La personalità non si sviluppa nel vuoto, ma attraverso il movimento, le sensazioni ed il pensiero di un corpo specifico.

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1 La personalità non si sviluppa nel vuoto, ma attraverso il movimento, le sensazioni ed il pensiero di un corpo specifico. Karen Machover La figura umana è qualcosa che attrae presto il bambino che, lasciato libero di disegnare qualsiasi tema, si sente di eseguire per lo più il pupazzo come prima e più diretta espressione di sè, in altre parole del vissuto che egli ha di se, sottoforma di percezione di se stesso.

2 Il test del disegno della famiglia permette di cogliere alcuni aspetti importanti per la crescita di un bambino. Disegnando la propria famiglia emergono sentimenti e situazioni non sempre esplicite o percepite dall adulto, ad esempio: - timori verso l ambiente esterno - paura di crescere - gioia - amore per la vita

3 Aspetti da osservare mentre il bambino disegna: il primo e l ultimo personaggio disegnato la vicinanza tra i personaggi le cancellature l omissione o l aggiunta di qualche membro l espressione del volto dei personaggi

4 Tutto ciò ci porta a distinguere tre livelli di interpretazione: IL LIVELLO GRAFICO IL LIVELLO DELLE STRUTTURE FORMALI IL LIVELLO DEL CONTENUTO

5 LIVELLO GRAFICO Nel tratto del disegno bisogna distinguere l ampiezza e la forza Le linee possono essere tracciate: con gesti ampi con gesti poco ampi (grande espansione vitale e facile estroversione) (inibizione dell espansione vitale, forte tendenza a ripiegarsi su se stesso)

6 La forza del tratto si estrinseca sia nello spessore sia nella pressione e nell impronta sulla carta. Tenuto conto di ciò distinguiamo: un tratto forte un tratto debole (forti pulsioni, audacia (pulsioni deboli, dolcezza violenza,oppure liberazione timidezza,inibizione istintuale) degli istinti )

7 Disegno molto grande (tendente ad uscire dal foglio) Disegno molto piccolo (in proporzione al foglio) Può trattarsi di un espansione reattiva il cui eccesso è indice di squilibrio Può trattarsi di un difetto d espansione, o di un inibizione delle tendenze

8 La zona della pagina occupata dal disegno assume anch essa un significato importante La zona inferiore (zona degli istinti primordiali di conservazione della vita) La zona superiore (è quella dell immaginazione, la zona dei sognatori e degli idealistici) La zona di sinistra (è quella del passato) La zona di destra (è quella dell avvenire) Se il disegno si struttura da sinistra a destra (si tratta di movimento progressivo naturale), oppure da destra a sinistra di movimento regressivo.

9 LIVELLO DELLE STRUTTURE FORMALI Il sensoriale Tipo spontaneo, molto vitale, sensibile all ambiente, e sensibile al calore dei rapporti LINEE CURVE (Es. le spalle)

10 LIVELLO DELLE STRUTTURE FORMALI Il razionale Spontaneità inibita da censure Rigidità che nel disegno si esprime in tratti stereotipati Interazione stereotipata LINEE DRITTE E ANGOLI

11 Paolo, bimbo di 8 anni

12 LIVELLO DEL CONTENUTO - Composizione della famiglia - Posto in cui si colloca il bambino in rapporto ai familiari - Valorizzazioni o svalorizzazioni

13 LIVELLO DEL CONTENUTO Il disegno della famiglia è un test proiettivo che permette al soggetto di: -costruire un contesto sociale di suo gusto, - allontanarsi quanto vuole dalla realtà oggettiva, - dare la precedenza alle proprie tendenze, - esprimere una concezione personale della vita familiare. Le tendenze affettive sono di due specie: tendenze positive (sentimenti d ammirazione) tendenze negative (sentimenti di odio e disprezzo)

14 Ulteriori elementi da considerare a) Valorizzazioni: si esprimono attraverso : - il tratto della matita più forte, - con personaggi più colorati, - con soggetti disegnati con proporzioni maggiori rispetto agli altri membri della famigli. Indicano con quale membro familiare il soggetto investe una forte carica affettiva, vissuta in modo importante. E un personaggio che lui ama e predilige rispetto agli altri membri della famiglia.

15 Ulteriori elementi da considerare b) Svalorizzazioni: rappresenta quella persona verso cui il bambino si sente aggredito ed ha paura. In questo caso il bambino può: - disegnare questa figura con un tratto più leggero, - disegnarla di piccole dimensioni, - disegnarla e poi cancellarla.

