Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (Disturbi dello spettro dell autismo) Cap 4 del libro Disabilità Intellettive
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1 Università degli Studi di Padova Corso Magistrale di Psicologia dello sviluppo e dell educazione Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (Disturbi dello spettro dell autismo) Cap 4 del libro Disabilità Intellettive Corso Disabilità cognitive Prof. Renzo Vianello Anno Accademico A cura di: Valentina Baccega Greta Baldina 1/30
2 DSM-IV-TR Disturbi pervasivi dello sviluppo DSM-5 Disturbi dello spettro dell autismo Criteri: A.Compromissioni qualitative nell interazione sociale B.Compromissioni qualitative nella comunicazione C.Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati Criteri: A.Deficit persistenti nella comunicazione e nell interazione sociale B.Pattern di comportamenti, interessi o attività ripetitivi e ristretti Esordio prima dei 3 anni di età C. I sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello sviluppo 2/30
3 A. Deficit persistenti nella comunicazione e nell interazione sociale: - Deficit nella reciprocità socio-emotiva: approcci sociali atipici, fallimenti nella conversazione, riduzione di interesse, mancanza di iniziativa nell interazione sociale - Deficit nella comunicazione non-verbale: anomalie nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, assenza di espressioni facciali e comunicazione non-verbale - Deficit nell instaurare, mantenere e comprendere relazioni sociali: difficoltà di modulare il comportamento nei vari contesti, difficoltà nel gioco immaginativo, nell instaurare amicizia, carenza di interesse verso le altre persone B. Pattern di comportamenti, interessi o attività ripetitivi e ristretti (Soddisfatti almeno due criteri): - Linguaggio, uso di oggetti, movimenti stereotipati o ripetitivi - Resistenza al cambiamento, eccessiva aderenza alla routine, pattern rituali di comportamenti verbali o non verbali - Interessi altamente ristretti e fissi - Iper- o ipo-sensibilità per input sensoriali: indifferenza al dolore/temperatura, risposte evitanti o eccessive a suoni, eccessivo interesse a luci o oggetti in movimento 3/30
4 Nel DSM-5 ai tre criteri precedenti se ne aggiungono altri due: D.I sintomi causano una compromissione clinicamente significativa del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti E.I sintomi non sono meglio spiegati da disabilità intellettiva o da ritardo globale dello sviluppo 4/30
5 Per ogni valutazione diagnostica si devono specificare i livelli di gravità dei sintomi: -Con o senza compromissione intellettiva associata -Con o senza compromissione del linguaggio associata -Associato ad una condizione medica o genetica nota o a un fattore ambientale -Associato ad un altro disturbo del neurosviluppo, mentale o comportamentale -Con catatonia (sintomi schizofrenici) Chi presenta marcati deficit della comunicazione sociale, ma non manifesta comportamenti tali da soddisfare i criteri per il disturbo dello spettro dell autismo, deve essere valutato per il Disturbo della Comunicazione Sociale (pragmatica) e non per la diagnosi di Disturbo dello spettro dell autismo. 5/30
6 La gravità del disturbo dello spettro dell autismo dipende dal livello di supporto richiesto nei seguenti ambiti psicopatologici: -comunicazione sociale -comportamenti ristretti, ripetitivi. SEVERITÀ COMUNICAZIONE SOCIALE COMPORTAMENTI RIPETITIVI E RISTRETTI LIVELLO 3 : richiesta di supporto molto significativo Poche parole comprensibili, scarsa iniziativa nell avviare interazioni sociali, scarsa rispondenza alle aperture sociali altrui. Estrema resistenza al cambiamento, comportamenti ripetitivi e ristretti, forte disagio al cambiamento. LIVELLO 2 : richiesta di supporto significativo Linguaggio limitato a frasi povere, difficoltà di integrazione con gli altri anche se con supporto. Molto evidenti, frequenti, interferenti negativamente con la vita quotidiana. LIVELLO 1 : richiesta di supporto Ridotto interesse per le interazioni sociali, linguaggio con frasi complete, ricerca di comunicazione con gli altri, ma insuccessi nelle conversazione e nel farsi degli amici. Comportamenti rigidi, difficoltà ad abbandonare una attività per iniziarne un altra, scarse capacità organizzative e di pianificazione. 6/30
