4 Sistema Video 4.1 Videoalarm
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1 2 Le principali linee guida per la realizzazione di un sistema antintrusione 2.1 Analisi del rischio 2.2 Procedura da seguire 2.3 Grado di sicurezza 2.4 Livello di protezione 2.5 Classificazione ambientale 2.6 Ubicazione dell edificio 2.7 Diagramma di flusso 3 I componenti di un sistema antintrusione 3.1 I principali componenti di un sistema antintrusione 3.2 Esempio di protezione del primo livello concentrico 3.3 Esempio di protezione del secondo livello concentrico 3.4 Esempio di protezione del terzo livello concentrico 4 Sistema Video 4.1 Videoalarm 5 Tipologie di impianti di allarme antintrusione 5.1 Impianti filari 5.2 Impianti misti 5.3 CEI EN (sistemi wireless) Numero di codici Perdita di collegamento periodico Comunicazioni e programmazioni radio nelle centrali Rilevazione di interferenza Rilevazione anomalia 6 Realizzazione di un sistema antintrusione 6.1 Progettazione 6.2 Installazione 6.3 Rivelatori antintrusione 6.4 Requisiti e prestazioni centrali 7 Requisiti e prestazioni dei rivelatori 7.1 Schede di qualificazione 7.2 Sirene 7.3 Sistemi di trasmissione allarmi 7.4 Alimentatori 7.5 Cavi elettrici 1
2 9 Identikit dell installatore professionale 9.1 Qualificazione professionale 9.2 Teleassistenza tecnica e telegestione 9.3 Un prezioso partner: Eurocontrol Gestione Sicurezza 10 Cavi di interconnessione 10.1 Norme CEI e UNI 10.2 Norma CEI UNEL Messa in servizio, collaudo e consegna dell impianto 11.1 Periodo di prova impianto 11.2 Fase di collaudo 11.3 Fase di consegna 12 Mantenimento in efficienza del sistema 12.1 Programma di manutenzione 12.2 Garanzia 13 I sistemi di telesegnalazione remota 13.1 Telesorveglianza e videosorveglianza 14 D.M. 37/08 (ex 46/90) i punti di maggiore interesse 14.1 Destinazione d uso 14.2 Impresa e personale tecnico 14.3 Lettera B 14.4 Abilitazione aziendale 14.5 Personale tecnico 14.6 Progettazione impianti 14.7 Dichiarazione di conformità 14.8 Obblighi del committente 14.9 Sportello unico per l edilizia 15 Le norme tecniche più importanti nel settore antintrusione 15.1 Normative nazionali ed europee 16. CEI 79-2 (norme particolari per le apparecchiature antintrusione) 16.1 Norme ad uso dei costruttori 17 CEI 79-3 (norme per gli impianti antintrusione) 17.1 Norme per progettisti ed installatori 18 CEI EN (prescrizione di sistema antintrusione) 18.1 Descrizione 19 TS (guide di applicazione sistema antintrusione) 19.1 Guide di applicazione 20 CEI EN (requisiti sistema antintrusione apparati senza fili) 20.1 Normativa 21 Elenco normative di settore 22 Definizioni 22.1 Vocabolario della sicurezza 23 Bibliografia 2
3 24 Allegati A B C D E F Calcolo dell autonomia di un impianto Dimensionamento della batteria Scelta dell alimentatore Dimensionamento dei cavi di collegamento Dichiarazione di conformità dell impianto Esempio di protezione di un abitazione al primo livello F/1 Particolari del calcolo automatico primo livello G Esempio protezione abitazione al secondo livello G/1 Secondo esempio protezione abitazione al secondo livello G/2 Particolari del calcolo automatico protezione al secondo livello H I L M N O P Q R Esempio di un registro eventi Normative d obbligo al rispetto della regola d arte Modulo di verbale di collaudo Proposta di manutenzione programmata (esempio) Modalità di manutenzione da remoto Verifica funzionale dell impianto di allarme Intrusione e Rapina Modalità di consegna impianto Informazioni da includere nell offerta Interconnessioni 3
4 2 LE PRINCIPALI LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA ANTINTRUSIONE 2.1 Analisi del rischio Nella fondamentale fase di sopralluogo ci si deve approcciare all edificio o all area da proteggere con l obiettivo di effettuare un attenta analisi del rischio, mediante la valutazione delle probabili vie e metodi di intrusione che potrebbero essere utilizzati da intrusi con diversi livelli di capacità. Determinare il grado di sicurezza in conformità con i valori contenuti nell edificio. Evidenziare la classificazione ambientale delle aree da proteggere. Identificare il livello di protezione in relazione ai valori contenuti e alla classificazione ambientale. 2.3 Grado di sicurezza 2.2 Procedura da seguire La procedura da seguire per ottenere questo obiettivo è la seguente: Grado di sicurezza, viene definito dalle norme Europee EN ed è suddiviso in 4 gradi di sicurezza che ne definiscono le prestazioni: il grado 1 è il più basso e il grado 4 è il più alto. PS: Le norme CEI prevedono 3 livelli di sicurezza, mentre le nuove norme europee delle serie EN
5 sostituiscono il termine livelli con gradi ed ampliano la suddivisione da 3 livelli a 4 gradi. Grado 1 Rischio basso Si prevede che gli intrusi o i rapinatori abbiano una scarsa conoscenza degli impianti di sicurezza e dispongano di una limitata gamma di attrezzi facilmente reperibili. Grado 2 Rischio medio-basso Si prevede che gli intrusi abbiano una scarsa conoscenza degli impianti di sicurezza ma utilizzino una gamma generica di utensili e strumenti portatili (es. tester, grimaldelli ) 5
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7 2.4 Livelli di protezione Si riportano di seguito tre esempi estratti dalla nuova edizione 2012 della norma CEI Unità abitativa non isolata (accessi praticabili con h > 4m ) Sottosistema Rivelatori Da considerare Livello di prestazione 1 Livello di prestazione 2 Livello di prestazione 3 o 4 Porte e accessi perimetrali O - O + P O O Finestre Pareti Soffitti e tetti Pavimenti Locali T C T C C Oggetto (alto rischio) S Legenda O = Apertura (Protezione realizzata tramite uno o più rivelatori in grado di rilevare tentativi di intrusione attraverso tutti gli accessi praticabili) T = Trappola (Protezione realizzata attraverso uno o più rivelatori in grado di rilevare tentativi di effrazione portati a danno delle superfici di tutti gli accessi praticabili) P = Penetrazione (Protezione realizzata tramite uno o più rivelatori in genere volumetrici, secondo la metodologia a trappola a protezione dei corridoi e dei locali dove sono contenuti i beni di maggior valore) C = Completa (Protezione realizzata attraverso uno o più rivelatori a protezione dei volumi di tutti gli ambienti dell unità abitativa) S = Oggetto che richiede considerazioni particolari Fonte: CEI 79-3 Nella tabella emerge che: il primo livello è soddisfatto con accessi perimetrali; in più devono essere presi in considerazione il controllo delle porte perimetrali ed almeno 1 rivelatore particolari obbiettivi ad alto rischio quali cassaforti, armadi volumetrico in una zona trappola ; il secondo livello aggiunge il corazzati, ecc. ed essere quindi adeguatamente protetti con controllo di tutte le finestre ed aperture; il terzo e quarto livello rivelatori dedicati. richiedono una protezione completa dei volumi e delle porte ed Unità abitativa non isolata (accessi praticabili con h < 4m o ultimo piano) Sottosistema Rivelatori Da considerare Livello di prestazione 1 Livello di prestazione 2 Livello di prestazione 3 o 4 Porte perimetrali O - O + P O O O Finestre O - O + P O O O Altre aperture O - O + P O O O Pareti Soffitti e tetti Pavimenti Locali T C T C C C Oggetto (alto rischio) S S 7
8 Legenda O = Apertura (Protezione realizzata tramite uno o più rivelatori in grado di rilevare tentativi di intrusione attraverso tutti gli accessi praticabili) T = Trappola (Protezione realizzata tramite uno o più rivelatori, in genere volumetrici, secondo la metodologia a trappola, a protezione dei corridoi e dei locali dove sono contenuti i beni di maggior valore) P = Penetrazione (Protezione realizzata attraverso uno o più rivelatori in grado di rilevare tentativi di effrazione portati a danno delle superfici di tutti gli accessi praticabili) C = Completa (Protezione realizzata attraverso uno o più rivelatori a protezione dei volumi di tutti gli ambienti dell unità abitativa) S = Oggetto che richiede considerazioni particolari Fonte: CEI 79-3 Unità abitativa isolata Sottosistema rivelatori Livello di prestazione Livello di prestazione Livello di prestazione Livello di Da considerare prestazione 4 Area esterna (volumi) C C - - C C - C C C Porte perimetrali - O O O+P O O+P O+P O+P O O+P Finestre - O - O+P - O O+P O+P - O+P Altre aperture - O O O+P O O+P O+P O+P O O+P Pareti P Soffitti e tetti P Pavimenti Locali T - C T C T C T C C Oggetto (alto rischio) S S S Legenda O = Apertura (Protezione realizzata tramite uno o più rivelatori in grado di rilevare tentativi di intrusione attraverso tutte le porte e le finestre, indipendentemente dallo loro ubicazione) T = Trappola (Protezione realizzata tramite uno o più rivelatori (in genere volumetrici) secondo la metologia a trappola, a protezione dei corridoi ed i locali dove sono contenuti i beni di maggior valore P = Penetrazione (Protezione realizzata attraverso uno o più rivelatori in grado di rilevare tentativi di effrazione portati su tutte le porte e le finestre, indipendentemente dalla loro ubicazione) C = (area esterna) Completa (Protezione realizzata attraverso rivelatori in grado di rilevare i tentativi di intrusione a danno dell area esterna compresa tra il perimetro esterno e l edificio) C = (locali) Completa (Protezione realizzata attraverso uno o più rivelatori a protezione dei volumi interni al luogo da proteggere, esclusi gli ambienti destinati ai servizi quali, per esempio, bagni, cucine, rispostigli, soffitti) S = Oggetto che richiede considerazioni particolari Fonte: CEI
9 2.5 Classificazione ambientale Classe ambientale I - Interno In ambienti chiusi, quando la temperatura è ben controllata, con limite a locali residenziali /uffici (es. proprietà residenziali o commerciali). Classe ambientale II - Interno Generale Influenze ambientali normalmente presenti in ambienti chiusi, quando la temperatura non è ben controllata (es. corridoi, atri o scale, aree non riscaldate adibite a deposito o nei magazzini nei quali il riscaldamento è intermittente, negozi, ristoranti ). Classe ambientale III - Esterno Riparato o interno in condizioni estreme Influenze ambientali normalmente presenti all aperto, quando gli impianti antintrusione non sono completamente esposti agli agenti atmosferici o, all interno, in condizioni ambientali estreme. (es. 9
10 rimesse, fienili, zone di carico, ) Classe ambientale IV - Esterno Generale completamente esposti alle intemperie (es. prati, giardini, aree industriali esterne). Influenze ambientali normalmente presenti all aperto, quando i componenti degli impianti antintrusione sono 10
11 3.1 I principali componenti di un sistema antintrusione I componenti principali di un sistema antintrusione sono: Centrale antintrusione Dispositivi di allarme Rivelatori per esterni Dispositivi di comando
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14 Sirene per esterno Comunicatore telefonico Sirene per interno Dispositivi wireless Per meglio illustrare l applicazione dei vari elementi che costituiscono un sistema di allarme antintrusione ipotizziamo l installazione di un sistema di sicurezza di una villa per evidenziare i tre livelli di protezione concentriche: Primo livello: protezione interna delle aree sensibili (camera letto, soggiorno, ecc.) Secondo livello: protezione periferica esterna dell edificio (porte e finestre) 14
15 Terzo livello: protezione perimetrale esterna del
16 giardino (a livello muro di cinta oppure di cancellata) 3.2 Esempio di protezione del PRIMO livello concentrico Per proteggere queste zone sono disponibili sul propone due tecnologie con svariate soluzioni mercato diverse tipologie di prodotti. Tecnoalarm, applicabili. 16
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18 protezione interna di stanze, uffici, ecc. Sono sensori 18
19 a doppia tecnologia con antimascheramento, disponibili in diversi modelli per coprire tutte le esigenze del cliente. Verification - brevetto internazionale per la verifica dell attendibilità del segnale di allarme ricevuto sulla reale presenza di un intruso), in caso di allarme il rivelatore, oltre ad inviare all utente via cellulare uno specifico segnale sonoro di rilevamento, permette alla centrale di salvare sulla propria memoria sino a 128 eventi e 6 tracciati grafici che ne rappresentano lo stato di funzionamento istantaneo, per una completa e precisa analisi dell accaduto. Esempio di protezione al primo livello concentrico con rivelatori volumetrici 19
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22 Videata programmazione Videata Log eventi 22
