La politica del lavoro. Politiche del lavoro: una definizione
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- Agnolo Lolli
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1 Politiche del lavoro: una definizione «quell insieme di interventi pubblici rivolti alla tutela dell interesse collettivo dell occupazione» (Vesan e Ferrera 2006)
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7 Il modello di politica del lavoro italiano Tale modello poggia su tre gambe principali: 1. Una legislazione sui rapporti di lavoro di stampo garantista volta alla tutela della occupazione a tempo pieno e indeterminato 2. Un sistema di ammortizzatori sociali incentrato esclusivamente sul pilastro assicurativo (con garantiti, semi-garantiti e non garantiti) 3. Un sistema fino alla fine degli anni 90 di monopolio pubblico del collocamento altamente inefficace, con uno scarsissimo investimento per altre misure proattive
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9 Strategia europea per l occupazione 4 PILASTRI: - Aumentare l occupabilità - Sviluppare l imprenditorialità - Sviluppare la flessibilità - Rafforzare le pari opportunità OBIETTIVI - Tasso di occupazione del 70% (56) - Tasso di occupazione femminile del 60% (47) - Tasso di occup. per lavoratori anziani (55-64 a) del 50% (42)
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11 A partire dagli anni 80: tentativi di ridefinizione del modello Le sfide - Aumento della spesa pubblica - Decollo del debito pubblico - Aumento del tasso di disoccupazione - Trasformazione economica (terziarizzazione)
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24 Le riforme degli anni Novanta-Duemila 1 (l. 196 del 1997) La regolazione dei rapporti di lavoro - Marcata flessibilizzazione in entrata del mercato del lavoro (introduzione lavoro interinale; diffusione co.co.co; modifiche part-time e tempo determinato) Le misure di sostegno al reddito - Circoscrivere durata CIGS - Innalzamento importo indennità di disoccupazione Le politiche proattive - Interventi volti alla promozione occupazionale e allo sviluppo locale - Svolta SPI: abolizione monopolio pubblico del collocamento
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26 Le riforme degli anni Novanta-Duemila 2 (l. 30 del 2003) La regolazione dei rapporti di lavoro - Processo di flessibilizzazione del mercato del lavoro legge Biagi (flessib. in uscita: tentativo di riforma art. 18) Le misure di sostegno al reddito - Tentativo (fallito) di riforma degli ammortizzatori sociali (aumento importi: l. 80 del 2005; l. 247 del 2007) Le politiche proattive - Regionalizzazione Spi: Riforma Titolo V (competenza concorrente) - Nuova disciplina apprendistato
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30 La riforma Fornero (l. n. 92/2012): la nuova regolazione del mercato del lavoro Si tratta di un intervento di carattere generale che tocca, seppure con un diverso grado di incisività, tutti e tre i sottogruppi di politica del lavoro.
31 La nuova regolazione del mercato del lavoro 1 La regolazione dei rapporti di lavoro Il governo si propone di redistribuire più equamente le tutele dell impiego intervenendo su 2 fronti: la disciplina dei licenziamenti individuali (art. 18) e quella relativa ai rapporti di lavoro a termine. L obiettivo è favorire il ricorso al contratto a tempo indeterminato, allentando la rigidità delle sanzioni connesse al licenziamento illegittimo e circoscrivendo l utilizzo del lavoro atipico.
32 La nuova regolazione del mercato del lavoro 2 Le misure a sostegno del reddito La riforma interviene sul sistema degli ammortizzatori sociali, stabilendo una più netta separazione tra le misure di sostegno al reddito in caso di disoccupazione e le integrazioni salariali in caso di sospensione o riduzione dell orario di lavoro. E previsto l istituzione di un nuovo schema, denominato Assicurazione sociale per l impiego (Aspi) che dovrebbe rappresentare l unico schema di garanzia del reddito in caso di disoccupazione (durata massima: 12 m; ammontare: 75% primi 6 mesi, poi 60%)
33 La nuova regolazione del mercato del lavoro 3 Le politiche proattive Le principali novità riguardano i contratti di lavoro con contenuti formativi. La riforma Fornero intende favorire il ricorso all apprendistato che viene considerato come il canale prevalente di accesso al mercato del lavoro per i giovani.
