PUBBLICA ASSISTENZA DI COLLESALVETTI Corso Livello Avanzato anno 2013

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2 S.V.T. o Supporto Vitale al Traumatizzato è la tecnica di soccorso per le persone che hanno subito un grave trauma, cioè un evento causato da una forza fisica che provoca danni all organismo. LA MORTE DOVUTA AD EVENTO TRAUMATICO SEGUE UN ANDAMENTO TRIMODALE: Il 50% dei pazienti muore subito dopo aver subito un trauma; OCCORRE OPERA DI PREVENZIONE Circa il 30% dei pazienti muore nelle prime ore dall aver subito il trauma; MORTI CHE POSSONO ESSERE EVITATE CON TRATTAMENTI CORRETTI DI STABILIZZAZIONE DEI PARAMETRI VITALI DEL PAZIENTE Circa il 20% dei pazienti muore dopo giorni o settimane dall aver subìto il trauma per complicanze sopraggiunte dopo o durante la degenza; MORTI CHE POSSONO ESSERE EVITATE CON TRATTAMENTI CORRETTI DI STABILIZZAZIONE DEI PARAMETRI VITALI DEL PAZIENTE LA GOLDEN HOUR (L ORA D ORO) E la prima ora seguente al trauma nella quale i trattamenti effettuati sul paziente, incidono in maniera rilevante sulla riduzione di mortalità e sugli esiti invalidanti 2

3 DANNO SECONDARIO Nel soccorso al traumatizzato dobbiamo saper riconoscere e trattare i DANNI PRIMARI, quelli cioè legati al trauma, ed impedire l instaurarsi di danni secondari che peggiorano i già presenti danni primari. I più comuni DANNI SECONDARI sono: IPOSSIA (mancanza di ossigeno al cervello) IPERCAPNIA (aumento di concentrazione di anidride carbonica nel sangue) IPOTERMIA (bassa temperatura corporea, generalmente sotto 35 ) IPOTENSIONE (bassa pressione arteriosa sanguigna, generalmente la massima <100 mmhg) IPOVOLEMIA (diminuzione del volume del sangue circolante, generalmente dovuta a emorragia) DANNI DOVUTI A MANOVRE SCORRETTE NEL SOCCORSO LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA NEL TRAUMATIZZATO ALLARME PRECOCE TRIAGE SUL POSTO TRATTAMENTO PREOSPEDALIERO CENTRALIZ ZAZIONE TRATTAMENTO OSPEDALIERO DIFFICOLTA CONNESSE AL TRAUMA Il soccorritore che opera sulla scena di un trauma si può trovare ad affrontare problemi di varia natura: LUOGO DELL INTERVENTO NON AGEVOLE O PERICOLOSO PAZIENTE NON COLLABORANTE VARIABILITA DEGLI SCENARI (tipologia, gravità delle lesioni, numero dei feriti) COINVOLGIMENTO EMOTIVO SIA DEI SOCCORRITORI SIA DEGLI ASTANTI 3

4 IL POLITRAUMATIZZATO Si definisce politraumatizzato un soggetto che ha subito due o più lesioni a carico di organi vitali, almeno una delle quali tale da metterne in pericolo la vita. LA DISTRIBUZIONE DEI RUOLI IL TEAM LEADER E IL SOCCORRITORE PIU ESPERTO, RICONOSCIUTO COME TALE ANCHE DAGLI ALTRI MEMBRI DELLA SQUADRA DURANTE L INTERVENTO IL TEAM LEADER, OLTRE CHE DIRIGERE IL SOCCORSO, EFFETTUA LE VALUTAZIONI DELLO SCENARIO DELL EVENTO SI POSIZIONA AL LATO DEL PAZIENTE ED EFFETTUA LA VALUTAZIONE PRIMARIA NEGLI INTERVENTI CON MEZZI DI SOCCORSO CON PERSONALE SANITARIO, IL T.L. E OVVIAMENTE IL MEDICO E/O L INFERMIERE 1 SOCCORRITORE Si occuperà della posizione neutra della testa fino a immobilizzazione del paziente su tavola spinale Coordinerà ad alta voce tutti i movimenti della squadra Insieme al 2 rimuoverà il casco e aiuterà a mettere collare cervicale Non lascerà la testa del paziente fino ad avvenuto posizionamento su tavola spinale 2 SOCCORRITORE Insieme al 1 rimuverà il casco e posizionerà il collare cervicale Si occuperà del tamponamento delle emorragie massive Si posiziona la lato opposto del Team Leader Se necessario aiuta l autista nel prendere e portare eventuali presidi richiesti 4

