Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli
Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo per semplicità un «economia chiusa» (NX = 0), quindi Y = C + I + G N.B. non consideriamo neppure i trasferimenti: TR = 0
Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Riordiniamo: Y C G = I Il termine a sinistra rappresenta il risparmio nazionale S, ovvero la quota di reddito che non viene spesa per beni e servizi, per cui S = I
Risparmio privato e pubblico S = Y C G Ovvero S = Y T C + T G Y T = reddito disponibile T G = Saldo del bilancio pubblico Y T C = Risparmio privato / familiare N.B. Sia T G che Y T C possono essere positivi o negativi
Risparmio privato e pubblico Se Y T C > 0, le famiglie sono «risparmiatrici nette», ovvero spendono meno di quanto guadagnano Se Y T C < 0, le famiglie sono «debitrici nette», in questo caso si parla di «risparmio negativo» Se T G > 0, lo Stato è in surplus Se T G < 0, lo Stato è in deficit ovvero ha un «risparmio negativo»
Risparmio privato e pubblico Possiamo riscrivere S = Y T C + T G Così: Risparmio nazionale = Risparmio privato + Risparmio pubblico Dove ciascuna di queste grandezze può essere in teoria negativa
Risparmio e investimento nella contabilità nazionale S = I Dal punto di vista contabile, risparmio e investimento sono identici, per cui sarebbe più corretto scrivere: S I Ricordiamo che I include le scorte «involontarie», che possiamo ora considerare un «risparmio forzato» delle imprese
Risparmio e investimento come variabili «progettate» L identità contabile S I sussiste anche se le imprese avevano progettato un livello di scorte diverso da quello realizzato Dobbiamo quindi distinguere l investimento come grandezza contabile dalla «funzione di investimento», che determina il livello preferito di I da parte delle imprese: I = F( ) ancora non conosciamo le variabili indipendenti in questa relazione!
Risparmio e investimento come variabili «progettate» Stessa distinzione va fatta per il risparmio nazionale: S = G L identità contabile S I rappresenta un «equilibrio», ovvero una situazione in cui i piani di risparmiatori e investitori sono simultaneamente realizzati, se e solo se le funzioni di investimento e di risparmio sono entrambi uguali al valore contabile IS cont F = G = IS cont
Equilibrio macroeconomico Ci chiediamo: come è possibile conseguire l eguaglianza tra funzioni d investimento e di risparmio? Ci sono due risposte alternative: Risposta neoclassica: l equilibrio si determina sul mercato dei fondi prestabili, la variabile di aggiustamento è il tasso d interesse Risposta keynesiana: l investimento determina il risparmio, ovvero la variabile di aggiustamento è il risparmio stesso
Il mercato dei fondi prestabili Gli individui / famiglie effettuano decisioni di risparmio, es. depositano dei fondi sul proprio conto corrente Così facendo contribuiscono all aumento del risparmio nazionale Le imprese effettuano decisioni di spesa, emettendo obbligazioni o chiedendo prestiti In questo modo contribuiscono all aumento degli investimenti
Il mercato dei fondi prestabili La somma delle decisioni individuali di risparmio determina la funzione aggregata di risparmio ovvero l offerta aggregata di fondi prestabili La somma delle decisioni individuali di investimento determina la funzione aggregata di investimento ovvero la domanda di fondi prestabili
Equilibrio sul mercato dei fondi prestabili E un mercato ordinario, in cui il prezzo è dato dal tasso d interesse reale r: La curva di offerta (aggregata) è positivamente inclinata perché si suppone che gli individui siano tanto più propensi a risparmiare quanto più alto è il ritorno sui titoli che possono acquistare La curva di domanda (aggregata) è negativamente inclinata perché il tasso d interesse reale rappresenta il costo di finanziamento di un progetto d investimento: se r è elevato, saranno richiesti meno prestiti e quindi I sarà più basso
Equilibrio sul mercato dei fondi prestabili r r 1 I Eccesso di offerta S Il meccanismo di aggiustamento è quello usuale: se ad es. r > r e si forma un eccesso di offerta, per cui r cade fino al livello di equilibrio r e I=S I,S
Variazioni delle variabili esogene Seguendo il modello di mercato, una variazione della propensione a risparmiare / investire a parità di r si traduce in una traslazione della curva di offerta / domanda, es.: Incentivi a risparmiare (es. riduzione della tassazione sui guadagni finanziari) -> la curva di offerta trasla verso destra Incentivi ad investire (es. sussidi, crediti d imposta) -> la curva di domanda trasla verso destra Le traslazioni della curva di offerta fanno diminuire r, quelle della curva di domanda lo fanno aumentare
