Convegno Nazionale L AGGIORNAMENTO DELL ELENCO DELLE MALATTIE DI PROBABILE/POSSIBILE ORIGINE LAVORATIVA ALLA LUCE DELLE EVIDENZE SCIENTIFICHE Roma 27 marzo 2015 Le malattie da fattori psicosociali: è possibile una diagnosi oggettiva? Giovanni Costa Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità
Fattori di rischio psicosociali (EU-OSHA, 2000) Contenuto del lavoro Carichi e ritmi di lavoro Orari di lavoro Controllo Ambiente e attrezzature Cultura organizzativa e funzione Relazioni interpersonali nel lavoro Ruolo nell organizzazione Sviluppo di carriera Interfaccia casa/lavoro Mancanza di varietà o brevi cicli di lavoro, lavoro frammentati o senza senso, sotto-utilizzo delle competenze, alta incertezza, contatto continuo con altre persone Sovra/sotto carico, ritmi imposti dalle macchine, alti livelli di pressione del tempo, ristretti termini temporali Lavoro a turni, lavoro notte, orari di lavoro non flessibili, orari imprevedibili, orari prolungati o disagiati Bassa partecipazione nel processo decisionale, mancanza di controllo sui carichi di lavoro, ritmi elevati, etc. Attrezzature inadeguate, manutenzione, ambiente povero (spazi, illuminazione, rumore, ecc.) Scarsa comunicazione, bassi livelli di sostegno per la soluzione dei problemi e lo sviluppo personale, mancanza di definizione o di accordo sugli obiettivi organizzativi Isolamento sociale o fisico, scarsi rapporti con i superiori, conflitti interpersonali, mancanza di supporto sociale Ambiguità di ruolo, conflitto di ruolo, responsabilità su persone Stagnazione e incertezza di carriera, sotto/sovra promozione, salario basso, lavoro precario lavoro, basso valore sociale Richieste conflittuali tra lavoro e casa, scarso sostegno a casa, problemi di doppia carriera. Psychosocial risks... which are linked to the way work is designed, organised and managed, as well as to the economic and social context of work, result in an increased level of stress and can lead to serious deterioration of mental and physical health. (EU-OSHA, 2007, p. 1). G Costa - UniMI
Fourth European Working Conditions Survey (2005) % workers reporting each individual symptom, EU27 Backache 24.7 Muscular pain 22.8 Fatigue 22.6 Stress 22.3 Headaches 15.5 Irritability 10.5 Injuries 9.7 Sleeping problems 8.7 Anxiety 7.8 Eyesight problems 7.8 Hearing problems 7.2 Skin problems 6.6 Stomach ache 5.8 Breathing difficulties 4.8 Allergies 4.0 Heart disease 2.4 Other 1.6
The global stress epidemic 30-70+ % report unreasonable stress at work Related to new economy Associated with substantial economic loss Growing body of evidence on - Psychological effects: elevated risk of depression - Total exhaustion/burnout/karoshi - Cardiovascular diseases: 1.4 to 5x risk - Gastrointestinal outcomes - Job dissatisfaction and lowered work motivation - Compromising safety and health measures - Quality of products and services decline - Productivity may decline - Innovation capacity disappears Ambitious policy programmes without effect In agriculture the structural change is causing stress J. Rantanen, Verona 2004
"Invidia ed ira accorciano la vita" Antico testamento. Ecclesiaste 30:4, IX sec a.c. "Le intense emozioni possono provocare disturbi del ritmo cardiaco Galeno. Microtechne. 150 a.c. "Qualsiasi sollecitazione della mente sperimentata come dolore o piacere, come attesa o paura, è causa di squilibrio psicosomatico, la cui influenza si estende al cuore William Harvey. Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis. 1628
descrizione delle manifestazioni somatiche degli stati emozionali e comportamentali: tachicardia, sudorazione, dilatazione pupillare, erezione del pelo, ecc. Charles Darwin. The expression of the emotion in man and animal. 1872 Reazioni allo stress «Flight or Fight» Walter B. Cannon (1871-1945) General Adaptation syndrome Stress without distress Hans Selye, 1936-1970 The evolution of the stress concept
EFFETTI DELLO STRESS Manifestazioni emotive Manifestazioni cognitive Manifestazioni comportamentali Manifestazioni fisiologiche Manifestazioni patologiche Indicatori fisio(pato)logici di strain Cerebrali: EEG, EOG Muscolari: EMG Cardiovascolari: FC, PA, HRV Ormonali: Cortisolo, catecolamine, etc Immunologici: IgA, linfociti, NK, PCG, etc.
