MANUALE PER L INDUSTRIA EUROPEA DEL POLLAME [EPIG]

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MANUALE PER L INDUSTRIA EUROPEA DEL POLLAME [EPIG]"

Transcript

1 Association de l Aviculture, de l Industrie et du Commerce de Volailles dans les Pays de l Union Européenne agricoltori europei cooperative agricole europee MANUALE PER L INDUSTRIA EUROPEA DEL POLLAME [EPIG] Manuale di corretta prassi igienica per la prevenzione e il controllo di microrganismi patogeni con particolare riferimento alla salmonella nella specie Gallus gallus (polli da carne) allevata per ottenere carni avicole negli allevamenti, e durante la cattura, il caricamento e il trasporto Febbraio 2010

2 PREFAZIONE Questo documento è stato redatto congiuntamente da a.v.e.c. e COPA-COGECA. L a.v.e.c. è l associazione di trasformatori di pollame e commercio di pollame dell Unione Europea e COPA- COGECA è il Comitato delle Organizzazioni Professionali Agricole e la Confederazione Generale delle Cooperative Agricole dell Unione Europea (UE). Lo scopo del manuale è quello di aiutare gli allevatori di polli da carne per il consumo umano a prevenire l introduzione, la diffusione e la persistenza di malattie e contaminazioni che possono incidere sulla sicurezza delle carni prodotte dai polli destinati al consumo umano. Il documento è elaborato ai sensi dell articolo 9 del Regolamento (CE) 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio sull igiene dei prodotti alimentari e mira a fornire una guida per l effettiva applicazione del Regolamento (CE) 2160/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio sul controllo della salmonella e di altri agenti zoonotici presenti negli alimenti, del Regolamento 178/2002, della legislazione alimentare generale e del CODEX, Codice di Prassi Igienica per le carni. Il Manuale integra altri codici di prassi operativa in vigore negli Stati membri e le raccomandazioni indicate nell OIE. Si tratta di un manuale volontario di corretta prassi igienica per gli allevatori di pollame che allevano polli da carne e per gli operatori coinvolti nella cattura, nel caricamento e nel trasporto dei polli. Il Manuale comprende tutte le fasi di produzione, a partire dai pulcini di un giorno consegnati dall incubatoi alla fase di ingrasso fino all arrivo al macello. Il Manuale prende in esame soltanto i polli e non altre specie, anche se alcune delle misure di corretta prassi igienica possono essere valide per altri volatili. Il documento fornisce una guida e dovrebbe aiutare i produttori nell attuazione di misure igieniche al fine di gestire la qualità microbiologica del pollo vivo e delle carni di pollo. Particolare enfasi è stata posta sulla prevenzione dell introduzione, della diffusione e della persistenza della salmonella nei polli allevati per la produzione di carne. Il manuale può essere utilizzato come punto di partenza per sviluppare manuali nazionali o regionali che possono essere più dettagliati ma che non devono entrare in contraddizione con il presente Manuale Comunitario. Se gli Stati membri e/o gli operatori hanno già adottato standard più elevati e li stanno applicando, il manuale non dovrebbe mai essere utilizzato per abbassare il livello di questi standard. Si raccomanda ai proprietari degli animali e agli operatori dei macelli di discutere l applicazione del Manuale con il medico veterinario e con tutti gli operatori coinvolti nella catena di produzione, al fine di riflettere su come esso possa essere attuato al meglio, tenendo conto delle specifiche condizioni locali. 2

3 INDICE Introduzione... 4 A. Nell azienda agricola Biosicurezza Gestione Monitoraggio e campionamento Pulizia e disinfezione...17 B. Cattura, carico e trasporto di animali vivi Sfoltimento: istruzioni igieniche per la cattura e il caricamento Trasporto di animali vivi: istruzioni igieniche durante il trasporto C. Tenuta delle registrazioni, trasferimento dati e comunicazione Registrazioni Tenuta delle registrazioni Comunicazione esterna...24 Allegati...25 I. Legislazione di riferimento, sistemi qualità e altre fonti II. Laboratori autorizzati...27 III. Definizioni IV. Elenco di controllo, per la preparazione di un piano dettagliato di misure di biosicurezza e per la pulizia e la disinfezione delle unità di polli da carne e per i mezzi di trasporto

4 INTRODUZIONE La protezione dalla contaminazione da parte di microrganismi indesiderati è una componente estremamente importante della produzione di polli da carne. L introduzione di un organismo infettivo altamente patogeno negli allevamenti di pollame può provocare gravi conseguenze economiche per l intera società. Sviluppare e applicare quotidianamente le procedure di biosicurezza gestendole nel migliore dei modi ridurrà la possibilità di introdurre le infezioni zoonotiche microbiologiche come la salmonella e il campylobacter, nonché di malattie infettive come l influenza aviaria e la malattia di Newcastle. Gli allevatori di pollame e gli operatori dei macelli devono comprendere l importanza delle specifiche dei protocolli di biosicurezza, averne dimestichezza e inoltre devono impegnarsi per attuare tali programmi al fine di mantenere un livello elevato di biosicurezza costante. L efficacia di un programma di biosicurezza 1 può essere ottimizzata se tutti i produttori di polli utilizzano le migliori procedure di gestione. Le salmonelle sono batteri intestinali che possono essere trasmessi da tutti gli animali, compresi gli esseri umani. Alcuni sierotipi di salmonella possono causare gravi malattie cliniche nel pollame (s. Gallinarum, Pullorum, Arizonae), ma la maggior parte delle specie di salmonella normalmente non ne provoca. Se nei polli è presente la salmonella, aumenta il rischio che le carni prodotte da questi polli siano contaminate da questi batteri. Esistono circa diversi sierotipi di salmonella. Attualmente nell UE solo circa 200 sierotipi di salmonella sono associati a infezioni alimentari dell uomo. La salmonella può essere trasmessa sia verticalmente da riproduttori alla progenie che orizzontalmente da contaminazione ambientali. La trasmissione verticale è stata osservata per due dei sierotipi più significativi, la Salmonella enteritidis e la Salmonella typhimurium. In molti paesi si è avuta una riduzione di questi due sierotipi grazie all introduzione di rigide misure di biosicurezza, a una sorveglianza efficace e alla vaccinazioni. La trasmissione orizzontale, che consiste nell introduzione di infezione da mangimi contaminati, dalla contaminazione interna delle apparecchiature di incubazione, dalla contaminazione degli ambienti e dei parassiti residenti fra gruppi di animali successivi, dai movimenti di personale e da materiali contaminati, tuttavia, rimane una via preferenziale per l infezione. L importanza relativa di ognuna di queste modalità varia nei diversi paesi e tra le filiere di pollame, per questo è importante porre in essere un monitoraggio efficace che includa programmi di campionamento in grado di identificare le fonti di infezione. La salmonella è molto diffusa e la sua completa eradicazione ambientale da tutti i settori, ad esclusione del settore dell allevamento primario (ovvero a livello di grand parent o pedigree) è difficilmente sostenibile economicamente e praticamente difficile da attuare nella maggioranza dei paesi. Una buona gestione e una buona biosicurezza possono ridurre a livelli minimi il rischio di introduzione e di persistenza dell infezione; in particolar modo un controllo migliore della salmonella nella fase dell allevamento dei riproduttori e nella produzione di mangimi ha ridotto 4

