POS_RC 02 PROCEDURA PER L IGIENE E LA PULIZIA DEL PAZIENTE CON MANOPOLE MONOUSO ANATOMICHE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "POS_RC 02 PROCEDURA PER L IGIENE E LA PULIZIA DEL PAZIENTE CON MANOPOLE MONOUSO ANATOMICHE"

Transcript

1 Pag.: 1 di 10 Redatta da: Dr. Salvatore Moretta Verificata da: C.I.O. (Comitato Tecnico Aziendale per il Controllo e la Sorveglianza delle Infezioni Ospedaliere) Approvato da: Direttore Sanitario Aziendale POS_RC 02 PROCEDURA PER L IGIENE E LA PULIZIA DEL PAZIENTE CON MANOPOLE MONOUSO ANATOMICHE DOCUMENTO FIRMATO ANCHE ELETTRONICAMENTE LA COPIA ORIGINALE DEL DOCUMENTO IN STATO DI VALIDITA E PUBBLICATA SUL SISTEMA INFORMATICO TALETEWEB E CONSULTABILE ELETTRONICAMENTE DA TUTTO IL PERSONALE AUTORIZZATO. ATTENZIONE: COPIE CARTACEE O CONSERVATE DIGITALMETE SU COMPUTER CLIENT POTREBBERO ESSERE SUPERATE; PRIMA DEL LORO EVENTUALE UTILIZZO, ACCERTARSI DELLO STATO DI VALIDITA CONSULTANDO IL DOCUMENTO ORIGINALE ON LINE. LA DISTRIBUZIONE IN FORMA CONTROLLATA DEL DOCUMENTO AVVIENE ELETTRONICAMENTE. I RESPONSABILI DELLA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO MONITORANO L EVIDENZA DELL AVVENUTA LETTURA UTILIZZANDO L APPOSITA FUNZIONALITA DEL SISTEMA INFORMATICO TALETEWEB LO STORICO E CONSERVATO ESCLUSIVAMENTE IN FORMATO DIGITALE DAI RESPONSABILI DELLA REDAZIONE DEL DOCUMENTO UTILIZZANDO LA FUNZIONALITA DI ARCHIVIAZIONE DEI DOCUMENTI SUPERATI DEL SISTEMA INFORMATICO TALETEWEB

2 Pag.: 2 di 10 Sommario 1. Premessa Contesto organizzativo e rischi / opportunità Bibliografia Scopo e campo di applicazione Definizioni, abbreviazioni, acronimi Descrizione delle attività /modalità operative Caratteristiche tecniche delle manopole monouso Risorse materiali Modalità di utilizzo Istruzione operativa Monitoraggio dell applicazione della procedura Diffusione e Archiviazione Matrice delle responsabilità... 9

3 Pag.: 3 di Premessa Numerosi studi dimostrano che gli interventi di prevenzione e controllo dei fattori di rischio riducono il tasso degli eventi infettivi contratti in ambito ospedaliero. I comportamenti dei professionisti, come l igiene delle mani, l uso corretto dei guanti, le buone procedure di pulizia, la disinfezione e la sterilizzazione dei presidi medici, la pulizia e disinfezione dei piani di lavoro, l igiene del paziente e degli operatori, l adesione alle precauzioni standard e specifiche, rappresentano un aspetto molto rilevante nel controllo delle Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali (ICPA). La cute di una persona è normalmente colonizzata da una flora batterica permanente e transitoria. Alla prima appartengono per lo più cocchi e bacilli gram-positivi e lieviti liofili; la seconda comprende germi giunti solo accidentalmente sulla cute o per contiguità (zone periorifiziali). La flora cutanea si modifica in base al livello di igiene personale, all attività della persona, allo stato di salute/malattia ed all ambiente frequentato. Un paziente ricoverato in ambito ospedaliero acquisisce nell arco di poche ore i microrganismi presenti in quell ambiente e alcuni di questi rappresentano un rischio di infezione. Se non vengono rispettate le buone pratiche di assistenza, gli operatori sanitari possono contribuire sensibilmente a diffondere tali microrganismi. Inoltre, nonostante la cute possieda diversi meccanismi di difesa contro la moltiplicazione dei microrganismi che la abitano (integrità dello strato corneo, film idrolipidico fisiologico, sistemi di difesa immunologia), occorre ricordare che questi meccanismi possono essere alterati e quindi la persona può risultare maggiormente esposta all aggressione di microrganismi saprofiti/patogeni. La persona allettata e immobile, indipendentemente dalla tipologia del reparto in cui è ricoverato, può andare incontro inevitabilmente a complicanze a livello del sistema muscolo-scheletrico, cardiovascolare, respiratorio, urinario, gastrointestinale, metabolico, psichico e del sistema cutaneo. A carico di quest ultimo si può avere, oltre alla complicanza della lesione da pressione, anche la comparsa di infezioni cutanee (es. micosi). Le cure igieniche di base sono parte integrante del piano di assistenza e tra l altro rappresentano una preziosa occasione per una valutazione globale del paziente. 1.1 Contesto organizzativo e rischi / opportunità Nei PP.OO. capita sovente che un paziente si trovi in una condizione di ridotta capacità di poter adempiere alle sue quotidiane funzioni igieniche, sia per patologie pre-esistenti al ricovero sia per interventi chirurgici. Si rende necessario, quindi, prevedere per costoro un percorso assistenziale che sia in grado di assicurare l igienicità e la pulizia personale.

4 Pag.: 4 di 10 D altra parte, una costante ed efficace igienicità rappresenta anche un indispensabile misura di prevenzione delle infezioni correlate all assistenza, con risvolti positivi in termini di cura e di soddisfacimento del paziente. 1.2 Bibliografia - Regione Emilia Romagna: Buone pratiche infermieristiche per il controllo delle infezioni nelle Unità di terapia intensiva. Dossier ; notizie_reg/progetti/manuali_prot/infez_ao/prevenzione_uti_ao.pdf. 2. Scopo e campo di applicazione La presente procedura si applica in tutte le situazioni in cui è richiesta l igiene del paziente non autosufficiente, ricoverato in una U.O. di degenza dell A.S.L. Caserta. Qualora si rendesse necessario, tale procedura può essere utilizzata anche per i pazienti che si trovano momentaneamente nelle S.O. e nei P.S. aziendali. Gli scopi della presente procedura sono essenzialmente i seguenti: Assicurare un adeguata igiene del paziente; Evitare l insorgenza dei cattivi odori; Favorire la sensazione di benessere da parte del paziente; Impedire l insorgenza di danni all integrità cutanea e conseguente rischio di lesioni e infezioni; Migliorare l aspetto del malato e mantenere la stima di sé; Favorire l acquisizione di sicurezza nei rapporti sociali; Favorire il ruolo terapeutico del rilassamento e della circolazione sanguigna attraverso il massaggio; Valutare le condizioni della pelle, del grado di mobilità e di autosufficienza del malato; L uso di manopole monouso per la pulizia di aree diverse riduce il rischio di trasferire microrganismi da un area contaminata a una non contaminata.