7 Nel DSM-IV è presente un Approccio categoriale, che vede l autismo come una categoria diagnostica con caratteristiche cliniche definite: -Disturbo autistico -Disturbo disintegrativo dell infanzia -Disturbo di Asperger -Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato -Sindrome di Rett (nel DSM-5 è stata inserita tra i disturbi neurologici) Il DSM-5, invece, adotta un Approccio dimensionale: spettro autistico in continuum dimensionale. WgrPJAhVBWxQKHR7gCiQQ_AUIBygB&biw=1280&bih=631 7/30
8 DISTURBO AUTISTICO Caratteristiche Diagnostiche - Complicazioni mediche - Ritardo nello sviluppo motorio - Ritardo nello sviluppo dell'attività e dell'intelligenza senso-motoria - Ritardo nell'uso del pensiero simbolico, ritardo della comunicazione non verbale e del linguaggio verbale - Discrepanza tra lo sviluppo dell'intelligenza e lo sviluppo comunicativo, linguistico e sociale - Grave compromissione dell'interazione sociale (sorriso al volto umano, sguardo diretto, interazione vis a vis, attaccamento ad un adulto). Profilo di sviluppo qualitativamente diverso rispetto allo sviluppo normale 8/30
9 Manifestazioni e disturbi associati Linguaggio verbale carente, frasi stereotipate e ripetizioni non adeguate al contesto. Carente interesse al gioco simbolico Movimenti corporei stereotipati Limitatezza di interessi ed eccesso di impegni in alcuni di essi Desiderio di non modificare le abitudini Ritardo mentale (moderato o grave)/ disabilità intellettiva Discrepanza fra prove verbali e di performance Comportamenti autolesivi, aggressivi e di iperattività Disturbi epilettici nel 25% dei casi Prevalenza La Prevalenza media è di 5 casi su DSM-5 1% della popolazione presenta un disturbo dello spettro dell autismo (20 volte di più rispetto al DSM-IV-TR: non più 5:10000, ma 100:10000). AUMENTO CHE POTREBBE DIPENDERE DA : -Ampliamento dei criteri diagnostici per comprendere anche casi sotto soglia (borderline o limiti) -Maggiore attenzione alla patologia -Differenze metodologiche alle ricerche -Effettivo aumento della frequenza del disturbo dello spettro dell autismo 9/30
10 Familiarità e basi genetiche Sulla base della concordanza fra gemelli si stima un influenza degli aspetti ereditari fra il 37-90%. Questo supporta l ipotesi di una causa genetica del disturbo autistico, anche se attualmente non vi sono dati specifici sicuri. DSM-5: solo il 15% dei casi di disturbo dello spettro autistico sembrano associati ad una nota mutazione genetica; per il resto dei casi il rischio sembra associato ad una trasmissione poligenica. Fattori di rischio specifici possono contribuire al rischio di sviluppare un disturbo dello spettro dell autismo: Età avanzata dei genitori, basso peso alla nascita, esposizione del feto a valproato. Diagnosi differenziale Nel DSM-5: -Sindrome di Rett -Mutismo selettivo -Disturbi del linguaggio e disturbo della comunicazione sociale (pragmatica) -Disabilità intellettiva senza disturbo dello spettro dell autismo -Disturbo da movimento stereotipato -Disturbo da deficit di attenzione/iperattività -Schizofrenia 10/30
11 DISTURBO DISINTEGRATIVO DELL INFANZIA Grave regressione in varie aree del funzionamento dopo almeno due anni di sviluppo normale. La regressione riguarda sia lo sviluppo intellettivo, sia le aree della socializzazione e della comunicazione. Interessi, comportamenti e attività, con il passare del tempo, diventano ristretti e stereotipati. Associato a ritardo mentale grave, rischio epilessia. Più comune nei maschi. Il decorso è continuo; difficilmente i soggetti raggiungono autonomia in età adulta. ahukewjfnbfl_rljahwmwrqkhycraxeq_auibigb#imgrc=_594ytwyicsa6m%3a 11/30