5 notevolmente il rischio derivante da queste fonti, anche se il mangime contaminato rimane ancora la principale via di introduzione delle infezioni di nuove salmonella nelle aziende agricole della maggior parte dei paesi, insieme con la contaminazione proveniente dagli incubatoi locali. Un efficace programma di controllo della salmonella può avere effetti benefici sul controllo del Campylobacter e di altri organismi, poiché una buona biosicurezza ha generalmente un effetto protettivo. È tuttavia molto più difficile prevenire l introduzione del campylobacter in una struttura di allevamento a causa della sua bassa dose infettiva, il che significa che nel capannone deve essere applicata in modo costante e in ogni momento una barriera igienica efficace. Gli allevatori e i trasportatori vengono vivamente incoraggiati a prendere in considerazione questo manuale come parte delle loro pratiche di gestione standard. Questo manuale è stato redatto tenendo conto del fatto che la maggior parte dei polli allevati per ottenere carni sono prodotti in sistemi di stabulazione ad ambiente controllato. Le misure definite nel manuale dovrebbero costituire la base del controllo della salmonella e, se applicate scrupolosamente, possono contribuire in modo sostanziale alla prevenzione e al controllo di altre infezioni o malattie nei polli. Le misure generali sono un buon punto di partenza, ma potrebbero non essere sufficienti a eliminare completamente l infezione in tutte le circostanze, ad esempio in caso di allevamenti contaminati che risultano recidivi. È quindi necessario svolgere indagini specifiche e rivedere le procedure di controllo quando le misure generali non funzionano. Il manuale non contempla misure specifiche per i polli allevati all aperto. Tuttavia, sono applicabili molti dei principi di base e questi dovrebbero essere seguiti per quanto possibile. Parte del manuale può essere applicata ai sistemi di allevamento all aperto o su piccola scala. Gli allegati al manuale includono riferimenti alla normativa vigente e un elenco di controllo. L elenco di controllo può essere utilizzato per la preparazione di un piano dettagliato di misure di biosicurezza e di pulizia e disinfezione degli allevamenti per la corretta manipolazione del mangime e per le fasi di caricamento e di trasporto. 5

6 A. NELL AZIENDA AGRICOLA 1. Misure di biosicurezza Generale PRINCIPI DI IGIENE PER LE CARNI APPLICABILI ALLA PRODUZIONE PRIMARIA secondo il Codice di prassi igienica per le carni. I. La produzione primaria dovrebbe essere gestita in modo da ridurre la probabilità di introduzione di pericoli e per contribuire in modo appropriato a rendere le carni sicure e adatte al consumo umano. II. Ove possibile e praticabile, sistemi devono essere stabiliti dal settore della produzione primaria e dall autorità competente, per raccogliere, confrontare e rendere disponibili le informazioni sui pericoli e sulle condizioni che possono essere presenti nelle popolazioni animali e che possono pregiudicare la sicurezza e l idoneità delle carni. III. La produzione primaria dovrebbe includere programmi ufficiali o ufficialmente riconosciuti per il controllo e il monitoraggio, adatti alle circostanze, degli agenti zoonotici nelle popolazioni animali e nell ambiente e le malattie zoonotiche notificabili devono essere segnalate come richiesto. IV. Le corrette prassi igieniche (GHP) a livello della produzione primaria dovrebbero coinvolgere per esempio la salute e l igiene degli animali, la registrazione dei trattamenti, i mangimi e gli ingredienti dei mangimi e i fattori ambientali rilevanti, e dovrebbero includere, per quanto possibile, l applicazione dei principi del sistema HACCP (analisi dei rischi e dei punti critici di controllo). V. Le procedure di identificazione degli animali dovrebbero consentire di risalire al luogo di origine, nei limiti del possibile, per consentire indagini previste dalle norme, qualora necessario. CAC/RCP (ftp://ftp.fao.org/codex/publications/booklets/animal/animal_food_prod_en.pdf) Ubicazione dell azienda agricola Gli allevamenti di polli dovrebbero essere situati possibilmente lontano da altri allevamenti di bestiame e da possibili fonti di contaminazione, tra cui impianti di depurazione e discariche. Per le aziende ubicate nei pressi di tali siti sarà necessario garantire un più elevato livello di protezione contro il rischio di introduzione di una contaminazione. Ciò si dovrebbe applicare almeno per le aziende avicole di nuova costruzione. 6

7 1.1.2 Il sito dell allevamento avicolo 2 Deve essere a disposizione una pianta del sito. Una buona biosicurezza è estremamente importante per prevenire l introduzione di un ampia serie di microrganismi nelle aziende avicole. La progettazione del sito e le pratiche gestionali devono essere pianificate in modo da facilitare una buona biosicurezza. Il perimetro del sito deve essere chiaramente identificato e, ove possibile, recintato. L accesso al sito deve essere pertanto controllato e quindi consentito solo attraverso specifici punti di accesso chiaramente indicati, e l accesso limitato ai professionisti che hanno familiarità con le misure di biosicurezza. Deve esserci un campanello o un altro sistema che permetta di attirare l attenzione e non deve essere consentito ai visitatori di accedere al sito se non accompagnati. Il parcheggio dei visitatori deve essere situato vicino all entrata specificata del sito, lontano dai capannoni e dai depositi di mangime e letame. Per il parcheggio deve esserci possibilmente una piazzola dotata di una superficie solida e pulita. Si raccomanda di dotare l ingresso del sito di uno spogliatoio pulito per il cambio degli indumenti 5 in cui il personale e i visitatori possano indossare gli stivali e le tute protettive forniti dal sito. Un impianto di disinfezione per le calzature 3 e un disinfettante 4 per le mani dovrebbero essere utilizzati all entrata e all uscita dallo spogliatoio. Le mani devono preferibilmente essere lavate, asciugate e sterilizzate tra i capannoni. Le strade dell azienda agricola devono avere una superficie solida, che possa essere pulita in modo efficace. Il sito del pollaio non dovrebbe ospitare nessun altro tipo di pollame, compresi volatili ornamentali o domestici Gli edifici Gli edifici devono essere costruiti con materiali durevoli (duri) che possano essere puliti e disinfettati facilmente ed efficacemente. Gli edifici devono essere mantenuti in buone condizioni per impedire l accesso a uccelli selvatici e parassiti. L area esterna immediatamente intorno al perimetro dei capannoni deve essere mantenuta sgombra dalla vegetazione e la zona e la vegetazione circostante devono essere mantenute pulite e in ordine in modo da scoraggiare l insediamento di parassiti e degli uccelli selvatici. Non devono essere conservati materiali vari nei pressi dei delle strutture. Gli edifici devono avere un numero esiguo di punti d accesso, che devono essere tenuti chiusi e bloccati per impedire l accesso a persone non autorizzate. Devono essere a disposizione i materiali per lavarsi e disinfettarsi le mani 4 e tuta e stivali da indossare prima di entrare nell unità, e prima e dopo aver lasciato ciascuna unità di allevamento. Gli stivali non devono essere utilizzati per le aree esterne ai capannoni. Per massimizzare le misure di biosicurezza si consiglia di avere almeno un impianto di disinfezione delle calzature 3 e/o un 7