23 3.3 Esempio di protezione del SECONDO livello concentrico Per realizzare questo livello di protezione sono disponibili sul mercato diverse tipologie di prodotti. Tecnoalarm, propone due tecnologie con numerose soluzioni applicabili. a) Barriera ad infrarossi attivi Doorbeam e Winbeam per la protezione di porte e finestre. Sono disponibili diversi modelli da 2 a 8 fasci per coprire tutte le esigenze del cliente. La portata massima di ogni barriera è 16 m e, grazie alla tecnologia RSC, è possibile programmare da remoto i vari parametri e verificarne la coerenza hardware. 23
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25 Videata programmazione 25
26 b) Esempio di protezione di un terrazzo con rivelatore Trired 26
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30 ATTIVI winbeam - DOORBEAM E RIVELATORI INFRAROSSI PASSIVI TRIRED 30
31 3.4 Esempio di protezione del TERZO livello concentrico Perimetro esterno del giardino (a livello muro di cinta Per realizzare questo livello di protezione sono oppure cancellata). disponibili sul mercato diverse tipologie di prodotti. Si ipotizza che all interno della villa vi siano dei beni di Tecnoalarm propone due tecnologie con numerose valore, non sia presidiata da un custode, ed il perimetro soluzioni applicabili. della proprietà sia circondata da una cancellata. Esempio di protezione perimetro chiuso su quattro lati con colonne Beam Tower 31
32 Esempio di protezione perimetro chiuso su quattro lati con colonne Beam Tower 32
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35 Videata programmazione 35
36 b) Barriera a microonde - Explorer Bus. È costituita da una coppia di rilevatori di Microonde (trasmettitore e ricevitore), che genera un lobo invisibile a forma di sigaro con una portata massima di circa 220 m. L attraversamento di tale lobo da parte di un intruso provoca una condizione di allarme. Questo apparato dispone di numerose possibilità di calibrazione per consentire il migliore adattamento all area da proteggere. Anche la Barriera Explorer Bus si avvale della tecnologia RSC e permette di analizzare i tracciati che hanno preceduto un determinato evento di allarme. 36
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40 40 Log eventi
41 4.1 Videoalarm Il Sistema Videoalarm si integra perfettamente con la protezione dei tre livelli concentrici evidenziati al punto 3. Un impianto antintrusione integrato con un sistema di monitoraggio video aumenta infatti notevolmente l efficienza del sistema. L associazione del segnale video alle varie zone controllate dai rivelatori permette, in caso di allarme, di commutare a pieno schermo le immagini rilevate dalla telecamera e di registrare le ultime 5 immagini e le successive 3 al fine di poter meglio valutarne le cause. Il sistema Videoalarm, è anche azionabile per mezzo di sensori biometrici di terza generazione per impronte digitali e dispone di una memoria in grado di archiviare fino a foto, che possono anche essere copiate in una pen drive. 41
42 5.1 Impianti filari Tutti i componenti dell impianto d allarme sono di allarme e ad ogni dispositivo, attraverso il quale collegati fra loro da una rete di cavi elettrici (impianti viene distribuita l alimentazione e sono rilevati i vari cablati). Hanno cioè un cavo che va ad ogni sensore segnali di stato. 5.2 Impianti misti (filari + radio) Normalmente gli impianti misti vengono realizzati posare i cavi di collegamento nelle aree perimetrali quando si devono coniugare necessità di un buon più disagevoli. proponiamo una completa 42
43 5.3 CEI EN sistemi wireless Requisiti per apparecchiature e sistemi di rivelazione e segnalazione di allarme intrusione antifurto e antiaggressione senza fili che utilizzano i collegamenti in radio frequenza. La presente norma classifica le prestazioni richieste su quattro gradi (1, 2, 3, 4). utilizziamo per la trasmissione entrambi le bande di frequenza disponibili: 433 MHz e 868 MHz Numero di codici Protezione dalle manomissioni sul canale di trasmissione. Per impedire la sostituzione intenzionale dei messaggi, ogni apparecchiatura trasmittente dovrà essere identificata come appartenente all impianto tramite un codice di identificazione. Il numero dei codici d identificazione richiesti dovrà corrispondere a quello indicato nella tabella sotto indicata. Livelli Numero di codici di identificazione degli impianti Grado Grado Grado Grado Fonte: CEI EN Tecnoalarm utilizza nei suoi apparati oltre di codici Perdita di collegamento periodico Requisiti per la rivelazione della perdita di Una perdita di collegamento periodico deve essere collegamento periodico (sopravvivenza). trattata come anomalia. Tabella intervalli Tabella dei tempi di rilevazione della perdita di collegamento periodico. CIE dal rivelatore CIE dal WD CIE dalla ATE ATE dalla CIE Per iodi Grado min 240 min (a) 240 min (a) 240 min Grado min 120 min (a) 120 min (a) 120 min Grado s 100 s 100 s 100 s Grado 4 10 s 10 s 10 s 10 s 43
44 Legenda: CIE = control and indicating equipment (centrale di allarme) WD = warning device (sirena) ATE = automatic transmission equipment (inviatore di messaggi di allarme) (a) = la prescrizione è facoltativa per questo grado Nota: L indicazione visiva o sonora del corretto collegamento sarà data dalla sirena o dalla centrale durante la procedura di inserimento. La disponibilità dei collegamenti sarà controllata dalla centrale durante la procedura di inserimento. Fonte: CEI EN Nei gradi 1, 2, 3, 4, deve essere impedito l inserimento dica da qualsiasi apparecchiatura di trasmissione quando l ultimo messaggio di comunicazione perio- supera il periodo specificato in tabella. Periodi Grado 1 Grado 2 Grado 3 Grado 4 60 min 20 min 100 s 10 s Fonte: CEI EN Comunicazioni e programmazioni radio nelle centrali Le centrali sono programmabili secondo Nella videata configurazione - opzioni è possibile i profili richiamati dalle norme CEI EN abilitare le modalità dei controlli di soppravvivenza Tali programmazioni hanno come fine specifico e mascheramento e le relative azioni di notifica la rilevazione di situazioni anomale del vettore tramite gli avvisatori acustici sirene (Videata 1) ed i trasmissivo delle informazioni, che è l etere. comunicatori telefonici (Videata 3). 44
