MARITIME DAY 19 MAGGIO 2010

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1 MARITIME DAY 19 MAGGIO 2010 d.ssa Alessia ROSOLEN Assessore Regionale al Lavoro, Università e Ricerca Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Il mio intervento vuole essere una testimonianza dell impegno della Regione FVG di mettere a sistema gli attori della ricerca e dell innovazione, gli attori della produzione, gli attori istituzionali, per sviluppare un sistema di relazioni che hanno quale obiettivo strategico la crescita della competitività del territorio, del sistema produttivo regionale, guardando a una dimensione internazionale. Insomma vuole essere la dimostrazione di come, concretamente, sia possibile giungere a una sintesi, a ragionare a livello di sistema, in settori complessi e articolati e a elevato tasso di innovazione, come quelli della CANTIERISTICA NAVALE e della NAUTICA DA DIPORTO. Nell intervento illustrerò il modello di governance adottato e poi illustrerò alcuni risultati tangibili che sono stati raggiunti in meno di un anno di attività del Distretto, anche grazie al supporto delle azioni istituzionali. Il punto di vista sarà quindi duplice: quello istituzionale, di una Regione che crede che lo sviluppo della competitività si possa conseguire solo ragionando a livello di sistema, a prescindere dalle risorse messe a disposizione - la cui entità è pure senza dubbio uno dei fattori che garantisce il successo di un iniziativa e il punto di vista degli attori, in questo caso di coloro che operano per/con le imprese. Un sistema di relazioni che abbiamo chiamato DISTRETTO TECNOLOGICO DEL NAVALE E NAUTICO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA DITENAVE. STATO ATTUALE DELLA CANTIERISTICA E DELLA NAUTICA IN REGIONE FVG Prima però vorrei riportare alcuni numeri che illustrano lo stato della cantieristica navale e della nautica da diporto nella nostra Regione. Due settori che la crisi economica non ha risparmiato in questi due anni e pertanto è ancora più forte l esigenza di interventi di carattere strutturale. La cantieristica regionale è rappresentata principalmente da Fincantieri con: 1

2 - la struttura di Corporate (200 persone) - la Divisione navi mercantili (680 persone) - il più grande team di progettazione in Italia (oltre 400 persone) - il più grande cantiere della Società a Monfalcone (1,800 persone) Dal 1990 il cantiere di Monfalcone ha consegnato 26 navi da crociera per un valore totale di circa 10 Miliardi di dollari.fincantieri crea inoltre un attività indotta che coinvolge oltre 550 fornitori Il cluster della nautica in FVG è invece composto da: - studi di progettazione - cantieri di costruzione - aziende di refitting / rimessaggio - aziende dedicate ai servizi per la navigazione per un totale di: imprese posti di lavoro ed un fatturato complessivo annuo di 290 Milioni di Euro Il settore è in crescita dimensionalmente per la complessità dei servizi offerti. IL PERCORSO E LE MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALL ISTITUZIONE DEL DISTRETTO Se volessi fare una sintesi dei due settori, portandoli a fattore comune, posso affermare che: Si caratterizzano per business diversi ma presentano parecchi elementi in comune: Hanno acquisite posizioni di leadership sul mercato nazionale e mondiale Producono tipologie di prodotto caratterizzate da elevate tecnologie, multidisciplinarietà, elevato design, I settori esigono una costante garanzia di qualità della realizzazione, una presenza di personalizzazioni, Le prospettive di mercato sono favorevoli, ma esiste una pressione competitiva crescente per l attrattività dei due business e per la crisi di mercato, che spinge gli operatori presenti nei segmenti di prodotto più semplici verso quelli più sofisticati. Obiettivo strategico in entrambi i comparti è quello di mantenere le posizioni di leadership acquisite, assicurare alti livelli di competitività dei prodotti, agendo sulle leve fondamentali della RICERCA, dell INNOVAZIONE e della FORMAZIONE. 2

