IL MONITORAGGIO COSTIERO MEDITERRANEO: PROBLEMATICHE E TECNICHE DI MISURA

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1 Quinto Simposio Internazionale IL MONITORAGGIO COSTIERO MEDITERRANEO: PROBLEMATICHE E TECNICHE DI MISURA RIASSUNTI Livorno giugno 2014

2 INDICE DEI LAVORI PRESENTAZIONI ORALI Prima giornata martedì 17 giugno 2014 Sessione Gestione e tutela integrata delle coste: profili economici e giuridici Esperienze di pianificazione dei litorali per la gestione degli usi turistico-ricreativi del demanio marittimo in Sardegna P. Bagliani, M. Costa, M. Sodde Il turismo sostenibile nelle aree naturali costiere. L applicazione dello strumento della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) nel Parco Naturale Regionale litorale di Ugento M. Dadamo, S. D Ambrosio, S. Zecca, L. Liviello Le concessioni demaniali marittime come strumenti di tutela dell'ambiente costiero C. Paoli Nuovi scenari e nuove opportunità per una gestione integrata della costa. Possibili sinergie fra la pianificazione paesaggistica e la pianificazione costiera della Regione Puglia C. Piscitelli, F. Selicato La gestione integrata delle zone costiere. Incertezze definitorie I. Lolli Sessione Geografia della fascia costiera: usi, processi e dinamiche del territorio Land cover changes to enhance the sustainable development of the Sele coastal plain (Southern Italy) I. Alberico, E. Anzalone, R. Barra, A. Dal Piaz, V. Di Fiore, M. Fagnano, L. Ferraro, L. Giordano, E. Marsella A journey along the coast of the Regional Park of Riviera di Ulisse (Latium, Italy) A. Valente Approccio metodologico per una stima ex ante dei servizi ecosistemici derivanti dalla realizzazione di aree umide costiere. Un caso studio nel bacino idrografico della Sacca di Goro A. Bonometto, R. Boscolo Brusà, A. Capriolo, A. Feola, F. Oselladore, C. Antonini, E. Ponis, F. Cacciatore, R. Mascolo, C. R. Ferrari, L. Palumbo Public perception of coastal risk landscape in Catalonia M. Villares, E. Roca, L. Oroval Il porto come generatore di territorio. Sostenibilità e capacità integrativa tra dinamiche portuali, realtà urbane e territoriali F. Canessa La resilienza delle regioni costiere: la costruzione di indicatori multi-settoriali G. Lombardini Costa de Barbate: Usos y dinámica del territorio M. Castillo Guerrero III

3 Seconda giornata mercoledì 18 giugno 2014 Sessione Il paesaggio costiero: forme di antropizzazione di ieri e di oggi Landscape changes in North Coastal Tuscany: the Vada Volaterrana Project C. Baroni, M. Bini, S. Menchelli, M. Pappalardo, M. Pasquinucci, A. Ribolini, M. C. Salvatore, P. Sangriso Erosione costiera ed erosione sociale. L'evoluzione degli insediamenti nella costa del Sinis E. Campus, M. Obinu Il territorio costiero nel nuovo Piano Paesaggistico della Regione Molise D. Cialdea, A. Maccarone L altra prospettiva del porto P. Burlando Les projets d aménagement du front de mer à Alger : une nouvelle baie en 2030 pour une réconciliation de la ville avec la mer F. Z. Mohamed Chérif, D. E. Sahnoun Effetti dei cambiamenti climatici e dell attività antropica sulle zone costiere campane F. Ortolani, S. Pagliuca The cultural landscape of the Porto Mediceo in Livorno as project palimpsest P. Talà Sessione Misure per l ambiente e produzione energetica in zone costiere Satellite observations and in situ measurements for mapping bathymetry, sea bottom types and water quality in the Gulf of Oristano (Sardinia, Italy) M. Aiello, E. Matta, M. Bresciani, M. Musanti, M. Gianinetto, A. Satta, G. De Falco, C. Giardino Energetic and environmental assessments about the possible use of different intake systems for desalination plants E. Casti, M. Marini Underwater localization problem for a robotic swarm to explore and protect marine coast R. dell Erba, C. Moriconi Dispositivi radar per il monitoraggio costiero G. Ludeno, A. Natale, D. Arturi, D. Vicinanza, E. Pugliese Carratelli, F. Reale, F.Soldsovieri, F. Serafino The use of water basing storage system to balance the user demand and desalination plant production, when the plant is powered by renewable energy sources. Asinara Island, a case study for the development of a participatory process A. Marcia, M. Paderi, C. Palomba, P. Rizzi Oil Spills Detection through a Marine Environment Monitoring System D. Moroni, G. Pieri, O. Salvetti, M. Tampucci MOCA Monitoraggio Costiero ambientale. Prospettive di monitoraggio per la gestione integrata dei territori costieri e realizzazione di un software dedicato M. Selicato, C. M. Torre, G. Latrofa IV

