Problemi di coordinamento nelle. Organizzazioni dei Produttori. attività agro-industriali: le. Lezione 9



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Lezione 9 Problemi di coordinamento nelle attività agro-industriali: le Organizzazioni dei Produttori 1

Le proposte delle leggi di orientamento (I) Nel Dlgs 228/2001, i soggetti sono: al livello centrale e con preminenti funzioni normative e di indirizzo, gli organismi interprofessionali; al livello periferico e con preminenti funzioni operative, le organizzazioni dei produttori. 2

Le proposte delle leggi di orientamento (II) All interno degli organismi interprofessionali possono maturare intese volte ad organizzare e regolamentare i rapporti di scambio all interno della filiera, secondo due forme: il contratto tipo, con funzioni di indirizzo per la contrattazione individuale e per quella collettiva delle organizzazioni dei produttori in assenza di accordi interprofessionali; gli accordi interprofessionali. 3

La visione dell Unione Europea (I) L attività agricola è esposta: a) a rischi, ambientali, climatici e biologici di gran lunga superiori a quelli riscontrabili in altre attività economiche; b) inoltre, il fatto che il tessuto produttivo sia caratterizzato dalla presenza di un numero rilevante di piccoli imprenditori accentua lo stato di inferiorità di questo settore economico. 4

La visione dell Unione Europea (II) Concentrazione Associazione dell offerta Potere contrattuale (e altre funzioni) 5

La visione dell Unione Europea (III) La Comunità Europea e, quindi, l Unione Europea hanno considerato opportune e utili le associazioni tra produttori agricoli che, in altri settori, sarebbero state vietate perché contrastanti con le regole in materia di concorrenza. Le associazioni sono regolamentate prima con il Reg. 1360/78 e poi con il Reg. 952/97. Non sono stati mai approvati regolamenti destinati a disciplinare in senso orizzontale gli accordi interprofessionali e gli organismi interprofessionali. Tali strumenti, però, hanno trovato via via spazio e applicazione all interno di varie OCM. 6

Cambiamento istituzionale ed organizzativo Innovazione istituzionale Trasformazione organizzativa ed istituzionale: a) cambiamento della natura dell organizzazione b) nuova regolazione dei rapporti tra imprese agricole associate e tra queste e l associazione 7

Da Associazione ad Organizzazione a) La scelta di fondo operata dal Dlgs 228/2001 è l attribuzione di caratteri imprenditoriali a tutte le forme di concentrazione dell offerta nel rispetto del controllo democratico da parte dei soci e nel divieto di abuso di potere nella gestione da parte dei medesimi. Si tratta di un modello di organizzazione decisamente imprenditoriale ed operativo, come sottolinea la stessa evoluzione produttori. da associazione ad organizzazione di 8

I compiti delle Organizzazioni dei produttori (I) a) programmare dal punto di vista quali-quantitativo l offerta in funzione della domanda b) ridurre i costi e a stabilizzate i prezzi alla produzione; c) a promuovere pratiche colturali e tecniche di produzione rispettose dell ambiente e del benessere animale; d) concentrare l offerta e commercializzare la produzione degli associati. Più precisamente le OP dovranno vendere almeno il 75% della produzione, potendo la parte restante essere commercializzata direttamente dai soci. 9

I compiti delle Organizzazioni dei Produttori (II) e) assicurare la trasparenza e la regolarità dei rapporti economici con gli associati nella determinazione dei prezzi di vendita dei prodotti e di adottare, per conto dei soci, processi di rintracciabilità, anche ai fini dell assolvimento degli obblighi di cui al Regolamento (CE) n.178/2002 (sicurezza degli alimenti); f) dimostrare di mettere effettivamente a disposizione dei soci i mezzi tecnici necessari per lo stoccaggio, il confezionamento, la preparazione, la commercializzazione del prodotto e garantire altresì una gestione commerciale, contabile e di bilancio adeguata alle finalità istituzionali. 10

I compiti delle Organizzazioni dei Produttori (III) Le organizzazioni dei produttori dovranno assumere una delle seguenti forme giuridiche societarie: a. società di capitali formate da imprenditori agricoli o da loro società o da cooperative e loro consorzi; b. società cooperative agricole e loro consorzi; c. consorzi con attività esterne di cui all art. 2612 e seguenti del codice civile o società consortili di cui all art. 2615-ter del codice civile costituite da imprenditori agricoli o loro forme societarie. 11

