Notiziario della Commissione Interregionale Scuole Alpinismo, SciAlpinismo e Arrampicata Libera TER

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Notiziario della Commissione Interregionale Scuole Alpinismo, SciAlpinismo e Arrampicata Libera TER"

Transcript

1 Notiziario della Commissione Interregionale Scuole Alpinismo, SciAlpinismo e Arrampicata Libera TER Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 Conv. In L: 27/02/2004 n. 46 Art. 1, comma 2, DR/CBPA centro 1 Supplemento 1 al n 2 agosto 2006 Anno XLII del Notiziario Le Alpi Apuane della Sezione di Lucca del C.A.I. Anche quest anno rispettiamo l impegno di uscire con il nostro notiziario ed a questo punto direi che può considerarsi un punto fermo. Vedremo in futuro se ampliarlo, aumentare le uscite, inserire sponsor o quant altro. Dipende soprattutto da tutti voi se lo riterrete utile e ci aiuterete a sostenerlo fornendo il materiale necessario. Il notiziario è uno strumento importante per comunicare con tutti gli istruttori, sezioni e responsabili dei vari gruppi. Secondo noi lo scopo di montagn@ter è di informare su cosa venga fatto per le scuole e istruttori dai vari organi competenti, di raccogliere notizie utili dalle scuole e dal mondo della montagna e trasmetterle a tutti, deve fornire approfondimenti tecnici e culturali, deve quindi uniformare. In questo numero abbiamo cercato di dare questa impostazione. Consigli ovviamente sono sempre bene accetti. Il congresso degli Istruttori ter ha segnato la nascita della Commissione Scuole e con essa l istituzione di due gruppi di studio approvati dal congresso stesso, didattica e istruttore nel ter. Il progetto Montagna Sicura è portato avanti in Toscana e purtroppo è estremamente attuale, vedi l inverno passato. Il relativo gruppo di studio è coordinato dalle Scuole di Alpinismo. CerchIamo di contribuire al meglio certi del nostro ruolo nella sicurezza in montagna. La parte centrale del notiziario è dedicata ad un approfondimento tecnico sulla progressione in conserva sicuramente utile per tutti. Abbiamo pubblicato anche due lettere che stimoleranno una discussione costruttiva per tutti. Buona lettura e buona montagna a tutti. DAL CONGRESSO ISTRUTTORI DI SESTO FIORENTINO Bruno Barsuglia Dopo che l ultimo Congresso degli istruttori di alpinismo a Sesto Fiorentino ha chiuso i lavori non rimane che tracciare una breve sintesi della giornata, ottimamente organizzata dalla Scuola di Alpinismo Vero Masoni e dalla Sezione di Sesto Fiorentino. Il Congresso si è svolto in due sessioni: nella prima sono state presentate le relazioni della Commissione, delle Scuole Interregionali, della CNSASA mentre nella seconda sono state discusse e approfondite le potenzialità del sito web e discusso il ruolo dell istruttore, dal sezionale al nazionale, da cui la necessità di definire in modo preciso e univoco la vita dei vari Istruttori Titolati (I.A., I.S.A. e I.A.L) del TER e di definire meglio la figura dell Istruttore Sezionale, fondamentale per le scuole e spesso sottovalutata. Durante i lavori si sono tenute le elezioni per il rinnovo della Commissione che risulta così composta: Barsuglia Bruno (Cai Lucca Lucca) Crocetti Emanuele (V. Masoni Sesto F.) Aleardi Michele (Montanari Ferrara) Chesi Italo (Pietramora - Ravenna-Faenza-Rimini-Imola) Martini Fabrizio (T.Piaz Firenze) Cambi Stefano (C. Zappelli Viareggio) Balboni Roberto (Farina-Stagni Bologna) Franceschini Lorella (Bismantova Modena) Colombini Giuseppe (Montanari Ferrara) Il Congresso ha espresso ai commissari uscenti: Gianfranco Mucini, Aldo Terreni, Ermanno Rosti, Pier Luigi Prazzoli, un caloroso e sincero ringraziamento per il lavoro svolto nel precedente mandato.

2 Pagina 2 Anno III, Numero 3 Dopo la ratifiche necessarie la Commissione TER ha eletto al proprio interno Presidente Bruno Barsuglia, Vicepresidenti Stefano Cambi e Giuseppe Colombini, Segretario Emanuele Crocetti. Nel Congresso sono state tracciate delle linee programmatiche che incrementano il carico di lavoro della nuova Commissione e delle Scuole Interregionali finalizzate a proseguire la strada intrapresa nei precedenti mandati per offrire nuovi servizi alle Scuole Sezionali. Il verbale completo lo trovate sul nostro sito. Di seguito alcune attività che verranno intraprese. ISTRUTTORE TER : costituito il gruppo di studio Formazione e aggiornamento, sono questi alcuni dei temi che saranno oggetto di analisi e definizione del gruppo di studio costituito recentemente. L iniziativa nasce dall esigenza di avere un percorso codificato e uniforme, con le regole e le modalità che portano alla formazione di un istruttore titolato e dei diritti e doveri una volta acquisito il titolo. Una particolare attenzione sarà anche riservata al percorso, al ruolo ed all importante attività svolta dall istruttore sezionale. Il gruppo è così composto: Lucio Calderone Scuola Dodi Pier Luigi Dall Aglio, Scuola Bismantova Moreno Giorgetti Scuola Masoni Marco Chiarini Scuola Montanari Beppe Stauder SISA - Scuola Bismantova Alessandro Angelini SIA- Scuola Monteforato Bruno Barsuglia CISASATER Scuola CAI Lucca dal sito solo da istruttori delle scuole, quindi sarà richiesta l iscrizione al sito. Per questi motivi il materiale che verrà messo a disposizione sul sito dovrà essere certificato per garantire uniformità didattica, nel rispetto delle disposizioni della Commissione Nazionale, della CISASATER, delle Scuole Centrali e Interregionali. Il materiale, formato PowerPoint dovrà essere inviato ad un apposito indirizzo didattica@cisasater.it La valutazione, effettuata a seconda degli argomenti dalle Scuole Interregionali o dalla Commissione o da esperti del settore incaricati, consisterà, come detto in precedenza, nel constatare solo il rispetto dei contenuti sotto il profilo tecnico rispettando il profilo didattico e la paternità dell autore. Sulla prima diapositiva, oltre al titolo, all autore e alla Scuola di appartenenza, verrà apposto un logo (vedi figura) ad indicare l avvenuta certificazione. Ogni anno verranno riunite tutte le lezioni ricevute in un CD e distribuite alle Scuole Sezionali del TER. PROGETTO MONTAGNA SICURA : una realtà! DIDATTICA NEL TER: novità dalle Scuole Interregionali e dalla Commissione La Commissione Scuole TER, a seguito delle decisioni prese al Congresso Istruttori di Sesto F.no, ha deciso di chiedere alle Scuole Interregionali, ed a sé stessa, una attività supplementare tesa ad offrire un servizio aggiuntivo alle Scuole Sezionali. L attività richiesta è la validazione di lezioni teoriche, a carattere tecnico e/o culturale da inserire sul nostro sito web con l evidente finalità di avere a disposizione materiale per lezioni teoriche e aggiornamenti. Tale materiale potrà essere scaricato Continua a raccogliere giudizi favorevoli l iniziativa sulla sicurezza in montagna. Un recente convegno su tale tema organizzato a S. Marcello Pistoiese ha visto una vasta partecipazione dei vari organismi del CAI tra cui il vice presidente nazionale Bianchi confermando il carattere interdisciplinare della questione. Da tale riunione è nato un gruppo di lavoro toscano ed il coordinamento è stato affidato a Bruno Barsuglia, confermando il ruolo importante delle Scuole nella Sicurezza in Montagna. Ci sono ottime possibilità che nel 2007 si abbia un impegno della Regione Toscana a tale iniziativa, fornendo così un importante valore aggiunto al progetto. Informazioni in merito verranno messe sul nostro sito. Verrà prossimamente distribuito alle Scuole un CD sulla sicurezza in montagna invitando le medesime ad utilizzarlo nella prima lezione dei vari corsi con l intento di sensibilizzare ulteriormente gli allievi su tale problematica.