3 Per quanto riguarda la RICERCA le aziende conoscono le aspettative del mercato e i prodotti e quindi possono indicare quelli che sono i temi prioritari per gli sviluppi del mercato nel medio / lungo termine, ma difficilmente possono impegnarsi direttamente (e spesso individualmente) in progetti di ricerca di lunga durata per indisponibilità di risorse dedicate e per un diverso orientamento temporale delle attività (la ricerca è di lungo periodo, mentre le imprese hanno esigenze più immediate). Diventa quindi essenziale la collaborazione con l Università e le istituzioni scientifiche per sviluppare insieme i progetti di ricerca. Per quanto riguarda l INNOVAZIONE nella cantieristica maggiore la nave è il risultato dell assemblaggio di tecnologie molto diverse. Molte tecnologie / specializzazioni sono governate dai fornitori (spesso PMI). Molte forniture sono personalizzate e di qualità para- artigianale; richiedono una forte integrazione tecnica tra l armatore, il cantiere ed il fornitore stesso. Anche nella nautica il processo di produzione vede una partecipazione importante dei produttori di componentistica e di arredi. Essenziale diventa quindi la collaborazione tra imprese e con l indotto per co- sviluppare il prodotto. Collaborare significa essere competitivi su più vasta scala, poter entrare in nuovi mercati. Per quanto riguarda la FORMAZIONE, l evoluzione tecnologica, la spinta alla ricerca di nuove soluzioni richiedono la formazione di professionalità nuove, talvolta capaci di apportare nuove idee. E inoltre necessario un costante aggiornamento di professionalità esistenti e la creazione di professionalità altamente specializzate con competenze specifiche del settore. Diventa quindi essenziale rispondere alla domanda di formazione delle imprese in maniera puntuale e in tempi rapidi, creando un dialogo diretto con chi opera nel campo della formazione (istituti scolastici, enti di formazione e università). L IDEA di creare un Distretto tecnologico del settore navale e nautico, ossia di creare o rafforzare una rete di relazioni tra Università, Imprese e loro associazioni di categoria, Enti di ricerca, Enti di formazione è quindi nata alcuni anni fa a fronte della presenza di un insieme di fattori concomitanti, riassumibili nell esigenza espressa dalle imprese di sviluppare il proprio potenziale in un settore ad alto contenuto tecnologico per essere maggiormente competitive su un mercato di dimensioni mondiali. Il percorso di costruzione del distretto è stato sotto il profilo dell iter procedurale anomalo (se per normale intendiamo l iter di riconoscimento ministeriale dei distretti tecnologici nazionali), ma sotto il profilo dei contenuti e degli attori coinvolti posso affermare - ha rappresentato una concreta attuazione della logica che sottende alla STRATEGIA DI LISBONA. E in ciò ribadisco quanto detto sopra, ossia: 3

4 1. l obiettivo dello sviluppo territoriale viene assicurato agendo sui tre fattori del cosiddetto Triangolo della conoscenza, innescando processi virtuosi: a) sulla RICERCA; b) sull INNOVAZIONE e c) sulla FORMAZIONE. 2. i processi che favoriscono lo sviluppo territoriale, per essere tali, devono assolutamente coinvolgere tutte le tre fondamentali categorie di soggetti: a) gli Attori Istituzionali Regione, MIUR, Enti Locali b) gli Attori Economici Imprese, anche tramite le proprie associazioni di categoria e le CCIAA c) gli Attori non economici Università, Enti di ricerca, Enti di formazione, istituti scolastici. Il distretto DITENAVE è infatti costituito dai soggetti che rappresentano i diversi livelli di interesse: - del sistema produttivo (DOMANDA) - dell OFFERTA di tecnologie, conoscenze e servizi al sistema produttivo - delle ISTITUZIONI PUBBLICHE per le loro responsabilità di sviluppo del TERRITORIO. Ritornando al PERCORSO che ha portato alla costituzione del Distretto, ricordo le tappe principali: - nel dicembre 2006 è stato siglato un protocollo d'intesa tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fincantieri SpA, Confindustria Friuli Venezia Giulia, Friulia SpA e Area Science Park, finalizzato a definire e formalizzare il modello di governance del Distretto Ditenave. - In data 25 marzo 2008 è stato sottoscritto l Accordo di programma che definiva il modello di governance dai 36 soggetti fondatori a cui si sono ulteriormente affiancati altri 6 soggetti. Tale accordo è divenuto esecutivo a partire dal mese di aprile I soggetto fondatori sono i portatori di interesse di cui sopra (attori economici, attori non economici e attori istituzionali) - in data 2 aprile 2009 è stata costituita l associazione Ditenave, organo di indirizzo, di promozione, di coordinamento del Distretto tecnologico navale e nautico del FVG DITENAVE. - L organo è diventato operativo a partire da settembre 2009, con l assunzione dell organico - A partire dall ultimo trimestre 2009 sono state attivate le linee di finanziamento e divenuti operativi gli strumenti attuativi del distretto IL MODELLO DI GOVERNANCE e le MODALITA OPERATIVE 4