12 DISTURBO DI ASPERGER Il ritardo mentale oscilla dal ritardo lieve a intelligenza normale non vi è grave ritardo nello sviluppo del linguaggio, le prestazioni comunicative sono inferiori a quelle fonologiche, semantiche, morfologiche e sintattiche. Durante i primi anni di vita il bambino è poco interessato ai rapporti di amicizia ma con il passare del tempo può cominciare a capirne l'importanza motivazione sociale povera ma non assente. Non vi è ritardo mentale, possono essere presenti lievi difficoltà motorie, sono frequenti difficoltà di attenzione/iperattività. Più comune nei maschi. Decorso continuo e duraturo per tutta la vita Buone condizioni ambientali favoriscono una normale attività lavorativa e autosufficienza personale Rischio maggiore se in famiglia ci sono altre persone con disturbo pervasivo dello sviluppo. 12/30 h&sa=x&sqi=2&ved=0ahukewjfnbfl_rljahwmwrqkhycraxeq_auibigb#tbm=isch&q=disturbo+di+asperger&imgrc=ufw
13 DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO Si utilizza questa classificazione nei casi in cui sono presenti le caratteristiche dei disturbi pervasivi dello sviluppo, ma non sono soddisfatti i criteri che permettono di diagnosticare uno dei tre disturbi presentati precedentemente. 13/30 ms&tbm=isch&sa=x&ved=0ahukewiunecxglpjahxbuxqkhqtgdhsq_auicsge#imgrc=kcqmkhbipby8qm%3a
14 PROFILO COGNITIVO Diverse teorie: - TEORIA DELLA MENTE - FUNZIONI ESECUTIVE - COERENZA CENTRALE Aree maggiormente danneggiate nell Autismo 14/30
15 Due tipi di contributi: 1.Ricerche che vanno a definire aree di funzionamento cognitivo più danneggiate, sulla base di esperimenti mirati 2. Risultati di alcune ricerche alle scale Wechsler 15/30
16 TEORIA DELLA MENTE La teoria della mente è la capacità del soggetto di attribuire stati mentali a sé e ad altri e di predire il comportamento proprio e altrui sulla base di tali stati. I BAMBINI CON AUTISMO hanno meno capacità di concepire che le altre persone possono avere conoscenze, desideri e credenze diverse dalle proprie. 16/30
17 Sally and Ann Task Questo compito è detto anche della Falsa Credenza in quanto il bambino deve tenere conto dell opinione di Sally se vuole predirne il comportamento. Domanda Test: Dove andrà a cercare la pallina Sally? I 4 anni sono l età in cui è previsto il pieno sviluppo della Teoria della Mente. Solo il 20% dei soggetti autistici con età mentale equivalente ai 4-5 anni riesce a risolvere il compito. 6bJAhWGCywKHQgIATUQ_AUIBigB#imgrc=lzBq33CTifkFhM%3A 17/30
18 La mancanza di una Teoria della mente evidenzierebbe quindi un deficit nella meta-rappresentazione che pone le basi nel gioco simbolico (dai mesi), fondamentale per l attribuzione di stati mentali ad altre persone. Il bambino per mettere in atto il gioco simbolico deve possedere una rappresentazione primaria dell oggetto che dissocia dall ambiente reale creando così una meta-rappresentazione ( faccio finta che l astuccio sia un telefono ). I bambini con autismo sono poco capaci di intraprendere giochi di finzione e mostrano difficoltà nel capire, influenzare o prevedere il comportamento di altre persone. 18/30
19 FUNZIONI ESECUTIVE Insieme di processi cognitivi che permettono di pianificare, iniziare e portare a termine comportamenti diretti ad uno scopo, attraverso un insieme di azioni coordinate e strategiche. Comprendono: Controllo degli impulsi Inibizione di risposte non adeguate Pianificazione Ricerca sistematica Ragionamenti flessibili Difficoltà nel controllo e nel monitoraggio delle proprie azioni. Il modello delle funzioni esecutive sembra spiegare la presenza di comportamenti stereotipati e interessi ristretti. 19/30
