INTRODUZIONE I. MARX DOPO IL «MARXISMO»

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INTRODUZIONE I. MARX DOPO IL «MARXISMO» INTRODUZIONE Assieme al crollo dell Unione Sovietica e del blocco dei paesi «socialisti», sembra che la storia abbia decretato, in maniera definitiva, la fine dell influenza di Karl Marx e del suo pensiero sulle vicende dell umanità. Da quel preciso momento, Marx fu unanimemente riconosciuto le poche voci dissenzienti erano più che mai isolate e marginali quale responsabile di una delle maggiori tragedie della modernità. Dall Arcipelago Gulag 1 ai bui decenni dello stalinismo, dalla drammatica rivoluzione culturale cinese alle atrocità degli eccidi commessi in suo nome, il comunismo si era dimostrato, quando messo alla prova, la causa di comprovati disastri sociali nonché sinonimo di illiberalità e negazione dei diritti più elementari 2. Pur se la realtà dei regimi capitalistici era, finanche nei suoi centri principali, ben altro che pacificata ed affermata secondo i suoi migliori principi, il liberalismo aveva vinto e, con la sua diffusione su scala planetaria, poteva finalmente dispiegare piena egemonia politica e culturale. Per Karl Marx era tempo di requiem 3. Come, in queste circostanze, e dinanzi ad accadimenti di tale portata, ipotizzare e dare forza a distinguo? Come ricostruire un discorso critico su Marx in grado di precisarne la radicale differenza, quando non estraneità, con la gran parte dei «marxismi», in particolare il «marxismo-leninismo»? Non era forse la sfinge di Marx ad essere stata eretta, con sguardo granitico, in tutte le piazze dei «paesi socialisti» da Berlino ad Hanoi come da Bucarest a Pechino e ad aver guidato, con fede incrollabile, il nuovo mondo verso la vittoria? Non era forse il suo volto a campeggiare dinanzi alle effigi di Lenin, Stalin e Mao e che milioni di bandiere, in tutto il mondo, avevano fatto sventolare? Nonostante sia utile continuare ad interrogarsi su cosa abbiano avuto in comune lo scrittore del 18 Brumaio di Luigi Bonaparte e Leonida Breznev, lo scolaro di Hegel e il monarca coreano Kim Il Sung, l animatore della «International Working Men s Association» e la follia omicida dei Khmer rossi di Pol Pot, l autore de Il capitale e il «socialismo tribale» propugnato in Tanzania dal despota Nyerere, la riaffermazione della significanza del pensiero di Marx non può certo riemergere dalla sola dimostrazione filologica della diversità rispetto alla gran parte dei suoi interpreti. Il carattere particolare delle sue riflessioni, ovvero l inscindibile legame tra teoria e prassi che vive in tutti i suoi scritti, sembra, infatti, incatenarlo ancora alla realtà politica ed alle condizioni del presente. Questa differenza irriducibile impedisce di circoscrivere Marx alla mera funzione di un grande classico del pensiero, di rinchiuderlo e parcellizzarlo tra le diverse discipline accademiche o in specialismi meramente speculativi. Per essere più espliciti, un autentico e diffuso risveglio d interesse per Marx se mai ci sarà potrà fondare le sue radici solo sulla sua persistente capacità esplicativa del mondo d oggi e sulla possibilità di parlare ai conflitti che sorgono dalle 1 Cfr. ALEKSÀNDR SOLŽENICYN, Arcipelago Gulag, Mondatori, Milano 2005 (1974). 2 Cfr. AA. VV, Il libro nero sul comunismo, Mondadori, Milano 2001. 3 Cfr. FRANK E. MANUEL, Requiem per Carlo Marx, Il Mulino, Bologna 1998. - 5 -

