La perfetta concorrenza. 2 a Parte Benessere sociale. Tasse e sussidi. Prezzi imposti. Mario Sportelli Dipartimento di Matematica Università degli Studi di Bari Via E. Orabona, 4 I-70125 Bari (Italy) (Tel.: +39 (0)99 7720 626; fax: +39 (0)99 7763 295) E-mail: msportelli@dm.uniba.it URL: http://www.dm.uniba.it/~msportelli 1
Il benessere sociale. Esistono diverse misure del benessere sociale. Qui utilizzeremo una misura neutra, assumendo che il benessere della collettività sia il risultato della somma dei livelli di benessere realizzati dagli agenti economici coinvolti in un rapporto di scambio, ossia: consumatori e produttori: W = CS + PS Proposizione: In un mercato concorrenziale il benessere collettivo è massimo quando la disponibilità marginale a pagare dei consumatori uguaglia il costo marginale di produzione. Dim. Relativamente al bene q il surplus netto del consumatore rappresentativo è CS(q) = u(q) pq, quello del produttore rappresentativo, PS(q) = pq CV(q), quindi, max CS u ( q) p = 0 e max PS p MC( q) = 0 Pertanto, dw dcs dps maxw = 0 + = 0 u ( q) p + p MC( q) = 0 dq dq dq da cui ricaviamo: u ( q) = MC( q). La condizione del 2 ordine è sicuramente soddisfatta perché u è decrescente e MC è crescente. 2
Il benessere sociale. 3
Il benessere sociale. Quando tutti i mercati che formano il sistema economico funzionano in condizioni di concorrenza perfetta, il benessere sociale è massimo in ogni mercato e, quindi, nell intero sistema economico. Quando il benessere sociale è massimo, allora l allocazione delle risorse disponibili è efficiente nel senso di Pareto (1848-1923). Definizione: (Pareto-efficienza) Si dice che una allocazione di risorse è pareto-efficiente se non è possibile migliorare ulteriormente il benessere di un agente senza peggiorare quello di qualcun altro. 4
Fallimenti del mercato. Vi sono situazioni in cui il mercato in condizioni di laissez faire non è in grado di raggiungere l efficienza economica. In tali situazioni, si dice che si verifica un fallimento del mercato. Casi in cui il mercato fallisce: i. Presenza di settori produttivi con potere monopolistico. ii. Asimmetrie informative (un lato del marcato non dispone di informazioni adeguate sulla qualità o natura del bene o servizio). iii. Esternalità (le azioni o le scelte di un agente determinano costi o benefici per altri agenti senza riflettersi sul prezzo di mercato). iv. Presenza di beni pubblici (beni caratterizzati da non-escludibilità e non-rivalità che, pur se forniti a basso costo ad alcuni agenti, sono tali da poter essere fruiti nella stessa misura da tutti gli altri agenti operanti nel sistema economico). 5
Effetto della tassa. L introduzione di una imposta sul consumo o sulla produzione (dal punto di vista del mercato non c è differenza tra le due) genera sul mercato due prezzi: il prezzo di domanda pagato dai consumatori p D = p S + t, Il prezzo di offerta percepito dai produttori p S = p D t. Con riferimento al grafico, i consumatori perdono, in termini di surplus netto, l area (a + b), mentre i produttori, sempre intermini di surplus netto, perdono l area (c + d). Tenuto conto che l entrata fiscale TR = tq = area (a + c) torna a vantaggio della collettività, la variazione del benessere sociale determina un eccesso d onere (EB) pari all area (b + d) che deriva dalla minore quantità prodotta e scambiata a causa della tassa (ciò che non è più prodotto non può essere tassato). W = CS + PS + tq ' = (a + b) (c+d) + (a+c) = (b + d) = EB 6
Prezzo regolamentato. Talvolta accade che il governo ritenga troppo elevato per i consumatori, il prezzo spontaneamente generato dal mercato. L intervento consiste nell imporre un prezzo p < p*. La conseguenza è una riduzione dell offerta da Q* a Q. Pertanto, si genera una riduzione del benessere dei produttori pari all area (c + d). I consumatori, invece, guadagnano l area c per il minor prezzo pagato per la quantità Q, ma perdono l area b a causa della minore quantità consumata. Ne consegue una variazione del benessere sociale pari a W = CS + PS = (c b) (c + d) = (b + d) 7
Prezzo imposto (sostegno alle imprese). Talvolta accade che il governo ritenga troppo basso per le imprese, il prezzo spontaneamente generato dal mercato. Per incentivare lo sviluppo del settore, il governo può imporre un prezzo p > p*. La conseguenza è un aumento dell offerta da Q* a Q e una riduzione della domanda da Q* a Q. L eccesso di offerta (Q Q ) è acquistato dal governo. Pertanto, si genera una riduzione del benessere dei consumatori pari all area (a + b). I produttori, invece, guadagnano l area (a + b + c). Il governo, infine, sostiene una spesa (G) pari all area (b + c + d + e + f). Ne consegue una variazione del benessere sociale pari a W = CS + PS G = (a + b) + (a + b + c) (b + c + d + e + f) = (b + d + e + f) = area c G 8
Il sussidio. L introduzione di un sussidio al consumo o alla produzione (dal punto di vista del mercato non c è differenza tra i due) genera sul mercato due prezzi: il prezzo di domanda pagato dai consumatori p D = p S s, Il prezzo di offerta percepito dai produttori p S = p D + s. Con riferimento al grafico, i consumatori guadagnano, in termini di surplus netto, l area (c + d), mentre i produttori, sempre intermini di surplus netto, guadagnano l area (a + b). Tenuto conto che la spesa del governo è G = sq = area (a + b + e + d + c), la variazione del benessere sociale è pari all area e. W = CS + PS G = (c + d) + (a + b) (a + b + e +c + d) = e 9