Rassegna Stampa 24 dicembre 2010-3 gennaio 2011
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 22 Italia Oggi 24/12/2010 REVISORI CASSATI SE C'E' UN CONTRASTO (L.De angelis) 2 24 Italia Oggi 24/12/2010 BONUS TESSILE CON DOPPIO PALETTO (F.Poggiani) 3 27 il Sole 24 Ore 30/12/2010 AUMENTI DI CAPITALE SENZA RIFORMA (A.Olivieri) 4 il Sole 24 Ore 03/01/2011 NORME - TREMONTI TER AL SECONDO APPELLO 6 il Sole 24 ore 03/01/2011 L'AGEVOLAZIONE NON COSTITUISCE UN AIUTO DI STATO 7 il Sole 24 ore 03/01/2011 IL PASSAGGIO DI TESTIMONE DIVENTA SOFT 8
Rassegna Stampa 8 gennaio 2011
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 25 Italia Oggi 08/01/2011 SANZIONI DELL'ANTITRUST DEDUCIBILI 2 28 Italia Oggi 08/01/2011 TREMONTI-TER CON SANZIONI RIDOTTE (D.Liburdi) 3
Rassegna Stampa 11 gennaio 2011
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 23 il Sole 24 Ore 11/01/2011 L'INUTILE ELENCO DEI CAFFE' BEVUTI A LUGANO (R.Rizzardi) 2
Rassegna Stampa 15-17 gennaio 2011
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 15 il Secolo XIX 15/01/2011 LE BANCHE NON AIUTANO I GIOVANI CON IDEE VINCENTI 2 il Secolo XIX 15/01/2011 I MESSI DI TUTTO IL MONDO IN UN CLIC 3 il Sole 24 Ore 17/01/2011 L'AGENDA - LE DATE. (B.Nepitelli) 4 23 Italia Oggi Sette 17/01/2011 I PRIMI A PARTIRE SARANNO I CONSORZI 5
Rassegna Stampa 19 gennaio 2011
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 3 il Sole 24 Ore 19/01/2011 "MENO TASSE SU LAVORO E IMPRESE COMPENSATE DALL'AUMENTO IVO" (A.Criscione) 32 il Sole 24 Ore 19/01/2011 IMPONIBILE NEUTRALE ALLE VARIAZIONI IAS 3 28 Corriere della Sera 19/01/2011 LA PROPOSTA ABETE: MENO IRPEF E PIU' IVA "SOLO COSI' RILANCEREMO LA COMPETITIVITA'" (F.Basso) 25 la Repubblica 19/01/2011 ABETE: PIU' IVA PER ABBASSARE TASSE SUI REDDITI 5 11 MF - Milano Finanza 19/01/2011 ASSONIME LANCIA LA PATRIMONIALE (G.Zapponini) 6 1 Italia Oggi 19/01/2011 IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI 7 29 Italia Oggi 19/01/2011 IMPRESE, ABUSO DI DIRITTO BOCCIATO (C.Bartelli) 8 19 Finanza&Mercati 19/01/2011 IL VERO "ABUSO DEL DIRITTO" SONO GLI ABUSI DEL FISCO (L.Abete) 2 4 9
Rassegna Stampa 20 gennaio 2011
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 4 MF - Milano Finanza 20/01/2011 CANZIO E GRILLI PARLANO DI UNA TANTUM. IN ARRIVO UNA PATRIMONIALE? 4 MF - Milano Finanza 20/01/2011 MA COSI' SI UCCIDE UN CONTRIBUENTE MORTO (G.Salerno aletta) 33 Panorama Economy 26/01/2011 IN FUTURO MEGLIO PUNTARE SULL'IVA 4 2 3
Rassegna Stampa 21 gennaio 2011
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 35 il Sole 24 Ore 21/01/2011 PIAZZA AFFARI SALATA PER LE BIG (A.Olivieri) 2 20 Avvenire 21/01/2011 "MENO PRESSIONE SUL LAVORO" (N.Pini) 4 3 Il Foglio 21/01/2011 LA SOLUZIONE NON E' TASSARE 5
Governance di Riccardo Sabbatini Le borse? Milano la più cara Quotarsi costa troppo. Se la Borsa italiana è asfittica appena 296 società iscritte al listino di Milano a fine 2009 rispetto alle 2.792 di Londra e le 783 di Francoforte non è soltanto per le resistenze culturali degli imprenditori nostrani, per la paura di perdere il controllo delle proprie imprese. Oppure per un ricorso al credito bancario in una proporzione sconosciuta altrove (il 49,4% delle fonti di finanziamento contro una media dell'area euro del 37,1%). No, a pesare sono anche gli alti costi dell'ingresso al listino: 800-900 mila euro, tra il 2 ed il 5 per cento dei capitali raccolti con una Ipo. Lo ha sottolineato nei giorni scorsi in un'audizione parlamentare il presidente dell'abi Giuseppe Mussari, auspicando sgravi soprattutto per le piccole e medie imprese. A conferma giungono ora i risultati di ponderose ricerche che stanno per essere divulgati al convegno promosso da Emittenti Titoli sui "Trend dell'industria dei valori mobiliari europea" in programma lunedì a Milano. Ebbene, il confronto europeo non è affatto favorevole a Piazza Affari. La borsa italiana, nel continente, è quella che ricava più soldi dagli emittenti in termini commissioni totali: in una simulazione risulta di 12,4 milioni rispetto, ad esempio, ai 6,2 di Euronext. I costi si concentrano soprattutto sui grandi emittenti (per il 77%) mentre nel resto d'europa il carico sulle blue chip è inferiore (50%). Anche gli oneri di regolamentazione seguono lo stesso trend. Per le Ipo che non superano i 30 milioni l'approvazione del prospetto da parte della Consob è in linea con il resto del continente, ma al crescere della dimensione dell'offerta i costi salgono vertiginosamente. Soltanto le macro Ipo alla Borsa americana osservano sconsolatamente le indagini promosse da Emittenti Titoli sono più care. Dopo l'ingresso sul listino, poi, anche rimanervi è un impegno non trascurabile. Gli emittenti italiani pagano alla Consob fee annuali che sono circa 6 volte maggiori di quelle inglesi. Per le grandi aziende il rapporto sale a 10 a 1. Il neo presidente della Consob, Giuseppe Vegas sta conducendo una ricognizione su quali aree della Piazza finanziaria italiana intervenire per promuovere una maggiore efficienza. Forse potrebbe iniziare da casa propria.