5 Pag.: 5 di Definizioni, abbreviazioni, acronimi P.O.: U.O.: S.O.: P.S.: DSPO: QRM: C.I.: Inf.U.O.: O.S.S.: Detersione: Idratazione: Presidio Ospedaliero Unità Operativa Sala Operatoria Pronto Soccorso Direttore Sanitario del P.O. U.O.C. Qualità e Risk Management Coordinatore Infermieristico Infermiere della U.O. Operatore Socio-Sanitario (e figure assimilabili) Allontanamento meccanico di microrganismi e di materiale organico ed inorganico Applicazione di emollienti e/o idratanti al fine di sostituire i lipidi cutanei persi con la detersione e mantenere le funzioni di barriera idro-lipidiche. 4. Descrizione delle attività /modalità operative La cute è la prima barriera difensiva contro i microrganismi, per cui la sua integrità e la sua salute sono fondamentali per prevenire le infezioni. Al fine di garantire tale integrità, l utilizzo delle manopole per l igiene del viso, delle mani, dei genitali e della zona perineale deve essere garantito almeno una volta al giorno, e comunque ogni volta che se ne ravveda la necessità; è preferibile eseguire il bagno a letto ogni giorno, previa valutazione delle condizioni cliniche del paziente. 4.1 Caratteristiche tecniche delle manopole monouso anatomiche Le manopole anatomiche monouso, fornite in dotazione a tutti i PP.OO. dell A.S.L. Caserta, rappresentano un dispositivo medico per l esecuzione delle operazioni di cura igienica quotidiana dei pazienti allettati, nonché per la prevenzione delle infezioni in pazienti con deficienze immunitarie. Tale dispositivo è composto da una coppia di manopole con pollice estruso e separato dalla restante parte di essa, in modo da garantire massima manovrabilità e presa sui pazienti non autosufficienti, lunghe circa cm 40, con la sua particolare chiusura a strappo con due alette laterali ed un asola centrale permette di regolarne la chiusura al gomito e garantisce massima protezione all operatore e al paziente. Le funzioni delle due manopole sono complementari e separate: una, provvista di spugna già imbevuta di detergente a ph neutro, serve per il lavaggio, mentre l'altra, priva di spugna, è utilizzabile per l'asciugatura.

6 Pag.: 6 di 10 Dalla scheda tecnica del dispositivo si evince che la carta di cui sono composte è certificata anallergica, per cui non determina nessun fastidio o irritazione al paziente e all operatore, nella parte interna di esse è presente uno strato di polietilene tale da garantire l operatore da qualsiasi rischio di trasudazione nella fase del lavaggio del paziente. Il detergente presente sulla spugna è a ph neutro ed iso-cutaneo ed ha inoltre una componente igienizzante di chlorhexidine dicuglonate al 0,3%, oltre a sostanze emollienti come l estratto di aloe ed avena per una efficace idratazione della cute e che dai test effettuati il prodotto è considerato non irritante e non sensibilizzante come previsto dalla normativa vigente ISO E certificato come dispositivo medico di I classe non invasivo con codice CND V90/99. Dalle notevoli evidenze cliniche riscontrate finora, si è potuto osservare un notevole abbattimento dei tempi dedicati all igiene del paziente, nonché un considerevole risparmio dei materiali di consumo, quali ovatta, detergente, garze, traverse e guanti. 4.2 Risorse materiali Se il paziente ha evacuato, occorre: bricco con acqua tiepida cotone idrofilo padella Per assicurare una corretta igiene del paziente vengono forniti: 1. coppie di manopole anatomiche monouso necessarie per le tipologie di igiene, in numero adeguato alle esigenze del paziente: una coppia dovrà essere utilizzata per la testa, il torace e arti superiori; un altra coppia per gli arti inferiori; un ultima coppia dovrà essere utilizzata per le zone perineali. 2. guanti monouso 4.3 Modalità di utilizzo La detersione del paziente può essere effettuata da un solo operatore, oppure, per ridurre i tempi di azione, da due operatori. In quest ultimo caso, il primo indossa le due manopole che compongono il dispositivo, mentre il secondo operatore ha solo una funzione di supporto e comunque deve indossare guanti monouso. Allo scopo di ottenere il massimo vantaggio dall utilizzo delle manopole monouso anatomiche, è necessario che gli operatori si attengano alle seguenti modalità operative: 1) Effettuare la corretta igiene delle mani; 2) Indossare sulla mano dominante la manopola provvista di spugna; 3) Inumidire tale manopola con acqua o soluzione fisiologica in quantità dell ordine di cc; 4) Frizionare leggermente la manopola, in modo da produrre la formazione di abbondante schiuma;

7 Pag.: 7 di 10 5) Detergere il paziente secondo la modalità descritta nel paragrafo Istruzione operativa e tenendo presente l ordine indicato nella Figura 1. 6) Al termine della detersione, indossare l altra manopola; 7) Asciugare il paziente nelle parti deterse Durante le suddette operazioni, occorre attenersi alle seguenti raccomandazioni: a) Lavare sempre procedendo dalla zona corporea più pulita a quella più sporca; l area genitale e perineale va detersa per ultima; b) Eseguire la corretta asportazione del detergente e un adeguata asciugatura; la rimozione dell umidità previene la crescita batterica; c) Cambiare al bisogno la biancheria del letto con quella pulita; d) Non applicare sulla cute soluzioni a base di alcool (effetto disidratante); e) Se possibile, mantenere ben idratata la cute con crema o olio idratante per il corpo; f) Registrare la pratica eseguita sulla Cartella Infermieristica. Figura 1: Ordine da seguire nella detersione

8 Pag.: 8 di Istruzione operativa Descrizione della microazione Assicurarsi che non ci siano finestre e porte aperte, in un ambiente caldo e privo di correnti Con il paziente in posizione supina, scoprire la parte superiore del corpo, procedere alla pulizia in senso cranio caudale. Cambiare la manopola per ogni parte del corpo (vedasi par. 4.2) Far ruotare il paziente di fianco per la pulizia dorsale e lombo-sacrale. Riportare il paziente in posizione supina, coprire il tronco e procedere alla pulizia di addome; successivamente detergere gli arti inferiori; infine, detergere le zone perineali. Informare il paziente in riferimento alla procedura Indossare i guanti Proteggere il letto con la traversa Igiene perineale con utilizzo di manopole Aiutare il paziente a svestire la parte inferiore del corpo. Posizionare la padella Note / Motivazione Ridurre al minimo le correnti d aria. Garantire la privacy per la tranquillità del paziente Procedere sempre dalla zona pulita verso la più sporca: viso, tronco, braccia e mani, arti inferiori, inguine Raggiungere tutti i punti e ispezionare la cute Aiutare la persona a mantenere la posizione ginecologica. Lavare i genitali procedendo sempre con movimenti dal pube verso l'ano Smaltire il materiale monouso Effettuare un solo passaggio Disinfettare il materiale pluriuso Igiene perineale in pazienti portatori di catetere vescicale Fare riferimento ai diversi punti dell istruzione operativa sopra descritta; effettuare delicatamente e frequentemente una pulizia accurata del primo tratto del catetere che fuoriesce all esterno. Tenere fermo il catetere con una mano, con l altra procedere alla pulizia I microrganismi presenti a livello del meato uretrale, dell uretra distale o che contaminano il catetere possono risalire, attraverso la superficie del catetere stesso e trasportati in vescica. Evitare lo sposizionamento del catetere o la disconnessione accidentale dello stesso

