Progetto definitivo di un impianto fotovoltaico da 2200 Kwp



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Transcript:

Regione Emilia Romagna Comune di Bologna (BO) Progetto definitivo di un impianto fotovoltaico da 2200 Kwp da realizzarsi in loc. Borgo Panigale, Bologna (BO) RELAZIONE PAESAGGISTICA Arch. Roberto Capecci Roma, febbraio 2011 1 di 20

RELAZIONE PAESAGGISTICA INDICE 1. Premessa 2. L area di progetto 3. Stato attuale del bene paesaggistico interessato 3.a. Descrizione dei caratteri del contesto paesaggistico 3.b. Indicazione e analisi dei livelli di tutela operanti nel contesto paesaggistico e nell area d intervento 3.c. Rappresentazione fotografica dello stato attuale dell area d intervento e del contesto paesaggistico 4. Descrizione dello stato di fatto dell area d intervento e dei valori paesaggistici 5. Il progetto e le misure di mitigazione per la compatibilità paesaggistica 6. Conclusioni 2 di 20

1. Premessa L intervento oggetto della presente Relazione riguarda la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra della potenza totale di 2200 Kwp su area agricola nel Comune di Bologna (BO) non interessata da vincoli paesaggistici. La Relazione paesaggistica viene comunque redatta ai sensi dell'articolo 146, comma 3, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio di cui al D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e nel rispetto dell art. 1 del D.P.C.M. 12 dicembre 2005. L iniziativa è inoltre classificabile come impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili non programmabili agli effetti dell ottenimento della Autorizzazione alla costruzione ed esercizio ai sensi dell Art. 2 comma 1 c) del D. Lgs. 387/03. La caratterizzazione energetica non termica dell iniziativa la qualifica altresì al punto 2.e) dell elenco B del D. Lgs. 152/06, in materia di Valutazione di Impatto Ambientale. Tale caratterizzazione genera i termini di applicazione della procedura di screening degli effetti ambientali della iniziativa. Il processo autorizzativo è previsto dalla norma quale procedimento unico, svolto nel rispetto dell art. 12 della L. 07/08/1990 n 241, concorrendo all autorizzazione i pareri e gli atti autorizzativi di tutte le Amministrazioni interessate. Trattandosi di impianto con potenza superiore ad 1 MW, l Autorizzazione Unica provinciale ai sensi del D.Lgs. 387/2003 deve preventivamente essere assoggettata alla verifica di screening (screening/via). 3 di 20

2. L area di progetto L area dell impianto fotovoltaico è collocata all interno di un lotto agricolo definito catastalmente al foglio 30 del comune di Bologna (BO), particelle 206, 208, 292, 289, 376. Il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), approvato con deliberazione consiliare OdG n. I37 del 27 aprile 2OO9 ed entrato in vigore in data 20 maggio 2OO9, individua I'area come Ambito pianificato consolidato - per infrastrutture, disciplinato dall articolo 67 del Quadro Normativo. L area in oggetto è situata tra l Autostrada Adriatica A14 e la Ferrovia Bologna Ferrara nei pressi della Zona industriale Bargellino, nel quartiere Borgo Panigale, un ambito, quindi, nelle vicinanze dell aeroporto internazionale Guglielmo Marconi. L area di intervento è raggiungibile attraversando una proprietà privata con servitù di passaggio, da via della Salute. Questo ambito intercluso tra ferrovia e autostrada è raggiungibile: da Nord e quindi dalla Zona Industriale, attraverso un sottopasso dell autostrada nei pressi della via Persicetana Vecchia; da Sud e quindi da Borgo Panigale attraverso due sottopassi uno della bretella della tangenziale e l altro della ferrovia percorrendo via della Salute. Il fondo si estende complessivamente per 38.414 mq di superficie catastale e comprende un'area prevalentemente a seminativo, delimitata ad Ovest da un canale denominato Scolo Conocchia Superiore, a Nord dall Autostrada Adriatica A14, a Sud dalla Ferrovia Bologna Ferrara e ad Est da una proprietà privata gravata da servitù di passaggio che permette l accesso all area stessa. L impianto occupa parzialmente il fondo, la superficie recintata è di 37.445 mq., all interno di questa area si trovano: 14.266 mq occupati dalle strutture di sostegno dei pannelli 58,80 mq occupati dalle infrastrutture tecniche necessarie alla conversione DC/AC della potenza generata dall impianto 19,40 mq occupati dal punto di consegna sistema di rete nazionale elettrica 4 di 20

