rassegna stampa MODULO RASSEGNA STAMPA 11 Febbraio 2016 IL CITTADINO Lodi Bosio salva i quattro ospedali lodigiani
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- Enrichetta Boni
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1 Pagina 1 di 5 rassegna stampa 11 Febbraio 2016 IL CITTADINO Lodi Bosio salva i quattro ospedali lodigiani Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo Medicina sportiva, affondo 5 Stelle: «Quando sarà riaperto il servizio?» IL GIORNO Lodi Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo
2 Pagina 2 di 5 Il manager della Agenzia tutela salute della città metropolitana lavorerà su una realtà di oltre 3 milioni di abitanti. tra i suoi collaboratori nava e opezzo, di lodi. «Valorizzeremo i medici di famiglia» Bosio salva i quattro ospedali lodigiani di Cristina Vercellone Parla il nuovo direttore generale dell ex Asl: «Non ci sono criticità particolari, ma i nosocomi vanno specializzati» «La sanità del Lodigiano è ok. Adesso bisogna migliorare il migliorabile. Quattro ospedali non sono troppi, basta specializzarli sempre più». A parlare è Marco Bosio, 53 anni, medico, sposato con due figli ormai maggiorenni, da un mese direttore generale della nuova Ats della città metropolitana. L ex Asl di Lodi, infatti, in virtù della legge di riforma sanitaria, ora è confluita in una maxi struttura che racchiude anche l ex Asl di Milano, Milano 1 e Milano 2, cioè Melegnano. Una realtà di oltre 3 milioni di abitanti, 8 Aziende socio sanitarie territoriali (ex Aziende ospedaliere), 29 ospedali, 3 ex ospedali pubblici, 10 istituti di ricerca, 16 case di cura e un ospedale classificato. Direttore, a che punto è il passaggio dei servizi dall ex Asl all ex Azienda ospedaliera? «Si stanno affinando i passaggi. Tutta la parte erogativa passa agli ospedali, a noi resta la programmazione e il controllo. Ci sono delle funzioni amministrative centrali, a metà, che sono ancora oggetto di analisi». Quelle passate agli ospedali? «Le dipendenze, l erogazione dei farmaci, la protesica e l assistenza domiciliare, anche se alcune funzioni come le erogazioni dei farmaci e dei presidi sanitari sono svolte ancora da noi per conto dell Asst. Per Lodi i passaggi sono più semplici perché c è una storia di collaborazione tra Asl e Azienda ospedaliera. Anche gli applicativi informatici erano comuni. L attività si sta svolgendo a pieno ritmo a
3 Pagina 3 di 5 favore dei cittadini. Entro marzo, massimo giugno, sarà definito tutto, anche le funzioni ancora in sospeso» In concreto cosa è rimasto a voi? «La programmazione, il controllo, la vigilanza, gli accordi con i medici di famiglia e la conferenza dei sindaci». Quante persone dell ex Asl di Lodi sono passate all Asst? «In origine erano 394. All Ats sono rimaste 238 persone e 156 sono passate all Asst». Avete già fatto delle nomine? «Sì abbiamo nominato i coordinatori di ogni area. Ne abbiamo due dell ex Asl di Lodi, Cristina Opezzo, coordinatore dell area medico legale e Antonio Nava, responsabile accreditamento e controllo di gestione». Ci sono dipendenti di Lodi che passeranno a Milano? «Dobbiamo ancora capire di quante persone abbiamo bisogno. Lo definiremo a marzo. Nell arco del primo semestre stileremo il piano di organizzazione aziendale. È chiaro però che alcune funzioni come quelle veterinarie resteranno sicuramente in loco. Il passaggio del personale poi sarà oggetto anche di accordi sindacali». I beni come l ex ospedale vecchio di Lodi e il podere di Galgagnano che sono stati affidati all Ats torneranno al Lodigiano? «Io sono disponibile. Ci facciamo carico delle esigenze dei territori. Le necessità locali sono legittime, Lodi però è parte integrante della nostra azienda, non è altro da noi. Ci sarà una valutazione condivisa tra noi, l Asst e la Regione, ma non ci saranno scippi, non c è l intenzione di capitalizzare alcunché. Le aziende devono avere un patrimonio, ma c è la massima apertura». La conferenza dei sindaci come sarà organizzata? Non potrà certo racchiudere tutti e 159 i Comuni... «Ho già incontrato i sindaci del Lodigiano, alcuni giorni fa. Per l organizzazione della conferenza stiamo aspettando la delibera regionale. Probabile che nella conferenza dei sindaci entrino anche dei rappresentanti dell Asst».
