Psicologia Sociale e della Comunicazione. Social Cognition. Cognizione di Sé Prima Impressione Attribuzioni Causali

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1 Psicologia Sociale e della Comunicazione Social Cognition Cognizione di Sé Prima Impressione Attribuzioni Causali mauro.sarrica@uniroma1.it 1

2 Il Sé Non è solo riconoscere di avere un corpo Video Rouge test

3 Twenty Statements Test Il metodo di codifica più comune identifica quattro categorie di base della percezione di sé, ciascuna rappresenta diversi livelli di astrazione (Cousins, 1989). A. Physical. Attributi fisici e osservabili che non richiedono l interazione, come i dati della carta di identità (es. età, genere) B. Social. Riferimento al ruolo sociale, istituzionale, appartenenza e altri status definiti socialmente (es. "studente") C. Attributive. Attore situation-free caratterizzato da stili personali di azione, sentimento e pensiero (es. amichevole," "sveglio") D. Global. Definizioni ampie che trascendono il ruolo social e l interazione e che non danno informazioni sulle caratteristiche individuali (es. "essere umano" "essere vivente"). Es. Leone, Siag, Sarrica, 2014: I am Palestinian, I am a refugee, I am Arab, I am a young person, I am Muslim.

4 Prospettiva Cognitivista Sé: insieme di conoscenze che riguardano noi stessi Schema di Sé: generalizzazioni cognitive circa il sé, derivate dall esperienza passata, che organizzano e guidano il processamento dell informazione relativa al sé contenuta nelle esperienze sociali individuali (Markus, 1977, p.64)

5 Modello 'solido' Sé: struttura organizzata in maniera stabile con possibilità plastiche in situazioni differenti e lungo il tempo Sé

6 Sé posizione centrale Maggiore accessibilità: gli schemi di sé sono molto utilizzati e rimangono perciò altamente salienti ed accessibili. Organizzazione intorno a stati interni: gli schemi di sé sono strutturati includendo informazioni non osservabili Maggior intensità emotiva: il grado di intensità affettiva è maggiore per le informazioni legate al sé rispetto agli altri Sé Altri vicini: caratteristiche schematiche simili

7 Rappresentare sé a se stessi Self-serving bias: tutte quelle distorsioni cognitive finalizzate a preservare una concezione positiva di sé. Ricerca di autostima, efficacia, continuità, distintività: per lo sviluppo di una identità è necessaria la percezione di stabilità sia in situazioni differenti che lungo il tempo. È fondamentale, inoltre la percezione di unicità rispetto agli altri. Minacce all'identità

8 Molti Sé Working self: non tutte le informazioni riferite al sé sono contemporaneamente accessibili. L interazione con la situazione (informazioni provenienti dall ambiente sociale) attiva alcuni elementi. Sé reale, Sé ideale, Sé normativo (Higgins): non solo conoscenza di come siamo, ma anche di come vorremmo essere e come dovremmo essere. Discrepanza tra diversi sé porta a forme diverse di reazione emotiva: riduzione del tono dell umore, distress. Molti gruppi Molti altro generalizzato

9 Psicologia Cross-culturale Non basta catalogare le somiglianze e le differenze esistenti, poiché queste non sono che il punto di partenza per l indagine. È più importante dimostrare come le variazioni culturali sono dei fatti che hanno una direzione. Studiare le differenze culturali in termini di cambiamento e direzione è superare immediatamente la posizione del relativismo. (Asch, 1952, p.414 ed. it.).

10 Psicologia Cross-culturale La cross-cultural psychology, è definita come: lo studio scientifico del comportamento umano e della sua trasmissione, prendendo in considerazione i modi in cui i comportamenti sono definiti e influenzati dalle forze culturali (Segall et al., 1990). E il suo scopo è: determinare i limiti entro cui le teorie generali di psicologia restano valide e i tipi di cambiamento di cui queste teorie hanno bisogno per renderle universali (Triandis et al., 1973). the west toward the rest

