SCRITTI DI DIRITTO PRIVATO EUROPEO E INTERNAZIONALE 15
Direttori Ilaria QUEIROLO Alberto Maria BENEDETTI Comitato scientifico Maria Caterina BARUFFI Università degli Studi di Verona Sergio Maria CARBONE Vincenzo ROPPO Claudio SCOGNAMIGLIO Università degli Studi di Roma Tor Vergata Pietro SIRENA Università degli Studi di Siena Ilaria VIARENGO Università degli Studi di Milano Comitato editoriale Francesca BARTOLINI Laura CARPANETO Maria Elena DE MAESTRI Mauro GRONDONA Francesco PESCE
SCRITTI DI DIRITTO PRIVATO EUROPEO E INTERNAZIONALE Diritto privato, diritto europeo e diritto internazionale rivelano intrecci via via più significativi, chiamando docenti e studiosi dei diversi settori scientifici a confrontarsi e a collaborare sempre più intensamente. Da tale proficua osmosi scientifica origina il progetto della nuova collana Scritti di diritto privato europeo e internazionale, con la quale si persegue l obiettivo di raccogliere opere scientifiche a carattere monografico e collettaneo su temi di attualità in un ottica interdisciplinare e in una prospettiva di valorizzazione della stretta connessione tra le discipline coinvolte. Tale obiettivo trova un riscontro nelle specifiche competenze dei Direttori e dei membri del Comitato scientifico. In Scritti di diritto privato europeo ed internazionale sono pubblicate opere di alto livello scientifico, anche in lingua straniera per facilitarne la diffusione internazionale. I Direttori approvano le opere e le sottopongono a referaggio con il sistema del «doppio cieco» («double blind peer review process») nel rispetto dell anonimato sia dell autore, sia dei due revisori che scelgono, di comune accordo, l uno esterno al Comitato scientifico e l altro all interno dello stesso Comitato, in funzione di revisore interno. I revisori rivestono o devono aver rivestito la qualifica di professore universitario di prima fascia nelle università italiane o una qualifica equivalente nelle università straniere. Ciascun revisore formulerà una delle seguenti valutazioni: a) pubblicabile senza modifiche; b) pubblicabile previo apporto di modifiche; c) da rivedere in maniera sostanziale; d) da rigettare; tenendo conto dei seguenti criteri: a) significatività del tema nell ambito disciplinare prescelto e originalità dell opera; b) rilevanza scientifica nel panorama nazionale e internazionale; c) attenzione adeguata alla dottrina e all apparato critico; d) adeguato aggiornamento normativo e giurisprudenziale; e) rigore metodologico; f ) proprietà di linguaggio e fluidità del testo; g) uniformità dei criteri redazionali. Nel caso di giudizio discordante fra i due revisori, la decisione finale sarà assunta di comune accordo dai Direttori, salvo casi particolari nei quali i Direttori medesimi provvedano a nominare tempestivamente un terzo revisore cui rimettere la valutazione dell elaborato. Le schede di valutazione verranno conservate, in doppia copia, in appositi archivi.
Libertà, persona, impresa, territorio Visioni interdisciplinari a confronto a cura di Mauro Grondona Contributi di Enrico Albanesi, Tommaso Arrigo, Federico Consulich Isabel Fanlo Cortés, Mauro Grondona, Antonella Madeo Alessandro Morelli, Pablo Moreno, Gerolamo Taccogna Daniela Tarantino, Lara Trucco
Aracne editrice www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it Copyright MMXVI Gioacchino Onorati editore S.r.l. unipersonale www.gioacchinoonoratieditore.it info@gioacchinoonoratieditore.it via Vittorio Veneto, 20 00020 Canterano (RM) (06) 45551463 ISBN 978-88-548-9870-7 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: dicembre 2016
Indice 9 Presentazione Mauro Grondona Parte I Soggetti deboli, imprese e tutele 15 Modelli di tutela giuridica delle minoranze nello Stato costituzionale di diritto Isabel Fanlo Cortés 31 Sfruttamento lavorativo Antonella Madeo 51 Libertà contrattuale e azione di amparo in Colombia Pablo Moreno 69 A proposito di autonomia privata assistita e tutela del consumatore Mauro Grondona 81 Il Contratto di rete nella prospettiva della libertà d impresa e dello sviluppo del territorio Tommaso Arrigo 7
8 Indice Parte II Territorio, autonomie e libertà 115 Elezioni e autonomie (territoriali) Lara Trucco 141 Libera concorrenza o monopolio statale? Daniela Tarantino 191 Le interviste a pagamento di consiglieri regionali nelle emittenti locali Enrico Albanesi 207 Diritti e autonomie Alessandro Morelli 217 Autonomie territoriali e libertà Gerolamo Taccogna 233 Diritto penale locale? Federico Consulich