4 Terza giornata giovedì 19 giugno 2014 Sessione Morfologia ed evoluzione delle coste e dei fondali La rimozione selettiva e non invasive dei sedimenti contaminati: Il dragaggio senza draghe convenzionali nel rispetto dell ambiente D. Benedetti, G. Gabbani Tecnologie innovative per lo studio della morfologia delle coste e dei fondali S. Cappucci, M. Del Monte, S. Donati, D. Sammartano, M. Paci Innovative Methodologies for Coastal Environmental Monitoring and Analysis. MIRAMar project E. Casella, A. Rovere, M. Vacchi, L. Mucerino, A. Pedroncini, M. Ferrari, M. Firpo Megaclast deposits on the south-east coast of Malta: signature of storm or tsunami event? J. Causon Deguara, R. Gauci Valutazione dello stato di equilibrio nei campi dunari della Sardegna Occidentale mediante applicazioni GIS S. Ginesu, S. Sias, M. Pilloni The marine storm of March 2012 in the Sahel (Eastern Tunisia): Consequences and lessons A. Oueslati Groundwater characterization of the low coastal Adriatic dunes N. Greggio, M. Antonellini, M. Pifferi Coastal dynamic along physiographic unit between Capo Linaro and Capo Anzio in Latium Coast F. Paladini de Mendoza, S. Bonamano, M. Marcelli Sedimentologic and geochemical interaction of river, beach and shallow sea recent sediments in Mersin Gulf (South of Turkey) F. Yücesoy Eryilmaz, S. Onat Sessione Flora e Fauna del sistema litorale: dinamiche e protezione Monitoring the Mediterranean coastal wetlands: experience from the GlobWetland II project C. Beltrame Ripristino naturalistico dell area di cantiere Approdo di Bacoli Marina del Fusaro mediante conservazione, produzione ex situ, semina e reimpianto del germoplasma ecotipico nell'area dunale del SIC Fusaro (IT ) F. Carucci, S. Mastrullo Un nuovo indice ecologico basato sui popolamenti coralligeni per l implementazione delle direttive europee per le acque E. Cecchi, P. Gennaro, L. Piazzi, E. Ricevuto, F. Serena Birds and noise: the MoSE s yards case (Lagoon of Venice, Italy) C. Dabalà, N. E. Baldaccini, P Campostrini, P. Fausti, A. Santoni, C. Soldatini Gli habitat dunali del litorale pisano tra erosione e antropizzazione A. Bertacchi, T. Lombardi CIGESMED or how to integrate combined scientific and amateur large sets of heterogeneous data on coralligenous habitats for the effective evaluation of the "Good Environmental Status" of the Mediterranean Sea? R. David, C. Arvanitidis, A. Chenuil, M.E. Çinar, A. Fremaux, S. Sartoretto, J.P. Féral Monitoring the sea water intrusion and the impact on the coastal vegetation by means of C and O stable isotope approach - The case study of Castel Volturno (Caserta, Italy) R. Esposito, T. Bertolini, V. Di Fiore, M. Lauteri, M. Punzo, M. Sarti, A. Scartazza, D. Tarallo, C. Calfapietra La desertificazione della Penisola del Sinis, indagini paleoambientali a Tharros (Oristano) e alcune zone circostanti A. Lentini Dinamica della vegetazione forestale nel complesso dunale di Porto Pino (Sardegna sud-occidentale) in relazione alla pressione turistica M. Puxeddu, G. Citterio, R. Giannini V

5 PRESENTAZIONI POSTER Sessione Gestione e tutela integrata delle coste: profili economici e giuridici Il consumo di energia elettrica in Sardegna come indice della decadenza delle attività produttive del territorio F. Benincasa, M. De Vincenzi, G. Fasano Sessione Geografia della fascia costiera: usi, processi e dinamiche del territorio Amorce d une stratégie de développement du tourisme durable dans une aire protégée ; cas du Parc national de Taza (Algérie) Naïma Aït-Iftène Socio-economic analysis and stakeholder involvement: the case of the Bue Marino Caves tourist valorization G. Benedetto, D. Carboni, G. L. Corinto Potenzialità e limiti geografici per la maricoltura italiana M.L. Bianchini, E. Pigliarien, L. Argenti, E. Rambaldi Tourisme, Aires protégées, conflits d usages et développement des territoires littoraux sud- Méditerranéens : cas de l Algérie S. Chaouki Chakour, S. Makhlouf Tutela, protezione e valorizzazione della spiaggia della Pelosa (Comune di Stintino - SS) M. Costa, P. Chiavaccini, S. Tonini Esperienze e risultati degli interventi di recupero e salvaguardia dei sistemi dunari di Villasimius e Chia nella Sardegna Merdionale M. Costa, F. Etzi, P. Falqui, A. Pitzalis The spatial organization of the westernmost coast of Sicily between tradition and modernity E. Di Blasi, A. Arangio Maltese coastal salt pans: Measurement, Mapping and Management of Xwejni Salt Pans at Marsalforn, Gozo R. Gauci, J.A. Schembri Il sistema dunale campano-laziale antropizzazione e protezione: un'ipotesi di conservazione - gestione di alcuni lembi del litorale dunale G. N. M. Giudici Territori elastico. Sviluppo sostenibile delle località costiere mediterranee E. Nan Linee guida per la realizzazione dello scuttling in Italia G. Piccioli Resta, M. Melgiovanni Le aree marine protette: un inquadramento per lo sviluppo compatibile G. Piccioli Resta, M. Melgiovanni L Alto Adriatico: Articolazione geografica di uno spazio costiero E. Poli Sessione Il paesaggio costiero: forme di antropizzazione di ieri e di oggi Teams of Underwater Autonomous Vehicles for Coastal Monitoring and Underwater Archaeology B. Allotta, F. Bartolini, R. Conti, R. Costanzi, J. Gelli, E. Meli, N. Monni, M. Natalini, L. Pugi, A. Ridolfi Il sistema difensivo costiero in Sardegna: architettura e paesaggio B. Billeci, G. Zini, M. Dessì Asinara. Island in the Island. From the Island of Hercules to the Island of unemployed A. Boninu, F. Nurra, E. Petruzzi Monitoraggio morfodinamico e modifiche antropiche, di ieri e di oggi, del paesaggio costiero flegreo P. Caputo, R. Santanastasio, F. Boccaloro, G. Gomez de Ayala, A. Trocciola Il patrimonio culturale della Costiera Amalfitana: tutela e tecniche di misura L. Corniello, G. D'Angelo Metodologie e prospettive di ricerca per la ricostruzione di un paesaggio funerario costiero: il caso della necropoli meridionale di Tharros fenicia e punica (OR) A. C. Fariselli, F. Boschi, M. Silani Modelli di sviluppo socio-economico di comunità inserite in aree naturali protette: studio della fascia costiera fra Punta Licosa e Punta degli Infreschi nel Cilento F. Jannuzzi, S. Patrizio, C. Tesauro VI