8 sistema di anticamere 5. Tali misure, tuttavia, differiscono da paese a paese, ma è possibile costruire un area interna al capannone delimitata nel quale sia possibile cambiarsi gli stivali, senza che sia presente una stanza esterna. Gli edifici secondari quali depositi, locali di riposo, servizi igienici, ecc. devono essere costruiti e sottoposti a manutenzione in base a standard simili a quelli dei pollai Procedure di biosicurezza all ingresso del sito e del pollaio Il personale e i visitatori costituiscono uno dei principali rischi di biosicurezza 1 per gli animali del sito. All entrata del sito il personale e i visitatori devono indossare gli indumenti di protezione forniti dal sito. Inoltre, le calzature devono essere cambiate quando si entra e si esce da ogni capannone e si consiglia di indossare gli indumenti protettivi quando si entra in ciascuna struttura anziché all entrata del sito. Il rischio maggiore è l introduzione di materiale infetto nell allevamento proveniente dalle calzature, dalle mani o dalle attrezzature mobili. Per ridurre questo rischio si consiglia di utilizzare un sistema di biosicurezza a barriera 5, o almeno un impianto di disinfezione delle calzature a doppia barriera 3 all ingresso di tutti i capannoni. Gli impianti di disinfezione delle calzature sono sistemi di biosicurezza meno efficaci rispetto ai metodi di cambio delle calzature. Entrambi i sistemi di biosicurezza possono essere utilizzati, tuttavia è indispensabile che il sistema sia utilizzato in modo costante ed efficace da tutti i visitatori e i lavoratori per tutta la durata del ciclo di allevamento del gruppo. Gli impianti di disinfezione delle calzature devono sempre essere riempiti con disinfettanti approvati6. Se si impiegano i sistemi ad immersione, tutti i visitatori devono immergere completamente le loro calzature nella vasca prima di entrare nel capannone. I disinfettanti dovrebbero essere impiegati alle concentrazioni indicate per batteri quali la salmonella (in questo caso la concentrazione è molto più alta rispetto a quella richiesta per le malattie aviarie) e rientrare tra quei prodotti che sono meno sensibili all inibizione da parte di materiale organico e hanno un azione più rapida. Essi devono essere cambiati e reintegrati regolarmente secondo le istruzioni del produttore. È consigliabile disporre di due impianti di disinfezione delle calzature, uno esterno all anticamera e uno appena prima dell ingresso all area dei volatili. Gli stivali devono essere accuratamente immersi sia all ingresso che all uscita da queste aree. Perché i sistemi ad immersione siano efficaci, gli stivali devono essere puliti prima dell immersione. La pulizia può essere effettuata utilizzando un bagno separato di disinfettante e una spazzola, un idropulitrice o rimuovendo lo sporco. Inoltre, deve essere utilizzato un disinfettante adatto, a una concentrazione efficace, che va reintegrato di frequente per impedire la contaminazione, la diluizione o l evaporazione/il deterioramento dei principi attivi. 8

9 1.1.5 Attrezzatura Le attrezzature utilizzate nel sito devono essere costruite con materiale resistente e in grado di essere pulito e disinfettato. Tutte le attrezzature comuni devono essere completamente pulite e disinfettate prima e dopo lo spostamento tra una zona dell allevamento e un altra. 1.2 Fornitura e smaltimento della lettiera Diversi tipi di materiali possono essere utilizzati per la lettiera, ma devono essere ottenuti da una fornitore affidabile ed essere non contaminati da parte di bestiame, uccelli selvatici e roditori. Per ridurre il rischio di contaminazione batterica, la lettiera può essere trattata con miscele di acidi brevettate, quali acido formico propionico, o con altri prodotti antibatterici quali formaldeide o disinfettanti in polvere. La lettiera deve essere trasportata su veicoli che sono stati puliti e disinfettati prima del carico della lettiera stessa, e non su veicoli che sono stati utilizzati in precedenza per il trasporto di letame, a meno che questi non siano stati accuratamente puliti, disinfettati e asciugati. La lettiera conservata all aperto su pallet o alla rinfusa deve sempre essere coperta con una protezione pulita a prova di contaminazione d acqua/uccelli/parassiti. Le balle danneggiate non devono essere utilizzate. Le lettiere usate 7 devono essere rimosse immediatamente dal sito tra i cicli e smaltite in modo appropriato. 1.3 Controllo di parassiti, animali selvatici e insetti Tutti gli edifici devono impedire l accesso, il più possibile, a uccelli selvatici, roditori, animali selvatici e insetti della lettiera (vedi 4.1). La loro presenza in prossimità dell azienda deve essere scoraggiata mediante una pulizia generale, eliminando la vegetazione e altri punti di localizzazione e pulendo prontamente le attrezzature per la distribuzione del mangime. Gli habitat dei roditori devono essere eliminati tenendo le strutture pulite e in ordine. Occorre avviare un programma pianificato per il monitoraggio e/o cattura all interno e attorno agli edifici e intorno al perimetro del sito. La lotta antiparassitaria deve essere effettuata da personale adeguatamente addestrato con conoscenze sugli antiparassitari e sulla loro applicazione. Occorre creare un piano preciso di controllo degli insetti e roditori per l unità e tenere registrazioni complete degli antiparassitari utilizzati in conformità alla legislazione nazionale. Il programma di lotta ai parassiti e roditori deve essere intensificato nel caso in cui vi siano segni di infestazione da roditori e l efficacia di ogni azione va attentamente monitorata e corretta se necessario. È più facile intensificare il programma di lotta antiparassitaria durante il periodo di vuoto sanitario. Occorre effettuare una revisione regolare delle misure di verifica e controllo per valutarne l efficacia. 9

10 1.4 Animali domestici nel sito Animali domestici e altri animali, compreso il bestiame, devono essere tenuti lontani dagli allevamenti avicoli, dai depositi di mangime e lettiere e dagli edifici di servizio. L accesso di cani, gatti e altri animali negli edifici destinati al pollame (inclusi i depositi di mangime o attrezzature) deve essere impedito in qualsiasi momento. 1.5 Mangime e fornitura d acqua Il mangime finito o le materie prime per l autoproduzione, devono essere ottenuti da un mangimificio o da un fornitore che opera in conformità ai requisiti di legge e ai codici di buone pratiche per il controllo della salmonella; su richiesta dovrebbe mettere a disposizione i risultati del monitoraggio della salmonella nel mangime, e il monitoraggio ambientale nelle strutture e nel processo del mangime. Il veterinario responsabile dell allevamento 8 può essere consultato per l interpretazione di tali risultati. Il mangime finito deve possibilmente essere consegnato in veicoli dedicati a tale attività e che non trasportino ingredienti grezzi, altri mangimi o materiali. Nei casi in cui i camion dei mangimi siano utilizzati precedentemente per il trasporto di materie prime, devono essere efficacemente puliti e disinfettati prima che il mangime finito venga trasportato. Deve essere presente un programma di pulizia e sanificazione documentato per tutti i veicoli. Se possibile, il mangime deve essere consegnato direttamente dal produttore di mangime all agricoltore. I cereali integrali utilizzati per l integrazione devono essere sottoposti a trattamento acidificante con un prodotto industriale efficace contenente acido formico e/o acido propionico o formaldeide, oppure a trattamento termico o devono essere trattati secondo le prescrizioni fornite dalle autorità nazionali. Se il coltivatore usa cereali di produzione propria ed è in grado di controllare il rischio di salmonella, le autorità nazionali non sempre richiedono il trattamento di acidificazione o il trattamento termico. Durante lo scarico del mangime, deve essere utilizzato un sacchetto per la raccolta delle polveri, sacchetto che deve essere in dotazione all allevamento. Il fornitore di mangimi può anche fornire un nuovo sacchetto di raccolta delle polveri ad ogni consegna. Le polveri raccolte sono un buon campione per analizzare la potenziale contaminazione della consegna. Devono essere prelevati campioni di ogni fornitura di mangime come indicato nel capitolo Monitoraggio, campionamento e analisi, e questi vanno conservati per almeno una settimana dopo la macellazione. Il mangime in azienda deve essere conservato in sili o tramogge di stoccaggio chiusi o in sacchi sigillati. Le aree di deposito e le tramogge secondarie ecc. devono essere al riparo dalla presenza di uccelli e roditori. Eventuali spargimenti di mangime devono essere prontamente puliti per scoraggiare la presenza di parassiti e uccelli selvatici. Gli spargimenti e i residui negli alimentatori a coclea e nelle tramogge secondarie ecc. non devono essere conservati e riutilizzati per il ciclo successivo. 10

