BILANCIO OLIVICOLO ANNO 2017
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1 BILANCIO OLIVICOLO ANNO 17 La redazione del Bollettino Domenico D Ascenzo, Luciano Pollastri, Fabio Pietrangeli, Antonio Di Donato I dati climatici Fernando Antenucci, Bruno Di Lena, Domenico Giuliani Il monitoraggio sul territorio Areale Colline Pescaresi: Fabio Pietrangeli, Antonio Di Donato Areale Colline Teatine: Pantaleone Di Sipio, Luciano Santoferrara Areale Frentano-Sangro: Andrea De Laurentiis, Spadolino Travaglini Areale Vastese: Lodovico D Ercole, Gennaro Torelli Areale Peligno: Antonio Ricci Areale Teramano interno: Giuseppe Lucque Areale Fucino Gianni Ranalli Si ringraziano Eurortofrutticola del Trigno, Agritec centro di saggio, Covalpa, Cantina Tollo, Cantina Ripa Teatina, Cantine Villese, Abruzzo Oleum, Capo olio vestino, Associazione Rustica e Gentile -, Istituto Agrario A. Serpieri Pratola Peligna e tutti gli altri operatori che collaborano volontariamente nel monitoraggio.
2 1/1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/7 1 2 L annata 17 si è caratterizzata per la scarsa pressione della mosca delle olive (Bactrocera Oleae Gmelin) a causa dell andamento meteorologico sfavorevole al suo sviluppo. Nella generalità dei casi non sono stati consigliati interventi fitosanitari in quanto l analisi dei campioni di drupe non ha evidenziato la presenza di punture fertili nell arco temporale luglio settembre. Diversi studi hanno evidenziato che gli inverni rigidi determinano una significativa mortalità degli adulti e delle pupe e, di conseguenza una riduzione sensibile delle popolazioni primaverili del dittero. Le infestazioni sono ostacolate, altresì, da condizioni siccitose e alte temperature durante la stagione estiva. La presenza di acqua dovuta a precipitazioni regolari e abbondanti, oltre ad assicurare le esigenze dell insetto, determina una maggiore suscettibilità delle drupe agli attacchi in quanto le stesse acquistano maggiore turgidità. Il mese di gennaio, come risulta dall esame degli andamenti termo-pluviometrici di alcune stazioni della rete di monitoraggio climatico del Car di Scerni, è stato particolarmente rigido con temperature minime che sono scese per diversi giorni sotto. Nei mesi di luglio e agosto le temperature massime hanno quasi sempre superato i 3 con punte di e oltre. Spicca la stazione di Alanno dove per 3 giorni la temperatura massima ha superato i 3. Le precipitazioni sono state generalmente di limitata entità fatta eccezione per quelle significative della seconda decade di luglio, associate in diversi casi a grandine, e della prima decade di settembre. (Figg. 1-9) Fig. 1 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Scerni (Ch)
3 1/1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ /1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ Fig. 2 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Vasto (Ch) Fig. 3 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Tollo (Ch)
4 1/1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ /1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ Fig. 4 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Fossacesia (Ch) Fig. Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Orsogna (Ch)
5 1/1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ /1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ Fig. 6 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Villamagna (Ch) Fig. 7 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Alanno (Pe)
6 1/1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ /1 1/2 / /6 /6 3/6 1/7 /7 3/ Fig. 8 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Colonnella (Te) Fig. 9 Andamento termo-pluviometrico giornaliero (gennaio settembre 17) della stazione di Sulmona (Aq) Non ha destato preoccupazione nemmeno la tignola delle olive (Prays Oleae Bern.) in quanto le uova sono state devitalizzate dalle alte temperature del mese di luglio.