6 L antropizzazione costiera come pericolo e come suscettività: il paesaggio e l uso della fascia costiera M. Marchetta, D. Cazzaniga, P.L. Aminti, E.Carnieri, E.Mori P.Baldari, S.Corradini, C.Masini, F.Caputo, T.Geti Prime indagini sull interazione tra aspetti naturali, ambientali e storico-archeologici nella Penisola del Sinis (Sardegna centro-occidentale) P. Pinna, F. Di Gregorio, C. Ferrara, P. Frongia, S. Naitza, M. Poddi Il piano ottocentesco di illuminazione delle coste: i fari della provincia di Salerno M. Russo TIPOlogie in costa. La pianificazione del turismo in Sardegna S. Serra L'evoluzione del paesaggio costiero nella Sardegna nord-occidentale - Bosa e il suo fiume P. G. Spanu, I. G. M. Lucherini Planning Process of the Istanbul Bosporus Area, Conflicts and Challenges R. Yildiz, N. Senlier, P.O. Kucukyagci Sessione Misure per l ambiente e produzione energetica in zone costiere Early detection method for PAHs content in seawater used by desalination plant of Giglio Island L. Angeli, R. Costantini, R. Ferrari, L. Innocenti, F. Sabatini, A. Ortolani, M. Bellatalla Influenza della densità e della distribuzione dei punti di rilevamento pluvio-idrometrici sulle prestazioni di un modello idrologico nel Bacino del fiume Magra P. Battista, B. Rapi, M. Romani, C. Conese Storia dell elettrificazione della Sardegna dall unità d Italia al 1970 F. Benincasa, D. Carboni, M. De Vincenzi, G. Fasano Indagine sperimentale per la verifica del funzionamento idraulico e strutturale del porto turistico di Fiumicino (RM) M. Di Natale, S. Di Ronza, C. Eramo La sensoristica nelle misure di temperatura effettuate nei pozzetti termometrici nelle esplorazioni geotermiche G. Gabbani, E. Pandeli, S. Valentini, S. Bellani Nuove metodologie di acquisizione dati in remoto per il monitoraggio di inquinanti in ambiente marino G. Lacava, L. Lupi, A. Tonacci, V. Piermattei, F. Giardi, S. Fenu, M. Cocco, L. Gualdesi, M. Marcelli, C. Domenici, O. Salvetti Studio di un sistema fotovoltaico con accumulo di acqua marina e pompe reversibili per l'autonomia energetica di un'area naturale G. Manfrida, E. Caporali, V. Chiarello, R. Secchi Microclimatic monitoring of coastal caves: the example of Bue Marino P. Marcia, M. Menichetti, L. Sanna, Q. A. Cossu, J. De Waele CASI-1500 hyperspectral remote sensing data and in situ measurements within the IOSMOS project activities for coastal water bio-optical properties assessment S. Pignatti, N. Pergola, G. Bernini, A. Palombo, S. Pascucci, F. Santini, T. Lacava, E. Ciancia, V. Tramutoli, S. Liandro, M. Mancini, G. Pacci, S. D'Andrea, S. Iacullo, A. Madonia, V. Piermattei, M. Marcelli Gaming simulation in participatory process for desalination plants powered by renewable energies. San Pietro and Asinara islands case studies P. Rizzi, S. Careddu, A. Marcia Generation of freak waves by wave focusing method in the presence of current B. Stachurska, D. Majewski Sessione Morfologia ed evoluzione delle coste e dei fondali Mitigation measures for Gaza coastal erosion Abu Nema Taher Experiments, modeling and field measurements of salt marsh erosion due to wind waves M. Bendoni, S. Francalanci, L. Solari Profiler 3.1 XL, un logiciel gratuit pour la construction et le l analyse de profils topographiques dans Microsoft Excel O. Cohen Bilan de 35 ans d évolution et de rechargement de plage à Nice, Côte d Azur :Une approche statistique O. Cohen Underwater morphology, oceanography and recent sediment distribution of Kuşadasi Bay (West of Turkey) M. Eryilmaz, F. Yücesoy Eryilmaz VII

7 Mapping coastlines using Google Earth satellite information. Case study: Hersonisos (N. Crete - Greece) G. P. Farangitakis, C. Anagnostou, P. Drakopoulou, K. Harikleia Le coste adriatiche della provincia di Brindisi: dinamica e prevenzione F. Loiacono, A. Potenza, A. Sorrentino Il dragaggio di sabbie relitte per il ripascimento dei litorali in erosione: effetti sulle caratteristiche granulometriche dei sedimenti del fondo O. Nonnis, D. Paganelli, L. Nicoletti, M. Gabellini Modificazioni morfologiche recenti nel Golfo di Policastro (Cilento) causate da interventi antropici costieri F. Ortolani, S. Pagliuca Modificazioni morfologiche recenti nel tratto terminale del fiume Mingardo e nella Cala del Cefalo (Cilento) F. Ortolani, S. Pagliuca Bathymetric surveys and study of coastal dynamics on the beaches of Favignana F. Pasanisi, C. Tebano, S. Grauso Coastal typology and related seabed sediments along the eastern Adriatic coast (Croatia) K. Pikelj, M. Juračić Geological control of beach sediment in the Kaštela-Ploče flysch zone (Adriatic Sea, Croatia) K. Pikelj, M. Kovačić, B. Cvetko Tešović Un confronto tra due applicazioni di calcolo del rischio di erosione costiera sul litorale adriatico e jonico-lucano G. Ranieri, M. Greco, G. Martino Use of aerial photograph interpretation and Geographic Information Systems to study tidal channel changes: an example from the Venice Lagoon (Italy) F. Rizzetto Un sistema modellistico per il controllo degli effetti ambientali della risospensione durante la movimentazione dei sedimenti: il caso studio di Rada di Augusta A. Salmeri, A. Feola, I. Lisi, A. Pedroncini, E. Romano, F. Venti The Morphodynamics of Shingle Beaches in the Maltese Islands A Temporal and Spatial Perspective S. Sammut, R. Gauci Erosion rate measurements in gypsum coastline of Sardinia L. Sanna, A. Arca Estrazione di linee di riva mediante classificazione multispettrale di immagini satellitari ad alta risoluzione I. Sekovski, F. Stecchi, F. Mancini, G. Gabbianelli L'evoluzione della costa nel breve e lungo periodo: il caso di Senigallia (AN) L. Soldini, M. Postacchini, A. Mancinelli Cliff retreat along the coast of Ponza Island (Italy) A. Valente, S. Ginesu Sessione Flora e Fauna del sistema litorale: dinamiche e protezione Sustainable management of tourism in Cinque Terre MPA V. Alessandro, I. Lavarello, M. Barbieri, G. Biagioli Progettazione, esecuzione e monitoraggio di interventi di difesa dunale con tecniche innovative di ingegneria naturalistica e riqualificazione della vegetazione M. Bacci, S. Corsi, L. Lombardi, M. Giunti Caractérisation et devenir de la contamination métallique des eaux marines par les activités portuaires à Annaba (Littoral Nord Est Algérien) Belabed Bourhane-Eddine, Meddour Abderrafik, L. Aleya Long term monitoring of coccolithophores biocoenosis and thanatocoenosis at the Volturno river mouth (Gulf of Gaeta - Central Tyrrhenian Sea) S. Bonomo, A. Cascella, I. Alberico, L. Ferraro, F. Lirer, M. Vallefuoco, E. Anzalone, E. Marsella Monitoring of Posidonia oceanica meadows in a protected environment characterized by limited human activities: the case of Pianosa Island A. Caligiore, V. Ventra, F. Galeano, P. Puri, A. Masini Structural dynamics and re-naturalization practices in pine plantations on the coasts of Sardinia: the case of Arborea (Italy) S. Campus, R. Scotti, I. Piredda, M. d'angelo VIII