11 L acqua potabile deve provenire preferibilmente da una conduttura comunale controllata. Nel caso in cui provenga da una fonte diversa, deve essere effettuato un test biologico prima dell uso l acqua e deve essere periodicamente riesaminata (min. una volta all anno). È preferibile aggiungere un disinfettante per l acqua o utilizzare un trattamento delle acque per acque non comunali (o deve esserci la possibilità di applicare il trattamento delle acque, ove necessario, ad esempio clorazione o trattamento con raggi ultravioletti). L acqua di superficie non trattata non deve essere utilizzata. Il sistema di erogazione, inclusi i serbatoi collettori, deve essere chiuso e protetto e gestito igienicamente per prevenire la contaminazione. 1.6 Smaltimento dei volatili morti e abbattuti Gli animali devono essere controllati giornalmente e ogni animale morto o abbattuto deve essere rimosso e conservato in un contenitore chiuso a tenuta stagna per impedire l accesso a parassiti e animali selvatici. Le carcasse 9 devono essere smaltite mediante sistemi e procedure autorizzate e conformi alla legislazione UE in materia, in particolare al Regolamento (CE) 1774/2002 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale, abrogato dal Regolamento 1069/2009 della Commissione che stabilisce le norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale, in vigore dal 4 marzo L impianto e i locali di stoccaggio per i volatili morti devono essere puliti e disinfettati a fondo prima di introdurvi nuovi volatili. Anche le mani devono essere lavate e disinfettate dopo aver maneggiato volatili morti. È preferibile usare guanti di plastica usa e getta. 1.7 Pulcini di un giorno Gli allevamenti dei riproduttori e gli incubatoi che forniscono animali di un giorno sono tenuti a rispettare la legislazione vigente sul monitoraggio della salmonella (Regolamento della Commissione 2160/2003). I pulcini di un giorno devono essere trasportati in veicoli, scatole e/o casse puliti e opportunamente disinfettati. 11

12 2. Gestione 2.1 Introduzione Quando si allevano animali destinati all industria alimentare si applicano misure specifiche per la sicurezza del prodotto. L obiettivo primario dei programmi di igiene delle carni è la tutela della salute pubblica. I programmi devono basarsi su una valutazione scientifica dei rischi per la salute umana legati alle carni e devono prendere in considerazione tutti i relativi rischi alla sicurezza alimentare, come individuati dalla ricerca e dal monitoraggio. I requisiti igienici delle carni devono controllare i rischi nella maggior misura possibile in tutta la catena alimentare, inclusa la fase negli allevamenti. Le informazioni disponibili sulle fasi successive di produzione dovrebbero essere prese in considerazione in modo da adattare i requisiti di igiene alla prevalenza dei rischi nella popolazione animale da cui proviene la carne. Nella maggior misura possibile i principi del sistema HACCP si possono applicare anche alla progettazione e all attuazione di misure igieniche. Il personale che lavora con gli animali da produzione alimentare e nelle attività relative all igiene dovrebbe avere formazione, conoscenze, competenze e capacità adeguate. I risultati del monitoraggio e della sorveglianza degli animali dovrebbero essere presi in considerazione e portare ad una successiva revisione e/o modifica di requisiti per animali/igienici ove necessario Gestione del sito L intero sito deve essere gestito su base all-in all-out (tutto pieno tutto vuoto), ove possibile. Tutte le unità presenti all interno di una zona di biosicurezza ben definita devono prevedere un periodo di inattività tra un ciclo e il successivo. Per i siti che contengono polli di età differenti deve esserci almeno un periodo di inattività per ciascuna delle zone di biosicurezza definite e devono essere seguite delle misure di biosicurezza molto scrupolose quando ci si sposta tra queste aree Personale e visitatori Devono essere forniti a tutto il personale e ai visitatori degli indumenti protettivi puliti e delle calzature dedicati al sito. Tutti gli indumenti devono essere lavati o eliminati tra un ciclo di allevamento e il successivo. Le visite agli allevamenti devono essere limitate. Visitatori quali gli addetti alla lettura dei contatori, i trasportatori che consegnano carburante e mangimi e il personale di assistenza devono ricevere all arrivo indumenti protettivi e calzature, che devono essere trattenuti sul posto dopo l uso. Tuttavia, i visitatori che non entrano nell area di allevamento, nelle aree di servizio o nelle aree di stoccaggio del mangime e della lettiera del pollaio non sono tenuti a indossare indumenti protettivi e calzature. 12

13 All ingresso nel pollaio devono essere seguite le procedure di biosicurezza descritte nel paragrafo Gli impianti per il lavaggio delle mani e i servizi igienici devono essere disponibili sul posto e devono includere un lavabo con la possibilità di lavare, disinfettare, asciugare e igienizzare le mani. Tutto il personale e i visitatori devono avere a disposizione il necessario per lavare e disinfettare le mani prima di entrare nei capannoni e dopo averli lasciati. I visitatori del sito devono firmare un registro dei visitatori (dovrebbero essere registrati data, orario di ingresso e uscita, nome, nome della società, scopo e data dell ultimo contatto con il pollame). I visitatori provenienti da paesi stranieri non devono essere stati a contatto con altri siti di pollame nelle 48 ore precedenti al loro arrivo Veicoli L accesso di veicoli al sito deve essere ridotto al minimo. Si consiglia inoltre di provvedere a spruzzare disinfettante sulle ruote e su altre aree contaminate dei veicoli nel punto di accesso al sito Ritmi di lavoro e formazione Il personale deve avere definito modalità i di lavoro che prevedano l applicazione delle norme di igieniche e di biosicurezza. Il personale deve essere addestrato sull importanza delle malattie infettive, delle zoonosi e di un igiene corretta, tra cui l igiene personale e i protocolli di biosicurezza per ridurre al minimo l infezione in allevamento. 3. Campionamento monitoraggio e verifica Monitoraggio dei gruppi di animali in relazione alla salmonella La conoscenza dello stato dei gruppi relativamente alla salmonella permette di verificare l efficacia delle misure di biosicurezza e contribuisce al processo decisionale relativo alla disinfezione durante il vuoto sanitario, oltre ad aiutare a prendere le corrette decisioni relativamente alla fase della macellazione. La pianificazione dei tempi di macellazione dei gruppi risultati positivi alla salmonella ridurrà al minimo la contaminazione crociata all interno dello stabilimento di macellazione e ridurrà il livello di carne di pollame contaminata da salmonella che entra nella catena alimentare. Per effettuare l analisi relativa alla salmonella, il Regolamento dell UE richiede due paia di tamponi da stivale da prelevare in ogni capannone entro tre settimane prima della macellazione. Si consiglia di applicare regimi di monitoraggio anche per il campylobacter, in modo che possano essere identificate pratiche di allevamento per gestire i gruppi negativi. I risultati positivi dovrebbero essere discussi con il medico veterinario responsabile. Le procedure devono essere riesaminate e in caso di capannoni contaminati vanno adottate misure opportune. 13

