OSPEDALE INTERCULTURALE



Documenti analoghi
IL PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE A.O. DELLA PROVINCIA DI LODI / DIREZIONE FORMAZIONE PROVINCIA DI LODI ASL DI LODI

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario

IL FUTURO COME VIAGGIO

La rete per la promozione della salute in Lombardia

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

GLI IMMIGRATI IN PROVINCIA DI CREMONA Contesto, azioni, progetti

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA NUORO (29/04/2015)

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

1 - CODICE PROGETTO CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi

Protocollo d Intesa. tra

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

Progetto Cantieri aperti per la scuola di base

VADEMECUM PER L INSEGNANTE DI SOSTEGNO

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI

PROVINCIA di Arezzo Servizio Politiche Sociali. Progetto Le Città plurali - Fondo UNRRA 2008

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DIVERSI COME ME: percorsi di integrazione sociale e promozione interculturale rivolti a cittadini e famiglie straniere.

SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA DI CAGLIARI (21/04/2015)

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROMUOVERE LA SALUTE NEI PRIMI ANNI DI VITA

AREA IMMIGRATI. Azione 1: CENTRO SERVIZI IMMIGRATI (Servizi per l integrazione e il rispetto delle diverse culture)


Seminario informativo sulle modalità di gestione della piattaforma informativa in favore degli sportellisti e mediatori culturali (durata 12 ore).

Centro Servizi Stranieri

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Area B.E.S. PROGRAMMA DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI STRANIERI A. S. 2014/2015

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

SEMINARIO INFORMATIVO COMMISSIONE SICUREZZA. D.L.vo 106/2009: le modifiche al TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

Bando per progetti innovativi di ricerca-azione o formazione proposti da reti di istituzioni scolastiche e formative del Trentino

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAZIANO DA CHIUSI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. Che cosa è il protocollo di accoglienza?

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola. I temi. Alunni stranieri a scuola:

Università degli Studi di Perugia SERVIZIO JOB PLACEMENT

Linee guida per le Scuole 2.0

RAV e PDM (Rapporto di Auto-Valutazione) e (Piano di Miglioramento) L Aquila, 10 settembre 2015

Relazione attività e report utenza Gennaio-Dicembre 2013

I docenti di italiano L2 di «Certifica il tuo italiano». Gli esiti del monitoraggio

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Visita il sito

Smart School Mobility


Convegno Nazionale settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA

SCHEDE INTERVENTI ANNO 2011

AVIS COMUNALE ROMA & AVIS PROVINCIALE DI ROMA

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Rev.1 del 30 maggio Il modello organizzativo

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PROVAGLIO D ISEO (BS) PROGETTO INTERCULTURA DEL IC DON RAFFELLI

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

MEDIATORE INTERCULTURALE

CASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA

PRESENTAZIONE PROGETTO

PROGETTO DI SINGOLA SCUOLA PROGETTO DI RETI DI SCUOLE PROGETTO IN RETE CON ALTRI SOGGETTI SCUOLA CAPOFILA DI RETE

-Dipartimento Scuole-

Obiettivi, contenuti, durata dei corsi per le specifiche categorie di destinatari prioritari SCHEDA A - LAVORATORI STRANIERI

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni

ASL 1 ASL 1 PROTOCOLLO D'INTESA

PIANO DI LAVORO della FUNZIONE STRUMENTALE AREA 6: INCLUSIONE, INTEGRAZIONE, DISAGIO GIOVANILE. Prof. Federico VILARDO

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DI LINGUA NON ITALIANA

La proposta Server per il modello Piacenza

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

EDUCAZIONE ISTRUZIONE PUBBLICA

Transcript:

OSPEDALE INTERCULTURALE I PROGETTI Dr.ssa Barbara Grecchi Coordinatore HPH A.O. della Provincia di Lodi

I PROGETTI DELL A.O. DELLA PROVINCIA DI LODI PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE: PROGETTO LIMEN PROGETTO MIGRA PROGETTO SYMBOLUM

PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE MIGRAZIONI E SALUTE NEL LODIGIANO Deliberazione n. 321 del 5/12/07 del Direttore Generale dell'a.s.l. di Lodi presentato dalla Provincia di Lodi, in collaborazione con l'azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi (HPH) e associazioni: Tuttoilmondo di Lodi, Atlas Associazione dei Marocchini di Lodi, G.A.S. - Gruppo degli Amici Solidali (Ossago Lodigiano), Associazione Book Dieuf dei Senegalesi di Lodi, Associazione Denygba (Casalpusterlengo). Il progetto prevede azioni prioritarie da mettere in atto per contribuire alla fisionomia di un ospedale interculturale Il progetto fa riferimento all esperienza internazionale Migrant friendly Hospital a cui hanno partecipato 12 Ospedali Europei

PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE Il progetto prevede un percorso multidisciplinare di responsabilità. Il gruppo guida del progetto per raggiungere l obiettivo che si è posto, che è quello di sviluppare e/o implementare la competenza culturale di tutto il personale dell A.O. della Provincia di Lodi, ha fatto leva, e continua a farlo, sul desiderio di agire e sul senso di consapevolezza transculturale. Il livello di desiderio e di consapevolezza transculturale va trovato, sviluppato, organizzato e guidato in tutte le fasi del progetto e monitorato nel tempo. Il progetto è diviso in due fasi, la fase della formazione e la fase dello sviluppo istituzionale delle conoscenze e delle skills culturali.

PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE FASE 1 Formazione percorso longitudinale sviluppo istituzionale delle conoscenze e skills culturali La formazione è distinta in vari step che comprendono alcuni sottoprogetti: formazione di un Gruppo-guida per un progetto inter-aziendale tra A.O., ASL, Provincia e Comuni (Progetto LIMEN ). Formazione di tutto il personale dell A.O. e dell ASL con il progetto Migra Attività convegnistica su precise tematiche rivolte alla cittadinanza quali: - Nascita e maternage in diverse culture - L etnopsichiatria - Cura della morte Corsi ad hoc rivolti ai MMG e ai PLS All interno del percorso formativo facente parte del Progetto IL TERRITORIO SI FA RETE: INTERVENTI FORMATIVI A SUPPORTO DI UN PIANO TERRITORIALE SULLA VIOLENZA DI GENERE è dedicata un affondo sulla relazione fra violenza e donna straniera, con particolare riferimento ai paradigmi socio-culturali e alle MGF.

PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE Due cicli di incontri tematici Nascita e maternage in culture diverse Salute e malattia in terra di immigrazione

PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE FASE 2 Sviluppo istituzionale delle conoscenze e delle skills culturali Elaborazione ed implementazione della Procedura Aziendale di attivazione della Mediazione Culturale Analisi della C-C istituzionale e del personale Nomina referenti interculturali Interfaccia/interazione con i nuovi cittadini Strategie di sviluppo istituzionali e degli stekeholders; Standards per la C-C (in Una 2 fase) Sistema multilingue di documentazione/comunicazione Supervisione interattiva sul lavoro

Ad incontrarsi o a scontrarsi non sono culture, ma persone. Se pensate come un dato assoluto, le culture divengono un recinto invalicabile, che alimenta nuove forme di razzismo. Ogni identità è fatta di memoria e oblio. Più che nel passato, va cercata nel suo costante divenire. MARCO AIME, Eccessi di culture

PROGETTO LIMEN progetto provinciale per il consolidamento della mediazione Linguistica-culturale nei servizi sociali e sanitari del lodigiano Il progetto si è sviluppato nelle annualità 2007/2008/2009 e ha permesso il consolidamento,tramite un adeguato budget, degli interventi di mediazione interculturale presso i quattro presidi ospedalieri della Provincia di Lodi, presso i Consultori familiari della ASL, e presso i Servizi Sociali dei Comuni di Lodi e Casalpusterlengo.

PROGETTO LIMEN programma formativo ha portato alla professionalizzazione di 15 mediatrici/mediatori interculturali che rappresentavano i gruppi linguistici prevalenti sul territorio 2004-2005

PROGETTO LIMEN è stato realizzato presso Comune di Lodi Sportello Unico per l Immigrazione e Servizio Sociale Comunale, il Comune di Casalpusterlengo - Servizio Sociale Comunale, Centro di aggregazione giovanile, le azioni di Educativa di strada; la Sezione ACLI di Sant Angelo Lodigiano; ASL della Provincia di Lodi: Direzione Sociale/Consultori e la A.O: reparti maternità, pronto soccorso e dipartimento di psichiatria. Direzioni Scolastiche hanno poi continuato ad avvalersi dei pacchetti di mediazione linguistica culturale messi a disposizione dal Centro Servizi Intercultura TANGRAM (progetto exl. 40/98 di durata quadriennale attualmente posto a regime nei Piani di Zona di Lodi/Casalpusterlengo e S. Angelo Lodigiano).

