RENATA GHISALBERTI ASSISTENTE SOCIALE SPECIALISTA
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1 IL PUNTO DI VISTA DEL CODICE DEONTOLOGICO: QUALI SONO LE RESPONSABILITA ETICO-DEONTOLOGICHE DELL ASSISTENTE SOCIALE RISPETTO ALLA DOCUMENTAZIONE PROFESSIONALE RENATA GHISALBERTI ASSISTENTE SOCIALE SPECIALISTA ALBINO (BG), 8 MAGGIO
2 IL DOCUMENTO DEL GRUPPO TERRITORIALE DI BERGAMO PONE DUE DIMENSIONI ETICO- DEONTOLOGICHE: DI METODO RISPETTO AL PERCORSO PRATICA-TEORIA- PRATICA DEL LAVORO LABORATORIALE E ALLA PARTECIPAZIONE/COLLABORAZIONE (ART. 64- ART. 54) DI MERITO RISPETTO AL CONTENUTO DELLA MATERIA TRATTATA 2
3 TITOLO VII Responsabilità dell as nei confronti della professione CAPO I Promozione e tutela della professione ART CAPO II Onorari ART CAPO III- Sanzioni ART CAPO IV Rapporti con il Consiglio dell Ordine ART CAPO V- Attività professionale dell as all estero e attività degli as stranieri in Italia ART CAPO VI Aggiornamento del Codice ART. 69 CAPO I Promozione e tutela della professione (ART ) ART. 53 L A.S. DEVE ADOPERARSI NEI DIVERSI LIVELLI E NELLE DIVERSE FORME DELL ESERCIZIO A FAR CONOSCERE E SOSTENERE I VALORI E I CONTENUTI SCIENTIFICI E METODOLOGICI DELLA PROFESSIONE, NONCHE I SUOI RIFERIMENTI ETICI E DEONTOLOGICI. IN RELAZIONE ALLE DIVERSE SITUAZIONI, DEVE IMPEGNARSI NELLA SUPERVISIONE DIDATTICA E PROFESSIONALE, NELLA RICERCA, NELLA DIVULGAZIONE DELLA PROPRIA ESPERIENZA, ANCHE FORNENDO ELEMENTI PER LA DEFINIZIONE DI EVIDENZE SCIENTIFICHE. ART. 54 L A. S. E TENUTO ALLA PROPRIA FORMAZIONE CONTINUA AL FINE DI GARANTIRE PRESTAZIONI QUALIFICATE, ADEGUATE AL PROGRESSO SCIENTIFICO E CULTURALE, METODOLOGICO E TECNOLOGICO, TENENDO CONTO DELLE INDICAZIONI DELL ORDINE PROFESSIONALE. CAPO IV Rapporti con il Consiglio dell Ordine (ART ) ART L A.S. HA IL DOVERE DI COLLABORARE CON IL CONSIGLIO DELL ORDINE DI APPARTENENZA PER L ATTUAZIONE DELLE FINALITA ISTITUZIONALI. 3
4 PREMESSA: COSA E UNA PROFESSIONE? Requisiti di una Professione: Corpo di teorie Formazione specifica Riconoscimento di utilità sociale Campo di intervento specifico Autoregolamentazione e controllo sull esercizio della professione = codice deontologico ESERCIZIO DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI La legge determina le professioni intellettuali per il cui esercizio è necessaria l iscrizione in appositi albi o elenchi DEONTOLOGIA = insieme delle regole morali che disciplinano l esercizio di una determinata professione (diz. Devoto-Oli) METODOLOGIA = intervento professionale 4
5 COSA CARATTERIZZA UNA PROFESSIONE INTELLETTUALE? SENSO del MANDATO INTERNO PROFESSIONALE non e mandato dell ente - contrattuale o legislativo SENSO di APPARTENENZA alla COMUNITA PROFESSIONALE CONDIVISIONE DI TEORIE DI RIFERIMENTO - CRITERI DI SCIENTIFICITA consolidare l apparato deontologico di ricerca scientifica di autonomia di ruolo di confronto con altre professioni e discipline ARTE creatività INNOVAZIONE FORMAZIONE CONTINUA SCIENZA coerenza metodologica CONTINUITA 5
6 QUALE E LA FINALITA DELLA DOCUMENTAZIONE PROFESSIONALE? PERCHE L INTERVENTO PROFESSIONALE DEVE ESSERE DOCUMENTATO? 6
7 ORGANIZZAZIONE (ente/istituzione; pubblico/privato) = PROGRAMMAZIONE VALUTAZIONE POLITICHE SOCIALI PROFESSIONISTA/I GRUPPO MONO/PLURI PROFESSIONALE EQUIPE = INTERVENTO PROFESSIONALE CONTESTO TRIFOCALE UTENTE/I FAMIGLIE GRUPPI COMUNITA TERRITORIO = SOSTEGNO/PROMOZIONE/ PARTECIPAZIONE 7