11 Sé e cultura Hazel Rose Markus e Shinobu Kitayama (1991) due modalità fondamentali di costruire il sé in relazione all ambiente circostante: per il sé interdipendente gli altri sono inclusi all interno delle barriere del sé poiché le relazioni con gli altri in contesti specifici sono caratteristiche che definiscono il sé. [ ] Le caratteristiche attraverso cui si definisce il sé indipendente sono attributi, abilità, tratti, desideri e motivi che possono essere stati prodotti sociali ma che sono divenuti proprietà dell individuo (Markus e Kitayama, 1991, p. 246)

12 Sé e cultura Caratteristiche Sé Indipendente Sé Interdipendente Definizione Separato dal contesto sociale Connesso col contesto sociale Struttura Unitaria, stabile, definita Flessibile, variabile Caratteristiche importanti Compiti Ruolo degli Altri Basi dell autostima Interne, private (abilità, pensieri, sentimenti) Essere unici Esprimersi Autorealizzarsi Promuovere i propri interessi Essere diretti di quello che pensi Self-evaluation: gli altri sono importanti per il confronto sociale, valutazione riflessa Abilità nell esprimere il sé, validazione degli attributi interni Esterne, pubbliche (status, ruolo, relazioni) Appartenere, adattarsi Occupare il proprio posto Compiere azioni appropriate Promuovere gli obiettivi altrui Essere indiretti Self-definition: le relazioni con gli altri in contesti specifici definiscono il sé Abilità nell adattarsi e nel contenersi, mantenimento dell armonia nel contesto sociale

13 Sé come guida nell elaborazione di informazioni Markus (1977) esperimento basato sui tempi di reazione lo sperimentatore chiede ai partecipanti di definirsi lungo la dimensione indipendenza/ dipendenza dagli altri. Distinzione tra gruppi schematici o aschematici. Prova: leggere una serie di aggettivi su uno schermo e dichiarare, premendo un pulsante, se ogni aggettivo li descrive o meno.

14 Sé come guida nell elaborazione di informazioni Markus (1977) esperimento basato sui tempi di reazione lo sperimentatore chiede ai partecipanti di definirsi lungo la dimensione indipendenza/ dipendenza dagli altri. Distinzione tra gruppi schematici o aschematici. Prova: leggere una serie di aggettivi su uno schermo e dichiarare, premendo un pulsante, se ogni aggettivo li descrive o meno. Risultati: relazione tra schematicità e tempi di reazione gli schematici sono più veloci nell attribuirsi aggettivi coerenti con il proprio schema di sé; gli aschematici sono impiegano gli stessi tempi nel giudicare ambedue i tipi di aggettivi

15 La prima impressione Anderson (1965) modello algebrico media ponderata: valutazione e successiva combinazione Intelligente 4 x 3 Abile 3 x 2 Laborioso 2 x 2 Caldo 1 x 4 Determinato 1 x 2 Pratico 1 x 1 Prudente 2 x 1 Intelligente 4 x 3 Abile 3 x 2 Laborioso 2 x 2 Freddo 1 x 4 Determinato 1 x 2 Pratico 1 x 1 Prudente 2 x 1

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17 La prima impressione Fiske e Neuberg (1990) i due modelli non sono alternativi, la scelta del processo dipende dalle motivazioni cognitive

18 Psicologia Sociale e della Comunicazione Social Cognition Attribuzioni Causali 18

19 Questioni di prospettiva Piaget: Superamento della prospettiva egocentrica - Sally e Anne (video)

20 Questioni di prospettiva Teoria della mente: attribuire a sé (metacognizione) e agli altri degli stati mentali (pensieri, finalità, emozioni)... comprendere gli altri e prevederne il comportamento, agire e comunicare coerentemente.

