Quella radice che è il Signore Gesù

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1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Settimanale d informazione Impôt reprisétassa riscossa Ufficio di Jesi ANNO LV- N. 9 Euro 1 DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX domenica Quella radice che è il Signore Gesù Qualcuno mi ha chiesto perché non sono entrato nell aspro confronto che ha preceduto e accompagnato il convegno su Le radici atee dell Europa. Semplice: non mi piace la polemica, non mi piace il massacrarsi a vicenda, non mi piace il gioco a chi la dice più grossa. Ma ora, a bocce ferme, una mia riflessione voglio farla. Una riflessione a margine, che forse sposta un po il tema: insomma una riflessione da Pastore. In questi ultimi due millenni una costante cristiana è fuori discussione che ci sia stata e ci sia tuttora: è la presenza della Chiesa, nata e radicata in un evento meraviglioso, stupendo: sto parlando di Gesù e della sua Resurrezione. Radicata su quel fatto, la Chiesa porta da due millenni il suo annuncio di salvezza, chiamando gli uomini ad accogliere l unico dono veramente necessario. Radicati in quell evento, miliardi di uomini hanno cambiato la loro vita percorrendo una strada di santità, in tantissime occasioni eroica. Sì, la costante della presenza della Chiesa, fatta di fede, di preghiera, di carità, di speranza, di gioia, di impegno nel trasmettere il Vangelo è un dato di fatto. Ma indubbiamente c è un altra costante, iniziata in quello stesso mattino di Pasqua, allorché vennero pagati i soldati per dire che il corpo di Gesù non era più nel sepolcro perché era stato trafugato (cfr Mt 28,11-14). Da quel mattino di Pasqua è cominciato un impegno a negare la morte e resurrezione di Gesù, una negazione che nel tempo si è affinata, prendendo tante sfaccettature. Questa costante che nega Cristo e la sua resurrezione è ciò che San Paolo chiama il mistero dell iniquità (2 Tes 5,7) che lungo la storia si manifesta in personaggi, avvenimenti, situazioni varie. Ma lo scopo è sempre lo stesso: lottare contro Cristo e il suo corpo che è la Chiesa. In un contesto simile, l apostolo Giovanni parla dell Anticristo, definendolo come il bugiardo che nega che Gesù è il Cristo, cioè l inviato di Dio per la salvezza dell uomo (cfr 1Gv 2,22). E l Anticristo, che serpeggia lungo la storia, si fa bello, si presenta bene, si dà nomi altisonanti e, secondo le circostanze, si camuffa da impegno culturale, manifestazione artistica, corrente filosofica, impegno per la liberazione e promozione dell uomo, new age. La mia attenzione in questo momento è rivolta ai credenti: devono sapere che più che mai il mistero dell iniquità è in atto. C è una lotta contro Cristo e il suo messaggio, una lotta che tenta, pur senza riuscirci, di distruggere l opera sua. Ecco perchè San Paolo raccomanda: Camminate nel Signore Gesù Cristo, come l avete ricevuto, ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede. Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo (Col 2,6-8). Non meravigliamoci di quanto sta accadendo. San Paolo lo aveva previsto nella lettera al suo fedele discepolo Timoteo: Verrà giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero (2Tim 4,3-5). Ma una parola vorrei rivolgerla anche a coloro che fanno dell ateismo la loro bandiera, oppure hanno disgusto nel vedere il Crocifis-so. Vorrei dir loro: E vera libertà lottare contro Cristo e la sua Chiesa?. Gesù dice: Solo se il Cristo vi farà liberi, sarete liberi davvero (Gv 8,36). Spesso nella lotta contro il Cristo c è la paura che questi tolga qualcosa e mortifichi in qualcosa; e non ci si rende conto che, in realtà, è la sorgente della vita. Chinare la testa di fronte al Risorto e appartenergli non è diventare schiavi, ma significa avere un senso nuovo per la propria esistenza; permettergli di camminarci accanto significa far ardere il cuore come è accaduto ai discepoli di Emmaus (Lc 24,13ss); accoglierlo sulla nostra barca significa vincere la paura del vivere e sperimentarne la presenza forte e incoraggiante (Mt14,27); nutrirsi di Lui significa vivere per quella forza che egli sa dare (Gv 6,57); arrendersi a Lui non è essere sconfitti ma è vincere con Lui e partecipare della sua stessa vita, che è Vita Eterna. E vero: non ho voluto partecipare a questa polemica sul convegno. Quanto, invece, mi piacerebbe poter parlare, in un colloquio sereno, di Lui, di Gesù, del Risorto, proprio con chi lo nega, per raccontare la mia fede e proporre anche a chi lo rifiuta che la più bella avventura che può capitare ad un uomo è quella di essere sorpresi dall amore di Cristo che tutto rinnova e tutto permea di quella pace che solo Lui sa dare. + Gerardo Rocconi, Vescovo Le grandi manovre politiche possono effettivamente disorientare Diaspora dei cattolici in politica: una realtà da capire Mi rimane un po difficile usare il nome cattolici in politica, non perché essi non devono vivere all interno di essa è un loro preciso dovere e diritto ma perché il termine cattolico è legato all universalità della fede e dei suoi più profondi contenuti. Lo ha insegnato agli italiani e a noi cattolici in particolare Luigi Sturzo che ha chiamato il suo movimento politico Partito popolare quasi a sottolineare che in politica è inevitabile dividerci perché, anche se siamo d accordo sui principi e sulle mete, si tende ciascuno di noi a considerare diversamente i mezzi e i metodi con cui raggiungerli. La politica divide dice Sturzo; di qui l uso poco appropriato del termine cattolico nel dibattito politico perché rende asfittico il suo significato e perchè spesso diventa motivo di strumentalizzazioni. Sono costretto ad usarlo obtorto collo per farmi comprendere e perché ormai è di uso comune nonostante la sua negativa riduzione di significato. I cattolici li troviamo sparsi come militanti e come votanti un po in tutti i partiti, con prevalenza, in percentuale, nell Udeur di Mastella, nell Udc-Rosa Bianca di Casini, nelle due Dc di Pizza e di Rotondi e all interno del Pd tra gli ex margheritini. Poichè è fenomeno sociale che i vertici di un movimento tendano a mantenere la struttura per salvaguardare se stessi, si spiega facilmente perché sia i tre partiti che si dichiarano cattolici e tutti e tre con lo stesso simbolo (scudo crociato di Casini, Pizza e Rotondi) sia l Udeur di Mastella non trovano intesa tra di loro. Trionfa non i comuni valori (che pure vantano) ma il personalismo. Del resto il fatto che un Mastella, con appena l uno e mezzo di voti, chieda a Berlusconi ben 15 deputati, non è arroganza e personalismo? Merita solo l isolamento, come sta avvenendo. E Pizza e Rotondi vanno nel centrodestra con il Cavaliere. Vedo lo sforzo di Casini e C. di presentarsi da solo per portare avanti la bandiera dell orientamento cristiano. Curioso comunque che l Udc di dieci giorni fa (Unione democratico cristiana) sia diventato Udc: Unione di centro. Acronimo dal doppio volto. Ma per chi vota Udc rimane questo problema: poiché, secondo previsioni, il partito otterrà il sei-sette per cento di voti, i deputati eletti si orienteranno verso il centrodestra o verso il centrosinistra? O rimarranno comunque all opposizione? Un chiarimento in questo senso è di fondamentale importanza, altrimenti Casini sarà quello che rinnoverà la teoria dei due forni: puro trasformismo pur di stare a galla ora con Berlusconi ora con Veltroni. Quanti si ispirano alla sociologia cristiana all interno del Pd di Veltroni, hanno ricevuto una non indifferente doccia fredda con l ingresso nel partito dei radicali, anche se senza simboli e sulla base di un preciso programma sottoscritto. Meglio sarebbe stato che Veltroni fosse rimasto fedele alla prima intuizione soli alle urne intuizione che ha costretto all assembramento gran parte del centrodestra di Berlusconi. Ad ogni voto in più che Veltroni riceverà grazie ai radicali corrisponderà un voto in meno del mondo cattolico. Si rimarrebbe alla pari dei voti, ma con un partito ideologicamente a ventaglio troppo ampio, tale da suscitare al suo interno maggiori problemi rispetto all impostazione dell ottobre scorso. Conclusione. Nel prendere atto che i politici che vantano di rappresentare il mondo cattolico vanno al voto divisi più che mai, dobbiamo ricordare che scopo della politica è quello di armonizzare un programma richiesto dalla complessità dei problemi del momento storico che viviamo, puntando al bene comune ed, eventualmente, al male minore e salvaguardando nel contempo i valori espressi nella Costituzione italiana. La loro giustificazione anche alla luce della visione cristiana della vita è legata alle singole coscienze illuminate dalla fede. Vittorio Massaccesi vitt.mass@tele2.it

2 2 Cultura e società Del più e del meno Quando marzo era un po pazzo e un po matto Ormai tutti d accordo: non ci sono più le stagioni di una volta. E i mesi? Sembra che anche il loro comportamento sia cambiato: ce lo confermano i giorni scorsi, trascorsi senza neve e senza pioggia, in un clima quasi primaverile. Il mese di marzo 2008 è ancora tutto da decifrare. Mentre aspettiamo di sapere cosa ci riserva, cerchiamo di ricostruire il marzo dei tempi che furono. Proviamo a tracciarne l identikit r i s p o l v e r a n d o antichi proverbi e vecchie poesie. Nel suo libro, Dialetto e folklore, don Costantino Urieli ricordava una ventina di antichi proverbi jesini riferiti al mese di marzo. In apertura, di gran lunga il più popolare: Sci ciai no zoccaccio, lassalo per marzaccio ( se hai il ciocco da ardere, lascialo per marzo: potrebbe servirti ). Vediamone qualche altro, sempre con traduzione di don Urieli: Neve marzolina, da sera a madìna (la neve caduta nel mese di marzo è destinata a durare non più di un giorno). Sullo stesso tema, altri due proverbi: Neve marzòla, dura quanto sòcera e nòra (la neve di marzo dura quanto l accordo tra suocera e nuora) e Neve marzolina, vale quanto la lingua della vicina (non vale nulla, ossia non dura molto). C erano poi i proverbi secondo i quali il comportamento di marzo incideva sul clima dei mesi successivi: Se marzo è secco, aprile è grondante (se a marzo non piove, aprile sarà invece piovoso); Se marzo non marzeggia, giugno non festeggia (se a marzo il tempo non è pazzerellone, con freddo e caldo, acqua e sole, a giugno non si festeggerà un buon raccolto di grano). Forse si dice ancora: Marzo ventoso, aprile piovoso, e non ha bisogno di traduzione. Ma a questo proverbio i vecchi dei nostri vecchi preferivano un altra versione, decisamente campagnola: di Giuseppe Luconi Marzo ventoso, aprile temperado, bravo quel villà che ha somentado (fortunato quel contadino che ha seminato e trova il mese di marzo con forti venti e aprile tiepido). C erano poi i proverbi legati ai santi del mese: immancabile e universale quello su San Benedetto, che il 21 marzo festeggia l ingresso ufficiale della primavera: San Benedetto, la rondine sotto il tetto : sotto il tetto per costruirvi il proprio nido. Ad annunciare l arrivo delle rondini aveva provveduto, nove giorni prima, il 12 marzo, un altro santo: San Gregorio le prime rondini per il territorio. Da San Giuseppe arrivava un consiglio da non sottovalutare: San Giuseppe vecchierello, porta il fògo sotto il mantello ovvero il 19 marzo c è ancora bisogno di fuoco perché fa freddo. Quest anno Pasqua cade nel mese di marzo e nella tradizione campagnola di Jesi non mancavano proverbi per la circostanza, in realtà non proprio incoraggianti per gli innamorati delle belle giornale primaverili. Sentite cosa recitavano i nostri antenati: Pasqua marzòla, non fu mai bòna (la Pasqua che cade nel mese di marzo non porta mai tempo buono); Pasqua marzòla, neve e bisciòla (la Pasqua nel mese di marzo reca neve e fame (bisciòla). E i poeti di casa nostra come raccontavano il mese di marzo? Uno, per tutti, Martin Calandra, descriveva l aria di marzo un po freschetta / che bbocca nte le recchie a tradimento / che te ce canta e che te ce fa cioétta ( ) Già la sera / è più lunga, già i pèrsighi ha fiorìdo / e pe le fratte le prime branciòle / che caccia ténnere e luccica al sole, / te dice: via l cappotto, è primavera!. Anche per il poeta, il punto di riferimento marzaiolo era la natura. (disegno di Corrado Corradi dal libro La Regione Marchigiana di don Cesare Annibaldi, 1925) I consigli comunali dei ragazzi di Maiolati Castelplanio e Poggio incontrano Bucciarelli E stato un importante momento di confronto quello che si è tenuto il 27 febbraio nell aula magna dell Istituto comprensivo Carlo Urbani di Moie, tra il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli ed i Consigli Comunali dei ragazzi di Maiolati Spontini, Castelplanio e Poggio San Marcello. Pace, Costituzione ed Istituzioni i temi trattati dal Presidente che ha definito l incontro uno scambio di idee tra le nostre rispettive responsabilità. Alla presenza dei minisindaci, con le loro fasce tricolori e dei consiglieri dei consigli dei ragazzi, del dirigente scolastico, prof. Nicola Brunetti, degli insegnanti e dell assessore alla pubblica istruzione di Maiolati Stefania Bartolucci, il Presidente si è rivolto ai giovani per parlare del ruolo svolto dalla Regione. L attività del Consiglio, del suo Presidente, dei Consiglieri e della Giunta regionale sono stati illustrati da Bucciarelli che ha voluto evidenziare soprattutto l importanza del mettersi a disposizione della comunità. Fondamentale dovere per chi amministra. Nell incontro si è parlato anche di Pace e di Costituzione. Costruire la Pace ha detto Bucciarelli è come costruire una casa dove ogni elemento è importante ed indispensabile a farla stare in piedi. Ognuno di noi può fare molto per la Pace ed in questo è necessario impegnarsi. E la nostra Costituzione è piena in riferimenti alla Pace Un inno alla Pace lo ha definito il Presidente perché nata dopo un lungo periodo in cui il nostro Paese ha dovuto convivere con la violenza e la guerra. Una Carta generata dal desiderio dei nostri costituenti di creare, dopo la guerra, un paese di Pace e di ripudiare il fascismo che tanto dolore aveva portato a tutti gli italiani. Vi invito a leggerla ha detto il Presidente Bucciarelli e a discuterla. Non la dovete imparare a memoria ma capirla. Solo così riuscirete a comprendere quanto essa sia bella, moderna e importate per la vostra vita di ogni giorno. Molte le domande rivolte dai ragazzi al Presidente. Alcune simpaticissime come quella di Serena che ha chiesto se, tornando indietro si sarebbe ricandidato o l altra di Michele che ha chiesto se qualcuno aiuta il Presidente in tutto quello che fa ogni giorno. Molte sono state anche le domande sulle funzioni e sulle attività svolte dalla Regione. Un incontro - ha concluso Bucciarelli - che mostra quanto voi ragazzi siate interessati a quello che facciamo. L augurio che vi rivolgo con tutto il cuore è che diventiate un giorno cittadini consapevoli dei vostri diritti e dei vostri doveri. Rispettosi di ogni essere umano che incontrerete, creatori di Pace e di solidarietà. A tutti il presidente ha donato un cd con le canzoni che i nostri nonni cantavano quando in Italia non c era la libertà, un segnalibro contro il razzismo, la spilletta del Consiglio e alcuni adesivi. Nella prima foto da destra in primo piano, Irene Ragni, sindaco di Castelplanio, Damiano de Angelis sindaco di Poggio San Marcello e Sebastiano Mazzarini di Maiolati; in secondo piano da destra il dirigente Brunetti e il presidente Bucciarelli La recensione di Famiglia Cristiana I soprannnomi a Cupramontana Il volume I soprannomi a Cupramontana, pubblicato nel 1995 da don Maurizio Fileni, in collaborazione con la memoria storica vivente di Cupra, Tullio Uncini, ha visto una recensione nel numero 9 del 2 marzo della rivista settimanale Famiglia Cristiana. Una bella soddisfazione per l autore, ma anche per tutti i cuprensi, che si sono ritrovati raccontati all interno del libro. Infatti ricordiamo che il volume è una raccolta di soprannomi, molto usati nei tempi passati dalla piccola comunità di Cupra, con i relativi personaggi a cui fanno riferimento ed una breve descrizione della persona e del perché quel soprannome. c.s. I lettori segnalano Il marciapiede di via Granita, nella parte che costeggia piazzale San Savino immettendosi in via Setificio, è sconnesso e pieno di buche.