45 Videata 1 - configurazione - opzioni Mascheramento radio Con questo termine si intende il mascheramento dei segnali utili provocato da spurie che possono essere presenti occasionalmente (generando disturbi saltuari) o provocati intenzionalmente al fine di causare atti per deliberate azioni di sabotaggio. Nelle centrali anche il mascheramento radio può essere o meno abilitato (Videata 1); è rilevato e notificato secondo la programmazione impostata (da 00 secondi fino a 59 minuti). Allo scadere del ritardo impostato si avvierà la procedura prevista (avviso tramite i comunicatori selezionati, e/o di eventuali allarmi acustici programmati). Ritardo antimascheramento Il ritardo antimascheramento vedi Videata 2 è programmabile, (compreso tra 0 e 59 minuti), ovvero il tempo di permanenza di perturbazioni radio oltre il quale devono essere gestite le notifiche (con sirene e/o comunicatori). Le norme CEI EN Sopravvivenza (comunicazione periodica) La funzione di verifica della soppravivenza, vedi Videata 2 abilitabile da programmazione, permette di verificare la capacità di trasferire un messaggio tramite un collegamento RF, verificandone la funzionalità. Nelle centrali è possibile prescrivono che se l interferenza rilevata è inferiore a 5 secondi nell arco di 60 secondi, non deve verificarsi alcuna indicazione o notifica. Al contrario, per i GRADI 1 e 2 una interferenza di 30 secondi su 60 deve essere rilevata e gestita generando le segnalazioni previste. impostare un intervallo di colloquio tra le varie periferie tra 2 e 23 ore e 59 minuti. Il Grado 1 delle norme CEI EN è rispettato se si programma un tempo minore o uguale a 4 ore; il Grado 2 se si programma il tempo minimo impostabile di 2 ore. 45
46 Comunicatori Le anomalie rilevate dalla centrale possono essere di programmazione la spunta nella corrispondente notificate anche per mezzo dei comunicatori. In fase casella abiliterà le relative trasmissioni (Videata 3). Videata 3 - configurazione - sezione telefonica - comunicatori 46
47 5.3.4 Rilevazione di interferenza Se esiste un rischio di disturbi radioelettrici che La centrale deve indicare un elevato livello di possono influire sulla comunicazione tra la centrale interferenza quando questa supera la durata prevista e le apparecchiature, occorre attivare la rilevazione dai tempi indicati nella tabella seguente. di interferenza. Grado 1 Un totale di 30 di segnale d interferenza in 60 Grado 2 Un totale di 30 di segnale d interferenza in 60 Grado 3 Un totale di 10 di segnale d interferenza in 20 Grado 4 Un totale di 10 di segnale d interferenza in 20 Fonte: CEI EN Rilevazione anomalia L interferenza deve essere trattata come un anomalia della centrale. Stato del sistema CIE WD ATE Rile vazione delle interfe renze Grado 1 In ogni momento Obbligatorio Facoltativo (a) Facoltativo Grado 2 In ogni momento Obbligatorio Facoltativo (a) Facoltativo Grado 3 In ogni momento Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Grado 4 In ogni momento Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Fonte: CEI EN Legenda: CIE = centrale di allarme; WD sirene; ATE Avvisatori telefonici ( a ) = per i dispositivi esterni, se è prevista tale funzione, il wd deve essere conforme alle prescrizioni di immunità alle interferenze definite dalla norma CEI EN nel punto Progettazione La progettazione di un sistema di antintrusione ha come obiettivo primario la scelta dei componenti con relativo livello di sicurezza e classe ambientale (che saranno determinati in fase di sopralluogo) in funzione delle esigenze del committente. Al termine del sopralluogo, definiti i vari parametri di protezione, è buona norma redigere un documento che dettagli le scelte operate affinchè rimanga una traccia di quanto concordato tra le parti. 47
48 6.2 Installazione Installazione e ubicazione della centrale di controllo e degli organi di comando. Questi apparati devono essere installati possibilmente all interno dell area protetta e nascosti (sportelli di chiusura) per evitare che estranei possano carpirne le modalità di funzionamento. 6.3 Rivelatori antintrusione I rivelatori antintrusione devono essere installati secondo quanto prescritto dal costruttore nei propri manuali tecnici. 6.4 Requisiti e prestazioni CENTRALI Norme di riferimento: CEI EN (Sistema); CEI EN (Centrali); CEI EN (Alimentatori). Si ricorda che le nuove norme europee di riferimento identificano 4 Gradi di sicurezza e 4 Livelli di prestazione. Esempio (parziale) di scheda di qualificazione. Circuiti di ricezione e notifiche allarmi Livelli Norme CEI 79-2 Gradi Norme EN Caratteristiche I II III IV 48
49 Funzionali e Prescritte: Ingressi a variazione di stato (contatto aperto/chiuso) Si - - A variazione di resistenza - Si - A variazione di resistenza variabile a caso nel tempo - - Si Non è imposta la tecnica di notifica dello stato Segnalazione distinta tra allarme e tamper No Si Si SI SI SI SI Livelli previsti di accesso al sistema 2 (ut+inst) Numero di cifre per i codici di accesso Obbligo storico eventi NO Si ¹ Controllo alimentatore batteria bassa e alta L L L Op Op Si Si Blocco inserimento con guasti, o manomissioni No No No Si ² Possibilità di forzare uno stato di blocco No No No Si ³ Protezione batterie dalle scariche profonde No No No Op Op Si Si Rilevazione guasto batteria obbligatorio - Si Si Op Op M M Va notificato un accesso a livello non autorizzato Si Sirene escludibili se notifiche anche con ATE Non previsto Previsto ATE (avvisat.telefonici) con back-up altro vettore Non previsto In funz. del grado Criteri impiantistici (numero di sirene ext, int, ATE) Non previsti Previsti Tempi di suonata WD Da 3 a 10min Da 90 a 180 sec Tempo di entrata 60 sec. Fino a 45 sec Operazioni on/off in combinazione con più utenti Non citate Previste Esclusione sensori Si No Si Si Si Isolamento sensori (allarme + tamper) Si No Si Si Si Controllo rimozione involucro - Si Si Si Controllo perforazione involucro - - Si Si Riconoscimento masking, portata ridotta sensori In funz del grado Gestione dei processi e dei segnali Sec. procedure Controllo delle interconnessioni Si Si Si No Si Si Si Sostituzione di componenti Op Op Si Si Prove immunità: Radiofrequenze Scariche elettrostatiche Impulsi di tensione ai morsetti di alimentazione Stessi requisiti x entrambe le norme Legenda: L = controllo limitato o parziale Op = funzione opzionale ATE = inviatore di messaggi di allarme WD = sirene NOTE 1) Lo storico eventi è obbligatorio; numero e tipi di eventi (min 250) sono in funzione del grado 2) In presenza di una condizione anomala, l attivazione del sistema deve essere impedito 3) È previsto che una condizione di blocco possa essere forzata mediante apposita manovra da utente autorizzato. Fonte: CEI 79-2, EN