16 Ulteriori elementi da considerare c) L Aggressività: si manifesta con la svalorizzazione del rivale che si può manifestare con: - la eliminazione nello stesso dal disegno, - l apporto di elementi addizionali, di solito animali o mostri che si fanno carico dell aggressività del soggetto per aggredire il rivale.

17 PER APPROFONDIMENTI

18 Disegno della famiglia ed attaccamento (tratto da Attili G., 2007)

19 Soggetti sicuri B - Disegnano la loro famiglia in modo coerente e nel rispetto della realtà. - Dalla rappresentazione risulta chiara la composizione ed il ruolo dei soggetti all interno della famiglia. - L individuo che disegna è sempre presente nella rappresentazione grafica ed ha spesso le braccia allargate. - Gli altri componenti della famiglia sono messi bene a fuoco ed anche loro hanno quasi tutti le braccia larghe. - I personaggi non hanno parti mancanti e le proporzioni tra di loro rendono chiari i ruoli reciproci.

20 Soggetti sicuri B - L intera famiglia è collocata come su un pavimento ed è ben centrata rispetto al bordo inferiore del foglio. - L individuo esaminato si colloca vicino la madre ma non in maniera eccessiva. - La distanza dal padre invece, non discrimina le quattro tipologie di attaccamento. - Le emozioni raffigurate sul volto della madre e del padre sono o positive o neutre.

21 Soggetti evitanti A -Disegnano una famiglia che non corrisponde alla realtà. - Manca spesso il soggetto esaminato, frequentemente le persone non hanno mani, o altre parti del corpo, o volti vuoti. - Singolare appare l assenza di proporzioni tra le figure, cosicché sembra che vengono rappresentati soltanto adulti e lo stesso soggetto esaminato è della stessa grandezza degli altri membri della famiglia.

22 Soggetti evitanti A -L individuo esaminato è spesso posto a distanza sia dalla madre che dal padre. - Le braccia sono strette lungo i corpi. - I personaggi sono spesso isolati, o coinvolti in attività separate, alcune volte incapsulati in rettangoli o quadrati, così che ognuno è alle spalle dell altro. - I volti hanno frequentemente una espressioni sorridente, e sembrano esprimere emozioni stereotipicamente positive. - L intera famiglia è ben poggiata sul bordo inferiore del foglio quasi al limite

23 Soggetti ambivalenti C -Disegnano una famiglia che non corrisponde alla realtà. - I personaggi disegnati non hanno proporzioni ma sembrano tutti dei bambini e, di conseguenza, l esaminato sembra far parte di un gruppo di coetanei. - Le persone sono fluttuanti e il disegno non ha una base. - La distanza della famiglia dal bordo del foglio è notevole, essa, fra l altro, viene raffigurata in una piccola parte del foglio. - L esaminato si disegna spesso molto vicino alla madre e tutti i personaggi sono vicini gli uni agli altri. - I volti hanno espressioni neutre.

24 Soggetti disorganizzati D -Frequentemente disegnano una famiglia completamente inventata. - I personaggi possono essere isolati, così come possono avere delle espressioni esageratamente positive. - L esaminato si raffigura lontano dalla madre e spesso di spalle rispetto ad essa. - I personaggi sono collocati in modo casuale nello spazio ed è impossibile capirne i ruoli reciproci.

25 LA PUNIZIONE NON ELIMINA LA RISPOSTA, NE ABBASSA LA FREQUENZA DI EMISSIONE PER UN PERIODO DI TEMPO CIRCOSCRITTO. DOPODICHE LA RISPOSTA VIENE EMESSA CON FREQUENZA EQUIVALENTE A QUELLA CHE CARATTERIZZA LA RISPOSTA NON PUNITA. (SKINNER)

26 Effetti della punizione 1. Aumento della frequenza di emissione del comportamento bersaglio (attenzione come vantaggio secondario) 2. Aumento dell aggressività potenziale della persona punita 3. Modellamento di comportamenti indesiderabili 4. Dire bugie e Fingere 5. Sviluppare atteggiamenti difensivi (ad es. fuga) L insieme di quanto sopra esposto ci spinge a non utilizzare la punizione e a rivolgerci all utilizzo di tecniche a carattere psico-educativo.

27 OBIETTIVI DI MODIFICAZIONE COMPORTAMENTALE AUMENTARE FREQUENZA INTENSITA E DURATA DEI COMPORTAMENTI ADATTIVI. RIDURRE FREQUENZA INTENSITA E DURATA DEI COMPORTAMENTI DISADATTIVI. COMPORTAMENTI DA IMPARARE A FARE O A FAR MEGLIO. RICONTESTUALIZZARE COMPORTAMENTI DA RICONDURRE SOTTO IL CONTROLLO DI STIMOLI ADEGUATI. INTERVENTI DI MODIFICAZIONE AMBIENTALE

28 CARDINI DEL METODO COMPORTAMENTALE Problematicità del comportamento Osservazione diretta Identificazione del livello di base (frequenza, durata e intensità) Definizione del comportamento da raggiungere.