9 Pag.: 9 di Monitoraggio dell applicazione della procedura Con una periodicità semestrale, la presente procedura verrà sottoposta a monitoraggio da parte del Direttore Sanitario del P.O. di appartenenza, inviando il relativo report alla U.O.C. Qualità e Risk Management Indicatore di esito Numero di pazienti non autosufficienti che sono stati assistiti con le manopole monouso anatomiche, con trascrizione nella Cartella Infermieristica, in ogni U.O. di degenza / Numero di pazienti non autosufficienti ricoverati nella medesima U.O. in un trimestre Standard 75 % 6. Diffusione e Archiviazione La presente procedura sarà consultabile da tutto il personale dipendente e archiviata sul sistema informatico Taleteweb. Laddove si ritenesse opportuno verrà pubblicata sul sito internet aziendale, sezione Risk Management. 7. Matrice delle responsabilità Descrizione dell attività O.S.S. Inf.U.O. C.I. DSPO QRM Informazione all'utente (se cosciente) E R Preparazione del materiale E R Esecuzione della procedura E R Smaltimento del materiale E R Approvvigionamento E R V Verifica e controllo dell aderenza alla procedura E R Monitoraggio della procedura P R V Tipologie delle attività: E = Esegue l attività R = E responsabile dell attività V = Verifica l attività P = Partecipa all attività C = E coinvolto nell attività I = E informato dell attività

10 Pag.: 10 di 10 In tutte le fasi assistenziali è importante rispettare la privacy del paziente e valutare, inoltre, l opportunità di scoprire parzialmente il paziente durante la pratica di igiene, per evitare un alterazione della temperatura corporea.

ATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

ATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA ATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Battistini Angela Talamini Antonella U.O. Igiene IRCCS AOU SAN MARTINO - IST Vi sono sempre

Dettagli

LE MEDICAZIONI. Dott. Mario Caserta

LE MEDICAZIONI. Dott. Mario Caserta LE MEDICAZIONI Dott. Mario Caserta mcaserta@cittadellasalute.to.it TERMINOLOGIA CORRETTA Pulizia: Rimozione meccanica dello sporco da superfici ed oggetti; di norma viene eseguita con l impiego di acqua

Dettagli

13.3 Procedura di rimozione C.V. a permanenza

13.3 Procedura di rimozione C.V. a permanenza Azienda USL Pescara Direttore Generale Dott. Antonio Balestrino www.ausl.pe.it Rev. 0 del C.C.I.O. Presidente Dott. Mario Lizza Protocollo per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie (IVU) correlate

Dettagli

IGIENE E CURA DEL CORPO NELL ELIMINAZIONE INTESTINALE E URINARIA

IGIENE E CURA DEL CORPO NELL ELIMINAZIONE INTESTINALE E URINARIA IGIENE E CURA DEL CORPO NELL ELIMINAZIONE INTESTINALE E URINARIA NELL ELIMINAZIONE URINARIA E INTSTINALE ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI potenziare le capacita psicofisiche residue e l autonomia dell assistito

Dettagli

Il PICC Catetere Venoso Centrale

Il PICC Catetere Venoso Centrale U.O.C. Anestesia e Rianimazione Direttore Dott. Pantaleone Grande Ambulatorio di Anestesia e Terapia del Dolore Il PICC Catetere Venoso Centrale Ospedale Soverato 3 Piano Anestesia e Rianimazione Per migliorare

Dettagli

STATO DI SALUTE STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, PSICHICO E SOCIALE, E NON SEMPLICEMENTE L ASSENZA DI MALATTIA O DI INFERMITA OMS, 1946

STATO DI SALUTE STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, PSICHICO E SOCIALE, E NON SEMPLICEMENTE L ASSENZA DI MALATTIA O DI INFERMITA OMS, 1946 STATO DI SALUTE STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, PSICHICO E SOCIALE, E NON SEMPLICEMENTE L ASSENZA DI MALATTIA O DI INFERMITA OMS, 1946 STATO DI SALUTE DELLA PERSONA condizionato da.... PERCEZIONE DELLA

Dettagli

FONDAZIONE AIOM I CORSO

FONDAZIONE AIOM I CORSO FONDAZIONE AIOM I CORSO per FORMATORI di CAREGIVER in ONCOLOGIA Cura e Igiene personale del paziente Approccio multidisciplinare per la gestione delle attività di vita IGIENE DELLA PERSONA Dott.ssa Michela

Dettagli

Doccia a letto domiciliare

Doccia a letto domiciliare Doccia a letto domiciliare Sommario Che Le cure igieniche personali L igiene personale è costituita da tutte quelle norme che devono essere applicate giornalmente per la pulizia personale, la prevenzione

Dettagli

OPUSCOLO INFORMATIVO CATETERE VESCICALE

OPUSCOLO INFORMATIVO CATETERE VESCICALE OPUSCOLO INFORMATIVO CATETERE VESCICALE Il catetere vescicale è una sonda lunga e sottile. Il cateterismo vescicale è l introduzione di un catetere sterile in vescica attraverso l uretra SISTEMA URINARIO

Dettagli

PROCEDURA MEDICAZIONE PICC

PROCEDURA MEDICAZIONE PICC PROCEDURA MEDICAZIONE PICC Il Picc è un accesso venoso centrale ad inserzione periferica a medio/lungo termine, inserito a livello di vena basilica o cefalica e ancorato alla cute attraverso un dispositivo.

Dettagli

Sulla cute di ogni individuo si trovano due tipi di microrganismi: residenti e transitori.

Sulla cute di ogni individuo si trovano due tipi di microrganismi: residenti e transitori. IGIENE delle MANI Le mani sono un ricettacolo di germi, circa il 20% è rappresentato da microrganismi non patogeni, che risiedono normalmente sulla cute senza creare danni. A questi, però, possono aggiungersi

Dettagli

LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO. Relatore: GIULIANA PASINI

LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO. Relatore: GIULIANA PASINI LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO Relatore: GIULIANA PASINI Il sottoscritto GIULIANA PASINI ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione

Dettagli

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROCEDURE INTERVENTISTICHE. G. Sasso M. Mangano A.Tribuzio

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROCEDURE INTERVENTISTICHE. G. Sasso M. Mangano A.Tribuzio ADVANCES IN CARDIAC ARRHYTHMIAS AND GREAT INNOVATIONS IN CARDIOLOGY PREVENZIONE DELLE INFEZIONI IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROCEDURE INTERVENTISTICHE XXVII GIORNATE CARDIOLOGICHE TORINESI Torino 23-24 ottobre

Dettagli

Inserimento Catetere venoso centrale

Inserimento Catetere venoso centrale Pag. 1 di 4 Inserimento Catetere venoso centrale Materiale occorrente: 1. Kit Catetere venoso centrale 2. Camici, guanti sterili 3. Dispositivi di protezione individuale (occhiali, cuffie e mascherine)