Effetti del deficit Ripartiamo da S = Risparmio privato + Risparmio pubblico Supponiamo che il bilancio pubblico sia in pareggio: Risparmio pubblico = 0 Se lo Stato aumenta le spese a parità di tassazione, si verifica un deficit di bilancio A risparmio privato invariato, S diminuisce per ogni livello di r, ovvero la curva di offerta trasla verso sinistra
Effetto «spiazzamento» r r 1 r 0 I S 0 A seguito del deficit, la curva di offerta trasla verso destra, gli investimenti si riducono e r aumenta I 1 =S 1 I 0 =S 0 I,S
Effetti del surplus Supponiamo sempre che il bilancio pubblico sia in pareggio: Risparmio pubblico = 0 Se lo Stato riduce le spese a parità di tassazione, si verifica un surplus di bilancio A risparmio privato invariato, S aumenta per ogni livello di r, ovvero la curva di offerta trasla verso destra In questo caso si verifica un aumento degli investimenti e una riduzione di r Questo effetto possiamo chiamarlo «austerità espansiva»
Lo spiazzamento Riprendiamo Y = C + I + G L aumento di G fa aumentare Y ovvero aumenta il PIL Però la riduzione di I fa diminuire il PIL Quale effetto prevarrà? L esperienza storica mostra che G I > 0 a seguito di un aumento di deficit L aumento di deficit fa aumentare la produzione Per questo i governi usano la spesa pubblica per contrastare gli effetti di una recessione
L «austerità espansiva» Prendiamo il caso opposto La diminuzione di G fa diminuire Y ovvero riduce il PIL Però l aumento di I fa aumentare il PIL Quale effetto prevarrà? Ci sono alcuni esempi in cui la riduzione del deficit si è accompagnata a una crescita del PIL (es.usa post guerra fredda, anni Novanta) Ci sono molti altri esempi, anche recenti, in cui si è verificato l opposto: Grecia, Italia di Monti
La risposta keynesiana Nella lezione 12 abbiamo visto che l offerta di moneta aumenta quando le banche concedono un prestito: La banca A, con depositi pari a 100, concede un prestito di 90 all impresa X che deposita l importo presso la banca B: i depositi diventano pari a 190 L importo del prestito viene speso in beni e servizi, questo fa aumentare la produzione e quindi il reddito Il reddito addizionale viene distribuito alle famiglie sotto forma di salari o redditi di proprietà Una parte del reddito addizionale viene risparmiata, una parte viene consumata, a seconda delle preferenze delle famiglie (funzione di risparmio)
La risposta keynesiana S quindi non è una quantità data, ma viene determinata dopo che le imprese hanno effettuato le proprie decisioni di investimento In altri termini, il risparmio è funzione del reddito Y, e il reddito è funzione dell investimento Per cui il risparmio si adatta al livello degli investimenti scelto dalle imprese
La risposta keynesiana Se il risparmio non è indipendente dall investimento, non si può più definire la curva di offerta nel mercato dei fondi prestabili Quindi non può esistere equilibrio di mercato nei termini descritti dalla teoria neoclassica Tuttavia, supponiamo che esista sempre una relazione inversa tra I e r In questo caso, è possibile dimostrare che esiste sempre uno spiazzamento «parziale» della spesa pubblica rispetto agli investimenti.
Che cosa determina il tasso d interesse? In assenza di un mercato dei fondi prestabili, come si determina r? Keynes fornisce un modello per determinare il tasso d interesse nominale i (r si ottiene una volta nota l inflazione) i rappresenta il costo-opportunità di detenere moneta rispetto ad una obbligazione riflette cioè l equilibrio tra domanda e offerta di moneta ovvero la preferenza per la liquidità dei risparmiatori
Il mercato della moneta La domanda di moneta varia inversamente con i perché se i aumenta, aumenta il costoopportunità di detenere moneta, ovvero diventa più conveniente acquistare obbligazioni Viceversa, l offerta di moneta varia direttamente con i per gli stessi motivi
Equilibrio sul mercato della moneta i D O i e M d =M o M d,m o
Equilibrio sui mercati finanziari Un eccesso di offerta / domanda di moneta implica un eccesso di domanda /offerta di obbligazioni Infatti, ad es. un eccesso di offerta di moneta significa che i risparmiatori vogliono convertire la moneta in eccesso in obbligazioni, per cui ci sarà un eccesso di domanda per queste ultime Se il mercato della moneta è in equilibrio, anche il mercato delle obbligazioni è in equilibrio i e determina l equilibrio sui mercati finanziari