RELAZIONE PROGETTO HAITI

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1 RELAZIONE PROGETTO HAITI Trento,20 giugno 2010

2 Si concretizza l'impegno della Croce Rossa del Trentino e della Provincia Autonoma di Trento nell'ambito del Tavolo trentino per Haiti: 8 bambini haitiani, assieme a 4 mamme, sono arrivati nella notte direttamente da Roma a Trento. Si tratta di bambini di età compresa fra i 2 e i 17 anni, portatori di patologie croniche, che ora in patria non possono ottenere l'assistenza sanitaria di cui abbisognano, a causa della distruzione causata dal terremoto. Il gruppo fa parte del contingente di 130 bambini bisognosi di cure specialistiche per il quale la Croce Rossa Internazionale ha chiesto la collaborazione dell'italia: il governo haitiano ha chiesto ai paesi di accoglienza una disponibilità di almeno sei mesi. Arrivati a Trento in tarda serata: ad accoglierli presso l hotel America il Commissario Provinciale Alessandro Brunialti, il Direttore Sanitario dott. Gianni Tononi ed alcuni volontari. I bambini e le mamme sono visibilmente sofferenti per il viaggio, per il freddo, e per le tante, forse troppe novità, che sono capitate loro in così breve tempo.

3 L'iniziativa è coordinata dalla Croce Rossa del Trentino e dall'assessorato alla solidarietà internazionale della PAT, nell'ambito del Tavolo trentino per Haiti, e vede il coinvolgimento delle associazioni trentine che si stanno adoperando anche per fare decollare i progetti che saranno realizzati direttamente sull'isola, sostenuti dalla raccolta fondi partita nei giorni scorsi. L'arrivo di questi bambini, assieme alle mamme che li hanno potuti accompagnare concretizza l'impegno che le varie realtà trentine, la Provincia, la Croce Rossa, le associazioni che siedono all'interno del Tavolo per Haiti, stanno sviluppando. Un impegno che ancora una volta si fa forte proprio del lavoro di squadra, dell'apporto che ognuno può dare. I nuclei familiari sono così composti: Cherelus Gracilia madre Saincy Fabrice figlio Saincy Kathiana figlia *** Vifrard Marceline madre Vifrard Chenalda figlia Aurelien Silvanise figlia Boucheron Rene Olivier figlio Rene Cassandre Salvati figlia *** Cerant Locianie madre Juste Abigaelle figlia *** Andrè Marie Marthe madre Alexis Loveson figlio

4 Fin dal primo giorno di permanenza a Trento le persone di Haiti sono state aiutate dalla nostra presenza che ha visto il coinvolgimento di molti volontari: la coordinatrice del gruppo di Trento Mariarosa Antonelli insieme a due volontarie Elisabetta Ferrari e Tullia Stocchetti, dello stesso gruppo, l Ispettrice delle Infermiere Volontarie, Laura Chamoix e la nostra psicologa dott.ssa Manuela Bailoni. E un momento molto emozionante per tutti e nonostante le difficoltà per il loro essere frastornati e la nostra incapacità di comunicare nella loro lingua riusciamo comunque, con il francese scolastico di una volontaria, a fare una prima conoscenza e individuare le loro taglie e la misura delle scarpe per consegnare loro vestiario di prima necessità anche perché sono arrivati con abiti poco adatti al nostro clima. A tutti i bambini diamo giochi per poter sdrammatizzare la mattinata decisamente impegnativa. La presenza della nostra psicologa dott.ssa Manuela Bailoni ci ha indirizzato su alcune problematiche che avrebbero potuto insorgere tenuto conto che queste persone provenivano da un esperienza traumatizzante e che si trovavano a migliaia di km dal loro paese. Dopo aver trascorso la mattinata insieme ci ha raggiunto la dott.ssa Di Palma, primario di pediatria all ospedale Santa Chiara di Trento la quale si informa sullo stato di salute generale dei bambini e predispone un day hospital nei giorni seguenti. Naturalmente anche per le mamme verrà predisposto un day hospital. In quell occasione verrà consegnata loro una tessera sanitaria provvisoria per poter accedere ai servizi in qualsiasi momento. Veniamo raggiunti anche dall assessore Lia Giovanazzi Beltrami e dalle mediatrici culturali (francese e creolo) Josephine e Josi, presenze che si riveleranno molto importanti. Dopo alcuni giorni il gruppo viene trasferito c/o la Cooperativa di solidarietà sociale Villa San Ignazio dove trascorreranno il loro primo mese trentino. Oltre a tutte le visite mediche necessarie, la permanenza a Villa San Ignazio è faticosa nonostante la grande disponibilità e umanità degli operatori ed è per questo che la nostra presenza si rende necessaria quasi quotidianamente per dar loro quel punto di riferimento iniziale. La loro più grande difficoltà era non poter essere utili, non poter cucinare per i propri figli non poter mantenere le proprie abitudini. Tutto questo però è stato superato con la disponibilità e l affetto degli operatori che hanno anche organizzato una festa durante la quale le donne hanno indossato i costumi tradizionali e hanno cucinato i cibi del loro paese aiutati dalla presenza costante di Josi, la mediatrice culturale. Alla festa sono state invitate tutte le

