A COLLOQUIO CON Gianfranco Torriero, Direttore Centrale ABI



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La Newsletter del Consorzio Camerale SOMMARIO A colloquio con Approfondimenti Gianfranco Torriero, Direttore Centrale ABI Nuove regole sulle banche sistemiche Giancarlo Del Bufalo nuovo Presidente del Gruppo d Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) I finanziamenti della BEI alle PMI italiane Appuntamenti Marchi e disegni comunitari: al via il road show nazionale Imprese-banche-confidi: un confronto sul territorio Esportazioni e crisi dei mercati Segnalazioni Consultazioni Pubblicazioni La Newsletter del Consorzio Camerale Pubblicazione mensile Via Camperio 1, Milano Tel. 02 8515 42 57/69/97 info@consorziocreditoefinanza.it www.consorziocreditoefinanza.it Presidente: Carlo Sangalli Direttore: Pier Andrea Chevallard Coordinatore: Roberto Calugi Responsabile progetto editoriale: Gianmarco Paglietti Redazione: Gianmarco Paglietti Carlo Bettonica Laura Ferrari Milena Bolchini Valentina Morelli Economic Outlook 1

A COLLOQUIO CON Gianfranco Torriero, Direttore Centrale ABI A cura di G. Paglietti e V. Morelli Gianfranco Torriero lavora presso l Associazione Bancaria Italiana dal 1988. Attualmente è Responsabile della Direzione Strategie e Mercati Finanziari. E autore di pubblicazioni e studi su aspetti macroeconomici e gestionali del mercato bancario e finanziario nonché sull internazionalizzazione dell economia italiana. E Presidente dell Associazione DIPO (Database Italiano delle perdite Operative) e dell Associazione XBRL Italia per la standardizzazione della comunicazione finanziaria, oltre che Amministratore Delegato di ABIServizi SpA (società di servizi di formazione e di editoria dell ABI). Sottocapitalizzazione, dimensioni insufficienti, ancora limitata propensione all internazionalizzazione e all innovazione, scarsa apertura e trasparenza del capitale aziendale a investitori esterni: sono i tradizionali punti deboli delle nostre PMI, che la crisi internazionale ha contribuito a evidenziare nel corso degli ultimi anni. Secondo Lei, su quali punti le PMI italiane dovrebbero lavorare maggiormente per consolidare la propria struttura finanziaria? Le PMI rappresentano l ossatura del nostro sistema produttivo e contribuire a valorizzare appieno le loro potenzialità, in termini di crescita sostenibile nel lungo periodo e di creazione di un maggior numero di posti di lavoro è anche nostro interesse. Vorrei concentrarmi sul problema, più volte discusso, della sottocapitalizzazione delle PMI italiane. In questo quadro servono senz altro misure sulla detassazione degli utili reinvestiti in azienda ed è necessaria una normativa di vantaggio per gli aumenti di capitale, per permettere alle PMI una crescita dimensionale. Questi passaggi sono obbligatori per poter pensare alla quotazione in borsa. Un altro elemento di criticità per le PMI italiane a conduzione familiare è la sopravvivenza e la continuazione dell attività oltre la prima generazione considerando che in Italia oltre il 51% delle imprese familiari si trova in questa fase di sviluppo. Potrebbe rivelarsi utile introdurre incentivi fiscali per quelle aziende che aprano il capitale a investitori istituzionali per favorire la trasmissione d azienda e fornire maggiore sostegno alla crescita delle imprese di minori dimensioni. In questo contesto, che ruolo hanno avuto e che ruolo possono continuare ad avere le banche? E opportuno ricordare che il settore bancario è sempre restato al fianco delle PMI. Le banche italiane hanno al centro della loro attività non la finanza ma il credito all economia. Già con le misure di emergenza come la prima moratoria abbiamo dimostrato come possiamo aiutare le imprese anche a ricapitalizzarsi: oltre alla sospensione del rimborso delle quote capitali dei mutui le misure prevedevano anche incentivi alla capitalizzazione delle imprese. Anche nel nuovo avviso comune è prevista una misura analoga. Un secondo strumento è quello dell ingresso nel capitale 2