Conseguenze a medio-lungo termine Patologie cardiovascolari Patologie gastrointestinali Patologie cutanee Disfunzioni metaboliche Disfunzioni ormonali Patologie immunitarie Patologie neoplastiche Disturbi emozionali (depressione, ansia) Sindromi ossessive e fobiche Disturbi cronici del sonno Burnout (esaurimento, demotivazione) Disturbo post-traumatico da stress G Costa - UniMI
Stress lavorativo LAVORO Contenuto e carichi di lavoro Orari di lavoro Condizioni ambientali Ruolo e partecipazione Autonomia e controllo Struttura e clima organizzativo Relazioni gerarchiche e personali Sviluppo di carriera Formazione e addestramento Eventi di vita: perdita di persone care malattie cambiamenti esistenziali Condizioni di vita: familiari economiche abitative pendolarismo Interazioni/Conflitti casa-lavoro Età Personalità Stile di vita PERSONA Atteggiamenti comportamentali Attitudini ed expertise Interesse e motivazione Condizioni psico-fisiche Condizioni sociali G Costa - UniMI
Almeno 5 dimensioni di strain connesso con il lavoro (Margolis e Kroes, 1974) - stati soggettivi a breve termine: ansia, tensione, ira, insonnia, ecc. - transitorie modificazioni fisiologiche: escrezione di catecolamine, aumento della pressione arteriosa; - diminuzione della performance lavorativa: errori, scarto, incidenti, infortuni - risposte psicologiche a lungo termine: depressione, malessere generale, alienazione, burnout, ecc. - alterazione dello stato di salute: mal. gastrointestinali, cardiovascolari, sindromi neuropsichiatriche, immunologiche, ecc. Margolis, B. K., & Kroes, W. H. Occupational stress and strain. In A. McClean (Ed.),Occupational stress. Springfield, II1.: Thomas, 1974
Stress lavorativo e salute - COSTI Danimarca: 20% di rischio attribuibile per CVD (Olsen e Kristensen, 1991) 108 MIL Euro (salute ) + 7 MIL Euro(compensi assicurativi) (Juel et al. 2006) Svezia: 450 MIL Euro nel 1992 (Levi et al 1996), 177 MIL Euro per CV 14% assenze > 60 gg (National Social Insurance Board 1999) Francia: 413 MIL Euro per spese sanitarie e 279 milioni per assenteismo, 474 MIL per perdite 9 produttive, 954 MIL per ridotta aspettativa di vita (anno 2000) 1.9-3.0 MLD Euro nel 2007 (Trontin et al 2010) Germania: 9.9 MLD Euro costi diretti, 19,3 MLD costi indiretti (Bodeker e Friedrichs, 2011) 1199 Euro/lavoratore all anno per assenze malattia e 2399 Euro per presentismo Olanda: 4 MLD Euro (Blatter et al, 2005) UK: 7-10 MIL Sterline nel 2001/02, equivalenti al 0.7-1.2% del PIL (Chiandola 2010) 3.1 MLD sterline nel 2010/11 per stress, depressione e ansia (HSE 2013) 10.4 milioni di giornate lavorative perse nel 2011/2012 (24 gg in media) (HSE 2013) 20% del turnover del personale (CIPD, 2008) Svizzera: 4.2 MLD SF (1,2% PIL) /anno (Ramacciotti e Periard 2000) USA: 15% job-related IHD 22.5 mld USD nel 1998, 25-30% spesa aziendale (Leigh e Schmall, 2000) 42 mld USD (Kalia 2002) 150 mld USD (Property and Casuality Insurance, 2002) 300 mld USD (American Stress Institute, 2006) EU: Prevalenza CVD stress correlate: 16% uomini, 22% donne (European Heart Network, 1998) >20 MLD Euro / anno x stress lavorativo (EU Commission, 2002) 617 MLD Euro /anno x depressione connessa al lavoro (Matrix 2013) G Costa - UniMI
La diagnosi di malattia professionale (EU-Commission, 2009) I criteri fondamentali: a) Le caratteristiche cliniche devono adattarsi a ciò che è noto circa gli effetti sulla salute a seguito di esposizione all'agente specificato b) Ci deve essere una sufficiente esposizione professionale c) L'intervallo di tempo tra l'esposizione e l'effetto deve essere coerente con la storia naturale e il progresso della malattia d) Deve essere effettuata una attenta diagnosi differenziale. Informazioni supplementari circa l esposizione: i. Intensità minima di esposizione ii. Durata minima di esposizione iii. Periodo massimo latente iv. Periodo minimo di induzione il medico può decidere sulla base di «un bilancio di probabilità» o sui relativi contributi di ciascuna esposizione alla malattia