5 AUTISTA Si occupa della sicurezza dello scenario e delle comunicazioni Crea collegamento trai presìdi a bordo dell ambulanza e la squadra a terra Supporta la squadra nell esecuzione delle manovre Controllo e bonifica del materiale usato sullo scenario ARRIVO SUL POSTO DELLA SQUADRA DI SOCCORSO Verificare sempre che esistano le condizioni per operare entro limiti di sicurezza Se lo scenario non è sicuro chiamare il 118 METODO DI APPROCCIO ALLA SCENA GUARDA -> pericoli evidenti e/o evolutivi ASCOLTA -> le dichiarazioni dei presenti SEGNALA -> alla C.O. (Centrale Operativa) la necessità di mezzi aggiuntivi RICORDA: VERIFICA SEMPRE CHE SUSSISTANO LE CONDIZIONI DI SICUREZZA AMBIENTALE!! LA DINAMICA DELL EVENTO SONO CONSIDERATI TRAUMI A DINAMICA MAGGIORE: 1. Caduta da altezza >5metri 2. Auto contro pedone 3. Estricazione prolungata 4. Presenza nello stesso mezzo di persone decedute 5. Deformazioni gravi della carrozzeria del veicolo 6. Automobilista, pedone, motociclista sbalzato a distanza 5

6 IL TRIAGE I termine TRIAGE definisce l identificazione delle priorità di trattamento di ogni ferito rispetto ad altri coinvolti nell evento, in modo da ottimizzare le risorse per il soccorso. Questa è un attività di pertinenza del medico, che può decidere di non trattare feriti più gravi per dedicare le scarse risorse a chi ha più chance di sopravvivere. Talvolta, in assenza di medici o paramedici sullo scenario, può essere il soccorritore a dover effettuare il triage su un numero basso di feriti per individuare le priorità di trattamento. METODOLOGIA DI APPROCCIO STANDARD AL TRAUMATIZZATO SICUREZZA AMBIENTALE VALUTAZIONE PRIMARIA PAZIENTE STABILIZZABILE VALUTAZIONE SECONDARIA IMMOBILIZZAZIONE TRASPORTO CENTRALIZZAZIONE 6

7 IL SUPPORTO VITALE AL TRAUMATIZZATO Come per il B.L.S., l S.V.T. si avvale di un algoritmo detto VALUTAZIONE PRIMARIA. Esso si compone di 5 punti identificati come A B C D E, che prevedono sempre 2 momenti: VALUTAZIONE AZIONE APPROCCIO AL TRAUMATIZZATO Riconoscimento dei rischi dello scenario Richiesta di altre competenze (VVF., Polizia di Stato, Polizia Municipale, ecc.) Messa in sicurezza dello scenario VALUTAZIONE PRIMARIA Comunicazione con la C.O. Se possibile VALUTAZIONE SECONDARIA Copertura delle ferite penetranti Immobilizzazione e riscaldamento del paziente Centralizzazione (Ospedalizzazione) LE VALUTAZIONI VENGONO EFFETTUATE DAL TEAM LEADER E SI DIVIDONO IN: Valutazione rapida Valutazione primaria Valutazione secondaria (che spetta al medico se presente) VALUTAZIONE RAPIDA A -> Coscienza, Sesso, Età apparente B -> Respiro C -> Emorragie massive, NO Polso radiale, NO Movimenti spontanei 7

8 Se A B C compromessi = paziente critico ESEGUI SUBITO ESTRICAZIONE O PRONOSUPINAZIONE NON CONVENZIONALE Eseguire A B C nell ordine Valutazione e trattamento Contattare il 118 QUINDI PASSARE ALLE SEGUENTI FASI: A -> Vie aeree e immobilizzazione del rachide B -> Valutazione del respiro e della ventilazione C -> Controllo emorragie e valutazione del circolo D -> Valutazione neurologica del paziente E -> Esposizione, immobilizzazione, protezione termica del paziente 8