3 Cultura 3 SCUSATE IL BISTICCI O (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) Esame di storia moderna e contemporanea Esaminatore: - Fatta l Italia, bisogna rifare gli Italiani : sapresti dirmi chi è l autore di questa celebre frase? Candidato: - Cioè... non saprei... no, non so proprio. Esamin.: - Su, coraggio... non è difficile... vediamo, ti aiuto: Massimo D A... D A... D A... Cand. (trionfante): - Ah, ho capito: Massimo D Alema! Esame di letteratura francese Professore: - Sapresti dirmi come si chiama la protagonista del più famoso romanzo di Flaubert? Studente: - Veramente... cioè... un aiutino, prof! Prof. : - Vediamo, non è difficile: Emma Bo... Emma Bo... Bo... Stud. (gongolante): - Emma Bonino! CAMBIO DI VOCALE A 2 RUOTE Milano - Sanremo. Il plotoncino dei fuggitivi è stato ripreso dal gruppetto degli inseguitori. Portavoce dei primi: VI VEDO XXXXXXXX Portavoce dei secondi: VI ABBIAMO XXXXXYXX. *** Soluzione del gioco precedente: digiunone, di Giunone La Citazione Il disegno e le previsioni a cura di Riccardo Ceccarelli Il disegno di Dio sulla storia certamente intelligente, ma non necessariamente è anticipato e compreso dalle previsioni intelligenti dei sociologi. Massimo Introvigne, in Il Domenicale, anno 6, n. 50, 15 dicembre 2007, p. 7. Recensione del volume di Rodney Stark La scoperta di Dio. Le origini della grandi religioni e l evoluzione del credere, HarperOne, New York 2007 (Non ancora tradotta in italiano). Umorismo al femminile E jesina la Primadonna del cabaret Il Centro Italiano Femminile e il Comune di Montecassiano hanno istituito, con il patrocinio della Regione Marche, il Premio Primadonna assegnato annualmente a dieci donne marchigiane che si sono distinte in particolari attività o sono riuscite a valorizzare speciali qualità femminili. Giunto alla decima edizione il riconoscimento è stato destinato quest anno ad un attrice jesina di spiccato talento, Lucia Fraboni che, insegnante di lettere all Istituto Panzini di Senigallia, è riuscita a conciliare l attività didattica con quella cabarettistica e teatrale. Lucia Fraboni è molto nota non solo in ambito regionale. Conduce quotidianamente con Luigi Carbini il programma Ammazzacaffé su Radio Arancia Network. Sua spalla storica dal vivo è anche Francesco Favi con il quale ha allacciato fin dal 99 una felice collaborazione realizzando oltre quattrocento spettacoli presentati con grande successo in numerose piazze e teatri. Oltre a una lunga attività radiofonica condotta su emittenti nazionali diverse Lucia Fraboni ha ideato, scritto e interpretato lo show Donne delle migliori Marche inventando una CUPRAMONTANA incontro con l autore Fabio Latini lunga serie di personaggi femminili ispirati da conoscenze ed esperienze dirette e argutamente caratterizzati. Se ne ricordano alcuni: Adalgisa, l estetista; Stamura, la bidella anconetana abbandonata dal marito; l anziana Alfia da Cingoli che rimpiange sempre il tempo che fu; Rosy Pataracchia, cuoca pesarese che sogna il successo in televisione; Viridiana Pigliapoco, l acida professoressa del Liceo Classico di Jesi temuta da tutti gli studenti; Nives Ceccoli, romagnola risentita in bisticci e impicci con il fidanzato Sergio; Ida, l attempata chiaravallese che, sempre chiusa in casa, tempesta di telefonate il confidente Don Luigi; Pepita Hamilton, marchesa fiorentina con istinti omicidi. E inoltre Suor Bonazza, la cinesina China Chung, Crocifissa D.J. speaker di Radio Maria. Ma altri personaggi ancora la nostra brava cabarettista continua ad inventare. Prima del Premio Primadonna, che le sarà consegnato domenica 9 marzo nella Sala Consiliare del Comune di Montecassiano alla presenza delle autorità locali e provinciali, Lucia Fraboni ha vinto diversi concorsi di cabaret nazionali e regionali, fra i quali il Calamo D oro ad Ancona nel Tra i suoi prossimi impegni è un debutto il 19 aprile al Teatro Comunale di Chiaravalle in un nuovo show, Badurlo, nel quale si esibirà con il gruppo di musica popolare Vincanto. Non ancora soddisfatta, la Fraboni sta anche preparando un libro dove con la sua vis comica descriverà il non facile rapporto tra l uomo e la donna dei nostri tempi. E stata contattata anche da Pippo Baudo, talent scout d infallibile intuito. Chissà, forse la vedremo presto in televisione. Glielo auguriamo; anzi, ce lo auguriamo. Augusta Franco Cardinali Cronache e testimonianze: Cupra Cupramontana si arricchisce di un altra importante testimonianza storica. Questa volta a scrivere delle belle pagine di vita è un giovane alle prime armi che, dopo alcuni anni di assenza per lavoro dal territorio cuprense, ha sentito la necessità di fare qualcosa di nuovo per il suo amato paese. Allora con estrema dovizia, Fabio Latini, questo il nome del giovane autore, ha cominciato a girare per le vie di Cupra, ad entrare con discrezione nelle case e nelle vite della gente che, negli anni tra il 44 e il 45, hanno vissuto quel triste momento della Resistenza e della convivenza con i tedeschi e partigiani. Così, storia dopo storia, emozione dopo emozione, è nato e si è sviluppato questo libro, Cronache e testimonianze Cupra , che Fabio ha voluto donarci. Prima dell uscita del volume l abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto alcune domande. Dove hai raccolto il materiale per questo volume? Le testimonianze storiche sull argomento della Resistenza a Cupramontana le ho ricavate da un diario scritto da don Ulderico Fazi, conservato nella biblioteca comunale e da una tesi di laurea, socio economica, dove l attenzione è concentrata sugli sfollati e sull approvvigionamento dei viveri. Ma la materia più interessante mi è stata offerta dalle memorie dei viventi, veri testimoni degli anni della resistenza, che hanno dato diversi modi di leggere uno stesso evento cronologico, ognuno, in base all età che aveva e alla condizione che viveva, con una propria ottica personale. Molti di questi testimoni non sono di Cupra, ma la loro storia era ugualmente importante da raccogliere e raccontare in questo libro, perché carica di sentimento. Sono rimasto molto colpito dalla forte emozione che ancora traspare nei visi di chi ha vissuto queste storie e dalla loro disponibilità e voglia di raccontarsi. Quale è stato l obiettivo che volevi raggiungere con questo studio? L obiettivo che mi sono proposto è quello di raccontare la verità storica, quello che realmente è successo e come si viveva in quel momento storico. Come è nata la scelta di questo argomento così particolare? Il fatto di scegliere un argomento come la Resistenza nasce dalla voglia, da scrittore sconosciuto, di identificarmi con una tematica particolare, inflazionata (prima dell avvento del libro di Pansa, n.d.) e troppo scottante ; il coraggio di scegliere eventi e momenti storici che hanno caratterizzato un epoca. Che riscontri ti aspetti dopo la pubblicazione? La speranza è quella di poter risvegliare la cultura del paese, ma, soprattutto, quella di poter essere da esempio ai tanti giovani che hanno voglia di esprimere idee e curiosità, di affrontare argomenti storici e culturali e di lavorare alla valorizzazione del ricco patrimonio che Cupra può offrire. Il volume è uscito grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Cupramontana e Fabriano, la quale accoglie sempre con entusiasmo le testimonianze del territorio marchigiano e, in particolare della zona dove, come banca, si trova ad operare. Inoltre è importante ricordare che la copertina che raccoglie le pagine del libro è opera dell artista cuprense, trapiantato a Jesi, Ezio Bartocci, che ben trasmette, in quella rosa solitaria tra il filo spinato, la durezza e la fragilità della Resistenza. Il volume è acquistabile presso le cartolibrerie di Cupramontana. Cristiana Simoncini Jesi - La Fidapa organizza un convegno il 15 marzo Rispetto, dialogo e legalità nella diversità La Sezione Fidapa (Federazione Italiana Donne Arte Professioni Affari) di Jesi, associazione senza scopo di lucro, che si propone di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari, presenta il libro Il magico mosaico dell intercultura. Teorie, mondi, esperienze (ed. Franco Angeli) curato da Giovanna Spagnuolo. Su questo libro si è costruito il convegno dal titolo: Il magico mosaico dell intercultura:rispetto, dialogo e legalità nella diversità. Si parlerà della cultura: patrimonio dell umanità nelle diverse località geografiche ed etniche, dei rapporti fra diritto, cultura e legalità e della organizzazione interculturale. Nel libro sono trattati in dettaglio alcuni scenari internazionali dell occupazione, del lavoro e delle strategie di formazione, che le imprese italiane ed europee stanno adottando per lavorare con cittadini di tutto il mondo. Ciò da grandi vantaggi e accresce valore all impresa. Si è iniziato un nuovo modo di lavorare multietnico, che richiede sempre più integrazione, dialogo e legalità. Ci si affaccerà sulle prospettive future, che già dovrebbero far parte dell educazione scolastica e sociale. Il convegno si svolgerà al Palazzo della Signoria sabato 15 marzo con inizio alle ore 17,30. Interverranno Eliana Maialini, assessore alle Pari Opportunità della Provincia e Loredana Pistelli, assessore con stessa delega alla Regione. L incontro sarà coordinato dall avvocato Francesca Pentericci; parteciperanno Giovanna Spagnolo, ricercatrice e curatrice del libro Il magico mosaico dell intercultura, Paolo Cognini, avvocato e membro dell associazione Studi Giuridici di Impresa, Beatrice Testadiferro e Franca Angeli del Gruppo Umana Solidarietà. Il convegno ha il patrocinio del Comune di Jesi, della Provincia di Ancona, della Regione Marche e la collaborazione della Banca delle Marche.

4 4 Attualità Diaspore senza abdicazioni di Riccardo Ceccarelli Rosy Bindi in un intervista a La Stampa del 25 febbraio, in merito alla presenza nelle liste nel Partito Democratico di radicali, ha detto che Se sono coerenti non dovrebbero firmare [il programma] e non dovrebbero candidarsi. Qualcuno ha pensato il contrario, che cioè se i cattolici fossero coerenti non dovrebbero stare da quella parte né in quella del precedente schieramento governativo. Famiglia Cristiana ha definito il PD e il suo programma un pasticcio veltroniano in salsa pannelliana, e sì che il settimanale è stato sempre vicino, se non plaudente, a Prodi, presidente del PD e alla sua formazione di governo. Formigoni dal canto suo, in un intervista al Il Giornale dell 11 febbraio, sosteneva che io e i miei amici siamo da tempo convinti che il Popolo della Libertà sia lo schieramento più apprezzato per difendere la visione cristiana della persona e della società. Cosa invece che rivendicano l UDC di Casini, dopo la sua separazione da quella che era la Casa della Libertà, e la nuova formazione della Rosa Bianca. Ruolo di un indispensabile partito cattolico per tutelare l identità cristiana viene messo in dubbio da Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera del 24 febbraio che lo dice anche storicamente contraddetto. Il segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Betori, ha ripetuto che i vescovi non fanno tifo per nessun partito politico. Cattolici dunque presenti in tutte le formazioni politiche. Una diaspora evidente ed ormai accettata. E continua come sempre la caccia all elettore cattolico, sottolineando e rimandando al mittente di volta in volta le eventuali contraddizioni tra le posizioni programmatiche di ogni singolo partito e i nodi identitari della presenza cattolica. Se da un lato emerge nel PD, a detta degli analisti e dei politologi, la carenza di un solido impianto culturale pur rivestito dal linguaggio bello e suadente del suo segretario, non si può negare uno strisciante sincretismo dove i cattolici portatori di valori etici di grosso spessore non riescono sempre se non altro a testimoniarli e a farli sentire come essenziali per l uomo e il futuro della società. Per farli emergere di prepotenza e farli diventare un caso nazionale come la difesa della vita fin dal suo concepimento, con la moratoria sull aborto, ci è voluto un laico come Giuliano Ferrara che non era nel PD ma nello schieramento ad esso contrario. I cattolici possono evidentemente militare nei diversi partiti, si chiede loro solo che i valori di cui sono portatori non vengano smentiti o azzerati da quelli dei partiti stessi. A giudicare sarà la loro coscienza ma anche la coerenza dimostrata in concreto. Sui valori cosiddetti non negoziabili che riguardano soprattutto la vita dell uomo ci deve essere una tenuta totale. Un garantismo buonista ed ecumenico non giova a nessuno. Non si tratta di imporre identità, ma sollecitare l impegno su temi eticamente sensibili dove è in gioco non il potere o la governabilità, ma il senso stesso del vivere e del morire, del suo inizio e della sua fine. Qualche volta occorre coraggio per liberarsi da un anonimato che non crea fastidi e per ribellarsi anche a quel relativismo accomodante che in nome del dialogo mette in crisi, se non annulla, lo specifico delle proprie proposte e dei propri valori. L essere cristiani adulti vuol dire non solo non confondere questi valori con altri di dubbia razionalità e caratura o nasconderli per non creare difficoltà, ma soprattutto significa non abdicare ad essi o quantomeno lasciarli in sordina per non turbare equilibri di potere, di poltrone e di candidature. La conciliazione di valori opposti in ogni schieramento o la loro sintesi, oggettivamente, diventa un miraggio e uno specchietto per le allodole. Oltreadriatico I Paesi balcanici non sono più dimenticati: un excursus storico (4) Processo internazionale a Milosevic In Bosnia, con una situazione interna più complessa e difficile di quelle slovena e croata, si concentrano tutte le contraddizioni della ex Jugoslavia. Il territorio è abitato da serbi, croati e musulmani e ognuna di queste comunità rivendica l area di appartenenza in forza anche delle più o meno celate solidarietà geopolitiche. Storicamente la Grecia e la Russia appoggiano i serbi, l Austria i croati, la Turchia e il mondo arabo i musulmani. Durante la guerra in Bosnia è stata provata anche la presenza, in funzione antiserba, di guerriglieri islamici vicini ad Al Qaeda. Milosevic sostiene militarmente e politicamente il leader dei serbo-bosniaci Radovan Karadzic - uno dei duri e puri accusati di crimini di guerra - e, durante il lungo assedio, Sarajevo diventa la città simbolo della sofferenza, della multietnicità e dei cecchini. Nel luglio del 1995 l esercito serbo occupa l enclave musulmana di Srebrenica, al confine con la Serbia e una delle zone protette dall ONU. Senza che i Caschi blu intervenissero, i soldati del generale Ratko Mladic - lo stesso che aveva soffocato Sarajevo - ammazzavano più di ottomila persone; è il più efferato bagno di sangue di tutte le guerre nella ex Jugoslavia. Oltre a questo, l odioso stupro di massa delle donne bosniache e le ripetute beffe nei confronti del contingente ONU segnano e indignano la comunità internazionale. Milosevic, sempre più isolato, cambia tattica: decide di negoziare la pace con l obiettivo di assorbire i territori conquistati. In Bosnia-Erzegovina gli scontri, fra tregue e riprese, cessano il 21 novembre 1995 con gli accordi di Dayton, nell Ohio, siglati un mese dopo a Parigi. In una base aerea militare vicino alla cittadina statunitense, i presidenti Slobodan Milosevic della Serbia, Alija Izetbegovic della Bosnia-Erzegovina e Franjo Tudjman della Croazia, siedono allo stesso tavolo con la mediazione del presidente Clinton. I contendenti trattano la cessazione delle ostilità, la fine delle violenze e la divisione della Bosnia-Erzegovina in Federazione croato-musulmana (con capitale Sarajevo) e Repubblica serba di Bosnia (con capitale Pale). Dopodichè, i tre responsabili politici di campagne di purificazione etnica e di massacri restano al loro posto, e descritti come gli uomini della pace. Slobodan Milosevic e la sua cricca erano riusciti a combinare il nazionalismo serbo con una presunta salvaguardia della Jugoslavia. Confidando nella popolarità e con quasi dieci mesi d anticipo sulla scadenza naturale, Milosevic nell estate del 2000 convoca le elezioni presidenziali e per lui saranno le ultime. A vincerle è il capo di tutta l opposizione al suo regime, il nazionalista moderato Vojislav Kostunica. Due giorni dopo la sconfitta e anche per la pressione dei dissidenti pro-occidentali di Otpor, resistenza (il determinato movimento giovanile che farà ancora parlare di sé durante le rivoluzioni colorare nelle ex repubbliche sovietiche) l ex Presidente della Repubblica Federale di Jugoslavia è costretto a passare la mano. Nel marzo del 2001 Milosevic viene arrestato per una serie di gravi imputazioni e rinchiuso nella prigione centrale di Belgrado. Nonostante la contrarietà del Presidente della Repubblica Kostunica e di parte dell opinione pubblica serba, tre mesi dopo, e dopo una breve permanenza in una base USA in Bosnia, il primo ministro serbo Zoran Dindic estrada Milosevic in Olanda; una decisione che gli costerà la vita. Per rendere conto al Tribunale Internazionale per i Crimini nella ex Jugoslavia, l ex leader serbo trascorre cinque anni in una vigilata cella di detenzione a L Aja. Paradossalmente sono stati gli Stati Uniti, di solito ambigui verso la giustizia internazionale, a mostrarsi fermi verso l attuale premier serbo Vojislav Kostunica. Il messaggio di Washington è stato chiaro ed efficace: nessun aiuto economico finché Belgrado non collabora con il Tribunale dell Aja. L Europa, più conciliante, a Kostunica non aveva mai imposto scadenze. Il procedimento giudiziario incomincia il 12 febbraio di sei anni fa. Il processo a Milosevic - il primo procedimento internazionale contro un ex capo di Stato per crimini commessi mentre era in carica - apre una discussa era nuova della giustizia mondiale. Sul modello di quello costituito tra il 1945 e il 1946 dagli alleati a Norimberga, il Tribunale de L Aja è un laboratorio sperimentale che anticipa l istituzione di un futuro Tribunale penale internazionale permanente. Il procuratore generale Carla Del Ponte conferma che i tre atti d accusa a carico di Slobodan Milosevic - crimini contro l umanità in Croazia nel 1991, in Kosovo nel 1999, genocidio e crimini contro l umanità in Bosnia-Erzegovina dal 1992 al sono riconducibili ad un unico obiettivo: la creazione della Grande Serbia. Davanti alla corte de L Aja l ex leader nazionalista si rifiuta di riconoscere il Tribunale che lo sta giudicando, di leggere i documenti relativi al processo, di nominare una difesa e di incontrare gli avvocati designati dalla corte. Definisce il procedimento giudiziario una farsa, l accusa di genocidio l assurdità finale e attribuisce le colpe del conflitto nel Kosovo ai terroristi albanesi. (continua) Massimo Frittelli Università degli adulti della media vallesina Iniziano da marzo le uscite e le escursioni Ancona novità per gli iscritti all Università degli adulti della media Vallesina, l istituzione voluta dall Unione dei comuni e gestita da un associazione di cui è presidente Cesare Bellini. Da sabato primo marzo, e per quasi tutti i fine settimana fino a maggio, l Università programma gite ed escursioni block notes Previdenza Notizie ed informazioni utili Inps con apposito messaggio L ha comunicato che anche i lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata hanno diritto alle cure termali. E evidente che debbono possedere i necessari requisiti e cioè avere almeno cinque anni di contributi versati di cui almeno tre nel quinquennio precedente la data della domanda ed essere affetti da patologie invalidanti. Le cure, per l Inps, hanno come unico obiettivo quello di attenuare od eliminare le malattie che, se non rimosse, comporterebbero il riconoscimento della pensione di invalidità. Fino al 31 marzo è possibile presentare domanda di disoccupazione con requisiti ridotti. Ricordiamo che per averne diritto occorre aver lavorato nell anno 2007 almeno 78 giornate oltre a possedere due anni di anzianità contributiva. Sempre entro il 31 marzo gli operai agricoli a tempo determinato (cioè che non lavorano l intero anno) possono presentare, in presenza dei previsti requisiti contributivi, domanda di disoccupazione. I pensionati che svolgono attività lavorativa retribuita e che non hanno alla scoperta di eremi e antiche rocche, di siti archeologici o delle vette dell Appennino. La prima, quella del 1 marzo, è stata, a Jesi, per visitare i siti della Aesis romana con il presidente dell Archeoclub Marco Cercaci. Domenica 9 marzo è stata programmata un escursione alla Gola del Furlo, sabato 15 marzo a Salmaregia e Belvedere e sabato 29 marzo a Urbisaglia, sempre con l Archeoclub di Jesi. In questo mese prenderanno il via anche tre nuovi corsi: il teatro attivo con Paola Fontana, la dermatologia, corso tenuto dallo specialista dell ospedale Murri di Jesi Giorgio Filosa, e la patologia della depressione, con il medico i requisiti per cumulare interamente i redditi da lavoro con quelli da pensione, debbono provvedere a fare apposita comunicazione all Inps o agli altri enti previdenziali se titolari di pensioni non erogate dall Inps stesso. Ricordiamo che sulle pensioni di reversibilità (ai superstiti) la cui contribuzione deriva esclusivamente da lavoro dipendente, è possibile percepire per se stessi l assegno al nucleo famigliare (ANF) a condizione che la persona titolare della reversibilità sia stata riconosciuta invalida al 100% dalla commissione sanitaria della propria Asur (a Jesi si trova in Via Gallodoro) oppure direttamente dai medici degli enti previdenziali che erogano la pensione. Altro requisito: possedere redditi entro determinati importi. I lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per malattia debbono obbligatoriamente essere reperibili nella propria abitazione o presso altro domicilio precedentemente comunicato sia all Inps che al proprio datore di lavoro durante le previste fasce orarie (10-12//17-19). In caso contrario verranno sanzionati con una congrua trattenuta del trattamento economico. Sergio Cascia. Proseguono intanto con successo le lezioni sul teatro, collegate alla stagione della Fondazione Pergolesi Spontini. Gli iscritti all università potranno contare su biglietti a prezzi agevolati per le opere Gli uccelli di Aristofane e Il sergente, dall opera di Mario Rigoni Stern. Dal 1/1/2007 anche i lavoratori apprendisti hanno diritto a percepire l indennità economica di malattia. Anche loro pertanto dovranno attenersi alle disposizioni che prevedono la consegna del certificato medico sia all Inps che al proprio datore di lavoro. Inoltre dovranno rispettare le fasce orarie. Prestiti Inpdap. La finanziaria 2008 ha stabilito che il pensionato, se vuole aderire al Fondo Credito, lo debba dichiarare esplicitamente. E stata quindi modificata la precedente legge che invece prevedeva il silenzio-assenso; cioè salvo disdetta o revoca l iscrizione avveniva automaticamente. Lavoro coatto in Germania. Ricordiamo che i cittadini italiani (militari e civili) deportati ed internati nei lager nazisti in Germania hanno diritto a ricevere una Medaglia d onore a titolo di risarcimento morale. La medaglia verrà consegnata dallo Stato Italiano. Consigliamo gli interessati o i loro eredi a presentare apposita domanda o se già presentata ad integrarla con ulteriori notizie. Informazioni più dettagliate, modulistica da utilizzare e quanto utile per ottenere le prestazioni sopra elencate, si possono reperire presso i Patronati, le Associazioni sindacali e presso gli Enti previdenziali. Gianfranco Pigliapoco