34 La riforma Renzi-Poletti la nuova regolazione del mercato del lavoro Obiettivo: favorire il rilancio dell occupazione, riformare il mercato del lavoro ed il sistema delle tutele. Fra le misure previste: - il decreto Poletti (poi l. 78 del 2014) il Jobs Act (l. 183 del 2014)
35 La riforma Renzi-Poletti (legge 78/2014): la nuova regolazione del mercato del lavoro 1 Una prima parte della riforma del lavoro realizzata dal governo Renzi è costituita: dal decreto-legge 20 marzo 2014, n. 34 (Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese, decreto Poletti) convertito in legge 16 maggio 2014, n. 78.
36 La riforma Renzi-Poletti (legge 183/2014): la nuova regolazione del mercato del lavoro Il principale nodo attorno a cui ruota lo scontro riguarda il Jobs Act (la delega in materia di lavoro). In particolare, la legge 183 del 2014 per la riforma del mercato del lavoro prevede 5 diverse deleghe al governo in materia di: - ammortizzatori sociali, - servizi per il lavoro e politiche attive, - semplificazione delle procedure e degli adempimenti, - riordino delle forme contrattuali e dell attività ispettiva, - tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
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40 Jobs Act ATTUAZIONE DELLE DELEGHE Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 6 marzo i primi 2 decreti attuativi Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23 Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti
41 Jobs Act ATTUAZIONE DELLE DELEGHE Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 Nuovi ammortizzatori sociali per il 2015: Nuova assicurazione sociale per l impiego (NASPI) Assegno sociale di disoccupazione (ASDI) Indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (DIS-COL)
42 ATTUAZIONE DELLE DELEGHE Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 NASPI Beneficiari: vale per tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perso l impiego e che hanno cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro ed almeno 30 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi. Durata: dopo i primi 4 mesi di pagamento, la Naspi viene ridotta del 3% al mese e la durata prevista è di un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive degli ultimi 4 anni di lavoro (anche non continuativo) ed avrà in ogni caso una durata massima di 24 mesi. Ammontare: l ammontare dell indennità è commisurato alla retribuzione e non può eccedere i 1300 euro Questa indennità è condizionata alla partecipazione ad iniziative di politiche attive.
43 ATTUAZIONE DELLE DELEGHE Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 ASDI Beneficiari: viene introdotto in via sperimentale per il 2015 l assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. Durata: la durata dell assegno è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito. Ammontare: l ammontare dell assegno sarà pari al 75% della retribuzione Naspi.
44 ATTUAZIONE DELLE DELEGHE Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati DIS-COL Beneficiari: è l indennità di disoccupazione per i co.co.pro. (iscritti alla gestione separata Inps) che perdono il lavoro. Durata: la durata è pari alla metà delle mensilità contributive versate fino ad un massimo di 6 mesi. Ammontare: è rapportata al reddito e l importo è graduato con per la Naspi con un tetto massimo di 1300 euro e un taglio mensile del 3% a partire dal quinto mese di erogazione. Anche questa indennità è condizionata alla partecipazione ad iniziative di politiche attive.
45 JOBS ACT/ Contratto a tutele crescenti, il nuovo articolo 18 Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23 Per i nuovi assunti con il contratto a tutele crescenti la regola generale, in caso di licenziamento illegittimo, sarà l'indennizzo monetario crescente, in base all'anzianità di servizio, con un tetto a 24 mensilità. Il reintegro nel posto di lavoro (la tutela reale) resterà soltanto per i licenziamenti discriminatori e in una fattispecie limitata di licenziamento disciplinare: quando il fatto materiale contestato è insussistente. (La regola applicabile ai nuovi licenziamenti è quella del risarcimento in misura pari a due mensilità per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mesi). Oggi il contratto a tempo indeterminato costa significativamente meno di ogni altra tipologia Il Sole 24 Ore - leggi su
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