5 L obiettivo generale del distretto definito nell accordo di programma e riportato nello statuto dell associazione Ditenave è quello di supportare il conseguimento di livelli superiori di competitività tecnica ed economica dei settori cantieristico e nautico: - stimolando la RICERCA scientifica e tecnologica - sostenendo la crescita competitiva delle imprese regionali per facilitare la realizzazione di INNOVAZIONI di prodotto/processo, il trasferimento tecnologico, lo sviluppo organizzativo e gestionale - supportando la razionalizzazione, l integrazione ed il potenziamento dell offerta di FORMAZIONE a tutti i livelli DITENAVE ha come riferimento per la propria missione le attività economiche, manifatturiere e di servizio, che abbiano o programmino di aver una significativa quota di fatturato in relazione alla filiera cantieristica e/o nautica. Allo stato attuale vengono esclude dal Distretto le attività e interessi, sebbene riferiti all economia del mare, legati alla gestione territoriale, alla progettualità immobiliare ed infrastrutturale, alla promozione turistica, ai servizi balneari, al commercio di beni od oggetti. L organo che coordina il distretto, è l associazione Ditenave, la quale: - Definisce le linee strategiche d intervento, - Definisce gli obiettivi di medio- lungo periodo in relazione all analisi di scenario, - Identifica le opportunità di finanziamento delle iniziative da attuare, - Supporta l inserimento delle attività del Distretto in reti di competenze (regionali, nazionali, europee) Il distretto opera in tre ambiti con queste modalità operative: Nella RICERCA: le azioni sono dirette a gestire il rapporto tra la domanda e l offerta di ricerca regionali per attivare sinergie e sviluppare progetti specifici. I destinatari delle azioni sono le imprese che si relazionano con il mondo della ricerca e con le università. Il Distretto si avvale del Consorzio Rinave che, tramite il suo Comitato Scientifico e tra le varie funzioni, svolge quelle importanti di analisi della domanda di ricerca nei settori, di raccolta e valutazione delle proposte di progetti di ricerca da sottoporre agli Enti per il finanziamento. Nell INNOVAZIONE: il distretto supporta le PMI nella definizione/organizzazione progettuale e nella attuazione di progetti di innovazione, di sviluppo industriale, di trasferimento tecnologico. Organizza la relazione tra domanda ed offerta regionali in materia di innovazione, offrendo supporto alle PMI nella definizione dei progetti, nel brokeraggio tecnologico, nello sviluppo dei business plan, per l ottenimento di finanziamenti. I destinatari degli interventi sono i cantieri navali e della nautica con i propri fornitori (in genere PMI). 5

6 A tal fine il distretto si avvale di un Comitato di innovazione che provvede all Analisi della domanda e dell offerta di innovazione nel settore navale e nautico a livello territoriale e tramite la struttura operativa di Area Science Park, provvede alla creazione di una rete dell innovazione, con il coinvolgimento dei diversi soggetti, tra i quali le Università, nonché alla formulazione di proposte progettuali da sottoporre agli Enti per il finanziamento. Nella FORMAZIONE: il distretto pianifica ed organizza interventi formativi per rispondere ai fabbisogni di formazione e di nuovi profili specialistici e manageriali, anche emergenti dall attività sviluppata nelle due linee precedenti. I destinatari degli interventi sono i cantieri navali, della nautica e fornitori che si relazionano con il mondo della formazione (enti di formazione, università) tramite il Polo formativo dell economia del mare. In sintesi, in tutte le tre linee di intervento, attraverso l interazione con il territorio (inteso come sistema delle imprese, università, enti di ricerca) viene costruito il Piano delle attività del distretto, da cui consegue l attuazione, attingendo a specifiche linee di finanziamento o bandi. Gli elementi caratterizzanti di questo modello di governance e delle sue modalità operative sono: 1. Il Distretto DITENAVE è concepito in modo che i tre assi di intervento risultino sostanzialmente autonomi, ma coordinati nell azione dalla Struttura Operativa di coordinamento e controllo dell Ente gestore distrettuale - Associazione DITENAVE. 2. Ciascuno di questi bracci operativi opera attraverso specifiche linee di finanziamento o bandi. 3. La governance della struttura descritta è assicurata dal fatto che la Regione Friuli Venezia Giulia nomina il Presidente; 4. Esiste il comitato di Indirizzo strategico i cui membri esprimono la rappresentanza dei sistemi della ricerca, delle imprese, del territorio (2 rappresentanti Fincantieri spa, 3 rappresentanti delle imprese del settore, 1 rappresentante del sistema della ricerca e dell innovazione, 1 rappresentante di Unioncamere, 2 rappresentanti Enti territoriali, 1 rappresentante della Regione); 5. il Sistema industriale regionale ha un forte coinvolgimento negli organi decisionali, essendo quindi spronato a consolidare l efficacia operativa del Distretto, esprimendo quei contenuti di indirizzo che meglio potranno tradursi in crescita competitiva; 6. gli operatori dei Sistemi della Ricerca e della Formazione hanno una propria autonomia soggettiva, finanziaria e gestionale, sebbene operino in maniera coordinata con la 6