5 Cultura 5 Rassegna teatro Giovani: Shakespeare al massacro Una vezzosa Giulietta in tutù con barba e baffi Appena aperto il sipario i sette personaggi sulla scena enunciano il loro proposito: lo spettacolo sarà un massacro. E aggiungono la giustificazione: perché tutto nella vita è massacro. Una teoria filosofica discutibile visto che nella vita tutto è anche trasformazione e rinnovamento; ma lasciamo perdere e andiamo oltre. A fare le spese di un simile intendimento sarà Shakespeare del quale verrà impunemente interpretato (sono loro che lo dichiarano) uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi. Titolo: Romeo & Giulietta nati sotto contraria stella. Lo spettacolo, del Leart Teatro, è andato in scena al Pergolesi il 2 febbraio per la rassegna Teatro Giovani. Atteniamoci semplicemente a quanto abbiamo veduto. La tragedia è presentata in una specie di campo nomadi, in mezzo a stracci, cianfrusaglie e bidoni. Fra quel ciarpame sette attori da strada mettono in piedi una tenda di fortuna e incominciano a recitare. Brandelli dell opera sono buttati in aria con sberleffi, bisticci e strampalati travestimenti. Giulietta è un anziano signore, capelli e barba bianca, che indossa un candido tutù e regge con grazia un parasole rosa; la nutrice è una specie di solerte, robusta monaca cappellona ; Romeo, un arzillo garzettone che saltella di qua e di là; la madre di Giulietta, una popolana sciantosa con un gran cappello ornato di rose spampanate. Da un lato c è un chitarrista (il meglio del clan dei cialtroni) che fa a modo suo da colonna sonora. Scorrono le scene fra l ilarità degli spettatori; fino a quando ci si rende conto che, se si chiudono gli occhi, la parola di Shakespeare riesce a prendere il sopravvento, a resistere al massacro, a vivere di vita propria. E da chiedersi che senso abbiano operazioni teatrali del genere. Shakespeare, come è noto, concentrava ogni significato nella parola e faceva a meno di tanto: di scene, di accorgimenti tecnici, di giochi di luce; anche di ruoli femminili poiché tutti erano affidati a uomini. Non rinunciava però alla dignità, non stravolgeva i significati e meno che mai avrebbe pensato di buttare in barzelletta una storia come quella di Giulietta e Romeo. Ci sarebbe altro da dire. Ad assistere allo spettacolo erano soprattutto dei giovani che probabilmente non avevano frequentato troppo spesso Shakespeare e non sapevano moltissimo su di lui. Eufemisticamente scioccante deve essere stato un primo impatto come questo. Si intendeva forse dimostrare che anche fra macerie e pattume può nascere un fiore? Visto l enunciato iniziale non si direbbe proprio. In ogni modo se, puta caso, così fosse, si potrebbe avanzare qualche consiglio. Il luogo più adatto per presentare uno spettacolo del genere potrebbe essere non il Pergolesi o un altro decoroso teatro, ma una discarica napoletana. E se la compagnia pensasse ad una trasferta sarebbe da raccomandare Bombay; dove, dicono, i cumuli di spazzatura sono alti più o meno lo stesso. Augusta Franco Cardinali L idea che sia il primo giorno di marzo dà una sensazione piacevole di primavera. Lasciata la macchina nei pressi del Passetto, si viene catturati dalla vista del mare, blu intenso, che toglie il fiato. Il contrasto tra le onde che vanno verso la costa ed il soffio del vento che le spinge dalla parte opposta crea, sullo specchio d acqua, un gioco di chiaro-scuri delicato e toccante. La stessa delicatezza colta di lì a poco nell ammirare, negli spazi del locale Il Graffio nel centro di Ancona, la mostra pittorica di Fiorella Bianchi, che ha fatto da contorno alla presentazione del libro della stessa artista: La casa di Lucia. Malata nell anima, Marcelli editore. Quasi si addormenta nel suo eden popolato di vari fiori. I suoi colori mi ricordano grandi mazzi di fiori, come Matisse. In alcune tele propone genialità di Gaugine. Con queste parole il celebre critico d arte Ancona - La casa di Lucia. Malata nell anima di Fiorella Bianchi, pittrice e scrittrice Un romanzo di amore e di dolore Fabrizio Annini creatore del Premio ginestra d oro del Conero, introduce Fiorella Bianchi nella sua veste di pittrice, con paragoni che farebbero sognare ogni artista. Annini esorta Fiorella Bianchi ad ascoltare di più le sue emozioni e poi riportarle su tela, per passare dalla realtà di vedutista a quella di pittrice autentica. A guidare il pubblico in sala nel viaggio attraverso il genio artistico di Fiorella Bianchi, passando dal suo mondo di fiori e colori al suo mondo di parole è Leonardo Di Venere, critico letterario. Con trasporto e osservazioni impregnate di passione, il letterato introduce la figura di Anna, protagonista del complesso e toccante romanzo che parla d amore, dolore, ricerca continua della felicità, rigenerazione dello spirito. L ambiguità infetta il mondo; non ci sono né vinti, né vincitori, ma ibridi patteggiamenti. Bisogna ristorarsi con il concetto dell autenticità, della verità che supera il vero, che ci porta a scoprire che esiste un altra realtà possibile, quella che sappiamo immaginare. Con queste parole il critico letterario passa la parola ad una scrittrice che abbiamo già conosciuto, Maria Lampa. L autrice esorta il pubblico a leggere La casa di Lucia chiedendosi dove sia il limite tra vizio e virtù, dove si trovi il coraggio di esprimere se stessi. Un libro che ci sbatte al muro, conclude la Lampa. Il sole è ormai tramontato quando la presentazione si conclude. Nel tornare dal centro verso il Passetto si sente la voglia, la curiosità, il desiderio di andare a tuffarsi in questa nuova lettura, sperando di essere tra coloro che sanno leggere tra le righe, vedere al di là delle parole e delle immagini. Di essere capaci di cogliere le verità che vanno oltre lo sguardo. Asmae Dachan

6 6 Jesi di Paolo Marcozzi ZAPPELLI Fratelli (Via, da Via Marco Polo fino al parcheggio della stazione ferroviaria) Capostipite di questa famiglia di imprenditori fu Vincenzo: nel 1852, installò, fuori Porta Pesa (oggi Porta Valle), la prima distilleria delle Marche, che, nel 1935, sarà ceduta da suo nipote Angelo alla Sadam. Nel 1884, Alfredo, ad un passo dalla distilleria, fondò la prima fabbrica jesina di macchine agricole. I suoi tre figli, Otello, Duilio e Vincenzo, impararono il mestiere a fianco del padre, ma, nella prima metà degli anni 20, gli ultimi due si misero in proprio, con opifici vicinissimi alla fabbrica di origine; Vincenzo fallì e dalle sue ceneri nacque, nel 1926, la Sima; Duilio ebbe fortuna con le macchine per la trebbiatura del grano, che solo le tecnologie americane soppiantarono nel 1960, quando la fabbrica chiuse. Otello, rimasto praticamente artigiano, è stato l ultimo a resistere con i suoi molteplici geniali attrezzi. ZARA (Via, da Via Roma a Via del Moreggio) Città della Croazia sulla costa dalmata settentrionale, di fronte all isola di Ugljan da cui è separata dal canale di Zara, con abitanti. Nel 1918 Zara fu occupata dalle truppe italiane. Il trattato di Rapallo del 1920 assegnò Zara, unica fra le città dalmate, all Italia. Con il trattato di pace del 1947 Zara fu incorporata nella Repubblica di Croazia, parte della Iugoslavia fino al 1991 e poi indipendente. Per indicare questa zona si diceva su le zingarare, perché Via Roma era abitata da zingari, qui stabilitisi, che esercitavano l arte dei calderari. ZUCCARI FEDERICO e TADDEO (Via, da Via Gramsci a Via Lotto) Pittori. Taddeo (Sant Angelo in Vado, Roma, 1566) si trasferì quattordicenne a Roma dove esordì con opere di soggetto religioso (Storie della Passione, , cappella Mattei in Santa Maria alla Consolazione). Nel palazzo Farnese a Caprarola ( ), con la collaborazione del fratello Federico e del Tempesta, il pittore raggiunse la misura più alta fra decorazione figurativa e grottesca. Lavorò in Vaticano ( ), e nella chiesa di S. Marcello al Corso dove gli affreschi con la Vita di S. Paolo si appoggiano a un michelangiolismo risentito con morbidezze di colore venezianeggianti. Il fratello Federico (Sant Angelo in Vado, ca Ancona, 1609) ebbe maggiori capacità di Taddeo. Le sue composizioni, robuste e armonicamente architettate, uniscono alla saldezza manieristica un colorito caldo, appreso a Venezia. La sua prima attività fu a fianco del fratello nella villa di Caprarola, ma solo nel 1564 L Epifania (Venezia, cappella Grimani in S. Francesco della Vigna) ci dà la misura del suo originale ingegno. Un ritorno a schemi di manierismo romano è nel Cristo flagellato (1573, Roma, Oratorio del Gonfalone). Viaggiò in diverse regioni d Europa ( ). Tornato in Italia, a Firenze portò a termine il Giudizio finale nella cupola di S. Maria del Fiore, iniziato da Vasari ( , 1579). Nel 1582, a Venezia, dipinse la tela con Barbarossa prostrato dinanzi al Papa (Palazzo Ducale, sala del Maggior consiglio). Nel 1585 il pittore partì per la Spagna, dove lavorò nell Escorial fino al Ritornato a Roma promosse la rifondazione dell Accademia di S. Luca (1593); in seguito si recò a Venezia, in Lombardia, a Pavia e a Torino, dove nel 1607 pubblicò L idea dei pittori, scultori, architetti, in cui propagò concetti e intendimenti manieristici. continua al prossimo numero l assemblea dell avis ha ripercorso il bilancio sociale e le iniziative Tutto bene, ma, donne e giovani, dove siete? Con scarne parole il presidente dell AVIS, Sandro Brilli, ha ripercorso il bilancio sociale dell anno 2007, in occasione dell assemblea ordinaria, ricordando le innumerevoli iniziative che hanno scandito il 60 anniversario della fondazione della sezione: la realizzazione del manifesto a carattere nazionale in occasione della Giornata Mondiale della Donazione del Sangue del 14 giugno ed, in contemporanea, la mostra di incisioni di Leonardo Meschini al Palazzo dei Convegni; la gita sociale in aprile, la mostra Mille Volti Appesi a settembre, l affascinante spettacolo di danza medioevale Ballano i Principi, la Giornata del Donatore per l assegnazione delle Benemerenze, il concerto d organo in Cattedrale, la Tombola di San Settimio e la mostra mercato Con noi il Natale. Impegnativo il programma dell AVIS per la scuola: 24 Padre Valentino Natalini ha tenuto una conversazione sul tema Il Giudizio, il 27 febbraio scorso per i partecipanti all incontro Operatori di Pace. Padre Natalini, come al solito, si muove con sagacia, serenità e curiosità, su argomenti insoliti, dove vengono accolti sia credenti che non credenti. L argomento scorre vivace, sul cambiamento della coscienza cristiana sul tema del Giudizio. Dal vecchio Testamento, dove si declama la gloria divina, la riflessione teologica mano a mano cambia la prospettiva; l uomo viene inserito come collaboratore e responsabile di una risposta personale che sarà la sua possibilità salvifica, in prospettiva Associazione Noi operatori di pace incontri con le classi degli istituti superiori e delle scuole secondarie di primo grado; il Premio Alessandro Federici, con partecipazione sempre in crescita; biglietti e cartoline in occasione di Auguri AVIS nelle scuole primarie e secondarie. L AVIS è stata presente anche nel mondo dello sport: dalla Caminada de San Giuseppe al Saggio della Polisportiva Libertas, alla collaborazione con la Fileni B.P.A., i cui giocatori sono scesi in campo, insieme con gli avversari di Reggio Emilia, con le magliette dell AVIS. Una presenza costante quella dell AVIS, da 60 anni, parte integrante del tessuto sociale cittadino. Per la prima volta nel corso della storia dell AVIS, sono state raggiunte e superate le 3000 donazioni, con sicuro trend di crescita: nel 2004, nel 2005, 2866 nel 2006, nel Crescono più lentamente i donatori: nel 2005, nel 2006, nel 2007; il numero è la risultante fra i donatori messi a riposo e quelli nuovi iscritti. Alcuni crucci. L età media dei soci dell AVIS è in continua crescita: 41,70 nel 2004, 42,13 nel 2005, 42,49 nel 2006, 42,93 nel Non è altissima la percentuale complessiva dei donatori rispetto alla popolazione della città: 3,42%. Del tutto insoddisfacente la presenza delle donne: gli uomini rappresentano il 5,39% della popolazione della città, mentre le donne rappresentano l 1,59%. Giovani e donne, dove siete? Paolo Marcozzi Padre Natalini e il Giudizio del problema della morte. Del passaggio. Problema e premio. Cosa ci sarà da coltivare? E con quale animo? Da abbattere sicuramente le paure inserite e coltivate sia dall arte che da alcuni papati. Le cose si ridimensionano con Papa Giovanni XXII, che riattiva il concetto purificatorio, celebrando i funerali dove la morte diventa opportunità salvifica. Già nei testi di San Paolo il passaggio è immediato, e il vivere è unicamente per il Cristo. Carità perfetta equivale anche a martirio! Ma tutto ciò, non con un cuore lacerato, ma con la letizia sostenuta per grazia dalla Misericordia divina. Cristo è arrivato per salvare, non per condannare. La risposta dell uomo diventa teologale, e si stringe il rapporto tra lui e Dio. Nel volto del fratello c è il volto di Gesù, che accresce in noi il senso di unità sia nella preghiera per vivi e defunti, sia nell accoglienza. Il sole risplende: è l uomo che si condanna da solo. Elisabetta Rocchetti IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI E ACCESSORI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel Mostra fotografica Ruanda Il 15 marzo a Jesi si inaugura, con il patrocinio del Comune di Jesi e della Provincia di Ancona, la mostra fotografica Ruanda: memorie di un genocidio del reporter Livio Senigalliesi. La mostra è organizzata dalla Bimbo Aquilone Onlus, associazione impegnata nel sostegno a distanza e cooperazione internazionale, che ha avviato un nuovo progetto di sostegno a distanza con una scuola del Ruanda. All organizzazione dell evento collabora la sezione Adra di Jesi, attiva nella Vallesina nell aiuto e nell assistenza a famiglie bisognose. Prima dell inaugurazione della mostra, alle 17 del 15 marzo, nella Salara, presso la Biblioteca Planettiana di Jesi, si svolgerà un convegno dal titolo Ruanda: ieri, oggi. La mostra, allestita dallo studio d architettura Plastudio nel chiostro della Biblioteca Planettiana, sarà aperta dal 15 al 22 marzo durante gli orari di apertura della biblioteca e il sabato e la domenica pomeriggio dalle 17 alle 20. Castelplanio (An) - Via Roma, Tel r.a. - Fax

