TITOLO Riunione della Commissione Parlamentare IMCO

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1 TITOLO Riunione della Commissione Parlamentare IMCO LUOGO E DATA ORGANIZZATORE Parlamento Europeo Rue Wiertz 60, 1000 Bruxelles 25 e 26 settembre 2013 Commissione Parlamentare IMCO RELAZIONE Sono stati individuati i seguenti punti salienti di discussione nell ordine del giorno della Commissione IMCO: 1. Piano d azione europeo per il commercio al dettaglio Il relatore, On. Conelis de Jong (GUE/NGL), ha affrontato tre temi: il primo ha riguardato i paragrafi che trattano i piccoli commercianti al dettaglio. Ci sono in questo tema alcuni emendamenti che, secondo il relatore, sono visibilmente orientati al protezionismo, verso il quale egli si è dichiarato del tutto contrari, e anche la politica della Commissione sugli aiuti di Stato è caratterizzata dalla regola secondo cui gli Stati membri possono dare un aiuto entro una certa quota che non può e non deve essere superata. Gli Stati membri non dovrebbero intervenire nella rendicontazione per quanto riguarda il commercio al dettaglio di piccola scala, e comunque devono sempre essere rispettati i principi di non discriminazione e di leale concorrenza; bisogna quindi individuare il giusto compromesso tra una concorrenza che sia leale e le regioni che vogliono sostenere i commercianti al dettaglio. La seconda tematica è di natura orizzontale, riguarda l inopportunità di invitare la Commissione Europea ad intervenire su ogni singolo aspetto, per esempio sul commercio elettronico, per aiutare ogni singolo imprenditore ad aprire un negozio digitale; non può sempre intervenire la Commissione Europea, ci sono le associazioni di categoria, non bisogna necessariamente centralizzare tutto; invece molti emendamenti chiedono all Istituzione di intervenire a sostegno di commercianti su piccola scala. Una terza osservazione riguarda la prassi, spesso da considerare sleale, di vendere i prodotti sottocosto: De Jong ha auspicato che con il lancio dell iniziativa volontaria di una tavola rotonda sul commercio al dettaglio si possa risolvere anche questa questione. L On. Andreas Schwab (PPE) è intervenuto a nome dell On. Corazza Bildt (relatrice ombra PPE), e ha riferito che ci sono alcuni settori su cui intervenire più nei dettagli, in particolare quello riguardante la libertà di insediamento. Ha insistito inoltre sull impossibilità di prevedere misure protezionistiche. È intervenuta l On. Evelyne Gebhardt (S&D), criticando la linea generale degli emendamenti presentati dal PPE, assicurando che il suo gruppo insisterà per una loro reiezione. L On. Heide Rühle (Verdi/ALE) ha insistito sulla sua convinzione secondo cui gli enti locali debbano essere lasciati liberi di intervenire, per esempio sulla regolamentazione dei grandi terreni inutilizzati nelle città che vengono usati dalle grandi catene di supermercati.

2 2. Marchio comunitario La relatrice del parere per la revisione del Regolamento dell Unione Europea sul marchio comunitario, On. Regina Bastos (PPE), ha evidenziato che l obiettivo della Commissione Europea è quello di rendere più accessibile il sistema dei marchi in Europa, riducendone i costi e la complessità ed aumentando la certezza del diritto. Altro scopo è quello di aumentare la cooperazione tra gli istituti nazionali dei vari Stati membri e l istituto di armonizzazione del mercato interno per promuovere le buone prassi. Terzo obiettivo è quello di adeguare il Regolamento al Trattato di Lisbona. Il sistema europeo dei marchi, ha ricordato, si basa sulla coesistenza e sulla complementarietà tra la protezione dei marchi a livello nazionale e quella a livello europeo. Il parere della relatrice è favorevole alla proposta della Commissione Europea; tuttavia, le è parso opportuno presentare taluni emendamenti in riferimento ad essa. Il primo di questi riguarda il ruolo delle autorità nazionali nel sistema di protezione dei marchi e di lotta alla contraffazione: secondo uno studio dell OCSE, il mercato della contraffazione è aumentato di 6 miliardi di dollari solo nell ultimo anno, in Europa i valori pubblicati dalle autorità nazionali indicano che c è stato un numero registrato di casi di prodotti contraffatti in aumento del 60% negli ultimi cinque anni. Un altro emendamento prevede la possibilità di depositare