14 I dettagli del regime di controllo da utilizzare devono essere discussi con il gestore dell impianto di trasformazione, che ha il massimo interesse a mantenere una bassa prevalenza di salmonella e campylobacter. I regimi di sorveglianza dovrebbero anche rispettare le disposizioni legali (si noti che dal 1/1/2009 in poi si applicano le disposizioni comunitarie di cui al Regolamento (CE) n. 646/2007, fissazione di obiettivi di riduzione della prevalenza di Salmonella Enteritidis e Salmonella Typhimurium). La divulgazione dei risultati delle analisi a tutti i partner della catena alimentare aumenterà la consapevolezza e faciliterà un migliore controllo della salmonella (e del campylobacter) e dovrebbe pertanto essere incoraggiata. 3.1 Campionamento e analisi della salmonella Campionamento per l analisi della salmonella I paragrafi seguenti descrivono il campionamento e l analisi. L indicazione obbligatorio si riferisce al regolamento europeo. L indicazione volontario o raccomandato significa che non è previsto dalla legislazione europea. Non va dimenticato che potrebbero esservi disposizioni a livello nazionale Campionamento di pulcini di un giorno: volontario Tutti i gruppi di riproduttori devono essere analizzati, a intervalli definiti ai sensi dei regolamenti UE 2160/2003, per salmonella e altri agenti zoonotici specifici presenti negli alimenti e rispettare il regolamento 200/2010 per ciò che riguarda l obiettivo di riduzione della prevalenza dei sierotipi di salmonella nei gruppi riproduttori adulti della specie Gallus gallus, in questo modo la trasmissione verticale dei cinque più importanti sierotipi di salmonella diventerà sempre meno probabile. L analisi dei pulcini di un giorno (polli da carne) al momento dell arrivo in azienda non è prevista dalla normativa comunitaria vigente e pertanto non è richiesta su base obbligatoria. Quando si desidera applicare un controllo incrociato sullo stato dei pulcini consegnati in relazione alla presenza di salmonella, il campionamento dovrebbe essere effettuato in modo asettico utilizzando indumenti protettivi puliti, compresi guanti di plastica usa e getta, sul camion di trasporto. La contaminazione di campioni da salmonella nelle polveri si può facilmente verificare se provengono da un incubatoio scarsamente disinfettato. Possono essere analizzati campioni multipli dal rivestimento delle scatole che contengono i pulcini, in modo da rappresentare tutti i gruppi consegnati. Oppure effettuare tamponi con una garza larga o un tampone chiffonette di almeno 900 cm 2. Inoltre possono essere analizzati tutti i pulcini trovati morti o abbattuti alla consegna. I campioni dello stesso tipo possono essere raggruppati in sede di analisi se necessario. 14

15 Campionamento di polli da carne: obbligatorio I seguenti capitoli descrivono il campionamento e l analisi, ai sensi dei regolamenti dell Unione Europea, ma la legislazione nazionale può scavalcarli e perciò deve essere osservata Periodo di campionamento Il campionamento dei polli da carne è obbligatorio ed è coperto dalla legislazione dell UE. I polli devono essere campionati entro tre settimane dalla macellazione. È preferibile che il campionamento venga effettuato il più vicino possibile alla data di macellazione in modo che lo stabilimento sia in grado di pianificare e macellare in modo appropriato i gruppi risultati positivi. È comunque importante concedere il tempo sufficiente per l analisi e la comunicazione dei risultati, in modo da consentire, se necessario, la pianificazione e la macellazione Procedura di campionamento Devono essere utilizzate come minimo due coppie di calzari per gruppo, vale a dire quattro calzari per capannone. La superficie dei calzari deve essere preventivamente inumidita con diluenti adatti. È consigliabile che i calzari vengano forniti dal laboratorio. L allevatore deve indossare i calzari sopra agli stivali impermeabili e sterili già indossati dopo la loro immersione nell impianto di disinfezione delle calzature3, e, una volta indossati, deve assicurarsi di percorrere almeno 100 passi, in modo da percorrere tutta la lunghezza del capannone e tutte le suddivisioni. Il campionamento deve essere effettuato prima del reintegro della lettiera. Dopo il campionamento, i tamponi devono essere trasferiti con cura in un contenitore sterile. Del materiale fecale dovrebbe essere presente sui calzari, che dovrebbero risultare quindi visibilmente sporchi. I campioni devono essere spediti al laboratorio in modo tempestivo e corretto con il minor ritardo possibile e non devono essere esposti ad alte temperature prima dell analisi Campionamento durante lo sfoltimento e lo svuotamento: volontario Quando viene eseguito lo sfoltimento o lo svuotamento su un branco risultato negativo alla salmonella, dovrebbe essere posta particolare attenzione nel cercare di impedire il contagio attraverso le attrezzature per la cattura, le casse e i contenitori contaminati. L allevatore di polli potrebbe voler prelevare tamponi dal camion di trasporto, le gabbie e/o i contenitori che vengono a contatto con il suo gruppo. Per essere preparato l agricoltore deve contattare il medico veterinario o il laboratorio in anticipo. Per questa operazione devono essere utilizzati tamponi di tessuto di grandi dimensioni per tamponare superfici multiple. 15

16 Campionamento dopo la pulizia e la disinfezione: volontario ma fortemente raccomandato in un gruppo risultato positivo alla salmonella. Per assicurarsi che le procedure di pulizia e disinfezione siano state efficaci si consiglia di prelevare dei campioni per rilevare la presenza di salmonella. Se si rileva la salmonella dopo la disinfezione, il processo di disinfezione deve essere ripetuto, se possibile. I campioni devono essere analizzati il più presto possibile dopo la raccolta, possibilmente il giorno stesso. Deve essere utilizzato un metodo di coltura sensibile alla salmonella, adatto ai campioni ambientali. I laboratori, a cui vengono inviati i campioni per l analisi, devono essere accreditati per l analisi prevista. I campioni obbligatori raccolti ai sensi della normativa devono essere inviati a un laboratorio accreditato. Ulteriori analisi per determinare la situazione igienica delle superfici 10 sono i conteggi degli enterobatteri o la carica batterica totale (conteggio dei batteri vivi totali) possono essere utili per valutare l efficacia della pulizia e della disinfezione dove non è presente la salmonella. Se l analisi della salmonella risulta positiva, la disinfezione deve essere preferibilmente ripetuta e deve essere verificata l efficacia del programma di disinfezione. Per la salmonella possono essere prelevati campioni da analizzare da: tamponi dal pavimento e dalla spazzatura; pareti e porte, comprese le superfici nascoste attorno alle cerniere, ecc.; le aperture e le crepe nel pavimento del capannone; residui di lettiera presente nei buchi e crepe di piccole dimensione delle pareti; raccordi (ovvero travi, tubi, piattaforme di collettori, estrattori d aria); basi di posti di sostegno in legno e tramezzi; ventilatori montati sui muri e ventilatori mobili; tramogge secondarie e serbatoi; incubatrice e altre vasche e sistemi per il mangime e l acqua; pavimenti e raccordi nelle anticamere; roditori, feci di roditori, insetti da lettiera e altri artropodi, se presenti. I punti più importanti sono i sistemi di alimentazione, gli abbeveratoi, i pavimenti, le prese d aria, le bocchette di uscita dell aria se montate sul tetto o invertite alla fine della raccolta, le aperture di basso livello e le sporgenze in pareti e tramezzi. I campioni devono essere prelevati con tamponi di tessuto di grandi dimensioni, preferibilmente direttamente nel mezzo di prearricchimento, che viene coltivato il giorno della raccolta. Devono essere tamponati almeno 10 punti distinti per categoria di campione. Ove necessario i campioni possono essere raggruppati per evitare sprechi, ma i risultati migliori si ottengono con un gran numero di campioni singoli. 16