attraverso i fondi di private equity, come il Fondo Italiano di Investimento che, con la sua forte dotazione di 1,2 miliardi, sta fugando i timori di quegli imprenditori più piccoli, che l ingresso di capitale privato di terzi nell impresa possa essere vissuto come una sorta di espropriazione. Si tratta di un vero cambiamento di mentalità e di cultura, che va fatto ma ha anche bisogno di tempo per farsi strada. Le Camere di commercio hanno promosso numerose iniziative per favorire il dialogo fra banche e imprese e per garantire una maggior trasparenza sul mercato. ABI ha iniziative specifiche al riguardo? L ABI e le banche italiane hanno ritenuto opportuno fare un passo in più per sostenere il sistema imprenditoriale e consentirgli di agganciare la ripresa senza perdere capacità produttiva, attivando una serie di iniziative in collaborazione con il Governo e le altre Istituzioni, prime fra tutte la Confindustria, la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e la Banca Europea degli Investimenti (BEI). Si tratta di iniziative che hanno avuto carattere emergenziale e che, in alcuni ambiti, stanno assumendo natura strutturale, diventando così strumenti stabili per il supporto alle imprese nella fase di ripresa e di rilancio dell economia. L impegno e il supporto del settore sono stati rivolti a contenere gli effetti della crisi, in particolare attraverso l Avviso Comune per la sospensione dei debiti delle PMI ed il più recente Accordo per il Credito alle PMI, ad ampliare gli strumenti di raccolta bancaria, con la Convenzione ABI-CDP per il finanziamento delle PMI e la Lettera d Intenti sottoscritta tra ABI, BEI e Confindustria nonché a migliorare le possibilità di accesso al credito da parte delle imprese, grazie al processo di ottimizzazione dell operatività del Fondo di Garanzia per le PMI. Con le nuove regole di Basilea 2 che in Italia saranno in vigore dal 1 gennaio 2012, le esposizioni saranno da considerare scadute laddove le imprese ritardino i rimborsi delle rate di finanziamento per oltre 90 giorni (contro gli attuali 180 giorni). Quale potrà essere l impatto sulle imprese? Si può fare una stima sul numero di esposizioni riconducibili a piccole e medie imprese che il 1 gennaio potrebbero essere considerate scadute secondo i parametri di Basilea 2? Sì, con il 31 dicembre 2011 scade la deroga (il periodo transitorio) che ha permesso all Italia di fissare in 180 giorni di ritardato pagamento la soglia con cui identificare la situazione di default nel rimborso dei prestiti erogati alle imprese (invece dei 90 giorni previsti in tutti gli altri paesi dell unione europea). Questa situazione non è più prorogabile, anzi le nuove regole di Basilea 3 potrebbero essere ancora più rigide. Infatti, dai documenti in corso di elaborazione a livello comunitario sembrerebbe che anche per i crediti retail e verso gli enti del settore pubblico, che oggi prevedono la soglia dei 180 giorni, potrebbero ridurre tale soglia a 90 giorni. E evidente che questa modifica delle regole dovrà essere recepita nei comportamenti di tutti gli operatori economici. In primis, occorre una maggiore puntualità nel rispetto dei pagamenti tra imprese e della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. In questo modo si riducono i ritardi di rimborso dei prestiti delle imprese nei confronti delle banche. Come ABI siamo disponibili a confrontarci con il mondo delle rappresentanze delle imprese per individuare tutte quelle iniziative necessarie per creare una piena consapevolezza sul tema e individuare le azioni utili ad arrivare pronti alla scadenza del 31 dicembre prossimo. Secondo un giudizio diffuso, le nuove regole di Basilea 3 potrebbero comportare un irrigidimento delle condizioni di accesso al credito per le PMI. Qual è il Suo giudizio al riguardo? 3

In un momento come quello attuale, è indispensabile cercare di limitare l impatto di Basilea 3 sulla crescita per continuare a garantire sostegno al tessuto produttivo nazionale. Bisogna lavorare per trovare le condizioni perché la fase di transizione verso Basilea 3 sia completamente gestibile. Banche e imprese devono fare quadrato, rafforzando il dialogo e attraverso un confronto costante e fattivo. Entrambe condividono timori e valutazioni sulle nuove misure e in maniera congiunta hanno formulato una proposta che, senza mettere in discussione l impianto della direttiva, prevede un meccanismo di correzione che limita i rischi di una restrizione del credito per le piccole e medie imprese. Si tratta di introdurre un fattore moltiplicativo - il PMI Supporting Factor che, applicato al calcolo del rischio di credito associato al comparto PMI, possa compensare l incremento quantitativo del requisito patrimoniale minimo richiesto dalla direttiva ed evitare, così, il rischio di un restringimento del credito. Banche solide. Confronto e iniziative di supporto con il mondo delle imprese. Continuo dialogo con le Istituzioni. L Italia si è difesa così dalla crisi. Basilea 3 chiede ulteriori sforzi, come rispondere e con quali strumenti tutelare la parità competitiva delle imprese italiane a livello internazionale? E necessario calibrare la normativa, tenendo in considerazione la specificità del sistema produttivo nazionale ed evitando così ulteriori difficoltà nell attività di erogazione del credito. Proprio per questo abbiamo chiesto che si apra un confronto a livello europeo sui rischi legati all implementazione dei requisiti di rafforzamento patrimoniale previsti da Basilea 3. L ABI con Confindustria, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative ha già incontrato il Vicepresidente della Commissione europea e Responsabile per l Industria, Antonio Tajani, e auspichiamo al più presto un ulteriore momento di confronto direttamente con il Commissario per il Mercato Interno, Michel Barnier. L obiettivo è quello di esporre le preoccupazioni per le ricadute di una rigida applicazione delle misure previste da Basilea 3 sulle PMI italiane. Intanto, le banche italiane hanno già messo in atto operazioni di aumento di capitale per meglio rispondere alle richieste dei Vigilanti di assicurare maggiore stabilità e ridurre i rischi. Riconosciamo e condividiamo la necessità di norme più stringenti ma ancora oggi rileviamo lo svantaggio competitivo per la mancanza di un terreno di gioco livellato in Europa e a livello mondiale, a scapito delle banche commerciali come quelle italiane. Una penalizzazione proprio per quelle banche, definite tradizionali, che concentrano la maggior parte della loro attività nell erogazione di finanziamenti all economia che non viene corretta dalle regole di Basilea 3 così come sono formulate oggi. Nuove regole per le banche sistemiche V. Morelli Nel corso dell ultimo week-end di giugno, i Governatori delle Banche Centrali hanno raggiunto un'intesa che stabilisce, a carico delle banche sistemiche, l istituzione di cuscinetti di capitale aggiuntivi fino a 2,5 punti percentuali rispetto a quanto stabilito per gli altri istituti di credito da Basilea 3. La decisione sarà sottoposta a consultazione a partire da luglio, per poi approdare, infine, al G20 in autunno. In base all accordo, le banche saranno classificate secondo alcuni parametri quali-quantitativi fra cui dimensioni, grado di correlazione, attività transnazionale e complessità delle operazioni. Il 4

