22 marzo 2017, ore
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- Sabrina Martinelli
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1 22 marzo 2017, ore A.S. Carmela, Francesca Longobardi Coordinatore Ufficio Tirocinio sede di Biella (12 mesi) / tel: A.S. Dora Roma Tutor per il monitoraggio e la valutazione del I e II tirocinio (12 mesi) / tel: A.S. Giulia Albano Tutor per il monitoraggio e la valutazione del I e II tirocinio (6 mesi) / tel: A.S. Cristina Riggio Tutor per il monitoraggio e la valutazione del I e II tirocinio (6 mesi) / tel:
2 Incontro di avvio Il percorso di tirocinio Il punto di vista del supervisore Le testimonianze da parte di ex tirocinanti L attività di supervisione La valutazione La relazione
3 Le due fasi del tirocinio
4 Il T. nella formazione degli assistenti sociali rappresenta un processo di apprendimento del ruolo professionale in situazione diretta e partecipata attraverso l intersezione tra teoria e pratica operativa sotto la guida da un lato del Tutor del Corso di Laurea, dall altro dell assistente sociale supervisore dipendente di Enti o Strutture convenzionate con l Università.
5 Dal Regolamento
6 Acquisizione graduale dell autonomia OSSERVAZIONE SPERIMENTAZIONE
7 Autonomia Svincolarsi dalla dipendenza studente-insegnante per una graduale acquisizione di autonomia
8 Gli attori coinvolti Studente Supervisore (referente e supervisore delegato) Tutor
9 Le varie tappe Incontro di coorte sugli strumenti di pianificazione (entro le 4 settimane) Colloquio di monitoraggio a tre: tutor, studente, supervisore (metà percorso) Incontro di coorte (metà-fine percorso) Colloquio/contatto conclusivo a tre: tutor, studente, supervisore
10 Consegna degli strumenti di pianificazione -> Entro il 26 aprile, al proprio tutor di riferimento (via a tirociniobiella.dcps@unito.it, in oggetto il cognome del tutor)
11 Strumenti per la pianificazione Piano di tirocinio (a cura dello studente) Piano di supervisione (a cura del supervisore) Contratto _pianificazione_secondo_tirocinio.pdf
12 Report di tirocinio 2/Report.seconto_tirocinio_e_vo.pdf
13 Report Documento redatto dallo studente e consegnato al proprio tutor di riferimento ogni 5 settimane: - (via a tirociniobiella.dcps@unito.it, in oggetto il cognome del tutor) - In segreteria, negli orari di apertura
14 Il punto di vista del supervisore Michelangelo Giroldi Comune di Biella
15 L esperienza diretta Le testimonianze degli studenti Deborah Sandri
16 LA SUPERVISIONE E GLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE
17 Cosa si intende per supervisione La supervisione è intesa come dispositivo per l apprendimento dall esperienza e al contempo relazione formativa che ricompone apprendimento del sapere e traduzione operativa dello stesso
18 In cosa consiste Il supervisore accompagna e guida lo studente nel servizio: - Introducendolo nel contesto organizzativo e professionale - Identificando e predisponendo occasioni e condizioni per cui sia realizzabile l esperienza formativa - Fornendo stimoli e sostegno nelle fasi di osservazione partecipante e sperimentazione attiva
19 In cosa consiste part. 2 Favorendo il processo di riconoscimento di criticità e punti di forza rispetto all esercizio professionale, in termini relazionali, metodologici e deontologici Promuovendo e sostenendo la riflessività in merito all esperienza Contribuendo alla valutazione conclusiva
20 La sessione di supervisione Non equivale alla consultazione informale, intesa come lo scambio tra supervisore e studente suscitato dalla contingenza e che si realizza in momenti estemporanei, per commentare a caldo ciò che è appena accaduto. Questi momenti hanno una loro importanza, trattasi di apprendimenti non programmati.
21 La sessione di supervisione La sessione di supervisione costituisce uno spazio formalizzato, un momento di sospensione del «fare»: favorisce nello studente la disponibilità a esporre il proprio operato e di riflettervi in modo critico, interrogandosi sulle proprie risonanze, in termini valoriali e relazionali, e riconoscendo le emozioni suscitate dall esperienza
22 La sessione di supervisione Il supervisore ha così la possibilità di conoscere lo studente, le sue modalità di apprendimento e di utilizzo delle informazioni e delle conoscenze, le sue risorse e le sue criticità in rapporto all esercizio della professione, i suoi atteggiamenti verso la valutazione Sul piano del SAPERE, permette di valutare il livello di acquisizione e di sedimentazione delle conoscenze e i percorsi attraverso i quali lo studente cerca il raccordo tra questi e l esperienza concreta
23 La sessione di supervisione Sul piano del SAPER FARE, permette di concentrare l attenzione sui compiti realizzati dallo studente, sulla sua assunzione di ruolo e sulle sue modalità di gestire la relazione professionale ai diversi livelli Sul piano del SAPER ESSERE, può consentire di cogliere risorse e nodi critici che se non portati a un livello di consapevolezza, possono prefigurare problemi nella gestione delle relazioni professionali e compromettere la correttezza deontologica e metodologica e la relazionalità professionale
24 Guida alla valutazione Come si è orientato lo studente nel rapporto teoria/prassi? (interesse, curiosità, disinteresse, sforzo d integrazione, svalutazione, ipervalutazione, scissione). Si è verificato un cambiamento? In direzione di un aumento, una diminuzione, una staticità? Come si è posto nei confronti dell'esperienza e nella relazione con il supervisore?(livelli di interesse, impegno, partecipazione, riflessione sulla prassi, approccio al nuovo, ansie/resistenze) Rispetto alle aree del ruolo, del compito, della relazione ha acquisito delle capacità? ha superato problemi? ha incontrato difficoltà significative? quali difficoltà permangono?
