilmente connesse anche alla grave situazione di instabilità che stava creandosi nell'area mediterranea per l'azione dei Popoli del Mare contro cui intervengono i faraoni Merneptah (1230) e Ramses III (1190). I decenni successivi vedono assedi e saccheggi alle città della costa siropalestinese e la distruzione di Ugarit ad opera probabilmente dei questi stessi gruppi. La crisi si ripercuote anche nell'area della Siria interna con la disgregazione delle entità statali preesistenti e soprattutto sul regno ittita, la cui capitale era forse già stata spostata da Hattusha prima della fine, che comunque giunge intorno al 1180-70. La causa della disgregazione politica, tradizionalmente individuata nella penetrazione dei Popoli del Mare, va piuttosto ricercata in un complesso di fattori e nella crisi strutturale del sistema socio-economico del Tardo Bronzo incentrato sulle grandi organizzazioni palatine caratterizzate da notevole conflittualità all interno e all esterno.

Nel Mediterraneo meridionale, già nelle iscrizioni da Karnak Merneptah (ca. 1213-1203 a.c.) narra di un invasione di Libi affiancati da stranieri che provengono dal mare: Peleset, Eqwesh, Teresh, Tjeker, Lukka, Shardana, Shekelesh. Problematiche più volte affrontate sono l identificazione di questi etnonimi che rimanda in ogni caso a un ampio orizzonte mediterraneo e il loro rapporto con le realtà imperiali e regionali del periodo precedente e successivo.

Ramses III celebra la sconfitta dei Popoli del Mare nelle sue iscrizioni nel tempio funerario di Medinet Habu. La narrazione è illustrata da immagini delle navi nemiche e della battaglia, con ricchezza di particolari che, oltre a mostrare la loro disfatta, ritraggono l abbigliamento e l armamento degli invasori. Narrazione e raffigurazione consentono il confronto con altre fonti e di tentare di collocare le vicende sulla scena di mutamenti che che coinvolgono l area egea e levantina. Dettaglio del rilievo che raffigura Popoli del Mare fatti prigionieri dagli egiziani (da Medinet Habu)

Raffigurazione di navi su cratere miceneo da tomba a Enkomi (13 sec.a.c.)

Scatola in avorio da Enkomi (Cipro) (29 cm.), 1250-1100 a. C. La decorazione combina motivi iconografici di diversa origine, egea, egizia, mesopotamica, a testimonianza dello stile internazionale tipico della fine dell età del bronzo

Dettaglio che raffigura un guerriero con copricapo piumato, simile a quelli dei Popoli del mare raffigurati a Medinet Habu

Dati archeologici che risalgono al periodo che precede gli eventi bellici descritti nei testi egiziani e le distruzioni documentate lungo la costa siriana, ad es. a Ugarit, rivelano come la penetrazione dei popoli del mare nell area controllata dall Egitto fosse già avvenuta secondo modalità diverse da quelle dell invasione. Si ipotizza soprattutto il loro ingresso come truppe al servizio degli egiziani. I siti di Beth Shean e Deir el-balah in Palestina hanno restituito sarcofagi antropoidi in argilla che sono tipici dei Peleset/Filistei e che potrebbero essere datati al XIII sec. a.c.

Coperchio di sarcofago antropoide (ca. 56x49) da Beth Shean (sec. 12-11 a.c.; Assyria to Iberia cat. 10). Stile detto «grottesco» associato ai Popoli del Mare soprattutto in base alla decorazione del copricapo. Beth Shean ospitava una guarnigione egiziana in cui si ipotizza che Filistei servissero come mercenari. La cultura materiale dei Filistei appare riflettere un background egeo.

Nel vuoto politico lasciato dal crollo dell impero ittita e dalla fine dell egemonia egiziana, si accresce in Siria del nord l'importanza di Karkemish e dalle rovine di Hatti nascono gli stati neo-ittiti. Nell area siro-palestinese prendono vita nuove formazioni statali che sviluppano caratteri politici e culturali propri.