7 Vita ecclesiale 7 Parola di Dio - 5 Domenica di Quaresima (ANNO A) Nel muro, si è aperto un varco di don Mariano Piccotti donmariano@davide.it In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. Parola del Signore Agenda Pastorale del Vescovo Giovedì 6 marzo Mattino: Incontro di aggiornamento del Clero ore 19: S. Messa per Aderenti CIF al Santuario della Madonna delle Grazie Venerdì 7 marzo ore 21:Parrocchia di S. Massimiliano K., incontro di preparazione all affidamento a Maria SS. Sabato 8 marzo ore 16-19: Loreto, Conclusione della Peregrinatio Mariae nelle Marche Domenica 9 marzo ore 9: S. Messa al Convegno dei Catechisti ore 10: Incontro con i Ministranti in Seminario pomeriggio: Incontro con i fidanzati di Moie Martedì 11 marzo ore : il Vescovo riceve nella cappella di San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza appuntamento. Mercoledì 12 marzo Mattino: Seminario Regionale, Corso per animatori Vocazionali ore 16: Comitato Etico ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento vocazionale in vista del Diaconato permanente Dal Vangelo secondo Giovanni (11,1-45) 30 marzo Beatificazione di Madre Celestina La Parrocchia Madonna del Divino Amore organizza un pulman per partecipare alla beatificazione della Madre Celestina Donati, fondatrice della suore Calasanziane presenti a Jesi, nella parrocchia del Divino Amore e alla scuola materna Santa Caterina. La quota di 25 comprende il viaggio. Il pranzo a Firenze è offerto dalle Suore. Prenotarsi entro domenica 16 marzo in Parrocchia (tel ) o presso le suore Calasanziane (tel ) o anche rivolgendosi al Diacono Leonardo Bartolucci (tel ). I posti vengono assegnati, con ricevuta, secondo l ordine di prenotazione. Commento La domenica di Lazzaro ci porta a Betania in casa di amici e quindi sul luogo della sepoltura. Ci stiamo avvicinando al gran giorno della Pasqua e il popolo cristiano si prepara a rinverdire la sua fede. Lazzaro è l amico di Gesù; è questo l unico dettaglio che sappiamo di lui. E la sua identità. Aveva due sorelle: Marta e Maria. Che lo piangono, e insieme a loro lo piangono i giudei e alla fine anche Gesù. Quando si piange è segno che la minaccia incombe anche sulla vita, sull amore, sulla felicità. Noi umani non possiamo comandare sul nostro copro e sulla storia, sul nostro cuore e sulla natura. Lazzaro è amato; e questo è già benedizione. Lazzaro è pianto dal Figlio di Dio, Gesù; è questo è la salvezza! Dio, in Gesù, piange la nostra morte e, siccome non può entrare a patti con essa, scatena la vita. Io, come Lazzaro, sono amato per sempre e amato fino a costare la morte del Figlio di Dio. Alla fine dell episodio si apre la caccia per Lui! Ora sappiamo, e lo sa anche la gente che ha pianto tenendo gli occhi fissi su Gesù, che anche quando sembra che tutto è finito, niente è finito! Anche quando l anima si è assopita nella sua tristezza, un bagliore di luce la tocca e la risveglia. Se tu fossi stato qui nostro fratello non sarebbe morto. Lui è qui, e la morte non è più definitiva sorte. Gesù arriva dopo quattro giorni; questa attesa è dura, anche per noi. Lui non percorrerà una autostrada fuori dal traffico, evitando la morte. Passerà dentro, ma ne uscirà, aprendo un varco nel muro anche per noi. La gloria di Dio è l uomo vivente. Lacrime divine T è morto un amico già l hanno sepolto ormai che puoi fare? Hai perso anche tu! Perché piangi anche Tu? Non sei Tu potente? Tu puoi far ritornare gli amici alla vita. Ma quanto l amavi Per piangere forte e non rassegnarti a far vincere la morte? Io piango d amore l amore è la Vita! Vedrai che la luce di Dio vincerà! E su quella roccia impossibile e dura cadeva una lacrima tenera e pura. Ed ecco che il cielo sfiorava la morte la luce divina ha aperto le porte! Meic 17 marzo: incontro di preparazione alla Pasqua L ora della croce e della gloria Pasqua Non è un anniversario, non il ricordo sbiadito di fatti lontani nel tempo, né il risveglio della natura in una primavera di mandorli e peschi in fiore. La Pasqua ha le sue radici nel passaggio del popolo di Israele dalla schiavitù dell Egitto alla libertà nella terra promessa che, nel progetto di Dio rivelato ad Abramo, a Mosé e ai profeti, si fa segno e annuncio dell avvento del Messia: Gesù, il Salvatore, l Uomo Dio che, nato a Betlemme, durante l impero di Augusto, da una giovane ebrea vergine, per opera dello Spirito Santo, nella pienezza del tempo celebrerà la Sua Pasqua, la prima Messa della storia, in quell ora terribile e stupenda, unica, quando sul Golgota darà la propria vita per la salvezza del mondo. Quel venerdì il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra. La storia, attraversata dalla forza del Mistero, rabbrividisce e si squarcia, come il velo del tempio di Gerusalemme, attestando la novità dell Evento, che non si risolve nel silenzio della morte, ma esplode in una fioritura di vita nell alba luminosa della risurrezione. Resurrexit, sicut dixit. Alleluja! Cristo crocifisso e risorto é oggi la nostra Pasqua, come la pasqua delle prime comunità cristiane: passaggio dalle tenebre del peccato alla luce della grazia; memoria vivente del sacrificio di Cristo, speranza certa della gloria futura, Parola e Pane di vita per la Chiesa, popolo di Dio in cammino nel deserto del terzo millennio. Il Gruppo Meic di Jesi, durante la Quaresima, tempo forte di conversione e di preghiera, invita con gioia i gruppi ecclesiali e la comunità di Jesi e della Vallesina a partecipare all Incontro di cultura e spiritualità cristiana, che ai svolgerà il 17 marzo (Lunedì Santo) nella chiesa della Adorazione (piazza della Repubblica) con il seguente programma: ore 17: Lectio divina del Vescovo di Jesi, Gerardo Rocconi ore 18,30: Celebrazione dell Eucaristia con la partecipazione di altri Gruppi ecclesiali Maria Crisafulli Giovedì 13 marzo Mattino: Riunione del Collegio dei Consultori ore 21:Parrocchia di S. Massimiliano K., incontro con i fidanzati Sabato 15 marzo ore : Incontro con i Giovani, nell ambito della Giornata della Gioventù Domenica 16 marzo ore 10: Processione delle Palme da S. Giovanni Battista ore 10.30: S. Messa in Cattedrale CHIESA dell ADORAZIONE Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell Adorazione per le Confessioni e il colloquio spirituale. Lunedì 10 marzo: Martedì 11 marzo: Mercol. 12 marzo: Giovedì 13 marzo: Venerdì 14 marzo: Don Michele Cobzaru Don Marco Cecconi Don Cristiano Marasca Don Fabio Belelli Fr Lodovico Albanesi AGGIORNAMENTO NUMERI TELEFONICI Mons. Vescovo tel fax Vicario Generale tel Ufficio Cancelleria tel fax Ufficio Amministrativo tel fax Ufficio Catechistico tel fax Ufficio Scuola tel fax Istituto Sostentamento Clero tel Biblioteca Diocesana tel fax Museo Diocesano tel fax Piazza Federico II, Jesi An Telefono Fax redazione@vocedellavallesina.it Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 c/c postale Direttore responsabile Beatrice Testadiferro Proprietà Diocesi di Jesi Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola Spedizione in abbonamento postale Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro Tutti i diritti riservati Esce ogni mercoledì Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Ai sensi dell articolo 13 del D. 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8 8 Vita Ecclesiale Sulle radici atee dell Europa Si è svolto sabato scorso presso la Salara del Palazzo della Signoria un convegno Sulle radici atee in Europa. L assessore Valentina Conti ha coordinato la discussione tra il filosofo Giulio Giorello, il magistrato Luigi Tosti, lo psicologo Sergio Martella, il saggista Ennio Montesi. Alla presenza di un folto pubblico (circa 200 persone) hanno evidenziato il concetto di ateismo che secondo alcuni come il prof. Giorello non è corretto definirlo tale perché definisce solo una scelta personale. La laicità dello stato, che tutela le differenze e riguarda tutti, deve essere invece lo strumento per la libera cittadinanza di ogni credo, di ogni razza, di ogni cultura. L ateismo, ideologizzato in alcune fasi della storia, ha prodotto danni strutturali alla cultura e alla democrazia, inserendo divisioni e lacerazioni nella libertà delle persone. La religione, intesa come potere, ha avuto nei secoli una ingerenza nei confronti della gestione politica, e tuttora quando ciò avviene è sinonimo di integralismo, causa di guerre di religione. Gli altri relatori hanno evidenziato soprattutto un concetto vecchio di anticlericalismo in cui nella psicologia, nella saggistica e anche nella giustizia c è stata la presenza negativa e determinante della religiosità. Il dibattito E seguito un acceso dibattito; il prof. Giancarlo Vecci ha evidenziato la religiosità di Dante nella Divina Commedia ; il prof. Antonio Ramini ha presentato il senso di religiosità che i popoli hanno espresso nelle diverse epoche a partire dalla mitologia greca. Il responsabile del Circolo jesino Giordano Bruno ha espresso un forte anticlericalismo e una apologia del concetto ateo della società, in cui ogni forma di religiosità viene vista come una interferenza alla gestione democratica dei popoli. Il dott. Sergio Togni ha espresso una sua forte testimonianza di fede, in un ambiente che non era molto disposto al confronto perchè caratterizzato da forme di intransigenza da parte di alcuni, che erano venuti non per ascoltare, ma per esprimere i loro sentimenti ormai datati. Era necessario un confronto più pacato Non si mette in discussione l iniziativa culturalmente stimolante che l Amministrazione ha indetto, però si doveva permettere un più pacato confronto, senza intolleranze. Le relazioni hanno avvallato tesi dalle quali emergeva l alleanza tra potere e religiosità, che storicamente si è verificata. Si è mancato di obiettività non riconoscendo che la storia dell Europa ha avuto diversi protagonisti tra cui il cristianesimo che culturalmente e socialmente è stato la base della costruzione democratica. Pur di non riconoscere ciò non è corretto sostenere la tesi di un ateismo storico che non ha avuto la stessa importanza della religione nella storia europea. Il titolo della conferenza Le radici atee dell Europa, a mio avviso, è sbagliato perché fa sembrare la religione come la sola colpevole dei processi che anche altri fattori hanno determinato: divisioni, lacerazioni, guerre tra i popoli. Ancora oggi assistiamo in Europa a lacerazioni in cui le diverse etnie si confrontano. L indipendenza di questi giorni al Kosovo è l esempio di confronto e scontro drammatico tra i serbi e i musulmani di quelle regioni, per non parlare della guerra fatta nei scorsi anni in quella regione. Si doveva dialogare senza ideologismi per capire i processi che hanno costruito nel tempo l Europa Unita, con la stessa moneta, senza confini, con un dialogo democratico in cui i popoli si confrontano sulle politiche nazionali ed internazionali. In positivo si doveva analizzare i processi. Per opera di tutti la strada è stata fatta, e molta ce n è ancora da percorrere; dividersi nella ricerca di responsabilità o atee o religiose o sulle responsabilità del passato a chi giova? Non c è solo la teoria di Darwin (assunta come credo laico ), venduta come la risoluzione dei mali etici e morali dell uomo. Nella democrazia il rispetto e la tolleranza Si è parlato di ateismo, mentre si doveva parlare di laicità! Essa comprende il rispetto per la fede religiosa! Definire le origini cristiane dell Europa non mina la sua indipendenza e la sua libertà. Una società che vuole dividere usa ogni forma di discriminazione da quella laica a quella religiosa, a quella scientifica. Come credente non tolgo la libertà a nessuno se credo nella Resurrezione! Come laico sono consapevole di convivere con una pluralità in cui ognuno si senta rappresentato, con la responsabilità di essere cittadino in una democrazia libera in cui c è la tolleranza e il rispetto per tutti. Remo Uncini In Terra Santa con il Premio Vallesina Il Premio Vallesina organizza un pellegrinaggio in Terra Santa da mercoledì 14 maggio a mercoledì 21 maggio. Nel pomeriggio di sabato 17 è previsto l incontro con Padre Armando Pierucci a Gerusalemme. L organizzazione tecnica è a cura dell Agenzia Viaggi e Turismo di Roma. Per informazioni e prenotazioni: Franco Cascia: Gianfranco Rossi (ore pasti) Catechisti ed educatori a convegno: domenica 9 marzo al Seminario Ascolto e idee vive da condividere iventare discepoli Ddel Regno è il tema del convegno catechistico diocesano che si svolgerà domenica 9 marzo dalle ore 8,45 alle 17,30 presso il Seminario di via Lorenzo Lotto. Il convegno, aperto a tutti e non solo ai catechisti e agli animatori, ha lo scopo di mettere a fuoco un problema per una direzione di marcia non solo come servitori dei nostri fratelli ma prima come credenti scrive don Mariano Piccotti nell invito. Al pomeriggio, alle ore 15,30, viene presentato il vangelo dell anno, secondo Matteo, a cura del priore del monastero di Fonte Avellana, don Alessandro Barban. Continuiamo a offrire una visione generale della parola di vita è nutrimento per questo anno liturgico afferma don Mariano non è pensabile un servizio catechistico che non nasca dalla meditazione della Parola. Come è successo proprio dall inizio, Gesù ha chiesto ai suoi di stare con lui, di ascoltarlo, di ascoltare il suo stile, di diventare discepoli del Regno, frequentando la sua persona. Don Gianni e i familiari ringraziano Don Gianni Giuliani e i suoi familiari ringraziano calorosamente quanti lo hanno assistito in questo periodo di malattia. I suoi familiari rivolgono un pensiero riconoscente a coloro che continuano ancora a sostenerli e aiutarli nella lunga degenza e nella dura prova di sofferenza che è chiamato a vivere il caro don Gianni. In primo luogo il Vescovo don Gerardo e le comunità parrocchiali di Moie, del Divino Amore e di Montecarotto. Si ringraziano di cuore tutti per la preghiera offerta al Signore. IL I CATTOLICI E LE STREGHE Quello della caccia alle streghe è un altro tormentone usato dai benpensanti per dimostrare l arretratezza ed il fanatismo della Chiesa cattolica. Anche qui dobbiamo mettere i puntini sulle i! La stregomania nacque in epoca moderna e subito determinò grandi fenomeni di violenza popolare. Si trattò di un ossessione collettiva che insanguinò l Europa, un massacro in cui anche i cattolici ebbero le loro colpe. Ma i più convinti sostenitori della caccia alle streghe furono, soprattutto, i maggiori esponenti della Al mattino, dopo l Eucarestia che apre la domenica del convegno, celebrata alle ore 9, dal Vescovo, sarà allestito un mercatino con tanti stands di idee per la catechesi e l educazione cristiana. I catechisti di alcune parrocchie della diocesi proporranno idee ed esperienze elaborate e vissute e che possono essere offerte ad altri. L augurio di questo mercatino è che si istauri una comunicazione tra catechisti che esprima l obiettivo di corresponsabilità che è stato proposto al convegno pastorale. Dobbiamo sempre mantenerci abili nel proporre e nel comunicare *l asterisco perché la partecipazione nella Chiesa dipende dalla qualità della comunicazione messa in atto. L iniziativa è proposta dall Ufficio Catechistico Diocesano e vuole essere un occasione offerta ai catechisti per conoscersi e confrontarsi sul loro servizio, per pregare, per approfondire la conoscenza della Parola, per scambiarsi idee e suggerimenti negli incontri con i bambini e gli adolescenti loro affidati. E fondamentale che il catechista e l educatore rendano ogni incontro piacevole, che i bambini non lo trovino noioso, che possano partecipare da protagonisti. Un mosaico di solidarietà. E con questa sinergia che crescono le cose buone. E con il piccolo sforzo di tanti che si possono portare avanti le idee, soprattutto quando vanno spesso controcorrente : scriveva così il vescovo Tonino Bello e la stessa frase è stata riportata nel fascicolo con gli atti del convegno diocesano e ricordata da don Mariano lo scorso 25 gennaio all incontro in cattedrale con gli operatori pastorali perché un piccolo sforzo fatto abilmente e serenamente per prendersi REFRATTARIO di Giacomo Galeazzi Alcuni tesori miniati a cuore le persone ci da la gioia di volerle incontrare nel Signore. Il programma Ore 8,45: prove della liturgia Ore 9: celebrazione eucaristica Ore 10-12: mercatino delle idee Ore 12: il punto sulle vendite Ore 13: pranzo Ore 15,30: il Vangelo secondo Matteo Ore 17: cantiamo le Beatitudini Nella foto, don Alessandro e don Mariano al convegno diocesano dello scorso anno La Carta di Tolomeo risalente al II secolo, prototipo di ogni atlante; un codice miniato interamente inciso in oro illustrante le vite dei santi del XIV secolo; persino la «Divina Commedia» di Dante Alighieri, illustrata in cento pergamene dal Botticelli. Sono alcune delle riproduzioni autentiche dei tesori custoditi nella Biblioteca apostolica vaticana, nell Archivio segreto vaticano e nei Musei vaticani. Le riproduzioni, tutte controllate dal Prefetto della Biblioteca apostolica hanno lo scopo di tramandare la conoscenza di opere di grande valore storico che difficilmente possono essere ammirate dal pubblico nelle versioni originali. Tra le riproduzioni esposte spiccano la «Carta di Tolomeo», planisfero che rappresenta la tavola centrale delle 27 contenute nella «Cosmografia», caratterizzata dalla concezione del modello tolemaico del mondo - secondo cui l emisfero si presentava piatto -, e il planisfero di Andreas Walsperger del 1448, carta che ripropone l immagine medioevale per cui il mondo, costituito da Europa, Asia e Africa, aveva al suo centro la città di Gerusalemme. Altro oggetto di interesse è il codice con i disegni di Sandro Botticelli raffiguranti, in cento pergamene realizzate tra il 1480 e il 1495 e che gli furono commissionate da Lorenzo di Pierfrancesco dè Medici detto «il Popolano», il viaggio attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso di Dante nella «Divina Commedia». Di non minore interesse una fedele riproduzione del «Codice benedettino» realizzato nel 1070 nel monastero di Montecassino, che descrive la vita di san Benedetto, di sua sorella Scolastica e dell allievo Mauro, tratte dai dialoghi di Papa Gregorio il Grande. cultura laica del tempo, come Bacone, Cartesio, Grozio, Boyle e Bodin. L Inquisizione fu l unica istituzione che, pur fra errori e condizionamenti culturali, tentò di porre un freno a questa follia generalizzata, l unica istituzione che salvò tante vite umane da una morte certa. Tant è vero che i protestanti lanciavano accuse di fuoco contro la moderazione del Sant Uffizio, ritenuta la prova della connivenza della Chiesa e dei cattolici con le streghe e la magia. Certo, nel 1484 papa Innocenzo VIII aveva permesso, con una bolla, agli inquisitori Sprenger e Kramer autori del celebre Malleus maleficarum, cioè un trattato sulla stregoneria- di indagare sui casi inerenti le streghe, ma non c era stata alcuna decisione dogmatica sull argomento. Anzi, le autorità dell Inquisizione evitarono una persecuzione della stregoneria, perché non erano convinte fino in fondo della sua realtà e dei suoi crimini. I papi raccomandarono sempre di agire contro le streghe solo nei casi in cui vi fossero presenti elementi di sacrilegio o di idolatria, ossia quando alla superstizione si fosse aggiunta l eresia. Non è un caso, dunque, che proprio in paesi come l Italia, la Spagna ed il Portogallo, la caccia alle streghe avvenne con più moderazione del resto d Europa e che proprio l Inquisizione spagnola intervenne più per reprimere i cacciatori di streghe che non le streghe stesse. Prima di lanciare accuse, quindi, sarebbe bene informarsi! Federico Catani