capitale di riserva di migliore qualità (il cosiddetto 'Common Equity Tier1' dovrebbe essere compreso tra l'1 e il 2,5% a seconda dall'importanza sistemica della banca. Inoltre, per calmierare la tendenza di alcuni grandi istituti di credito ad aumentare ulteriormente le proprie dimensioni, è prevista una riserva addizionale pari all 1% in caso di crescita dei volumi superiore a specifici livelli-soglia. Giancarlo Del Bufalo nuovo Presidente del Gruppo d Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) G.Paglietti Giancarlo Del Bufalo succede a Luis Urrutia Corral alla guida del GAFI. Il Presidente resterà in carica dal prossimo 1º luglio 2011 fino al Plenary Meeting di Roma del giugno 2012. Spetterà a Del Bufalo coordinare il processo di revisione degli standard internazionali contro il riciclaggio ed il finanziamento di attività illegali in vista dell'avvio del quarto Round of Mutual Evaluations del GAFI. I nuovi standard riguarderanno, in particolare, il contrasto del finanziamento per la costruzione di armi di distruzione di massa, la lotta alla corruzione, la trasparenza nel settore finanziario. Giancarlo Del Bufalo Giancarlo Del Bufalo, già Vice-Presidente del GAFI dal 2010, ha ricoperto incarichi di primo piano presso il Ministero dell'economia e delle Finanze. E' stato inoltre rappresentante permanente dell Italia presso l OCSE e presso la BEI. Per saperne di più Costituito nel 1989 in occasione del G7 di Parigi, il Gruppo d'azione Finanziaria Internazionale (GAFI) è un Organismo intergovernativo incaricato di analizzare e monitorare i fenomeni criminali internazionali, di elaborare e sviluppare strategie di lotta al riciclaggio dei capitali di origine illecita e, dal 2001, anche di prevenzione del finanziamento al terrorismo e alla proliferazione di armi di distruzione di massa. Del Gruppo fanno parte 35 membri in rappresentanza di Stati e Organizzazioni regionali, a cui si aggiungono come osservatori alcune Organizzazioni internazionali e Organismi multilaterali, quali FMI, Banca Mondiale, ECB, Nazioni Unite, Europol, Egmont. Il GAFI ha adottato finora 49 raccomandazioni, non vincolanti dal punto di vista giuridico, che definiscono le misure da adottare per combattere efficacemente il riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo. La Banca Mondiale, l'fmi e il Consiglio di Sicurezza dell'onu riconoscono queste raccomandazioni come standard internazionali e circa 180 Paesi di tutto il mondo si sono impegnati a rispettarle. 5