7 Ripresa vegetativa: inizi aprile LE FASI FENOLOGICHE DI RIFERIMENTO (posizionamento medio) Mignolatura: seconda settimana di maggio Fioritura: quarta settimana di maggio prima settimana di giugno Allegagione: prima decade giugno Indurimento nòcciolo: metà luglio Ingrossamento frutti: da fine luglio a settembre Invaiatura: varietà Leccino e simili prima settimana di settembre varietà Dritta e simili seconda-terza settimana di settembre Maturazione: la raccolta, nel caso di varietà precoci, tra cui il leccino, è iniziata a inizio ottobre e si è protratta, con le varietà più tardive, tra cui la Gentile di Chieti, fino ad oggi, fine novembre, favorita da molte giornate soleggiate. Sintesi del processo vegeto-produttivo Come è stato ampiamente osservato, il 17 si connota come un annata a due facce dal punto di vista climatico: si è partiti con una dotazione idrica ottimale e le piogge sono state abbondanti anche nel mese di maggio. Da giugno, invece, la siccità è stata molto forte, molto più accentuata della media degli ultimi anni, interrotta solo da qualche pioggia, a carattere temporalesco e in qualche caso grandinigeno, a fine luglio- inizi di agosto. A inizio settembre, quando le piante in generale e le drupe in particolare manifestavano qualche cenno di cedimento fisiologico, si sono verificate delle buone precipitazioni che hanno permesso alle piante di olive di arrivare alla raccolta in uno stato vegeto-produttivo buono con riduzioni di produzione contenute a livelli minimi. I dati su base provinciale dicono che in termini produttivi si è rimasti al di sotto della media in provincia di Pescara e de L Aquila, mentre nelle altre due province il calo è stato minimo o addirittura nullo, e non sono mancati i casi di produzioni al di sopra delle medie annuali.
8 LE PRINCIPALI FITOPATIE DELL OLIVETO La stagione fitosanitaria dell olivo è stata molto tranquilla, soprattutto se si ripensa agli attacchi della mosca olearia del 16. Di seguito parliamo delle varie patologie, soprattutto di quelle più importanti, l Occhio di pavone tra le crittogame, la Tignola e la Mosca olearia tra gli insetti. Gli agricoltori quest anno si sono mostrati particolarmente attenti e sensibili nel seguire l andamento fitosanitario degli oliveti, seguendo con particolare attenzione i consigli del Bollettino. OCCHIO DI PAVONE (Spilocea oleagina) L occhio di pavone è una patologia molto pericolosa per l olivo, ed è assolutamente da non sottovalutare specie per alcune varietà sensibili, tra cui la Dritta, e in alcuni areali, dove si registrano climi umidi. Il monitoraggio è, come sempre, essenziale; una buona pratica sarebbe quella di immergere le foglie in una soluzione di idrossido di sodio al 1%, ma, meglio ancora è avere sempre un occhio attento sull oliveto e cogliere il prima possibile la comparsa del fungo che comunque ha un decorso via via crescente. Il decorso stagionale dell Occhio di pavone L'andamento epidemico dell occhio di pavone era molto preoccupante ad inizio stagione, per una infestazione che era molto diffusa già nell anno precedente e che trovava nel clima primaverile umido un prezioso alleato. Durante l estate la scarsità di pioggia ha limitato la diffusione della malattia per cui, rispetto a quelle che erano le premesse, si sono manifestati minori danni, che consistono prevalentemente nella caduta delle foglie. Al momento del bilancio consuntivo, rileviamo che il danno dell Occhio di pavone è al momento abbastanza contenuto. Le strategie di difesa Nei bollettini fitosanitari abbiamo sollecitato gli agricoltori ad adottare uno schema di difesa basato essenzialmente su interventi primaverili, dopo la potatura, e interventi autunnali in post raccolta. Questi sono gli interventi fondamentali per contrastare questo fungo, da effettuarsi soprattutto se nell annata precedente, quindi nella fase vegetativa, si è riscontrata una presenza diffusa. Molti olivicoltori si accorgono della malattia alla comparsa della caratteristica occhiatura sulle foglie da cui deriva il nome comune del patogeno e pensano di poter intervenire. In quel momento però è già tardi in quanto i principi attivi che impieghiamo nella difesa di questo patogeno non riescono a penetrare dentro la foglia e a debellarlo.