17 Campionamento dei mangimi: volontario Il fornitore di mangimi deve predisporre, attuare e mantenere una procedura permanente o procedure basate sui principi del sistema HACCP, nonché una procedura di controllo della salmonella, ai sensi della normativa dell UE. L analisi sui mangimi all arrivo in azienda o da parte dell agricoltore non è prevista dalla normativa comunitaria vigente e pertanto non dovrebbe essere richiesta su base obbligatoria, ma, se vi è un problema, i campioni possono essere prelevati e conservati in modo sicuro secondo i principi di biosicurezza per essere analizzati in seguito. Se il coltivatore usa dei suoi cereali ci si aspetta che egli sia in grado di gestire il rischio salmonella. L analisi deve includere i mangimi complementari e gli additivi. Nel caso in cui l allevatore di polli da carne voglia effettuare un controllo incrociato sullo stato del mangime consegnato relativamente alla salmonella, il campionamento deve essere effettuato con una sonda sterile, con dei guanti o con una borsa rovesciata, prelevando campioni da diversi luoghi distinti fuori dalla copertura del camion dei mangimi, in presenza di entrambe le parti coinvolte (fornitore di mangimi e allevatore di polli da carne). La dimensione del campione deve essere minimo di 400 g. Il miglior campione è costituito dai residui di polveri presenti sul fondo della cisterna o del cassone del camion di mangime dopo lo svuotamento, ma non sempre questi sono accessibili. Un indicazione di contaminazione del mangime può essere ottenuta anche analizzando le polveri dall interno delle tramogge o dai tubi di sfiato/sacchetti di polvere Invio dei campioni I campioni devono essere imballati e inviati al laboratorio di analisi in modo che vi giungano entro 48 ore dal prelievo. 4. Pulizia e disinfezione Pulizia e disinfezione dopo lo svuotamento del capannone e/o sito. È importante seguire le istruzioni del produttore indicate sull etichetta quando si utilizzano sostanze o prodotti per la pulizia, la sanificazione o la disinfezione e per utilizzarli a una concentrazione efficace. In situazioni specifiche, ad esempio quando è stata rilevata la salmonella, potrebbe essere consigliabile consultare un esperto o veterinario poiché le concentrazioni di routine dei disinfettanti e di alcuni prodotti utilizzati per gli agenti patogeni dell influenza aviaria non sono adatte alla salmonella, che è relativamente più resistente ai disinfettanti. È importante non trascurare il controllo dei parassiti e degli insetti durante il periodo in cui il sito e/o il capannone è vuoto e garantire un adeguato controllo di parassiti, uccelli selvatici, insetti e altri artropodi. 17

18 4.1 Fase 1: rimozione delle attrezzature e lavaggio a secco La rimozione di tutto lo sporco organico evidente è essenziale perché lettiera, escrementi e rifiuti possono contenere alti livelli di contaminazione e quindi possono essere una delle principali fonti di infezione. Il materiale organico può rendere inefficaci i disinfettanti. Quando viene identificato un problema di coleotteri, vaporizzare con l insetticida subito dopo lo svuotamento prima che il pollaio si raffreddi. Vaporizzare intorno ai bordi del pollaio una striscia larga un metro sulle pareti inferiori andando incontro alla superficie della lettiera. Includere pareti divisorie o postazioni. Consultare l etichetta per i tassi di diluizione dei disinfettanti adatti a batteri generici, tra cui la salmonella non solo virus o applicazioni generali e calcolare la giusta quantità di disinfettante necessaria. Rimuovere gli eventuali residui di mangime dal sistema di alimentazione e dai sili. Rimuovere l attrezzatura, se necessario. Spazzar via la polvere. Rimuovere tutta la lettiera dal pollaio. Caricare la lettiera assicurandosi che tutte le aree esterne, come le piazzole di calcestruzzo e i sili, siano sgombre da residui di lettiere usate 7, polvere, ecc. Coprire i carichi prima che lascino il sito. Se possibile trasportare la lettiera vecchia il più lontano possibile dal sito o da qualsiasi altra azienda di pollame. Pulire con aria o lavare i silos vuoti di mangime e disinfettare dopo il rilevamento di gruppi positivi, avendo cura di non lasciare umidità presente all interno dei silos al momento dell arrivo del mangime successivo 4.2 Fase 2: acqua e mangime Sistema idrico Dovrebbe essere adottato un programma di pulizia periodico 11 per il sistema idrico. Tutte le parti del sistema idrico potrebbero essere contaminate, in particolare i serbatoi, dove possono accumularsi polvere e detriti. La sanificazione pulirà il sistema ed eliminerà batteri indesiderati, protozoi o crescite fungine. Svuotare il serbatoio collettore e controllare che sia privo di detriti. Pulire finché è necessario. Riempire il serbatoio con il volume di acqua necessario a riempire l intero sistema di abbeveraggio e aggiungere disinfettante per ottenere la diluizione indicata. Consentire alla soluzione disinfettante di riempire il sistema di abbeveraggio. Seguire le istruzioni del produttore. Svuotare l impianto e riempirlo con acqua fresca. 18

19 4.2.2 Sistema di alimentazione Se il gruppo precedente è risultato positivo alla salmonella allora l intero sito, compresi i sistemi di alimentazione, inclusi quelli utilizzati per la miscelazione in allevamento del mangime, i sili e i contenitori, devono essere puliti e disinfettati. 4.3 Fase 3: pulizia e igienizzazione degli edifici e delle attrezzature Pre-bagnatura, se richiesto Bagnatura Bagnare accuratamente tutte le superfici con una soluzione detergente disinfettante applicata a bassa pressione con getto a ventaglio. Lasciare agire per minuti o seguire le istruzioni del fabbricante, quindi lavare tutte le superfici con acqua Esternamente, vaporizzare sulle prese d aria, sui depositi intorno ai ventilatori e sull area di carico, se disponibile. Inoltre assicurarsi che tutte le zone sporche tra cui i marciapiedi 12 in calcestruzzo intorno ai pollai e le piazzole dei sili siano state pulite Lavaggio Lavare tutte le superfici con un idropulitrice con una soluzione detergente disinfettante approvata. Assicurarsi di coprire prese d aria, ventilatori, tramezzi, alimentatori e abbeveratoi e tutte le altre attrezzature, comprese quelle eventualmente rimosse dal pollaio, assicurandosi che siano tutte visibilmente pulite. Non dimenticare di lavare le superfici calpestabili intorno alle porte e ai cancelli. Utilizzare un serbatoio di immersione, se disponibile, per le apparecchiature rimovibili. Includere eventuali edifici accessori, come le stanze di servizio, in questa procedura di pulizia. Un persona responsabile ed esperta deve verificare il livello di pulizia prima che la squadra di pulizia lasci il sito e le zone che sono state trascurate devono essere pulite nuovamente, ove necessario. 4.4 Fase 4: manutenzione e riparazione Controllare dopo aver pulito il pavimento, le pareti e le attrezzature e riparare fori, crepe e altri difetti. Cercare anche tracce di roditori e altri parassiti, che possono risultare più evidenti dopo la pulizia. Si consiglia di lasciare del tempo per l asciugatura delle superfici dopo il lavaggio. Questa può essere accelerata dall azione dei ventilatori. 19