una richiesta di marchio comunitario sia all Istituto Nazionale che all Istituto Europeo: l idea che sta alla base è di rendere il sistema più accessibile. Altri emendamenti riguardano la composizione del Consiglio di Amministrazione dell Agenzia richiedendo la relatrice anche la presenza di un rappresentante del Parlamento Europeo, nonché la riduzione del livello delle tasse da pagare per le registrazione, in caso di accumulo di eccedenze in capo all Agenzia, senza che queste debbano ancora essere ritrasferite al bilancio dell Unione Europea. Ancora, Bastos ha auspicato il rafforzamento dei controlli del commercio elettronico, che deve essere una piattaforma affidabile per il consumatore: pertanto, è importante che anche in tale settore vi sia un adeguata protezione dei marchi. Infine, ricorda che il voto sul parere è previsto il 5 novembre p.v. È intervenuto l On. Pier Antonio Panzeri (S&D), per esprimere un parere assolutamente positivo sulla proposta presentata dalla relatrice, pur evidenziando che si debba fare meglio in tema di protezione dei consumatori sotto l aspetto specifico dell ampliamento delle funzioni dei soggetti legittimati a presentare una domanda di opposizione alla richiesta di registrazione presentata da un soggetto economico; mentre nell attuale normativa i rappresentanti dei produttori, dei commercianti e dei consumatori sono legittimati solo a presentare, dopo la pubblicazione di tale domanda, osservazioni scritte con le quali esprimere i motivi per i quali a loro parere la domanda dovrebbe essere esclusa dalla registrazione, l On. Panzeri ritiene che tali soggetti siano da legittimare anche a presentare un opposizione alla registrazione qualora presentino elementi che provino che un marchio può indurre in errore il pubblico circa la natura, la qualità o la provenienza geografica del prodotto o del servizio. 3. Sicurezza dei prodotti di consumo È intervenuta la relatrice, On. Christel Schaldemose (S&D), passando in rassegna gli aspetti della sua relazione su cui, analizzati gli emendamenti presentati, si dovranno incontrare dei compromessi. Innanzitutto, discussioni si sono avute circa l ambito di applicazione e circa alcune definizioni, per esempio dell espressione prodotti per bambini, su cui si dovranno inserire delle condizioni. Per quanto riguarda le sanzioni, queste, a suo dire, devono essere chiare ed efficaci nel prevenire abusi e frodi, essendo in gioco questioni di sicurezza e non soltanto di mancanza di conformità. Un ruolo importante nella sua relazione è rivestito dal principio di precauzione, che però la Commissione Europea intende ritirare: la relatrice si è

3 dichiarata contraria a questa eventuale iniziativa, perché, se è vero che esso è già tuttora rintracciabile in via generale all interno della normativa, ciò non toglie che possa comunque essere utile una sua ripetizione espressa e più specifica. Per quanto riguarda, invece, il settore relativo agli obblighi degli operatori economici, ella ha affermato che gli emendamenti proposti non la sono apparsi del tutto coerenti con la linea generale della normativa. L On. Raffaele Baldassarre (PPE) ha illustrato nel dettaglio quali sono gli emendamenti presentati dal proprio gruppo politico di appartenenza. In primo luogo, sussiste la necessità di specificare meglio il campo di applicazione della normativa, indicando espressamente quali sono i prodotti che non riguardano i consumatori. Inoltre, egli ha affermato che la sua opinione relativa al principio di precauzione diverge da quella della relatrice: secondo lui, lo stesso è anche troppo diffusamente ripetuto, e considerato nella definizione di prodotto sicuro (su questa posizione si è poi attestato anche l On. Jürgen Creutzmann, ALDE, che ha concordato con l On. Baldassarre anche nel ritenere eccessiva la previsione per gli importatori di conservare la documentazione di tutti i prodotti per un periodo non inferiore a dieci anni). Per quanto riguarda le sanzioni applicabili alle violazioni delle norme di sicurezza dei prodotti, egli ha lamentato il fatto che esse siano differenziate nei due ambiti della sicurezza dei prodotti e della vigilanza del mercato (v. punto seguente); secondo lui, infatti, sarebbe più opportuno unificare i due ambiti ed eguagliare le sanzioni, magari inserendole nel testo legislativo dedicato alla vigilanza del mercato. Ha dichiarato, inoltre, che sarebbe molto importante prevedere l obbligatorietà per ciascun prodotto di recare l indicazione del Paese in cui esso è stato fabbricato: sarebbe un punto importante non soltanto per la protezione dei consumatori, ma anche in vista della reciprocità nei confronti dei più importanti Paesi terzi (Stati Uniti, Cina, India, Giappone), che viceversa pretendono che ciascun prodotto introdotto nel territorio nazionale per esservi commercializzato indichi il Paese d origine. 