7 Struttura di coordinamento e controllo operativo dell Associazione Ditenave nell ambito del Distretto; 7. gli Enti istituzionali hanno una rappresentanza significativa, in grado di esprimere le istanze territoriali e bilanciare eventuali disomogeneità di intervento. L efficacia attuativa dell organizzazione distrettuale è affidata inoltre, al di là delle regole e degli atti formali, alla convergenza di motivazioni e intenti che si è sviluppata negli anni sul territorio tra i principali attori del cluster del mare. Questi soggetti, pubblici e privati, svolgono un ruolo primario negli organi decisionali del Distretto DITENAVE e faranno altresì convergere sul distretto le proprie competenze e il relativo network di relazioni. Altre caratteristiche del distretto, in funzione delle linee guida che sono state espresse dal MIUR nell ambito del PNR A) Focalizzazione tematica e inserimento in reti nazionali (piattaforme) DITENAVE partecipa alla Piattaforma Tecnologica Nazionale Marittima (PTNM), coordinata dal Ministero delle infrastrutture e trasporti, congiuntamente con i Ministeri dello sviluppo economico, dell ambiente e della ricerca, e partecipata attivamente dalle principali Regioni. La partecipazione congiunta dei diversi Distretti relativi a temi marittimi può trovare in questo ambito l ambiente specifico per la nascita delle filiere lunghe di ricerca richiamate dal PNR e per meglio focalizzare la propria vocazione specialistica. DITENAVE è inoltre coinvolta, per il tramite della Regione Friuli Venezia Giulia, nel protocollo d intesa, approvato con propria deliberazione giuntale n.1875 del 06/08/2009, da stipularsi con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le Regioni aderenti, il MIUR, il CNR e l ASI, per la definizione e approvazione di programmi di Ricerca e Sviluppo riguardanti il settore dell economia del mare, in prosecuzione del lavoro già svolto fino ad oggi nell ambito delle azioni connesse Industria 2015 (in particolare nel tavolo tecnologie marine). Tra i vari progetti proposti, la Regione è interessata a partecipare a circa cinque progetti di ricerca e sviluppo interregionali, e in particolare in uno vorrebbe candidarsi quale capofila. Trattasi del progetto Strategie e strumenti per la dismissione delle imbarcazioni in vetroresina al termine del ciclo di vita. La presente azione si focalizza sul tema dell impatto ambientale dei prodotti nautici al termine del loro ciclo di vita utile. Il settore nautico inizia oggi ad affrontare questo tema, in relazione al rapido avvicinamento al termine di obsolescenza delle prime generazioni delle imbarcazioni realizzate in vetroresina. Il presente progetto intende rispondere alla necessità di provvedere procedure e processi sostenibili di trattamento a fine ciclo di vita dei prodotti nautici, sviluppando una metodologia innovativa. 7