20 4.5 Fase 5: disinfezione Il livello di organismi patogeni presenti dopo la pulizia è sufficientemente alto e rappresenta una seria possibilità di contaminazione per il nuovo branco. È possibile far disinfettare i locali da un azienda di professionisti esterni, che includa l interno dei tubi di alimentazione dei sistemi delle mangiatoie, in casi continuati di salmonella (recidive) o di altre infezioni. In questi casi può essere utilizzata la formaldeide, che viene normalmente applicata come soluzione al 5 10 % con idropulitrici. Mangiatoie e abbeveratoi devono rimanere vuoti fino a quando la disinfezione non è completata. Rispettare le istruzioni e le raccomandazioni dei produttori, salvo che sia indispensabile utilizzare prodotti e diluizioni efficaci per la salmonella non solo per virus o applicazioni generali. È essenziale usare un disinfettante approvato, la cui efficacia contro virus, batteri, lieviti e muffe è stata dimostrata. Disinfettare tutte le attrezzature rimovibili e riporle nel capannone pulito, quindi disinfettare il capannone in base alle raccomandazioni del produttore, assicurandosi che le apparecchiature mobili rimesse nell edificio e i movimenti del personale non provochino una ricontaminazione. Assicurarsi che venga utilizzata un idropulitrice con capacità sufficiente per applicare disinfettanti ad alta pressione al punto di saturazione. Applicare la soluzione in modo uniforme su tutte le superfici lavate per ottenere una bagnatura completa. Vaporizzare sulla cima del tetto e lungo le pareti fino ai pavimenti. Assicurarsi che i bocchettoni d ingresso e di uscita dell aria siano compresi nella pulizia e nella disinfezione e non restino chiusi durante la disinfezione. Al termine della disinfezione, chiudere tutte le porte e posizionare agli ingressi gli impianti di disinfezione delle calzature. Quando viene identificato un problema di insetti, dopo la disinfezione e l asciugatura, vaporizzare con insetticida il pavimento e le pareti in modo uniforme. Controllo di parassiti e insetti: garantire un adeguato controllo di parassiti, mosche e altri artropodi. 4.6 Fase 6: Nebulizzazione (processo di disinfezione supplementare) Il capannone può essere anche nebulizzato per aiutare il controllo degli organismi patogeni introdotti nello stesso pollaio durante la procedura di messa a punto prima del nuovo ciclo e per disinfettare le zone inaccessibili del pollaio. Questo deve essere un procedimento aggiuntivo che va ad aggiungersi a una disinfezione spray efficace e mai un suo sostituto. 20

21 4. 7 Fase 7: campionamento e analisi Vedi Capitolo A paragrafo B. CATTURA, CARICO E TRASPORTO DI POLLI VIVI 1. Svuotamento: istruzioni igieniche durante il caricamento e il trasporto Il ruolo della biosicurezza durante la cattura e il carico è fondamentale. Pertanto occorre impegnarsi per garantire che nessuna contaminazione crociata possa aver luogo durante queste attività. Per raggiungere questo obiettivo occorre prendere le seguenti misure. Il personale addetto alla cattura e al carico o un gruppo professionale di cattura dovrebbero essere correttamente addestrati e informati in modo da comprendere al meglio l importanza dell igiene personale e che siano consapevoli dei mezzi attraverso i quali l infezione può diffondersi su mani, indumenti e attrezzature. Un membro designato del gruppo di cattura deve essere nominato responsabile della cattura e delle operazioni di carico/scarico. Il personale o il gruppo addetti alla cattura e al caricamento deve programmare le proprie attività in modo tale che i branchi le cui analisi hanno evidenziato un infezione da salmonella siano catturati alla fine del turno di lavoro, al fine di ridurre la contaminazione crociata tra branchi. L azienda che trasporta i branchi deve essere adeguatamente registrata/approvata ed è pienamente responsabile della corretta disinfezione dei mezzi di trasporto. I conducenti dovrebbero essere formati in materia di trasporto di animali vivi e adeguatamente informati sull importanza dell igiene personale e sulle infezioni che si diffondono attraverso mani, indumenti e attrezzature. Il macello/trasportatore deve prendere contatti con l agricoltore per ciò che riguarda l ora del trasporto e della macellazione programmata, in modo che l agricoltore possa attuare un adeguato programma di sospensione della somministrazione del mangime per conformarsi ai requisiti e alle disposizioni del macello. 1.0 Le attività di cattura e di carico potranno essere svolte da una società completamente autorizzata e munita di licenza o da personale dell azienda adeguatamente addestrato. 1.1 Indumenti protettivi adeguati e puliti devono essere indossati all inizio della cattura in ciascuna azienda. Gli impianti di disinfezione delle calzature 3 o i sistemi a barriera 5 devono essere utilizzati e devono essere impiegati disinfettanti forniti e approvati 6 in conformità alle raccomandazioni dei produttori. Le calzature devono essere adeguatamente pulite e disinfettate tra i capannoni. Devono essere utilizzate possibilmente calzature e altri indumenti di protezione forniti dall allevamento. (Ulteriori dettagli 1.1.4). 21

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI CASTELNUOVO RANGONE (MO) 12-13 maggio 2010 FORLI 3-4 giugno 2010 BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI Silvano Natalini Servizio Veterinario e Igiene Alimenti MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELL INIZIATIVA FORMATIVA

Dettagli

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE

ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE 1 Norme Generali Prodotti di Sanificazione RISPETTARE E AGGIORNARE IL PIANO DI SANIFICAZIONE IN MODO PERIODICO E OGNI VOLTA CHE INTERVENGONO DEI CAMBIAMENTI (indicare

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI E GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE Dr. Maurizio Mangelli Responsabile Sicurezza PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Good Manufacturing Practice

Good Manufacturing Practice Dott. Silvio Zavattini, Dott. Roberto Bardini, Dott. Carlo Cerati Milano, 14 15 maggio 2014 Brescia, 11 12 giugno 2014 ACQUISTO ACQUISTO LAVORAZIONE LAVORAZIONE GMP CARATTERISTICHE IMPIANTI LINEE DEDICATE

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Alto livello igienico

Alto livello igienico La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO 1 Piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei polli da carne della specie Gallus gallus LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO Il presente documento si intende fornire una traccia

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6 DESTINATARI emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 2 di 6 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente Procedura è riferita alle

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO La presente istruzione operativa dettaglia una specifica attività/fase di un processo descritto dalla procedura Piano Interno di Intervento Emergenza Migranti. La sanificazione ambientale viene intesa

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE L 16/46 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 20.1.2005 REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE del 19 gennaio 2005 che attua il regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica

Dettagli

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013

MANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013 RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. (CE) n 183/2005 Requisiti per l igiene dei mangimi Reg. (CE) n 767/2009 Etichettatura dei mangimi Reg. (CE) n 178/2002 Procedure sulla sicurezza alimentare Reg. (CE) n 852/2004

Dettagli

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Regolamenti Linee guida europee Linee guida nazionali Documenti SANCO Linee guida regionali Vecchia normativa

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

CERTIFICAZIONE ISO 14001

CERTIFICAZIONE ISO 14001 CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317 VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 FARMACIE ATTIVITA : Reg. n DATI IDENTIFICATIVI : DITTA RAGIONE