L'impianto funzionerà in parallelo alla rete di distribuzione in media tensione dell Azienda di distribuzione locale (cessione totale). 5 di 20

3. Stato attuale del bene paesaggistico interessato 3.a. Descrizione dei caratteri del contesto paesaggistico L area di intervento ricade nel comune di Bologna, a circa 5 km di distanza dal centro storico in direzione nord-ovest, nel quartiere Borgo Panigale. Il contesto paesaggistico su cui insiste l area di intervento è la pianura lievissimamente ondulata, che dal fronte dei conoidi pedemontani si allunga verso i lidi costieri. I corsi d acqua, divagando con le loro piene hanno lasciato dossi alluvionali laterali con direzione generale grosso modo da sud ovest a nord est o ad est; fra l uno e l altro rimanevano superfici più basse dove ristagnavano le acque piovane o quelle stesse recate dalle maggiori piene. Queste per di più rimaneggiavano ripetutamente gli stessi dossi, determinando deviazioni e abbandoni degli alvei primitivi ed escavazioni di nuovi, non senza variare le stesse confluenze. Lento, discontinuo, variato nel tempo e nello spazio il processo naturale di alluvionamento tendeva a innalzare, eguagliare, rassodare la pianura. Ma troppo lento e instabile per le esigenze della vita umana e delle attività agricole sulle quali essa propendeva sempre più esclusivamente a fondarsi. L opera di bonifica, intesa essenzialmente a stabilizzare le superfici emergenti, a costringere in alvei definiti il deflusso dei torrenti, a regolare lo scolo delle acque di supero delle piene e di quelle giacenti, ha avuto inizio nell alta pianura a ridosso della striscia pedemontana, in età lontanissime. Si parla degli Etruschi e perfino degli anteriori palafitticoli e terramaricoli. E da questa zona è mossa a restringere sempre più verso oriente e verso nord est l area dell alluvionamento sregolato spontaneo. Un provvedimento che diede uno strutturato avvio all opera di bonifica fu la legge del 25 giugno del 1882 che determinava la creazione o riordino dei consorzi di bonifica rendendoli obbligatori e dei quali si delimitarono i comprensori. Oggi la forte pressione antropica ha profondamente alterato il paesaggio determinando un continuum urbano lungo le principali infrastrutture della pianura 6 di 20

bolognese. Il paesaggio irriguo residuo è caratterizzato dalle coltivazioni a cereali vernini (soprattutto frumento), mais, sorgo e soia, che si alternano a prati ed erbai. Il clima a carattere medioeuropeo con temperature medie di 11-13 C; le piogge sono abbondanti in tutte le stagioni e in estate non si ha un periodo arido: i valori di piovosità sono compresi tra 500 e 800 mm annui. 3.b. Indicazione e analisi dei livelli di tutela operanti nel contesto paesaggistico e nell area d intervento Il contesto paesaggistico su cui insiste l area di intervento è la pianura pedemontana del Bolognese, un ambito su cui si è intervenuto con opere di bonifica per agevolare attività agricole. Oggi questo territorio è prevalentemente urbanizzato e ospita tutte le principali infrastrutture di trasporto (tangenziale, ferrovia, aeroporto, autostrada). Per questo territorio è stato redatto un Piano Territoriale Paesistico Regionale dove l area di intervento ricade nell Unità di Paesaggio n.8 (Pianura Bolognese, Modenese e Reggiana). Successivamente è stato redatto un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n.19 dell' 30/03/04. Il piano è stato modificato a seguito di: Variante al PTCP sul sistema della mobilità provinciale approvata con Delibera del Consiglio Provinciale n 29 del 31/03/2009 e Variante al PTCP in materia di insediamenti commerciali (POIC) approvata con Delibera del Consiglio Provinciale n 30 del 07/04/2009. Per il PTCP l area di intervento ricade nell Unità di paesaggio n.5 (Pianura della conurbazione bolognese) della quale si dà la: Sintesi delle principali caratteristiche (all.a alle norme del PTCP) - zona di congiungimento della collina e della pianura; - scarso peso dell attività agricola rispetto agli usi insediativi; - lembi con estesa permanenza di paesaggio rurale storicizzato; 7 di 20

- concentrazione delle infrastrutture di trasporto; - espansione dell area metropolitana; la città, la cultura e i servizi; - ambito rurale interrelato alle dinamiche urbane. Riguardo gli elaborati del PTCP: Tav. 1 (Tutela dei sistemi ambientali e delle risorse naturali e storiche culturali). L area di intervento non ricade nelle zone di tutela; il canale che delimita il lato ovest dell area è segnalato come Canale Emiliano Romagnolo. Tav.2 (Tutela idrogeologica). L area ricade nelle: Aree dei terrazzi e dei conoidi ad alta o elevata vulnerabilità dell acquifero (Zona di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei). 8 di 20