50 7.1 Schede di qualificazione Nella scheda generica di qualificazione di un apparato di allarme sotto riportata, sono messe in evidenza le differenti prestazioni di alcune famiglie di prodotti (es. rivelatore doppia tecnologia), affinché possano essere conformi al I-II-III livello di prestazioni, in Esempio (parziale) di scheda di qualificazione. riferimento alle norme CEI Si allegano anche per opportuno confronto alcune delle richieste prestazionali della nuova norma EN
51 (Rivelatori combinati ad infrarossi + microonde). Rivelatori combinati Livelli Norme CEI 79-2 Gradi Norme EN Protezione c ontro: I II III IV Apertura involucro X X X X X X X Rimozione X X op op X X Manomissione con mezzi magnetici X X X X Disorientamento X X X X X X Accecamento (Mascheramento) X op op X X Riduzione significativa della portata X op op op X Perdita totale di alimentazione X X X op X X X Corrosione Penetrazione di acqua In funzione della classe ambientale Prova immunità a: Radiofrequenze X X X X X X X Scariche elettrostatiche X X X X X X X Impulsi di tensione ai morsetti di alimentazione X X X X X X X Verificabilità: Funzionale di tutti gli elementi X Operativa di almeno uno degli elementi X Autodiagnosi locale op op X X Autodiagnosi da remoto op op op X Prova di durata: 1* 2* In funzione della classe ambientale LEGENDA Op = prestazione opzionale; X = prestazione obbligatoria; 1* e 2*: prove di durata (24h o 120h) alla Vnom+15% con continue rivelazioni di movimento e registrazione stati allarme-riposo. Fonte: CEI 79-2, EN
52 Altre tabelle di qualificazione possono essere consultate visionando le norme CEI 79-2 (norme particolari per le apparecchiature) e le norme della serie EN x. Rivelatori per interno Rivelatori per esterno Centrali 7.2 Sirene Le sirene per esterno devono essere posizionate in modo che siano visibili dalla pubblica via e solidamente installate in un punto elevato dell edificio, al duplice scopo di renderne difficoltoso l eventuale sabotaggio e rendere facilmente visibile il lampeggiante del postallarme. È possibile installare più sirene all esterno per aumentare il livello di sicurezza del sistema, come previsto nella normativa CEI EN Le sirene per interno hanno un minore livello di emissione sonora. La nuova norma europea di recente pubblicazione che disciplina le caratteristiche delle sirene (wd) è la CEI EN Sono disponibili molte tabelle di qualificazione (ad uso dei costruttori per la progettazione degli apparati) di cui si riporta qui sotto un esempio: 52
53 Alimentatori e gruppi di alimentazione Sirene per esterno Apparati di comunicazione telefonici Avvisatori acustici di controllo (sirene) WD (warning devices) Esempio (parziale) di scheda di qualificazione sirene con confronto tra norme CEI e norme EN Livelli Sirene per esterno Norme CEI 79-2 Gradi Norme EN Protezione c ontro: I II III IV Apertura involucro X X X X X X X Rimozione X X X Op X X X Perforazione X Op Op Op X Prove di: Vibrazioni sinusoidali X X X X X X X Caldo +55 C +60 C sec esig. Caldo umido in continuo 40 C 93% X X X X Freddo -25 C -25 C/-40 C spec Corrosione SO2 X X X Corrosione salina X Ingresso acqua X X Impatto meccanico (grado IK) secondo EN62262 robusta Prova immunità a: Radiofrequenze X X X X X X X Scariche elettrostatiche X X X X X X X Impulsi di tensione ai morsetti di alimentazione X X X X X X X Verificabilità: Funzionale X Vedi controlli Segnalazione: Tensione di guardia batteria (distinta dalle precedenti) X Sconnessione fisica della batteria scarica X X X X Controlli: Monitoraggio presenza +12V di ricarica batteria X*¹ X*¹ X*¹ X*¹ Monitoraggio integrità comando di allarme Op Op X X Autotest locale Op Op X X Ingresso di test da remoto Op Op Op X Pressione acustica: Almeno 100dB a 3m 100dB ad 1 metro Max tempo allarme: 10 minuti 15 minuti Autonomia: 24h 12h 60h Tempo ricar batteria Massimo 80% in 20h 72h 24h LEGENDA Op = prestazione opzionale; X = prestazione obbligatoria; X*¹ = La mancanza della tensione di ricarica batteria deve generare o un allarme, o un tamper, o un guasto Fonte: CEI 79-2, EN
54 Sirena per interno 54
55 7.3 Sistemi di trasmissione allarmi Per la trasmissione remota di una condizione di allarme è raccomandabile l utilizzo di sistemi ridondanti, come la trasmissione per mezzo della linea telefonica PSTN in abbinamento ad un dispositivo GSM che sarà utilizzato nel caso di anomalia o sabotaggio della linea filare (PSTN). Naturalmente vi sono altri sistemi di trasmissione allarmi come: ponti radio, linee dedicate, ecc che saranno utilizzati in funzione del livello di sicurezza scelto. La tipologia degli apparati di allarme (sirene e combinatori) è regolamentata a livello normativo dalle CEI 79-3:2012; essa definisce il tipo di comunicatori telefonici e di sirene per il livello di prestazione dell impianto realizzato. A partire dal 2 livello la presenza di un comunicatore telefonico in aggiunta ad una sirena è obbligatorio. 7.4 Alimentatori Il gruppo di alimentazione è composto da: Un alimentatore Una batteria di accumulatori Le batterie di accumulatori facenti parte dei gruppi di alimentazione devono avere una capacità tale da garantire, in caso di mancanza tensione di rete, una autonomia di: 12 ore per il grado 1 e 2 60 ore per il grado 3 e 4 Questi tempi possono essere dimezzati se si notificano gli eventi ad un centro ricezione allarmi dedicato (come citato nella norma CEI EN ). Le novità più importanti introdotte dalla norma EN ed EN in merito agli alimentatori in funzione del grado di prestazione sono: Sezionamento delle batterie a fine scarica Protezione dai corto circuiti e dai sovraccarichi Rilevazione del guasto della batteria Segnalazione batteria bassa con vincoli di tempo (max di 5minuti) Protezione dalle sovratensioni solo per grado di prestazioni 3 e 4.1 Corsi tecnici per installatori Obiettivo strategico di Tecnoalarm è quello di fornire una costante qualificazione ai propri installatori, organizzando con cadenza costante, presso le proprie Filiali italiane e le sedi degli importatori esteri, corsi di formazione e seminari tecnici e commerciali che tengono conto delle esigenze del settore e dell introduzione di nuovi prodotti e tecnologie. 55