Stati neo-ittiti e aramaici

Nella regione siropalestinese acquistano autonomia, con il venir meno dell egemonia dei grandi imperi e dell Egitto in particolare, nuovi stati come Israele, Giuda, Aram- Damasco ecc. che vengono a costituire nuove realtà politiche e nuovi schemi di relazioni, talvolta alleandosi con gli stati aramaici o neohittiti della Siria interna e Anatolia meridionale.

Queste nuove entità politiche esprimono caratteri originali, ma al contempo sviluppano l eredità dei secoli precedenti sia sul piano artistico sia su quello ideologico, dando vita altresì a una nuova serie di rapporti nell area vicino orientale ed egea. Statua del dio Tarhunzas dedicata dal re neo-ittita Warikas (8 sec. a.c.)

Nell area greca la distruzione dei centri e dei palazzi micenei ebbe luogo nella seconda metà del 13 sec. a.c. Tuttavia in alcuni centri posti lungo rotte navali non si notano segni di interruzione, ma piuttosto di una ristrutturazione in cui vengono mantenuti contatti con l area insulare egea e oltre, sebbene al di fuori del sistema palaziale. Durante il secolo successivo si registrano migrazioni verso le isole egee e le coste anatoliche, ma si registra anche la continuità insediativa e delle relazioni commerciali soprattutto in alcune aree come l Eubea e il golfo Saronico. La fine dell autorità centralizzata esercitata dai sovrani micenei lascia libertà di movimento in area egea e il sec. 11 rappresenta una fase di ristrutturazione che, definita abitualmente Dark Age, è stata negli ultimi anni meglio documentata da importanti ritrovamenti archeologici che permettono di valutare anche gli elementi di continuità.

Età micenea Coppa dei guerrieri (LH III C, XII sec. a.c.) Rhyton (h. 40 cm.) da Rodi con raffigurazione del Signore degli animali (LH IIIA, tardo 14 sec. a. C.)

Tra la fine del II e i primi secoli del I millennio si sviluppano anche i regni aramaici, che differiscono dal punto di vista etnico e culturale da quelli neoittiti, ma che con essi interagirono.

Questi esempi, pur caratterizzati da una serie di problematiche interpretative, suggeriscono l individuazione di alcune dinamiche cruciali. Il rapporto tra mondo egeo e area del Levante si configura nelle prospettive di continuità col mondo precedente, ossia con la cultura micenea e con quella ittita, e contemporaneamente come realtà nuova, principalmente in quanto svincolata dalle strutture egemoniche degli imperi del tardo bronzo, e caratterizzata dalla fusione, secondo modalità e con esiti che sono ancora oggetto di studio, di elementi egei nell area levantina.

La generale ristrutturazione politica delle regioni sirolevantine ed egea, con la fine del controllo palatino al vertice della gerarchizzazione sociale e delle egemonie dei grandi regni, si accompagna a innovazioni tecniche di grande importanza, che si affermano anche in concomitanza della fine del controllo amministrativo gestito dai palazzi. Esse riguardano l uso del territorio e le tecniche di coltura, ma soprattutto la metallurgia con l introduzione sempre più ampia della lavorazione del ferro.

Alcuni dati tecnici sulla lavorazione di questi metalli sono rilevanti anche per chiarire le relazioni economiche e le modalità produttive. Bronzo lega di rame e stagno (in età più antica anche di rame e arsenico). La percentuale standard di stagno usata in tempi moderni è 1 a 9, ma in antichità risulta piuttosto variabile. L aggiunta di stagno rende più duro il metallo. Abbassa inoltre il punto di fusione da 1083 C a 1050 C (con 5%), 1005 C (con 10%), 960 C (con 15%), aumentando considerevolmente la liquidità del metallo.