9 I prodotti impiegati di cui abbiamo sollecitato l impiego sono fondamentalmente il rame, che determina una caduta delle foglie infette ed è quindi maggiormente consigliato in autunno, la dodina o trifloxystrobin+tebuconazolo maggiormente efficaci per i trattamenti primaverili. TIGNOLA (Prays oleae) Il decorso stagionale della tignola Questo lepidottero si rende pericoloso dal momento della allegagione al momento in cui il nòcciolo indurisce. Il danno che la tignola comporta è di tipo quantitativo perché le olive infestate cadono a terra. L insetto viene monitorato, dai tecnici regionali e da quelli delle Organizzazioni olivicole, con l applicazione negli oliveti di trappole a ferormone ma, soprattutto, attraverso il campionamento delle drupe che vengono raccolte con il peduncolo. Anche quest anno, a partire dalla prima settimana di giugno, le catture rilevate nelle trappole sono state numerose (-3 settimanali). Il monitoraggio delle olive ha dimostrato che non c è stato alcun bisogno di intervenire in quanto l infestazione rilevata è stata inferiore alla soglia di danno. A consuntivo, sulle drupe alla raccolta, si è avuta la conferma che era del tutto inutile intervenire in quanto non sono state rilevate, in maniera significativa, drupe cadute con il classico foro di uscita della tignola. Le strategie di difesa Il monitoraggio delle trappole e, soprattutto, il campionamento delle olive da parte dei tecnici regionali e di quelli delle Organizzazioni Professionali olivicole, ha consentito di escludere la presenza di infestazione delle olive e di conseguenza non sono stati consigliati interventi con prodotti fitosanitari. MOSCA DELLE OLIVE (Bactrocera oleae) Il decorso stagionale della mosca Le strategie di difesa Le infestazioni record dell annata 14 e del 16, hanno di sicuro accentuato la soglia di attenzione verso un insetto che già si riteneva molto dannoso per l olivo. Il danno da mosca in queste due annate è stato di gran lunga superiore a quelle che si ricordano a memoria d uomo, o meglio, a memoria dei tecnici ed operatori che attualmente operano in questo settore. Nell anno 17 invece la mosca non ha procurato, in nessun areale regionale, alcun danno. Il monitoraggio delle trappole e, soprattutto, il campionamento delle olive, da parte dei tecnici regionali e di quelli delle Organizzazioni Professionali olivicole, ha consentito di escludere la presenza di infestazione delle olive e di conseguenza non sono stati consigliati interventi con
10 prodotti fitosanitari. L insetto viene monitorato, dai tecnici regionali e da quelli delle Organizzazioni olivicole, con l applicazione negli oliveti di trappole a ferormone ma, soprattutto, attraverso il campionamento delle drupe che vengono raccolte in ragione di 1 per ettaro ed esaminate al binoculare. ALTRE AVVERSITA DELL OLIVO Cocciniglia (Saissetia oleae) La migrazione delle neanidi, che è il miglior momento per intervenire, è stato segnalato nell ultima decade di giugno. Il miglior trattamento è quello di potare ed arieggiare la chioma per evitare la fumaggine che è la conseguenza della presenza di cocciniglia. Tra i principi attivi consigliati il l olio minerale bianco. Margaronia,(Palpita unionalis) I danni manifestati da questo insetto con rosura dei giovani germogli dell olivo, rientrano nella normalità dei casi, segnalati annualmente.il monitoraggio ha denotato una presenza della margaronia a fine luglio-inizi agosto. Si è consigliato di intervenire su giovani piante con Bacillus thuringiensis. Ilesino Hylesinus e fleotribo L ilesino e il fleotribo procurano dei danni ai rami di olivo, danneggiando il primo i rami giovani e il secondo, penetrando nel legno, anche i rami più vecchi. Abbiamo consigliato di mantenere la ramaglia di potatura in campo, dove avviene l ovideposizione, e bruciarla nelle prime settimane di maggio per distruggere uova e larve. Moscerino suggiscorza Quest anno si sono osservati su fusti e rametti, di piante giovani, ma anche di piante con più anni, danni più consistenti dovuti a questo dittero, che si manifestano come screpolature della corteccia più o meno lievi fino ad arrivare al disseccamento. La lotta è più di tipo preventivo, tendente a risanare le ferite provocate da agenti atmosferici, quali le grandinate in particolare, o di tipo agronomico, con l asportazione delle parti rovinate.
11 LA MATURAZIONE DELLE PRINCIPALI VARIETA ABRUZZESI - SINTESI DEL PROCESSO DI MATURAZIONE - Il processo di maturazione, inteso come l insieme dell evoluzione delle componenti chimico organolettiche e degli aspetti di colore dell epicarpo (buccia) e di consistenza della polpa, può essere valutato, nel caso dell annata olivicola 17, leggermente anticipato (ca. una settimana) rispetto alla norma. In particolare, a fronte di un avvio dei processi di maturazione particolarmente sfavorevoli ( luglio ed agosto siccitosi e medie termiche elevate) ha fatto riscontro un mese di settembre caratterizzato da alcuni eventi piovosi di particolare intensità. Di conseguenza le olive hanno tratto beneficio da questo recupero di umidità che ha permesso un aumento della turgescenza e favorito i processi enzimatici preposti alla maturazione. Inoltre, il ripristino delle condizioni ottimali di umidità della polpa ha anche favorevolmente consentito un riavvio dei processi di inoliazione che hanno certamente favorito l accumulo di olio e quindi, come si è riscontrato diffusamente, una buona resa in frantoio. con rese che in molti casi si sono attestate al di sopra del %. Sia per quanto riguarda le varietà a maturazione contemporanea (Leccino, Castiglionese, ecc.) che per quelle a maturazione scalare (Dritta, Gentile di Chieti, ecc.) l andamento non ha mostrato differenze sostanziali mantenendo di fatto un leggero anticipo delle fasi. Le principali varietà hanno però manifestato una diversa risposta produttiva. Infatti la Dritta ha di fatto deluso nella sua performance produttiva mentre si è avuto un exploit produttivo sulle varietà locali Gentile di Chieti, Castiglionese, Tortiglione ecc. Il leccino ha mantenuto la sua affidabilità produttiva. Bassa e a macchia di leopardo la produzione riscontrata nell aquilano.