20 COERENZA CENTRALE I Bambini con autismo hanno difficoltà ad elaborare le informazioni in modo globale, ma hanno la tendenza ad analizzare i singoli dettagli, senza accedere a significati di più alto livello. Presentano: -Elaborazione frammentata dell esperienza -Concentrazione esasperata sui dettagli -Scarsa capacità nel tener conto informazioni contestuali -Impossibilità di cogliere il significato di uno stimolo nel suo complesso La coerenza centrale spiega inoltre: -Scarsa abilità nella pragmatica del linguaggio: ciò può esser determinato dalla loro scarsa capacità di inserire le informazioni linguistiche (significato di una frase) all interno di un contesto -Presenza di comportamenti stereotipati e ossessivi: giustificati dalla perdita di vista dell obbiettivo collegato ad una determinata attività. 20/30
21 Contributo delle Scale Wechsler Lincoln, Allen e Kilman (1995) hanno analizzato il risultato di 12 ricerche sulle prestazioni alle Scale Wechsler di persone con disturbo dello spettro dell autismo (183 partecipanti, età media compresa tra 7 e 27 anni) con QI superiore a 70, dalle quali è emerso: - i QI performance > QI verbali. In 7 ricerche su 12 risultano superiori a quelli verbali di almeno 10 punti (questo conferma che le prestazioni verbali sono un punto di debolezza). 21/30
22 Una testimonianza: TEMPLE GRANDIN Secondo Temple Grandin esistono diversi tipi di Autismo, collocabili su di un continuum: BASSO FUNZIONAMENTO e ALTO FUNZIONAMENTO INDIVIDUI A BASSO FUNZIONAMENTO: oritardo mentale dovuto a problemi di elaborazione sensoriale oconfusione di rumori ed iperattivazione; oipersensibilità percettiva Confusione di stimoli visivi, uditivi e tattili. oregressione nel funzionamento dopo i mesi. INDIVIDUI AD ALTO FUNZIONAMENTO: oconcretezza e rigidità di pensiero (carenza di senso comune, difficoltà di generalizzazione) omemoria basata su immagini (pensiero visivo). 22/30 ahukewiunecxglpjahxbuxqkhqtgdhsq_auicsge#tbm=isch&q=temple+grandin&imgrc=k7sp-ilwkowa2m%3a
23 EDUCAZIONE E TRATTAMENTO Molteplici sono gli approcci abilitativi ed educativi. Il più famoso è il metodo TEACCH: punta al potenziamento delle abilità sociocomunicative dei genitori e delle persone che interagiscono con il bambino autistico per rendere più adeguata la relazione. L obiettivo è la strutturazione dell ambiente e la collaborazione tra genitori, operatori e insegnanti, al fine di favorire l adattamento del bambino alle situazioni di vita quotidiana. 23/30
24 Parola chiave è STRUTTURARE! TEMPO significa nello specifico rispondere ai bisogni del bambino autistico di prevedibilità e ripetizione Quanto? Per quanto tempo? SPAZIO significa identificare chiaramente dove si svolgono le varie attività della giornata Dove? COMPITO significa rispondere in modo chiaro e concreto al quesito: Che cosa? Task Analysis: Tecnica che prevede l analisi e la scomposizione di un compito troppo complesso in parti più semplici, in modo da favorire l apprendimento. gb#imgrc=6_prwzxpqym95m%3a 24/30
25 TEMPO 25/30
26 26/30
27 eshare.net/mari agrazia/introduzi one-ai-supportivisivi-neidisturbipervasivi-dellosviluppo-di-lferretti 27/30
28 Indicazioni per il trattamento 1. Necessità di conoscere lo sviluppo tipico e lo sviluppo di soggetti con disabilità intellettiva per capire lo sviluppo di coloro che hanno un disturbo dello spettro dell autismo 2. Responsabilità di un operatore che definisca e monitori il programma personalizzato coinvolgendo operatori, insegnanti e familiari 3. Ambiente strutturato e familiare per eliminare fonti di distrazione 4. Competenza nella comunicazione aumentativa e alternativa 5. Strutturazione delle attività della vita quotidiana 6. Esperienza, competenza e sensibilità per dare significato ai comportamenti ritenuti assurdi e non collegati al contesto 7. Evitare il bombardamento sensoriale 8. Considerare che il linguaggio verbale può essere impegnativo da comprendere 9. Tenere in considerazione emozioni e sentimenti dell individuo con autismo 10. Importanza del counselling alle famiglie mirato e continuo 28/30
29 BIBLIOGRAFIA Vianello, R. (2008), Disabilità intellettive, Bergamo: Edizioni Junior Vianello, R., & Mammarella, C. (2015), Psicologia delle Disabilità, Edizioni Junior American Psychiatric Association (2014), DSM- 5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina 29/30
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