8 QUALE E LA FINALITA PRIORITARIA DEL CODICE DEONTOLOGICO? TUTELA DEL CITTADINO PROMOZIONE DELLA PROFESSIONE (NON TUTELA DEL PROFESSIONISTA) COME? ATTRAVERSO PROFESSIONISTI COMPETENTI SERVIZI APPROPRIATI 8
9 COME EVOLVE IL CODICE DEONTOLOGICO? OSSERVATORIO DEONTOLOGICO NAZIONALE Modificare/aggiornare il Codice Deontologico OSSERVATORIO DEONTOLOGICO REGIONALE (CROAS LOMBARDIA) DAL 2018 COMMISSIONE ETICO-DEONTOLOGICA recepire le istanze/quesiti/dilemmi nel corso dell esercizio professionale NEWS GRUPPI DI LAVORO CONSILIARI Riflettere e documentare sulle aree di attività professionali Con attività di riflessione elaborata, documentata e diffusa 9
10 IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI emanato 1998 aggiornato 2002 Aggiornato 2009 È un atto dovuto, non è un atto obbligatorio PRINCIPI FONDAMENTI E VINCOLANTE # mansionario # procedura ORDINE PROFESSIONALE Fasi costitutive 1993.LEGGE 1994.REGOLAMENTO a FORMAZIONE (commissario ministero) ELEZIONI 10
11 NORMA GIURIDICA NORMA DEONTOLOGICA Consenso accordo della collettività etica coscienza responsabilità STATO PROFESSIONE COSTITUZIONE CODICE ORIENTATIVO # IMPOSITIVO VINCOLANTE 11
12 RESPONSABILITA PROFESSIONALE (possibilita di errore) PENALE CIVILE AMMINISTRATIVA DEONTOLOGICA
13 IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell Ordine Roma, 17 LUGLIO 2009 AREE DI RESPONSABILITA PROFESSIONALE DEL CODICE DEONTOLOGICO (2009) TITOLO I TITOLO II TITOLO III TITOLO IV TITOLO V TITOLO VI TITOLO VII Definizione e potestà disciplinare Principi Responsabilità dell as nei confronti della persona utente e cliente Responsabilità dell as nei confronti della società Responsabilità dell as nei confronti di colleghi e altri professionisti Responsabilità dell as nei confronti dell organizzazione di lavoro Responsabilità dell as nei confronti della professione
14 IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell Ordine 17 luglio 2009 TITOLO I Definizione e potestà disciplinare TITOLO II - Principi TITOLO III Responsabilità dell as nei confronti della persona utente e cliente CAPO I Diritti degli utenti e dei clienti CAPO II Regole generali di comportamento dell as CAPO III- Riservatezza e segreto professionale TITOLO IV Responsabilità dell as nei confronti della società CAPO I Partecipazione e promozione del benessere sociale TITOLO V Responsabilità dell as nei confronti di colleghi e altri professionisti CAPO I Rapporti con colleghi e altri professionisti TITOLO VI Responsabilità dell as nei confronti dell organizzazione di lavoro CAPO I L as nei confronti dell organizzazione di lavoro TITOLO VII Responsabilità dell as nei confronti della professione CAPO I Promozione e tutela della professione CAPO II Onorari CAPO III- Sanzioni CAPO IV Rapporti con il Consiglio dell Ordine CAPO V- Attività professionale dell as all estero e attività degli as stranieri in Italia 14