MARCELLO MUSTO contraddizioni e dalle crisi della società capitalistica. A partire dalle violentissime disuguaglianze dell odierna realtà, da molti definita della «globalizzazione capitalistica» 4. Nient affatto in contraddizione con quanto sin qui affermato, il contributo della ricerca teorica, l importanza della Marx-Forschung, può assumere, nelle presenti circostanze, un ruolo determinante. II. ANCORA UN «RITORNO A MARX»? La riflessione e l interesse per l opera di Marx hanno conosciuto, nel corso di centocinquant anni, uno sviluppo tutt altro che costante e continuo. In molte occasioni, per conflitti teorici o vicende politiche, sul versante del movimento operaio così come di quello borghese, il «marxismo» ha conosciuto indiscutibili periodi di declino. Dalla «crisi del marxismo» alla dissoluzione della «Seconda Internazionale», dalle discussioni sulle contraddizioni della teoria economica alla infausta realtà in cui versavano gli «Stati socialisti», le critiche alle sue teorie sembrarono, ogni volta, superarne l orizzonte concettuale. Sempre, però, ci fu un «ritorno a Marx» 5. Costantemente, si sviluppò un nuovo bisogno di richiamarsi alla sua opera che, attraverso la critica dell economia politica, la teoria dell alienazione o le brillanti pagine dei phamphlet politici, continuò ad esercitare un potere attrattivo fortissimo, al quale seguaci ed oppositori poterono difficilmente sottrarsi. Tuttavia, con la caduta del muro di Berlino nel 1989 e gli avvenimenti politici che ne seguirono, Marx parve definitivamente consegnato all oblio e le idee che solo trent anni prima erano state definite la «insuperabile filosofia del nostro tempo» 6 ed avevano concorso a determinare la vita di miliardi di donne ed uomini in tutto il mondo, decaddero, incredibilmente, al rango di fossili. Quale «marxismo» fosse morto: un «marxismo» snaturato, un «marxismo» ideologico, un «marxismo» come religio 7, manifestatosi come vera e propria negazione del pensiero di Marx, furono in pochi a chiederselo. Eppure, proprio con la sconfitta storica del comunismo sovietico, l opera di Marx è stata sottratta dalla costrittiva, quanto falsificante, funzione di baluardo dei 4 In proposito si rimanda alle considerazioni svolte da ANDRÉ TOSEL, Devenir du marxisme: de la fin du marxisme-léninisme aux mille marxismes, France-Italie 1975-1995, in JACQUES BIDET- EUSTACHE KOUVÉLAKIS (a cura di), Dictionnaire Marx Contemporain, PUF, Paris 2001, p. 62, che basa il fondamento oggettivo del marxismo nella «crisi aperta del liberalismo»; cfr. anche ANDRÉ TOSEL, Études sur Marx, (et Engels), Éditions Kimé, Paris 1996, pp. 10 ss. 5 Cfr. GIAN MARIO BRAVO, Marx e il marxismo nella prima sinistra italiana in MARCELLO MUSTO (a cura di), Sulle tracce di un fantasma. L opera di Karl Marx tra filologia e filosofia, Manifestolibri, Roma 2005, p. 97. 6 JEAN PAUL SARTRE, Questioni di metodo, prefazione a Critica della ragione dialettica, vol. I, Il Saggiatore, Milano 1963, p. 12. 7 Cfr. PAOLO FAVILLI, Storia del marxismo italiano, FrancoAngeli, Milano 2000 (1996), pp. 9-16. - 6 -

INTRODUZIONE regimi del «socialismo reale» e resa nuovamente disponibile all indagine ed al dibattito degli studiosi di tutto il mondo. Oggi, infatti, appare possibile intraprendere uno studio su Marx senza l ostacolo delle influenze politiche ed ideologiche, così determinanti e fuorvianti per il passato, restituendo al suo pensiero il valore compromesso da un culto devitalizzante 8. Lentamente e non sarebbe potuto accadere il contrario il binomio composto dalla realtà di un pensiero ancora capace di indagare il presente (anzi, secondo alcuni capace di descriverlo meglio che mai nelle odierne circostanze dell espansione mondiale capitalistica) e dalla liberazione delle opprimenti catene dell Unione Sovietica, ha aperto la strada ad un nuovo «spettro» 9 : un nuovo «ritorno a Marx». Ed effettivamente, seppure flebile e operante in realtà diverse 10 prive di raccordo reciproco, si può affermare che, da qualche anno in Europa come nel resto del mondo, ci sia un risveglio d interesse nei confronti di Marx 11. Di questa riscoperta, la comunità scientifica internazionale ha potuto trarre significativo beneficio soprattutto con la ripresa della nuova edizione storico-critica delle opere di Marx ed Engels, la Marx-Engels-Gesamtausgabe (MEGA²). D altronde, 8 Cfr. LOUIS JANOVER, Maximilien Rubel. Un impegno per Marx, Colibrì, Milano 2001, p. 4. 