I finanziamenti della BEI alle PMI italiane G. Paglietti In una intervista rilasciata al Sole-24Ore, Dario Scannapieco, Vice-Presidente della BEI, ha fatto il punto sull attività dei primi mesi del 2011 e sulle linee di intervento che saranno attivate per sostenere il rilancio dell economia e la crescita delle PMI europee. Nei primi 5 mesi dell anno, la BEI ha destinato alle PMI italiane circa 1.300 milioni di euro (pari a circa il 25% dell intero flusso del periodo) attraverso i 34 gruppi bancari partner, che hanno contribuito a finanziare 7.200 aziende. Nel complesso, negli ultimi 5 anni sono state quasi 57.000 le PMI italiane che hanno beneficiato dell intervento della BEI. L ammontare medio dei finanziamenti concessi si è attestato intorno ai 200.000 euro. Particolarmente utilizzate risultano le linee di Dario Scannapieco finanziamento destinate a progetti per l efficienza energetica e le fonti rinnovabili. In vista del nuovo periodo di programmazione europea 2013-2020, la BEI sta studiando prodotti che garantiscano il supporto finanziario a progetti di innovazione e ricerca e sviluppo, attraverso un sistema di risk sharing con le banche che prevede una esposizione diretta della BEI con una condivisione del rischio con le banche partner. Inoltre, sono allo studio linee di credito dedicate al sostegno delle reti di impresa. Per saperne di più La BEI è stata costituita nel 1958 per facilitare il raggiungimento degli obiettivi strategici comunitari, finanziando progetti in materia di innovazione, infrastrutture e sviluppo delle PMI. Azionisti della Banca sono gli Stati membri dell Unione Europea, i cui Ministri dell Economia compongono il Consiglio dei Governatori. Generalmente la BEI accorda le proprie risorse a tassi agevolati alle banche partner che, a loro volta, sono tenute ad applicare tassi di favore alle aziende finanziate. Marchi e disegni comunitari: al via il road show nazionale V. Morelli L importanza di valorizzare e tutelare il marchio e il disegno comunitario come elementi competitivi fondamentali per affrontare e vincere le sfide commerciali del mercato globale. È questo il messaggio che si vuole trasmettere attraverso il ciclo di eventi organizzato dal Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza, in partnership con il Ministero dello Sviluppo Economico 6

Ufficio Brevetti e Marchi e l Ufficio per l Armonizzazione nel Mercato Interno, sulla tematica I marchi e i disegni comunitari. Il progetto consiste in un road show di dieci eventi realizzati presso le Camere di commercio e le Unioni Regionali presenti sull intero territorio nazionale dedicati ad approfondire la conoscenza della normativa relativa ai marchi e al disegno comunitario, per fornire alle aziende gli strumenti utili per valorizzarli e tutelarli sul mercato. Mai come ora il tema dei marchi e disegni comunitari si presenta così attuale ed interessante. La Commissione europea, infatti, ha di recente adottato l Atto per il Mercato Unico, che prevede 12 linee di azione per rilanciare l economia europea e superare gli ultimi ostacoli al completamento effettivo del mercato domestico europeo. Tra tali linee, figura quella volta alla garanzia e alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale; in particolare, si avverte l esigenza di modernizzare il sistema europeo dei marchi per rafforzarne la protezione, proprio perché la tutela è uno strumento fondamentale per la competitività. Affinché si realizzino pienamente gli obiettivi europei, è necessario colmare alcune lacune di competenze e professionalità tra le imprese nei confronti dei diritti di proprietà intellettuale, incentivando l adozione di sistemi orientati alla loro difesa e valorizzazione. A tal scopo, in ciascun incontro, professionisti ed esperti della materia presenteranno e approfondiranno una diversa tematica relativa ai marchi e disegni, adattandola anche al contesto territoriale, in modo tale da offrire, alla fine del road show, una panoramica completa sull argomento oggetto di esame. Nel suo insieme il progetto vuole fornire agli imprenditori, ai manager responsabili del settore legale e della ricerca e ai professionisti che gravitano intorno alle imprese, una visione completa degli argomenti con un taglio prettamente pratico, legislativo ed operativo. La prima tappa di questo tour si è tenuta il 24 giugno presso Unioncamere Calabria dove, grazie alla collaborazione della stessa Unione Regionale Desk Enterprise Europe Network, si è svolto il seminario dal titolo Marchio & Design: quali strade per la loro protezione inteso ad offrire un quadro generale sulle modalità di registrazione dei marchi e dei disegni in ambito comunitario e nazionale. Attraverso questo ciclo di seminari, si vogliono incentivare le imprese ad innovare, anche per superare la recente crisi economico-finanziaria, e tutelare i propri prodotti dal rischio di contraffazione. In particolare, l obiettivo del progetto è di contribuire alla crescita e allo sviluppo del sistema di marchi e disegni, presentando i vantaggi che derivano dalla loro registrazione, sia a livello nazionale sia a livello comunitario, vantaggi che consistono non solo in una maggiore tutela dei propri investimenti, ma soprattutto in una maggiore valorizzazione del proprio patrimonio. A tal proposito, si è sottolineata la forza del marchio come strumento per accedere al credito: infatti, nello scenario internazionale, a differenza di quanto accade in Italia, è molto diffusa e praticata la tendenza da parte delle banche a concedere finanziamenti assumendo i marchi e i disegni come garanzie. Nel primo incontro a Lamezia Terme si è introdotto l argomento con la spiegazione delle differenze tra la tutela offerta dai marchi e disegni registrati e quella offerta dalle situazioni giuridiche di fatto, quest ultima delineata dalla normativa sulla concorrenza sleale e dalla 7