Dettagli

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE DELLE BASSE VIE AEREE:

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE DELLE BASSE VIE AEREE: PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE DELLE BASSE VIE AEREE: protocollo per la gestione degli umidificatori monouso per l ossigenoterapia. A cura del Gruppo Operativo lotta contro le I.O. con la collaborazione

Dettagli

OPUSCOLO INFORMATIVO PER LA PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO

OPUSCOLO INFORMATIVO PER LA PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO OPUSCOLO INFORMATIVO PER LA PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO A cura del personale infermieristico territoriale dell ASL VCO Caro Familiare con questo breve opuscolo speriamo di aiutarti a vivere

Dettagli

Regione Marche - Azienda Sanitaria Unica Regionale ONA ERRITORIALE ACERATA. Z T n 9 - M MACROSTRUTTURA TERRITORIO Procedura Generale

Regione Marche - Azienda Sanitaria Unica Regionale ONA ERRITORIALE ACERATA. Z T n 9 - M MACROSTRUTTURA TERRITORIO Procedura Generale Cod. TRES06 Data 30/12/06 Rev. 0 Pagina 1 di 5 INDICE 1. SCOPO...2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...2 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI...2 4. DIAGRAMMA DI FLUSSO...2 5. RESPONSABILITA...3 6. DESCRIZIONE DELLE

Dettagli

Rischi e pericoli relativi al processo assistenziale all'interno di un'unità operativa

Rischi e pericoli relativi al processo assistenziale all'interno di un'unità operativa 28 novembre 2015 Rischi e pericoli relativi al processo assistenziale all'interno di un'unità operativa Comportamenti e procedure per la prevenzione della diffusione di malattie trasmissibili Clostridium

Dettagli

CONCORSO PER OPERATORE SOCIO SANITARIO 08 GIUGNO 2016 TEST DI PRESELEZIONE. TEST N. 4 (Domande a risposta chiusa)

CONCORSO PER OPERATORE SOCIO SANITARIO 08 GIUGNO 2016 TEST DI PRESELEZIONE. TEST N. 4 (Domande a risposta chiusa) CONCORSO PER OPERATORE SOCIO SANITARIO 08 GIUGNO 2016 TEST DI PRESELEZIONE TEST N. 4 (Domande a risposta chiusa) 1. Quando si aiuta una persona a deambulare si deve: Fare indossare scarpe allacciate, sostenere

Dettagli

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI pag. 1 di 6 PER IL Dott. Antonio Silvestri Presidente Commissione di Controllo per le Infezioni Ospedaliere Dott. Maurizio Rango Direttore Sanitario Dott. Antonio Silvestri Stesura Validazione ed Approvazione

Dettagli

Prevenzione delle infezioni correlate all assistenza I dispositivi invasivi - Esperienze aziendali

Prevenzione delle infezioni correlate all assistenza I dispositivi invasivi - Esperienze aziendali Prevenzione delle infezioni correlate all assistenza I dispositivi invasivi - Esperienze aziendali Studio di Prevalenza europeo PPS 2011-2012 Un esempio di un intervento efficace per la riduzione delle

Dettagli

ULCERE DA PRESSIONE TERAPIA

ULCERE DA PRESSIONE TERAPIA TERAPIA 1. Eliminazione della compressione locale 2. Rimozione del tessuto necrotico 3. Disinfezione dell ulcera 4. Applicazione di presidi di medicazione idonei 5. Eliminazione o riduzione dei fattori

Dettagli

13.2 Procedura per lo svuotamento della sacca di drenaggio da paziente con C.V. a permanenza

13.2 Procedura per lo svuotamento della sacca di drenaggio da paziente con C.V. a permanenza Azienda USL Pescara Direttore Generale Dott. Antonio Balestrino www.ausl.pe.it Rev. 0 del C.C.I.O. Presidente Dott. Mario Lizza Protocollo per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie (IVU) correlate

Dettagli

Prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie

Prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie Roma, 27 gennaio 2012 Prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie Roberta Suzzi Responsabile Area Omogenea Assistenziale

Dettagli

Gestione della digiunostomia nutrizionale

Gestione della digiunostomia nutrizionale Gestione della digiunostomia nutrizionale Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte, l alimentazione da

Dettagli

PROCEDURA INGRESSO OPERATORI, VISITATORI E ATTREZZATURE IN RIANIMAZIONE

PROCEDURA INGRESSO OPERATORI, VISITATORI E ATTREZZATURE IN RIANIMAZIONE ASL AL Sede legale: Viale Giolitti, 2 15033 Casale Monferrato (AL) Partita IVA/Codice Fiscale n. 02190140067 Struttura: : Rischio Clinico e Rischio Infettivo Tel : 0142 434695 e-mail: pcostanzo@aslal.it

Dettagli

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA Pagina 2/6 SOMMARIO 1. SCOPO/OBIETTIVO...3 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...3 3. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI...3 4.

Dettagli

Il lavaggio delle mani è il mezzo più idoneo ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni.

Il lavaggio delle mani è il mezzo più idoneo ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. Batti il cinque. Igiene delle mani Il lavaggio delle mani è il mezzo più idoneo ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. E molto importante quindi che tutti prima e dopo essere stati

Dettagli

PROTOCOLLO GESTIONE PALLONE AUTOESPANDIBILE AUTOCLAVABILE

PROTOCOLLO GESTIONE PALLONE AUTOESPANDIBILE AUTOCLAVABILE E.O. OSPEDALI GALLIERA - GENOVA PROTOCOLLO GESTIONE PALLONE AUTOESPANDIBILE AUTOCLAVABILE PREPARATO VERIFICATO APPROVATO ARCHIVIATO M.D. Biggio, M. Brenta, B. Bruzzone, L. Canepa, M. Lutri, L. Mariotti,

Dettagli

Azienda USL 3 Pistoia Zona Distretto Procedura per gestione delle Infezioni correlate all assistenza (ICA) PP.DS.04

Azienda USL 3 Pistoia Zona Distretto Procedura per gestione delle Infezioni correlate all assistenza (ICA) PP.DS.04 PROCEDURA PER LA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (ICA) REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 1 14/11/2011 Gruppo di redazione: Dr.ssa D. Simoncini Dr.ssa C. Pili Dr.ssa

Dettagli

Istruzione di Presidio inerente le procedure per la tricotomia pre-operatoria

Istruzione di Presidio inerente le procedure per la tricotomia pre-operatoria Istruzione di per la Pag. 1/ 7 Istruzione di inerente le procedure per la tricotomia pre-operatoria REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 15/12/2005 Gruppo di Lavoro interdisciplinare

Dettagli

INTERVENTO DI PARTO CESAREO ELETTIVO PO.AFMI.10. Roberta Leonetti Melissa Selmi. Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate

INTERVENTO DI PARTO CESAREO ELETTIVO PO.AFMI.10. Roberta Leonetti Melissa Selmi. Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate Pag.: 1 di 5 PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PREPARAZIONE ALL REFERENTI DEL DOCUMENTO Roberta Leonetti Melissa Selmi Indice delle revisioni Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate

Dettagli

I b. Carta Leandra Coordinatrice Infermieristica

I b. Carta Leandra Coordinatrice Infermieristica Assistenza post operatoria I b Carta Leandra Coordinatrice Infermieristica Assistenza Post Operatoria La fase post operatoria riguarda quelle attività che si verificano dal momento in cui il paziente è

Dettagli

PROGETTO: PREVENIRE LE INFEZIONI OSPEDALIERE

PROGETTO: PREVENIRE LE INFEZIONI OSPEDALIERE Direzione Sanitaria P.O. Matera Servizio di Assistenza PROGETTO: PREVENIRE LE INFEZIONI OSPEDALIERE 1. PREMESSA Le Infezioni Ospedaliere rappresentano uno dei maggiori problemi che oggi la sanità pubblica

Dettagli

ESERCITAZIONE SUL PROTOCOLLO DI INSERIMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE

ESERCITAZIONE SUL PROTOCOLLO DI INSERIMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE MANI PULITE E QUALITA DELL ASSISTENZA SANITARIA ESERCITAZIONE SUL PROTOCOLLO DI INSERIMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE PATRIZIA DI CLEMENTE COORDINATORE INFERMIERISTICO AUSL PESCARA PESCARA 28 MARZO

Dettagli

PIANO ANNUALE 2019 DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (PAICA)

PIANO ANNUALE 2019 DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (PAICA) PIANO ANNUALE 2019 DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (PAICA) CASA DI CURA SANTA TERESA L Amministratore Unico Adriana Mattei INDICE 1) SCOPO E APPLICABILITA pag. 3 2) RIFERIMENTI pag. 3 3) MATRICE

Dettagli

Parole chiave. Appropriatezza: condizione adatta, adeguata, che abbia carattere di efficacia ed efficienza

Parole chiave. Appropriatezza: condizione adatta, adeguata, che abbia carattere di efficacia ed efficienza Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l organizzazione dell assistenza e, di conseguenza, favorire l erogazione di un servizio mirato alle reali necessità e

Dettagli

Obiettivi di Tirocinio del 1 anno Corso di Laurea in Infermieristica C Sede: Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I

Obiettivi di Tirocinio del 1 anno Corso di Laurea in Infermieristica C Sede: Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I Obiettivi di Tirocinio del 1 anno Corso di Laurea in Infermieristica C Sede: Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I OBIETTIVI GENERALI Lo studente Infermiere del 1 anno di Corso deve essere

Dettagli

Protezione del paziente Protezione dell operatore Prevenzione della trasmissione delle infezioni per contatto diretto e indiretto

Protezione del paziente Protezione dell operatore Prevenzione della trasmissione delle infezioni per contatto diretto e indiretto I GUANTI MEDICALI 1 FUNZIONE DEI GUANTI Secondo le Linee Guida dell HICPAC (Healthcare Infection Control Practies Advisory Committee) in ospedale i guanti per uso sanitario vengono utilizzati per tre scopi

Dettagli

GESTIONE E CORRETTO UTILIZZO DEI GUANTI STERILI E NON STERILI

GESTIONE E CORRETTO UTILIZZO DEI GUANTI STERILI E NON STERILI GESTIONE E CORRETTO UTILIZZO DEI GUANTI STERILI E NON STERILI D.ssa Maddalena Quintili D.ssa Maria Vescia UOC Sicurezza Prevenzione e Risk Management GESTIONE E CORRETTO UTILIZZO DEI GUANTI STERILI E NON

Dettagli

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA AZIENDA OSPEDALIERA S. CROCE E CARLE COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA (STAFILOCOCCO AUREO METICILLINO RESISTENTE) aggiornate ad Agosto 2001 DEFINIZIONE

Dettagli

PROCEDURA IGIENE DELLE MANI ED USO DEI GUANTI 1. SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE RESPONSABILITÀ DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA'...

PROCEDURA IGIENE DELLE MANI ED USO DEI GUANTI 1. SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE RESPONSABILITÀ DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA'... Data: 27/7/ 2012 Pagina 1 di 12 INDICE 1. SCOPO...2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...2 3. RESPONSABILITÀ...2 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA'...2 5. RIFERIMENTI...7 6.ALLEGATI...7 Preparato: Comitato Controllo

Dettagli

INFEZIONI OSPEDALIERE

INFEZIONI OSPEDALIERE INFEZIONI OSPEDALIERE DEFINIZIONE DI INFEZIONE OSPEDALIERA INFEZIONI OSPEDALIERE SONO LA CAUSA DI CIRCA 400.000 700.000 CASI DI INFEZIONE CHE CAUSANO LA MORTE DI 4000 7000 DEGENTI L ANNO COLPISCONO IL

Dettagli

MEDICAZIONI FERITE CHIRURGICHE LINEE GUIDA

MEDICAZIONI FERITE CHIRURGICHE LINEE GUIDA MEDICAZIONI FERITE CHIRURGICHE LINEE GUIDA DEFINIZIONE Trattamento periodico di una lesione chirurgica. DEFINIZIONE DI FERITA CHIRURGICA Lesione di continuo della cute e dei tessuti sottostanti provocata

Dettagli

4ª UNITA DIDATTICA Modello Nutrizionale metabolico

4ª UNITA DIDATTICA Modello Nutrizionale metabolico 4ª UNITA DIDATTICA Modello Nutrizionale metabolico Contenuti Modello Nutrizionale metabolico Sezione del modello: Equilibrio idro-elettrolitico e acido-base Assistenza alla persona con problemi relativi

Dettagli

IN CONDIVISIONE. Istruzione operativa per la gestione. della tricotomia pre-operatoria. della tricotomia pre - operatoria.

IN CONDIVISIONE. Istruzione operativa per la gestione. della tricotomia pre-operatoria. della tricotomia pre - operatoria. Pag. 1/6 della tricotomia pre-operatoria IN CONDIVISIONE Pag. 2/6 Indice 1. Oggetto... 3 2. Scopo... 3 3. Campo di applicazione... 3 4. Raccomandazioni per la pratica clinica (appropriatezza)... 3 5. Modalità

Dettagli

Ingresso operatori, visitatori e attrezzature in Rianimazione e Terapia Intensiva

Ingresso operatori, visitatori e attrezzature in Rianimazione e Terapia Intensiva Pagina 1 di 6 PROCEDURA GENERALE AZIENDALE Ingresso operatori, visitatori e attrezzature in Responsabili Firme Nome e Cognome Funzione/i Firma Elisabetta Ferrando ISRI Controllo Infezioni Ospedaliere Firmato

Dettagli

Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente

Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente Pianificazione e Controllo Strategico Qualità e Risk Management La strategia per raggiungere gli obiettivi

Dettagli

Italian Hospital Group. Alessandra Mazzoli Dirigente Assistenza Infermieristica

Italian Hospital Group. Alessandra Mazzoli Dirigente Assistenza Infermieristica Italian Hospital Group Alessandra Mazzoli Dirigente Assistenza Infermieristica Rsa 47 p. geriatrica III livello 96 p. disabilità Unità Demenze 60 p. degenza 65 p. ass. domiciliare 55 p. centro diurno Classi

Dettagli

Questo set di slides Igiene delle mani nei contesti sanitari core fornisce una sintesi delle linee guida per l igiene delle mani pubblicate nel 2002.