9 Fase A: vie aeree VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA (chiama e tocca) SE NON COSCIENTE ALLERTA IL 118 MANTENERE POSIZIONE NEUTRA RACHIDE CERVICALE (NO iperestensione della testa, il paziente potrebbe avere lesioni alle vertebre cervicali POSIZIONARE IL COLLARE CERVICALE CONTROLLA LE VIE AEREE SOLLEVA LA MANDIBOLA (pervietà vie aeree) Fase B: verifica presenza di respiro O = OSSERVO e erogo Ossigeno ad alti flussi TIPO DEL RESPIRO: Normale, Dispnoico, Agonico L ESPANSIONE DEL TORACE: Simmetrica, Asimmetrica P = PALPO IL TORACE CONFERMO SIMMETRIA/ASIMMETRIA degli emitoraci RICERCO LESIONI EVIDENTI (Volet costali) RICERCO LA PRESENZA DI ENFISEMA SOTTOCUTANEO (quasi sempre imputabile a PNX iperteso) A = ASCOLTO LA PRESENZA DI RUMORI E CREPITII C = CONTO LA FREQUENZA RESPIRATORIA (allarme se è >25-30 atti al minuto) S = SATURIMETRO (allarme se è <a 90 in O2) 9

10 Fase C: verificare la qualità del circolo e controllo delle emorragie CONTROLLO IL POLSO RADIALE La Pressione Arteriosa (PA) deve essere >80 mmhg Se PA <80 mmhg è assente SE POSSIBILE CONTROLLARE TEMPERATURA CORPOREA CONTROLLARE SE E PRESENTE SUDORAZIONE CORPOREA CONTROLLARE EVENTUALI EMORRAGIE RILEVARE FREQUENZA CARDIACA (FC) Se FC > battiti/minuto (BPM) = ALLARME!! CONTROLLARE COLORITO DELLA CUTE Se pallido o grigio = ALLARME!! Fase D: DISABILITY, rapida valutazione neurologica Applicare metodo A.V.P.U.: ALERT -> AVEGLIO, COSCIENTE, REATTIVO, ORIENTATO VERBAL -> RISPONDE AGLI STIMOLI VERBALI PAIN -> RISPONDE AGLI STIMOLI DOLOROSI UNRESPONSIVE -> NON RISPONDE NEL CASO DI AGGRAVAMENTO CHIAMA SUBITO 118 PER INVIO UNITA DI ACLS 10

11 Fase E: EXPOSURE - ESPOSIZIONE SPOGLIA IL PAZIENTE TAGLIANDO I VESTITI ISPEZIONA E PALPA BREVEMENTE IL PAZIENTE Procedi iniziando dalla testa fino ai piedi Ricerca eventuali ferite Ricerca eventuali fratture Ricerca sintomi e segni di eventuali emorragie interne SFRUTTA IL ROLL-OVER (caricamento su asse spinale con rotazione del corpo) per ispezionare il dorso RICOPRI IL PAZIENTE (con metallina o coperte) PER EVITARE IPOTERMIA REPORT (rapporto) AL 118 DI EVENTUALI PROBLEMI RISCONTRATI NELLE FASI SI A-B-C-D-E IMMOBILIZZAZIONE I presìdi attualmente più adeguati per l immobilizzazione del traumatizzato sono: COLLARE CERVICALE (monopezzo e/o bivalva) ASSE SPINALE LUNGA SON SISTEMI DI FISSAGGIO, CHE SONO: Cunei (o mattoncini ) Lacci fermacapo Ragno CORSETTO ESTRICATORE KED MATERASSO A DEPRESSIONE (poco usato) RICOPERTURA CON COPERTA METALLINA 11

12 E ESEGUITA DAL MEDICO VIENE ESEGUITA DOPO LA VALUTAZIONE PRIMARIA VIENE EFFETTUATA SU PAZIENTE STABILIZZATO DEVE INDIVIDUARE NECESSITA DIAGNOSTICHE PRIMA DELLA DESTINAZIONE OSPEDALIERA CENTRALIZZAZIONE RIVALUTAZIONE CONTINUA DI A-B-C-D-E DURANTE IL TRASPORTO RIVALUTAZIONE ACCURATA TESTA->PIEDI VALUTAZIONE DELLA DINAMICA DEL TRAUMA ANAMNESI (patologie, farmaci, allergie) IN CASO DI PEGGIORAMENTO CONDIZIONI GENERALI CONTATTA SEMPRE IL

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