normativa sul design non registrato. In particolare, sono state poste in luce le ragioni che spingono alla tutela rafforzata derivante dalla registrazione del marchio e del disegno: da un lato il marchio registrato permette di identificare l origine di prodotti e servizi, garantisce la qualità, in quanto incorpora l impegno assunto dal titolare nei confronti dei consumatori e costituisce elemento di comunicazione con gli utenti finali, dall altro la registrazione del disegno permette di associare la forma del prodotto al relativo marchio, andando a preservare gli investimenti effettuati. Nella seconda parte sono state illustrate le modalità di registrazione dei marchi e dei modelli, sottolineando i benefici sia economici sia strategici che derivano dalla registrazione di un unico marchio comunitario in luogo di diversi marchi nazionali; infine, si è proceduto alla trattazione degli aspetti processuali attraverso l analisi dei principali strumenti d azione in sede giudiziale e di alcuni recenti casi giurisprudenziali, che hanno particolarmente interessato e coinvolto i partecipanti. Per questo evento, così come sarà fatto per i successivi, è stato realizzato un vademecum ad hoc, che si prefigge l obiettivo di dare le informazioni di base sulla materia, scegliendo come punto di vista quello dei titolari (o aspiranti titolari) dei marchi e disegni comunitari ossia quelle imprese che ritengono possibile che i propri prodotti e/o i propri servizi varchino i confini nazionali e necessitino di tutela anche negli altri Stati dell Unione europea. Tale vademecum, la normativa di riferimento e i link alle banche dati su cui è possibile ricercare maggiori informazioni a riguardo sono stati pubblicati sul sito di Unioncamere Calabria e sul sito del Consorzio Camerale. Imprese-banche-confidi: un confronto sul territorio M. Bolchini E giunto al giro di boa il progetto Imprese Banche Confidi: percorsi e strumenti per l accesso al credito, organizzato dal Consorzio camerale in collaborazione con la Camera di commercio e la Provincia di Milano. Il progetto prevede la realizzazione di un ciclo di seminari rivolti agli imprenditori della provincia e dedicati al tema dell accesso al credito. Gli incontri sono strutturati in modo tale da favorire il confronto tra i partecipanti su problemi ed esigenze che sono comuni a coloro che, per accedere ai finanziamenti, devono affrontare quotidianamente obblighi, vincoli e ostacoli derivanti non solo dall applicazione dei modelli di valutazione del rischio utilizzati delle banche ma anche dal rispetto della normativa in materia di credito, di fiscalità, di lotta alle frodi e al riciclaggio di denaro. Proprio a rimarcare la centralità che la figura dell imprenditore riveste nella realizzazione di questo progetto, gran parte degli incontri è focalizzato sulla testimonianza di uno o più rappresentanti di aziende locali che condividono con i presenti la propria esperienza sul tema trattato durante l incontro. Un esperienza che viene narrata, esaminata e confrontata con quella degli altri imprenditori presenti e su cui un rappresentante della Camera di commercio e un esperto di analisi finanziaria sono chiamati a esprimere le proprie valutazione e a proporre, naturalmente quando ciò sia fattibile, possibili soluzioni. Ai partecipanti viene, inoltre, 8