4 Pagina 4 di 5 I distretti resteranno con un loro responsabile? E i medici di famiglia? «L organizzazione dei distretti non subirà cambiamenti. I medici saranno sempre più valorizzati». Sarete sempre voi a garantire le liste d attesa? Si è già fatto un idea della realtà lodigiana? «Da questo punto di vista il Lodigiano è un territorio senza grossi problemi anche se c è sempre qualcosa di migliorabile». Ha notato altre criticità nella sanità locale? «Non ho visto grandi criticità nel Lodigiano». Cosa c è da migliorare? «Bisogna cercare la collaborazione con i sindaci per aggregare le funzioni sanitarie in alcuni ambiti, facilitare le persone nel raggiungimento dei luoghi di cura. Non c è carenza di assistenza, basta consentire alle persone l accesso». Le fughe dei pazienti in altri centri non sono un problema? «Bisogna fare una valutazione complessiva. L importante è che ci sia un percorso strutturato di accompagnamento delle persone nei vari centri e che i malati non siano lasciati soli. Nella nostra Ats avviene il 50 per cento dei ricoveri della regione Lombardia» Quattro ospedali nel Lodigiano sono troppi? «Non dobbiamo lavorare sui numeri, ma sulle funzioni dei vari ospedali. La trasformazione di Sant Angelo in un Pot è un segnale che si sta andando in questa direzione. Il direttore degli ospedali Giuseppe Rossi sta lavorando in questa dimensione. È chiaro poi che i cambiamenti, come nel caso del punto di primo intervento del Delmati, suscitino reazioni. I sindaci sono i responsabili della sanità dei territori e devono rendere conto ai cittadini. L importante però, ripeto, è che l assistenza resti e i cittadini siano garantiti».
5 Pagina 5 di 5 Medicina sportiva, affondo 5 Stelle: «Quando sarà riaperto il servizio?» di An. Ba. Medicina sportiva doveva tornare all ospedale di Casale per l autunno, anzi per l inverno, ma del servizio ancora non vi è traccia, e il Movimento 5 Stelle va all attacco dell amministrazione comunale che si era impegnata in questo senso: «Che fine ha fatto il servizio?» Serena la replica del sindaco Gianfranco Concordati: «Ora nessuna fretta perché il periodo di richieste è finito, l Azienda Speciale sarà pronta a tempo debito». Da settembre dell anno scorso il comune si è impegnato a riaprire il servizio di Medicina Sportiva che l Azienda Ospedaliera aveva chiuso 12 mesi prima lasciando sguarnito l ambito pubblico di tutto il Lodigiano. A fine novembre il consiglio comunale aveva modificato le linee guida per l Azienda Speciale di Servizi proprio per permettere l apertura del servizio dopo che era stato raggiunto l accordo con l Azienda Ospedaliera per la sua gestione. Di fatto la titolarità rimane all AO di Lodi, mentre la gestione operativa è dell Azienda Speciale e i locali saranno ricavati nell ospedale di Casale. Il consiglio comunale aveva dato il via libera all Azienda Speciale di Servizi «a patto che il servizio non comporti alcun onere aggiuntivo per le casse comunali e che sia salvaguardato l equilibrio economico-finanziario dell ente». A distanza di due mesi però non se ne è più saputo nulla e per questo lunedì sera il consigliere del Movimento 5 Stelle Angelo Caccialanza ha chiesto lumi al sindaco: «Si sono fatti tanti annunci sui giornali e ora gli utenti chiedono dove si deve andare e cosa fare, ma del servizio mi pare che non vi sia traccia». Il sindaco Gianfranco Concordati non ha però raccolto la polemica. «Non c è nessun problema, le carte sono tutte a posto ha detto il primo cittadino -. Semplicemente, la maggior richiesta è in vista della riapertura della stagione agonistica, e oggi il servizio avrebbe poche richieste. Per questo l Azienda sta lavorando con calma per essere pronta al meglio nel momento in cui sarà opportuno». L obiettivo è aprire per l estate, a oggi l Azienda Speciale sta costruendo l equipe medica e amministrativa che dovrà seguire la gestione del servizio.
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