8 B) Missione in ottica glocal Sul versante della vocazione internazionale è opportuno considerare l adesione del Distretto DITENAVE alla costituenda Piattaforma Tecnologica del Mediterraneo e del Mar Nero, recentemente costituita con il supporto della Commissione Europea per essere un ponte verso i Paesi confinanti, e la partecipazione attraverso il Consorzio RINAVE e AREA Science Park al Progetto transfrontaliero STARNETregio (Starring a trans- regional network of regional research- driven marine clusters), teso ad individuare i fabbisogni di ricerca e di innovazione dei tre distretti navali- nautici localizzati rispettivamente in Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, per favorirne lo sviluppo sinergico. Entrambe basi per una futura incisività nel contesto dell euroregione e nei rapporti di lungo raggio con le aree balcanica e nord- africana. DITENAVE altresì opera all interno del network Conférence des Régions Périphériques Maritimes d Europe - Conference of Peripheral Maritime Regions of Europe - CPRM. In particolare CRPM sta predisponendo un documento sui maritime cluster, a seguito degli incontri svoltisi durante il Marittime day 2009, da sottoporre agli uffici competenti della Commissione Europea, ove è presente anche la descrizione del Distretto DITENAVE, insieme ai cluster Baltic Valley (Lithania- Klaipeda), Blue Cluster (France- Basse Normandie), Mare Novum (Sweden), Marine South East (UK), Pole Mer Bretagne (France), Pole Mer Provence Alpes Côte d Azur (France). C) Capacità di attrazione di capitale e finanza privata In fase di avviamento i finanziamenti nelle disponibilità del Distretto DITENAVE sono quelli resi disponibili dai Soci, pubblici e privati, insieme agli strumenti di finanziamento pubblico regionali (pari, al momento, a circa 13,5 milioni di euro nella programmazione ) per implementare le singole attività, strumenti che prevedono il co- finanziamento della parte privata. A ciò si aggiunge il ruolo di Friulia, finanziaria regionale e socio dell Associazione Ditenave, quale partner a supporto dello sviluppo delle imprese e dell economia regionale, con il ruolo di finanziaria di investimento in operazioni di venture capital, di agenzia di sviluppo e di holding di partecipazioni strategiche. Un piano finanziario poliennale di primo impianto è disponibile. LE ATTIVITA REALIZZATE Come precedentemente indicato, illustrerò alcune delle attività e i primi risultati raggiunti in questi primi mesi di attività, sia dal punto di vista istituzionale che del distretto. - DALLA REGIONE A FAVORE DEL DISTRETTO 8

9 1. l amministrazione regionale ha individuato e attivato e sta attivando specifiche linee di finanziamento, che sosterranno le attività del distretto riguardanti la RICERCA, la FORMAZIONE e l INNOVAZIONE, costituite da un mix di risorse pubbliche e private, nell ambito di una programmazione di medio/lungo periodo, corrispondente alla programmazione comunitaria e del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007/2013 e con attenzione particolare alle linee di finanziamento comunitarie (fondi FESR e FSE). 2. l amministrazione regionale ha ritenuto che tale Distretto possa avere i requisiti per candidarsi a livello ministeriale tra i distretti tecnologici riconosciuti a livello nazionale e per questo ha avviato un percorso con il MIUR. 3. l amministrazione sta avviando un percorso per la costruzione di una rete lunga dei distretti, come indicato nelle nuove linee guida sui Distretti, previsti dal nuovo PNR Per quanto riguarda le LINEE DI FINANZIAMENTO le risorse stanziate complessivamente per il potenziamento delle imprese che operano nel settore della cantieristica navale e della nautica da diporto per i prossimi anni ammontano pertanto complessivamente a quasi 13,5 milioni di euro. A questi si affiancheranno le altre tradizionali linee di finanziamento, dalla LR 26/2005, alla LR 4/ ) RICERCA: ,00 La linea di finanziamento oggi illustrata è quella dei fondi comunitari strutturali, definiti nel POR FESR obiettivo competitività regionale e occupazione Asse 1 innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico e imprenditorialità con l Attività 1.1.b sostegno ai progetti di ricerca industriale ad elevato impatto sistemico per il rafforzamento delle reti della ricerca e dell'innovazione e dei distretti tecnologici dell'innovazione Trattasi dei Bandi per la realizzazione di progetti di ricerca industriale nell ambito dei settori navale e nautico da attuarsi a livello di sistema ossia in collaborazione tra PMI, Gi, Enti gestori di parchi scientifici e tecnologici, Enti di ricerca e università.. L attività di ricerca industriale è prevalente, ma è finanziabile anche lo sviluppo precompetitivo. Lo Stanziamento: ,00 Il bando è stato approvato a fine ottobre 2009 e pubblicato sul BUR regionale i primi giorni di novembre. I termini di presentazione sono scaduti a metà febbraio Le domande sono in fase di valutazione.. 2) FORMAZIONE: ,00 La linea di finanziamento è quella dei fondi comunitari strutturali, definiti nel POR Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 2 Competitività regionale e Occupazione Asse 4 Capitale umano. 9