3 Pagina 3 Anno III, Numero 3 Tecniche di progressione della cordata in conserva Claudio Melchiorri, INA Scuola Centrale di Alpinismo Nella pratica alpinistica capita spesso di dover procedere su terreni considerati facili attuando una progressione in conserva, nella quale cioè i componenti della cordata sono legati tra loro e si muovono in contemporanea. Si tratta di itinerari di vario genere: tratti facili di roccia e di creste nevose, pendii di neve, creste rocciose, itinerari di misto che alternano passaggi di neve, di ghiaccio e di roccia. La lunghezza di questi itinerari, la necessità di rimanere esposti a pericoli By Vertical oggettivi il minor tempo possibile, l esigenza di conservare delle buone condizioni di neve impongono spesso di dover procedere rapidamente, pur conservando un certo grado di sicurezza. Per questo motivo su tratti facili di molte ascensioni e in numerose discese si preferisce non adottare le classiche tecniche di progressione in cordata, che prevedono il movimento di un componente alla volta assicurato dai compagni, vincolati a loro volta al terreno da opportune soste. Su terreni facili, questo tipo di progressione tiro per tiro è poco consigliabile, a meno che uno dei compagni sia in difficoltà per la poca esperienza, sia infortunato o non si senta bene. Su questi terreni i componenti della cordata potrebbero slegarsi e procedere indipendentemente: questa soluzione che da un lato è buona perché permette un notevole risparmio di tempo è anche potenzialmente pericolosa perché un appiglio che cede, l inciampo su un rampone, l essere colpiti da un sasso possono causare la perdita d equilibrio e una possibile caduta impossibile da trattenere. Il procedere slegati può risultare un rischio accettabile solo raramente (quando i membri della cordata hanno elevata esperienza, medesime capacità ed un alto margine di sicurezza rispetto alle difficoltà): nella maggior parte dei casi il pericolo a cui si espone la cordata viaggiando slegata non giustifica la riduzione dei tempi e l eliminazione dei fastidi prodotti dall uso della corda. Il miglior sistema resta dunque la progressione in conserva che prevede la legatura in cordata senza l adozione delle normali procedure di assicurazione, ma che tuttavia richiede molta esperienza, attenzione e decisione da parte dei componenti e soprattutto del più esperto se nella cordata vi sono elementi che presentano una netta differenza di competenza. In queste note vengono riportate alcune considerazioni, già pubblicate in [1] e [2], sulla progressione di una cordata in conserva, evidenziando le tecniche e i materiali da impiegare. Ci sono due aspetti importanti che devono essere valutati di volta in volta dalla persona più esperta. Il primo elemento è costituito dalla grande varietà di situazioni offerte dal terreno che necessitano la conoscenza di un gran numero di tecniche non sempre facili da gestire. Il secondo elemento da considerare è costituito dal fatto che il vincolo tra cordata e la montagna è realizzato dai componenti la cordata stessa, mancando spesso ancoraggi naturali e chiodi. Ogni persona svolge cioè contemporaneamente il ruolo di colui che assicura e di chi viene assicurato: l errore di un componente si ripercuote sull intera cordata e le conseguenze potrebbero essere tragiche. La persona più esperta deve quindi saper adottare in qualsiasi momento le scelte più opportune a garantire la sicurezza applicando le tecniche più adatte sia in base al terreno che alle condizioni psicofisiche della cordata; infatti a condizionare l andatura e il tipo di progressione sarà sempre il più debole. Inoltre anche l aspetto psicologico non va sottovalutato soprattutto quando fra i componenti vi è una netta differenza di esperienza: l alpinista esperto deve saper capire quando, anche su terreni facili, è meglio legare alla corda una persona inesperta oppure stanca: oltre a fornire una sicurezza psicologica si produrrà una velocità di progressione maggiore. La progressione in conserva è quindi un compromesso tra la maggior sicurezza della progressione per tiri di corda (intrinsecamente più lenta) e la velocità del procedere slegati. Come si vede la discrezionalità nello scegliere di procedere in conserva è ampia e numerosi sono i fattori da considerare: Difficoltà della salita Percoli oggettivi (esposizione, crepacci, caduta pietre, condizioni di ghiaccio/neve ) Condizioni psicofisiche del gruppo Capacità tecniche degli alpinisti Tempo a disposizione per completare la salita (o discesa) Prima di descrivere le varie tipologie di assicurazione adottabili nella progressione in conserva si ricordi che: 1. La corda tra due alpinisti deve essere sempre tesa: se essa è lasca e si trascina sul suolo, in molti casi è minacciata la sicurezza della cordata; con corda tesa la caduta è arrestata immediatamente in quanto essa è quasi inesistente, viceversa con corda lasca il colpo che si riceve dalla persona che cade e che acquista Solo se la corda è tesa si arresta la caduta.