Dettagli

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Identificazione pericoli Figure professionali Ambienti Valutazione di esposizione dei rischi Altri rischi antiparassitari

Dettagli

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260

http://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260 Page 1 of 5 Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 03/10/2005. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea

Dettagli

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee

Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee Motta di Livenza,, 13 marzo 2010 Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee Luigi Tonellato Articolo 18 Rintracciabilità 1. È disposta

Dettagli

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA

Dettagli

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti A. Requisiti degli automezzi non soggetti ad Autorizzazione sanitaria (art., D.P.R. n. 7/980) Il trasporto di qualsiasi sostanza alimentare avviene con

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP (D.L.1937/07) DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 DEFINIZIONE HACCP ( HAZARD ANALYSIS AND CRITICAL POINT) Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO 1 Piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei polli da carne della specie Gallus gallus LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO Con il presente documento si intende fornire una

Dettagli

La norma ISO 7218:2007

La norma ISO 7218:2007 La norma ISO 7218:2007 Novità ed implicazioni nella gestione del laboratorio Dr. Angelo Viti ROMA ISS 19-20- Dicembre 2009 Angelo Viti 1/22 Angelo Viti 2/22 Organizzazione generale di un laboratorio di

Dettagli

Tricotomia pre-operatoria

Tricotomia pre-operatoria Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata

Dettagli

Come Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti

Come Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti Come Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti 4 C (39 F) -21 C (-5 F) -21 C (-5 F) 4 C (39 F) 4 C (39 F) -21 C (-5 F) 4 C (39 F) -21 C (-5 F) Quando il pesce entra

Dettagli

Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati

Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Ufficio II Igiene generale degli alimenti Roma CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE Organizzazione

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Requisiti sanitari e di bio-sicurezza delle aziende suine

Requisiti sanitari e di bio-sicurezza delle aziende suine Requisiti sanitari e di bio-sicurezza delle aziende suine Nell'ambito del controllo ufficiale delle aziende suinicole, i Servizi veterinari delle ASL devono verificare i seguenti aspetti generali: -lo

Dettagli

Estratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere

Estratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere Estratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere Unione Nazionale tra le Organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli Agrumari e di Frutta in Guscio E vietata la riproduzione,

Dettagli

Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO e Partner Logistici affidabili

Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO e Partner Logistici affidabili Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO e Partner Logistici affidabili Parma 04 novembre 2010 Hotel Parma e Congressi 1 Dalla parte di chi produce: tra richieste della GDO Kraft Foods mission:

Dettagli

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Modena 16 e 24 marzo 2010 IL PACCHETTO IGIENE Comprende

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,

Dettagli

I MANGIMI MEDICATI. Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo. Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.

I MANGIMI MEDICATI. Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo. Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup. I MANGIMI MEDICATI Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.it 1 2 3 4 5 6 7 8 5. CONTROLLO DI QUALITÀ 5.1 esiste una persona

Dettagli

Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze

Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze ALLEGATO VI Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze VI.1 - Stoccaggio dei prodotti fitosanitari Fatte salve le

Dettagli

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nel PAN, nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012,

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Politica per la Sicurezza

Politica per la Sicurezza Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

Ordinanza sulle epizoozie

Ordinanza sulle epizoozie Ordinanza sulle epizoozie (OFE) Modifica del 23 novembre 2005 Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza del 27 giugno 1995 1 sulle epizoozie è modificata come segue: Sostituzione di termini

Dettagli

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA 1. Nelle presenti Condizioni Generali, le parole elencate qui di seguito saranno da intendersi con i significati qui descritti:

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni

Dettagli

OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI. Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione

OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI. Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO Regolamento (CE) n. 178/2002 Regolamento (CE) n. 852/2004 Regolamento

Dettagli

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova Perugia, 30 giugno 2005 D.ssa Daniela Vita ISO/IEC 17025:2005 1 Differenza tra UNI EN ISO 9001:2000 e ISO/IEC 17025:2005 La norma UNI EN ISO 9001:2000 definisce

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

ALCUNE CONSIDERAZIONE PRATICHE ED OPERATIVE PER LA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NELLE PALESTRE E NELLE PISCINE

ALCUNE CONSIDERAZIONE PRATICHE ED OPERATIVE PER LA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NELLE PALESTRE E NELLE PISCINE ALCUNE CONSIDERAZIONE PRATICHE ED OPERATIVE PER LA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NELLE PALESTRE E NELLE PISCINE Pag. 1 di 15 D.Lgs. 81/08 aggiornato con il D.Lgs. 106/09 TIT II LUOGHI DI LAVORO PALESTRE

Dettagli

Questa lezione tratta il sistema HACCP e la sua applicazione come viene presentata dal Codex Alimentarius

Questa lezione tratta il sistema HACCP e la sua applicazione come viene presentata dal Codex Alimentarius Questa lezione tratta il sistema HACCP e la sua applicazione come viene presentata dal Codex Alimentarius 1 Il Codex ha accettato il sistema HACCP come il migliore strumento per garantire la sicurezza

Dettagli

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI Gestione del prodotto biologico nelle imprese della filiera [ ] GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA G D COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI In una stessa azienda agricola, azienda di

Dettagli

Le regole del parlamento europeo per garantire qualità e sicurezza nel trattamento di cellule e tessuti umani (Direttiva 2004/23/CE) E stata recentemente recepita anche dall Italia, la direttiva europea

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I)

Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Produzione Certificata: il Manuale di Corretta Prassi Operativa (Parte I) Dr. Giovanni Formato Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana Il nuovo approccio per garantire la salubrità

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005 REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

1. Il decreto Legislativo 155/97

1. Il decreto Legislativo 155/97 CAPITOLO III IL SISTEMA H.A.C.C.P. 1. Il decreto Legislativo 155/97 Il Decreto Legislativo 155/97 stabilisce le regole generali che devono essere osservate da tutti i produttori e responsabili della filiera

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12. Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 Ricordiamo che tra le finalità della BS OHSAS 18001 richiede di dimostrare che: il sistema di gestione della salute e sicurezza

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

DECISIONE DELLA COMMISSIONE L 293/28 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 9.11.2005 DECISIONE DELLA COMMISSIONE dell 8 novembre 2005 relativa a talune misure sanitarie di protezione contro la malattia vescicolare dei suini in Italia

Dettagli

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Compiti e responsabilità L organizzazione della radioprotezione è strutturata in modo da distribuire alle varie figure di riferimento

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

1. Introduzione e finalità delle Linee guida LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

Autocontrollo e Sicurezza Alimentare. Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005

Autocontrollo e Sicurezza Alimentare. Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005 Autocontrollo e Sicurezza Alimentare Dr. Maurizio Mangelli Venerdì 18 Febbraio 2005 SOMMARIO Lo scenario attuale della legislazione alimentare igienico sanitaria DL 155/97: Autocontrollo e sicurezza alimentare

Dettagli

LINEA GUIDA PER L APPROVIGIONAMENTO DI GAS IN BULK DI QUALITA FU

LINEA GUIDA PER L APPROVIGIONAMENTO DI GAS IN BULK DI QUALITA FU LINEA GUIDA PER L APPROVIGIONAMENTO DI GAS IN BULK DI QUALITA FU Edizione I Gennaio 2004 Le Linea Guida è stata realizzata da un gruppo di lavoro comprendente: Guido Bechi (Air Liquide Italia) Giovanna

Dettagli