9 In diocesi 9 Non si annuncia la fede che si ha, ma si possiede la fede che si annuncia In vista del 15 marzo L Agorà dei Giovani e l incontro con il Vescovo Se circa un anno fa erano ancora in pochi a sapere che cosa fosse l Agorà dei Giovani Italiani, oggi potrebbe essere forse superfluo ribadire i contenuti e le motivazioni di questa iniziativa della Chiesa Italiana... e questo possiamo già considerarlo un risultato, ma è bene comunque rifare il punto e ricordare brevemente di cosa si tratti. Per gli ultimi scorci di questo primo decennio uello che ho visto io te lo Qannuncio : attorno a questo slogan si gioca la proposta su cui tutti i gruppi giovanili dai 16 anni in su stanno lavorando, con i loro metodi e il loro stile, in giro per lo stivale. Anche a Jesi, dopo il volano dato all iniziativa del triennio dell agorà dall incontro di Loreto, la ricezione della proposta è stata molto più sentita ed articolata rispetto all anno passato, grazie anche, attraverso un sussidio elaborato nell equipe diocesana, alla diffusione di approfondimenti e proposte di lavoro da realizzare con i gruppi. E così che nelle nostre del ventunesimo secolo la Chiesa Italiana, non un associazione, non un gruppo, non un movimento, ma i nostri stessi Vescovi hanno chiesto a tutti di impegnarsi in un triennio che avesse al cuore dei suoi interessi l attenzione verso il mondo giovanile in un percorso in tre tappe, tre attenzioni su cui incentrare l agire delle comunità e su cui soffermarsi anno per anno. Il primo momento, quello dell anno pastorale passato, era dedicato all ascolto dei giovani da parte della Chiesa, e si è concluso con l incontro nazionale dei giovani, di tutti i giovani, a Loreto: una grande esperienza di accoglienza da parte degli adulti e delle comunità che in molti, anche a Jesi, abbiamo potuto vivere da protagonisti. Il secondo tema, quello dell anno 2008, recepito nell attività e nella programmazione di molti gruppi che vi stanno già lavorando da mesi, è quello della testimonianza della propria fede a livello personale. In attesa di dedicarsi poi, l anno prossimo, al tema dell evangelizzazione della cultura da parte dei giovani. parrocchie molti animatori stanno affrontando il tema dell annuncio della fede nelle relazioni personali, vagliando le difficoltà che i nostri giovani incontrano nel sentirsi testimoni nel mondo della scuola, nel gruppo di amici, in un clima di velata persecuzione in cui non è raro essere derisi dai propri coetanei per le proprie convinzioni. Succede così che ad esempio a scuola non si abbia il coraggio di dire ai propri coetanei (addirittura ai professori) di far parte di un gruppo parrocchiale, di seguire la proposta dell azione cattolica o dello scoutismo. Quella appena delineata è una situazione Certamente se il tema dell ascolto dei giovani nel 2007 ha investito gli adulti e le comunità di un ruolo non facile, quest anno il ruolo più difficile è proprio quello dei giovani, non sempre abituati ad essere investiti di una tale responsabilità: quella sentirsi sempre e ovunque, soprattutto nelle relazioni della quotidianità, segno e presenza reale di una fede che abita il nostro tempo, che provoca e interroga chi li incontra. Perché come giustamente afferma Mons. Sigalini: non si annuncia la fede che si ha, ma si ha la fede che si annuncia! don Cristiano Marasca Agorà 2008 I giovani in difficoltà nel testimoniare l appartenenza a un gruppo Che fanno i gruppi in parrocchia? certamente non facile per chi vive una fede in transizione da quella infantile, quasi acquisita per nascita, ad una fede matura frutto di una scelta consapevole, anche perché questi giovani convivono quotidianamente con molti dubbi riguardo a Dio, alla rivelazione e alla Chiesa, e, nonostante la buona volontà di chi si dedica a loro nelle parrocchie, raramente trovano adulti capaci di rispondere alle loro domande. Ecco allora che si rende necessario incontrarsi, parlare, confrontarsi e magari porre queste domande proprio alla persona più indicata: il Vescovo. d.c.m Il Vescovo invita i giovani Con gioia invito a partecipare all incontro Diocesano dei Giovani che si terrà sabato 15 marzo, vigilia della domenica delle Palme, in Cattedrale, per celebrare insieme la Giornata della Gioventù. Sarà un occasione, oltre che per incontrarsi nuovamente tutti insieme dopo il mio ingresso in Diocesi e i giorni di settembre in occasione dell evento di Loreto07, per riflettere sulle difficoltà che incontriamo nel testimoniare la nostra fede e accogliere la proposta di Papa Benedetto nel suo messaggio di questo anno. Sono certo che tutti state lavorando sul tema della testimonianza nelle relazioni personali e nella vita quotidiana, proposto per il secondo anno del triennio dedicato ai giovani dalla Chiesa italiana, in particolare mi auguro che abbiate fatto buon uso della scheda Called to Witness proposta ai gruppi dall equipe diocesana di Pastorale Giovanile. Vi ricordo anzi già da ora il successivo appuntamento in piazza per la Notte bianca per la GMG tra il 19 e il 20 luglio prossimi per vivere in collegamento con Sydney l incontro con il Papa. Conto allora sulla vostra numerosa presenza e vi invito a non perdere queste preziose occasioni di vita ecclesiale e di confronto! Vi aspetto allora nel pomeriggio di sabato 15 marzo per le ore 15 in piazza per poi muoverci in cattedrale dove in un clima di preghiera, di confronto e di ascolto, condivideremo alcune vostre testimonianze elaborate nell attività che vi è stata proposta: metteremo davanti al Signore piccole esperienze di successo insieme alle difficoltà quotidiane, e rifletteremo su come un giovane autentico possa essere testimone della sua fede a Jesi nel nostro oggi. L incontro terminerà attorno alle 19 circa con un piccolo aperitivo nei locali della Parrocchia della Cattedrale. In attesa di incontrarvi vi abbraccio tutti di cuore! Don Gerardo, Vescovo La Giornata Mondiale della Gioventù Le iniziative in diocesi Un occasione di dialogo tutti i gruppi è stato chiesto, già dall inizio A della quaresima, di far emergere al loro interno esperienze di piccoli o grandi successi, ma anche di difficoltà e sconfitte sul fronte della testimonianza della fede da parte dei giovani. Tali testimonianze saranno raccolte per poi diventare, proprio in occasione dell incontro Diocesano del Vescovo con i giovani di sabato 15 marzo prossimo, l occasione di un confronto e di un dialogo tra tutti. In tale occasione sarà proprio il Vescovo Gerardo a farsi portavoce del messaggio dal titolo Riceverete Forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni, che il Papa ha proposto a tutti i giovani del mondo in preparazione all incontro mondiale che si terrà a Sydney nel luglio prossimo. Partiamo da Sydney: già in 26 da Jesi gli iscritti che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù in Australia. Un gruppo eterogeneo al suo interno sia per esperienze di provenienza che per maturità di fede e che da novembre scorso, con incontri mensili si sta avvicinando all evento estivo che vuole qualificarsi non come una semplice vacanza, ma come una vera esperienza dall altissimo valore formativo che non potrà che avere positive ricadute sia sulle parrocchie che mandano questi giovani, sia per il vissuto diocesano. Molti si staranno chiedendo: perché l Australia?. La risposta è semplice, proprio nel messaggio del Papa e nel versetto del libro degli Atti a cui si riferisce emerge come tutto si giochi sulla testimonianza e come sia proprio grazie alla testimonianza di tanti che hanno creduto prima di noi che la fede ha raggiunto gli estremi confini della terra, anche zone ai nostri occhi remote come l Oceania. Se dunque la diffusione del Vangelo e la permanenza della fede sono vincolate alla testimonianza che lo Spirito ha la forza di suscitare in noi: eccoci nuovamente a dover fare i conti con questo tema centrale e imprescindibile della vita del cristiano! Il lavoro dei gruppi sulla testimonianza, ed il racconto delle esperienze da parte di alcuni giovani delle nostre realtà che si apriranno ai loro coetanei saranno l occasione per il momento di dialogo che il 15 marzo il Vescovo Gerardo ha voluto con i suoi giovani, un dialogo aperto, fatto di domande, di ascolto, di riflessione di quanto questo nostro pastore ha da dirci, e di ulteriori piste di lavoro e ricerca da riportare a casa per riprendere il lavoro. L appuntamento per tutti i giovani, in particolare quelli dei gruppi e delle associazioni, è per le ore 16 in Piazza Federico II, dove saranno accolti da un momento di animazione curato dal Centro Sportivo Italiano, per poi passare, accompagnati da altri coetanei in Cattedrale, dove, dopo un momento di preghiera individuale, si intesserà, in un clima di distesa serenità, un vero e proprio dialogo tra i giovani e il vescovo, sul tema della testimonianza nelle relazioni della vita quotidiana e su alcune considerazioni riguardanti il messaggio di Papa Benedetto per la Giornata Mondiale della Gioventù. L incontro terminerà attorno alle 19 con un momento di festa e un piccolo aperitivo esclusivamente per giovani. Pagina a cura dell Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile

10 10 Cultura e società Ragazzi del Lorenzini a curiosare nella bottega di Miro Incontro con il passato e i suoi oggetti La durata media della vita si è allungata e si è allargata la cosiddetta fascia della terza età. Ma come vivono i nostri anziani, i nostri pensionati? Secondo quanto dichiarato nel Libro nero sulla condizione degli anziani e dei pensionati in Italia, redatto a cura di Corrado Mannucci, segretario nazionale della UGL pensionati, la maggior parte dei lavoratori collocati a riposo sopravvive, non vive nel vero senso della parola. Il lavoratore che va in pensione si trova ad affrontare la vecchiaia in modo diverso da quello che si aspettava, continuamente alle prese con l inflazione, con l assistenza sanitaria spesso carente, con diverse situazioni disastrose che mettono letteralmente nei guai chi è disabile, per esempio. Al problema dell inadeguatezza delle pensioni - che sono quelle che sono si affianca quello relativo al sistema di previdenza che lo Stato deve ripensare in maniera più efficace, assieme a tutta una serie di situazioni che riguardano il bisogno di aggiornamento culturale di queste persone, il buon utilizzo del tempo libero, la possibilità di restare nella famiglia e via dicendo. La soglia di sopravvivenza, oggi fissata a milleduecento euro, rivela in modo inequivocabile quanti anziani si trovino in condizioni di povertà. Paradossalmente, moltissimi pensionati costituiscono l unico reddito di certe famiglie, o comunque un sostegno importante per figli e nipoti ancora disoccupati o in difficoltà. Ne parliamo con alcuni anziani del centro sociale L Incontro, a Jesi in Via dei Tessitori. Nasi in su, occhi curiosi a ispezionare ogni centimetro del breve soffitto della bottega di Miro Bini - in via Lucagnolo, nei pressi di Porta Valle - stracolma di una miriade di oggetti ormai votati all immortalità. Dalla fionda ai pennini col calamaio, alla pompa dell insetticida, alle lampade all acetilene, alle vettovaglie, agli arnesi da lavoro, agli strumenti musicali, fino ad una gamma incredibile di oggetti tra i più sfiziosi, sofisticati, impensabili. Più di un secolo di vita quotidiana sospesa ai fili e alle pareti del piccolo museo dal lavoro incredibile e paziente di quest autentico operaio ed artigiano allo stesso tempo. Cimeli che egli appassionatamente scova e ripara, retaggi di un epoca incredibilmente lontana dal modo di vivere di oggi eppure ancora così vicina nei ricordi A colloquio con gli anziani del centro sociale L Incontro di Jesi Antonio Come si svolge la vita, la giornata del pensionato, dell anziano? A volte è un po monotona. La mattina si va a far la spesa, si aiuta la moglie, si va in piazza a prendere un caffè e a scambiare quattro chiacchiere. La sera si fa una passeggiata con un amico o una partita a carte, una discussione, magari di politica, specialmente ora che ci si prepara per le elezioni La pensione: basta all anziano o questi vive con difficoltà? Dipende dal tipo di pensione che riscuote. Un conto è se riscuote quella pubblica o di autonomo. Un conto se invece prende solo la minima. Importante è pure se uno possiede la casa o vive in affitto. D altra parte l anziano, anche se complessivamente sta bene, deve comunque star dietro a tanti piccoli problemi di salute: controlli, visite specialistiche, analisi, cure dal dentista, sedute di fisioterapia, cicli di ginnastica riabilitativa Vi sentite valorizzati dal sociale? Il giovane è un po indifferente. Se lo assecondi, forse ti segue di più, ti presta attenzione E l amministrazione comunale che atteggiamento ha nei confronti dell anziano? di molti. Così per i ragazzi della 2 A della scuola media Lorenzini di Jesi, grazie all iniziativa della loro professoressa Paola Pierandrei, nella mattinata di giovedì 28 febbraio si sono aperte le porte di un universo del tutto sconosciuto, magico e affascinante perchè gli ha permesso di entrare in contatto con usi, costumi e tradizioni passate. Divisi in due gruppi per l esiguità del locale, hanno scattato foto, chiesto informazioni, preso appunti, qualche volta appoggiandosi anche al dorso del compagno. Attraverso i tantissimi oggetti osservati in diretta e le dettagliate spiegazioni di Miro, hanno potuto cogliere i ritmi più lenti e i differenti stili di vita del secolo appena intravisto, recuperando al proprio bagaglio culturale quello prezioso ed indispensabile dei genitori e dei nonni. Fotoservizio Paola Cocola Vivere la terza età non sopravvivere! Lo scarpone Raccontare la storia di una donna Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue. Ma è anche la storia di una coscienza e delle sue lotte interiori. Una donna è la storia di un utopia. Marcela Serrano, Antigua, Vita mia Credo che queste righe esprimano con profondo orgoglio e commozione cosa significhi essere donna. Una storia, che si trasforma in ogni istante. Un legame profondo, che va al di là del dolore, della felicità, perfino della vita. Mi piace pensarci così. Giorgia Barboni Non mi sembra molto attenta. Sono poche le iniziative che si programmano e tutte vengono date in appalto ad agenzie una volta c era un rapporto più diretto tramite i gruppi, le associazioni. Cosa pensa dell anziano costretto per fame a rubare? Bisogna vedere caso per caso, perché non credo che si debba arrivare a quel punto. Ci sono tante associazioni che aiutano, collaborano con chi è in difficoltà. Rubare mi sembra più un pretesto, una malattia Cosa chiederebbe lei per gli anziani? Più riguardo, più attenzione mi piacerebbe che fossimo più considerati anche dalle Istituzioni. Amerigo Massaccesi, presidente del centro sociale L incontro Quando è nato questo centro sociale? Nell 82. Io sono presidente dall 86. Lo stabile è di proprietà di Banca Marche che ce lo concede gratuitamente. Noi del comitato ogni anno abbiamo programmato dei lavori e così siamo riusciti a realizzare questa bella sala da ballo che d estate sfinestriamo e allestiamo con tavoli all aperto. Come si accede? Con una tessera. Quanti sono i soci? Circa novecento Le persone che stasera sono qui vengono da tutta la città? Dalla città e dai paesi vicini: Jesi, Chiaravalle, Monsano, San Marcello Solo la domenica o anche durante la settimana? La domenica ci riuniamo qui per ballare: con le offerte che ogni socio infila nella cassetta paghiamo un piccolo gruppo musicale. Durante la settimana, ci si ritrova qui il pomeriggio fino a sera per una partita a carte o per una chiacchierata o una bevutina al bar. Altre iniziative? Organizziamo delle gite anche di qualche giorno. Fotoservizio p.c. Regione le aziende in rosa Imprese al femminile, una valanga rosa si abbatte sulle Marche. Lo scorso anno è stata la seconda regione dopo il Lazio per tasso di crescita (+2,0) delle aziende guidate da donne. Nelle Marche le imprese guidate da donne sono ormai , pari al 24 per cento del totale. Ma ancora più rilevante è il fatto che oltre la metà del saldo di nuove imprese tra il 2006 e il 2007 è rappresentato da imprese rosa. Secondo i dati forniti da Unioncamere Marche siamo una regione dove le donne si stanno facendo sempre più strada nel campo imprenditoriale. Nella nostra regione afferma il presidente regionale Unioncamere Giuliano Bianchi le donne non si sentono da meno degli uomini e dimostrano una voglia di affermazione anche superiore. In questa avventura le Camere di Commercio le affiancano e sono a loro disposizione per aiutarle di fronte agli ostacoli che ne frenano lo sviluppo e la competitività. Dedicato a tutte le donne che aiutano altre donne a sorridere Sorelle Un giorno molto caldo, una giovane donna sposata andò in visita a casa di sua madre e, insieme, si sedettero su un sofà a bere tè ghiacciato. Mentre parlavano della vita, del matrimonio, delle responsabilità e degli obblighi dell età adulta, la madre - pensosa - fece tintinnare i suoi cubetti di ghiaccio nel bicchiere e lanciò un occhiata serena e intensa alla figlia. Non dimenticare le tue sorelle! raccomandò, facendo turbinare le sue foglie di tè sul fondo di vetro. Esse saranno sempre più importanti, man mano che invecchierai. Non importa quanto amerai tuo marito, né quanto amerai i bambini che potrai avere: avrai sempre bisogno di sorelle. Ricordati di viaggiare con loro, ogni tanto. Ricordati di fare delle cose con loro. Ricordati che Sorelle significa tutte le donne: le tue amiche, le tue figlie, tutte le donne che ti saranno vicine. Tu avrai bisogno di altre donne. Le donne ne hanno sempre bisogno. Pure molto perplessa perché le sembrava di avere ormai tutto dalla vita, la giovane donna ascoltò sua madre e mantenne contatti con altre donne ed il numero delle sorelle crebbe ogni anno di più Il tempo passa, la vita avviene, le persone cambiano, le passioni sfumano, le distanze separano ma un amica non è mai così lontana da non poter essere raggiunta e molte volte, infrangendo le regole, camminerà al tuo fianco fotoservizio di Paola Cocola Confartigianato Lavoro in rosa Katia Sdrubolini titolare della lavanderia Bolle di sapone di Pianello Vallesina è stata riconfermata presidente delle pulitintolavanderie di Confartigianato nel corso di una affollata assemblea congressuale. E un onore per me - ha dichiarato la presidente - portare avanti l impegno per una categoria da sempre al servizio della clientela con professionalità. Proprio per raggiungere questo scopo abbiamo preparato un programma formativo. Non va dimenticato che il successo del nostro lavoro dipende soprattutto dalle buone relazioni con la clientela oltre che dalla qualità del lavoro. D altronde oggi la nostra categoria ha una sua precisa identità (definita dalla Legge n 84 del 2006) all interno della quale è sempre vivo il dibattito su come poter migliorare costantemente la professionalità e l imprenditorialità perché il cliente possa ritenersi soddisfatto e divenire nel tempo fidelizzato. A tutte le imprenditrici del settore che hanno partecipato ai corsi di formazione, ricorda Michela Sampaolesi responsabile delle pulitintolavanderie di Confartigianato, è stato consegnato sia il diploma che una vetrofania per distinguere le aziende di qualità, le lavanderie che fanno formazione e sono più preparate per rispondere meglio alle esigenze della clientela. Paola Mengarelli