25 Guida alla valutazione Che tipo di disponibilità/capacità ha evidenziato l'allievo nell'individuare le proprie risorse e i propri limiti? Sono aumentate, diminuite, rimaste uguali? Come si è posto di fronte al percorso di apprendimento (disponibilità al cambiamento, alla rivisitazione, alla messa in discussione di sé; capacità di usare le risorse; capacità d iniziativa; tendenza ad adeguarsi; tendenza a coinvolgersi o a estraniarsi ).
26 La valutazione del supervisore La documentazione è reperibile al link i2/strumenti_di_valutazione_a_cura_de l_supervisore.pdf
27 La valutazione
28 La relazione di tirocinio La stesura della relazione è un compito che aiuta a concludere, a distaccarsi emotivamente dall esperienza. Il fatto di oggettivarla attraverso la forma scritta sollecita in qualche modo a guardarla dal di fuori e quindi a prenderne le distanze. Lo studente è costretto a riflettere sul percorso appena concluso.
29 Quando iniziare a scriverla? Fin dal primo giorno di tirocinio - > Utilizzo del diario di bordo per annotare le attività osservate e svolte, le proprie riflessioni, i collegamenti con la teoria, le domande rimaste aperte
30 Seguire la traccia La traccia è un contenitore
31 Elaborare un testo espositivo ed argomentativo. Connettere la teoria appresa con la pratica osservata e sperimentata: Citando fonti accreditate e teorie validate, inserendo note a piè di pagina
32 Indicazioni per la stesura Come per ogni altro elaborato scritto, è utile far riferimento a tre domande preliminari. 1) CHI RAPPRESENTO QUANDO SCRIVO?
33 TIROCINANTE (futuro assistente sociale) Assumere un punto di vista critico esterno lavoratore, dipendente
34 2) A CHI STO SCRIVENDO? Il destinatario della relazione è, impersonalmente, il Corso di Laurea. Non si può dare per scontato che chi legge conosca già il contesto in cui si è svolto il tirocinio. Usare un tono piuttosto formale
35 3) CHE COSA DEVO COMUNICARE?
36 Il tirocinio è un esperienza di apprendimento guidato nella realtà dei servizi che consente l osservazione e la sperimentazione dell agire professionale, nelle sue diverse dimensioni.
37 Ricordarsi dell obiettivo del tirocinio L obiettivo del tirocinio è identificato nello sviluppo di conoscenze e capacità necessarie a riconoscere ed a gestire le connessioni che fondano la multidimensionalità del Servizio Sociale, vale a dire l intreccio fra lavoro con la persona, con il contesto organizzativo e con il territorio.
38 Quest obiettivo si articola su tre livelli: a. Acquisizione di capacità di contestualizzazione (politico-giuridico - istituzionale, organizzativa, professionale) e di utilizzo e trasformazione delle conoscenze teorico disciplinari; b. acquisizione di capacità di carattere metodologico e relazionale, nelle tre dimensioni, con le necessarie implicazioni deontologiche; c. Avvio/sviluppo del processo di costruzione dell identità professionale.
39 La relazione Il testo ha l obiettivo di documentare il tirocinio. Lo studente dovrà evidenziare quello che ha imparato e attraverso quali modalità.
40 Portafoglio delle competenze È una possibilità per lo studente per constatare il divario fra le competenze di cui dispone già e quelle necessarie per l esercizio della professione
41 Concetti da tenere in considerazione Multidimensionalità Autodeterminazione Processo di aiuto Metodologia del Servizio Sociale Principi del Servizio Sociale
42 Alcuni consigli per una buona forma stilistica Mai usare una parola lunga dove una parola breve funziona a dovere; Se è possibile eliminare una parola, eliminatela; Sviluppate uno schema e stabilite il peso delle varie parti.
43 Scrivere «Scrivere è arrogarsi il diritto di giudicare se stessi». La revisione è parte integrante del processo di scrittura e le va dedicato tempo ed attenzione.
44 La revisione Che cosa voglio dire esattamente? Quali parole lo esprimono? La lettura è scorrevole? C è un modo per semplificare?
45 Per informazioni o consulenze Per contattare il Coordinatore o il tutor organizzativo: tutorbiella.dcps@unito.it Tel: Per contattare i singoli tutor di riferimento (in oggetto cognome del tutor): tirociniobiella.dcps@unito.it
46 Buon inizio a studenti e supervisori GRAZIE!
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