8 Studio delle condizioni chimico-fisiche dei sedimenti di un area costiera dell Alto Adriatico in relazione alla valutazione della qualità dell habitat della risorsa Chamelea gallina C. Cantaluppi, F. Ceccotto, M. Natali Struttura multifunzionale in fibra naturale biodegradabile per riqualificare i litorali ed il fondo marino S. Cappucci. C. Creo, M. Del Monte, S. Donati, M. Maffucci, M. Russo, I. Simoncelli Il ripristino degli ambienti costieri della Riserva Naturale Regionale Sentina: una buona pratica da diffondere S. Chelli, P. Rigoni, S. Trevisani Integrazione di dati convenzionali e telerilevati per la modellizzazione dell accumulo di carbonio in ecosistemi costieri M. Chiesi, L. Bottai, L. Arcidiaco, F. Maselli Distribuzione e stato di conservazione degli habitat di interesse comunitario lungo le coste dell Abruzzo meridionale M. de Chiro, M.L. Carranza, S. Ciabò, L. Di Martino, A.R. Frattaroli, A. Giannelli, A. Stanisci The role of naturalness and seral stage in the assessment and management of coastal sites S. Dunlop, S. Lanfranco, P. J. Schembri Monitoraggio di tratti di costa bassa in Provincia di Napoli L esperienza flegrea E. Esse, S. Mastrullo, D. Mastronardi Studi preliminari sulla colonizzazione di poriferi da parte di alghe alloctone nella Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana R. Fazzi, S. Bortolu, R. Manconi Living benthic foraminiferal assemblages at the mouth of the Volturno River (Gulf of Gaeta, Central Tyrrhenian Sea, Italy) L. Ferraro, I. Alberico, S. Bonomo, A. Cascella, F. Lirer, E. Anzalone, M. Vallefuoco, E. Marsella Conservazione e recenti variazioni del paesaggio vegetale delle isole dell Arcipelago Toscano B. Foggi, R. Benesperi, L. Dell'Olmo, G. Ferretti, L. Lastrucci, L. Lazzaro, D. Viciani The importance of disturbance and environmental stress on sand dune vegetation in two areas included in the The Roman Coast State Nature Reserve L. Gratani, M. F. Crescente, A. Bonito, L. Varone, E. Gini I piani di gestione dei SIC costieri del Molise: proposte di indicatori per la valutazione e il monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat comunitari e delle specie floristiche. C. F. Izzi, S. Fusco, A. Stanisci Does the presence of Branchiostoma lanceolatum in a hypoxic bay (Amvrakikos Gulf - Greece) points a good environmental condition of this ecosystem? G. Kehayias État de la diversité biologique algale de la côte de STIDIA-Côte Ouest de Mostaganem F. Kies, A. Kerfouf État de la diversité phytoplanctonique de la côte de STIDIA -Côte Ouest de Mostaganem F. Kies, A. Kerfouf Comment évaluer et sensibiliser les acteurs de la pêche sur l état actuel et d avenir du milieu marin Mostaganémois pour un développement durable? F. Kies, A. Kerfouf L'environnement littoral algerois : biodiversite et conservation R. Meddour Trend demografico ed ecologia dei popolamenti di Calendula maritima Guss., specie-chiave delle fitocenosi costiere della Sicilia occidentale S. Pasta, G. Garfì, F. Grammatico, L. Scuderi, S. Ferrante, F. Carimi Caratterizzazione morfologica e fenologica di alcune specie polifunzionali della macchia mediterranea nella penisola di Capo Caccia, Sardegna A. Piga, P. Pirino, P. Duce, C. Cesaraccio Conflicts between uses and sustainability in maritime port areas in the Mediterranean Sea. The MAPMED Project C. Rossano, F. Scapini Ripristino delle aree costiere a macchia foresta di sclerofille sempreverdi e a pinete artificiali di Pinus halepensis percorse da incendi, grazie ad un progetto di Cooperazione Territoriale Grecia Italia : Vol.Net. R. Serra, C. Rugge, M. Rosati, A. Scarselletta, M. Erroi, N. De Santis IX

