RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. 4/5/6 Luglio 2015

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Stefania Visconti
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Pagina 1 di 6 rassegna stampa 4/5/6 Luglio 2015 IL CITTADINO Lodi Rivoluzione degli ospedali: il Pd punta su Lodi-Crema (04/07/2015) Quattro comuni del cremasco bussano alla porta di

1 Pagina 1 di 6 rassegna stampa 4/5/6 Luglio 2015 IL CITTADINO Lodi Rivoluzione degli ospedali: il Pd punta su Lodi-Crema (04/07/2015) Quattro comuni del cremasco bussano alla porta di uggetti (04/07/2015) Sanità, Bignamini e Foroni contro il Pd (06/07/2015) Codogno Casalpusterlengo Sant Angelo Lodigiano IL GIORNO Lodi Codogno Casalpusterlengo Sant Angelo Lodigiano

2 Pagina 2 di 6 Il partito democratico lancia alla regione la sua controproposta Rivoluzione degli ospedali: il Pd punta su Lodi-Crema di Cristina Vercellone Il sindaco Uggetti e il segretario Santantonio contestano la riforma che mira ad aggregare il Lodigiano con l Asl Milano 2 di Vizzolo Sanità, il centrosinistra all attacco. Pronto a lanciare l asse ospedaliero Lodi-Crema. In alternativa alla riforma della legge lombarda approvata dalla commissione regionale che ha previsto la fusione degli ospedali di Lodi con quelli di Vizzolo, Gorgonzola, Cernusco, Cassano, Vaprio e Melzo, all interno della vasta Asl (adesso definita Ats) della città metropolitana. Il Pd rivendica l autonomia del territorio e la fusione «con chi è simile a noi, cioè Crema». I sindaci del Cremasco sono d accordo. Se proprio non si può rinunciare all alleanza con Melegnano, va bene, dice il Pd lodigiano, ma si aggiunga anche l Azienda ospedaliera di Crema. Il Pd aveva messo come priorità la riunificazione delle Asl con le Aziende ospedaliere, ma la proposta è stata ignorata. «Per un territorio piccolo come Lodi - commenta il sindaco Simone Uggetti - la separazione non ha senso». «Dentro la stessa maggioranza regionale - commenta il segretario provinciale del Pd Fabrizio Santantonio - c è un tasso di indefinito, di non concordato, che rappresenta il vulnus della legge di riforma. Non c è un idea sul tipo di sanità che si cerca di mettere in pista. Quello che è in discussione è la governance. L allegato con i dettagli degli accorpamenti è arrivato il giorno prima della discussione in commissione. Questa proposta di legge ha una serie di buchi e non dà risposte ai temi centrali. Non si è guardato a cosa ha connotato l ultima fase dell era formigoniana e il mandato maroniano: chi fa la selezione delle governance degli ospedali? Come si fa ad affrontare lo smaltimento delle liste di attesa, a dare equità ai ticket, a garantire la presa in carico, la continuità di cura e il servizio pubblico? Di tutto ciò nella riforma non c è nulla. E i centri della governance dove sono stati previsti? A Lodi o a Melegnano? In questi anni Regione Lombardia ha preso come modelli di riforma la questione della governance, dimostrando una discreta schizofrenia: per l Aler siamo andati con Pavia, per il trasporto urbano con Monza e Brianza, per l ufficio scolastico con Milano». «È vero - conferma Uggetti - si tratta di geometrie che prescindono da un idea del territorio. Mi chiedo cosa facciano i consiglieri Claudio Pedrazzini e Pietro Foroni che sono stati tra l altro interpreti della Provincia, anche se non brillanti (basta vedere i conti di Belissolina ed Eal). Notiamo inerzia, non vi è innovazione rispetto alle nomine apicali delle strutture. Noi abbiamo chiesto che ci fosse una visibilità dei curricola. Nella legge non c è

3 Pagina 3 di 6 volontà di affrontare i nodi cruciali: a Lodi abbiamo tempi di attesa ingiustificabili che spingono verso il privato. Questa è la debolezza più forte perché significa mancanza di prevenzione. Per le persone più fragili e vulnerabili è un pugno nello stomaco del sistema di equità. Quando si fa una riforma bisogna puntare a migliorare. Questo nella legge non c è. L altra cosa che è stata inevasa è il taglio delle poltrone e l unificazione delle Ao con le Asl. Abbiamo chiesto risposte rispetto a questo, ma da Pedrazzini e Foroni il silenzio è stato assordante»