56 10.1 Norme CEI e UNI L azienda installatrice deve operare nel rispetto delle norme CEI e UNI, realizzando l impianto a regola d arte. Per definizione la regola dell arte è soddisfatta quando si osservano delle norme tecniche riconosciute. È buona regola, al fine di minimizzare possibili interferenze tra i segnali, evitare che i cavi del sistema antintrusione transitino nelle stesse condutture della rete di distribuzione elettrica; se ciò non è possibile, accertarsi che i cavi dell impianto di sicurezza siano marchiati CEI UNEL Norma CEI UNEL I cavi dell impianto di allarme, a partire dal Grado 2, conformi alla norma CEI UNEL possono essere posati in un unico condotto, canalina, ecc. senza dover interporre dei setti separatori con cavi enegia fino a 0,6/1kV di tensione. Posa per interno edifici Cavi in PVC con caratteristiche di non propagazione dell incendio. Norme di riferimento: CEI 20/22-II, IEC A, CEI UNEL Posa per interno edifici pubblici Cavi LSZH esenti da alogeni a bassa emissione di fumi e gas tossici. Norme di riferimento: EI 20/22-III, IEC C, CEI UNEL Posa per ambienti esterni Cavi FM9HOM1C per pozzetti, canali, tubazioni, con guaina in polietilene (PE) che garantisce una buona impermeabilità all acqua e maggiore resistenza meccanica. Norme di riferimento: CEI 20/22-III, IEC C, CEI UNEL
57 11 MESSA IN SERVIZIO, COLLAUDO E CONSEGNA DELL IMPIANTO 11.1 Periodo di prova impianto La messa in servizio di un impianto può prevedere In questa fase si potrà testare la funzionalità un breve periodo di prova (concordato tra le dell impianto ed affinare la sua programmazione, parti) nel corso del quale il sistema funzionerà per garantirne l efficenza ed eliminare le cause di normalmente ad esclusione degli allarmi acustici. allarmi impropri Fase di collaudo Il collaudo consiste nella verifica funzionale ed approvato. Per questo è fondamentale la presenza operativa di ogni singolo componente del sistema. del cliente o del responsabile dell impianto. È un momento fondamentale per la verifica A fine lavori l installatore è tenuto a rilasciare un delle prestazioni in rapporto al progetto tecnico certificato di avvenuto collaudo con esito positivo. 57
58 58
59 12.1 Programma di manutenzione I presupposti per il miglior mantenimento dell impianto antintrusione prevedono il rispetto di un programma di adeguata manutenzione. 59
60 60
61 12.2 Garanzia La legge Europea stabilisce che nei rapporti tra mesi. certi della qualità dei propri aziende il periodo di garanzia sia di 12 mesi mentre prodotti, ne ha esteso autonomamente la durata a nei rapporti tra aziende e privati deve essere di mesi per tutti i suoi clienti. In particolare è consigliabile verificare periodicamente il funzionamento di rivelatori, sirene, comunicatori telefonici e di tutti gli altri componenti dell impianto ogni 6 mesi circa, in funzione del livello di rischio del sistema. L esperienza suggerisce di porre anche particolare attenzione all alimentazione ausiliaria (batterie di centrale e di tutti i dispositivi autoalimentati). È auspicabile che queste operazioni vengano svolte da personale tecnico specializzato. È inoltre possibile, grazie alla tecnologia, ispezionare da remoto ogni singolo componente per mezzo dei software utilizzati dagli installatori autorizzati, soddisfacendo così in modo esaustivo, quanto previsto dalle recenti norme della serie EN x (dove si cita che uno dei due controlli programmati può essere effettuato da remoto). Si ricorda che nell ambito del regolamento per le ditte registrate IMQ è previsto che un intervento tecnico straordinario venga effettuato entro le 24 ore successive dalla chiamata. 61
62 13.1 Telesorveglianza e videosorveglianza La centrale operativa Eurocontrol Gestione Sicurezza da oltre quindici anni opera esclusivamente per gli utenti dei sistemi di sicurezza TECNOALARM, svolgendo servizi di telesorveglianza e televigilanza 24 ore su 24 su tutto il territorio 62
63 nazionale con l obiettivo di integrare un servizio a 360 per la protezione del cliente e dei suoi 63
64 benionitoragaseguesmanomissione e sabot 64
65 14.4 Abilitazione aziendale 65
66 Le imprese che operano nel settore degli impianti antintrusione devono essere abilitate all esercizio delle attività come prescritto nella lettera B e devono avere un responsabile tecnico preposto con atto formale in possesso dei requisiti professionali richiesti nell articolo 4. Tali imprese hanno diritto ad un certificato di riconoscimento rilasciato dalle competenti commissioni provinciali per l artigianato o dalle competenti Camere di Commercio Personale tecnico Anche il personale tecnico operativo deve rispondere ai requisiti richiesti dall articolo Progettazione impianti La progettazione degli impianti e dei relativi ampliamenti deve essere accompagnata da un progetto redatto dal responsabile tecnico dell impresa installatrice abilitata. Per impianti complessi o di grandi dimensioni, laddove richiamato dall articolo 5, lo stesso dovrà essere redatto da un professionista iscritto negli albi professionali, secondo la specifica competenza tecnica richiesta Dichiarazione di conformità L impresa installatrice dovrà rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme degli articoli 6-7. Per tale dichiarazione è disponibile il modello I del D.M. 37/ Obblighi del committente Obbligo del committente o proprietario è quello di affidare i lavori ad una impresa abilitata e di seguire scrupolosamente le istruzioni per l uso ed i piani di manutenzione dell impianto e delle apparecchiature. 66
67 14.9 Sportello unico per l edilizia 67