21 Attribuzione causale Come mai si è comportato così? bisogno di spiegare gli eventi al fine di controllare, prevedere, agire, comunicare in modo congruente

22 Il locus Locus interno: il comportamento è dovuto alle scelte (motivazione) ed alle caratteristiche (abilità) della persona Locus esterno: il comportamento è dovuto alla situazione

23 Le Disposizioni Gli elementi più informativi sono Effetti non comuni: le scelte effettuate non rientrano nella norma, ci informano circa preferenze specifiche della persona Desiderabilità sociale: le scelte effettuate non sono dovute al desiderio di apparire positivamente agli occhi degli altri, ci informano circa disposizioni interne Libera scelta: le scelte effettuate non sono dovute a coercizioni ambientali (o a ruoli ricoperti), non sono attribuibili a fattori esterni

24 (Modello delle attribuzioni di Weiner) Weiner (1986): raggruppa i modelli precedenti Le persone considerano molteplici cause prendendo in considerazione Locus (interno-esterno) Stabilità (stabile-instabile) Controllo (si-no) Cause complesse e prevedibilità dei comportamenti

25 (Modello delle attribuzioni di Weiner) Interne Esterne Stabili Instabili Stabili Instabili Controllabili Padronanza Impegno Risorse continue Risorse temporanee Incontrollabili Disposizione Energia Tipo di Compito Fortuna

26 Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione Self serving bias: tendenza ad attribuire i propri successi a cause interne e gli insuccessi a cause esterne L errore fondamentale di attribuzione: tendenza a sovrastimare i fattori disposizionali e sottostimare i fattori situazionali Es. Jones e Harris (1967).: lo studente comunista Interpretazioni: Heider (1958): le cause vengono attribuite a differente salienza percettiva: l attore è percepito come figura saliente, la situazione o sfondo rimane in ombra. Gilbert (1989): due fasi nel processo: inizialmente l individuo compie una attribuzione disposizionale automatica; se il contrasto fra evidenza e attribuzione è troppo grande, si compie un aggiustamento in base alle influenze situazionali

27 Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione La discrepanza attore-osservatore: tendenza ad attribuire le cause del proprio comportamento a fattori situazionali, e le cause del comportamento altrui a fattori disposizionali l attore dispone di conoscenze accurate sul modo in cui si è comportato in passato rendendo più difficili attribuzioni disposizionali verso sé (Coerenza) per l attore è saliente la situazione, mentre per chi osserva il fattore più saliente è chi compie l azione (figura/sfondo) Interazione con comportamenti positivi o negativi

28 Psicologia Sociale e della Comunicazione Social Cognition Atteggiamenti e Comportamenti 28

29 Atteggiamento: un costrutto sfuggente L atteggiamento è un costrutto, ovvero un oggetto ipotetico introdotto per descrivere e spiegare processi cognitivi non osservabili. Autori differenti, facendo riferimento a prospettive teoriche diverse, attribuiscono o sottolineano caratteristiche e funzioni differenti dello stesso costrutto. Fishbein e Ajzen, nel 1975, identificano fino a 500 definizioni differenti di atteggiamento

30 Principali definizioni di atteggiamento Thomas e Znaniecki (1918): è un processo mentale individuale che determina le risposte sia attuali sia potenziali di ogni individuo.

31 Principali definizioni di atteggiamento Allport (1935): è uno stato di prontezza mentale e neurologica organizzato nel corso dell esperienza, che esercita un influenza direttrice o dinamica sulle risposte di un individuo a tutti gli oggetti e situazioni con cui è in relazione

32 Principali definizioni di atteggiamento Eagly e Chaiken (1993): è una tendenza psicologica espressa attraverso la valutazione di una particolare entità [ ] Tendenza psicologica fa riferimento ad uno stato interno della persona e valutazione fa riferimento ad ogni classe di risposta [ ] cognitiva, affettiva o comportamentale

33 Atteggiamento come costrutto tripartito Componente cognitiva informazioni e credenze circa l oggetto Componente affettiva reazione emotiva legata all oggetto A tteggiamento Componente comportamentale intenzioni di compiere azioni suscitate dall oggetto

34 Atteggiamento come schema Schema: struttura cognitiva, organizza in memoria le componenti. È soggetto a bias e euristiche: disponibilità (è presente in memoria) accessibilità (è facile richiamarlo dalla memoria) che cosa ne so come mi devo comportare che emozioni suscita in me

35 Come si formano Dagli approcci cognitivisti sono considerati un prodotto dell apprendimento. Possiamo distinguere tra atteggiamenti memory based e online.. Esperienza diretta: più resistenti al cambiamento, forte associazione tra rappresentazione, ancorata nella memoria episodica, e valutazione. Esperienza mediata: osservazione del comportamento altrui. Comunicazione: ricezione delle valutazioni espresse sia a livello interpersonale che all interno di gruppi di appartenenza.. Mere exposure