Questo set di slides Igiene delle mani nei contesti sanitari core fornisce una sintesi delle linee guida per l igiene delle mani pubblicate nel 2002. Questo set di slides Igiene delle mani nei contesti sanitari core fornisce una sintesi delle linee guida per l igiene delle mani pubblicate nel 2002. Un secondo set di slides Igiene delle mani nei contesti

Dettagli

Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente

Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente L Alleanza Mondiale per la Sicurezza del Paziente è stata lanciata dall OMS nell ottobre 2004, con il mandato di ridurre le conseguenze sanitarie e sociali

Dettagli

Buone pratiche per il controllo delle infezioni nelle RSA

Buone pratiche per il controllo delle infezioni nelle RSA Buone pratiche per il controllo delle infezioni nelle RSA Daniela Accorgi infermiera esperta nel rischio infettivo Azienda USL Toscana Centro Focus sul controllo delle infezioni nelle Residenze sanitarie

Dettagli

2) Se ho uno scatolone contenente 4 scatole, con 4 scatole più piccole in ciascuna di esse, quante scatole avrò in tutto? a) 20 b) 16 c) 18 d) 21

2) Se ho uno scatolone contenente 4 scatole, con 4 scatole più piccole in ciascuna di esse, quante scatole avrò in tutto? a) 20 b) 16 c) 18 d) 21 COGNOME, NOME E DATA DI NASCITA 1) Chi è in Italia il Capo delle Forze Armate? a) Il Presidente della Repubblica b) Il Presidente del Consiglio c) Il capo di Stato Maggiore d) Il Ministro della Difesa

Dettagli

Azienda U.L.S.S. n. 8 di Asolo (TV)

Azienda U.L.S.S. n. 8 di Asolo (TV) ULSS8-P Azienda U.L.S.S. n. 8 di Asolo (TV) Concorso pubblico per titoli ed esami a n. 2 posti di operatore socio sanitario cat. B livello economico - prova preselettiva - QUESTIONARIO NON STRAPPARE l

Dettagli

LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI PRIMARI DELLA PERSONA, NELL AMBITO DELLE PROPRIE AREE DI COMPETENZA, IN UN CONTESTO SANITARIO

LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI PRIMARI DELLA PERSONA, NELL AMBITO DELLE PROPRIE AREE DI COMPETENZA, IN UN CONTESTO SANITARIO LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI PRIMARI DELLA PERSONA, NELL AMBITO DELLE PROPRIE AREE DI COMPETENZA, IN UN CONTESTO SANITARIO Antonia Marchese Anno 2007 Classificazione dei bisogni Bisogno fisico Bisogno

Dettagli

Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie

Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie Ogni giorno circa 80.000 pazienti in Europa contraggono un infezione in ospedale, circa uno ogni diciotto pazienti ricoverati; la

Dettagli

PROCEDURA IN CASO DI OCCLUSIONE DEL CVC

PROCEDURA IN CASO DI OCCLUSIONE DEL CVC PROCEDURA IN CASO DI OCCLUSIONE DEL CVC Prima di tutto, escludere l eventualità di pinch-off (pinzamento del CVC tra clavicola e la prima costola) o di kinking (inginocchiamento) tramite scopia. In caso

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Settore Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI CONNESSE ALLE PRATICHE ASSISTENZIALI Anno

Dettagli

PARTE II: MATERIALI, METODI E RISULTATI MODALITA DI MONITORAGGIO E PAZIENTI OSSERVATI PARAMETRI SCELTI RISULTATI...

PARTE II: MATERIALI, METODI E RISULTATI MODALITA DI MONITORAGGIO E PAZIENTI OSSERVATI PARAMETRI SCELTI RISULTATI... INDICE INTRODUZIONE... 1 PARTE I: LO SVEZZAMENTO DALLA VENTILAZIONE MECCANICA (weaning)... 6 FISIOLOGIA DEL RESPIRO E VENTILAZIONE MECCANICA... 7 DEFINIZIONE DI SVEZZAMENTO (WEANING)... 23 CRITERI ED INDICI

Dettagli

Le infezioni. Riabilitazione Intensiva Unità Spinale. dopo la lesione midollare. Primario: Dr. Giuseppe Armani

Le infezioni. Riabilitazione Intensiva Unità Spinale. dopo la lesione midollare. Primario: Dr. Giuseppe Armani IRCCS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Sacro Cuore - Don Calabria Ospedale Classificato e Presidio Ospedaliero Accreditato - Regione Veneto Via Don A. Sempreboni, 5-37024 Negrar di Valpolicella

Dettagli

PROCEDURA DEL CATETERISMO VESCICALE LAURA DA RE

PROCEDURA DEL CATETERISMO VESCICALE LAURA DA RE PROCEDURA DEL CATETERISMO VESCICALE LAURA DA RE RESPONSBILITA DELL INFERMIERE E RIFERIMENTI LEGISLATIVI SULLA PRATICA DELL INSERIMENTO DEL CATETERE VESCICALE TALE TECNICA E DI COMPETENZA INFERMIERISTICA

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE Denominazione qualificazione Operatore Socio Sanitario con formazione complementare (OSSS) 4 Settore Economico

Dettagli

PROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE.

PROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE. PROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE. Definizione e scopo: La procedura è finalizzata a uniformare il comportamento di tutti gli operatori per quanto riguarda la medicazione dei C.V.C.,

Dettagli

ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA

ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA Pag. 1/6 ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 23 gennaio 2003 1 15/06/2011 Nucleo Operativo Barbara Tamarri C.I.O. Ufficio

Dettagli

Le ulcere cutanee e le ferite croniche informazioni generali e qualche consiglio pratico

Le ulcere cutanee e le ferite croniche informazioni generali e qualche consiglio pratico Progetti finanziati dal Le ulcere cutanee e le ferite croniche informazioni generali e qualche consiglio pratico I N M P Progetto "Presa in carico di pazienti complessi affetti da ulcere degli arti inferiori

Dettagli

LA CHIRURGIA UROLOGICA ROMANA Ospedale Sandro Pertini Gennaio Roma XV CORSO DI AGGIORNAMENTO IN CHIRURGIA UROLOGICA XIV SESSIONE

LA CHIRURGIA UROLOGICA ROMANA Ospedale Sandro Pertini Gennaio Roma XV CORSO DI AGGIORNAMENTO IN CHIRURGIA UROLOGICA XIV SESSIONE LA CHIRURGIA UROLOGICA ROMANA 2018 Ospedale Sandro Pertini 26-27 Gennaio Roma XV CORSO DI AGGIORNAMENTO IN CHIRURGIA UROLOGICA XIV SESSIONE Updates and Summary Cateterismo vescicale CPSI Katiuscia Mastrucci

Dettagli

IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali

IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali NELLO STUDIO ODONTOIATRICO SONO COSTANTEMENTE ESPOSTI A DIVERSE

Dettagli

GESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE ALLEGATO 1 INFORMAZIONI PER I PAZIENTI PORTATORI DI ENTEROBATTERI P

GESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE ALLEGATO 1 INFORMAZIONI PER I PAZIENTI PORTATORI DI ENTEROBATTERI P GESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE ALLEGATO 1 INFORMAZIONI PER I PAZIENTI PORTATORI DI ENTEROBATTERI PRODUTTORI DI CARBAPENEMASI Che cosa sono gli enterobatteri

Dettagli

SIPed: definizione, indicazioni, survey

SIPed: definizione, indicazioni, survey Il bambino a rischio : chi? come? dove? quando? SIPed: definizione, indicazioni, survey Maria Giovanna Paglietti! U.O.C. Broncopneumologia! Direttore Renato Cutrera! Dipartimento Pediatrico Universitario

Dettagli

PROCEDURA OO.DSP PRO 34

PROCEDURA OO.DSP PRO 34 PROCEDURA OO.DSP PRO 34 GESTIONE DEI GORGOGLIATORI PER L'EROGAZIONE Rev. OO DI OSSIGENOTERAPIA CON PRESIDI RIUTILIZZABILI Data 21 /06/ 2 012 1 di 6 IN DICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA

Dettagli

I b. Debora Barbieri Coordinatrice Infermieristica

I b. Debora Barbieri Coordinatrice Infermieristica I b CHECK LIST PERCORSO SICURO IN CHIRURGIA PREPARAZIONE PREOPERATORIA Debora Barbieri Coordinatrice Infermieristica 1 Una persona che deve essere sottoposto a trattamento chirurgico: Chi è il paziente

Dettagli

La sottoscritta Marilù Cirillo

La sottoscritta Marilù Cirillo La sottoscritta Marilù Cirillo ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni ha avuto

Dettagli

CHECK LIST AUDIT INTERNO ASL CN2 Alba Bra PROTOCOLLO PREVENZIONE E TRATTAMENTO LDD. SOC/S.O.S. ispezionata. Persone intervistate

CHECK LIST AUDIT INTERNO ASL CN2 Alba Bra PROTOCOLLO PREVENZIONE E TRATTAMENTO LDD. SOC/S.O.S. ispezionata. Persone intervistate ALLEGATO N 4 CHECK LIST AUDIT INTERNO ASL CN2 Alba Bra PROTOCOLLO PREVENZIONE E TRATTAMENTO LDD Audit del Data:. Auditor: Operatore Servizio S.I.T.P.R.O Infermiere Coordinatore. SOC/S.O.S. ispezionata

Dettagli

U.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO

U.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE- REGIONE PIEMONTE Azienda Sanitaria Locale 3 Cso. Svizzera, 164 10149 TORINO Telef. 011/4393111 Codice Fiscale 03127980013 U.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO TITOLO TIPO

Dettagli

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE REQUISITI SPECIFICI. AREA EMERGENZA URGENZA: Osservazione Breve Intensiva

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE REQUISITI SPECIFICI. AREA EMERGENZA URGENZA: Osservazione Breve Intensiva L osservazione Breve Intensiva (OBI) è uno strumento per l osservazione e la gestione clinica temporanea in regime di non ricovero la cui durata è limitata a 24 ore. Nell ambito di tale attività possono

Dettagli

Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può?

Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può? Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può? Josefa Bizzarro Responsabile della formazione dei Tecnici di Sala Operatoria Scuola superiore medico-tecnica di Lugano Contenuto del tema I microbi:

Dettagli

LA CUTE PERILESIONALE

LA CUTE PERILESIONALE AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA PISANA Corso di formazione: Prevenzione e trattamento delle Ulcere da Pressione in ambito ospedaliero e domiciliare LA CUTE PERILESIONALE di Francesco Uccelli Infermiere

Dettagli

Surgical Site Infection: quali strumenti di clinical governance?

Surgical Site Infection: quali strumenti di clinical governance? Surgical Site Infection: quali strumenti di clinical governance? Dr.ssa Renata Ranieri Direttore Sanitario Clinica Fornaca e Clinica Cellini Presidente del CIO Clinica Fornaca e Clinica Cellini Sintesi

Dettagli

Prevenzione del rischio infettivo nelle strutture residenziali per anziani

Prevenzione del rischio infettivo nelle strutture residenziali per anziani GIORNATA NAZIONALE SULL IGIENE DELLE MANI: VALUTAZIONE A LUNGO TERMINE DELLA CAMPAGNA CURE PULITE SONO CURE PIÙ SICURE Prevenzione del rischio infettivo nelle strutture residenziali per anziani 5 Maggio

Dettagli

ASPETTI PRATICI DI CURA E IGIENE DELLA CUTE

ASPETTI PRATICI DI CURA E IGIENE DELLA CUTE ASPETTI PRATICI DI CURA E IGIENE DELLA CUTE Medolla 30/09/2014 07/10/2014 Mary Guerzoni Coordinatore infermieristico C.I.S.A./ASP Mirandola OBIETTIVI Impedire l insorgenza di danni all integrità cutanea

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA DEL PREPARATO SHAMPOO PER CAPELLI SECCHI SENSIBILIZZATI

SCHEDA DI SICUREZZA DEL PREPARATO SHAMPOO PER CAPELLI SECCHI SENSIBILIZZATI SCHEDA DI SICUREZZA DEL PREPARATO SHAMPOO PER CAPELLI SECCHI SENSIBILIZZATI Data di emissione della scheda : 15/01/2007 1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA 1.1 Identificazione del preparato:

Dettagli

Regione Marche - Azienda Sanitaria Unica Regionale ONA ERRITORIALE ACERATA. Z T n 9 - M MACROSTRUTTURA TERRITORIO Procedura Generale

Regione Marche - Azienda Sanitaria Unica Regionale ONA ERRITORIALE ACERATA. Z T n 9 - M MACROSTRUTTURA TERRITORIO Procedura Generale Cod. TAssD03 Data 30/12/2006 Rev. 0 Pagina 1 di 8 INDICE 1. SCOPO...2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...2 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI...2 4. DIAGRAMMA DI FLUSSO...2 5. RESPONSABILITA...3 6. DESCRIZIONE DELLE

Dettagli

Crema lipidizzante. Una formula scientificamente testata contro la secchezza dei piedi anche i più problematici. Università degli Studi di Pavia

Crema lipidizzante. Una formula scientificamente testata contro la secchezza dei piedi anche i più problematici. Università degli Studi di Pavia Crema lipidizzante Una formula scientificamente testata contro la secchezza dei piedi anche i più problematici Università degli Studi di Pavia Il benessere dei piedi è il benessere di tutto il corpo Sensibili,

Dettagli

THE HEART OF HEALTHCARE

THE HEART OF HEALTHCARE H E A LT H C A R E D I V I S I O N THE HEART OF HEALTHCARE dmed pharma dmed pharma LA RICERCA DELLA SEMPLICITA' La Ricchezza del Risultato dmed Pharma è la nuova linea di preparati per la dermodetergenza

Dettagli

PREVENZIONE INFEZIONI SITO CHIRURGICO

PREVENZIONE INFEZIONI SITO CHIRURGICO PREVENZIONE INFEZIONI SITO CHIRURGICO FASE PRE-OPERATORIA, FASE INTRA-OPERATORIA, FASE POST-OPERATORIA. CONTROLLO DELLE INFEZIONI DELLA FERITA CHIRURGICA NELLA FASE PRE-OPERATORIA Pulizia dell ambiente,