Approcci metodologici per una evidenza scientifica di una diretta associazione tra fattori psicosociali e malattia Epidemiologico Clinico Sperimentale Studi osservazionali prospettici Studi trasversali e caso-controllo Studi di intervento Sorveglianza sanitaria Accertamenti clinici specialistici Monitoraggio ambulatoriale In laboratorio
Approccio multi-dimensionale allo stress Stress Percezione Strain Coping Salute Identificazione degli stressors Valutazione cognitiva ed emozionale Effetti a breve termine Modalità attive o passive Conseguenze patologiche sanitarie e sociali Risk assessment Risk management
Stress lavorativo - Modelli interpretativi - Modello socio-ambientale (French e Kahn, 1962) Person-Environment Fit (French et al. 1982) Modello transazionale (Lazarus e Folkman 1984) Job Demand-Control/Support (Karasek e Theorell 1990) Effort/Reward Imbalance (Siegrist 1996) Organizational injustice (Elevainio et al. 2003) Job Demands-Resources (Bakker & Demeruti 2007)
Demand/Control /Support Organizational Injustice Job Demand / Resources Effort/Reward Imbalance Caratteristiche dell organizzazione del lavoro Conseguenze dell organizzazione del lavoro Modelli molto utili per: Indirizzare interventi di prevenzione primaria Individuare associazioni/relazioni (causali/concausali) con salute Difficili da valutare come termini di riferimento - sia a livello generale: - Aspetti non necessariamente esaustivi (generalisti, particolari, dettaglio) - Filtrati dalla percezione soggettiva (variabilità interindividuale, temporalità) - Difficoltà di misura esterna standardizzata - sia a livello individuale: - Estrapolazione dal gruppo all individuo - Relazione temporale (variabilità di intensità, durata, persistenza)
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Variabili indagate G Costa - UniMI
Approccio multi-dimensionale allo stress Esaurimento (malattia) lungo-termine medio-termine breve termine effetti negativi coping reazioni (strain) stressors Psico-fisiol Sociale Salute
Differenti approcci di analisi, valutazione ed intervento DIMENSIONE DI GRUPPO Rilevanza epidemiologica Frazione eziologica Implicazioni sociali Sorveglianza occupazione/sociale Ergonomia Indicazioni a strategie di prevenzione primaria COSTO / EFFICACIA DIMENSIONE INDIVIDUALE Plausibilità biologica Diagnosi probabilistica Valore prognostico Diagnosi di malattia professionale o job-related Terapia/Compensazioni Indicazioni a strategie di coping RISCHIO / BENEFICIO
I criteri di Bradford Hill (1897-1991) condizioni minime necessarie per fornire adeguata evidenza di una relazione causale tra l'incidenza e una possibile conseguenza 1. Forza dell associazione 2. Riproducibilità 3. Specificità 4. Temporalità 5. Gradiente biologico 6. Plausibilità biologica 7. Coerenza con la storia naturale della malattia 8. Conferme da evidenze sperimentali 9. Ragionamento analogico G Costa - UniMI