15 TITOLO III Responsabilità dell as nei confronti della persona utente e cliente CAPO I Diritti degli utenti e dei clienti ART !ART.12 NELLA RELAZIONE DI AIUTO L ASSISTENTE SOCIALE HA IL DOVERE DI DARE, TENENDO CONTO DELLE CARATTERISTICHE CULTURALI E DELLE CAPACITA DI DISCERNIMENTO DEGLI INTERESSATI, LA PIU AMPIA INFORMAZIONE SUI LORO DIRITTTI, VANTAGGI, SVANTAGGI, IMPEGNI, RISORSE, PROGRAMMI E STRUMENTI DELL INTERVENTO PROFESSIONALE, PER IL QUALE DEVE RICEVERE ESPLICITO CONSENSO, SALVO DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E AMMINISTRATIVE. ART. 13 L ASSISTENTE SOCIALE, NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA VIGENTE E NELL AMBITO DELLA PROPRIA ATTIVITA PROFESSIONALE, DEVE AGEVOLARE GLI UTENTI/CLIENTI, O I LORO LEGALI RAPPRESENTANTI, NELL ACCESSO ALLA DOCUMENTAZIONE CHE LI RIGUARDI, AVENDO CURA CHE VENGANO PROTETTE LE INFORMAZIONI DI TERZI CONTENUTE NELLA STESSA E QUELLE CHE POTREBBERO ESSERE DI DANNO. ART. 16 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE AVERE IL CONSENSO DEGLI UTENTI/CLIENTI A CHE TIROCINANTI E TERZI SIANO PRESENTI DURANTE L INTERVENTO, O INFORMATI DELLO STESSO, PER MOTIVI DI STUDIO, FORMAZIONE, RICERCA. 15
16 TITOLO III Responsabilità dell as nei confronti della persona utente e cliente CAPO II Regole generali di comportamento dell as ART ART. 18 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE METTERE AL SERVIZIO DEGLI UTENTI/CLIENTI LA PROPRIA COMPETENZA E ABILITA PROFESSIONALI, COSTANTEMENTE AGGIORNATE, INTRATTENENDO IL RAPPORTO PROFESSIONALE SOLO FINO A QUANDO LA SITUAZIONE PROBLEMATICA LO RICHIEDA O LA NORMATIVA GLIELO IMPONGA. ART. 19 QUALORA LA COMPLESSITA DI UNA SITUAZIONE LO RICHIEDA, L ASSISTENTE SOCIALE SI CONSULTA CON ALTRI PROFESSIONISTI COMPETENTI. NEL CASO L INTERESSE PREVALENTE DELL UTENTE/CLIENTE LO ESIGA, O PER GRAVI MOTIVI VENGA MENO IL RAPPORTO FIDUCIARIO, O QUANDO SUSSISTA UN GRAVE RISCHIO PER L INCOLUMITA DELL A.S., EGLI STESSO SI ATTIVA PER TRASFERIRE, CON CONSENSO INFORMATO E CON PROCEDIMENTO MOTIVATO, IL CASO AD ALTRO COLLEGA, FORNENDO OGNI ELEMENTO UTILE ALLA CONTINUITA 16
17 TITOLO III Responsabilità dell as nei confronti della persona utente e cliente CAPO III- Riservatezza e segreto professionale ART ART. 23 LA RISERVATEZZA ED IL SEGRETO PROFESSIONALE COSTITUISCONO DIRITTO PRIMARIO DELL UTENTE/CLIENTE E DOVERE DELL A.S., NEI LIMITI DELLA NORMATIVA VIGENTE. ART. 24 LA NATURA FIDUCIARIA DELL ASSISTENTE SOCIALE CON UTENTI/CLIENTI OBBLIGA L A.S. A TRATTARE CON RISERVATEZZA LE INFORMAZIONI E I DATI RIGUARDANTI GLI STESSI, PER IL CUI USO O TRASMISSIONE, NEL LORO ESCLUSIVO INTERESSE, DEVE RICEVERE L ESPLICITO CONSENSO DEGLI INTERESSATI O DEI LORO LEGALI RAPPRESENTANTI, AD ECCEZIONE DEI CASI PREVISTI DALLA LEGGE. ART. 25 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE ADOPERARSI PERCHE SIA CURATA LA RISERVATEZZA DELLA DOCUMENTAZIONE RELATIVAS AGLI UTENTI/CLIENTI, IN QUALUNQUE FORMA PRODOTTA, SALVAGUARDANDOLA DA OGNI INDISCREZIONE, ANCHE NEL CASO RIGUARDI EX UTENTI/CLIENTI, ANCHE SE DECEDUTI. NELLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE NEI MATERIALI AD USO DIDATTICO, NELLE RICERCHE DEVE CURARE CHE NON SIA POSSIBILE LIDENTIFICAZIONE DEGLI UTENTI/CLIENTI CUI SI FA RIFERIMENTO. 17