4. Vigilanza del mercato dei prodotti La relatrice, On. Sirpa Pietikäinen (PPE), ha riferito che anche in questo ambito alcuni emendamenti riguardano le definizioni, in quanto alcuni Onorevoli hanno proposto di differenziare tra prodotti che pongono pericoli per la salute dei consumatori, da quelli che invece presentano pericoli di altra natura; si è poi proposto, da parte di molti, di estendere il concetto di rischio per farvi rientrare anche i casi di non conformità del prodotto. Varie proposte di emendamento sono giunte anche per quanto riguarda i prodotti venduti online, proponendo l introduzione di un considerando il quale affermi esplicitamente che il Regolamento prende in considerazione tutti i tipi di vendita di prodotti, anche quella elettronica. A chi ha proposto emendamenti sottolineando l eccessiva severità delle sanzioni, la relatrice ha risposto che esse riguardano soprattutto i casi di deliberata introduzione sul mercato di prodotti pericolosi, con esclusione quindi di responsabilità del produttore nei casi di mera negligenza, anche quando da essa sia derivata la morte del consumatore; d altra parte, si afferma la necessità che le sanzioni prestino un ruolo deterrente. L On. Christel Schaldemose (S&D) ha sottolineato la necessità che siano gli Stati membri ad assumersi una responsabilità maggiore in questo settore. 5. Accesso di beni e servizi di Paesi terzi al mercato interno degli appalti pubblici dell Unione Europea, e procedure a sostegno dei negoziati sull accesso di beni e servizi dell Unione Europea ai mercati degli appalti pubblici dei Paesi terzi

4 Il relatore, On. Frank Engel (PPE), ha iniziato il suo intervento ricordando di cosa si discute: il Parlamento deve dare il suo parere in ordine alla proposta, avanzata dalla Commissione Europea, di emanare un regolamento in questo settore. Engel ha ammesso che in questo ambito ci sono molte posizioni di principio che purtroppo rendono difficile progredire in maniera condivisa. Ci sono stati molti emendamenti che secondo lui si pongono aldilà di quelle che sono le competenze della presente commissione, pertanto egli non potrà negoziare su elementi che esulano dalle competenze dell IMCO. Sul merito, ci sono varie divergenze di mentalità, per esempio tra chi viene dalla Germania e chi viene dalla Francia. È intervenuta l On. Heide Rühle (Verdi/ALE), la quale ha chiarito la posizione del suo gruppo, che ha unanimemente chiesto di rifiutare questa proposta, in quanto le motivazioni addotte dalla Commissione Europea non appaiono sufficienti; si tratta di commercio internazionale, non di appalti pubblici, e se il mercato degli appalti pubblici venisse appesantito ulteriormente la pressione su di esso diventerebbe tale da far perdere di vista il suo obiettivo; pertanto il gruppo dei Verdi voterà negativamente sulla proposta. Si è dichiarata d accordo l On. Constance Le Grip (ECR), il cui gruppo pure voterà negativamente sulla proposta della Commissione Europea. L On. Raffaele Baldassarre (PPE) si è invece dichiarato preoccupato per il fatto che la commissione sia così spaccata al suo interno su un gran numero di tematiche. Con specifico riguardo al problema degli appalti, la Commissione Europea nella sua proposta di direttiva ha evidenziato che il mercato dell Unione perde 12 miliardi di euro ogni anno, e per di più in due settori in cui una volta era leader, cioè quello della ferrovia e quello delle costruzioni. Modificando le condizioni attuali, si potrebbero creare circa posti di lavoro. In più, molti Stati terzi continuano a proteggere le proprie imprese con vere e proprie clausole di reciprocità nella legislazione che regola il settore degli appalti, per esempio la Cina già dal 2003 impedisce di svolgere lavorazioni nel suo territorio se non comprando materiali