Dettagli

3) Un ragazzo percorre 5 metri in un quinto di minuto. Quanti metri percorrerà in 10 minuti? a) 125 m b) 250 m c) 200 m d) 275 m

3) Un ragazzo percorre 5 metri in un quinto di minuto. Quanti metri percorrerà in 10 minuti? a) 125 m b) 250 m c) 200 m d) 275 m COGNOME, NOME E DATA DI NASCITA 1) Chi finge di essere quello che non è, è un? a) Ingenuo b) Facilone c) Ipocrita d) Prevenuto 2) Che cosa sta a un incidente come l igiene alla malattia? a) Un medico b)

Dettagli

OSPEDALE DI VIGEVANO - U.O. RIANIMAZIONE MONITORAGGIO MICRORGANISMI ISOLATI 2 SEMESTRE 2018

OSPEDALE DI VIGEVANO - U.O. RIANIMAZIONE MONITORAGGIO MICRORGANISMI ISOLATI 2 SEMESTRE 2018 OSPEDALE DI VIGEVANO - U.O. RIANIMAZIONE MONITORAGGIO MICRORGANISMI ISOLATI 2 SEMESTRE 2018 Informazioni generali per la lettura dei dati Gli isolamenti rappresentano i germi sentinella indicati da Regione

Dettagli

D.P.I. guanti occhiali, schermi facciali mascherine filtranti facciali camici di protezione cuffie calzari

D.P.I. guanti occhiali, schermi facciali mascherine filtranti facciali camici di protezione cuffie calzari D.P.I. I sistemi barriera sono utilizzati da soli o in combinata per proteggere dagli agenti infettivi la cute, le mucose e le vie aeree. guanti occhiali, schermi facciali mascherine filtranti facciali

Dettagli

PROCESSO DI NURSING DAL... PROFILO PROFESSIONALE DELL INFERMIERE ( D.M. 739/94) 4.VALUTAZIONE INTERVENTI 3. GESTIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI

PROCESSO DI NURSING DAL... PROFILO PROFESSIONALE DELL INFERMIERE ( D.M. 739/94) 4.VALUTAZIONE INTERVENTI 3. GESTIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI PROCESSO DI NURSING metodo di lavoro che si articola in fasi logiche,razionali, per raggiungere obiettivi dichiarati processo di nursing senza fase diagnostica processo di nursing con fase diagnostica

Dettagli

5 a Conferenza Nazionale GIMBE Dall'Evidence-based Practice alla Clinical Governance

5 a Conferenza Nazionale GIMBE Dall'Evidence-based Practice alla Clinical Governance 5 a Conferenza Nazionale GIMBE Dall'Evidence-based Practice alla Clinical Governance Bologna, 5 febbraio 2009 La gestione dei pazienti ospedalizzati con catetere vescicale a permanenza Appropriatezza e

Dettagli

Il periodo Pre-operatorio

Il periodo Pre-operatorio GESTIONE DEL PAZIENTE NEL PRE-OPERATORIO (immediato) Il periodo Pre-operatorio Si intende la fase precedente l intervento chirurgico, si può suddividere in vari fasi: Pre-operatorio di preparazione: dal

Dettagli

Dr.ssa Pascu Diana Tessari Lorella Direzione Medica Ospedale G. Fracastoro San Bonifacio. Azienda Ulss 20 Verona

Dr.ssa Pascu Diana Tessari Lorella Direzione Medica Ospedale G. Fracastoro San Bonifacio. Azienda Ulss 20 Verona Dr.ssa Pascu Diana Tessari Lorella Direzione Medica Ospedale G. Fracastoro San Bonifacio Azienda Ulss 20 Verona 1 2 Azienda Ulss 20: Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO) Direttore UOC Qualità e Accreditamento

Dettagli

INDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE. Luglio 2008

INDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE. Luglio 2008 INDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE Luglio 2008 A cura di: A.F.D. Manuela Nuvolari Dott.ssa Stefania Lasciandare Dott.ssa Monica Gazzola 1 PREMESSA: Il piano di Assistenza Infermieristica è

Dettagli

La nostra sfida per il 2016

La nostra sfida per il 2016 Corso per OPERATORE SOCIO SANITARIO SPECIALIZZATO (O.S.S.S.) 400 ore TITOLO OPERATORE SOCIO SANITARIO CON FORMAZIONE COMPLEMENTARE IN ASSISTENZA SANITARIA (OSSS) DESTINATARI Il corso è rivolto a tutti

Dettagli

Quando possiamo considerare una superficie sanificata? CROCE ROSSA ITALIANA. sanificazione) dei locali e delle attrezzature è

Quando possiamo considerare una superficie sanificata? CROCE ROSSA ITALIANA. sanificazione) dei locali e delle attrezzature è CROCE ROSSA ITALIANA WASH Team - Igiene in emergenza Quando possiamo considerare una superficie sanificata? Comitato CRI di Codogno Corso di formazione per operatori dell emergenza Pulizia, igiene e disinfezione

Dettagli

Rischio infettivo Rischio clinico Health Technology Assessment

Rischio infettivo Rischio clinico Health Technology Assessment BRUNO ZAMPARELLI Rischio infettivo Rischio clinico Health Technology Assessment Nessuna porzione di pelle umana è risparmiata dai batteri..sulle mani vi sono da 5000 a 5 milioni di colonie batteriche per

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER L ACCESSO DEL BARBIERE e/o PARRUCCHIERE NELLE UNITA OPERATIVE DI DEGENZA DEI VARI PRESIDI OSPEDALIERI INRCA.

REGOLAMENTO INTERNO PER L ACCESSO DEL BARBIERE e/o PARRUCCHIERE NELLE UNITA OPERATIVE DI DEGENZA DEI VARI PRESIDI OSPEDALIERI INRCA. REGOLAMENTO INTERNO PER L ACCESSO DEL BARBIERE e/o PARRUCCHIERE NELLE UNITA OPERATIVE DI DEGENZA DEI VARI PRESIDI OSPEDALIERI INRCA. 1 ART 1. FINALITA Il presente regolamento è stato redatto allo scopo

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 SERVIZI SOCIO SANITARI Processo Erogazione di interventi tecnici sanitari e parasanitari Sequenza

Dettagli

Un fastidio nel posto sbagliato

Un fastidio nel posto sbagliato Un fastidio nel posto sbagliato POLVERE: è un insieme di particelle della dimensione di qualche micron (1micron = 1/1000 di millimetro) in sospensione nell aria, che le trasporta da un luogo all altro,

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA REPROCESSING ACCESSORI ENDOSCOPI RIUTILIZZABILI

PROCEDURA OPERATIVA REPROCESSING ACCESSORI ENDOSCOPI RIUTILIZZABILI OPERATIVA PO-CIO-7-03 originale copia controllata copia non controllata N. distribuzione interna a cura del RQ bozza La presente procedura definisce le modalità di gestione degli accessori degli endoscopi

Dettagli