18 TITOLO III Responsabilità dell as nei confronti della persona utente e cliente CAPO III- Riservatezza e segreto professionale ART ART. 26 L ASSISTENTE SOCIALE E TENUTO A SEGNALARE L OBBLIGO DELLA RISERVATEZZA E DEL SEGRETO D UFFICIO A COLORO CON I QUALI COLLABORA, CON CUI INSTAURA RAPPORTI DI SUPERVISIONE DIDATTICA O CHE POSSONO AVERE ACCESSO ALLE INFORMAZIONI E DOCUMENTAZIONI RISERVATE. ART. 27 L ASSISTENTE SOCIALE HA FACOLTA DI ASTENERSI DAL RENDERE TESTIMONIANZA.. ART. 28 L ASSISTENTE SOCIALE HA L OBBLIGO DEL SEGRETO PROFESSIONALE SU QUANTO HA CONOSCIUTO PER RAGIONE DELLA SUA PROFESSIONE (L.119/2001) ART. 29 LA COLLABORAZIONE DELL ASSISTENTE SOCIALE ALLA COSTITUZIONE DI BANCHE DATI DEVE GARANTIRE IL DIRITTO DEGLI UTENTI/CLIENTI ALLA RISERVATEZZA, NEL RISPETTO DELLE NORME DI LEGGE. ART. 30 L ASSISTENTE SOCIALE NEL RAPPORTO CON ENTI,COLLEGHI ED ALTRI PROFESSIONISTI FORNISCE UNICAMENTE DATI E INFORMAZIONI STRETTAMENTE ATTINENTI E INDISPENSABILI ALLA DEFINIZIONE DELL INTERVENTO. 18
19 TITOLO VI Responsabilità dell as nei confronti dell organizzazione di lavoro CAPO I L ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELL ORGANIZZAZIONE DI LAVORO (ART ) ART. 44 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE CHIEDERE IL RISPETTO DEL SUO PROFILO E DELLA SUA AUTONOMIA PROFESSIONALE, LA TUTELA ANCHE GIURIDICA NELL ESERCIZIO DELLE SUE FUNZIONI E LA GARANZIA DEL RISPETTO DEL SEGRETO PROFESSIONALE E D UFFICIO. ART. 45 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE IMPEGNARE LA PROPRIA COMPETENZA PROFESSIONALE PER CONTRIBUIRE AL MIGLIORAMENTO DELLA POLITICA E DELLE PROCEDURE DELL ORGANIZZAZIONE DI LAVORO, ALL EFFICACIA, ALL EFFICIENZA, ALL ECONOMICITA E ALLA QUALITA DELLE PRESTAZIONI PROFESSIONALI. DEVE ALTRESI CONTRIBUIRE ALL INDIVIDUAZIONE DI STANDARDS DI QUALITA E ALLE AZIONI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE, NONCHE AL RAZIONALE ED EQUO UTILIZZO DELLE RISORSE A DISPOSIZIONE. ART. 46 L ASSISTENTE SOCIALE NON DEVE ACCETTARE O METTERSI IN CONDIZIONI DI LAVORO CHE COMPORTINO AZIONI INCOMPATIBILI CON I PRINCIPI E LE NORME DEL CODICE O CHE SIANO IN CONTRASTO CON IL MANDATO SOCIALE O CHE POSSANO COMPROMETTERE GRAVEMENTE LA QUALITA E GLI OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI O NON GARANTIRE RISPETTO E RISERVATEZZA AGLIUTENTI/CLIENTI 19
20 TITOLO VI Responsabilità dell as nei confronti dell organizzazione di lavoro CAPO I L ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELL ORGANIZZAZIONE DI LAVORO (ART ) ART. 47 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE ADOPERARSI AFFINCHE LE SUE PRESTAZIONI PROFESSIONALI SI COMPIANO IN TERMINI DI TEMPO ADEGUATI A REALIZZARE INTERVENTI QUALIFICATI ED EFFICACI, IN UN AMBIENTE IDONEO A TUTELARE LA RISERVATEZZA DELL UTENTE/CLIENTE. ART. 48 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE SEGNALARE ALLA PROPRIA ORGANIZZAZIONE L ECCESSIVO CARICO DI LAVORO ART SI ADOPERA PER PROMUOVERE E VALORIZZARE ESPERIENZE E MODELLI INNOVATIVI DI INTERVENTO, VALORIZZANDO ALTRESI L IMMAGINE DEL SERVIZIO SOCIALE.. ART SALVAGUARDANDO LA SUA AUTONOMIA TECNICA E DI GIUDIZIO. ART. 51 L ASSISTENTE SOCIALE DEVE RICHIEDERE OPPORTUNITA DI AGGIORNAMENTO E DI FORMAZIONE E ADOPERARSI AFFINCHE SI SVILUPPI LA SUPERVISIONE PROFESSIONALE. 20