12 LA QUALITA DELL OLIO Con il Bollettino, come al solito, si sono date informazioni sulle corrette modalità per ottenere un buon olio, dalla fase di raccolta, al trasporto, alle tecniche di frantoio e alla conservazione. Per quanto riguarda le caratteristiche degli oli prodotti è da sottolineare che le drupe integre hanno favorito in generale una qualità ottimale. Rispetto ai parametri qualitativi si osserva quanto segue: Acidità : rappresenta l indice più comune di prima valutazione di un olio ed è espressa in percentuale di acido oleico libero. Strettamente collegata alla sanità delle olive normalmente in produzioni di buona qualità si attesta in Abruzzo mediamente tra lo,1-,3%. Perossidi: rappresenta l indice del potenziale ossidativo, in genere compreso negli oli di buona qualità abruzzesi tra 4 e 7, ben al di sotto del valore max. limite per l extravergine pari a. Contenuto sostanze fenoliche: l andamento della maturazione ha permesso un buon arricchimento degli olii di composti fenolici. Di conseguenza anche l apprezzamento organolettico, caratterizzato soprattutto dal fruttato, dall amaro e dal piccante, nel complesso soddisfacente anche se la produzione olearia abruzzese 17 mostra a fronte di un rispetto dei parametri di qualità chimica una minore intensità del fruttato. Molti gli oli di elevata qualità, risultato della cura e professionalità dell olivicoltore attento e presente. La produzione è in calo di circa il 3% rispetto al riferimento per la scarsa produzione raccolta nel pescarese (-/%) e nell aquilano (- /6%) alla quale ha fatto riscontro l aumento produttivo del Teramano ( + 3%) e della provincia di Chieti ( + %). Il prezzo delle olive si è attestato intorno ai 7 euro/q,le mentre l olio mediamente viene venduto intorno ai 9 euro/litro.
13 CONCLUSIONI Fare un bilancio a consuntivo di una annata come quella appena trascorsa, ma di tutte in generale, serve non tanto per raccontare quello che è successo, ma bensì per fare tesoro delle esperienze maturate e metterle a frutto nel futuro. Alla luce di quanto evidenziato sopra, perciò, dobbiamo ancora una volta rimarcare l importanza di seguire le buone norme della difesa integrata e biologica che di seguito sintetizziamo: 1. LETTURA E VALUTAZIONE DELL ANDAMENTO CLIMATICO E DELLE PREVISIONI METEOROLOGICHE 2. OSSERVAZIONE DELLO STATO FENOLOGICO 3. UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI MONITORAGGIO DEI PRINCIPALI INSETTI 4. MONITORAGGIO VISIVO DEI SINTOMI CAUSATI DA CRITTOGAME E INSETTI SULLE PIANTE E, IN PARTICOLARE, SUI FRUTTI. ATTUAZIONE DI BUONE NORME DI PRATICA AGRONOMICA 6. IMPIEGO CORRETTO DEI PRODOTTI FITOSANITARI, UTILIZZANDOLI NELLE DOSI E NELLE FORME DOVUTE, ALTERNANDO I PRINCIPI ATTIVI SECONDO CORRETTE STRATEGIE ANTIRESISTENZA, SCEGLIENDO, TRA QUELLI A DISPOSIZIONE I MIGLIORI IN TERMINI DI IMPATTO AMBIENTALE E DI PERICOLOSITA PER L UTILIZZATORE E IL CONSUMATORE Il mettere in campo i tecnici per monitorare in campo e elaborare il Bollettino di difesa integrata settimanale, ha permesso quest anno di non fare nessun trattamento sulla Tignola e sulla Mosca e di intervenire sulle altre patologie, quando richiesto, in maniera tempestiva ed efficace.
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