oggettivo agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. (Enciclopedia Treccani) In contrapp. a soggettivo, che concerne l oggetto, spec. nel senso filosofico di questo termine, o che ne ha il carattere; credere nella possibilità di conoscere verità oggettive. In particolare: a. Aderente alla realtà dei fatti, non influenzato da pregiudizi b. Che si fonda sull oggetto, cioè su fatti o cose concrete, sull esperienza diretta c. Che non dipende dalla volontà del singolo individuo d. Che vale per tutti i soggetti e non soltanto per uno o per alcuni individui, ed è quindi universale, non condizionato dalla particolarità o variabilità dei punti di vista e. In medicina, sintomi o., quelli che sono rilevabili dal medico con l esame clinico o con esami di laboratorio (contrapposti ai sintomi soggettivi, quelli che il paziente dichiara di avvertire) f. Nel ling. giuridico, requisiti o., quelli proprî dell oggetto del negozio giuridico
Stress lavorativo Effetti diretti Attivazione neuro-endocrina HPA system (cortisolo) SAM system (catecolamine) Tono vagale HRV Pressione Arteriosa Aggregazione piastrinica Flogosi (Fibrinogeno, PG) Metabolismo lipidico Effetti indiretti Fumo Alcool Caffè Sonno Introito calorico Attività fisica Ansia,Tipo A CVD
Kristensen, SJWEH 1989 Cardiovascular diseases and the work environment ( nonchenical risk factors) RR tipo lavoro 1.9 (max 2.4) < attività fisica 1.3 4 > richiesta psichica < controllo 1.4 (max 2.8) lavoro a turni European Heart Network (1998) Prevalenza di malattie cardiovascolari dovute allo stress lavorativo: 16% negli uomini 22% nelle donne Threat-avoidant vigilant work Controllori del traffico aereo Piloti di aereo e di nave Conducenti di autobus, treni Addetti a sale controllo di impianti chimici ed elettro-nucleari Chirurghi Stress lavorativo e CVD nelle donne Brisson C. Occup Med State of art review, 2000 Aumentato rischio relativo per cardiopatia ischemica (7 studi) Aumenti livelli di risposta pressoria nelle 24 ore soprattutto in condizioni con bassi livelli decisionali e scarso supporto sociale
Stress lavoro-correlato e Cardiopatia ischemica Eccesso di rischio (14 studi prospettici di coorte) (Kivimaki et al. SJWEH 2006) +50% 1.43 (CI 1.15-1.84) per alto job strain e basso controllo (Karasek) (11 studi) 1.58 (CI 0.84-2.97) per Effort/Reward Imbalance (Siegrist) (6 studi) 1.62 (CI 1.24-2.13) per ingiustizia organizzativa (Elovainio) (2 studi)
Whitehall II Study - work stress and CHD (Chiandola et al. 2008) 12 anni follow-up da 1985-88 a 2002-04 in white-collars (UK) 10.308 partecipanti Associazione tra stress lavorativo (Iso-strain*) e CHD 32% spiegata da modificazioni comportamentali (dieta e < attività fisica soprattutto) e sindrome metabolica CHD tutte 1.33 (1.04-1.69) p=.04 CHD morte o MI 1.56 (1.12-2.17) p=.02 Angina 1.43 (1.07-1.90) p=.03 CHD 37-49 anni 1.68 (1.17-2.42) p=.01 CHD 50-60 anni 1.13 (0.79-1.63 p=.51 Sindrome metabolica 1.72 (1.26-2.25) Ipertensione 1.13 (0.91-1.39) < Colesterolo HDL 1.32 (1.03-1.68) > Trigliceridi 1.33 81.06-1.69) > Glicemia 1.40 (1.08-1.80) < Attività fisica 1.33 (1.00-1.78) Siegrist 2014 p.c. *Iso-strain (job strain + low support) vs. no strain G Costa - UniMI
Job strain come fattore di rischio di cardiopatia ischemica (Kivimaki et al. Lancet, 2012) Meta-analisi di 13 studi prospettici di coorte iniziati tra 1985 e 2006 in 7 paesi europei (FI, SE, DK, NL, BE, FR, UK) 197.473 partecipanti (51% uomini, 49% donne) 1.448.728 anni-persona 42.3(±9.8) anni all ingresso 30214 (15%) con job strain (tra 13% e 22%) 2358 eventi CHD (ospedali + registri di morte): 15.8 / 10.000 anni-persona PAR (Population attributable risk) = 3.4% (95%CI 1.5-5.4) G Costa - UniMI
Stress lavoro-correlato e disturbi psichici (Stansfeld & Candy, SJWEH 2006) Disturbi psichici (ansia, depressione, disturbi umore, fobie, dist. ossessivo-compulsivo) 11 studi (1994-2005): >12 mesi, >200 pax Carico psicologico OR = 1.39 (1.15-1.69) Job strain: OR = 1.82 (1.06-3.10) Social support: OR = 1.32 (1.21-1.44) ERI: OR = 1.84 (1.45-2.35) Job Insecurity: OR = 1.33 (1.06-1.67) G Costa - UniMI