9 PRESENTAZIONI ORALI

10 PRIMA GIORNATA martedì 17 giugno 2014

11 SESSIONE GESTIONE E TUTELA INTEGRATA DELLE COSTE: PROFILI ECONOMICI E GIURIDICI

12 ESPERIENZE DI PIANIFICAZIONE DEI LITORALI PER LA GESTIONE DEGLI USI TURISTICO-RICREATIVI DEL DEMANIO MARITTIMO IN SARDEGNA Paolo Bagliani, Maurizio Costa, Marcella Sodde Criteria srl., via P. Cugia 14, Cagliari, tel , fax , ABSTRACT Gli interessi turistici ed economici relativi all utilizzo dei litorali e l elevata valenza paesaggistica-ambientale delle spiagge della Sardegna, richiamano l esigenza di un approccio pianificatorio degli usi del demanio marittimo rigorosamente calibrato sulle peculiarità e complessità del sistema costiero sardo, che persegua scelte localizzative, dimensionali e tipologiche delle attività turistico-ricreative differenti rispetto agli scenari orientati esclusivamente alla gestione dei servizi alla balneazione. Nel presente lavoro, attraverso le esperienze condotte in diversi contesti mediante la redazione e l attuazione dei Piani comunali di Utilizzo dei Litorali (PUL) per finalità turistico-ricreative, vengono sviluppate le tematiche che riguardano il ruolo del Piano stesso nella risoluzione dell inevitabile dicotomia tra le esigenze di conservazione e valorizzazione ambientale e paesaggistica dei sistemi marino-litorali e le esigenze di fruizione turistica e sviluppo economico dei territori costieri. A questo si aggiunge il ruolo, insito nella natura stessa del Piano, di governo del conflitto tra interesse pubblico e privato della risorsa spiaggia: il demanio marittimo rappresenta infatti una risorsa di pubblico interesse della quale deve essere assicurata la libera fruizione, ma la presenza di strutture ricettive che basano la loro attrattività turistica sulla possibilità di assicurare ai propri clienti l utilizzo esclusivo di tratti di spiaggia, crea inevitabili contrasti, in particolare in un contesto come quello della Sardegna in cui la maggior parte delle spiagge manifestano sviluppo limitato e percepiti come ambiti di elevata naturalità. La struttura e il percorso metodologico del Piano è stato articolato in funzione dell ambito giuridico di applicazione. Oltre al problema fortemente dibattuto sull interpretazione normativa di demanio marittimo (art Codice della Navigazione), esiste una difficoltà oggettiva legata al fatto che, la stessa definizione del CdN, porta alla individuazione di componenti ambientali, quali lidi sabbiosi, dune e zone umide, la cui perimetrazione esula i limiti ufficiali del demanio marittimo stesso. Ciò comporta che il PUL, pur avendo come ambito giuridico di applicazione il demanio marittimo, sia stato strutturato in modo da declinare le norme tecniche sulle componenti ambientali, in funzione della loro effettiva suscettività all uso compatibile delle risorsa ambientale anche in ambiti esterni al demanio stesso (Figura 1). I PUL si inseriscono in un contesto pianificatorio complesso che vede la Sardegna come prima regione italiana a essersi dotata di un Piano Paesaggistico Regionale (PPR). La fase di trasferimento delle competenze per la redazione dei PUL dal livello regionale a quello comunale ha visto la Regione Sardegna mantenere l onere di definire le direttive regionali per la redazione dei PUL. Tali Direttive hanno subìto, con il succedersi dei diversi Governi Regionali, e sotto le pressioni dei forti interessi in gioco, continue e sostanziali modifiche che, dal 2008 a oggi, hanno reso difficoltoso e dispendioso per i Comuni dotarsi di uno strumento pianificatorio aggiornato e attuabile. Ulteriori difficoltà nella attuazione dei PUL sono legate all incertezza normativa, che ha portato la Giunta Regionale della Sardegna ad apportare diverse modifiche nelle Direttive Regionali. Infatti, se da una parte le continue modifiche minano, di fatto, l effettiva efficacia dei PUL sulla possibilità del Piano di perseguire efficacemente i suoi obiettivi, dall altra, il mancato recepimento della Direttiva Bolkestein, che prevede che le concessioni demaniali previste nel PUL siano affidate mediante una procedura di selezione pubblica, determina una mancata opportunità di far diventare gli stessi bandi di selezione degli efficaci strumenti per la gestione e valorizzazione dei beni demaniali, attraverso i quali coinvolgere i portatori di interesse nella tutela e valorizzazione dei beni demaniali. 1

13 Figura 1 Esempio di zonizzazione del sistema spiaggia-duna-zona umida a Villasimius, funzionale alla regolamentazione degli utilizzi turistico ricreativi del litorale 2

14 IL TURISMO SOSTENIBILE NELLE AREE NATURALI COSTIERE. L APPLICAZIONE DELLO STRUMENTO DELLA CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE (CETS) NEL PARCO NATURALE REGIONALE LITORALE DI UGENTO Dadamo Marco(*), Sabrina D Ambrosio, Simone Zecca, Leonardo Liviello * marcodadamo@libero.it cell Ente di gestione del Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento Piazza Adolfo Colosso Ugento (LE) Dadamo Marco: Le zone costiere sono caratterizzate da un elevata fragilità ambientale e diversità ecologica e nel contempo da un alto livello di pressione antropica e necessitano di strategie integrate di sviluppo, capaci di bilanciare tutela attiva e valorizzazione dei territori anche attraverso il coinvolgimento delle comunità insediate. Il turismo rappresenta un opportunità di sviluppo socio economico dei territori costieri che, se non adeguatamente pianificato e regolamentato in un ottica di sostenibilità, può generare numerose pressioni ed impatti sulle componenti ambientali e culturali. Obiettivo di questa pubblicazione è la presentazione dei risultati dell applicazione dello strumento della CETS nel Parco Naturale Regionale (PNR) Litorale di Ugento al fine di: (i) evidenziare l importanza dell applicazione di strumenti partecipativi nella realizzazione di politiche e strategie di azione condivise di turismo sostenibile (ii) mettere in luce come l avvio di strategie sostenibili di sviluppo generi, al tempo stesso, un miglioramento della qualità dell ambiente e dei suoi servizi ecosistemici. Il PNR Litorale di Ugento è un parco costiero della Provincia di Lecce caratterizzato da elevati valori di biodiversità, dalla presenza di numerose ed importanti strutture turistico- ricettive e da un elevata intensità turistica. Al fine di implementare le proprie politiche di turismo sostenibile, l ente di gestione, grazie ad un finanziamento della Regione Puglia, ed in collaborazione con Federparchi, ha attivato il percorso di certificazione europeo della CETS. Questo processo ha previsto l utilizzo di strumenti partecipativi (forum, seminari, ecc.) con lo scopo di attivare una più incisiva collaborazione tra gli stakeholders e realizzare una strategia comune ed un piano d'azione condiviso di sviluppo turistico. La formulazione del Piano e delle sue strategie è stata supportata dai risultati di un indagine, realizzata nell estate 2012, tramite la somministrazione nei centri turistici del PNR, di un questionario rivolto ai turisti balneari ed ai portatori d interesse. Tale indagine ha consentito di mettere in evidenza informazioni utili circa la percezione dei portatori di interesse sulla qualità dell ambiente e sui servizi turistici offerti nel Parco e dal Parco. L applicazione delle azioni del Piano ed in particolare quelle inerenti il miglioramento della fruibilità turistica del litorale, ha consentito per le annualità 2012 e 2013, di attivare sinergie e collaborazioni tra l ente di gestione del PNR e gli imprenditori balneari che hanno permesso il recupero delle biomasse spiaggiate (Posidonia oceanica), sugli arenili per la realizzazione di cordoni dunali. Lo strumento della CETS si è dimostrato efficace nel PNR oggetto di studio. L utilizzo di strumenti partecipativi e consultivi ha consentito la realizzazione di un Piano di azione turistico condiviso e ancorato alle necessità e specificità del territorio e del suo tessuto socio economico. L applicazione delle strategie in esso contenute, consentirà di tutelare i servizi eco sistemici ed i beni ambientali del Parco ed, al tempo stesso, garantirne sviluppo ed opportunità economiche.