Ferro: Il ferro lavorato è in realtà una lega di ferro e carbonio. Gli atomi di carbonio si muovono all interno degli strati di atomi nei cristalli di ferro anche quando il metallo è ancora solido, ossia scaldato anche ben al di sotto del punto di fusione (1537 C). Quando il metallo si raffredda il metallo acquista in durezza e resistenza in proporzione alla quantità di carbonio dissolto. Siccome il ferro veniva fuso utilizzando il carbone come combustibile nella fornace, il processo non era visibile ai fabbri antichi, che però, empiricamente, avevano osservato come le proprietà del metallo fossero in relazione con la durata e la successione delle operazioni di riscaldamento e raffreddamento. Le fonti di reperimento del minerale ferroso sono più numerose di quelle del rame; varie rocce con alto contenuto di ferro possono essere fuse.

Altro cambiamento fondamentale è l introduzione delle scritture alfabetiche (XI-X sec.): aramaico, fenicio, ebraico, che utilizzano però anche supporti deperibili (papiro, pergamena). Benché ai nuovi sistemi corrisponda presumibilmente una maggior diffusione della scrittura, in virtù della sua facilità, l uso dei supporti deperibili ha comportato la perdita di molte delle fonti del periodo. aramaico

Scrittura fenicia Venne adottata in testi bilingui luvio-geroglifici e fenici nell area siroanatolica

Testo ebraico medievale con notazione masoretica

In questo panorama di cambiamento, anche drammatico, i regni che mantengono un più evidente legame con la tradizione precedente in termini di continuità delle dinastie, e/o concezione della regalità, confine e organizzazione amministrativa, sono Assiria e Babilonia. Benché anche in queste aree si registrino contraccolpi, cambiamenti e sviluppi, legati ai movimenti e azione di nuove componenti sociopolitiche come gli Aramei, non si registrano infatti quelle manifestazioni di rottura radicale e crollo completo del sistema di controllo che sono evidenti nella regione occidentale. Questo sostrato consente lo sviluppo di nuove forme di espansione, controllo e organizzazione politica. Protagonista principale di questa fase è il regno d Assiria, che attraversa comunque varie e alterne fasi prima di affermarsi come potenza egemone nel Vicino Oriente.

Dopo Tukulti-Ninurta i il regno assiro si restringe e perde progressivamente il controllo della Jezira. Solo con Tiglat-pileser I (1114-1076) si registrano successi nel contenimento delle popolazioni del nord e delle infiltrazioni di Aramei, con la capacità di ripercorrere le rotte militari verso occidente. La fase successiva è però caratterizzata da un altro restringimento del regno al nucleo originario che durerà fino all epoca di Adad-nirari II (911-891) che riuscirà a riprendere un programma di espansione lungo varie direttrici, programma continuato dal successore Tukulti-Ninurta II (890-884).

L espansione assira riprende alla fine del X secolo e si consolida nel IX con Assurnasirpal II (883-859) e Salmanassar III (858-824) in una fase definita pre-imperiale. La fase imperiale coincide con i regni di Tiglat-pileser III (745-727) Sargon II (722-705) Sennacherib (705-681) Esarhaddon (680-669) Assurbanipal (668-631/27) htpp://www.ucl.ac.uk/sargon/

Già nella fase pre-imperiale obiettivo principale è il controllo della regione eufratica occidentale e il superamento di questo confine naturale che dà accesso all area siriana e levantina. Lo smantellamento del regno aramaico di Bit-Adini è passo fondamentale in questa progressione verso ovest che porta i re assiri a raggiungere il Mediterraneo e ottenere tributi dai vari regni siro-anatolici. La conquista vera e propria dell area siro-anatolico-palestinese avviene durante i regni successivi e viene consolidata attraverso l organizzazione in province. Ultima tappa è la conquista del delta egiziano. Contemporaneamente gli assiri si assicurano il controllo dell area orientale con le regioni montane e i passi attraverso gli Zagros fino all altopiano iranico.

Uno dei terreni più difficili per l Assiria è quello del confronto con Babilonia, che viene ripetutamente occupata e sottomessa, ma a prezzo di lotte prolungate.