fornito un vademecum tascabile dove sono presentate, in maniera sintetica e discorsiva, le informazioni di base su norme, procedure, metodi di valutazione, strumenti che ogni azienda dovrebbe conoscere non solo quando deve confrontarsi con le banche ma anche quando intende ricercare soluzioni alternative ai tradizionali canali di finanziamento. I sei seminari sono stati distribuiti tra i comuni della provincia seguendo un criterio che permettesse di coprire il territorio in modo capillare, proprio per limitare al massimo i problemi logistici, organizzativi e, naturalmente, di tempo degli imprenditori che avessero voluto partecipare agli incontri. Due i temi centrali emersi dalla discussione: informazione e patrimonializzazione. Basilea 2 (e ancor più Basilea 3) chiedono e chiederanno alle banche di valutare nel modo più rigoroso possibile il rischio legato a ogni singola posizione. Per raggiungere questo obiettivo, l informazione corretta è la condizione minima per non penalizzare oltremodo l azienda richiedente. E emerso con chiarezza che fornire notizie e dati incompleti, fumosi, incerti, non solo non contribuisce a migliorare la posizione dell impresa ma ne peggiora, sistematicamente, la valutazione con la conseguente penalizzazione in termini di rating e di costo (se non di accesso) ai finanziamenti. Un secondo, ma di certo non meno importante, problema per le aziende è costituito dalla sottocapitalizzazione. Le nostre PMI presentano, in media, uno dei rapporti tra capitale proprio e capitale di debito peggiori a livello europeo e questo, al momento dell assegnazione del rating da parte delle banche, non può che rappresentare un pesante fattore di penalizzazione. Per quanto virtuosa in termini di fatturato, operatività, mercato, prospettive di crescita, una azienda che disponga di un patrimonio troppo esiguo a fronte dei debiti e della stessa capacità produttiva rappresenta comunque un rischio elevato per le banche. E stato sottolineato, naturalmente, il ruolo che i confidi hanno giocato e ancor più potranno giocare in futuro nel supportare le imprese non solo nel facilitare l accesso al credito, con la concessione di garanzie, ma anche nel realizzare servizi di assistenza e di valutazione che consentono alle imprese di individuare debolezze e squilibri della propria struttura finanziaria, di individuare gli strumenti di finanziamento più idonei per rispondere al fabbisogno di capitali e di adottare gli interventi più utili per migliorare il proprio profilo di rischio. In sostanza è emerso chiaramente che i confidi possono giocare un importante ruolo non solo amministrativo con la concessione di garanzia ma anche e soprattutto consultivo, assistendo e accompagnando le imprese in questa difficile fase dell economia. Questi incontri sono stati, d altra parte, anche l occasione per fare informazione sugli strumenti che gli enti territoriali e, in primo luogo, la Camera di commercio hanno messo a disposizione delle imprese per consolidare la propria struttura e migliorare, di conseguenza, il proprio merito di credito. In particolare, la Camera di commercio presenta, nel corso dei seminari, il bando sulle iniziative a sostegno dell accesso al credito 2011, finalizzato a supportare, con contributi in conto abbattimento tassi di interesse, gli imprenditori che vogliano realizzare investimenti, operazioni di patrimonializzazione e consolidamenti finanziari. Le prossime tappe del tour del credito saranno: Melzo, 15 Settembre Assago, 18 Ottobre Magenta, 17 Novembre 9

Il calendario degli incontri è consultabile sul sito del Consorzio camerale (www.consorziocreditoefinanza.it) e su quello della Camera di commercio di Milano (www.mi.camcom.it/credito). Esportazioni e crisi dei mercati M.L. Ferrari Il tema dell internazionalizzazione delle imprese rappresenta ormai una priorità strategica per le politiche territoriali di sviluppo. Il presidio dei mercati esteri (e soprattutto di quelli emergenti), il consolidamento delle proprie capacità competitive, la crescita dell elasticità e della tempestività di risposta alle dinamiche della domanda rappresentano senza dubbio gli obiettivi principali su cui devono puntare i nostri imprenditori per consolidare i primi segnali di ripresa. Naturalmente i decisori pubblici e gli enti territoriali e funzionali possono e devono sostenere e incentivare l apertura internazionale delle nostre aziende attraverso un sistema di reti, di strumenti, di infrastrutture capaci di agevolare e facilitare l attività degli imprenditori. Per discutere di questi temi e conoscere gli strumenti normativi e operativi a disposizione delle imprese, il Consorzio Camerale, in collaborazione con la Camera di commercio di Milano organizza un seminario su le prospettive del sostegno alle esportazioni in condizioni di crisi dei mercati. Il seminario, che chiude il ciclo dedicato a Finanza e gestione per le imprese lombarde degli anni 10 si terrà l 8 Luglio p.v., alle ore 9.30, a Milano, presso il Palazzo dei Giureconsulti, Via Mercanti 2. Il seminario intende delineare il quadro normativo e gestionale per il sostegno all internazionalizzazione delle imprese e valutare il ruolo delle società e delle strutture di sostegno al credito, all assicurazione, all esportazione e alla promozione dell imprese italiane all estero. Per quanti fossero interessati a partecipare all evento, è possibile confermare l adesione al seminario inviando una mail a: info@consorziocreditoefinanza.it o registrandosi sul sito della Camera di Commercio di Milano al seguente indirizzo: http://www.mi.camcom.it/show.jsp?calendar=date&date=8&month=7&year=2011. 10

Consultazioni pubbliche Scadenza: 5 luglio 2011 Investimenti tra Unione europea e Cina La Commissione europea ha rilevato che all aumento degli scambi commerciali tra l Unione europea e la Cina non corrisponde un adeguato aumento degli investimenti finanziari. La Commissione, quindi, invita le parti interessate a fornire i loro contributi riguardo al possibile futuro delle relazioni tra UE e Cina. http://trade.ec.europea.eu/consultations/?consul_id=153 Scadenza: 12 luglio 2011 Small Business, Big World: un nuovo partenariato per aiutare le PMI nel processo di internazionalizzazione La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica rivolta a tutte le parti interessate per individuare le proposte più innovative volte ad aiutare le piccole e medie imprese a sviluppare le proprie attività di business al di fuori dei confini dell Unione europea. http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemlongdetail.cfm?&tpa_id=0&item_id=5119 Scadenza: 22 Luglio 2011 Gestione delle società quotate in borsa e tutela degli azionisti Nell'ambito della riforma generale del diritto societario dell'ue, la Commissione europea intende rafforzare le norme e ridurre il margine di autoregolamentazione per rafforzare la responsabilità di manager e consigli di amministrazione. La Commissione ha illustrato la sua strategia in un libro verde, ora sottoposto a consultazione pubblica, con le diverse opzioni di riforma riguardo a una serie di punti, tra cui: maggiore vigilanza da parte dei consigli di amministrazione, partecipazione degli azionisti e applicazione delle norme. http://ec.europa.eu/news/business/110427_it.htm Scadenza: 31 agosto Revisione della disciplina in materia di finanziamenti pubblici per le reti a banda larga La Commissione europea ha l obbligo di rivedere gli orientamenti in materia di aiuti di Stato alle reti per le telecomunicazioni a banda larga entro il mese di settembre 2012. A tal fine, la Commissione invita gli interessati ad inviare pareri e osservazioni a riguardo. 11