4 Pagina 4 di 6 Quattro comuni del cremasco bussano alla porta di uggetti di Cri. Ver I sindaci dell area cremasca, che in mattinata si sono riuniti in presidio davanti all ospedale di Crema, nel pomeriggio sono venuti a bussare a palazzo Broletto. A incontrare il sindaco Simone Uggetti sono stati il primo cittadino di Crema Stefania Bonaldi, quello di Offanengo Gianni Rossoni, di Casaletto Ceredano Aldo Casorati e di Ripalta Guerina Luca Guerrini, insieme al consigliere di opposizione di Crema Antonio Agazzi. Una compagine trasversale ma unita dallo stesso obiettivo: conservare l autonomia sanitaria o piuttosto allearsi con Lodi, anche in vista della soppressione delle province e della costituzione delle aree vaste. «L idea di finire con il Mantovano come prospettato - lamenta Bonaldi - a noi non va giù. Visto che Lodi è riuscita a non finire con Pavia come era previsto, noi abbiamo chiesto al capoluogo lodigiano di sostenerci nella nostra battaglia verso l autonomia. Più ti allontani dai luoghi decisionali più perdi capacità di gestire i servizi. Se perdiamo autonomia con le Asst, le vecchie aziende ospedaliere per intenderci, avremo problemi anche in futuro. La riforma della sanità rischia di ingabbiare anche i ragionamenti sulle aree vaste. È difficile poi se la Regione ha fatto delle scelte per noi verso Mantova riuscire a svincolarci. La nostra battaglia di oggi per l autonomia vale anche domani. Abbiamo una serie di flussi di mobilità verso Lodi e Milano che vanno considerati. Abbiamo molto da spartire con Lodi. Stiamo lavorando sui consiglieri regionali in modo compatto». L Azienda ospedaliera di Crema è formata, oltre che dall ospedale di Crema, da quelli di Castelleone, Soresina, Soncino e Rivolta, tutti già convertiti in poli per la lungodegenza. «Da parte nostra - commenta Uggetti - ci siamo detti disponibili a collaborare. I sindaci del Cremasco sono sul piede di guerra perché perdono l autonomia del territorio, ma hanno un ospedale che ha dato risultati importanti. Una modifica dell assetto istituzionale li vedrebbe penalizzati. Per questo mi hanno chiesto un interlocuzione istituzionale e politica perché mi

5 Pagina 5 di 6 faccia carico della situazione anche in vista dei ragionamenti futuri per una collaborazione stretta tra Lodigiano e Cremasco. Una proposta importante per vicinanza e affinità. Per quanto ci riguarda vediamo positivamente il rafforzamento di questo asse territoriale. Lunedì ho un ulteriore incontro e poi vediamo che risposte arriveranno».

6 Pagina 6 di 6 Sanità, Bignamini e Foroni contro il Pd Gianfranco Bignamini, rappresentante del sindacato Fsi e il consigliere regionale Pietro Foroni in polemica con il Pd. Al centro della contestazione le dichiarazioni del segretario provinciale del Pd Fabrizio Santantonio e del sindaco di Lodi Simone Uggetti sulla riforma della sanità e gli accorpamenti degli ospedali. Il Pd contestava la separazione tra Azienda ospedaliera e Asl e invocava, se di alleanza si fosse dovuto parlare, di un accordo che coinvolgesse anche Crema. «Il loro partito, che è al governo - commenta Bignamini - è responsabile di molti tagli. Perché non lo dicono? Pedrazzini e Foroni in cosa avrebbero dovuto coinvolgerli se loro non hanno mai condiviso con i sindacati le scelte fatte? Stare con Crema o Melegnano è indifferente. Il punto critico della proposta di legge è che si presenta come riforma della legge 31. Bisogna arrivare alla costituzione delle case della salute». «Il testo di riforma del sistema socio sanitario lombardo é il frutto di un lungo lavoro di condivisione espresso dalla maggioranza - aggiunge Foroni -. Oggi scopriamo che il Pd lodigiano si è svegliato dal lungo torpore nel quale si è rifugiato in questi mesi. Se invece di dormire fosse stato più attento ai problemi del Lodigiano, prima di lanciarsi in improvvide dichiarazioni, avrebbe scoperto che se l Ao di Lodi non sarà assorbita da una più grande, ad esempio Pavia come si pensava inizialmente, è grazie al lavoro del sottoscritto e di Pedrazzini. Oggi si parla di Lodi con Melegnano nell ottica di una governance che pone il capoluogo protagonista e non sussidiario di altri. Il Pd svegliandosi solo oggi ha capito poco o nulla in modo particolare quando parla dell unione di Lodi con Crema scoprendo solo l acqua calda. Crema, Treviglio o altre soluzioni vanno bene, l importante è rimanere all interno di un progetto da protagonisti, come esattamente sta avvenendo. Nell ottica di una condivisione che possa essere la più ampia possibile, auspichiamo che adesso tutti facciano la loro parte in aula. Se il Pd, in particolare quello lodigiano di Uggetti e Santantonio, pensa di continuare con proclami inutili ci pensi bene».

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