4 Pagina 4 Anno III, Numero 3 velocità è tale da rendere assai difficile l arresto. 2. Si deve sempre cercare, per quanto possibile, di mantenere sempre il contatto visivo tra i componenti della cordata Per quanto riguarda le tecniche di progressione in conserva adottabili, si ribadisce il fatto che le situazioni in montagna sono molto varie ed è quindi difficile stabilire in base al tipo di terreno un elenco standardizzato di sistemi di assicurazione. Come sovente accade, in materia di alpinismo non esiste una soluzione ideale. La scelta del tipo di progressione dipende: dalle caratteristiche del terreno dalle capacità ed esperienza dei componenti la cordata dalla valutazione del rischio Fatte queste premesse, le tecniche di progressione in conserva si possono suddividere in: 1. Conserva corta: legatura a 5 metri 2. Conserva media: legatura a 10 metri 3. Conserva lunga: tutta la corda tentativo di scivolata del compagno e quindi l immediato intervento 5. non si realizzano i nodi a palla e nemmeno il cordino prusik sulla corda 6. il più esperto procede da primo in salita e nei traversi e da ultimo in discesa 7. se il percorso segue un tratto diagonale fianco al pendio gli alpinisti tengono la corda nella mano a valle e la piccozza in quella a monte con la dragonne ben stretta al polso conserva corta a due 2 cordata 2 di cordata 2 m (legatura a 5 m) conserva corta a tre 2 di cordata 1 di cordata 3 di 3 cordata cordata 1 di cordata corta con ( 2 m) e media (10 m) senza asola ( 5 m) lunga (25-50 m) 1a- Terreno facile su neve e roccia conserva corta Su terreno facile, sul quale il movimento non richiede l uso degli arti superiori, costituito da pendii nevosi non ripidi, creste nevose e rocciose ampie e con poca pendenza, cenge e gradoni con brevi tratti più impegnativi (2-3 m) si adotta una progressione in conserva corta che presenta le seguenti modalità: 1. si utilizza una corda semplice oppure una mezza corda e si legano le estremità alle imbracature con nodo a otto infilato 2. raggiunti i 5 m di distanza tra due componenti si fissa la corda all anello di servizio tramite moschettone a ghiera e nodo barcaiolo; si dispone la corda rimanente a tracolla e la si fissa con nodo bulino con bretella. Nella cordata a tre il 2 (la persona meno esperta) si lega alla metà della corda con nodo barcaiolo e all anello di servizio tramite moschettone con ghiera 3. il capocordata tiene 3-4 asole aperte in mano di lunghezza decrescente con l'accortezza che la corda che va al compagno esca dalla mano in direzione del compagno. Nella cordata a tre anche il 3 impugna le asole di corda Le asole di corda che il più esperto deve impugnare. 4. la corda deve essere tesa e la distanza effettiva tra due alpinisti è circa 2 m; si tratta quindi di un tratto molto corto che permette la marcia senza toccarsi e soprattutto consente di sentire subito il La progressione in conserva corta si basa sul principio di arrestare la scivolata prima ancora che inizi. Per questo motivo tra i componenti della cordata la corda deve rimanere il più tesa possibile. E fondamentale che il capocordata, soprattutto nella cordata a due, tenga sempre sotto controllo il movimento del compagno: infatti in caso di scivolata di quest ultimo bisogna reagire immediatamente per avere buone possibilità di arrestare la caduta. Viceversa con corda lasca, a causa della velocità acquistata dalla persona, la trattenuta diventa molto difficile se non impossibile. Nel caso di gradoni che presentano in salita brevi tratti più impegnativi (2-4 m) si possono adottare due sistemi di progressione: a) il primo accelera l andatura facendo svolgere le asole di corda, supera il salto di roccia e realizza una sicurezza a spalla; in questo modo egli si posiziona fuori dalle difficoltà prima che queste vengano affrontate dal secondo b) il secondo di cordata si ferma (ed eventualmente anche il terzo), il primo supera il salto e tramite un cordino attorno ad uno spuntone realizza una assicurazione tramite mezzo barcaiolo. Nella fase di discesa in presenza di salti, il più esperto che sta a monte e possibilmente sulla verticale, una volta accertata la fattibilità del percorso, può assicurare la calata del compagno sia a spalla che ricorrendo ad assicurazione veloce con cordino passante intorno a spuntoni o ad ancoraggi vari. 1b - Pendio di neve di pendenza moderata (fino a ) conserva corta Quando l itinerario della cordata si svolge su un pendio di neve, privo di crepacci, che possa presentare anche brevi tratti in cui si adoperano le punte avanti dei ramponi, si affronta il percorso nel seguente modo :

5 Pagina 5 Anno III, Numero 3 a) legati in conserva corta a distanza di 5 m b) non si tengono le asole in mano e la corda deve restare tesa c) si procede lungo la linea di massima pendenza con un solo attrezzo oppure con due attrezzi sia in appoggio verticale che in appoggio-di becca d) come di consueto il più esperto procede da primo in salita e nei traversi e da ultimo in discesa; questo sistema vale anche per la cordata a tre nella quale la persona meno esperta si posiziona al centro. - Ulteriori considerazioni sulla conserva corta La progressione in conserva corta è un metodo veloce in quanto non viene impegnato tempo in operazioni di assicurazione e la speditezza della cordata è limitata solamente dall impaccio di muoversi con la corda in mano e dalla necessità di mantenere la corda tesa. Tuttavia la sicurezza della cordata è riposta nella capacità dei compagni di trattenere la scivolata. Nella cordata a due se il meno esperto, che procede dietro, dovesse scivolare deve avvertire il primo chiamando a gran voce in modo da cercare di non coglierlo totalmente impreparato. La cordata a tre viene in generale considerata più sicura di quella a due; valutiamo alcune situazioni in fase di salita o di traverso: a) la scivolata del meno esperto, posizionato al centro, sebbene venga osservata da chi procede dietro, richiede comunque di essere segnalata da colui che cade, per dar modo al primo di reagire prontamente b) nel caso dovessero scivolare il terzo o il primo, i quali tengono in mano gli anelli, la capacità di trattenuta offerta da due persone è comunque superiore al caso di caduta del più esperto in una cordata a due. Va comunque ribadita l importanza di valutare la pericolosità del percorso e le conseguenze di una scivolata collettiva; in caso di dubbio è meglio affrontare dei singoli tratti di itinerario applicando le tecniche usuali di assicurazione in parete. 2 Tratti rocciosi e creste di bassa difficoltà conserva media Su tratti rocciosi e su creste che presentano basse difficoltà (I II grado) sui quali il movimento richiede l uso degli arti superiori e dove sono presenti spuntoni e lame si adotta una progressione in conserva media che presenta le seguenti modalità : 1. utilizzare corda semplice oppure mezza corda doppiata e tenere una distanza tra i componenti di circa 10 m 2. con corda semplice: nella cordata a due si legano le estremità alle imbracature con nodo a otto infilato; raggiunti i 10 m di distanza tra i due componenti fissare la corda all anello di servizio tramite moschettone a ghiera e nodo barcaiolo; disporre la corda rimanente a tracolla. Nella cordata a tre il 2 (la persona meno esperta) si lega alla metà della corda con nodo barcaiolo e all anello di servizio tramite moschettone con ghiera; tenere 10 m + 10 m di distanza e la corda rimanente va posta dal 1 e dal 3 a tracolla e fissata mediante il nodo bulino con bretella (medesimo sistema di legatura della conserva corta, si allunga solo la distanza tra i componenti) 3. Con mezza corda bisogna considerare che essa va usata doppia; in questa situazione non è adatto l impiego della sola mezza corda in quanto, se essa, in caso di volo di uno dei componenti, dovesse impigliarsi attorno ad uno spuntone si creerebbe una situazione di corda bloccata e la mezza corda non avrebbe la capacità di sopportare questo tipo di caduta. Nella cordata a due si adotta la stessa legatura del caso con corda semplice: 10 m di distanza, nodo barcaiolo su moschettone con ghiera collegato all anello di servizio dell imbracatura e corda rimanente a tracolla per entrambi. Nella cordata a tre disponendo di una mezza corda lunga 50 m si realizza una cordata a V rovesciata: il capocordata si lega all imbracatura a circa metà corda con bulino, raccoglie a tracolla circa 10 metri di corda e la blocca con barcaiolo all anello di servizio. I secondi si legano alle rispettive estremità con nodo a otto infilato avendo l accortezza di restare in posizione sfalsata in modo da evitare interferenze durante la progressione 4. non si tengono asole di corda in mano 5. il più esperto procede da primo in salita e nei traversi e da ultimo in discesa 6. la corda non deve rimanere lasca e viene fatta passare intorno a lame e spuntoni perché questi aumentano la possibilità di trattenere eventuali cadute. E a volte opportuno che il capocordata posizioni dei rinvii sfruttando gli ancoraggi naturali; in tal caso è da prevedere dei punti di ricongiungimento della cordata per la riconsegna del materiale al primo In caso di brevi passaggi tecnici può essere adottata una sicura a spalla o una sosta veloce (cordino attorno a spuntone e mezzo barcaiolo). Si ribadisce l importanza di controllare la bontà degli ancoraggi naturali perché a volte su basse difficoltà si possono trovare blocchi o lame instabili 7. su terreno di misto a volte per superare un passaggio bisogna impegnare entrambe le mani :in tal caso la piccozza deve essere facilmente disponibile e comunque assicurata con un cordino. Essa può essere posta sullo spallaccio oppure tenuta su un fianco sfruttando il porta-materiale dell imbracatura 8. se si dovesse verificare la caduta di un componente della cordata mentre si percorre il filo di cresta bisogna aver fiducia nelle proprie capacità di trattenere il compagno e spostarsi velocemente sul versante opposto per controbilanciare il volo. 3 Pareti di neve o di ghiaccio facile -conserva lunga- Su pareti di neve, su pendii di ghiaccio facile, su creste che presentano tratti con pendii aperti nevosi o ghiacciati oppure su successione di gradoni sui quali non si ritiene necessario eseguire tiri di corda e relative soste, si adotta una progressione in conserva lunga che presenta le seguenti modalità : 1. utilizzare corda semplice oppure due mezze corde e tenere la corda completamente distesa 2. nella cordata a due si legano le estremità alle imbracature con nodo a otto infilato; nella cordata a tre si adotta la formazione a V rovesciata dove il capocordata si lega al vertice e i due secondi si legano alle estremità sfalsati di 3-4 m in modo da seguire singolarmente le tracce del primo ed evitare di intralciarsi a vicenda. Nell ipotesi si disponesse di una sola mezza corda bisogna considerare che essa va usata doppia (25 metri di distanza massima tra i componenti con una corda lunga 50 m); infatti il primo di cordata non può collegare all imbracatura una sola mezza corda in quanto, in caso di volo, se essa dovesse impigliarsi