21 ETICA E DEONTOLOGIA DEL SERVIZIO SOCIALE di M. D. Canevini ed E. Neve 2017 ed. Carocci pag. 162 E UN CODICE ESIGENTE! Il Codice non risolve i dilemmi, ma indica e orienta le scelte che l as deve fare, le decisioni che ha la responsabilità di prendere, sia nella complessità del lavoro dipendente sia in quello di liberi professionisti. Il Codice dà le regole su come il professionista deve comportarsi, indica i fondamenti etici sui quali conformare i sui atti professionali, ma non dà soluzioni precostituite per i dilemmi etici o deontologici. Le soluzioni vanno cercate unendo con umiltà, scienza e coscienza, arte e conoscenza di sé, empatia e ragione, ricerca comune tra i professionisti, della propria e altrui professione, rielaborazione critica dell esperienza. La ricerca delle soluzioni mette in campo la responsabilità delle scelte: qui ognuno assume su di sé il peso morale delle decisioni, ne accetta le implicazioni giuridiche, sfida il rischio di sbagliare*, misura la propria competenza professionale, si misura nella capacità di fermarsi a riflettere. La responsabilità di decidere è affidata alla libertà, alla coscienza, alla competenza dell assistente sociale. 21
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23 La responsabilità professionale dell assistente sociale: il codice deontologico come vincolo e come risorsa LA PROFESSIONE E UN ATTIVITA PRESTIGIOSA DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE CHE CONTROLLA IL PROPRIO TRAINING, IL RECLUTAMENTO E LA PRATICA, CHE APPLICA DELLE CONOSCENZE SPECIALIZZATE, SOTTO LA GUIDA DI UN CODICE ETICO, AI PROBLEMI INDIVIDUALI E SOCIALI ROBERTSON A. Da Professionalizzazione e compiti del servizio sociale in Bianchi e Folgheraiter (a cura di): L assistente sociale nella nuova realtà dei servizi ed. F. Angeli MI 1993
24 RAPPORTO TRA ORDINE E ISCRITTI COSA SONO I QUESITI DEONTOLOGICI? COSA SONO I DILEMMI ETICI? COME SI TROVA UNA POSSIBILE RISPOSTA? ITER DI RISPOSTA DA PARTE DEL CONSIGLIO REGIONALE ISITUZIONALIZZAZIONE DI UN GRUPPO DI UN LAVORO APERTO A ISCRITTI ESPERTI OSSERVATORIO DEONTOLOGICO REGIONALE SULLA FALSARIGA DELL OSSERVATORIO DEONTOLOGICO NAZIONALE DAL 2018 COMMISSIONE ETICO-DEONTOLOGICA IN OGNI CROAS COME: MODULO PER LA CORRETTA FORMULAZIONE DEL QUESITO DEONTOLOGICO O DILEMMA ETICO OBIETTIVO: SUPPORTARE GLI ISCRITTI CON RISPOSTE INDIVIDUALIZZATE FORMALIZZATE, INCONTRI, FAQ 24
25 RAPPORTO TRA ORDINE E ISCRITTI IN FASE DI AVVIO IL CODICE DEONTOLOGICO: LA LEVA DI ARCHIMEDE (edito 2002) LA CLASSIFICAZIONE E ANALISI DEI QUESITI POSTI DA ASSISTENTI SOCIALI E DA UTENTI/ENTI/ALTRI PROFESSIONISTI ALL ORDINE REGIONALE SONO ARTICOLATE SU DIVERSI PARAMETRI; I DATI SONO RIFERITI AL PERIODO (due mandati 1995/1998 e ) TIPO DI QUESITO: posto da un professionista o da più soggetti tema unico o più problematiche ASPETTATIVA segnalazione di un problema richiesta di un parere segnalazione di un atto lesivo richiesta di un intervento PROVENIENZA geografica ente di appartenenza contrattuale servizio e settore operativo 25
26 PRINCIPALI AREE TRATTATE DAI QUESITI LESIONE DELL AUTONOMIA PROFESSIONALE Ruolo tecnico e rapporti con ruolo politico Rapporti gerarchici con colleghi/altre professioni SEGRETO PROFESSIONALE Documentazione professionale Testimonianza in ambito giudiziario Generalità dell as (DOMICILIO SPECIALE) RISERVATEZZA (PRIVACY) vs ACCESSO AGLI ATTI (TRASPARENZA) RICHIESTE IMPROPRIE RISPETTO AL PROFILO PROFESSIONALE aspetti amministrativi nella gestione del ruolo professionale QUESITI MULTIDIMENSIONALI Ruolo dell assistente sociale nell emergenza abitativa /sfratti = LINEE- GUIDA REGIONALI aggressioni/minacce ai colleghi da parte di utenti = RICERCA NAZIONALE Tutela dell immagine e prestigio della professione = Rapporti con gli organi di stampa/mass media in genere FORMAZIONE CONTINUA QUESITI IMPROPRI (non rientranti nei doveri/poteri ordinistici) Rapporto con le organizzazioni sindacali; aspetti contrattualistici; percorsi formativi ) 26