Psychosocial risk factors and risk of depression (Bonde, Occup Environ Med 65, 2008) Review sistematica su 16 studi su circa 63000 lavoratori Depressione maggiore definita con criteri clinici e/o con scala di sintomi Follow-up da 1 a 13 anni Studi molto eterogenei job demand: OR = 1,31 (1,08-1,59), job control: OR = 1,20 (1,08-1,39) social support: OR = 1,44 (1,24-1,68) organizational injustice: OR = 1,4 (1,0-2,4) bullying: OR = 2,3 (1,5-3,,69) effort/reward imbalance: OR = 1,98 (1,78-2,20) G Costa - UniMI
Relazione tra job strain e depressione 14 studi epidemiologici 7 Diagnosi clinica 7 Scala di Depressione Netterstrom et al. Epidemiologic Reviews 2008 G Costa - UniMI
Problemi di causalità inversa Stress Lavoro-correlato Effetto indiretto Fattore eziologico trigger Fattore prognostico Fattori di rischio Processi preclinici Manifestazioni patologiche Mortalità Es. obesità, fumo, sedentarietà, LDL-Colesterolo Es. aterosclerosi, flogosi endotelio Es. angina, infarto, ansia, depressione Fattori confondenti, bias Stress Lavoro-correlato Kivimaki et al. 2006, mod G Costa - UniMI
Modificazioni epidemiologiche CONDIZIONI DI LAVORO legislazione tipologie di lavoro misure preventive carico fisico / psichico formazione relazioni CONDIZIONI DI VITA aspettativa di vita percezione di salute stato socio-economico alimentazione condizioni fisiche abitazione trasporti servizi sociali G Costa - UniMI
Bias e Fattori di confondimento Studi trasversali vs. longitudinali Grandezza, composizione e caratteristiche dei gruppi Metodi e tipologia degli investigatori Definizione e criteri di valutazione Quantità e qualità di «esposizione» Evoluzione del concetto di salute e volontà di registrazione Storia naturale e rilevanza epidemiologica della malattia Effetti della sorveglianza sanitaria, terapia, riabilitazione e misure preventive G Costa - UniMI
Moderatori/modificatori di effetto Età, genere, stili di vita Personalità Introversione/estroversione, Nevroticismo, Senso di Coerenza, Type A behaviour, Hardiness, Locus of control, etc. Atteggiamenti comportamentali Competitività, Overcommitment Coping strategies Attive / Passive Condizioni di salute Giovanni Costa
Lavoro a turni e notturno: Effetti a medio-lungo termine Patologie gastrointestinali : Gastroduodenite, Ulcera g-d, Colon irritabile Patologie neuropsichiche : Insonnia cronica, Sindromi ansioso-depressive Malattie cardiovascolari : Cardiopatia ischemica Malattie endocrino-metaboliche: Sindrome metabolica, Diabete Tumori: Mammella Malattia coronarica G Costa - UniMI
IARC Monograph 98: Carcinogenicity of shift-work, painting, and fire-fighting (2010) On the basis of limited evidence in humans for the carcinogenicity of shiftwork that involves nightwork, and sufficient evidence in experimental animals for the carcinogenicity of light during the daily dark period (biological night), the Working Group concluded that shift-work that involves circadian disruption is probably carcinogenic to humans (Group 2A) Studi epidemiologici Studi sperimentali Meccanismi plausibili G Costa - UniMI
Fattori che influenzano gli effetti del lavoro notturno sulla salute Condizioni familiari e sociali Stato coniugale No ed età dei figli Atteggiamenti della famiglia Lavoro del partner Entrate economiche Abitazione Condizioni sociali Supporto sociale Pendolarismo Servizi sociali Coinvolgimento sociale Tradizione di lavoro a turni Organizzazione della comunità Caratteristiche individuali Età Sesso Struttura circadiana Personalità / comportamenti Strategie di sonno Stato di salute Condizioni di lavoro Misure compensative Indennizzo monetario Organizzazione del lavoro Soddisfazione Carichi di lavoro Supporto Orari di lavoro Schemi di turno Orari dei turni Quantità di lavoro notturno Orari flessibili Partecipazione a organizzazione Lavoro straordinario