Produttori aderenti e volumi minimi di produzione Ai fini del riconoscimento le OP devono rappresentare un numero minimo di produttori aderenti e un volume minimo di produzione commercializzabile. Ad esempio: 25, per i settori apistico, avicunicolo, florovivaistico, olivicolo, e per gli altri settori non menzionati; 50, per i settori cerealicolo-oleaginoso, pataticolo, sementiero, tabacchicolo, vitivinicolo, zootecnico; 100 per il settore sughericolo. I volumi minimi di produzione commercializzabile sono state determinate nel 3% della produzione regionale (Dgls 99/04 art. 6, co.13). 12

Confronto fra i requisiti per il riconoscimento delle OP in base al Reg. 2083/80, al Dlgs 228/2001 e al Dlgs 99/04 per alcuni comparti produttivi umbri Prodotto Reg. 2083/1980 Dlgs 228/2001 Dlgs 99/2004 Soci (n) Produzione (t) Soci (1) (n) Produzione (2) (t) Soci (1) (n) Produzione (3) (t) Tabacco 300 1.000 100 1.110 50 555 Latte (vacca) 200 15.000 100 2.650 50 1.325 Olio di oliva 300 1.200 50 400 25 200 Cereali (f.tenero e granturco) 300 15.000 50 32.100 25 16.050 13

La regolazione dei rapporti di vendita (I) Il dlgs 228 come modificato dal Dlgs 99/04 prevede che i soci, aderendo all OP, assumano l impegno a far vendere almeno il 75% della propria produzione direttamente dall organizzazione, con facoltà per quest ultima di commercializzare in nome e per conto dei soci fino al 25% del prodotto. 14

La regolazione dei rapporti di vendita (II) Applicando i criteri previsti dalle norme sul mandato a vendere alle future OP, si possono ipotizzare tre concrete situazioni di regolazione dei rapporti di vendita: a) la vendita in nome e per conto del socio; b) la vendita in nome dell OP e per conto del socio; c) la vendita in nome e per conto dell OP. 15

Vendita in nome e per conto del socio (I) VENDITA IN NOME E PER CONTO DEL SOCIO 1) Il socio aderendo all'op le conferisce il mandato di vendita 2) L'OP stipula il contratto SOCIO DELL'OP 5) Il socio invia il Conto provvigioni OP CLIENTI 3) Il cliente e il socio regolano fra loro la fatturazione 3) Il socio conclude e attua il contratto, emette fattura e riscuote il prezzo 16

Vendita in nome e per conto del Socio (II) L attività dell organizzazione riduce i costi di ricerca, di monitoraggio e per l esecuzione degli accordi (enforcement multilaterale). Il socio deve investire nella contrattazione (costi di negoziazione e decisione) e nell analisi dei prezzi (costi di informazione). 17

Vendita in nome dell OP e per conto del socio (I) VENDITA IN NOME DELL'OP E PER CONTO DEL SOCIO 1) Il socio aderendo all'op le conferisce il mandato di vendita 2) L'OP conclude direttamente il contratto di vendita SOCIO DELL'OP 4) L'OP invia il Conto di vendita OP CLIENTI 5) Il socio emette fattura nei confronti dell OP 3) L'OP emette fattura e riscuote il prezzo 18

Vendita in nome dell Organizzazione dei Produttori e per conto del Socio (II) L Organizzazione è in grado di economizzare sui i costi di ricerca, di monitoraggio di esecuzione degli accordi e che, quindi, i costi d uso complessivi sono inferiori in questa forma. L Organizzazione è incentivata alla stesura di un accordo interprofessionale in ragione dell opportunità che così consegue di istituire un meccanismo di enforcement endogeno bilaterale. 19

Vendita in nome e per conto dell OP (I) VENDITA IN NOME E PER CONTO DELL'OP 1) Il socio consegna il prodotto 3) L'OP conclude e attua il contratto di vendita, emette fattura e riscuote il prezzo SOCIO DELL'OP OP CLIENTI 2) L'OP ritira il prodotto e paga un p. minimo 4) Il cliente regola la fattura con l'op L'OP assume su di sé il rischio di mancata vendita, senza null'altro dovere al socio

Vendita in nome e per conto dell Organizzazione dei Produttori (II) Anche in questo caso l Organizzazione sopporta per intero i costi d uso del mercato ma, rispetto al caso precedente, destina maggiori risorse alla decisione in ragione della completa assunzione del rischio di commercializzazione. 21

Una comparazione Costi di ricerca ed informazione Vendita in nome e per conto del socio - Vendita in nome dell Organizzazio ne dei Produttori e per conto del Socio ++ Vendita in nome e per conto dell Organizzazio - ne dei Produttori Costi di negoziazione e decisione ++ + Costi di monitoraggio e per l esecuzione ed il rispetto degli accordi - -/+ -/+