9 Riferimento, quasi inevitabile, è lo scritto filosofico su Marx più discusso degli ultimi anni: JACQUES DERRIDA, Spettri di Marx, Ponte alle grazie, Milano 1994. 10 Una felice espressione che può rendere questa situazione è quella, coniata da Immanuel Wallerstein ed utilizzata da André Tosel, dei «mille marxismi», cfr. ANDRÉ TOSEL, Devenir du marxisme: de la fin du marxisme-léninisme aux mille marxismes, France-Italie 1975-1995, op. cit., pp. 59 ss. «Il periodo che comincia dopo il 1991 non è quello della fine del marxismo, ma è quello della fine del marxismo-leninismo come ortodossia unica e dominante ( ). Di fronte alla crisi che minaccia il nuovo ordine liberale al momento del suo apparente trionfo sul comunismo sovietico e su tutti i movimenti antisistema ( ), il pensiero di Marx conserva un potenziale enorme di critica dal quale potranno attingere i mille marxismi», op. cit., pp. 61-62. 11 Tutt altro che soltanto accademico, il nuovo interesse per Marx è, in realtà, molto più diffuso, cfr. ANTONINO INFRANCA, Ripartire da un Marx latinoamericano, introduzione a ENRIQUE DUSSEL, Un Marx sconosciuto, Manifestolibri, Roma 1999, p. 7. Sempre più spesso e con grande risalto della stampa, infatti, sondaggi promossi da reti televisive, giornali ed emittenti radiofoniche tra i propri ascoltatori, al fine di conoscere le loro preferenze circa le più grandi personalità della storia hanno, puntualmente, tra lo stupore di molti, segnalato Marx quale sorpresa di questi «concorsi». Il più recente, organizzato dal canale radiofonico BBC 4, ha visto l incoronazione di Marx quale filosofo più amato dagli inglesi. Precedentemente, in Germania, il concorso televisivo della ZDF, «Wer sind die grossten Duetschen?», aveva nominato, con oltre 500.000 voti, Marx quale terza maggiore personalità tedesca della storia, nonché primo in classifica nella categoria «attualità». Della nuova attenzione suscitata da Marx, infine, vanno occupandosi sempre più alcune tra le principali riviste internazionali. In proposito si veda JOHN CASSIDY, The return of Karl Marx, in «The New Yorker», October 20/27 1997, ora in ROBERT J. ANTONIO (a cura di), Marx and modernity, Blackwell Publishing, Bodmin (UK) 2003, pp. 264-272; Karl Marx le penseur du troisième millénaire?, il numero della rivista francese «Nouvel Observateur» dell ottobre 2003, interamente dedicato a Marx; o, di recente, il numero del principale settimanale tedesco «Der Spiegel», n. 34, 22/08/2005, intitolato Ein Gespenst kehrt zurück, che ritrae Marx in copertina, mentre con le dita fa il segno della vittoria. - 7 -

MARCELLO MUSTO dopo il fardello ideologico, la strumentalizzazione di molte interpretazioni critiche e la cattiva qualità di tante edizioni, la ricerca su Marx non poteva non ripartire ancora una volta proprio da una nuova ricognizione delle fonti, da un impegnativo lavoro di Aufklärung filologica dei testi 12. Questa iniziativa, che durante l ultimo decennio, ha dispiegato i suoi primi frutti 13, è stata tale da aver concorso a sfatare anche un altro falso mito: quello secondo il quale sull opera di Marx sia già stato detto e scritto tutto. La pubblicazione di importanti inediti basti pensare a tutte le versioni dei libri I, II e III de Il capitale che completeranno la pubblicazione di tutti i manoscritti economici marxiani, le recenti acquisizioni che permettono di valutare nuovamente e meglio scritti pubblicati con scarsa attenzione per le complicate questioni filologiche 14 e il progetto di completare le stampe di tutti i quaderni di studio e delle note di lettura di Marx appunti che hanno un immenso valore per la comprensione dell indirizzo dei molti lavori lasciati incompiuti 15 fanno riemergere la ricchezza polimorfa di un pensiero problematico come quello marxiano ed, al contempo, prospettano nuovi orizzonti lungo i quali la Marx-Forschung