cinesi, o se non presentando fideiussioni dal valore cinque volte superiore a quello dei lavori, insomma creando garanzie molto alte per i propri interessi; gli Stati Uniti hanno recentemente approvato l American Recovery and Investment Act, che ha rafforzato le misure protezionistiche, nel senso che creano veri e propri obblighi di comprare beni e servizi di quel territorio; la stessa cosa avviene in Brasile e in India. La Commissione Europea con questo regolamento vorrebbe solo pretendere dagli altri Stati che aprano i propri mercati alle imprese europee, esattamente come fa l Europa che apre il mercato europeo alle imprese terze; non si può sacrificare questa esigenza dinanzi al totem del libero mercato. Pertanto Baldassarre si è dichiarato assolutamente favorevole alla proposta della Commissione Europea, perché l Unione si deve dotare di strumenti negoziali adeguati a garantire la piena applicazione dei principi di trasparenza, reciprocità e parità di trattamento. Anche l On. Sergio Gaetano Cofferati (S&D), concordando con chi ha parlato prima di lui, ha evidenziato che la negazione di alcune soglie, per esempio relative ai diritti del lavoratore, o la mancanza della certezza della reciprocità, rischia di produrre una sorta di mercato caricaturale, in cui non ci sono elementi di parità nella competizione. All intervento di Baldassarre hanno replicato con vis polemica l On. Barbara Weiler (S&D) e l On. Rühle, negando che la situazione sia effettivamente come rappresentato da Baldassarre, altrimenti la Germania non avrebbe un esportazione così forte. Baldassarre allora ha ricordato all On. Weiler che qui non si sta parlando di esportazione, ma di appalti pubblici, e che pertanto lo scopo del loro parere negativo è solo quello di evitare reazioni da parte dei Paesi terzi verso cui la Germania esporta i suoi prodotti; ma questa è una considerazione geopolitica che non c entra nulla con il settore delle costruzioni, degli appalti pubblici. Sulla scia dell opinione di Baldassarre ha preso posizione il rappresentante della Commissione Europea, evidenziando che le considerazioni svolte dall Onorevole italiano sono proprio quelle

5 affrontate dalla Commissione stessa nell adozione dell iniziativa legislativa; si tratta di un problema molto grave che non va sottovalutato. Un po perplesso invece il relatore Engel, secondo il quale questo regolamento anche in caso di approvazione non sarà la panacea, il problema andrà risolto in via soddisfacente solo con la negoziazione bilaterale. 6. La crisi alimentare, le frodi nella catena alimentare e il loro controllo La relatrice, On. Anna Maria Corazza Bildt (PPE), notando una mancanza di fiducia da parte dei cittadini in seguito al recente scandalo della carne equina, ha affermato che, nella sua opinione, il problema non è la mancanza di normativa, ma la sua non integrale applicazione. Con il suo parere pertanto l Onorevole ha voluto rassicurare i cittadini, richiedendo però una maggiore specificazione della definizione, nel progetto di direttiva, di frode alimentare ; maggiore chiarezza ci dovrà poi essere sulle norme in tema di etichettatura. Le sanzioni ora in vigore, inoltre, sono da lei paragonate a delle tigri senza denti : bisogna pertanto intervenire anche su di esse, sulla loro dissuasività, sulla loro applicazione; prioritario appare, inoltre, un maggiore coordinamento dell attività di vigilanza svolta nei singoli Stati membri. L On. Jorgo Chatzimarkakis (ALDE) ha posto in luce come grandissimo valore potrebbero avere i controlli alla frontiera; l On. Heide Rühle (Verdi/ALE) ha detto che il suo gruppo non approverà la relazione, nonostante in taluni punti non sia affatto priva di pregio, in quanto la questione della trasparenza non è stata affrontata adeguatamente: non si può insistere per la strada dell etichettatura volontaria, è necessario invece essere maggiormente severi nel pretendere indicazioni precise nelle etichette in modo da permettere ai consumatori di effettuare una scelta oculata. La rappresentante della Commissione Europea ha confermato che le sanzioni devono essere più efficaci, e inoltre devono essere calibrate in base al vantaggio economico che l autore della frode ha cercato di ottenere. 