6 Pagina 6 Anno III, Numero 3 attorno ad uno spuntone si creerebbe una situazione di corda bloccata e la mezza corda non avrebbe la capacità di sopportare una caduta con fattore 2 3. il movimento del secondo o dei secondi deve essere tale da mantenere la corda sempre il più tesa possibile 4. nessuno degli alpinisti tiene in mano asole di corda 5. il più esperto procede da primo in salita e nei traversi e da ultimo in discesa 6. il primo deve predisporre delle protezioni intermedie (viti da ghiaccio, chiodi, anelli di cordino su spuntoni e lame, nut e friend,..) che vengono recuperati dai secondi durante la progressione in conserva. E bene avere sempre almeno due punti intermedi tra il capocordata e gli altri componenti: infatti nel caso di caduta del primo la sicurezza della cordata è riposta nella tenuta delle protezioni intermedie la cui sollecitazione potrebbe essere molto forte. A questo proposito va sottolineato che su pendii innevati anche di modesta inclinazione (dai 30 in avanti) e a maggior ragione su tratti ghiacciati un corpo che cade produce uno scarso attrito sulla superficie e acquista in breve tempo alta velocità ed elevata energia cinetica. Si ribadisce l importanza di controllare la bontà degli ancoraggi naturali 7. Quando il primo di cordata è prossimo a terminare il materiale deve predisporre una sosta e recuperare i compagni. Una volta ripreso il materiale il capocordata ricomincia la progressione e riprende la posa delle varie protezioni 8. Se la cordata percorre il filo di una cresta rocciosa sarebbe opportuno collocare la protezione su un lato, poi spostarsi sull altro e posizionare la successiva protezione : i rinvii vengono così collocati in modo sfalsato. Se invece la cordata si muove lungo un canale è più probabile incontrare ancoraggi naturali su un lato 9. Risulta utile l impiego di un bloccante (noti i bloccanti meccanici -TIBLOC o ROPEMAN -che, posto in corrispondenza di un rinvio intermedio consente alla corda di muoversi solo in un verso: Ropeman così utilizzato l autobloccante trattiene l eventuale scivolata del secondo di cordata senza coinvolgere il primo. Ropeman (sopra) e Tibloc RIFERIMENTI : [1] Alpinismo su Ghiaccio e Misto, CNSASA, 2005 [2] G. Bressan, Progressione in conserva della cordata 1 e 2 parte, Le Alpi Venete, 2005 e 2006 [3] L. Calderone, Disco Magic Ring, La Rivista del CAI, 2006 Infatti mentre il volo del capocordata è trattenuto dalla presenza di un rinvio e dal peso del secondo, la caduta del primo a seguito di una scivolata del secondo può essere evitata dalla presenza di un bloccante meccanico. Il TIBLOC può essere usato sia su corda semplice che su mezza corda (l attuale versione del ROPEMAN richiede solo corda avente diametro di 10 e 11 mm). Studi recenti della Commissione Centrale Materiale e Tecniche hanno evidenziato che entrambi questi dispositivi tendono peraltro a rovinare in modo molto deciso la calza della corda (il TIBLOC maggiormente) e quindi potrebbe essere bene utilizzare il MAGIC RING, [3], che si basa su un nodo autobloccante e in pratica non rovina le corde in caso di caduta. Con una cordata a due, composta da alpinisti di buone capacità e di pari livello, che si muove su un pendio di neve o ghiaccio facile e che dispone di 2 bloccanti si propone la seguente progressione: a) il capocordata posiziona dei rinvii intermedi e una volta arrivato alla fine della prima lunghezza di corda, colloca un chiodo da ghiaccio e vi collega un bloccante b) la cordata prosegue in contemporanea a corda distesa e quando il secondo giunge al rinvio con bloccante, il capocordata predispone un ancoraggio e inserisce un secondo bloccante, successivamente il secondo toglie chiodo e il primo bloccante e quindi la cordata riprende il movimento in conserva c) alla fine della terza lunghezza, terminati i bloccanti e considerando comunque che saranno state posizionate 5-8 protezioni, si realizza una sosta nella quale si ricongiunge la cordata e si consegna il materiale al capocordata d) bisogna far notare che con l uso dei bloccanti il secondo non può scendere, perché il bloccante impedisce alla corda di muoversi verso il basso e quindi egli non deve commettere degli errori di percorso in particolare nei tratti rocciosi. Magic Ring (sinistra) e suo uso nella progressione in conserva (sotto). Tipo corda fattore caduta forza d'arresto tipo bloccante note Tibloc rottura camicia corda semplice Ropeman rottura camicia nuova nodo prusik diametro mm 10,5 0,5 371 Tibloc inizio rottura camicia corda 0,5 349 Ropeman 0,5 408 nodo prusik Tibloc rottura camicia corda semplice Ropeman rottura camicia vecchia nodo prusik diametro mm 11 0,5 410 Tibloc inizio rottura camicia corda 0,5 406 Ropeman 0,5 420 nodo prusik Tibloc rottura camicia mezza corda Ropeman rottura camicia e rottura di 1 trefolo nuova nodo prusik camicia leggermente fusa diametro 9 mm 0,5 368 Tibloc inizio rottura camicia corda 0,5 372 Ropeman rottura camicia 0,5 361 nodo prusik Tibloc rottura camicia mezza corda Ropeman rottura camicia vecchia nodo prusik camicia leggermente fusa diametro 9 mm 0,5 418 Tibloc inizio rottura camicia corda 0,5 393 Ropeman rottura camicia e rottura di 2 trefoli 0,5 400 nodo prusik camicia leggermente fusa