27 LA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE E Milena Diomede Canevini, in Dal Prà Ponticelli (diretto da) Dizionario di Servizio Sociale RESPONSABILITA POSITIVA Il complesso dei doveri e delle regole di comportamento, eticamente fondati, espressi in forma sintetica e chiara, raccolti in codici etici e/o deontologici, che impegnano una professione e i suoi professionisti nei confronti della società e delle persone con le quali entrano in relazione = accezione positiva in quanto consente una previsione dell errore/danno possibile RESPONSABILITA NEGATIVA La deontologia professionale ha valore giuridico e consente l esercizio della potestà disciplinare da parte degli organismi rappresentativi della professione qualora i doveri e le regole non vengano rispettati = accezione negativa in quanto emerge quando l errore/danno è avvenuto
28 ATTI AMMINISTRATIVI DELIBERAZIONI CIRCOLARI PROTOCOLLI PROCEDURE LINEE-GUIDA ACCESSO AGLI ATTI PRIVACY ORGANIZZAZIONE (ente/istituzione; pubblico/privato) =PROGRAMMAZIONE VALUTAZIONE POLITICHE SOCIALI DIMENSIONE DI POLIS CONTESTO TRIFOCALE POLITICHE INTEGRATE COLLABORAZIONE CON LE PARTI SOCIALI E PRODUTTIVE TERZO SETTORE QUARTO SETTORE PROFESSIONISTA GRUPPO DI LAVORO MONO-PLURIPROFESSIONALE EQUIPE = INTERVENTO PROFESSIONALE Documentazione per esercizio Documentazione di esercizio ATTI AMMINISTRATIVI E PROFESSIONALI RELAZIONE (COLLOQUIO) CARTELLA SOCIALE RELAZIONE TECNICA VALUTAZIONE INTERVENTO P.I. VERBALI PROPOSTE PER PROGRAMMAZIONE POLITICHE SOCIALI RAPPORTO FIDUCIARIO UTENTE/I FAMIGLIE GRUPPI COMUNITA TERRITORIO = SOSTEGNO PROMOZIONE 28
29 PROSEGUIRE L APPROFONDIMENTO CON IL CROAS E LA COMMISSIONE ETICO- DEONTOLOGICA IN PREVISIONE DELLA REVISIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO MONITORAGGIO DELL APPLICAZIONE RILEVARE LE CRITICITA E INDIVIDUARE INTERPRETAZIONI CODIVISE RIVEDERE LA MATERIA IN RELAZIONE ALLA IMMINENTE NORMATIVA EUROPEA SULLA PRIVACY Conclusioni? NO! Andiamo avanti 29
30 Definizione internazionale di Servizio Sociale (traduzione in italiano dall'inglese Global definition of Social Work anno 2014; a cura di A. Sicora vers. 1 del ) Il servizio sociale è una professione basata sulla pratica e una disciplina accademica che promuove il cambiamento sociale e lo sviluppo, la coesione e l'emancipazione sociale, nonché la liberazione delle persone. Principi di giustizia sociale, diritti umani, responsabilità collettiva e rispetto delle diversità sono fondamentali per il servizio sociale. Sostenuto dalle teorie del servizio sociale, delle scienze sociali, umanistiche e dai saperi indigeni, il servizio sociale coinvolge persone e strutture per affrontare le sfide della vita e per migliorarne il benessere. La definizione di cui sopra può essere ampliata a livello nazionale e/o regionale. 30
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