7. Prima tavola rotonda sul mercato al dettaglio: per un mercato al dettaglio più efficiente e competitivo in Europa Il Presidente, On. Malcolm Harbour (ECRG), ha introdotto il tema: si tratta di una riunione, organizzata congiuntamente dalla IMCO e dalla Commissione Europea (tanto che è presente anche il Commissario al Mercato Interno Barnier) aperta ai rappresentanti di tutte le parti interessate - che se ne erano rese fautrici in via volontaria - che hanno così la possibilità di discutere del modo in cui è possibile eliminare gli ostacoli e agevolare in tal modo le libertà di movimento, insediamento e scelta: scopo dell incontro è pertanto discutere non a livello di normativa, ma sul modo in cui è possibile migliorare il mondo della vendita al dettaglio per tutti i diversi portatori di interessi. Il Commissario Michel Barnier (Commissione Europea, Internal Market and Services) ha aperto i lavori ricordando che il mese di ottobre è dedicato proprio al mercato unico; la tavola rotonda di oggi, dunque, è particolarmente importante e sentita, rappresentando 6 milioni di piccole-medie imprese, che impiegano circa 18 milioni di posti di lavoro in tutto il territorio dell Unione. Ha pertanto auspicato una partecipazione da parte di tutte le forze in gioco. È subito dopo cominciata la vera e propria sessione dei lavori con l intervento di tre esperti che hanno espresso la loro visione in tema di rimozione degli ostacoli: si è trattato di Jerome Bedier, Segretario Generale del Gruppo Carrefour, Gunilla Almgren, Presidente dell UEAPME organizzazione che rappresenta i fornitori -, e infine Gregor Wojcik, ex amministratore Delegato di Allegro Polonia, che si occupa molto di rivendita al dettaglio su internet. Ciascuno

6 di essi ha svolto una breve relazione e risposto alle domande poste dai partecipanti all incontro. Bedier le cui impressioni sono state in seguito condivise anche da Jean-Denis Deweine, Direttore dell Offerta e degli Acquisti Internazionali del Gruppo Auchan - ha risposto alla seguente domanda: quali sono gli ostacoli che ci sono da affrontare quando vogliamo pianificare le nostre politiche commerciali sul mercato europeo? Secondo lui, gli ostacoli maggiori che la sua impresa deve affrontare sono di tre tipi: relativi ai requisiti dei prodotti richiesti dalle varie legislazioni (rappresentati, per esempio, da talune restrizioni che in alcuni Stati membri continuano a persistere, o dalle norme tecniche sui prodotti, come quelli alimentari, e dalle questioni relative alle etichette, problematica sulla quale deve assolutamente intervenire con urgenza l Unione Europea); relativi alle regole tributarie, in quanto spesso le legislazioni nazionali sono idonee a ostacolare la concorrenza (per esempio in Spagna vige una legge per cui la vendita di prodotti a una certa altezza dal suolo è sottoposta a una maggiore tassazione; e soprattutto in quanto chi vende su internet non deve confrontarsi con molte imposte, per es. l IVA, riuscendo a non pagarle giocando sulla sede); infine, relativi alle norme riguardanti l esercizio degli apparati commerciali, per esempio la questione concernente agli orari di apertura dei negozi. Gunilla Almgren ha sostenuto che armonizzazione del mercato interno non significa totale assenza di regole; la regolamentazione anzi è necessaria per far sì che la concorrenza sia il più leale possibile. Nella sua ottica, il commercio al dettaglio nel mercato interno dovrebbe poi basarsi sulla diversità, per dar modo al consumatore di differenziare la sua scelta, per decidere se acquistare dalla catena internazionale di supermercati, o al discount, o al negozio di quartiere. Gregor Wojcik ha spiegato che Gruppo Allegro, di cui fa parte, è un Associazione fondata nel 1999 e diventata ora una multinazionale nel settore del commercio elettronico, attualmente opera in quindici Paesi (tra cui nove Stati membri). Ha sottolineato che non bisogna limitare i propri orizzonti al commercio nel territorio europeo, bisogna guardare oltrefrontiera stimolando il commercio internazionale non solo di beni ma anche e soprattutto di servizi, che di solito sono più remunerativi. LINK Draft agenda: %2f%2fEP%2f%2fNONSGML%2bCOMPARL%2bIMCO-OJ %2b01%2bDOC%2bPDF%2bV0%2f%2fEN Eseguito da: Giulio De Luca UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B Bruxelles Tel Fax bruxelles3@bruxelles.ven.camcom.it

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