7 Pagina 7 Anno III, Numero 3 IN SVOLGIMENTO IL 2 CORSO PER ISTRUTTORE DI ARRAMPICATA LIBERA Ha preso il via il secondo corso per istruttore di arrampicata libera. La prima fase del corso/esame si è svolta il 16, 17 e 18 settembre alla Pietra di Bismantova, con una fase di formazione/selezione, arrampicata su monotiri e vie a più tiri, manovre di assicurazione, autoassicurazione e di autosoccorso. Una parte del corso sarà dedicata alla fisiologia e allenamento, materiali e didattica. La seconda parte di verifica si svolgerà il 7, 8 e 9 ottobre ad Arco di Trento. In bocca al lupo ai partecipanti. RADUNO SCIALPINISTICO DELL ITALIA CENTRALE Nei giorni 30 e 31 marzo, 1 e 2 aprile si è tenuto a Prati di Tivo il 3 Raduno Scialpinistico dell'appennino Centrale. Folta partecipazione di circa un centinaio di scialpinisti provenienti da tutta Italia. Sono stati raggiunti il Corno grande, il Monte Corvo, L'Intermesoli, il Monte di Mezzo, La Sella dei Due Corni. Il Ter era rappresentato da 12 scialpinisti da Lucca, 3 da Parma, 7 dalla Scuola Bismantova, 2 dalla Pietramora e 2 da Bologna. Luca Mazzoleni è stato l'organizzatore del raduno e ha splendidamente condotto le gite. CONCLUSO IL CORSO PER ISTRUTTORE DI SCI-ALPINISMO Si è conclusa la seconda parte del corso svolto presso la Capanna Coaz in Engadina. Gli istruttori e gli allievi hanno proficuamente utilizzato le quattro giornate sugli splendidi ghiacciai del Roseg e del Sella, raggiungendo le vette del Caputschin, del La Sella, dei Gemelli, della Muongia, del Piz Roseg e del Piz Sella. Congratulazioni ed un augurio di un proficuo impegno per le scuole ai prossimi istruttori di sci alpinismo. CORSO DI AGGIORNAMENTO PER ISTRUTTORI SEZIONALI La Scuola Interregionale di Alpinismo, su incarico della Commissione Scuole TER, ha programmato per il 2006 un Corso di Aggiornamento sulle tecniche di neve e ghiaccio riservato a Istruttori Sezionali di Alpinismo e Sci Alpinismo Il Corso si è svolto nei giorni 16 e 17 settembre 2006 nel gruppo del Monte Disgrazia presso il rifugio Ventina (1970 mt.). Scopo di tale corso è di offrire alle Scuole un supporto per l aggiornamento dei propri organici e di creare i presupposti per una partecipazione ai prossimi corsi per istruttori titolati. SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO PER ISTRUTTORI DI ALPINISMO Si è svolto con regolarità il corso di aggiornamento obbligatorio per I.A. tenutosi in Marmolada a fine Giugno. Gli Istruttori che hanno partecipato hanno dimostrato competenza e interesse verso gli aggiornamenti proposti. Purtroppo alcuni istruttori non si sono presentati alla seconda chiamata e pertanto, come da regolamento,verrà proposto alla CNSASA il ritiro del loro titolo. VAL DI MELLO: un incanto che non può finire! ll comitato in difesa della Val di Mello ha iniziato la raccolta firme contro il progetto della Geogreen spa di captare TUTTI i torrenti che alimentano la Val di Mello. Per maggiori dettagli e per firmare la petizione vi rimando al link. f irmapetizione Informazione del 4 agosto 06 di Alessandro Pedrazzi - Scuola Bismantova SCRIVI LE TUE SALITE! Ricordiamo che sul sito abbiamo una sezione dedicata alle prime salite di roccia, ghiaccio, scialpinismo ed una dedicata agli itinerari consigliati. Inoltre è stato inserito dal buon Michele Aleardi un forum dove si possono inserire commenti su itinerari, proporre gite, indicazioni sulle condizioni ecc Il testo, il commento, le eventuali foto e la relazione degli itinerari alpinistici vanno trasmessi all indirizzo di posta elettronica: info@cisasater.it altrimenti per il forum basta iscriversi seguendo le semplici istruzioni fornite direttamente sul sito. CORSI PER ISTRUTTORI NAZIONALI In parallelo abbiamo anche i Corsi per Istruttori Nazionali di Alpinismo e di Arrampicata Libera dove il TER partecipa con alcuni Istruttori. In bocca al lupo a tutti quanti!

8 Pagina 8 Anno III, Numero 3 Ho ricevuto recentemente due lettere che ritengo interessanti e didattiche. -La prima affronta il ruolo importante degli istruttori sul fronte della sicurezza ed il tipo di impatto che abbiamo sugli allievi, psicologico e materiale. -La seconda lettera ci propone l annoso ed irrisolto, almeno ai più, problema dei dopo corsi. Abbiamo un forum sul sito. Proviamo ad intavolare una discussione costruttiva. Bruno Nell agosto scorso la Scuola di Alpinismo Alpi Apuane terminò il proprio corso al Rif. Vajolet. Al mattino furono percorse varie vie nella zona delle Torri. Era in programma una salita nel pomeriggio, ma fu deciso di non effettuarla per il tempo pessimo che si stava chiaramente avvicinando, confermato anche dalle previsioni meteo. A questo punto ripeto le testimonianze del Direttore del Corso (INA) e di altri due istruttori della Scuola. mentre i nostri scendevano al rifugio o si apprestavano a scendere, saliva il gruppo di un altra Scuola con numerosi allievi e vari istruttori, decisi a iniziare le salite, salvo il parere contrario di uno di essi, INA, che se ne andò protestando. Istruttori e allievi erano riccamente forniti di materiale da arrampicata ma nessuno aveva uno zaino o una mantellina e molti erano in pantaloni corti. Iniziarono le salite. Furono presi da un violento temporale con grandinata e tornarono scaglionati fino a tarda notte. Alcuni allievi sembravano choccati.. Nessun segno di pentimento fu percepito da parte dei nostri testimoni anzi qualcuno sembrava fiero di quanto avvenuto. Non mi sembra un buon esempio per prevenire gli incidenti in montagna. Angelo Nerli (Istruttore Emerito) Approfittando dell invito gentilmente fattomi dall amico Bruno, vorrei esprimere alcune mie considerazioni sull argomento Scuole. Le Scuole sono una delle componenti fondamentali del Club Alpino Italiano. Il loro compito è di grandissima rilevanza in quanto sono loro, con i vari tipi di corsi, ad insegnare le tecniche più adeguate a procedere con sicurezza sui diversi percorsi e nelle diverse situazioni che la montagna presenta. Una ulteriore dimostrazione della validità della loro funzione si ha leggendo i numeri degli interventi del CNSAS: gli interventi per soci CAI, alpinisti o escursionisti, che hanno frequentato corsi regolari presso una qualunque scuola sono in numero praticamente irrilevante rispetto al totale. Quando si parla di formazione si parla sempre di Scuole, ma le Scuole sono fatte da persone e cioè dagli istruttori ed è a loro che chiaramente deve essere rivolto il plauso per la capacità, la pazienza e la disponibilità che mettono nello svolgere la loro opera di insegnamento. E non va dimenticato che moltissimi di loro sono anche membri del sopra ricordato CNSAS e quindi doppiamente meritevoli. Passando ora a considerare gli allievi delle Scuole, credo si possa, schematizzando molto, distinguere due categorie: - persone già socie CAI che ad un certo momento sentono appunto il desiderio di migliorare il loro bagaglio tecnico - persone che si iscrivono al CAI appositamente per frequentare un corso, attratte dai motivi più diversi Il primo tipo di regola non presenta problemi: essendo già soci sono sicuramente già ben inseriti in qualche gruppo della Sezione e finito il corso rientrano nei ranghi continuando a partecipare alle attività sociali. Per il secondo gruppo la cosa può non essere così semplice specialmente quando si tratta di persone isolate che, terminato il corso, dovrebbero potersi inserire nella vita della Sezione facendo amicizie ed entrando a far parte di un gruppo. Purtroppo, invece, l attività sociale spesso si svolge in gruppi chiusi che tendono, anche se involontariamente, a respingere i nuovi ingressi. La dimostrazione di quanto detto la si ha guardando l andamento dei rinnovi delle tessere: per fare il corso in genere viene richiesta l iscrizione al CAI, ma dei partecipanti nuovi soci spessissimo l anno dopo non si trova più traccia. Ecco allora che forse occorrerebbe una collaborazione molto stretta fra la Scuola e le altre componenti della Sezione per quella che usando un termine di marketing si potrebbe chiamare post vendita. Chiaramente sono il primo a rendermi conto che si tratta di una cosa più facile a dirsi che a farsi, ma sono anche convinto che sia una cosa strettamente necessaria. La Sezione dovrebbe possibilmente organizzare attività specifiche per queste persone, attività mirate appunto ad ottenere un loro graduale inserimento nella vita sociale, e non parlo solo di gite, ma anche di serate, conferenze e simili che facciano conoscere e capire quali sono gli scopi, gli ideali, il modo di concepire la montagna da parte del CAI. Nello stesso tempo anche la Scuola, oltre agli insegnamenti tecnici ovviamente fondamentali, dovrebbe forse anche lei mettere un po più l accento sulla parte etica del Club Alpino ricordando appunto che il primo articolo dello Statuto dice che il Club Alpino ha per scopo l alpinismo in ogni sua manifestazione, lo studio delle montagne e la difesa del loro ambiente naturale E chiaro che tutte queste sono solo opinioni personali di un socio ultra cinquantennale, opinioni che possono essere anche sbagliate e comunque discutibilissime. Concludo ringraziando per lo spazio a disposizione ed augurando a tutti buon lavoro. Riccardo Focardi (pres. Gruppo Regionale Toscano)