Azioni prioritarie da mettere in atto per contribuire alla fisionomia di un ospedale interculturale Un programma di formazione e aggiornamento rivolto al personale ospedaliero finalizzato ad acquisire conoscenze e competenze interculturali, migliorare le possibilità di accesso e di accoglienza dei cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari nei servizi ospedalieri, sviluppare capacità professionali a contatto con colleghi ed utenti di diverse culture di provenienza, collaborare con mediatrici e mediatori interculturali. Il consolidamento della presenza negli ospedali della mediazione interculturale che ha come perno il personale insieme all ausilio della modulistica e del materiale multilingue. Attenzione ai luoghi dell ospedale (ad esempio predisposizione di zone dedicate al culto nel rispetto delle diversità religiose).

PROGETTO MIGRA OBIETTIVO* Rafforzare nell Azienda Ospedaliera una politica dell accoglienza come garanzia di equità e qualità delle prestazioni orientate a tutte le persone, indipendentemente dai valori religiosi, ideologici ed etici, nonché della cultura, etnia e sesso dell individuo. Lo scenario è in via di mutamento, le caratteristiche della popolazione cambiano. Gli operatori vanno supportati nel cambiamento fornendo loro conoscenze adeguate che gli permettano di sviluppare un set di valori, comportamenti, atteggiamenti e pratiche per diventare Culturalmente Competenti. * Il tema trattato rientra negli obiettivi della Regione Lombardia e nelle Raccomandazioni della Rete Lombarda HPH Raccomandazioni per un Ospedale Interculturale - Decreto N. 3184 del 2.03.2005

PROGETTO MIGRA CHE COS È LA COMPETENZA CULTURALE La competenza culturale è una qualificazione chiave per chiunque operi a diretto contatto con rappresentanti di culture altre. Si acquisisce attraverso uno specifico processo di formazione/aggiornamento. Da parte dell Operatore vi deve essere motivazione, impegno cognitivo, disponibilità a modificare comportamenti. Definisce le capacità linguistiche, relazionali, psichiche, professionali dell Operatore che riesce in modo adeguato, non conflittuale, a comunicare con individui o gruppi appartenenti a una o più culture differenti.

Titolo IL PROGETTO MIGRA Obiettivi formativi Metodologia Tipologia proposta formativa Contesto organizzativo Target Impegno richiesto ai partecipanti Materiale didattico Periodo Modalità verifica del gradimento Modalità e criteri per la verifica dell apprendimento Conoscenze Conoscere l evoluzione dello scenario in tema di migrazione Analisi comparativa dello stato dell arte nell azienda Ospedaliera di Lodi e i principali riferimenti legislativi Definizione di un protocollo di accoglienza Capacità Migliorare le capacità relazionali e comunicative nell ottica di un ospedale interculturale Serie di relazioni su tema preordinato Brainstorming a fine corso e sua successiva analisi Corso Azienda Ospedaliera di Lodi Rivolto a tutte le professioni dell A.O. di Lodi Rivolto a tutte le professioni dell A.S.L. di Lodi Una edizione rivolta a tutti gli attori facenti parte della Rete dei Servizi del Territorio e alle Associazioni di Volontariato operanti all interno della stessa A.O. 40 edizioni di 4 ore Predisposizione del materiale didattico Maggio 2008 Giugno 2009 Compilazione modulo in uso Compilazione questionario di apprendimento ad hoc Modalità per la valutazione del processo (ricadute) Lettera di follow-up indirizzata ai partecipanti a un mese di distanza dalla partecipazione al corso e successiva analisi ed elaborazione dei dati Analisi del brainstorming in aula e successiva elaborazione da parte del gruppo guida

ALCUNI DATI

IL MODELLO CONCETTUALE PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA CULTURALE

VALUTAZIONE DEGLI ESITI Ogni intervento deve essere valutato a breve e medio termine. Noi procediamo in questo modo: A. ogni incontro si conclude con la somministrazione di due questionari, di apprendimento e di gradimento; B. le sollecitazioni venute da ciascun gruppo, nell incontro o nel periodo che segue, da luogo all attivazione di gruppi secondari su temi specifici; C. il Gruppo-guida valuta periodicamente la partecipazione agli incontri e l attività dei gruppi di lavoro secondari; D. progressivamente vengono individuati e attivati Referenti di reparto; E. è prevista la revisione dei protocolli di accoglienza aziendali e di Reparto, con predisposizione di una scheda descrittiva delle caratteristiche culturali di ciascun paziente.