Fattori connessi con il tipo di turno Continuo, discontinuo Direzione/velocità di rotazione No. di Notti /ciclo e notti/anno No. di Notti consecutive No. e posizione giorni di riposo Durata del turno Orari di inizio/fine turno Week-ends liberi Lunghezza/Regolarità del ciclo
DISTURBO POST-TRAUMATICO CRONICO DA STRESS (DSM-5: Criteri di PTSD (American Psychiatric Association, 2013) A: fattore di stress: la persona è stata esposta a: morte, minacciato di morte, reale o minacciato gravi lesioni, o violenza sessuale reale o minacciata. Ripetuta o esposizione indiretta estrema a dettagli avversi dell'evento, di solito nel corso del lavoro B: sintomi di intrusività/reviviscenza: (almeno uno richiesto) C: sintomi di evitamento: (almeno uno) D: alterazioni negative di cognizione e umore: (almeno due) E: alterazioni di iperattivazione e iperreattività: (almeno due) F: durata: persistenza dei sintomi (ib, C, D, ed E) per più di un mese. G: significato funzionale: disagio significativo o menomazione funzionale (sociale, occupazionale). H: esclusione: disturbo non è dovuto ai farmaci, uso di sostanze, o altre malattie. Specificare se: Con sintomi dissociativi: depersonalizzazione, derealizzazione Con espressione ritardata. La diagnosi completa non è soddisfatta fino ad almeno sei mesi dopo il trauma, anche se l'insorgenza dei sintomi può verificarsi immediatamente.
Potenziale gravità del DPTS Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): Interpersonal Workplace Violence constitutes one of the major public health problems in the world International Labour Office (ILO): Workplace violence is a major risk for the world of work along with drugs, alcohol, smoking and HIV/AIDS. Elevata tendenza alla cronicità Elevata comorbilità: Disturbi Depressivi, Disturbi d Ansia, Disturbi Dissociativi Disturbi da Abuso e Dipendenza da Farmaci, Alcool e Sostanze violenza interna violenza esterna» % (E.U. 2005)
Fattori predittivi di insorgenza e gravità del DPTS cronico Pre-trauma: precedenti eventi di vita traumatici disturbi psicologici e psichiatrici coesistenti caratteristiche personologiche (nevroticismo) Peri-trauma: prossimità con l evento gravità del trauma risposte emozionali disfunzionali (dissociazione, panico) percezione di minaccia di vita impotenza percepita Post-trauma: insorgenza di disturbo da stress acuto mancanza/insoddisfazione di sostegno sociale ed emotivo da familiari, amici, colleghi, organizzazioni N.B.: Le percezioni e le reazioni emotive delle vittime (ad es. intensa paura, orrore e impotenza) possono essere più predittive del decorso clinico conseguente rispetto a circostanze oggettive dell'evento critico
Sindrome del Burnout Esaurimento emotivo: sentirsi emotivamente sovraccaricato dal lavoro, logorato e svuotato di energie Depersonalizzazione: approccio freddo, distaccato e impersonale verso le persone, cinismo Diminuito senso di realizzazione personale: sentimento di indeguatezza professionale e di scarsa competenza o fallimento sul lavoro Definizione basata essenzialmente su questionari di auto-valutazione (MBI, SMBQ, OLBI, CBI, SBI) con finalità di screening Continuum (cut-off arbitrari) Diagnosi differenziale: spesso associata a depressione, sindrome da fatica cronica, alessitimia Associazione con malattie cardiovascolari, muscoloscheletriche, cutenee, allergiche, dislipidemia e diabete