11 Speciale 8 Marzo 11 Appunti di Viaggio 8 marzo festa della donna La donna per definizione è fragile, ma più che di fragile, credo che la donna sia sola a combattere una guerra quotidiana contro le ingiustizie, le violenze, le angherie di un mondo che parla ancora troppo al maschile, nonostante la falsa credenza del femminismo e delle vittorie ottenute. Sono convinta che le donne abbiano una marcia in più e che dovremmo unirci e farci valere, in quanto, proprio perché abituate, fin da piccole a rimboccarci le maniche, siamo capaci di essere eclettiche, flessibili, di adeguarci ad ogni situazione, di amare in modo incondizionato. Quindi viva le donne e la bellezza che in essa vi è racchiusa. Non a caso, spesso, alle mie amiche che aspettano un bambino dico: Speriamo che sia femmina!. Speriamo che le donne comincino ad occupare i posti che si meritano ed avere la considerazione giusta. Non dimentichiamo, però, che un po di colpa per la poca considerazione dell universo femminile è anche nostra: chi è che dà la vita, l educazione ed i principi primi dell amore ai figli maschi? Cristiana Simoncini Dedizione alla vita Presenti ed agenti, ma invisibili. Il ruolo della donna è sempre stato nell ombra salvo le rare eccezioni in cui le donne hanno necessariamente dovuto sostituire l uomo e assumerne i compiti. Sono state anche regine, ma molto più raramente artiste o letterate, o scienziate, o impegnate in attività umane diverse se pure avevano le doti migliori per affermarsi al di fuori dell ambito domestico. Eccezionalmente donne di valore hanno avuto uno spazio vitale in cui esprimersi, o hanno visto riconosciute le loro qualità o sono state valorizzate per quello che avrebbero meritato. Sono state spesso anche volontariamente appartate; non per maggiore fragilità o per minori capacità nei confronti dell uomo, ma per maggiore spirito di sacrificio. Non posso dimenticare l affetto che legava mia madre e mia nonna, sua suocera, che era stata anche la sua maestra. Quando venne a mancare mio padre, mia madre, vedova a venticinque anni, in un giorno di immenso sconforto piangendo esclamò: Perché il Signore non ha preso me invece di lui?. Mia nonna le prese la mano: Non ti disperare. Non dovrei dirlo perché era mio figlio: ma se dei due qualcuno doveva morire, è preferibile che sia stato lui. Perché un padre si può sostituire, una madre no. Sia fatta la Sua volontà. Parlava così di suo figlio, unico e amatissimo. Ecco di quale grande dedizione alla vita può essere capace una donna. Una dedizione che può essere rinuncia a tanto; anche a se stessa. Augusta Franco Cardinali Promozione dell Infanzia e crescita dell Umanità marzo. Festa della donna. Ossia, 8 promozione dell Infanzia e crescita dell Umanità. Quasi un passaggio obbligato perché - ce lo dice anche l Unicef nel Rapporto su La condizione dell infanzia nel mondo è soprattutto il benessere delle donne ad influenzare positivamente quello dei figli; e quindi, quello delle bambine e dei bambini, in quanto sono le donne principalmente a prendersi cura di essi, ad essere loro vicino. È più probabile che donne sane, istruite e che hanno consapevolezza e possibilità di scelta, abbiano figlie e figli sani, istruiti e sicuri di sé. L autonomia delle donne, definita come la capacità di controllare la propria vita e partecipare alle decisioni che influiscono su di loro e sulle loro famiglie, è legata ai risultati migliori per la sopravvivenza e lo sviluppo infantile. Sostenendo i diritti delle donne, le società tutelano anche le bambine e le adolescenti. La fine della discriminazione di genere e l empowerment (dal verbo to empower che in italiano viene comunemente tradotto con conferire poteri, mettere in grado di ) delle donne costituiscono, oggi, le sfide principali che il mondo si trova ad affrontare. Lo afferma Kofi A. Annan, Segretario generale delle Nazioni Unite nella sua introduzione al documento. Quando le donne sono sane, istruite e libere di cogliere le opportunità della vita - vi si legge - i bambini crescono sani e i Paesi si sviluppano, con un doppio vantaggio per le donne e per i bambini stessi. Nei 27 anni trascorsi dall adozione della Convenzione sull eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna, è stato fatto molto per favorire il loro progresso. Tuttavia, siamo ancora lontani dallo scopo che dobbiamo raggiungere: gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, indispensabili per costruire un mondo di pace, giustizia, tolleranza, sicurezza, libertà e rispetto per l ambiente e le persone più vulnerabili. Finché non ci sarà l uguaglianza di genere, non potrà esserci sviluppo sostenibile In effetti, il Rapporto è dedicato alla vita delle donne nel mondo proprio perché l uguaglianza di genere e il benessere dei bambini vanno mano nella mano. A confermarlo, sempre nel documento, Ann M. Veneman, Direttore generale Fondo delle Nazioni Unite per l Infanzia: Quando le donne vivono pienamente e attivamente la loro vita, i bambini crescono bene. Quando alle donne vengono negate pari opportunità in una società, i bambini soffrono. Nonostante l impegno della comunità internazionale per l uguaglianza di genere, milioni di donne e bambini in ogni parte del mondo sono discriminati. Le donne e le bambine sono colpite, in maniera eccessiva, dalla pandemia dell Aids. Molte ragazze vengono obbligate a sposarsi precocemente. Le cifre sulla mortalità materna rimangono alte in molti Paesi. Quasi ovunque, le donne percepiscono uno stipendio inferiore rispetto agli uomini per lo stesso lavoro. Nel mondo, milioni di donne e bambine soffrono per violenza fisica e sessuale, mentre le risorse per la giustizia e la protezione scarseggiano. Dichiarazioni, convenzioni e obiettivi non sono abbastanza. Bisogna passare dalle parole ai fatti. Il giorno in cui le donne e le bambine avranno le stesse opportunità di ricevere un istruzione, di far parte di un governo, di raggiungere l autosufficienza economica ed essere protette da ogni forma di violenza e discriminazione, sarà il giorno in cui la promessa dell uguaglianza di genere verrà realizzata e la missione dell Unicef per un mondo a misura di bambini potrà essere completata. A cura di Paola Cocola la storia I problemi che riguardano le donne di oggi sono sulla bocca di tutti... gli uomini Essere consapevoli e protagoniste Era il 1908, quando, pochi giorni prima dell 8 marzo, a New York, le operaie dell industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l 8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all interno morirono arse dalle fiamme. Questa data venne poi proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia. Valletta, velina, letterina. Se si pensa Foto Paola Cocola alla donna oggi non se ne esce tanto contente, ma io ci credo. Credo che le donne possano, molto più degli uomini, cambiare la società. L unico problema è che devono volerlo, e questo purtroppo non accade spesso. I problemi delle donne sono sulla bocca di tutti gli uomini: l aborto, il matrimonio, il lavoro, la casa e i figli. Oggi più che mai le donne dovrebbero rendersi protagoniste e non più comprimarie, prendere coscienza dell importanza del loro ruolo nella società ed essere consapevoli della potenza delle loro lotte e delle loro idee. Battaglie difficili, successi importanti conseguiti con forza e dedizione. Possiamo farcela a cambiare le cose, a dare una scossa forte come accadde negli anni delle grandi lotte sociali che ci hanno viste vincitrici: Yes, we can. Eleonora Dottori BACHECA 8 marzo 1908: il pensiero ci porta ai racconti degli eventi di quei giorni a New York, dove 129 operaie tessili, in sciopero per ottenere orari e condizioni decenti di lavoro, bruciarono nello stabilimento della Cotton. La data rimane, oggi, momento ideale per soffermarsi sui diritti ottenuti, per porsi seriamente la questione di quelli da conquistare e per dare contenuto e sostanza alla celebre formula pari opportunità. Pressante è, soprattutto, la riflessione sulla violenza e le tante violazioni dei diritti umani perpetrate ai danni delle donne, in tutto il mondo. Maria Chiara La Rovere Donne già e non ancora Oggi, ragazzina-adolescente, è anche la tua festa, anche se i grandi, forse, non se ne accorgono. Ma tu Vuoi suonare il violino in un orchestra. Ho bisogno di indipendenza e di appartenenza. Vivi di alleanze digitali e teneri lucchetti. Vinco con i legami il timore che ho di crescere. Chiacchieri, brontoli, ridi, urli. Voglio dar voce a tutto, perché il suono è vita e il disordine, pian piano, scompare. Chiudi la porta ed entri nel tuo mondo. Mi guardo allo specchio, inseguo le mie emozioni, mi scopro nel futuro. Sei incostante, terribile, adorabilmente inquieta. Uffa, ma quanto rompi! Cosa vuoi? La perfezione? Crescere non vuol dire diventare perfetti, ma correggere continuamente i nostri errori. Tiziana Tobaldi «La vostra ora è suonata, giovani e donne cattoliche; la vita pubblica ha bisogno di voi. Ad ognuna si può dire: sono in gioco i tuoi interessi. La donna ha da concorrere con l uomo al bene della civitas nella quale è in dignità pari a lui. Ognuno deve prendere la parte che gli spetta. Giovanni Paolo II

12 12 Speciale 8 Marzo la mimosa, il dono che non puo mancare per l 8 marzo Fragile, ma sa guardare dall alto I fiori di mimosa crescono sugli alberi. Non crescono in mezzo all erba o in nobili vasi, crescono in alto. In questi giorni gli alberi di mimosa sono ormai carichi. I rami non sembrano, tuttavia, pesare. Il colore brillante e vivace, l odore forte: la mimosa non è un fiore di particolare bellezza e dopo poche ore che è stato tagliato, il suo odore diventa persino fastidioso. Eppure gli è stato attribuito un significato importante: celebrare le donne. L 8 marzo ci saranno mariti, fidanzati, colleghi di lavoro, compagni di scuola che compreranno un mazzolino di mimose da regalare a qualche donna. Perché l 8 marzo è la festa delle donne. L 8 marzo 1908 a New York, 129 operaie dell industria tessile Cotton, in sciopero contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare, morirono arse dalle fiamme appiccate dolosamente alla struttura in cui si trovavano; non poterono mettersi in salvo perché il proprietario della fabbrica aveva bloccato tutte le uscite. Il clamore che sollevò questa tragedia ha fatto sì che col tempo l 8 marzo divenisse Donna: dono e gratuità Marzo 2008: festa della donna. Qui fra noi, a Jesi, in Italia, prima di offrire alle mogli, alle fidanzate, alle mamme, quel grazioso segno d amore, di amicizia e simpatia che é l aurea vinosa, dovremmo chiederci: come stanno le donne oggi nel sud, nell est del pianeta e anche nella nostra bella Italia? dove droga, prostituzione, mafia, ndrangheta e mercato delle armi proliferano ancora oggi usando e sfruttando, in contesti di povertà e di miseria morale, non solo l immagine femminile del sexy shop ma anche la manodopera della donna in ogni sorta di mestiere. E questo il terreno su cui poggiamo i piedi, una realtà sotterranea che emerge via via nelle cronache di tutti i giorni e ci fa paura A ben riflettere allora sulla festa l invito A Moie, presso la biblioteca EffeEmme 23, l 8 marzo, prende il via Semplicemente...donna Realtà e sogni personali di donne del territorio i numeri donne residenti in Vallesina in età lavorativa donne in età lavorativa disoccupate autocertificate totale imprese artigiane in Vallesina 502 imprese a prevalenza femminile 16,3% imprese a prevalenza femminile in Vallesina dati forniti dal centro per l Impiego di Jesi il simbolo di tutte le lotte femminili. È giusto, allora, parlare di festa delle donne? Non sarebbe più opportuno e costruttivo parlare di giornata dei diritti al femminile? Non è ridicolo che le donne, che sono l anima ed il motore di ogni società, dalla più primitiva alla più evoluta, vengano festeggiate un solo giorno all anno? Su questa questione le opinioni sono differenti. Le stesse donne sono divise, tra chi attende questa giornata per uscire con le amiche, farsi un regalo, ricevere qualche attenzione particolare, tra chi organizza dibattiti, manifestazioni, sit-in per i diritti delle donne nel mondo e chi è insofferente a questa giornata e spera che tutto questo passi presto. Qualunque sia la vostra opinione, provate a comprare le mimose direttamente dai coltivatori; fatevele tagliare al momento, alzate gli occhi e osservate quanto possa essere alto e rigoglioso un albero che produce fiori simili. Vi renderete conto che le mimose non nascono come fiori fragili, ma sanno guardare il mondo dall alto Asmae Dachan dell 8 marzo, prendiamo coscienza che la prospettiva del nostro pensare e agire non può essere né una celebrazione edonistica e consumistica, né più quella orchestrata sulla rivendicazione dei diritti di uguaglianza e di pari opportunità per le donne, la cui dignità e la stessa vita sono atrocemente calpestate in tanti Paesi. Una rassegna per valorizzare la ricorrenza dell 8 marzo e offrire una occasione di riflessione sugli aspetti che riguardano la donna, il lavoro e la famiglia: è Semplicemente donna organizzata dalla cooperativa sociale Tadamon e dall associazione Monsano Informa con il patrocinio del comune di Maiolati Spontini e in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Falconara, la Cna di Jesi, la Dussmann Service e Banca Marche. Abbiamo aderito a questo progetto che riempie di significato una ricorrenza che rischia di trasformarsi solo in un occasione commerciale ha detto l assessore Manolo Bucciarelli nel corso della presentazione e ci auguriamo che l impegno che si profonde per l 8 marzo non resti qualcosa di saltuario ma diventi una costante nel modo di amministrare e di vivere la quotidianità. Il programma della rassegna, con inizio sabato 8 marzo alle ore 16,30 presso la Biblioteca in via Fornace a Moie, prevede l introduzione del sindaco Carbini e della presidente della Provincia, Casagrande. Seguirà un seminario su Il valore delle donne: più della metà del cielo con interventi della sociologa Isabella Petrelli, della Oggi più che mai bisogna ripetere con lo scrittore Thomas Merton che Nessun uomo è un isola, ma una parte del continente: non parliamo più del pianeta donna bensì proviamo a ricostruire, partendo dalla prima cellula della società, che è la famiglia, comunità biologica e spirituale, quel tessuto di valori etici e religiosi indispensabili per relazioni sociali umanizzanti: da un progetto socio-etico-religioso integrato, veramente politico, per una convivenza civile nel territorio, potrà derivare una crescita, sia pure molecolare ma autentica, della coscienza dei diritti e dei doveri reciproci. La donna ha qualcosa di grande da portare come contributo alla crescita sociale: l oblatività e la gratuità che caratterizzano l amore di àgape sono una ricchezza per tutti, come dimostrano quelle associazioni di volontariato, presenti anche a Jesi, in cui prevalgono le donne, che hanno contagiato positivamente il sesso forte. Donne o uomini in carriera il rischio c è per tutti. Per questo è necessario promuovere oggi il senso di responsabilità personale e comunitario perché la donna, entrando negli ingranaggi dei sistemi economici e politici e nel flusso inarrestabile della comunicazione multimediale, non perda, per la sete del potere e dell avere, la propria femminilità e la vocazione al dono che è propria della sposa e della madre. Maria Crisafulli psicoterapeuta Marisa Campanelli e di Rossella Alessandroni della Cna di Ancona. L associazione nazionale dell artigianato e della piccola e media impresa (Cna) riconosce l importanza quantitativa e qualitativa dell apporto delle donne all economia del territorio e si augura che l 8 marzo sia di stimolo per nuove proposte. L iniziativa, coordinata dalla giornalista Carla Troiani, prevede la premiazione di cinque donne della Vallesina nei settori dello sport, dell arte e cultura, dell autoimprenditoria e del sociale. L evento si concluderà con una degustazione di prodotti enogastronomici tipici. Come Maria Essere donna, essere madre. C è una donna, Maria, che è stata scelta perché fosse la prima casa di Dio, il primo luogo in cui tutto era di Dio, del Dio che veniva a vivere tra noi. Attraverso la maternità di Maria, Dio si è reso parte dell esperienza umana. Il fiat di Maria è abbandono al mistero, riconoscimento di una presenza più grande di sé; il Verbo si è fatto carne, è entrato nelle nostre giornate, nel tempo che scorre, ci ha consolato, perdonato, confortato; ma ha anche assaporato fin dall istante del Suo concepimento la gioia dell accoglienza nel grembo materno: la Sua felicità di esistere è passata attraverso la carne di Maria e prima ancora attraverso il suo cuore. Da allora ogni donna che diventa madre dà alla luce creature che unite a Cristo possono consolare, perdonare, confortare, rinnovando continuamente il mondo. Maria Costanza Santacroce Cestaro Reciprocità Ci siamo. Eccolo, l 8 marzo è sabato. La festa della donna ha perso molto dello smalto di un tempo. Nulla da ridire sulla serietà e l umiltà delle sue origini operaie. Oggi addirittura si corre il rischio di far finire la ricorrenza in luoghi comuni, spesso festaioli, o nello shopping di soliti gadget. Una cosa è certa: la donna è diventata protagonista nella vita di tutti i giorni, soggetto nella famiglia, nel lavoro, nella politica, nella scienza. Oggi è più bello essere donna di quanto non lo fosse stato pochi decenni addietro. Parità ed uguaglianza sono diventati reciprocità e rispetto delle differenze. Dunque festeggiare? Si, non solo l 8 marzo. Occorre ricordarsi della donna, del suo rispetto tutti i giorni, ogni istante, ogni minuto, perché, nonostante le belle parole, sono ancora troppi i casi di abuso fisico, psicologico, verbale, offensivo su di lei da parte degli uomini. E inaccettabile per ognuna di noi sentire quasi tutti i giorni notizie del genere. Ben venga l 8 marzo allora, con l augurio che questi dati su ogni genere di violenza alle donne scompaiano definitivamente una volta per tutte al più presto. Maria Cristina Coloso Vivere donna Donna Sei parte d una storia infinita Anche fra donne sole, ama la vita Vivi Magari in disparte Nel silenzio aspettando Il dono D un primo raggio di sole Nel cielo schiarito più calore. E lascia Che la vita scelga per te la naturale serenità senza interruzioni volontarie senza questioni d opportunità. Nell aria Come primavera in fiore Una vita in embrione Così il tuo essere Libera Da ogni contaminazione Da ogni limitazione Nel cuore Fino agli angoli più sperduti Urlalo a tutti Ai signori, alle signore: Tu sei parte D un progetto d amore! Maria Giannetta Grizi Donna vivi il dono e lascia nell aria libera nel cuore un progetto d amore