29

30 OSSERVAZIONE PER INCIDENTI CRITICI

31 OSSERVAZIONE AD INTERVALLI FISSI O VARIABILI

32 CARDINI DEL METODO Istruzione diretta COMPORTAMENTALE Tecniche di aiuto e graduale attenuazione dell aiuto Rinforzo Alternanza di attività diversificate e piacevoli Generalizzazione Valutazione dei risultati

33 RINFORZO = OGNI E QUALUNQUE EVENTO CHE SEGUENDO UN COMPORTAMENTO NE AUMENTA LA PROBABILITA DI COMPARSA NEL FUTURO

34 RINFORZI 1. RINFORZATORI COMMESTIBILI 2. RINFORZATORI SENSORIALI 3. RINFORZATORI SOCIALI 4. RINFORZI SIMBOLICI

35 Rinforzo positivo: crea la produzione di una conseguenza positiva RINFORZO NEGATIVO: NON E UNA PUNIZIONE; VIENE COSI DENOMINATO perché LA CONSEGUENZA NEGATIVA AVVIENE MEDIANTE LA SOTTRAZIONE DI UN ELEMENTO.

36 Token Economy Per la corretta gestione risulta importante tenere in considerazione sei regole: 1) definire chiaramente i campi (obiettivi generali e specifici individuali e di gruppo) da sottoporre a Token Economy 2) scegliere un elenco più ricco possibile di rinforzi 3) stabilire un rapporto ottimale tra token e rinforzo (es.: i rinforzi più graditi scambiati con un maggiore numero di token) 4) scegliere dei token adeguati 5) definire i momenti per effettuare la conversione 6) registrare i cambi

37 1) La Token Economy deve avere una durata circoscritta. 2) La Token Economy va adottata qualora non si possa ricorrere a sistemi meno complessi. 3) E necessario procedere all identificazione, dei comportamenti: a) "meta", comportamenti da rinforzare b) "bersaglio", comportamenti da sottoporre al costo della risposta 4) Elaborare un sistema di scambio che definisca in modo chiaro: - quali sono i comportamenti da rinforzare - quanti punti (o token) guadagna ogni comportamento adattivo - quali rinforzatori di sostegno possono essere acquistati con i token - il costo di ogni rinforzatore di sostegno - il costo di ogni comportamento "bersaglio".

38 Fase di preparazione: STEP Ia 1. ELENCO COMPORTAMENTI ADEGUATI 2. ELENCO COMPORTAMENTI INDESIDERATI 3. ORDINARE GERARCHICAMENTE I COMPORTAMENTI COMPORT. ADEGUATI Obbedire alla mamma Collaborare nei lavori domestici COMPORT. INDESIDERATI Disobbedire alla mamma Fare i capricci per andare a letto

39 Fase di preparazione: STEP Ib COMPORT. ADEGUATI PUNTI COMPORT. INDESIDERATI PUNTI 4. ATTRIBUIRE PUNTEGGI (+/-) A CIASCUN COMPORTAMENTO Urlare Spogliarsi Parlare a bassa voce Non spogliarsi Chiedere il permesso prima di uscire Non lanciare oggetti Chiedere Scappare dalla classe Lanciare oggetti Rubare la merenda Comp aggressivi compagni

40 Fase di preparazione: STEP Ic 5. ELENCO DEI POSSIBILI RINFORZATORI

41 Fase di preparazione: STEP Id Prendere i tokens Spiegare come guadagnarli Descrivere la ricompensa Stabilire il criterio

42 Sessione di lavoro: STEP II Dare i tokens appropriatamente Lodare il bambino quando riceve i tokens Ritirare i tokens appropriatamente Spiegare la motivazione del ritiro dei tokens

43 Sessione di completamento: STEP III Contare i tokens guadagnati Spiegare il comportamento Lodare il successo o incoraggiare per la volta successiva Ricompensare basandosi sul criterio

44 I DISTURBI ESTERNALIZZANTI A SCUOLA

45 ADHD: il bambino non riesce a regolare Organizzazione e controllo dei processi cognitivi Concentrazione ed attenzione sostenuta Impulsività Motivazione e fiducia nell impegno e nello sforzo Emozioni Comportamento motorio Pianificazione e problem-solving Autostima

46 DOP: comportamento ostile e provocatorio Spesso va in collera Spesso litiga con gli adulti Spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste o regole degli adulti Spesso irrita deliberatamente le persone Spesso accusa gli altri per il proprio comportamento o errori È spesso suscettibile o irritato dagli altri È spesso arrabbiato e rancoroso È spesso dispettoso e vendicativo