15 Le concessioni demaniali marittime come strumenti di tutela dell'ambiente costiero Caterina Paoli Il tema che intendo sviluppare riguarderà l'antropizzazione delle coste ad opera delle attività balneari: nello specifico, si tratterà di studiare la tutela dell'ambiente costiero con riferimento alla disciplina italiana riguardante le concessioni demaniali marittime rilasciate a coloro che esercitano attività c.d. turistico-ricreativa (balneari), e che dovrebbero essere intese come strumento giuridico per la gestione e l uso sostenibili delle zone costiere, in grado di tenere conto nel medesimo tempo della fragilità degli ecosistemi e dei paesaggi costieri e della diversità di usi e attività dell'ambiente costiero. Lo spunto viene dalla recente novella legislativa (Legge di Stabilità 2013) che ha prorogato di altri cinque anni la durata delle concessioni vigenti, portandole, quindi, sino al : una proroga percepita dagli operatori di settore come un ulteriore boccata di ossigeno per i propri investimenti, di certo non risolutiva dei molti problemi esistenti, in grado però di ridare vigore alle aspettative sopite e di rimettere in discussione, di nuovo, l annosa questione, dibattuta a livello nazionale ed europeo, circa l applicazione della Direttiva Servizi (Direttiva 123/2006/CE) alle concessioni demaniali marittime. Come noto, tale Direttiva Servizi (Direttiva Bolkestein), nel consentire la libera circolazione dei servizi e nell assicurare la libertà di stabilimento (art. 1), individua nel regime concorrenziale il criterio attraverso cui erogare servizi e svolgere le attività commerciali e intellettuali, nell ottica di una competizione trasparente e transnazionale. La Direttiva ritiene il servizio erogato dalle imprese balneari un servizio del settore turismo (destinato al consumatore), in quanto tale assoggettabile a gara, con conseguente applicazione delle norme che sovrintendono le procedure ad evidenza pubblica. La materia delle concessioni marittime balneari si presenta in un contesto non chiaro, caratterizzato da una produzione normativa alluvionale e da pronunce giurisprudenziali che tentano di razionalizzare l'attuale tessuto normativo in modo tale da renderlo conforme ai principi comunitari. Il proposito del lavoro è quello di fare il punto della situazione in ordine alla attuale disciplina delle concessioni demaniali marittime (limiti minimi e massimi di durata delle concessioni; criteri e modalità di affidamento; determinazione dell importo del canone; modalità per la riscossione e per la suddivisione dei proventi derivanti dai canoni tra comuni, province e regioni; l equo indennizzo del concessionario nei casi di revoca della concessione ai sensi dell art. 42 del Codice della Navigazione; decadenza delle concessioni, nonché criteri e modalità per il subingresso nelle ipotesi di vendita o affitto d azienda) ed alla lettura che di essa ne dà la giurisprudenza più recente, con il fine ultimo di mettere a fuoco se e come le concessioni demaniali possano assolvere al ruolo di strumenti giuridici di protezione dell'ambiente costiero

16 NUOVI SCENARI E NUOVE OPPORTUNITA PER UNA GESTIONE INTEGRATA DELLA COSTA. POSSIBILI SINERGIE FRA LA PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA E LA PIANIFICAZIONE COSTIERA DELLA REGIONE PUGLIA Claudia Piscitelli, Francesco Selicato piscitelliclaudia@hotmail.it, selicato@poliba.it I territori costieri da sempre assumono la connotazione di linea di frontiera per la società; sono luoghi dove le popolazioni si accalcano, la domanda di attività ricreative è elevata e le risorse paesaggistiche ed ambientali vengono spesso saccheggiate (Forman, 2010). La pianificazione costiera può costituire dunque fertile campo di sperimentazione nel definire scenari progettuali che riescano a coniugare tutela del paesaggio, fruibilità sociale e valorizzazione economica. D altra parte si può ritenere che la fascia costiera sia il luogo in cui è più evidente l interferenza fra territorio e paesaggio, dove si può capire quale delle due nozioni sia più capiente a cogliere le inquietudini ma anche il respiro della contemporaneità (Mininni, 2010). Proprio queste ultime accezioni, sul senso delle inquietudini che generano spesso tensioni e situazioni di conflittualità, si prestano a diverse riflessioni, tese a comprendere difficoltà, tempi e modi per risolvere e ricomporre, soprattutto in ambito comunale, le diverse istanze sociali e ambientali. Con l approvazione del Piano Regionale delle Coste, la Regione Puglia ha disciplinato la tutela e l uso della costa, dettando regole per la gestione integrata del litorale, tese a perseguire due obiettivi fondamentali: porre freno all utilizzo indiscriminato del litorale e permettere un uso adeguato del litorale in modo da far convivere le necessità legate alle attività turistico-ricreative, e più in generale di tipo economico, con quelle connesse agli aspetti di carattere ambientale, favorire la fruizione della costa da parte della collettività in termini di eco compatibilità. D'altro canto, il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Regione Puglia, ad oggi solo adottato, si configura come piano paesaggistico a valenza appunto territoriale, tale da fornire, cioè, indirizzi e direttive in campo ambientale, territoriale e paesaggistico ai differenti piani di settore. Le sue finalità, alquanto complesse, sono non solo di tutela e mantenimento dei valori paesistici esistenti, ma soprattutto di valorizzazione, recupero e riqualificazione dei paesaggi compromessi, nonché di realizzazione di nuovi valori paesistici. Nei due Piani regionali la progettualità viene affrontata con approcci differenti, l uno nel PRC più orientato alla corretta utilizzazione e gestione della fascia costiera e di quella demaniale in particolare, l altro nel PPTR volto essenzialmente alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio, così come inteso nell odierna concezione sancita dalla Convenzione Europea del Paesaggio.

17 Le finalità del presente contributo mirano, dunque, da un lato, a sottolineare il ruolo di rilievo che la pianificazione costiera comunale può assumere nella fase di attuazione del Piano Regionale delle Coste (PRC) e, dall altro, a prospettare sinergiche opportunità che in ambito comunale possono essere colte, in questa stessa fase, a valle della recente adozione del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR). Riferimenti: Forman T.T.R. (2010), Coastal Regions: spatial patterns, flows and a people nature solutions from the lens of landscape ecology, in Mininni M. (ed), La costa obliqua. Un atlante per la Puglia, Donzelli Editore, Roma, pp Mininni M. (ed, 2010), Paesaggi costieri. Un atlante provvisorio, in Mininni M. (ed), La costa obliqua. Un atlante per la Puglia, Donzelli Editore, Roma, pp