ha ancora tanti sentieri da percorrere. III. IL CASO DEI [MANOSCRITTI ECONOMICO-FILOSOFICI] 16 DEL 1844 Coerentemente alla impostazione esposta, ovvero quella di collegare la rilettura dell opera marxiana ad un attenta analisi filologica, il presente lavoro si è concentrato sull analisi di uno dei testi più dibattuti di Marx, i [Manoscritti economico-filosofici] del 1844. Il celebre scritto giovanile verrà, più innanzi, presentato non solo come un opera mai completata, ma, con particolare riferimento a molte delle sue interpretazioni critiche, quale clamoroso esempio di fabbricazione del testo marxiano. L esame filologico si presenta, in questo caso, tanto poco utilizzato quanto pieno di valore. Come sarà poi più diffusamente argomentato, differentemente dal modo con il quale sono stati spesso letti e considerati, i [Manoscritti economico-filosofici] non sono affatto un opera conclusa, né, tanto meno, un testo scritto secondo un progetto 12 In proposito si leggano le interessantissime note di BRUNO BONGIOVANNI, Introduzione all edizione italiana in MAXIMILIEN RUBEL, Marx critico del marxismo, Biblioteca Cappelli, Bologna 1981, pp. V-XV, in particolare p. X. 13 Il progetto della MEGA² ha ripreso le sue pubblicazioni nel 1998. Da allora sono stati pubblicati ben 12 nuovi volumi dell edizione e molti di questi, per giunta, sono ricchi di molte parti inedite. Sulla MEGA² si rimanda alle informazioni contenute nel 4 del capitolo I. 14 È questo il caso dell anticipazione della nuova edizione de [L ideologia tedesca], prevista per il 2008, data alle stampe nel «Marx-Engels-Jahrbuch 2003», Akademie Verlag, Berlin 2004, pp. 1-137, che pubblicando, per la prima volta, i manoscritti di Marx ed Engels delle prime due parti dell opera, «I. Feuerbach» e «II. Sankt Bruno», così come sono stati da loro lasciati evidenzia con grande chiarezza il carattere frammentario del testo. 15 Cfr., ad esempio, MICHAEL R. KRAETKE, Le dernier Marx et le Capital, «Actuel Marx», n. 39 (2005), pp. 146-159. 16 Per distinguere tra le opere pubblicate da Marx ed i suoi manoscritti incompiuti, pubblicati postumi da altri, questi ultimi sono stati - in tutto lo scritto - inseriti tra parentesi quadre. - 8 -

INTRODUZIONE preordinato. Rappresentano, bensì, solamente una parte della produzione intellettuale di Marx intrisa di ricerca e lontanissima dall essere scritta in forma definitiva che, durante il periodo parigino, si compose anche di estratti dai testi che studiava e delle riflessioni che da essi discendevano. Si cercherà, dunque, di restituire i manoscritti al proprio contesto di note ed appunti, favorendone la ricostruzione della stesura, così tanto rilevante ai fini interpretativi. Tuttavia, la collocazione dei [Manoscritti economico-filosofici] nella categoria di non-opera marxiana non è affatto guidata da un intento riduttivo. Al contrario, il soggiorno parigino di Marx, che si protrasse dall ottobre 1843 al gennaio 1845, rappresentò un periodo cruciale della sua biografia intellettuale. L incontro col proletariato, l adesione al comunismo, la prosecuzione della critica alla filosofia di Hegel ed a quella dei suoi scolari ribelli e, soprattutto, lo studio critico dell economia politica, chiave per il successivo approdo alla concezione materialistica della storia, furono tutti temi che andarono maturando proprio allora. Per quel che concerne la struttura della tesi, infine, essa si articola in quattro capitoli. Nel primo, «Un oggi per Marx», viene sviluppato un discorso complessivo intorno a Marx e all indirizzo ed al carattere intrapresi dalla ricerca. L opera di Marx viene descritta nella sua incompiutezza originaria e nella profonda differenza rispetto alla sistematizzazione degli epigoni, all impoverimento che ne ha accompagnato la divulgazione e all utilizzo strumentale spesso mediante la stessa manipolazione o censura degli scritti in funzione delle