Libertà, persona, impresa, territorio ISBN 978-88-548-9870-7 DOI 10.4399/97888548987071 pag. 9 11 (dicembre 2016) Presentazione MAURO GRONDONA Questo volume raccoglie gli interventi che sono stati svolti in occasione di un Seminario tenutosi presso il Polo Universitario di Imperia (che si ringrazia per il sostegno accordato all iniziativa) il 7 maggio 2015. L obiettivo dell incontro era quello (che il lettore giudicherà se e in che misura riuscito) di affrontare un tema giuridico classico (autonomia e libertà) in prospettiva interdisciplinare, e cioè coinvolgendo cultrici e cultori di discipline giuridiche diverse perché si soffermassero su temi e problemi attuali sottolineandone il carattere trasversale (una trasversalità che appunto si spiega in ragione del ruolo giocato, nei modi più vari, dalle autonomie e dalle libertà). Un autonomia/libertà che ovviamente non va declinata solo sub specie di rapporto tra individuo e Stato (o comunque individuo e collettività), ma anche rispetto al rapporto e alle interferenze tra diversi livelli di governo, di poteri, di competenze, di giurisdizioni, in un quadro concettuale destinato ad accogliere in prospettiva unitaria (il che non significa necessariamente unificatrice) materie un tempo considerate, se non del tutto incomunicanti, a dialogo ridotto (basta evocare la contrapposizione diritto pubblico/diritto privato), e che oggi, invece, per una serie di ragioni su cui da tempo gli studiosi di scienze sociali hanno iniziato a interrogarsi, sono tutte coinvolte, pur nella diversità (quando sussista) di approcci metodologici, alla per usare una nota espressione di Riccardo Orestano edificazione del giuridico. Operazione che, almeno oggi, si connota dunque come impresa plurale, e rispetto alla quale il ruolo del legislatore, più modesto di un tempo in chiave di incidenza culturale e di effettività sociale Professore associato di Diritto privato,, Dipartimento di Giurisprudenza. 9
10 Presentazione (fermo restando il surplus di produzione normativa), si affianca al contributo di altri formanti del diritto: le prassi degli operatori economici, gli orientamenti giurisprudenziali, il lavoro critico ma al contempo ricostruttivo e quindi ordinante della dottrina. Ho fatto poco sopra cenno alla possibile diversità dei metodi praticati o anche dominanti in seno alle varie discipline giuridiche. In realtà non può essere taciuto che la tendenziale e progressiva apertura verso ciò che va sotto il nome di pluralismo metodologico ha portato, tra gli altri effetti, quello di rendere meglio consapevole il giurista come, almeno oggi, il metodo giuridico sia sempre più orientato in funzione costruttiva piuttosto che descrittiva. Il che aumenta il tasso di responsabilità sociale e civile del giurista, che è tecnico in tanto in quanto è politico del diritto, ritornando così di attualità una questione certo non nuova (anche rispetto alla panoramica dottrinale italiana) e che può essere sinteticamente richiamata evocando la nota ma poco fortunata formula dell uso alternativo del diritto. Nuove sono evidentemente le esigenze del presente rispetto alle quali ripensare il senso e l attualità di questa formula. E dunque il punto di osservazione del filosofo e del sociologo del diritto, come tale, è destinato a incidere profondamente, ad esempio, tanto sul lavoro del penalista come del costituzionalista, in primo luogo per la ragione oggi centralissima che il discorso e la riflessione del giurista vanno soprattutto intesi quali strumenti di potenziamento della libertà individuale, rispetto ai molti e variegati ambiti sui quali essa direttamente o indirettamente viene in gioco: è infatti innegabile, oggi, la dimensione dell ordinamento quale veicolo promozionale delle libertà e delle autonomie. Già parecchi anni fa, del resto, un giurista illuminato come Mauro Cappelletti ebbe a parlare di diritto transnazionale delle libertà, insistendo appunto sulla dimensione e sulla incidenza sempre più ampie della sfera di autonomia e di libertà della persona, rispetto alla quale sfera il diritto inteso come ordinamento perde determinati caratteri e ne acquista altri, nella logica del moto perpetuo che connota tutto ciò che è riconducibile alla società e alle sue istituzioni. E non è un caso che le connessioni tra diritto e antropologia siano sempre più e da più parti enfatizzate. Di qui un inevitabile ripensamento e una serie di inevitabili messe a punto sul diritto e sui diritti, che, partendo dall ordinamento
Presentazione 11 giuridico (inteso nella sua compiuta dimensione nazionale, sovra e transnazionale), passi per i diritti soggettivi delle persone (o meglio per le sempre più numerose e diversificate posizioni soggettive di vantaggio, che acquisiscono progressiva rilevanza giuridica proprio in quanto prodotto di un autonomia individuale che guarda a sé stessa quale fattore istituzionale di produzione di beni giuridici, e dunque di incidenza e di trasformazione sociale), per poi arrivare anche a offrire un quadro di insieme dei movimenti del diritto. Da questo punto di vista, l approccio di carattere storico inteso come conoscenza del passato che possa anche essere utile per l azione nel presente è indispensabile, ed è ulteriore prova (se ancora ce ne fosse bisogno) che la contrapposizione tra cd. materie culturali e materie cd. professionalizzanti è una falsa e perniciosa contrapposizione, perché si è giuristi e basta. E per esserlo al meglio è indispensabile un approccio metodologico che, tra il più e il meno, scelga il più (accentando anche, di buon grado, qualche rischio di sincretismo metodologico, che poi forse, a ben vedere, non è nemmeno un rischio). Tutto ciò che si esclude, in chiave fenomenologica e metodologica, è un ostacolo alla miglior comprensione del tempo in cui si vive e si opera.