18 LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ZONE COSTIERE. INCERTEZZE DEFINITORIE. Ilaria Lolli Dipartimento di Giurisprudenza Università di Pisa Quello di «gestione integrata delle zone costiere» è concetto ormai risalente, dato che già nel 1973, con la Risoluzione (73) 29 sulla protezione delle aree costiere, il Consiglio d Europa, preso atto del degrado in cui versa la maggior parte delle coste europee, sottoposte a pressioni antropiche crescenti, in grado di compromettere l equilibrio di ecosistemi particolarmente fragili, sottolineerà la necessità di predisporre una serie di strumenti per la loro tutela. Sulle coste, si legge infatti nella risoluzione, insiste una molteplicità di interessi (mantenimento dell equilibrio ecologico e biologico, tutela del paesaggio, conservazione delle risorse naturali, ma anche promozione dello sviluppo economico e salvaguardia del retroterra), che devono essere presi contestualmente in considerazione, attraverso l azione coordinata delle varie autorità pubbliche coinvolte. Cosa debba oggi intendersi per «gestione integrata delle zone costiere» (Gizc) è desumibile da una molteplicità di documenti a livello sia internazionale che comunitario, basti qui citare, fra i tanti, il Protocollo alla Convenzione di Barcellona sulla gestione integrata delle zone costiere nel Mediterraneo (Madrid, 2008) o la Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo su «Gestione integrata delle zone costiere: una strategia per l Europa» (Com/2000/0547 def). Dal complesso di tali documenti è possibile ricavare che quello di «gestione integrata» è concetto complesso che indica non solo un risultato (quello che la Raccomandazione 2002/413/CE riassuntivamente individuerà in una gestione «sostenibile a livello ambientale, equa a livello economico, responsabile a livello sociale, sensibile a livello culturale»), ma anche, ed in conseguenza di ciò, un procedimento che, in funzione del raggiungimento dell obiettivo, deve essere strutturato in modo da consentire l emersione e la corretta ponderazione di tutti gli interessi in gioco. Non vi è dubbio, quindi, che l introduzione del concetto di «gestione integrata delle coste» abbia rappresentato una tappa fondamentale nel riconoscimento della specificità dell ambiente costiero, in cui le pressioni antropiche, qui solitamente maggiori che in altre zone del territorio, rischiano di compromettere ecosistemi particolarmente fragili. E però, a distanza di più di 40 anni da quel primo documento del Consiglio d Europa, la Gizc stenta ancora a trovare attuazione concreta nel nostro ordinamento. La prima difficoltà appare con tutta evidenza già da una sommaria ricognizione delle norme che, a vario titolo, si riferiscono alle zone costiere. Frutto di una stratificazione di decenni, manca infatti, nel nostro ordinamento, una definizione univoca di zona costiera. Se infatti le disposizioni codicistiche (Codice civile e Codice della navigazione) richiamano concetti quali quello di lido e di spiaggia, le diverse normative di settore per la tutela dell ambiente

19 fanno uso di locuzioni diverse ( costa, ambiente costiero, territori costieri, per citarne alcuni). La questione non si esaurisce peraltro sul piano lessicale, perché a tutte queste locuzioni, che rappresentano gli ambiti spaziali di riferimento dei diversi interventi di tutela, corrispondono porzioni di territorio non coincidenti fra di loro. Affidata ad una molteplicità di soggetti attraverso una pluralità di strumenti scarsamente coordinati fra di loro (non fosse altro, come si è detto, per la non coincidenza del territorio cui si riferiscono), la tutela integrata delle zone costiere appare ancora un obiettivo non raggiunto. Le difficoltà sono peraltro destinate ad aumentare nel momento in cui a ciò si somma anche la necessità, in un quadro di reale integrazione, di coordinare gli strumenti per la tutela dell ambiente costiero con quelli che mirano a promuovere lo sviluppo urbanistico, sociale ed economico dei territori costieri e che quindi sono volti al soddisfacimento di una molteplicità di interessi diversi, connessi ai diversi ambiti di svolgimento delle attività umane (industria, insediamenti urbani, energia, pesca, turismo, navigazione, infrastrutture, e così via), il cui perseguimento è affidato, anche in questo caso, a soggetti diversi e ad una congerie di strumenti differenti, in particolare, ma non esclusivamente, di tipo pianificatorio. Detto questo, ci si chiede se ed in quali termini sia ancora possibile parlare di «gestione integrata delle zone costiere». Nella oggettiva impossibilità di una reductio ad unum, ormai svanito, cioè, il mito della pianificazione unica, ricordando che la gestione integrata è, prima ancora che un risultato, un procedimento, forse l unica via percorribile è quella della introduzione di meccanismi che consentano la emersione e la conseguente ponderazione degli interessi coinvolti all interno dei diversi procedimenti. Alla individuazione di tali meccanismi sarà dedicata l indagine.

20 SESSIONE GEOGRAFIA DELLA FASCIA COSTIERA: USI, PROCESSI E DINAMICHE DEL TERRITORIO

21 Land cover changes to enhance the sustainable development of the Sele coastal plain (Southern Italy) Alberico I. (1), Anzalone E. (1), Barra R. (2), Dal Piaz A. (3), Di Fiore V. (1), Fagnano M (4)., Ferraro L. (1), Giordano L. (1), Marsella E. (1) (1) Istituto per l Ambiente Marino Costiero (IAMC), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Calata Porta di Massa, Naples, Italy (2) Associazione Comitato Ev-K2-CNR Via Nuova Villa 96, Naples, Italy (3) Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica, Universita` degli Studi di Napoli Federico II, Via Forno Vecchio 36, Naples, Italy (4) Dipartimento Ingegneria Agraria e Agronomia del Territorio, Università degli Studi Federico II di Napoli, Via Università` 100, Portici, Italy Coastal zones have always been chosen by humans as a good place to live, these areas host a population whose average density is three times major than the global one. Over the last forty years the human pressure has caused a strong variation of land use, wild areas have been consumed by agriculture, roads and settlements. The main causes of the ecosystem loss are the coastal erosion (about 65%) and the sprawl of infrastructures and economic sites (16%). This model of urban growth is dominant in several regions, where it favors the fragmentation of the landscape, damaging the natural environment, and leads to the loss of naturalness. This paradigm is partly due to delays in the development of Territorial Plans giving a relevant importance to the conservation and to a better management of ecosystems, whose healthy status possess the full potential of goods and services affecting the human well-being (MEA, 2005; Teeb, 2010; Liquete et al., 2013). Within a global framework characterized by the need to guarantee stable and affordable food supply for a growing global population and the increasing biomass demand to achieve the EU bioenergy targets for 2020, we aim to illustrate through several scenarios, how is possible to promote the coexistence of natural places and human activities changing the land cover and using low input farming systems and 'ecological infrastructures'. In areas with a good degree of naturalness as the Sele coastal plain, the use of scenarios is particularly important to understand the possible effects of these changes on the territory during different timewindows. The Sele river plain (Campania Region, Southern Italy) is one of the widest alluvial coastal plains of the Central-Southern Italy and the Sele river, about 75 km long drains a catchment area of about km 2. This area is characterized by large untouched zones, it hosts two Sites of Community Importance (Directive, 92/43/CEE), one Protected Zone (Directive, 79/409/CEE), the natural reserve of the Sele-