13 In dialogo 13 Opinioni a confronto In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali. Chiediamo agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente tagliati. La pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per a redazione@vocedellavallesina.it Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l indirizzo e il numero di telefono del mittente Sull ultimo numero di Voce della Vallesina ho letto le tesi di Evasio Santoni ed altri, e ho letto quelle del sig. Gianluca Fioretti. Mi piacerebbe conoscere l opinione del giornale sulla lettera del sig. Fioretti di Monsano. Nell occasione, mi piacerebbe anche conoscere l opinione del giornale sulla violenza ideologica delle minoranze. In democrazia dovrebbe esserci il libero, sereno mercato delle idee. Invece assistiamo alla difesa a spada tratta di mercati protetti, ovvero su certi temi non si può intervenire. Sarà il caso che il liberal Veltroni (che, quanto a sorriso, fa rima con Berlusconi) se ne occupi? In fondo si tratta solo di regole, di costume di civiltà, di cortesia, non di privati sentimenti religiosi. Lino Bellagamba Altro che ingerenza della Chiesa. E in atto una violenta campagna anticristiana a tutti i livelli. Gli ispiratori nazionali sono Giorello, Floris d Arcais, Gad Lerner e così via. Jesi non poteva essere da meno promuovendo il convegno sulle Radici atee dell Europa. Vorremmo fare i complimenti a quei cattolici adulti presenti nel PD. A Monsano i consiglieri Santoni ed Argalia avevano presentato una mozione di solidarietà al Papa per la vicenda della Sapienza. Ebbene la maggioranza del PD l ha bocciata. Anche qui complimenti. Voce ha nulla da dire? Gianni Cerioni Ci scusiamo di non aver pubblicato le due lettere nel numero scorso di Voce : non avevamo lo spazio necessario. Abbiamo pubblicato gli interventi dei consiglieri del Comune di Monsano Argalia, Santoni e Casoni e del sindaco Fioretti per un sereno e proficuo confronto. L opinione del settimanale in merito ai problemi sollevati, credo sia conosciuta per quanto già scritto a proposito. La ribadiamo. Ovviamente non ci piace e rifiutiamo la violenza delle minoranze che hanno impedito a Benedetto XVI di essere presente alla Sapienza. Ci lascia altresì perplessi e non ci convince l opinione di Fioretti circa la politica del Vaticano che poco ha a che fare con la sua missione pastorale. La Chiesa parla a favore dell uomo, della sua razionalità e del suo futuro, non può fare altrimenti anche quando la sua voce si scontra con le legislazioni degli Stati che non tutelano integralmente l uomo dal suo concepimento fino alla sua naturale conclusione. La riteniamo non un ingerenza ma l unica voce che si leva in difesa dell uomo e del suo totale vissuto: nonostante qualsiasi legge od opinione contraria. E una questione di libertà e di valore nei confronti della vita. In merito al convegno sulle radici atee dell Europa, la storia ormai da secoli consolidata si premura di giudicare a sufficienza sia le radici stesse che gli organizzatori e quanti possano averlo applaudito o condiviso, cattolici e laici più o meno adulti. b.t. Opinioni a confronto Il ruolo del Papa nella società Pur non essendo un abbonato, mi capita spesso di leggere Voce della Vallesina e negli ultimi numeri ho letto i commenti negativi rispetto alla mancata visita del Papa all università La Sapienza di Roma nel gennaio scorso. Vorrei a tal proposito far presente che i 67 professori universitari hanno sottoscritto la lettera indirizzata al proprio Rettore per evidenziare la non congruità della visita stessa. In effetti, l invito era ad intervenire non ad una semplice conferenza o convegno, ma alla cerimonia d apertura dell anno accademico. L apertura dell anno accademico di un università è una cerimonia civile assimilabile alle tante promosse dalle istituzioni statali, come ad esempio l apertura degli anni giudiziari, l anniversario della Repubblica, ecc. Che cosa accadrebbe ad esempio se un procuratore capo di un tribunale invitasse il Papa all inaugurazione dell anno giudiziario? Sarebbe un iniziativa congrua? A me pare di no. Si dirà: ma il Papa è un professore universitario, un teologo, un intellettuale, quindi l università è un luogo a lui consono. Errore. Benedetto XVI è stato un professore universitario, un teologo, un intellettuale fino al 18 aprile Dal 19 aprile di quell anno svolge un altro mestiere e cioè quello di capo della chiesa cristiana cattolica apostolica e romana. Indipendentemente dall argomento della discussione, non si può paragonare la sua presenza a quella di un qualsiasi intellettuale che si pone allo stesso livello di tutti gli altri e pensare che il suo sia un intervento alla pari in un normale dibattito a più voci. Ecco la non congruità in una cerimonia civile evidenziata dai professori. Il Papa in Italia gode da sempre di un peso e di un influenza nella sfera pubblica che travalica le materie di fede. Specialmente questo Papa. Nei quasi tre anni di pontificato Benedetto XVI non ha mancato occasione per affermare con notevole determinazione i suoi punti di vista, causando anche reazioni decise in tutto il mondo (vedi il discorso di Ratisbona). Vorrei ricordare gli ultimi due interventi appena qualche giorno prima della mancata visita. Uno in campo politico: ha strapazzato gli amministratori locali del Lazio tra cui il sindaco di Roma Veltroni, sostenendo che in alcune zone la città versi in una situazione disastrosa. Ed uno in materia di fede: ha celebrato una messa nella Cappella Sistina, restaurando il rituale pre-conciliare e cioè voltando le spalle ai fedeli in continuità con la sua linea che ha tra l altro riammesso la possibilità della celebrazione della messa in latino anche senza l autorizzazione del Vescovo. Questo Papa a differenza di quello precedente sembra privilegiare le iniziative di rottura più che di dialogo, costringendo molti a scegliere da che parte stare: o con lui o contro di lui (o almeno senza di lui come i professori). In un università grande come La Sapienza non è strano secondo me che alcuni insegnanti di scienze abbiano manifestato un opinione contraria alla sua visita in quel contesto. Paolo Mancia Il nostro refrattario Federico Catani continua a presentarci momenti di storia del passato remoto connessi con la vita e l opera della Chiesa. La volta scorsa ci ha presentato il processo a Giordano Bruno voluto dalla Inquisizione di Roma. Ci ricorda che la sua filosofia portava con sé la necessità di distruggere il cristianesimo, la sua morale e la sua concezione dell uomo. Ci ricorda la sua irrequietudine manifestata in tutte le città e in tutte le Corti dove trovò modo di approdare, dato il suo carattere totalmente ribelle. Questa premessa interpretativa, seppure estremamente sintetica come vuole la natura Il professor Massaccesi nel suo articolo in merito all elezione del coordinatore cittadino del Partito Democratico chiedeva un intervento che servisse a fare chiarezza sull elezione stessa ad Andrea Binci e possibilmente anche al garante. Anche se a me non è chiesto un chiarimento, mi sento di dire che quanto sembra emergere non risponde affatto al mio approccio etico, politico, culturale. La mia candidatura veniva da un percorso che era nato da una franca e appassionata discussione con compagni ed amici di Jesi, che hanno pensato che un progetto forte per il Partito Democratico Perché la sede della Dc va al Pd? Leggo sempre con interesse le riflessioni di V.M. Non sono mai intervenuto quando le riflessioni non riguardano le questioni locali perché sono fuori della mia portata. Quando però gli argomenti sono riferiti agli eventi della nostra città allora mi sento toccato e sono portato ad intervenire. Nell ultimo articolo, V.M. si toglie almeno tre sassolini in riferimento alle beghe interne al PD, non sono affatto interessato a questi argomenti, affari loro. Quello che invece mi lascia qualche dubbio è la questione delle sedi del partito: sono tre più una. la casa del popolo, la sezione di via Roma, la sede storica del vecchio PC-DS di piazza indipendenza più quella storica della Democrazia Cristiana di via Pergolesi 8. Cosa centra questa sede con il diritto all uso del PD. Se tornassero i vecchi segretari della Democrazia Cristiana (Arnaldo Bellagamba, Peppe de Pirà, Cleto Merli, ed altri che ancora sono tra di noi), cosa ne pensano, quelli che possono dirlo, che la sede di via Pergolesi 8 potrebbe essere la sede del massimo esponente del PD (uomo di ex partiti antagoniste alla DC)? Gli ex segretari, (Flaviano Celli, Vittorio Massaccesi, Alvise Cherubini, Mario Ceppi, Luigi Primo Bini, ed altri,) non si sentono per niente a disagio a presenziare le adunate in quella sede storica? Nessuna nostalgia delle battaglie politiche preparate in quella sede, cari amici ex democristiani, quanti eravamo e con quanto impegna ci preparavamo. Come cambia il mondo, non c è più spazio in questa bagarre politica per noi incalliti nostalgici, coerenti fino in fondo, vero On. De Mita e amici demitiani? I quadri di De Gasperi ed altri dirigenti storici della DC andranno in soffitta o in altro sito meno dignitoso? Spero che almeno il crocifisso rimanga al suo posto. Un dubbio però mi rimane fisso in mente: sono proprio sicuri gli ex dirigenti della Margherita che quella sede, cioè l immobile di via Pergolesi 8, sia proprio di loro proprietà? Con quale atto ne è venuta in possesso che poi la stessa Margherita la può portare in dote al PD? Se il simbolo storico della Democrazia Cristiana è di proprietà del Segretario Pizza, vedi sentenza del tribunale di Roma, perchè non anche gli immobili delle sedi? Spero che qualcuno che ne sa più del sottoscritto sia in grado di dare una risposta.. Democrazia cristiana Che grandi manovre, che reclutamento per questa campagna elettorale, da parte dei politicanti sia di destra che di sinistra. D altronde è inevitabile che sia così, con l attuale porcellum si va alla ricerca del premio di maggioranza, tutto è buono pur di fare mucchio, dopo si vedrà. Finiamola con questo mercimonio, a mio modesto parere dobbiamo ritornare ai valori di riferimento che hanno distinto l Italia per oltre mezzo secolo quali: onestà, serietà, Perché Giordano Bruno fu condannato a morte dell articolo, mi pare si possa accettare, salvo chiarire che fu sì, accusato di omicidio, ma ingiustamente. Concordo anche sulla scrupolosità con cui il lungo processo fu portato avanti. Catani poi si dilunga con vivo piacere sul modo con cui fu trattato in carcere: un trattamento eccellente sotto tanti punti di vista. Ma il problema, caro Federico, non è questo, ammesso anche che in carcere avesse avuto tutte le comodità di questo mondo. Il problema è e rimane quello di fondo: in rapporto alla cultura del tempo (vedi il comportamento dei calvinisti, dei luterani e dei protestanti in genere, vedi il comportamento di Re e di Principi eccetera) è possibile comprendere perché gli uomini della Chiesa cattolica siano arrivati a condannarlo a morte. Ma guai se non tenessimo presente che la condanna era connessa con la sua filosofia, cioè con la concezione panteistica della realtà, con la presenza ontologica di Dio nelle cose, con l affermazione della infinità dell universo per cui diventa impossibile conoscere l Autore dell universo medesimo salvo individuarlo nelle cose stesse. Egli venne condannato in nome del suo credo, del suo libero pensiero. Gli fu richiesto insistentemente di abiurare. Non volle Sul coordinatore cittadino per la città altruismo, solidarietà, ecc., con una parola si deve ritornare a pensare al bene comune come durante gli anni della ricostruzione dell Italia. Questi valori sono intimamente radicati nel nostro popolo. La gente ha bisogno di ritornare a questa forma di vita più umana, quella vita che ci ha accompagnato per tantissimo tempo. La politica non può essere solo il mezzo per un mero benessere economico, la politica deve per forza pensare all uomo come individuo come soggetto unico con i suoi bisogni siano essi morali che economici. Riscopriamo perciò i valori e con essi i simboli che ci hanno tenuto uniti nei momenti brutti e belli della vita. Ritengo che solamente la Democrazia Cristiana, quella vera però (con lo scudo crociato con la scritta libertas in campo blu), il cui segretario nazionale è il Prof. Pizza che l ha tenuta sempre in vita ed ha combattuto e vinto contro gli usurpatori vecchi e nuovi (vedi Casini, Buttiglione, Rotondi), è e resterà sempre il simbolo di quei principi di cui gli italiani e l Italia hanno bisogno. I democristiani veri non abbiano paura di manifestarsi, in tanti abbiamo combattuto in momenti peggiori contro il fascismo e contro il comunismo, abbiamo vinto e fatto crescere l Italia. Solo se uniti saremo forti ce lo ricorda sempre il motto di De Gasperi, dopo che ci siamo lasciati disperdere da arrivisti di ogni sorta l Italia non è stata più la stessa. Aldesino Fioretti in nome della libertà di pensiero, quella libertà che trionferà con l illuminismo e che oggi nessuno mette in dubbio nel mondo occidentale. La stessa Chiesa, e non da oggi, difende la libertà di coscienza. Essa fece allora quello che oggi fa il fondamentalismo islamico. Fu un errore, anche se storicamente comprensibile, perché fu abbandonato il vangelo che predica la conversione con la parola e l amore. Non con la violenza fino alla condanna al rogo. Alla luce del vangelo fu un azione barbara anche per quei tempi e fu deontologicamente reprensibile. v.m. che sta nascendo nella nostra città potesse coinvolgermi e chiamarmi ad assumere la responsabilità. Ho pensato che la mia candidatura avrebbe avuto motivo di essere solo se interpretava un progetto che servisse alla città e fosse un sostegno efficace a chi la governa, a partire dal sindaco, nella chiara distinzione delle responsabilità, con un obiettivo evidente e prioritario: autonomia politica e culturale, per far riacquistare a Jesi un vero ruolo politico ed istituzionale regionale. Quanto accaduto prima dell assemblea cittadina contrasta nettamente con tale mia impostazione, l ho dimostrato con determinazione all assemblea stessa di domenica mattina quando sono intervenuto pubblicamente e per primo a favore dell ammissione della candidatura di Paolo Cingolani. Apprezzo pertanto la volontà della Voce della Vallesina di fare chiarezza. Ritengo utile e mi farebbe veramente piacere che vi faceste promotori dell organizzazione di un forum o comunque di un momento aperto di confronto invitando Andrea Binci, Paolo Cingolani, il sottoscritto, il garante Cardinali e chi altri pensate necessari per raggiungere l obiettivo della chiarezza e della verità. Enzo Giancarli

14 14 Pagina Aperta AGENDA Il santo del giorno Giovedì 6 marzo santa Coletta, venerdì 7 sante Perpetua e Felicita, sabato 8 san Giovanni di Dio, domenica 9 san Domenico Savio, lunedì 10 san Vittore, martedì 11 san Costantino, mercoledì 12 san Massimiliano, giovedì 13 santa Cristina, venerdì 14 santa Matilde, sabato 15 san Giuseppe, domenica 16 domenica delle Palme. Farmacie Farmacie di turno a Jesi (dalle 19,30 e notte) Giovedì 6 marzo Grazie, venerdì 7 Comunale 1, sabato 8 Castellani, domenica 9 Comunale 2, lunedì 10 Grammercato, martedì 11 Coppi, mercoledì12 Moretti, giovedì 13 Barba, venerdì 14 Martini, sabato 15 Calcatelli, domenica 16 Grazie. Farmacie di turno in Vallesina Giovedì 6 marzo Moie (Lucarelli), venerdì 7 Angeli, sabato 8 Poggio san Marcello, domenica 9 Castelbellino, lunedì 10 Pianello, martedì 11 Montecarotto, mercoledì 12 Moie (Angelico), giovedì 13 Castelplanio, venerdì 14 Moie (Lucarelli), sabato 15 Angeli, domenica 16 Poggio san Marcello. Farmacie di turno a Cupramontana Da giovedì 6 marzo a domenica 9: Belardinelli; da lunedì 10 a domenica 16: Federici. Incontri al circolo Ferrini Giovedì 6 marzo alle ore 16,30 presso la sede del Circolo Ferrini a Jesi, Beatrice Testadiferro, direttore di Voce della Vallesina, terrà una conversazione sul ruolo dei mass media nella Chiesa e nella società civile. Venerdì 14 marzo alle ore 16,30 presso la sede, il dott. Nazareno Santoni, già primario chirurgo, presenterà una relazione su L altra medicina: omeopatia, agopuntura cinese, fitoterapia, riflessologia. I due incontri sono per i soci del circolo e per i simpatizzanti. Giornata della donna Giovedì 6 marzo alle ore 19 presso il santuario delle Grazie, mons. Vescovo presiederà una celebrazione alla quale sono invitate le donne. L iniziativa è promossa dal Centro Italiano Femminile di Jesi. Fondazione Federico II Venerdì 7 marzo alle ore 18 presso il Palazzo Baldeschi Balleani in piazza Federico II, Maria Pasca, direttore del Museo Didattico Scuola Medica Salernitana terrà una relazione su La Scuola Medica Salernitana dalle origini alle costituzioni di Melfi. L incontro è organizzato dalla Fondazione Federico II Hohenstaufen di Jesi San Paolo di Jesi Il 16 marzo 1978, il presidente dell allora Democrazia Cristiana italiana, on. Aldo Moro, venne sequestrato a Roma a Monte Mario in via Fani dalle Brigate Rosse e gli uomini della sua scorta vennero assassinati; tra essi l appuntato Domenico Ricci di San Paolo di Jesi. L amministrazione comunale commemorerà la strage, a trenta anni di distanza, domenica 16 marzo alle ore 10,15 con la deposizione di una corona di alloro sulla tomba dell appuntato Ricci, il saluto del sindaco Sandro Cesaroni e la celebrazione di una Santa Messa. Cucina tradizionale L Amministrazione comunale di Maiolati promuove quattro incontri dedicati alla riscoperta dei sapori della cucina tradizionale marchigiana. Durante le serate lo chef Stefano Sassaroli fornirà consigli per una buona conservazione dei piatti cucinati, perché un cibo è sano non soltanto se è prodotto con materie prime di qualità ma anche se viene conservato in modo appropriato. Gli incontri si terranno presso il ristorante La Torre di Moie, in via Montecarottese, dalle ore 20 alle ore 22,30. La prima lezione sarà venerdì 14 marzo sul tema Gli antipasti tradizionali freddi e caldi. Si proseguirà il 28 marzo con la pasta fatta in casa, come si prepara la sfoglia e i condimenti relativi. Il 4 aprile si parlerà di secondi piatti della tradizione marchigiana e nell ultimo incontro, l 11 aprile, dei dolci tipici. Per partecipare agli incontri è necessario compilare il modulo scaricabile dal sito Internet e consegnarlo all Ufficio commercio. Per le serate è previsto un numero massimo di 25 partecipanti ed è necessario versare la quota di 50 euro. Per informazioni si può chiamare il numero A Jesi Il Palazzo e dintorni Di aumenti ce ne sono già tanti! mo di premessa è doveroso da parte mia un doppio ringraziamento. Il primo va all amico Andrea Binci che, nell accogliere il mio invito per un chiarimento in seguito alla sua improvvisa ritirata a proposito delle recenti elezioni del vertice del Pd di Jesi, ha fatto pervenire, la volta scorsa, un esauriente e sincera spiegazione. Una spiegazione da cui emerge tutta la sua buona fede e, insieme, una scarsa esperienza delle insidie della vita politica, pur con tutte le buone intenzioni di fare il pubblico interesse. Un secondo ringraziamento va all ex presidente della provincia, Enzo Giancarli che, proprio in questo numero di Voce, anche lui interviene per offrire il suo chiarimento in seguito alle mie titubanze, precedentemente da me espresse sulla sua candidatura al vertice del Pd. Le sue giustificazioni si concludono con la proposta di un incontro a cinque per approfondire, anche al di là del fatto contingente, la vita politica locale. Una proposta fatta a Voce che sarà presa in attenta considerazione. Anche perché il richiesto chiarimento del garante Giampiero Cardinali è clamorosamente mancato. Egli latita! * * * Ed ora, signori della Giunta di Jesi, una raccomandazione. Se è vero, come i massmedia ci hanno fatto intuire, che state pensando ad aumentare la quota Irpef di spettanza delle amministrazioni comunali si pensa addirittura ad un aumento del 40 per cento circa vi scongiuro di rifletterci ancora un momento. Di aumenti ce ne sono già tanti! E lo sapete meglio di me. Bene che l Ici rimarrà invariata (in attesa che le mille promesse di Berlusconi e di Veltroni eliminino l Ici della prima casa). Avete bisogno di soldi, è vero, perché dovete far fronte agli aumenti dei necessari servizi sociali. Ma il criterio non deve essere quello dell aumento delle tasse (tutti sono bravi ad amministrare con questo criterio!), ma quello della diminuzione delle spese in altri settori, a cominciare dal personale di cui Jesi, come tutti gli enti pubblici, gode di un abbondanza eccessiva. Io, del resto, mi associo a quanti non hanno digerito l enorme spesa per il direttore generale, un personaggio che di effetti positivi ne ha fatti conoscere ben pochi. Sono i misteri di una pubblica amministrazione. E tagliate le consulenze e gli incarichi a terzi in genere! * * * Et censeo Matteotti cursum renovandum v.m Confcooperative Assemblea provinciale Si svolgerà a Senigallia venerdì 7 marzo, nella sala panoramica del City Hotel (Lungomare Dante Alighieri 14) l Assemblea Congressuale di Confcooperative Ancona durante la quale si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del nuovo Consiglio Provinciale. L apertura dei lavori è per le A seguire la relazione del presidente di Confcooperative Ancona, Massimo Stronati (nella foto), il saluto delle autorità, gli interventi programmati e il dibattito. Alle si terrà l elezione degli organi sociali. L intervento del Segretario generale Confederazione Cooperative Italiane, Vincenzo Mannino, concluderà i lavori congressuali. Sono 168 le cooperative operanti nel territorio provinciale anconetano, i soci, gli addetti: il tutto muove un fatturato di circa 615 milioni di euro (dati 2006). A questi operatori, vanno aggiunte le 7 Banche di Credito cooperativo che con i loro 48 sportelli, 328 addetti, soci hanno raccolto euro (dati 2006). Latte Fresco Alta Qualità