47 Caratteristiche comuni: Difficoltà scolastiche Difficoltà di socializzazione Bassa stima di sé Resistenza alla disciplina Tratti oppositivi e provocatori

48 La storia di Sara Sara ha 7 anni, frequenta il secondo anno della scuola primaria e viene descritta dai genitori come una bambina estremamente difficile: è testarda, boicotta tutte le attività di famiglia che le vengono proposte, si oppone con forza e determinazione. Tutti i tentativi di avere dei compagni di gioco terminano in scoppi d ira con la conseguenza di dover rimandare gli amici a casa loro. Gli insegnanti spesso tendono a farla stare da sola perché irrita i compagni. I bambini reagiscono alle sue provocazioni e lei finisce per scagliare addosso a loro oggetti o ad alzare le mani. Sul piano degli apprendimenti raggiunge un livello di sufficienza ma le sue reazioni ostili e imprevedibili rendono il suo comportamento ingestibile.

49 Il caso di Roberto Roberto è un ragazzo di 11 anni, viene costantemente ripreso dagli insegnanti a causa dei continui scontri fisici in cui è coinvolto e degli atteggiamenti intimidatori. Recentemente è stato sospeso da scuola insieme a due suoi amici per aver organizzato un blocco in strada, al fine di prendere prigionieri dei bambini più piccoli al rientro da scuola ai quali venivano poi fatte richieste di denaro. Gli insegnanti riferiscono la scarsa resa in quasi tutte le materie, l atteggiamento irrispettoso nei loro confronti e in quello dei compagni e la facilità ai comportamenti distruttivi.

50 La storia di Riccardo Riccardo è un bambino di 8 anni, la sua insegnante riferisce che è disorganizzato, spesso dimentica il quaderno dei compiti e il suo banco è costantemente in disordine. Quando l insegnante dà istruzioni perde alcuni punti essenziali e il suo lavoro risulta poi incompleto. Spesso è occupato a fare cose che non hanno niente a che fare con l attività in corso. Inoltre più volte nell arco della mattinata si incanta a guardare fuori dalla finestra invece di impegnarsi sul lavoro assegnato. Mentre l insegnante spiega si alza spesso dal proprio posto e disturba i compagni, un paio di volte si è perfino arrampicato sulla finestra.

51 Come faccio a dire al bambino di fare ciò che voglio che faccia? Come posso incoraggiarlo a continuare a farlo? Come posso farlo smettere di fare una cosa che non voglio che faccia? Ora che ha smesso di farla come posso farlo desistere dal farla di nuovo?

52 Come migliorare il comportamento in classe di alunno con disturbo del comportamento? Come affrontare i comportamenti problematici?

53 Organizzazione dell aula Organizzazione dei materiali Attività routinarie Regole Organizzazione del lavoro

54 Organizzazione dell aula Limitare noia e disturbo Favorire le interazioni positive Incrementare l applicazione al compito Dalla cattedra vedo il bambino? È facilmente raggiungibile? È favorito lo scambio di sguardo? Ha compagni vicini? Tranquilli o vivaci? È vicino a fonti di distrazione? Quanti bambini vede dal suo posto?

55 Organizzazione dei materiali Obiettivi incrementare la capacità di organizzazione e pianificazione ridurre i comportamenti di disturbo (es. lamentarsi di non avere il materiale, chiederlo al compagno durante la lezione) Strategie cartelloni da appendere in classe con elenco materiali schema con elenco materiale per ogni materia da apporre sul diario quaderni e cartellette ben contrassegnate (colore, etichetta) verificare la presenza del materiale prima di ogni attività

56 Attività routinarie 1. ingresso in classe ad un ora stabilita tutti insieme 2. segnale condiviso di inizio lavori 3. verifica del materiale 4. presentazione delle attività della giornata 5. diversificazione del programma e delle modalità per limitare la noia E definizione dei tempi di lavoro, pause concordate 6. dettatura dei compiti ad un orario che consenta di verificare la comprensione delle consegne 7. routine di saluto a fine giornata.

57 Regole Funzioni: comunicano le aspettative permettono di consolidare il comportamento desiderato (attraverso l applicazione sistematica) costituiscono un segnale per rispondere adeguatamente al comportamento

58 Regola meno efficace Per uscire bisogna mettersi in fila per due ed aspettare che tutti siano pronti Regola più efficace Usciamo in fila per due Anticipare le situazioni problematiche Favorire la comprensione del legame causaeffetto per facilitarne l interiorizzazione ed il rispetto

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