22 Tanagro river mouth and several oasis. The naturalness of this area is however threatened by the fragmentation of settlements, infrastructures and also productive activities, as the intensive cultivations and large commercial and tertiary sectors close to the road junctions. Starting from the work of Giordano et al. (2013), which defines the territorial status of Sele coastal plain through the spatial analysis available in a Geographic Information System framework, and a global assessment of the degrees of naturalness associated to the different land-covers, we aim to recognize which of the cultivations should be changed to improve the territorial biodiversity. This analysis suggests to change the grain cereals and the vegetable plants, which show a medium degree of naturalness and the highest distributions in the study area (75%), in order to improve the biodiversity. Several scenarios were performed to illustrate the effects of territorial changes over time through synoptic maps, representing some valuable tools to inform stakeholders and to involve them in the whole implementation of a management plan (Fraser et al. 2006; Stringer et al. 2006; Hoffmann 2009). References Directive, 92/43/CEE On the conservation of natural habitats and of wild fauna and flora LexUriServ.do?uri=CELEX:31992L0043:EN:NOT. Accessed 5 May Directive, 79/409/CEE On the conservation of wild birds. ec.europa.eu/environment/nature/legislation/birdsdirective/.accessed: 26 Mar Accessed 5 May Fraser EDG., Dougill A., Mabee W., Reed MS., McAlpine P. (2006) Bottom up and top down: analysis of participatory processes for sustainability indicator identification as a pathway to community empowerment and sustainable environmental management. J Environ Manag 78(2): Giordano L., Alberico I., Ferraro L., Marsella E., Lirer F., Di Fiore V. (2013) A new tool to promote sustainability of coastal zones. The case of Sele plain, southern Italy. Rend. Fis. Acc. Lincei 24, DOI /s Hoffmann J (2009) Indicators for an ICZM. Experience with a problem-oriented approach. J Coast Conserv 13: Liquete C., Piroddi C., Drakou EG., Gurney L., Katsanevakis S., Charef A., Egoh B. (2013) Current Status and Future Prospects for the Assessment of Marine and Coastal Ecosystem Services: A Systematic Review, PLOS ONE 8(7) 1- MEA (2005) Ecosystems and Human Well-Being: Synthesis Report. Island Press, Washington, DC. Stringer LC., Dougill AJ., Fraser E., Hubacek K., Prell C., Reed MS. (2006) Unpacking participation in the adaptive management of social ecological systems: a critical review. Ecol Soc 11(2):39 (online). URL: Accessed: 13 Mar Teeb (2010) in: Kumar, P. (Ed.), The Economics of Ecosystems and Biodiversity: Ecological and Economic Foundations. Earthscan, London.

23 A JOURNEY ALONG THE COAST OF THE REGIONAL PARK OF RIVIERA DI ULISSE (LATIUM, ITALY) VALENTE ALESSIO Dipartimento di Scienze e Tecnologie - Università degli Studi del Sannio Via dei Mulini 59a, Benevento - valente@unisannio.it - tel fax The Regional Park of Riviera di Ulisse is located along the southern coast of Lazio in central Italy. The park is named by the Homeric hero who moored his ships in today's Gulf of Gaeta, as we read in the Odyssey. It does not extend without interruption from Sperlonga to Minturno due to the increasing urbanization of the municipalities of Gaeta and Formia, and therefore concentrated in three coastal areas, from north to south: the Promontory of Tiberius' villa and the coast between Torre Capovento and Punta Cetarola, Monte Orlando and, finally, Gianola and Mount Scauri. Despite the physical discontinuity, however, is clearly identifies a unit of coastal landscape, but differs in detail in each of the protected areas. This diversity is expressed by a wide variety of landforms in these zones, which was superimposed on a particular vegetation cover and a heritage of historical and archaeological importance. In the northern protected area, near Sperlonga, the wide and suggestive cave near to the present sea level is certainly to be related to the nearby settlement belonging to the emperor Tiberius. In fact, the cavity is occupied largely by a circular tank, once covered in marble, with seats carved into the walls. In this cavern, took place the episode narrated by Suetonius and confirmed by Tacitus, according to which, while Tiberius feasted fell from the vault some boulders that killed some of those present. Continuing along this stretch of coast, it is possible to observe cliffs alternate with suggestive coves in which sandy beaches were formed. Behind them, despite numerous tourist facilities diffuse in this stretch, are still present limbs of dune. Such limbs are preserved favored by the protection for some native plant species. On headlands that bordered these beaches stand numerous towers of the sixteenth century, made in defense of pirate raids, unfortunately not all have remained intact till now. The promontory of Monte Orlando is characterized by a series of faults present at its southwestern extremity. These faults, would be formed as a result of latest tectonic phases of the Pleistocene, although according to a deep-rooted popular tradition would be generated at the moment of Christ's death. In one of these faults, the most easterly, the slow dissolution of the limestone has joined to the "destructive" action of the sea waves, and then for subsequent collapses of the vault, it is so extended as to give rise to a large cave called of the Turkish. This name was conferred because the ships of the Turks found shelter inside it in the Early Middle Ages.

24 Over the centuries there arose numerous works of military architecture such as battlements, gunpowder, ammunition depots and so on. Of these works is now clearly visible inside this area of the park as well as the testimony of numerous archaeological remains from the Roman period, including a mausoleum in perfect condition. Unforgettable dives to the bottom of marine protected stretch of water in front of the impressive cliffs, with a wide variety of wildlife and geological structures of great interest. Finally, in the southern protected area of Gianola and Mount Scauri there is a considerable wealth of plant species. The predominant form of vegetation consists of the Mediterranean macchia that has evolved to become a real forest. Next to this biotic factor outcrops of Pliocene conglomerates are well visible. Such limestone conglomerates, being made up of pebbles and cement of the same composition, can well preserve the traces of paleo sea levels (marine abrasion terraces, sea notches). In addition, there are, even if they have been heavily affected by the bombings of the last war, the ruins of structures belonging to the first century AD, described by Catullus to magnify the owner. Despite the state of the structures is evident their distribution on three main levels in a pattern typical of Roman architecture. Among these structures, rather interesting, are the wellknown piscinae, which allow to reconstruct the position of the sea level at that time.

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