68 È obbligatorio il deposito presso lo sportello unico di rifacimento o di installazione di nuovi impianti. per l edilizia del Gazzetta Ufficiale Della Republica Italiana Serie generale - n. 161 Allegato I ( di cui all articolo 7) DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE Il sottoscritto... titolare o legale rappresentante dell impresa (ragione sociale)... operante nel settore...con sede in via n.... comune...(prov....) tel.... part. IVA... iscritta nel registro delle imprese (d.p.r , n. 581) della Camera C.I.A.A. di... inscritta all albo Provinciale delle imprese artigiane (I. 8/8/1985, n. 443) di... n.... esecutrice dell impianto (descrizione schematica) inteso come: nuovo impianto trasformazione ampliamento manutenzione straordinaria altro (1)... progetto, della dichiarazione di È richiesta l osservanza di tale procedura 68
69 Nota - Per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della 1ª - 2ª - 3ª famiglia; GPL da recipienti mobili; GPL da serbatoio 15 LE NORME TECNICHE PIÙ IMPORTANTI NEL SETTORE ANTINTRUSIONE 15.1 Normative nazionali ed europee EN La Comunità Europea ha stabilito una serie di regole (direttive EN) che definiscono uno standard qualitativo per tutti i paesi membri. Oltre alle normative europee bisogna rispettare le normative Nazionali (CEI) che sono utilizzate dai vari Stati in CEIUNI Le direttive europee e nazionali si rivolgono con particolare attenzione ai seguenti aspetti: attesa che vengano sostituite da quelle europee. L osservanza di queste regole è fondamentale ai fini della conformità all esecuzione dell impianto a regola dell arte. ISO PRODUZIONE DEGLI APPARATI PROGETTAZIONE, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI La produzione degli apparati nel rispetto delle direttive Europee garantisce all acquirente l accesso ad uno standard minimo di qualità del prodotto. Il costruttore, dopo aver eseguito e superato positivamente i test previsti dalle norme, può applicare la marcatura CE sui propri prodotti. Per migliorare la qualità del prodotto il costruttore può eseguire ulteriori test (in conformità alle normative Nazionali e Internazionali) che garantiscono standard superiori. Testare i propri prodotti con il grado più alto di severità delle normative applicabili, per ottenere il massimo della affidabilità. Rivolgersi per buona parte dei test sui prodotti all Istituto IMQ che con il proprio marchio garantisce che le apparecchiature rispettino le normative CEI ed EN oggi in vigore. Di seguito indichiamo alcune prescrizioni per la costruzione delle apparecchiature: Devono essere contenute in involucri protetti apribili con l uso di chiavi o attrezzi particolari. Devono avere resistenza meccanica atta a sostenere le sollecitazioni del trasporto e dell esercizio ordinario. 69
70 Le parti attive a tensione rete (es. i circuiti primari L autoprotezione dell involucro attiva un allarme, a degli alimentatori) devono essere protette contro il contatto diretto da persone o cose attraverso un adeguato isolamento. Se le apparecchiature risultano sensibili ai campi elettromagnetici, elettrici o magnetici esterni presenti nell ambiente e/o procurati da malintenzionati, devono essere previste dal costruttore adeguate protezioni. Le apparecchiature considerate nelle norme CEI ed EN devono riportare in modo chiaro e indelebile i dati di targa. seconda del livello di prestazione richiesto, causato dai seguenti tentativi di manomissione: - apertura - perforazione - rimozione dell intera apparecchiatura - disorientamento Ciascuna apparecchiatura deve essere corredata da una documentazione tecnica indicante le: - caratteristiche funzionali 70
71 - livello di prestazioni - specifiche di collegamento - modalità di installazione e di servizio - condizioni ambientali esterne entro cui l apparecchiatura funziona correttamente - regolazioni previste - manuali di installazione - manuali per utente - ecc Norme ad uso dei costruttori Le CEI 79-2 sono delle norme di prodotto che descrivono le prestazioni che devono possedere le diverse categorie di componenti che costituiscono un sistema di allarme. Queste norme sono ad uso esclusivo dei fabbricanti e vanno a interessare e CEI Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione Norme particolari per le apparecchiature descrivere: centrali antintrusione, rivelatori per 71
72 interno ed esterno, sirene, combinatori telefonici, chiavi, tastiere, ecc. La norma CEI 79-2 è una norma Italiana in vigore da molti anni. Alcune parti di essa saranno emendate progressivamente con la pubblicazione delle norme Europee della serie EN xx che tratteranno gli stessi argomenti, aggiornati alle nuove tecnologie. La CEI 79-3 si è evoluta per poter integrare i requisiti che derivano dalle norme Europee della serie EN che prevedono 4 gradi di sicurezza invece dei 3 livelli di prestazione. In relazione all importanza degli argomenti trattati è buona regola che gli installatori ne conoscano in modo dettagliato il contenuto. Nel CEI 79-3:2012 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione caso in cui esista un contenzioso con Enti, Assicurazioni o Periti di parte, essi potranno verificare che l impianto sia stato eseguito in 17.1 Norme per progettisti ed installatori Le CEI 79-3 sono norme Italiane che descrivono i requisiti per una installazione eseguita a regola d arte. Questa norma prevede che vengano utilizzati dispositivi classificati al I-II-III livello/grado, cosi come descritto dalle norme CEI 79-2 ed EN (componenti). Consente inoltre di calcolare oggettivamente il grado di protezione raggiunto attraverso opportune tabelle oltre a permettere di stabilire dei criteri di progetto, di collegamento e di verifica funzionale fino ad arrivare al programma di manutenzione degli impianti. 72
73 conformità alla Norma CEI Si precisa che l installatore è tenuto a rilasciare una dichiarazione di conformità alla presente norma. Questo può implicare anche una dichiarazione del costruttore che attesti che le proprie apparecchiature sono costruite in conformità alla norma CEI 79-2, meglio ancora la presenza di un marchio volontario di qualità (esempio IMQ) Descrizione Le CEI EN sono norme Europee che specificano le prescrizioni per i sistemi di allarme intrusione e rapina installati in edifici con interconnessioni filari e via radio. Prevede 4 gradi di sicurezza e 4 classi ambientali. Un sistema di CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi di allarme antintrusione e antirapina Parte 1: Prescrizioni di sistema 73