23 gennaio 2011 Dentro la Borsa l'impresa campa Piero Gnudi La Borsa italiana vede gli istituzionali detenere il 28% della capitalizzazione complessiva contro l'81% del Regno Unito e il 65% della media europea. L'Enel ha avuto recentemente una riprova di questa realtà. In un contesto di mercati instabili, l'apertura del capitale di Enel Green Power, società interamente dedicata alle fonti rinnovabili, ha registrato lo scorso anno l'adesione di oltre 340mila piccoli azionisti, buona parte dei quali già soci di Enel. L'Enel ha una base retail di circa un milione e 500mila risparmiatori che detiene il 46,2% del flottante. Gran parte dei collocamenti fatti sia dai privati che dallo stato, però, non sono stati effettuati per reperire risorse finanziarie per le aziende ma per far cassa per gli azionisti. Una delle eccezioni più importanti è data dall'aumento di capitale dell'enel di 8 miliardi del 2009 che fu fatto, invece, per finanziare parzialmente l'acquisto di Endesa. Emittenti titoli ha promosso una ricerca che fornisce un quadro a luci e ombre su costi e qualità dei servizi di listing, trading, post-trading e regolatori in Europa e in particolare in Italia. Avere allora una struttura di Borsa che sia più efficiente e meno costosa, certamente è un passo importante, ma occorre anche creare le condizioni perché le imprese richiedano la quotazione. Penso sia utile ripristinare agevolazioni fiscali e forse anche ripensare a un'imposta simile alla Dit che prevedeva un onere d'imposta inferiore per le imprese che aumentavano il patrimonio netto. Occorre semplificare la procedura per la quotazione. Per esempio, forse i prospetti informativi sono troppo dettagliati: quello di Enel Green Power era di 605 pagine! Mi domando quale utilità possano avere documenti di tali dimensioni soprattutto in un mercato come il nostro, in gran parte costituito da piccoli risparmiatori. Mi chiedo allora se non si possano immaginare documenti sintetici che riassumano gli elementi essenziali di cui ha bisogno il risparmiatore. Dovrebbero essere ridotti anche i tempi delle procedure autorizzative: lo scenario e le condizioni di mercato potrebbero mutare radicalmente nei mesi d'attesa che separano l'annuncio dal lancio di un collocamento di azioni; e inoltre è necessario fare attenzione ai costi per la gestione di una società quotata che attualmente sono eccessivamente onerosi per queste imprese. È necessario aumentare il numero degli investitori istituzionali che investono nelle small cap. Attualmente operano in Italia solo otto fondi, che peraltro dirigono gran parte dei propri investimenti in aziende che hanno notevoli dimensioni. Trovo interessante la proposta fatta dal presidente dell'abi, Giuseppe Mussari, nel corso dell'audizione alla Camera in commissione finanze, che il Fondo italiano d'investimento, promosso dalla Cassa depositi e prestiti e da alcune grandi banche italiane, destini parte delle sue disponibilità per finanziare fondi che investano in azioni quotate di aziende di medie dimensioni. Piero Gnudi è presidente di Emittenti Titoli. Questo articolo è una sintesi dell'intervento che Gnudi presenterà domani al seminario «Trends in the European securities industry and the implications for the Italian financial community» presso la School of Management dell'università Bocconi.
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: Assonime 37 il Sole 24 Ore 25/01/2011 ASSONIME: INCENTIVI FISCALI PER ACCELERARE LE QUOTAZIONI (A.Olivieri) 1 Finanza&Mercati 25/01/2011 I DISTRETTI INDUSTRIALI RIACCENDONO I MOTORI 3 8 Finanza&Mercati 25/01/2011 PMI PIU' MEDIE CHE PICCOLE: 82MILA DA BORSA 4 3 MF - Milano Finanza 25/01/2011 TREMONTI BLINDA IL RISPARMIO ITALIANO (R.Sommella) 5 7 Italia Oggi 25/01/2011 PATRIMONIALE, IL CAV BALUARDO DEL NO (M.Arnese) 7 1 il Tempo 25/01/2011 DOPO SILVIO? LA PATRIMONIALE (L.Della pasqua) 8 1 Il Foglio 25/01/2011 TREMONTI ELETTORALE (M.Arnese) 11 2