Tav.3 (Assetto evolutivo degli insediamenti, delle reti ambientali e delle reti per la mobilità). Nell ambito agricolo periurbano, l area ricade tra quelle individuate per la realizzazione della fascia di ambientazione per la tangenziale. Nella tav.5 (Reti ecologiche). Nell ambito della rete ecologica di livello provinciale, l area risulta parte del connettivo ecologico diffuso periurbano, e si rilevano interferenze con ambiti produttivi di rilievo sovracomunale consolidati. 9 di 20

L area d intervento riguardo al Piano Regionale Tutela delle Acque ricade nel SETTORE B : aree caratterizzate da ricarica indiretta della falda, generalmente comprese tra la zona A e la media pianura, idrogeologicamente identificabili come sistema debolmente compartimentato in cui alla falda freatica superficiale segue una falda semiconfinata in collegamento per drenanza verticale. Il fosso che delimita il lato Ovest dell area di progetto, denominato Scolo Conocchia Superiore, fa parte del sistema idrografico di pianura nel bacino del Reno, costituito dall insieme della rete idrografica di bonifica e dei bacini imbriferi che direttamente o indirettamente in essa scolano. Lo Scolo Conocchia Superiore risulta un Canale di primo ordine della Rete idrografica del consorzio Reno Palata. 10 di 20

3.c. Rappresentazione fotografica dello stato attuale dell area d intervento e del contesto paesaggistico Viste dell area dal terrapieno della via Persicetana 11 di 20

Vista dal terrapieno della via Persicetana Viste lungo il confine sull autostrada 12 di 20

Vista del dosso artificiale a ridosso della proprietà privata con sottopasso che permette l accesso all area ( la vista é dall area di intervento guardando in direzione autostrada) Vista del dosso artificiale a ridosso della proprietà privata con sottopasso che permette l accesso all area (la vista é dal terrapieno della via Persicetana) 13 di 20

Vista del confine lungo la linea ferroviaria Schermatura lungo la linea ferroviaria 14 di 20

4. Descrizione dello stato di fatto dell area d intervento e dei valori paesaggistici L intervento ricade in un area agricola coltivata prevalentemente a seminativo situata tra la zona industriale Bargellino e il centro abitato del quartiere Borgo Panigale, e si cala nel contesto paesaggistico della pianura del Bolognese, bonificata a fini agricoli. Questo contesto, si presenta oggi fortemente alterato dall urbanizzazione e dall attraversamento di una fitta rete di infrastrutture di trasporto (tangenziale, ferrovia, aeroporto, autostrada). L area di intervento, stretta tra linea ferroviaria e l autostrada, rappresenta chiaramente la pressione dell espansione metropolitana in questo ambito di territorio ed esprime le inevitabili interrelazioni tra ambito rurale e dinamiche urbane. Pur rappresentando quest area una traccia del paesaggio rurale storicizzato, con la presenza del canale di scolo (tombato a Nord oltre l autostrada, per tutto il tratto su cui insiste la zona industriale), si rileva la forte pressione urbana. Secondo i caratteri fitoclimatici la vegetazione potenziale, ossia la vegetazione che si svilupperebbe in equilibrio con i fattori ecologici (clima, suolo) in assenza del fattore di disturbo uomo, sarebbe una foresta mista caducifoglia (Querco-Carpinetum) di cui non rimane traccia a causa dell intensa attività di bonifica e del successivo sviluppo urbano. Si rilevano alcuni elementi arborei lungo il perimetro dell autostrada, mentre non è presente vegetazione lungo il canale di scolo. E importante sottolineare come l area risulti percepibile soltanto in maniera dinamica ossia da chi percorre le infrastrutture di trasporto a ridosso della stessa: dall autostrada, che la fiancheggia per il lato lungo; dalla linea ferroviaria e dalla via Persicetana impostata su un terrapieno dal quale si può avere una visuale dall alto. La proprietà privata che permette l accesso all area di intervento, ha realizzato un terrapieno attraversato da un manufatto in calcestruzzo armato che ne permette l attraversamento. Questo dosso preclude la visione ravvicinata e statica dell area in questione. 15 di 20