Manovre di autosoccorso: Paranchi

Manovre di autosoccorso: Paranchi Angela Montanari Paranchi Pag. 1/8 Manovre di autosoccorso: Paranchi Recupero di ferito con paranco mezzo Poldo con piastrina. Questo sistema di recupero va adottato, oltre che in alpinismo su ghiaccio

Dettagli

La catena di assicurazione in ferrata

La catena di assicurazione in ferrata Club Alpino Italiano Sezione Pontedera Scuola Cosimo Zappelli Scuola Lucca Scuola Alpi Apuane Corso monotematico su vie ferrate 2013 (M-F1) La catena di assicurazione in ferrata giovedì 9 maggio 2013 a

Dettagli

CDR LA SCALETTA DELLA SCALATA

CDR LA SCALETTA DELLA SCALATA CDR L E D I S P E N S E D E L C ORSO D I R O C C I A P R O G R E S S I O N E D E L L A C O R D A T A LA SCALETTA DELLA SCALATA Questa dispensa riporta in maniera schematica: 1. le fasi della progressione

Dettagli

Ancoraggi e tecniche di assicurazione

Ancoraggi e tecniche di assicurazione Scuola di Alpinismo e Scialpinismo FALC CORSO DI ALPINISMO AVANZATO A2 2012 Ancoraggi e tecniche di assicurazione Claudio Caldini (INSA) Ramon Maj (IA) Ancoraggi su roccia Ancoraggi naturali spuntoni,

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

La preparazione per le gare brevi

La preparazione per le gare brevi I documenti di www.mistermanager.it La preparazione per le gare brevi La maggior parte delle competizioni su cui si cimentano i podisti, sono le gare su strada, le cui lunghezze solitamente sono intorno

Dettagli

LA CATENA DI ASSICURAZIONE: LA NORMATIVA EUROPEA E I COMPONENTI

LA CATENA DI ASSICURAZIONE: LA NORMATIVA EUROPEA E I COMPONENTI Commissione Lombarda Materiali e Tecniche LA CATENA DI ASSICURAZIONE: LA NORMATIVA EUROPEA E I COMPONENTI Andrea Manes SICUREZZA Inerente materiali e tecniche Parliamo di catena di assicurazione senza

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

TECNICHE DI RECUPERO DA CREPACCIO

TECNICHE DI RECUPERO DA CREPACCIO CLUB ALPINO ITALIANO Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Sci Alpinismo Scuola Centrale di Alpinismo Scuola Centrale di Sci Alpinismo TECNICHE DI RECUPERO DA CREPACCIO Approvato dalla CNSASA il

Dettagli

COME FARE UNA CORDA PER ARCO

COME FARE UNA CORDA PER ARCO COME FARE UNA CORDA PER ARCO Dedicato a tutti gli arcieri che preferiscono costruirsi le proprie corde dell arco, anziché acquistarle pronte in fabbrica. Tenere presente che specie per la prima volta,

Dettagli

CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE

CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE Arco di Trento 31 ottobre 2004 a cura di Vittorio Bedogni ( CCMT - INA - INSA ) CONTENUTO : Introduzione

Dettagli

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità

Dettagli

Tike Saab guide alpine

Tike Saab guide alpine Tike Saab guide alpine Arrampicata su roccia e vie ferrate Dalla mia esperienza di guida alpina ho cercato di sintetizzare al massimo le cose più utili e necessarie per iniziare a frequentare la montagna

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure International School of Siena Procedura di ammissione L International School of Siena accoglie culture e nazionalità diverse. Offriamo un educazione generale utilizzando l inglese come lingua veicolare,

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

Le frasi sono state mescolate

Le frasi sono state mescolate Roma o Venezia? 1 Questo percorso ti aiuterà a capire che cosa sia e come si costruisca un testo argomentativo Nella prossima pagina troverai un testo in cui ad ogni frase corrisponde un diverso colore.

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

La "sosta classica" Nella "sosta classica", i due ancoraggi sono collegati tra loro con due moschettoni ed un anello di cordino.

La sosta classica Nella sosta classica, i due ancoraggi sono collegati tra loro con due moschettoni ed un anello di cordino. La "sosta classica" 6 aprile 2005 La progressione della cordata su una parete è caratterizzata dal movimento non contemporaneo degli alpinisti. Durante la progressione della cordata, la sosta è il punto

Dettagli

PER RIPASSARE NODI E MANOVRE

PER RIPASSARE NODI E MANOVRE PER RIPASSARE NODI E MANOVRE COLLEGAMENTO DELLA CORDATA Nodo delle guide con frizione Detto anche nodo Savoia o Otto ripassato. Deve essere eseguito il più vicino possibile all'imbrago e possibilmente

Dettagli

Le Fasi della manovra sono:

Le Fasi della manovra sono: È indispensabile per una questione di sicurezza imparare a svolgere la manovra seguendo una sequenza di operazioni predeterminate. Le Fasi della manovra sono: 1. Auto-assicurazione 2. Predisposizione dell'ancoraggio

Dettagli

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS FONDAZIONE ZANETTI ONLUS LINEE GUIDA PER RICHIEDERCI UN SOSTEGNO PER IL 2016 (Le richieste devono pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2015) FONDAZIONE ZANETTI ONLUS Linee guida per la presentazione,