http://ec.europa.eu/competition/consulations/2011_broadband_guidelines/index_en.html Pubblicazioni Studi, paper, discorsi sul tema dell economia e della finanza pubblicati nel mese di giugno 2011. E possibile scaricare i documenti al seguente indirizzo: http://www.consorziocreditoefinanza.it/page.asp?section=47 Nuove regole per la finanza dopo la crisi: le sfide per banche e Autorità di vigilanza Intervento di Stefano Mieli, Direttore Centrale di Banca d'italia al Convegno ABI. Rapporto BEI 2010 Rapporto annuale della Banca Europea degli Investimenti. Il Rapporto è suddiviso in 4 sezioni: - relazione sulle attività - relazione finanziaria - relazione statistica - relazione sulla responsabilità sociale L'imprenditoria straniera in Italia nel 2010 Rapporto dell'ufficio Studi della CNA sulla presenza di imprese a titolarità straniera in Italia. Relazione annuale di Banca d'italia sull'economia delle regioni italiane. Analisi annuale sulle dinamiche economiche e finanziarie delle regioni italiane. Domanda e offerta di credito nel 2010 Nell'ambito della relazione annuale sull'andamento delle economie regionali, Banca d'italia ha pubblicato un rapporto sulla domanda e l'offerta di credito nel 2010. Relazione 2010 sull'attività dell'arbitro Bancario Finanziario Rapporto sull'attività dell'abf svolta tra il 15 ottobre 2009, data di costituzione del sistema stragiudiziale, e il 31 dicembre 2010. 12

ECONOMIC OUTLOOK A cura di C. Bettonica Statistiche macro-economiche: Paesi del G7 e Emergenti Cambi (dati aggiornati al 27 giugno 2011) Paese PIL Tasso Inflaz. Tasso Disocc. Paese Prezzo Variazione annua Stati Uniti 2,3% 3,6% 9,1% Euro $ USA 1,43 6,8% Eurozona 2,5% 2,7% 9,9% Euro Sterlina 0,88 3,0% Germania 4,9% 2,2% 7,0% Euro Yen 114,52 5,5% Regno Unito 1,8% 4,%5 7,7% Euro Fr. Svizzero 1,21-2,9% Francia 2,2% 2,0% 9,7% Euro Yuan Cina 9,26 4,8% Italia 1,0% 2,6% 8,5% Euro $ Canada 1,40 4,9% Spagna 0,8% 3,5% 21,3% Euro Rublo Russo 40,13-1,5% Giappone -1,0% 0,3% 4,7% Euro Real Brasile 2,30 3,4% Cina 9,7% 5,5% 4,1% Euro - $ Hong Kong 11,00 5,7% India 7,8% 9,4% 7,3% Euro - $ NZ 1,78 3,7% Hong Kong 7,2% 4,5% 3,4% Euro - $ AUS 1,33 1,5% Corea del Sud 7,2% 2,6% 3,4% Fonte: Bloomberg. Brasile 4,2% 6,6% 6,4% Argentina 9,9% 9,7% 7,4% Fonte: Bloomberg. I dati sono annuali e si riferiscono all ultima rilevazione ufficiale. 13