Obiettivi del progetto: Sensibilizzazione degli operatori sanitari e della cittadinanza sul tema della multiculturalità. Elaborazione ed implementazione della procedura aziendale di attivazione della Mediazione Culturale Sviluppare sistemi multilingue di documentazione e di comunicazione capaci di facilitare l accesso, la conoscenza e la fruibilità dei servizi offerti dall ente stesso, nonché migliorare l accoglienza del nuovo cittadino e favorire il rispetto reciproco. Analisi della C-C delle istituzioni e del personale attraverso la vision, mission, anagrafica del personale interno, report statistico semestrale sui flussi degli utenti immigrati, strategie di assunzione e di accoglienza transculturale, presenza di informazioni culturalmente/tecnologicamente friendly, metodologie per la gestione dei mediatori, individuando quali possono essere le barriere sistematiche. Nomina e conferma dei refenti interculturali già nominati e facilitati nella motivazione Stabilire l interfaccia/interazione con i nuovi cittadini immigrati sul territorio, spiegando loro il progetto in atto, chiedendo il loro coinvolgimento, supporto, volontariato e una collaborazione diretta e indiretta rendendo questi stekeholders parte attiva nel processo in atto comunicandogli, in questo modo, che le comunità degli immigrati sono una risorsa. Identificare e contattare gli stekeholders interni ed esterni coinvolgendoli; fornirgli opportune informazioni, spiegazioni e spazi per eventuali momenti di collaborazione. Mettere in atto una strategia multidisciplinare Elaborare standards per lo sviluppo, guida e mantenimento del processo di Competenza- Culturale C-C

Inoltre si sta lavorando alla traduzione di brochure informative rispetto a: 1. la violenza domestica 2. la donazione di sangue in collaborazione con l AVIS di Lodi 3. la donazione di cellule staminali da sangue cordonale e CONSENSO INFORMATO ALLA DONAZIONE DI SANGUE PLACENTARE 4. il fumo

Stabilire l interfaccia/interazione con i nuovi cittadini immigrati sul territorio, spiegando loro il progetto in atto, chiedendo il loro coinvolgimento, supporto, volontariato e una collaborazione diretta e indiretta rendendo questi stekeholders parte attiva nel processo in atto comunicandogli, in questo modo, che le comunità degli immigrati sono una risorsa. Questo punto è in atto ma avrà uno sviluppo più strutturato nei prossimi mesi attraverso una serie di incontri nei luoghi di maggior aggregazione con le comunità di immigrati del territorio. In particolare: FOCUS 1. promozione di attivita di screening, di prevenzione delle malattie infettive e di vaccinazioni presso le comunita straniere del territorio lodigiano con l ausilio dei mediatori interculturali e dei soggetti appartenenti alla seconda generazione (da qui l avvio di una partnership con una scuola secondaria della città di Lodi) 2. promozione di attività di sensibilizzazione presso le comunità, provenienti soprattutto dall area sub-sahariana, rispetto alla donazione di sangue al fine di sopperire alle eventuali carenze di un certo tipo di antigene (KPA) eritrocitario del Sistema Kell prevalente nel genotipo delle popolazioni provenienti dall area sopra citata e pressocchè assente nel genotipo della popolazione italiana (KPB)

PROGETTO SYMBOLUM G2. SECONDA GENERAZIONE PROTAGONISTA riconoscere e rinforzare il protagonismo della cosiddetta Seconda Generazione (G2), i nati in Italia da genitori stranieri, quale risorsa ed agente fondamentale nella nuova configurazione interculturale della comunità lodigiana supportare la popolazione straniera residente nel territorio verso un pieno inserimento socio culturale e linguistico sono stati previsti due ambiti di intervento strategici seconda generazione può davvero rappresentare la generazione ponte tra i genitori immigrati ed i futuri cittadini