Dettagli

MOCA. Modulo Candidatura. http://www.federscacchi.it/moca. moca@federscacchi.it. [Manuale versione 1.0 marzo 2013]

MOCA. Modulo Candidatura. http://www.federscacchi.it/moca. moca@federscacchi.it. [Manuale versione 1.0 marzo 2013] MOCA Modulo Candidatura http://www.federscacchi.it/moca moca@federscacchi.it [Manuale versione 1.0 marzo 2013] 1/12 MOCA in breve MOCA è una funzionalità del sito web della FSI che permette di inserire

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

LA CATENA DI ASSICURAZIONE. Lezione a cura di Torrini Andrea

LA CATENA DI ASSICURAZIONE. Lezione a cura di Torrini Andrea LA CATENA DI ASSICURAZIONE Lezione a cura di Torrini Andrea PARLEREMO IN QUESTA LEZIONE DI: Significato di CATENA DI ASSICURAZIONE Dimensionamento della CATENA DI ASSICURAZIONE Forza di Arresto Fattore

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Gentile Dirigente Scolastico,

Gentile Dirigente Scolastico, Gentile Dirigente Scolastico, grazie per aver aderito al progetto VALES, un progetto del Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con l INVALSI. Come sa, l obiettivo del progetto VALES è quello

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

MAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL

MAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL Roberto Bagnoli MAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL www.climbingtraining.it DESCRIZIONE SW DA ALLENAMENTO 6 7 6 permettono invece di far lavorare soggetti di livello molto diverso sulla stessa inclinazione.

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana. Regole per il corretto funzionamento della posta elettronica

Consiglio regionale della Toscana. Regole per il corretto funzionamento della posta elettronica Consiglio regionale della Toscana Regole per il corretto funzionamento della posta elettronica A cura dell Ufficio Informatica Maggio 2006 Indice 1. Regole di utilizzo della posta elettronica... 3 2. Controllo

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

COMUNIC@CTION INVIO SMS

COMUNIC@CTION INVIO SMS S I G e s t S.r.l S e d e l e g a l e : V i a d e l F o r n o 3 19125 L a S p e z i a T e l e f o n o 0187/284510/15 - F a x 0187/525519 P a r t i t a I V A 01223450113 COMUNIC@CTION INVIO SMS GUIDA ALL

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA

Dettagli

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

TECNICA E TATTICA VOLLEY

TECNICA E TATTICA VOLLEY TECNICA E TATTICA VOLLEY Dalla posizione di attesa, e a seconda del tipo di attacco avversario, il muro e la difesa optano per dei cambiamenti di posizione, al fine di rendere più facile la ricostruzione.

Dettagli

Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center

Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center A differenza degli altri test pubblicati da Garmin, il test di Yasso necessita di un approfondimento. Il test di Yasso è un test molto

Dettagli

Oggetto: Corso di Formazione per Istruttori Sezionali di Alpinismo 2014

Oggetto: Corso di Formazione per Istruttori Sezionali di Alpinismo 2014 Parma, 27 Novembre 2013 Ai: Direttori Scuole di Alpinismo Area Interregionale T.E.R. Presidenti Sezioni CAI Area Interregionale T.E.R. Presidenti Gruppi Regionali Emilia Romagna e Toscana Loro sedi Loro

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

Il corso di italiano on-line: presentazione

Il corso di italiano on-line: presentazione Il corso di italiano on-line: presentazione Indice Perché un corso di lingua on-line 1. I corsi di lingua italiana ICoNLingua 2. Come è organizzato il corso 2.1. Struttura generale del corso 2.2. Tempistica

Dettagli

Manuale Utente per la Domanda di Iscrizione nell Elenco Revisori degli Enti Locali

Manuale Utente per la Domanda di Iscrizione nell Elenco Revisori degli Enti Locali Manuale Utente per la Domanda di Iscrizione nell Elenco Revisori degli Enti Locali INDICE DEI CONTENUTI 1 PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO 3 1.1 DEFINIZIONE DEI TERMINI/GLOSSARIO 3 2 MODALITÀ DI REGISTRAZIONE

Dettagli

Resoconto «scuola in movimento» per l'anno scolastico 2013/14

Resoconto «scuola in movimento» per l'anno scolastico 2013/14 22/01/2015 Resoconto «scuola in movimento» per l'anno scolastico 2013/14 Strutture diurne 1. Situazione di partenza «scuola in movimento» è un programma di portata nazionale dell Ufficio federale dello

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

Capitolo 3: Cenni di strategia

Capitolo 3: Cenni di strategia Capitolo 3: Cenni di strategia Le "Mobilità" L obiettivo fondamentale del gioco è, naturalmente, catturare semi, ma l obiettivo strategico più ampio è di guadagnare il controllo dei semi in modo da poter

Dettagli

LINEA DIRETTA CON ANFFAS

LINEA DIRETTA CON ANFFAS LINEA DIRETTA CON ANFFAS SONDAGGIO TELEFONICO Com è nata l idea del Sondaggio? Il sondaggio nasce dall esigenza, fortemente avvertita nel corso degli ultimi anni, da Anffas Nazionale di trovare un modo

Dettagli

Egregio Dirigente, INVALSI Villa Falconieri - Via Borromini, 5-00044 Frascati RM tel. 06 941851 - fax 06 94185215 www.invalsi.it - c.f.

Egregio Dirigente, INVALSI Villa Falconieri - Via Borromini, 5-00044 Frascati RM tel. 06 941851 - fax 06 94185215 www.invalsi.it - c.f. Egregio Dirigente, Le scrivo per informarla che sono state avviate le procedure per la realizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti per l anno scolastico 2009/10 nell ambito del Servizio

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto

Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto 1 Come mi devo comportare quando assumo un dipendente, un collaboratore o uno stagista? Che conseguenze subisco se non provvedo

Dettagli

RECUPERO da CREPACCIO

RECUPERO da CREPACCIO recupero da crepaccio 1 RECUPERO da CREPACCIO G. Galli - maggio 2010 recupero da crepaccio 2 premessa 1 condizioni dell incidente la caduta in un crepaccio può verificarsi per un alpinista: legato e preventivamente

Dettagli

1) E costituita, con sede in Trescore Balneario, via dell Albarotto. una associazione di volontariato senza scopi di lucro, per fini di

1) E costituita, con sede in Trescore Balneario, via dell Albarotto. una associazione di volontariato senza scopi di lucro, per fini di STATUTO COSTITUZIONE E SCOPI 1) E costituita, con sede in Trescore Balneario, via dell Albarotto una associazione di volontariato senza scopi di lucro, per fini di solidarietà e con durata illimitata,

Dettagli

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova

Dettagli

REGOLAMENTO SETTORE EQUITAZIONE

REGOLAMENTO SETTORE EQUITAZIONE Accademia di Formazione Equestre REGOLAMENTO SETTORE EQUITAZIONE DISCIPLINA DELLE ABILITAZIONI A MONTARE DI CAVALIERI E AMAZZONI 1. Tutte le AUTORIZZAZIONI/PATENTI/BREVETTI (di seguito abilitazioni ) prevedono

Dettagli

REGOLE PER L ESAME (agg.te settembre 2015)

REGOLE PER L ESAME (agg.te settembre 2015) Informatica e Programmazione (9 CFU) Ingegneria Meccanica e dei Materiali REGOLE PER L ESAME (agg.te settembre 2015) Modalità d esame (note generali) Per superare l esame, lo studente deve sostenere due