Mercati azionari (dati aggiornati al 27 giugno 2011) Paese Valore FTSE/Mib Milano Dax Francoforte Cac 40 Paris IBEX 35 Madrid 20.097 7.164 3.824 10.135-0,10% 1,33% 0,49% 1,85% Variazione 1 sett 1 sett ( ) 1 YTD YTD ( ) -0,38% 3,61% 0,50% 2,80% FTSE London 5.715-0,88% -0,80% -3,14% -6,00% Swiss Mkt. Zurich 6.145-2,01% -2,33% -4,52% -1,59% S&P 500 US 1.272 0,04% 0,33% 1,10% -5,41% Nasdaq Comp US 2.616-1,03% -0,75% -1,37% -7,73% Nikkei 225 9.351-1,71% -1,10% -8,78% -13,32% Hang Seng Index 21.695-3,23% -3,05% -5,82% -12,11% RTS Russia 1.877-2,54% -2,52% 6,04% 7,91% Shangai Cina 2.643-2,30% -1,96% -0,59% -10,16% Bovespa - Brasil 61.006-2,61% -2,38% 11,90% -14,30% MSCI Mondo 329-0,84% -0,55% -0,54% -6,95% Fonte: Bloomberg. Materie prime (dati aggiornati al 27 giugno 2011) Commodities Valore Variazione 1 settimana 1 sett ( ) YTD YTD ( ) Petrolio (WTI) (barile) 93,0-6,32% -6,06% 1,78% -4,78% Oro (oncia) 1.539,3 0,51% 0,80% 8,35% 1,37% Argento (oncia) 35,9-0,84% -0,56% 16,04% 8,56% Platino (oncia) 1.756,3-4,02% -3,74% -0,79% -7,18% Rame (libbra) 412,1 1,12% 1,41% -6,48% -12,51% Mais (bushel) 687,0-913,4% -8,87% 15,37% 7,93% Fonte: Bloomberg. 1 Valori espressi in funzione del cambio dell Euro. 14

Futures (dati aggiornati al 27 giugno 2011) Paese Valore Variazione attesa su prossima apertura FTSE/Mib Milano 20.904,0-1,59% FTSE London 5.929,5-0,32% S&P 500 US 1.328,2-0,36% Dax Futures 7.271,5 0,06% Nikkei Futures 9.550,0-0,60% Bovespa - Brasil 62.950,0 0,56% Fonte: Bloomberg. Mercato monetario (dati aggiornati al 27 giugno 2011) Costo denaro Libor 3 mesi Banca Centrale Tasso di sconto Delta Europa 1,50% 1,25% 0,25% Regno Unito 0,83% 0,50% 0,33% Stati Uniti 0,25% 0,25% 0,00% Giappone 0,20% 0,10% 0,10% Fonte: Bloomberg. Spreads verso Italia (dati aggiornati al 27 giugno 2011) 2 anni 5 anni 10 anni 30 anni Italia 2,97% 3,99% 4,81% 5,60% Germania -1,46% -1,82% -1,86% -2,02% Grecia 23,98% 14,44% 11,78% 6,15% Spagna 0,48% 0,78% 0,75% 0,48% Fonte: Bloomberg. 15

Performance settimanale e da inizio anno delle principali asset class e relative subcategorie (dati aggiornati al 27 giugno 2011) 2 Liquidità Tasso % YTD WTD Alternativi YTD WTD Eonia 0,71% -13,10% -4,95% Global Hedge Fund Index 0,47% 0,50% Euribor 3 mesi 1,17% 16,50% -0,09% Global Commodities 0,46% 0,16% Libor 3 mesi Regno Unito 0,81% 6,35% -0,08% Azionari Indice YTD WTD Libor 3 mesi USA 0,31% 2,047% -0,16% MSCI Mondo 298,5-0,32% 1,60% Libor 3 mesi Giappone 0,20% 6,31% -2,46% MSCI Mondo Value 143,9-1,01% 0,65% Obbligazioni Rend % YTD WTD MSCI Mondo Growth 136,7 0,79% 1,66% Area Euro 2 anni 0,77% -0,08% MSCI Europa 377,0-5,80% 1,71% Area Euro 5 anni 1,43% -0,28% MSCI Nord America 1.205 1,23% 1,41% Area Euro 10 anni 2,43% -0,25% MSCI Asia 99,8-1,65% 2,44% Area Euro 30 anni 3,05% -1,44% MSCI Mercati Emergenti 319,2-0,11% 1,15% Area USA 2 anni 0,47% 0,20% Energia 192,9-8,15% -0,50% Area USA 5 anni 1,44% 0,59% Industriali 121,8 6,03% 1,57% Area USA 10 anni 2,74% 0,46% Materiali 197,9-0,46% 1,87% Area USA 30 anni 3,90% -1,37% Health care 94,2-3,96% 0,55% JP Morgan 1-3 anni 1,21% -0,05% Finanziari 71,8-2,37% 0,46% JP Morgan 1-10 anni 2,83% -0,27% Tecnologia 74,9-3,49% 3,90% Immobiliare YTD WTD Consumi discrezionali 91,6 7,21% 2,24% REIT Europe 2,74% -0,72% Utilities 103,3-4,68% -1,96% REIT USA 17,45% 1,65% Volatilità Valore YTD WTD Valute Rate YTD WTD Index VIX (Stati Uniti) 22,01 1,52% 0,09% Euro - Dollaro 1,31 0,25% -12,18% Index VDAX (Germania) 19,54-6,24% 0,93% Fonte: Bloomberg. 2 Il colore della casella indica una performance positiva con il verde ed una negativa con il rosso, ma per liquidità e volatilità i criteri sono ovviamente opposti (verde per valori in diminuzione e viceversa). 16

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