36 Che funzioni svolge? Tendenza valutativa stabile: una volta formati esprimono valutazioni relativamente strutturate e quindi stabili nel tempo Adattamento sociale: sono appresi nel corso della socializzazione e sono legati a norme e valori del gruppo di appartenenza (o cui si vuole appartenere) Conoscitiva: come tutti gli schemi organizzano l elaborazione e il mantenimento dell informazione Ego-difensiva: le valutazioni strutturate, ad es. sulle altre persone, possono servire a difendere il sé (loro sono diversi da me) Influenzano il comportamento

37 Atteggiamenti e Comportamenti Atteggiamento come disposizione comportamentale ma alla prova dei fatti La Piere, 1934 In viaggio coi cinesi Comportamento: rifiutati in 1 solo caso su 251 alberghi Atteggiamento: 92% degli albergatori dichiarano di non accettare membri della razza cinese Anni 60, incongruenza tra atteggiamento e comportamento porta alcuni ad abbandonare il costrutto (svolte discorsive), altri a ridefinire il costrutto e la sua relazione con l azione

38 Teoria dell azione ragionata - Premesse Atteggiamento come processo valutativo dell azione specifica: no a valutazioni di atteggiamenti generali e comportamenti particolari Credenza Credenza Atteggiamento verso il comportamento Intenzione Comportamento Credenza Modello Aspettativa per Valore A= Σ (Aspettativa x Valore) L atteggiamento è la somma delle credenze, costruite su 2 domande: Quanto è probabile che l oggetto abbia certe caratteristiche? Quanto valgono per me?

39 Teoria dell azione ragionata Fishbein & Ajzen 1975 Credenze e Valutazioni circa le conseguenze del comportamento Credenze circa le norme sociali (aspettative di dis/approvazione x Motivazione a compiacerle) Atteggiamento verso il comportamento Norme soggettive Intenzione comportamentale Comportamento

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41 Informazione e cambiamento di atteggiamenti Contesto (info?) Contesto (info?) Informazione Atteggiamento Comportamento

42 Promuovere il cambiamento senza dire niente Mere exposure (Zajonc): la semplice esposizione ad uno stimolo privo di significato fa migliorare la valutazione dello stimolo Dissonanza cognitiva (Festinger 57): gli elementi cognitivi sono collegati tra loro in modo consonante, dissonante o irrilevante. La dissonanza dipende dalla quantità e dalla rilevanza per la persona degli elementi discordanti nel sistema. Modificare un elemento Dissonanza Aggiungere dati cognitivi Modificare l importanza attribuita ai dati disponibili

43 Aronson e Mills (1959) il ruolo dell iniziazione Soggetti: studentesse di college che devono partecipare ad un incontro di educazione sessuale Variabile manipolata: iniziazione severa (leggere e mimare atti sessuali espliciti) leggera (leggere un testo edulcorato) Compito noioso di ascolto di una discussione di gruppo Dissonanza Chi è sottoposto ad iniziazione severa considera la discussione più interessante così come in alcuni gruppi

44 Festinger e Carlsmith (1959) Soggetti: studenti universitari 20 $ per una menzogna Procedura: gli studenti svolgono un compito noioso quindi, viene chiesto loro di dire al prossimo soggetto che l esperimento è divertente (situazione di dissonanza) Variabile manipolata: ricompensa offerta per la menzogna 20 $ (alta ricompensa) vs. 1 $ (bassa ricompensa) Variabile dipendente: viene infine chiesto ai partecipanti di valutare il compito (atteggiamento) Nuovo equilibrio Dissonanza Chi riceve 1 $ modifica l importanza attribuita ai dati disponibili e cambia atteggiamento per tornare in equilibrio

45 Kenworthy et al., 2011 ERSP

46 Variabili alla base della dissonanza: Percezione di avere una scelta (illusione della scelta) Natura pubblica o privata dei comportamenti teorie del Sé: competente, coerente, moralmente positivo Conseguenze per sé e per gli altri Attribuzione causale Kenworthy et al., 2011 ERSP

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