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE IN CLASSE PREVISTA NELL AMBITO DEL PROGETTO M2014 PROMOSSO DALL ACCADEMIA DEI LINCEI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il Centro matematita,

Dettagli

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

Procedura di iscrizione alla Piattaforma On Line

Procedura di iscrizione alla Piattaforma On Line PUNTO 1 Procedura di iscrizione alla Piattaforma On Line Accedere dal proprio browser internet al sito: http://www.qeselearning.it/ NOTA: è preferibile utilizzare Chrome o Firefox La schermata che le apparirà

Dettagli

La catena di assicurazione

La catena di assicurazione La catena di assicurazione A cosa serve la corda? A trattenere una eventuale caduta Solo questo? Che cosa succede al momento dell arresto di una caduta? L arrampicatore avverte uno strappo Quanto è violento

Dettagli

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 Progetto ICoNLingua Scienza senza Frontiere CsF- Italia Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 1. Introduzione La valutazione sia in itinere

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

PULCINI. Programma MILAN LAB

PULCINI. Programma MILAN LAB PULCINI Programma MILAN LAB SEDUTA DI ALLENAMENTO PULCINI 40% SCHEMI MOTORI DI BASE CAPACITÀ MOTORIE 60% CAPACITÀ COORDINATIVE 50% 10% CAPACITÀ CONDIZIONALI Rapidità BASSO GRADO DI DIFFICOLTÀ MEDIO GRADO

Dettagli

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Prepararsi e sapere preparare all adozione Il punto sulle esperienze dei corsi per le coppie candidate all adozione

Prepararsi e sapere preparare all adozione Il punto sulle esperienze dei corsi per le coppie candidate all adozione Enti Autorizzati alle prese con il Protocollo Regione Emilia Romagna Già dalla firma del protocollo regionale gli EE.AA hanno mostrato le più diverse posizione: si andava dai contrari ad ogni costo fino

Dettagli

FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR

FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR Strategie di Marketing e Segreti per Negoziare con Successo le Sponsorizzazioni per i Tuoi Eventi 2 Titolo SOLDI DAGLI SPONSOR Autore Filippo Maria Cailotto Editore

Dettagli

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* PROCEDURA GESTIONALE sigla:pd20 Pag. 1 di 5 DEL CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* 0 1 emissione Rev. Data Motivazioni Convalida Approvazione Pag. 2 di 5 INDICE 1.0 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2.0

Dettagli

CHO OYU 8201 m RELAZIONE TECNICA DELLA SALITA PER LA VIA NORMALE SUL LATO NORD (TIBET)

CHO OYU 8201 m RELAZIONE TECNICA DELLA SALITA PER LA VIA NORMALE SUL LATO NORD (TIBET) CHO OYU 8201 m RELAZIONE TECNICA DELLA SALITA PER LA VIA NORMALE SUL LATO NORD (TIBET) IL CHO OYU VISTO DALLA PIANA DI TINGRI LA VIA NORMALE SUL VERSANTE NORD-OVEST TEMPISTICA PER LA SALITA E DISCESA CAMPO

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

L unica linguaggi, consueti. domande e ambiti imprevisti o, comunque, diversi, in generale, da quelli più

L unica linguaggi, consueti. domande e ambiti imprevisti o, comunque, diversi, in generale, da quelli più GIOCHI MATEMATICI ANNO SCOLASTICO PER 2009 SCUOLA - 2010 PRIMARIA Il di Centro Gruppo Matematica di ricerca F. Enriques sulla didattica dell'università della matematica degli Studi nella scuola di Milano,

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Giovanni Lombisani. Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO. I.D.

Giovanni Lombisani. Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO. I.D. Giovanni Lombisani Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO Questa relazione, come quelle dei miei colleghi che seguiranno in riferimento

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Gli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere.

Gli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere. Torino, 24 gennaio 2012 Oggetto: Accordo Stato Regioni per la formazione dei lavoratori ai sensi dell articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n*81 NOTA INFORMATIVA Dopo quasi tre anni

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

Questionario di gradimento rivolto a Genitori e Studenti. a. s. 2014/15

Questionario di gradimento rivolto a Genitori e Studenti. a. s. 2014/15 Questionario di gradimento rivolto a Genitori e Studenti a. s. 2014/15 Il questionario genitori è stato somministrato durante il secondo colloquio quadrimestrale. Pertanto il campione esaminato è costituito

Dettagli

Guida rapida ai percorsi formativi

Guida rapida ai percorsi formativi Guida rapida ai percorsi formativi Aspirante Guida alpina e Guida alpina Maestro d Alpinismo Corsi Propedeutici I Corsi Propedeutici sono moduli informativi organizzati dal Collegio Regionale delle Guide

Dettagli

ACQUISTI DI BENI E SERVIZI IN MEPA E CONSIP

ACQUISTI DI BENI E SERVIZI IN MEPA E CONSIP ACQUISTI DI BENI E SERVIZI IN MEPA E CONSIP Vista la Legge N 228 del 24/12/2012 (entrata in vigore il 01/01/2013) e la circolare n 18/2013 Prot. N. 11054, nell ottica di procedere in modo uniforme all

Dettagli

Orientamento in uscita - Università

Orientamento in uscita - Università ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche

Dettagli

ammesso solo con il tuo consenso. Le modifiche apportate hanno lo scopo di semplificare il controllo di quali

ammesso solo con il tuo consenso. Le modifiche apportate hanno lo scopo di semplificare il controllo di quali CHE COSA SONO I COOKIES E COME LI UTILIZZIAMO Un cookie è un semplice file di testo che viene memorizzato sul tuo computer o dispositivo mobile dal server di un sito web e che solo quel server sarà in

Dettagli

LA PIRAMIDE DEL MOVIMENTO: educhiamo gli schemi motori di base per ottenere abilità motorie. LEZIONE bambini 6/8 anni

LA PIRAMIDE DEL MOVIMENTO: educhiamo gli schemi motori di base per ottenere abilità motorie. LEZIONE bambini 6/8 anni LA PIRAMIDE DEL MOVIMENTO: educhiamo gli schemi motori di base per ottenere abilità motorie LEZIONE bambini 6/8 anni ( adattamento allo spazio) Muoversi liberamente nella palestra palleggiando, Cambiare

Dettagli

UTILIZZO DELLA PSICOCINETICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E IN AMBITO SPORTIVO

UTILIZZO DELLA PSICOCINETICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E IN AMBITO SPORTIVO UTILIZZO DELLA PSICOCINETICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E IN AMBITO SPORTIVO Le capacità cognitive richieste per far fronte alle infinite modalità di risoluzione dei problemi motori e di azioni di gioco soprattutto

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

COMMISSIONE QUALITA. Oggetto: Relazione valutazione questionario soddisfazione genitori a.s. 12/13

COMMISSIONE QUALITA. Oggetto: Relazione valutazione questionario soddisfazione genitori a.s. 12/13 COMMISSIONE QUALITA Bergamo, 10 maggio 2013 Oggetto: Relazione valutazione questionario soddisfazione genitori a.s. 12/13 Il sondaggio effettuato via mail ha sostituito alle quattro opzioni indicate una

Dettagli

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI Pag. 1 di pag. 5 NORME UNI EN ISO 9001 : 2008 MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. PROCEDURA 4.1 Obiettivi e tempi della comunicazione

Dettagli