15 Non solo sport 15 CSI - Festa nazionale ad Amalfi CALCIO Calcio Eccellenza, promozione, prima e seconda categoria Eccellenza Pomeriggio invitante, quasi primaverile per l incontro della Jesina con la Castelfrettese; e gli scalpitanti leoncelli si son sentiti stimolati al gioco sbrigativo e deciso fino alla cinquina di gol: doppietta di Panciotti al 7 e al 37 ; poi altra doppietta del bomber ufficiale, il grande Crispino, che ha già partecipato alle due precedenti segnature ed ora firma al 69 e al 73 e quasi si arriva a maramaldeggiare con Bussaglia al 74. La Castelfrettese ha retto nella prima mezz ora, ma di fronte alla cattiveria dei nostri, ha cominciato a sbandare specialmente in difesa e la partita si è chiusa sul 5-0, portando la Jesina in zona palyoff. Oggi saremo ospitati dal Piano San Lazzaro, che ci rincorre ed ha il dente avvelenato per la bacchettata dell Osimana (0-2). Vir Promozione Brutta frenata del Vallesina ad Associazione genitori Santa Caterina L è ormai da diversi anni che propone incontri di formazione sulla delicata tematica dell educazione. Quello che si è tenuto sabato 1 marzo ha avuto come titolo: Educare nel quotidiano: impegno condiviso? e relatore è stato don Alfredo Abbondi, profondo conoscitore di tematiche educative, marchigiano d origine, con una lunga esperienza di insegnante ed ora con incarichi al Vaticano. Un ncontro molto affollato e partecipato, tanti i genitori presenti, gli insegnanti e gli educatori. Questa presenza genitoriale è stata fondamentale, in quanto don Alfredo ha spiegato come educare nel quotidiano è compito dei genitori ed ha puntato tutto sull importanza della coppia nel compito primario dell educazione dei figli. La cosa importante per i figli sono i genitori e se i genitori non si curano, se non tornano ad essere i protagonisti della vita familiare, non possono far felici i figli. I figli infatti troppo spesso tendono a dividere la coppia ed allora è giusto, a volte, lasciarli da parte e tornare ad essere coppia, trovando dei momenti in cui stare da soli e confrontarsi. L altro nodo centrale che è emerso è quello che bisogna sempre tenere a mente che Alcuni ricordi non possono essere sbiaditi dal tempo, in particolare alcune avventure dell infanzia vissute come imprese straordinarie. Avevo otto anni e da qualche tempo giocavo con alcune mie coetanee nella squadra di pallavolo Gaudio del C.S.I., quando ci venne fatta la proposta di partecipare alla Festa Nazionale dell associazione ad Amalfi (Na). A quell età era davvero l evento più entusiasmante che si potesse desiderare, un occasione per divertirsi giocando, un opportunità di conoscere altri bambini che come me erano entrati a far parte del Centro Sportivo Italiano. Quattro giorni di maggio, una macchina, tre bambine e due animatori verso Napoli: un sogno che diventava realtà. Il lungo viaggio, reso interminabile dalla trepidazione di vivere immediatamente quelle giornate intense e piene di aspettative, ci portò in una terra incantevole, in una città serenamente paralizzata da questo evento nazionale. Per le vie scorrazzavano decine e decine di bambini e adolescenti con i loro animatori pronti come me a vivere ogni istante come esperienza irripetibile. Il programma delle giornate alternava momenti di sport a momenti di intrattenimento: le partite si tenevano la mattina all interno di un mini-torneo per ogni categoria, il pomeriggio si svolgevano giochi all aperto e la sera venivano offerti spettacoli e animazione in piazza. Fra le tante proposte quella dell Orientiring, corso di orientamento per la città, coinvolse gli atleti di ogni disciplina, con l intento di aggregare i partecipanti sotto un unica attività. A conclusione dell evento venne organizzata un emozionate premiazione: ciascuno sportivo ricevette il suo premio, la sua medaglia in ricordo di quella indimenticabile Festa Nazionale. Una medaglia il cui valore superava quello di qualsiasi merito sportivo, per esaltare l amicizia, l impegno, lo sport. Oggi ripensando a quell esperienza ne comprendo maggiormente l unicità, l importanza e l arricchimento personale, nella piena adesione all idea di uno Sport che sia di tutti e per tutti come quello del CSI. Sara Tassi Urbania, dove ci si aspettava di arrampicarsi in vetta. Invece, un gol del durantino Tassi al 65 manda in fumo il progetto, mentre la capolista fugge ancora ed il secondo posto vien messo tra le brame dell inseguitore Ostra Vetere. Prima categoria Monserra perde a Cerreto (2-1). Le altre due partite di San Marcello a Marina e di Cupramontana ad Offagna rinviate: sabato pomeriggio folate di vento hanno impedito molti incontri. Seconda categoria Agugliano Polverigi Virtus (4-1). Borgo Minonna Leopardi (1-1). Domenica non c era il vento pazzo; mentre sabato anche in questa categoria diversi incontri sono stati rinviati: Aesina Staffolo, Aurora Monsano, Castelbellino Candia e Sampaolese Apiro. Cupramontana: educare nel quotidiano Al centro la persona nell educazione è fondamentale il soggetto. L essere umano è attratto istintivamente dal bello, anche se troppo spesso, bombardati da immagini e notizie negative, crediamo a ciò che è negativo. Così l uomo diventa ciò che vede, allora è essenziale tornare a guardare positivo ed allenare sé stessi ed i giovani a comprendere la grandezza dell amore. Amare fa felici, ma siccome nessuno ce lo insegna, noi non l apprendiamo. Pensiamo che ci renda felici essere amati. Infine, tra i tantissimi spunti lanciati, c è stato un concetto, racchiuso in una frase, che don Alfredo ha ripetuto più volte nel corso dell intervento: raramente l uomo impara quello che crede di sapere. Un bel monito sull umiltà, quell umiltà che spesso noi uomini moderni abbiamo dimenticato, credendo di essere saccenti e di non aver bisogno di conoscere e comprendere l altro, rimanendo ignoranti e meno ricchi. Si è anche discusso dei giovani, della loro fragilità e del bisogno di aiutarli e anche di come premunirsi in una società come quella di oggi, che è cambiata e molto peggiorata. Il fine però deve essere sempre la positività e l ottimismo: la vita è una rampa di lancio verso l infinito. Cristiana Simoncini VOLLEY Mercoledì ritorno di Champions a Jesi Monte Schiavo a Busto per lo spareggio La striscia vincente della Monte Schiavo Banca Marche si è fermata a cinque successi. Sabato scorso, le prilline hanno incassato davanti ai mille del PalaTriccoli, un pesante 3-0 dal Novara (parziali: 25-18, 29-27, 28-26), bravo ad approfittare della giornata no delle jesine, impacciate in difesa ed in attacco. L ultima ad arrendersi è stata Chiara Negrini (nella foto, con Puerari), autrice di 14 punti. Mercoledì 5 si è giocata a Perugia l attesissima gara di andata dei quarti di Champions League. Il ritorno è fissato per il 12 marzo a Jesi (ore 20.30). La vincente accederà alle final four, in programma il 5 e 6 aprile a Murcia, in Spagna. Gare di briscola e sfide a bocce al Circolo Acli di Senigallia. Nei giorni scorsi nella struttura di via Cavallotti, si è concluso con la vittoria di Mauro Barchiesi la gara di bocce-singolo e con la vittoria della coppa Ivano Belardinelli e Romaldo Massaccesi la gara di briscola, organizzata dal Cral della Banca Popolare di Ancona. Più che ottimi risultati, che nella classifica finale di bocce-singolo hanno contraddistinto i partecipanti Renato Rossetti (2 ), Franco Pierandrei e Romaldo Massaccesi, che si sono classificati entrambi al terzo posto nella sfida. Questa, invece, la classifica generale della La classifica dopo la settima giornata di ritorno: Pesaro 47 punti; Perugia 42; Bergamo 41; Novara 36; Busto Arsizio 32; Monte Schiavo Banca Marche Jesi 28; Santeramo 23; Sassuolo 21; Altamura e Chieri 18; Imola 14; Forlì 4 punti. Oggi, domenica 9 marzo, Togut e compagne sono ospiti del Busto Arsizio (ore 17.30), per uno spareggio per il quinto posto. La formazione lombarda è la rivelazione del campionato. Il gruppo allenato da Parisi, ha nell azzurra Ortolani e nella coppia di martelli Vigano-Eskoo, i punti di forza. Tre le ex di turno: Togut e Calloni per Jesi, Luciani con Busto. All andata finì 3-1 per le rossoblu. Gip Cral Banca Popolare di Ancona: gare sociali Bocce e briscola, la sfida dei bancari BASKET E oggi torna il campionato: arriva Livorno gara di briscola: dietro la coppia Ivano Belardinelli- Romaldo Massaccesi si è classificata la coppia Carlo Carbonari-Paolo Grilli hanno conquistato un prestigiosissimo secondo posto. Al terzo posto sono invece arrivate due coppie, quelle formate di Luisano Cardinali e Piero Sernani e da Antonio Cantiani e Aurelio Rosati. Grande la soddisfazione al termine delle due manifestazioni espresse dai partecipanti alle gare organizzate nella sede senigalliese delle Acli. Un ringraziamento sentito va al socio del Cral della Banca Popolare di Ancona, Attilio Priori, che ha provveduto alla realizzazione di entrambe le gare. Le Acli di Senigallia si sono sempre contraddistinte nell organizzazione di manifestazioni e iniziative capaci di coinvolgere sempre più partecipanti; un attività molto più importante per incentivare la socialità nel territorio e creare sempre più momenti di allegria e spensieratezza nell ambito delle associazioni locali. Attilio Priori La Fileni Bpa trionfa in Coppa Italia Contro ogni pronostico, una grandissima Fileni Bpa si è aggiudicata la Coppa Italia di Lega due, battendo nella finalissima, i padroni di casa del Ferrara per 72 a 62 dopo un tempo supplementare. Domenica scorsa, il palasport estense era stato invaso da oltre duecento tifosi jesini, che alla fine hanno festeggiato assieme a Rossini e compagni (nella foto). Protagonisti dello storico successo, il primo arancio-blu in questa manifestazione, proprio il capitano leoncello e Cantarello, bravo a non far rimpiangere Maggioli, uscito troppo presto di scena per i falli. Ottima prova anche di Moss, con 21 punti e sette rimbalzi. Lo splendido week-end degli jesini, era iniziato sabato, con il successo nella semifinale contro Soresina, battuta 82 a 75, al termine di una gara costantemente in mano alla Fileni, trascinata dal solito Maggioli (24 punti). Oggi, domenica 9 marzo, torna il campionato e gli arancio-blu ricevono al PalaTriccoli la visita del Livorno (ore 18.15), formazione lotta per la salvezza. Partiti con una penalizzazione di quattro punti, per irregolarità amministrative, i toscani allenati dal giovane coach Dell Agnello hanno compiuto una straordinaria rimonta, trascinati dalla coppia di americani, formata da Anderson e Boyette. All andata si imposero i livornesi per 84 a 66. Capobianco: Una vittoria del cuore e del gruppo Una vittoria del gruppo, quella conquistata dalla Fileni Bpa, nella finalissima di Coppa Italia di Lega due. Il tecnico jesino, Andrea Capobianco (nella foto) ci tiene a sottolinearlo: Io sono felicissimo quando vedo la squadra dare tutto. A volte può sembrare meno brava delle altre ma questi ragazzi sanno metterci il cuore e quando lotti con il cuore, puoi compiere grandi imprese come questa. Ai ragazzi avevo chiesto un regalo, per una persona speciale (il papà del coach deceduto qualche anno fa, n.d.r.). Presente in tribuna, tutto lo stato maggiore arancio-blu, da Livio Grilli, patron dell Apra Informatica, che salvò l Aurora dopo l addio di Latini. Sembra impossibile se pensiamo alla situazione di due anni fa racconta Grilli Lo scorso anno abbiamo rischiato la finale promozione, quest anno già abbiamo vinto contro tutti, la Coppa di Lega. La partita è stata intensa e la squadra l ha affrontata con il giusto spirito: una bellissima soddisfazione. Raggiante di gioia anche lo sponsor Roberta Fileni. E stata una serata eccezionale. Siamo felicissimi. Siamo arrivati qui tra mille polemiche. La Coppa l abbiamo giocata a Ferrara ma l ha vinta Jesi. Giuseppe Papadia

16 16 Esperienze Il CIR33 ha proposto una campagna di comunicazione nei comuni che hanno la raccolta rifiuti porta a porta Aumentata la sensibilità sui temi dei rifiuti Alla fine del 2007 il CIR33, Consorzio Intercomunale Rifiuti ti del lavoro degli Uffici ambiente degli intervistati), la scomodità dei lo del positivo giudizio nei confron- della raccolta differenziata (35% Vallesina-Misa ha proposto nei 13 Comuni avviati al porta a porta entro l estate dello stesso anno, la campagna di comunicazione denominata CIRISIAMO. Gli obiettivi dell iniziativa sono stati quelli di informare i cittadini sui risultati ottenuti tramite l introduzione del nuovo servizio di raccolta differenziata e, allo stesso tempo, di raccogliere indicazioni utili al suo perfezionamento. La campagna si è articolata in una serie di interventi comunicativi appositamente pianificati e predisposti in collaborazione con ciascuna Amministrazione comunale. In ogni città sono stati distribuiti pieghevoli informativi, locandine e manifesti, i quali, accanto alle informazioni relative al servizio e ai suoi risultati, hanno promosso l incontro pubblico che si è tenuto in ciascun Comune. Tali incontri hanno avuto la capacità di riunire in uno stesso luogo i diversi attori coinvolti nel progetto del porta a del comune e degli Sportelli CIR33 nell offrire assistenza ai cittadini, in particolare nelle fasi critiche di avvio del servizio. La campagna ha previsto anche la somministrazione ai cittadini di un questionario di valutazione. Oltre a quelli già elencati tra i giudizi maggiormente positivi figura un 61% dei cittadini che ritiene, a pochi mesi dall avvio, il nuovo servizio più comodo e efficiente (anche se per alcuni le isole della raccolta differenziata in certi casi non contribuiscono al decoro della città) e solo un 18% non dà un giudizio positivo. Tra le proposte e le necessità di perfezionamento, quelle che hanno ottenuto più successo sono la richiesta di aumento del numero delle isole per la raccolta differenziata nei Comuni dove c è il porta a porta del solo materiale non differenziabile (44% degli intervistati), il potenziamento del servizio svolto dalle Stazioni ecologiche comunali sacchetti biodegradabili per l organico, perché troppo piccoli, fragili e di difficile reperibilità (13% degli intervistati). Nella campagna di comunicazione, infine, sono state coinvolte anche le scuole attraverso un apposito concorso dominato CIRISIAMO in Concorso che ha visto il successo della quinta elementare di Morro d Alba, delle terze elementari, sezioni A e B di Ostra e della seconda, della quarta e della quinta elementare di San Marcello. Le classi premiate hanno ricevuto i contenitori per praticare la raccolta differenziata ed il compostaggio domestico nel proprio istituto. Gli alunni delle scuole premiate partecipano inoltre ad altri laboratori proposti dalle insegnanti sull importanza del riciclaggio tra i quali attività musicali, ricreative e teatrali. Gli alunni delle scuole di Ostra proporranno uno spettacolo teatrale per tutta la cittadinanza, a porta: responsabile del Consorzio, (40% degli intervistati), l introduzione conclusione dell anno scolastico, amministrazioni locali, associazioni, cittadini, insegnanti e studenti. In un clima di confronto, tra i dati maggiormente positivi sono emersi quello relativo al considerevole aumento della raccolta differenziata che è passata, in media, dal 12 al 50%, quello dell apprezzamento del servizio di ritiro domiciliare e quel- in tutti i Comuni del porta a porta per ogni genere di rifiuto (23% degli intervistati), l estensione del nuovo servizio anche alle campagne (12%). Tra le critiche invece compaiono le difficoltà riscontrate nello smaltimento dei rifiuti che non possono essere ritirati domiciliarmente o conferiti nelle isole come invito ad essere rispettosi dell ambiente e attenti alla corretta differenziazione dei rifiuti Nelle immagini alcuni momenti della premiazione degli alunni che si è svolta venerdì scorso, 28 febbraio, nella sala della seconda circoscrizione a Jesi. stata una festa che ha coinvolto l intera comunità e i E rappresentanti delle istituzioni il compleanno di Gemma Cardinali. Un compleanno speciale, dove sono state spente ben cento candeline. Gemma è nata a Maiolati il 29 febbraio del 1908, quando ancora al nome capoluogo non era stato associato quello del compositore Spontini. L anziana abita ora nella cittadina di Moie, insieme alla minore delle tre figlie, Paola. Il suo secolo di vita Gemma lo porta in maniera splendida. Lo ha dimostrato a tutti domenica scorsa, quando ha partecipato alla celebrazione della messa durante la quale il parroco don Fabio Belelli le ha consegnato un quadro con l immagine di Santa Maria, patrona di Moie. L anziana ha poi ricevuto parenti e amici nella sua casa, dove è arrivato anche il sindaco Giancarlo Carbini per consegnarle uno splendido mazzo di fiori e una targa ricordo con gli auguri affettuosi dell Amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza. Gemma ha concluso i festeggiamenti in un ristorante della zona, insieme con il sindaco, il parroco e i parenti. Durante il pranzo, confermando una forma fisica e Moie: festeggiati i cento anni di Gemma Cardinali con la partecipazione e l omaggio della comunità Lavorare molto, mangiare poco e prendere le cose come vengono uno spirito invidiabili, Gemma ha distribuito un ricordo a tutti i presenti girando direttamente per i tavoli. Sono andato a trovarla nella sua casa a Gemma, per farmi raccontare questi suoi primi cento anni mi ha accolto serena e con pronta risposta. Abita con sua figlia Paola, a Moie, accudita amorevolmente dalla stessa. Mi ha raccontato del suo matrimonio a 22 anni con Giuseppe Anconetani Giuseppe celebrato dal compianto don Egidio Lorenzetti; lei proveniva dalle campagne di Monteschiavo ove la famiglia abitava dedita all agricoltura in tempi quando fare il contadino era un mestiere duro, faticoso e di scarso reddito e dove il pane era poco e sudato. A 12 anni, mi ha ancora raccontato, andò come operaia nella fornace di laterizi di Moie e, nel tempo libero aiutava la famiglia a coltivare i campi. Dopo il matrimonio si trasferisce nelle campagne di Cingoli in aiuto al marito nel lavoro della terra; dopo nove anni ritorna a Moie dedicandosi alla manovalanza agricola e come operaia nella vecchia fabbrica della conserva a Stazione di Montecarotto e così, oltre ad accudire le sue tre figlie, non si sottrae al lavoro faticoso per portare avanti la baracca. Così per lei la vita va avanti serenamente : vede le tre figlie sposate, vede i suoi quattro nipoti, e, successivamente, i suoi cinque pronipoti. Oltre la vita sacrificata, la salute, negli anni, non sempre le è stata favorevole ma bisognava andare avanti! Domando: Gemma, cosa bisogna fare per arrivare così a 100 anni? Veramente è un dono di Dio ma, ti dico: bisogna lavorare molto, mangiare poco e prendere le cose come vengono. Gemma esce ancora per andare alla messa e con piacere scende nel giardino a prendere aria e a scambiare due parole. Sono contento, signora Gemma, di averla incontrata, perché mi ha incoraggiato: l ho vista soddisfatta di questo traguardo, l ho vista serena, ma soprattutto mi ha dato buon esempio nel suo ringraziare Dio di questo dono nonostante le difficoltà che l hanno accompagnata e che le sono rimaste impresse nella mente, senza suscitare in lei motivi di lamento. Auguri nonna Gemma e ad multos annos. Roberto Dellabella

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