Sindrome del Burnout L ICD-10 (International Classification of Diseases) lo etichetta come «work-related neurasthenia disturbi persistenti con sensazione di stanchezza dopo sforzo mentale lieve, o disturbi persistenti con sensazione di fatica e debolezza fisica dopo minimo sforzo fisico; almeno due dei seguenti sei sintomi : dolori muscolari, vertigini, cefalea tensiva, disturbi del sonno, incapacità di rilassarsi, o irritabilità; il paziente non è in grado di recuperare dai sintomi per mezzo di riposo, relax o divertimento; la durata del disturbo è di almeno tre mesi; Non si applicano criteri per eventuali disturbi più specifici
Sindrome del Burnout Diagnosis if burnout or exhaustion syndrome Swedish National Board of Health and Welfare (Socialstyrelsen, 2005) Sintomi fisiologici o mentali di esaurimento per almeno due settimane Una essenziale mancanza di energia psichica, e sintomi come difficoltà di concentrazione, diminuzione della capacità di far fronte allo stress, irritabilità o labilità emotiva, disturbi del sonno e / o dolore, vertigini o palpitazioni, che si verificano ogni giorno nel corso di un periodo di due settimane I sintomi devono causare significativa sofferenza clinica, con capacità di lavoro ridotta, e I sintomi non devono essere legati ad altra diagnosi psichiatrica, abuso di sostanze o altra diagnosi medica
Sindrome del Burnout Il DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) lo descrive come mental adjustment disorder disturbi dell'adattamento sono caratterizzati da "sviluppo di sintomi emotivi o comportamentali clinicamente significativi in risposta ad un fattore di stress o fattori di stress psicosociale identificabili. I sintomi si devono sviluppare entro 3 mesi dalla comparsa del fattore di stress e, "per definizione, un disturbo di regolazione deve risolvere entro 6 mesi dalla fine del stressor". Il DSM-IV distingue sei sottotipi di disturbi dell'adattamento: umore depresso, ansia, misto ansia/depressione, disturbi comportamentali, misto emotivo/comportamentale, aspecifico La definizione del sottotipo a-specifico è la più simile alla definizione di esaurimento: "reazioni disadattive (ad esempio, disturbi fisici, ritiro sociale, dal lavoro o inibizione) a fattori di stress psicosociale che non sono classificabili come uno dei sottotipi specifici del disturbo di regolazione". Il DSM-V non lo considera come un disturbo distinto
Disturbi dell adattamento ( un dilemma diagnostico ) Mal definiti Sovrapposti a molte altre condizioni/disfunzioni/patologie somatiche, psichiche, miste Sintomatologia non specifica Normale Disturbi dell adattamento Patologia
Ambulatorio «stress e disadattamento lavorativo» (Anno 2014) 575 persone, 43% uomini, 57% donne settori % agricoltura 0,77 alberghi e ristorazione 6,35 attività libero professionali 4,02 amministrazione pubblica e vigilanza 13,78 commercio al dettaglio 4,64 commercio all'ingrosso 4,49 costruzioni/edilizia 7,43 forniture di energia acqua e rifiuti 2,32 Forze armate 4,02 istruzione 5,73 manifatturiero 2,17 sanità 15,17 servizi di pulizie e mense 3,72 servizi di telecomunicazione 8,05 servizi finanziari, assicurativi, informatici 10,38 trasporti 4,49 Altri (Disoccupati, Pensionati) 2,47 TOTALE 100 G Costa - UniMI
Ambulatorio «stress e disadattamento lavorativo» (Anno 2014) G Costa - UniMI
MOBBING 32,7% Ristrutturazioni aziendali 19,9% Cambio di un superiore 13,3% Richieste dei soggetti relative al lavoro 11,5% Nuovo posto di lavoro 9,7% Conflitti interpersonali 8,8% Cambiamenti nella sfera personale e nella salute (Punzi et al, Med Lav 2007)