necessità politiche ( I). A questa premessa generale, fa seguito la ricostruzione dell accidentato percorso delle diverse edizioni degli scritti di Marx, che ne rivela il profondo misconoscimento e la diversità dal «marxismo» ( II). Tale misconoscimento viene affrontato anche tramite l esempio della realtà italiana e del suo singolare «marxismo» ( III). Seguono, inoltre, una breve storia della nuova edizione storico-critica (MEGA²) e dei suoi principi editoriali ( IV) ed alcuni accenni alla metodologia della ricerca ( V). Completa il capitolo, infine, una cronologia delle opere di Marx dalla quale è possibile rilevare il carattere incompiuto di molti scritti e le vicissitudini legate alla pubblicazione delle edizioni ( VI). Il lavoro di ricerca si concentra, successivamente, sugli scritti del 1844. Nel secondo capitolo, «[Manoscritti economico-filosofici] e [Pariser Hefte]: l esame filologico», si procede ad una sintetica ricostruzione del percorso che condusse Marx a Parigi ( I); alla presentazione dei quaderni di estratti redatti durante l anno parigino ( II); per affrontare poi la disamina del complesso percorso della stesura marxiana ( III), sviluppata anche attraverso l esame del Nachlaß, conservato presso l «Internationaal Instituut voor Sociale Geschiedenis» (IISG) di Amsterdam 17 ( IV). Anche questo capitolo è completato da una tabella, con la funzione di riepilogo cronologico dei manoscritti marxiani ( V). L esame e la descrizione dei manoscritti e dei quaderni di appunti marxiani, accompagnato quando necessario dall illustrazione degli originali, ne evidenziano il carattere complementare. La terza parte, «Il percorso della critica marxiana del 1844», si dispiega intorno all analisi dei concetti che Marx acquisisce durante il periodo. Il debito teorico verso i 17 I manoscritti e i quaderni di estratti consultati presso il «Marx-Engels-Nachlaß» dell IISG si trovano sotto le sigle A 7, A 8, A 9 e B 19, B 20, B 21, B 22, B 23, B 24, B 25 e B 26. Il quaderno di appunti HM, invece, conservato presso il «Rossiiskii gosudarstvennyi arkhiv sotsial no-politicheskoi istorii» (RGASPI) di Mosca è stato consultato in fotocopia. - 9 -

MARCELLO MUSTO tanti autori che studia, in particolare gli economisti classici Smith, Ricardo e Mill o i socialisti Proudhon, Hess ed Engels, è evidente in tutte le prime elaborazioni economiche. La critica in generale dell economia politica e della proprietà privata ( I), quella dei concetti di salario, profitto del capitale e rendita fondiaria ( II) o, ancora, di lavoro estraniato ( III), valore ( IV) e denaro ( V), mostrano come le sue concezioni si siano formate sulla base delle letture affrontate e quanto debbano ad esse. La tesi della profonda correlazione tra i [Manoscritti economico-filosofici] ed i quaderni di estratti, proposta nel secondo capitolo, continua ad essere sviluppata, attraverso la dimostrazione della profonda analogia dei temi affrontati in entrambi. Gli ultimi paragrafi, dedicati al comunismo ( VI), alla critica della filosofia hegeliana ( VII) ed a quella della politica ( VIII), sono incentrati sul rapporto tra Marx e la realtà politicofilosofica che lo circonda. Particolare attenzione è riservata alla critica del comunismo del tempo, ancora «rozzo» e dogmatico, e all utilizzazione dell eredità della filosofia di Hegel da parte del movimento della «Sinistra hegeliana». Il quarto capitolo, infine, riguarda le tormentate vicende della pubblicazione dei [Manoscritti economico-filosofici] del 1844 dalla prima edizione, molto parziale, del 1927 sino al volume IV/3 della MEGA² del 1998 che consegnò alle stampe gli ultimi quaderni di estratti di quel periodo con l obiettivo di evidenziarne i limiti ( I); la disamina delle principali interpretazioni ( II); un elenco cronologico delle principali edizioni susseguitesi ( III) ed, infine, alcune note critiche sulle versioni italiane ( IV). - 10 -