5. Il progetto e le misure di mitigazione per la compatibilità paesaggistica Il progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra della potenza totale di 2200 Kwp, da installare all interno di un lotto agricolo definito catastalmente al foglio 30 del comune di Bologna (BO), particelle 206, 208, 292, 289, 376. L area in oggetto è situata nel comune di Bologna (BO), nel quartiere Borgo Panigale, situata a circa 5 km di distanza dal centro storico in direzione nord-ovest. Il fondo è raggiungibile attraversando una proprietà privata con servitù di passaggio, da via della Salute accessibile a sua volta da Nord (zona industriale Bargellino) attraverso il sottopasso dell autostrada e da Sud (centro abitato) attraverso i sottopassi della bretella della tangenziale e della ferrovia. L area, per la sua conformazione geometrica, andamento altimetrico ed assenza di ostacoli alla massimizzazione della captazione delle radiazioni solari, presenta le caratteristiche idonee ad una efficiente installazione della tecnologia fotovoltaica. L impianto occupa parzialmente il fondo (38.414 mq), la superficie recintata è di 37.445 mq. Per sua natura, l impianto non richiede presenza di personale di presidio, altro che per visite saltuarie per il diserbo e/o per ispezioni allo stato di integrità delle apparecchiature. Il campo fotovoltaico verrà racchiuso da una recinzione metallica dipinta di verde, alta ml. 2,50, composta da pannelli grigliati, elettrosaldati e zincati a caldo con maglia 110 x 52 mm. I montanti sono infissi nel terreno con il sistema a vite utilizzato per ancorare i telai dei pannelli fotovoltaici. Ai fini della mitigazione dell impatto paesaggistico dell impianto, alla recinzione lungo il lato Nord (lungo lato autostrada) verrà affiancata la piantumazione di una serie di elementi arborei e arbustivi, una siepe che assumerà una duplice valenza paesaggistica ed ecologica. Per la scelta delle specie si farà riferimento ai caratteri fitoclimatici del luogo (vedi cap. 4). Le siepi possono infatti essere ricondotte alla tipologia di habitat dei cespuglieti: questi ambienti sono molto importanti nelle zone agricole perché permettono la nidificazione di molte specie di uccelli e offrono riparo e siti riproduttivi a piccoli e medi mammiferi, nonché rettili. 16 di 20

La realizzazione della siepe potenzierà le funzionalità ecologiche di questo ambito che vista l entità dell intervento (i pannelli saranno impostati su struttura di sostegno che li solleverà di cm 70 dal terreno) non perderà la sua funzione di connettivo ecologico paesaggistico. Lungo il canale non si prevedono piantumazioni di alberi e arbusti per non alterare l equilibrio dell alveo e per non interferire con la sua manutenzione. 17 di 20

Vista dal terrapieno della via Persicetana (ante operam) Vista dal terrapieno della via Persicetana (post operam) 18 di 20

Vista del confine con l autostrada (ante operam) Vista dal fascia di mitigazione lungo l autostrada (post operam) 19 di 20

6. Conclusioni In conclusione si può affermare che l impianto non avrà un impatto paesaggistico negativo. L intervento si può considerare non invasivo da un punto di vista paesaggistico, in considerazione del fatto che si va ad intervenire in un territorio fortemente urbanizzato, dove i segni morfologici del paesaggio sono pressoché illeggibili. La particolare collocazione dell area ne determinerà una fruizione esclusivamente dinamica. L andamento pianeggiante del terreno favorisce una schermatura bassa di tipo arbustivo (siepe mista con riferimento ai caratteri fitoclimatici) nei punti più opportuni: perimetro Nord lungo il confine con l autostrada. Le misure di mitigazione d impatto previste dal progetto (cfr. capitolo 5), che riguardano il potenziamento della vegetazione lungo il confine con l autostrada in continuità con la vegetazione spontanea esistente, ne precluderà la vista dall autostrada stessa (cfr. capitolo 4). L intervento non incrementa la pericolosità della rete idrografica consortile non interferendo con l alveo del canale a ridosso dell area e non incrementando le portate immesse nella rete medesima. Non intervenendo con la piantumazione lungo il canale, non si interferisce con la sua manutenzione e non si marca ulteriormente il confine dell intervento, che si vuol configurare come un cambio di coltivazione del terreno agricolo. Si ritiene infine che, l intervento non altera in maniera sostanziale la percezione dell area come vuoto anche se non più interessato da attività agricole. Il nuovo impianto, quindi, viene inteso come un elemento che arricchisce la varietà del paesaggio urbano e comunque, data la sua temporaneità, non precluderà una eventuale futura ripresa dell uso agricolo. Arch. Roberto Capecci 20 di 20