5 associazioni che hanno contribuito a rendere sereno il loro primo mese di permanenza in Trentino. Durante la loro permanenza, i nostri ospiti hanno cominciato a frequentare corsi di italiano ed è iniziata l organizzazione per il trasferimento in alloggi messi a disposizione dall ATAS (Associazione Trentina Accoglienza Stranieri). Abbiamo collaborato anche con CINFORMI (Centro Informativo per l Immigrazione) unità operativa del Servizio per le politiche sociali o abitative della Provincia Autonoma di Trento. Attraverso un loro rappresentante, il sig. Stefano Canestrini, sono state consegnate loro le tessere per il trasporto in modo da avviarsi ad una prima autonomia. Coadiuvato dalla dott.ssa Bailoni il sig Stefano si è interessato, ottenendo l inserimento di tutti i bambini/ragazzi nelle varie scuole della zona. Fabrice Saincy di 17 anni, dopo aver preso visione di alcune scuole, ha scelto la scuola professionale ENAIP con indirizzo di carpenteria; Chenalda Vifrad di 17 anni ha scelto di frequentare la scuola professionale di parrucchieri; Kathiana Saincy di 13 anni è stata iscritta nella 2 scuola media Winkler; Silvanise Aurelien e Loveson Alexis sono stati iscritti alla 4 classe elementare di Madonna Bianca;

6 Olivier Rene Boucheron è stato iscritto alla 3 classe elementare di Madonna Bianca; Cassandre Rene Salvati è stata iscritta alla scuola materna di Madonna Bianca. Per tutti i bambini ed i ragazzi è stato attivato all interno delle varie scuole un progetto di integrazione anche con l aiuto di specifiche figure quali insegnanti e assistenti educatori che parlino francese e che quindi possano aiutarli in un più veloce percorso di integrazione. In particolare per Loveson Alexis, bambino ipoudente, si è resa indispensabile la presenza di un assistente educatore specializzato. Tutti i bambini frequentano regolarmente la scuola con orario a tempo pieno ed usufruiscono gratuitamente del servizio mensa. Durante i colloqui insegnanti-genitori è stata riscontrata la grande voglia di apprendere e la buona predisposizione ad integrarsi in gruppi classe già formati. Dopo circa un mese di permanenza presso la struttura di Villa S. Ignazio i nuclei haitiani vengono trasferiti in appartamenti e non avendo a disposizione 4 appartamenti distinti per ogni nucleo famigliare si è optato ad unire i nuclei a seconda dell età dei bambini. In un appartamento abitano il nucleo di Vilfrard Marceline e quello di Cerant Locianie nell altro alloggio messo a disposizione risiedono il nucleo di Cherelus Gracilia e Andrè Marie Marthe. Naturalmente dopo il trasferimento e l inserimento negli alloggi, soprattutto da un punto di vista alimentare la situazione è decisamente migliorata. Avevano sicuramente necessità di respirare aria di casa riuscendo a cucinare i cibi a loro più graditi. CINFORMI ha messo loro disposizione buoni spesa in modo da renderli autonomi nella spesa. Naturalmente le prime settimane le mamme sono state accompagnate da operatori dell ATAS in modo da rendere più sicuro il tragitto casa-supermercato. In questo caso le mamme haitiane si sono dimostrate molto forti e indipendenti e dopo alcuni giorni raggiungevano le mete scelte con grande autonomia. Dal momento del loro inserimento negli alloggi i quattro nuclei haitiani sono sempre stati seguiti settimanalmente sia dai volontari della CRI sia dalle mediatrici culturali, che dagli operatori dell ATAS. Abbiamo sempre cercato di lasciarli liberi di muoversi, di soddisfare le loro richieste e non di anticiparle. Hanno partecipato a numerose feste culturali per favorire la loro integrazione, i bambini hanno partecipato insieme ad altri 70 bambini di varie scuole al Campo Giovani di Marco di Rovereto organizzato dall Area Giovani CRI del Trentino.

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8 PROGRAMMA ESTIVO PER I RAGAZZI Terminato l impegno scolastico, i ragazzi haitiani si troverebbero a dover affrontare giornate di vacanza senza alcun impegno se non quello di trascorrere il pomeriggio davanti alla tv o al parco giochi quando l afa trentina lo permette. Fatte queste considerazioni insieme alle altre associazioni, abbiamo proposto alle mamme e ai ragazzi delle soluzioni alternative: l associazione Arca di Noè ha messo a disposizione dei ragazzi haitiani nei periodi che vanno dal 14 giugno al 10 settembre dal lunedì al venerdì a Terlago Vigolo Baselga dalle 8:00 alle 17:00 o dalle 8:00 alle 13:00 per Kathiana, Silvanise, Oliver e Alexis e dal 5 luglio al 6 agosto dal lunedì al venerdì per Cassandra; l associazione La Bussola dal 14 giugno al 30 luglio dal lunedì al venerdì tutti i pomeriggi dalle 14:00 alle 17:00 per Kathiana, Silvanise, Oliver e Alexis organizzeranno dei laboratori e dei giochi; l associazione Centro lo scambio dalle 14:00 alle 18:00 tutti i giorni per attività di laboratorio per i ragazzi più grandi e cioè Fabrice e Chenalda. Queste proposte sono state prese in considerazione anche per il fatto che aiuterebbero i ragazzi ad una maggior e miglior integrazione sociale e favorirebbero l apprendimento della lingua italiana. Nello stesso tempo si darebbe la possibilità alle mamme haitiane di frequentare le lezioni di italiano. CONCLUSIONI Alla luce di quanto scritto non siamo in grado di decidere quale nucleo si potrà fermare in Italia e nello specifico in Trentino. Potremo semmai fare una valutazione oggettiva che si basa sulle patologie più importanti e bisognose di terapie, tenendo conto anche di un possibile o probabile inserimento delle mamme in ambito lavorativo. Riteniamo comunque che la CRI gruppo di Trento non sia in grado di sostenere le spese di vitto e alloggio per tutti i nuclei (spese che fino ad ora sono state sostenute dalla PAT). Riteniamo inoltre che dopo cinque mesi di contatto quasi giornaliero, non siamo in grado di essere obiettivi, in quanto siamo coinvolti emotivamente e affettivamente.

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