74 sicurezza dovrebbe essere integrato da idonei dispositivi e procedure per la sicurezza fisica allo scopo di aumentarne l efficacia, cosa che risulta essere molto importante per gli CEI CLC/TS Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione Parte 7: Guide di applicazione impianti di grado più elevato. La norma ad oggi non comprende le prescrizioni per impianti antintrusione per esterno Guide di applicazione La CEI CLC/TS è una guida alla progetta- Questa guida applicativa si riferisce a tutte le classi zione, pianificazione, esercizio, installazione, messa e livelli di sicurezza dei sistemi di allarme intrusione in servizio e manutenzione di sistemi di allarme di qualunque dimensione e complessità; dovrebbe installati in edifici. essere letta unitamente alla EN
75 CEI EN (nuova normativa che sostituisce la CEI 79-16) Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione Parte 5-3: Requisiti per il collegamento di apparecchiature che utilizzano tecnologia in radio frequenza 20.1 Normativa La CEI EN è una norma che si applica alle che utilizzano collegamenti in radio frequenza e che Le tabelle di seguito riportate hanno l obiettivo di può essere verificato consultando il sito CEI informare sull atuale stato dell arte sulle norme Comitato Elettrotecnico Italiano all indirizzo in vigore nel settore antitrusione. Tali normative sono in evoluzione, pertanto lo stato aggiornato 75
76 Pubblicazione Titolo Anno Norma CEI IMPIANTI E SISTEMI DI ALLARME INTRUSIONE E RAPINA CEI 79-3 CEI CLC/TS Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione Sistemi di allarme - Sistemi di allarme antintrusione e antirapina Parte 7 Guide di applicazione APPARECCHIATURE PER SISTEMI ANTINTRUSIONE E RAPINA 2012 CEI CEI CEI 79-2 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione - norme particolari per le apparecchiature A1: V1 REQUISITI DI SISTEMA CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 1 Prescrizioni di sistema V1 segue > Pubblicazione Titolo Anno Norma CEI RIVELATORI CEI EN CEI EN CEI EN CEI EN CEI CEI CLC/TS CEI CLC/TS CEI CLC/TS Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 2-2 Requisiti per rivelatore a infrarosso passivo Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 2-3 Prescrizione per rivelatori a microonde Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 2-4 Prescrizioni per rivelatori combinati a infrarossi passivi e a microonde Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 2-5 Requisiti per rivelatori combinati a infrarossi passivi e a ultrasuoni Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 2-6 Prescrizione per contatti (magnetici) Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte Rivelatori di intrusione - Rivelatori rottura di vetro (acustici) Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte Rivelatori di intrusione - Rivelatori rottura di vetro (passivi) Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte Rivelatori di intrusione - Rivelatori rottura di vetro (attivi) APPARATI DI CONTROLLO E INDICAZIONE CEI EN CEI CLC/TS Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 3 Apparati di controllo e indicazione Sistemi di allarme - Sistemi di allarme combinati ed integrati Requisiti generali
77 CLC/TS Sistemi di allarme - Sistemi di allarme combinati ed integrati Requisiti generali DISPOSITIVI DI SEGNALAZIONE 2009 CEI EN CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 4 Dispositivi di segnalazione Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 4 Dispositivi di segnalazione SISTEMI SENZA FILI CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 5-3 Requisiti per il collegamento di apparecchiature che utilizzano tecnologia in radiofrequenza A1: V1 ALIMENTATORI CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte Alimentatori SISTEMI DI GENERAZIONE FUMO CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina - Parte 8 Generatori e sistemi di generazione di fumo per applicazioni di sicurezza GENERALE CEI EN Preparazione di documenti utilizzati in elettronica - Parte 1 Regole
78 78
79 segue > 79
80 Codici di autorizzazione Chiavi logiche o fisiche che consentono l accesso alle funzioni di una centrale antintrusione Comunicator Comunicatore telefonico in grado di inviare e trasferire segnalazioni ed eventi di allarme su linea telefonica. Inoltre rende possibile, da remoto, interazione con il sistema, tramite comandi specifici Configurazione Modifica delle prestazioni tecniche di un dispositivo o impostazione parametri funzionali per adattarlo all impiego cui è destinato Contatto magnetico Dispositivo di controllo apertura per porte e finestre sensibile all apertura (non autorizzata) invia un allarme alla centrale Crack Forzatura dei codici di sicurezza mediante loro individuazione e riconoscimento Crittografia Metodo di cifratura a codici atta a mascherare le informazioni, le informazioni sono così disponibili solo a chi è in possesso della chiave di decodifica db Abbreviazione di decibel, unità di misura logaritmica dell intensità di un suono o di una potenza elettrica Default (predefinito) Stato o valore iniziale (valori di fabbrica) di un dispositivo prima della configurazione Dichiarazione di conformità dell impianto Dichiarazione rilasciata dall impresa installatrice che attesta che l impianto è stato realizzato secondo la regola dell arte, così come richiesto dalle normative vigenti Dichiarazione CE di conformità dei prodotti Dichiarazioni di conformità rilasciate tipicamente dai costruttori degli apparecchi e dei componenti in riferimento a direttive Europee Disinserimento Azione di spegnimento di un sistema antifurto (Disinserire) Disorientamento Azione dolosa atta a modificare il campo visivo del sensore Disqualifica Capacità di un rivelatore di autoescludersi e/o di generare una segnalazione dedicata nei casi in cui agenti atmosferici possano attenuare il segnale riducendo di conseguenza l efficienza del dispositivo Documentazione Documenti cartacei (o in altra forma) preparati durante la progettazione, installazione, messa in servizio e consegna del sistema di allarme intrusione che documentano i dettagli dello stesso Effetto Doppler Principio fisico. Quando un onda elettromagnetica si riflessa su un oggetto in movimento, la parte riflessa cambia la propria frequenza in funzione della velocità dell oggetto segue > 80
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