10 La Regione intende attuare tale asse attraverso il finanziamento di un Polo formativo dell economia del mare, con la peculiarità di: - consolidare il processo di qualificazione e potenziamento del sistema regionale di formazione tecnica superiore (IFTS); - sperimentare un offerta formativa aggiuntiva rispetto a quella IFTS. Attraverso tale soluzione la Regione intende: - dare stabilità, certezza e visibilità all offerta formativa relativa al sistema IFTS; - prefigurare e sperimentare modelli organizzativi funzionali ad una programmazione dell offerta formativa riferita ad uno specifico ambito settoriale d intervento; - migliorare la qualità e l efficacia dell offerta formativa attraverso la promozione ed il rafforzamento delle forme di integrazione tra sistemi, formativi e non, in un ottica di rete territoriale permanente; - rilevare e collegare le figure professionali ai fabbisogni formativi e occupazionali delle imprese in particolare alle loro esigenze di innovazione tecnologica, produttiva e organizzativa, e di ricerca applicata; - favorire un maggiore collegamento con i fabbisogni formativi emersi dal mercato del lavoro attraverso anche una puntuale declinazione a livello regionale delle figure professionali nazionali, qualora previste, e dei relativi standard minimi di competenza; - favorire la sperimentazione di azioni formative innovative in accordo con la ricerca scientifica e tecnologica; - promuovere il rafforzamento ed il consolidamento di relazioni stabili tra Istituti di Istruzione secondaria superiore, centri di formazione professionale, Università, Centri di ricerca ed innovazione tecnologica, Imprese e Parti sociali. Come sopra evidenziato, è previsto un ampio spettro di interventi formativi finanziabili oltre ai percorsi formativi IFTS standard e personalizzati. Nella fattispecie, si prevedono percorsi formativi rivolti a occupati, disoccupati, non occupati finalizzati all accrescimento delle competenze possedute per il rafforzamento della propria posizione lavorativa e per l inserimento o reinserimento professionale. Il Bando è stato approvato a agosto 2009 e scaduto a metà ottobre Lo stanziamento complessivo ,00. L aggiudicazione è avvenuta a novembre 2009 e il Polo formativo ha avviato la sua attività. 3) INNOVAZIONE: ,00 Per le azioni del distretto, si prevede l assegnazione di una dotazione finanziaria complessiva di ,00, da destinare a finanziare la linea innovazione e in particolare la selezione e 10

11 la realizzazione dei progetti di innovazione (e in via subordinata di ricerca), attraverso i Fondi per le Aree Sottoutilizzate (FAS) assegnati alle Regioni con delibera CIPE 166/2008. La linea di finanziamento deve essere attivata. Ricordo che nel triennio la precedente amministrazione regionale ha finanziato interventi di innovazione, ricerca e formazione di valore complessivo di circa 8 milioni di euro, di cui 3,2 milioni di euro finanziati con fondi regionali, 3,3 milioni di euro con fondi statali, 0,5 milioni di euro con fondi comunitari e 1,25 milioni di euro con altri fondi, di cui una parte provenienti da privati. - DAL DISTRETTO A FAVORE DELLE IMPRESE IN AMBITO FORMAZIONE E stato costituito il Polo formative dell economia del mare, che opera in stretta sinergia con l Ente gestore del Distretto, fin dalla fase di programmazione dei fabbisogni formativi. La partnership cui è costituito il polo formativo in forma di ATS è molto articolata - Sistema impresa (FINCANTIERI, CETENA, RINA, CNA FVG, CONFARTIGIANATO FVG, API FVG) - Sistema formazione professionale (ENAIP FVG capofila, ENFAP FVG, IAL FVG, ARSAP FVG, IRAL FVG, Ist. Cultura Marittima e Portuale Trieste) - Sistema scolastico (IPI Artigianato IPSIA Monfalcone, ITI Malignani Udine, ITI Volta Trieste - Sistema universitario (UNIVERSITA TRIESTE, UNIVERSITA UDINE, S.I.S.S.A. di Trieste) - Sistema della ricerca e innovazione (AREA Science Park, CETENA, RINA) Il programma formativo è stato il frutto di un analisi attenta dei fabbisogni espressi dal territorio e pertanto la sua struttura è particolarmente articolata: Le tre tipologie di intervento formativo interessano diverse aree economiche nell ambito dell economia del mare, e coprono il fabbisogno di determinati profili di competenze, a cui corrispondono aree formative differenziate. Gli interventi formativi sono stati suddivisi in tre macrocategorie: - Sviluppo risorse umane volto a garantire il mantenimento e lo sviluppo dei livelli di competenza delle risorse umane; - Sostegno all innovazione volto a sviluppare nuovi profili tecnologici e organizzativi a sostegno dell innovazione; - Stimolo all innovazione che punta a stimolare la domanda/offerta di innovazione all interno del comparto. 11

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