Educare i giovani con lo sport a scuola. Aspetti motivazionali e modelli di insegnamento in Educazione Fisica.
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1 Giornata di formazione Educare i giovani con lo sport a scuola. Aspetti motivazionali e modelli di insegnamento in Educazione Fisica. Francesca Vitali Università di Verona, Scuola dello Sport Firenze 26 novembre 2018
2 ESERCIZIO FISICO Attività fisica strutturata che mira a benefici per la salute Biddle & Mutrie (2008) Bluteau (1990) Hagger & Chatzisarantis (2005) SPORT Attività competitiva svolta all interno di un sistema di regole e finalizzata alla ricerca di prestazione ATTIVITÀ FISICA Qualunque tipo di movimento che determina dispendio energetico EDUCAZIONE FISICA Attività svolta in ambito scolastico con finalità sia specifiche sia educative trasversali. Attenzione a processi cognitivi di controllo e apprendimento motorio
3 Benefici fisici delle attività motorie e sportive Attività fisica apporta benefici per la salute: aumenta forza, resistenza, flessibilità, velocità, equilibrio (Janssen & LeBlanc, 2010). Migliora la risposta del sistema immunitario e aumenta la densità ossea (Boreham & Riddoch, 2001). Favorisce lo sviluppo di abilità (skills) e migliora le prestazioni fisiche (Côté & Fraser-Thomas, 2007).
4 Proposte e benefici dell attività fisica in bambini con disabilità cognitivo-relazionali Riduzione delle stereotipie (ipotesi: affaticamento e sostituzione dell esercizio alle stereotipie); Miglioramento del fitness; Aumento quantità di attività fisica. Più diffusi: corsa prolungata e esercizi in ambiente acquatico; bicicletta, sollevamento pesi, cammino su treadmill, pattinaggio, tonificazione muscolare/stretching, camminate sulla neve.
5 ATTIVITÀ MOTORIE E SVILUPPO COGNITIVO Attività motoria e capacità aerobica migliorano le abilità cognitive logicomatematiche e di lettura. Hillman, C. H., Erickson, K. I., and Kramer, A. F. (2008) Nature Reviews Neuroscience, 9,
6 ATTIVITÀ MOTORIE E CAPACITÀ DI MEMORIA attività fisica acuta I processi di memoria sono facilitati da incrementi dell arousal fisiologico indotti da attività fisica. Pesce et al. (2009)
7 GIOCO SPORTIVO SCOLASTICO A BENEFICIO DELL APPRENDIMENTO
8 ATTIVITÀ MOTORIE (E SPORTIVE) E RENDIMENTO SCOLASTICO ATTIVITÀ MOTORIA-SPORTIVA REGOLARE MIGLIORAMENTO ATTIVITÀ CEREBRALE (incremento flusso sanguigno, cambiamenti livelli ormonali, maggiore livello arousal) INNALZAMENTO ATTENZIONE MIGLIORE RENDIMENTO SCOLASTICO (Cocke, 2002; Tremblay, Imman & Willms, 2000; Dwyer et al., 1983; Shephard, 1997)
9 N= 59 ricerche (pubblicate fra 1947 e 2009) Risultati: positiva relazione fra attività fisica, rendimento scolastico (academic achievement) e capacità cognitive, (ancora più evidenti per le attività aerobiche). Auspicio: migliorare il rendimento scolastico attraverso politiche a favore dell Educazione fisica.
10 Sperimentazione in una scuola primaria della Scuola Universitaria Federale dello Sport di Macolin (SUFSM), Berna (Svizzera). YouTube La scuola in movimento
11 Aspetto enfatizzato in letteratura: possibilità di insegnare attraverso lo sport diverse abilità utili non solo nel contesto sportivo, ma trasferibili ad altri ambiti della vita (Gould & Carson, 2008; Gould, Collins, Lauer, & Chung, 2006, 2007).
12 Sport Controllare emozioni e gestire lo stress Gestire l attenzione Abilità Assumere responsabilità delle proprie azioni Avere capacità di leadership per la Abilità per la vita vita (life skills) Saper fare scelte e prendere decisioni Saper comunicare in modo efficace Saper organizzare il proprio tempo (Gould, Collins, Lauer, & Chung, 2006)
13 Modello di intervento per allenare le life skills Gould, D., Collins, K., Lauer, L., & Chung, Y. N=10 allenatori di calcio (31 anni di esperienza media), risultati sportivi di rilievo ma anche capacità di formare gli atleti come persone. (atleti, intervistati successivamente, hanno fornito informazioni congruenti con quanto esposto dai loro allenatori)
14 COME EDUCARE I PIÙ GIOVANI E MOTIVARLI AD APPRENDERE CON LO SPORT A SCUOLA?
15 COME EDUCARE E MOTIVARE? Due principi del comportamento umano: (Martens, 1996) principio del divertimento principio della valorizzazione personale Educatore motorio-sportivo dovrebbe: rendere l apprendimento motorio-sportivo piacevole far conseguire il successo personale (esprimere potenziale)
16 Modello evolutivo di socializzazione allo sport (Coté & Hay, 2002; Kirk, 2005) Anni della scuola primaria: skill hungry years. Gamma esperienze multilaterali e multisportive centrate sul gioco e divertimento. Anziché pratica continuativa (o discontinua) di un singolo sport.
17 Il divertimento è una cosa seria! Modello del flusso (flow) (Csikzentmihalyi, 1975) Modello della motivazione intrinseca (Ryan & Deci, 2000) Modello del divertimento nello sport (Scalan e Lewthwaite, 1986) Modello degli stati emozionali indotti dall esercizio (Abele e Brehm, 1993) Modello degli stati Psico-Bio-Sociali (Hanin, 2000; Robazza e Bortoli, 2003)
18 Teoria dell orientamento motivazionale (Achievement Goal Theory) (Nicholls, 1984) PERCEZIONE DI COMPETENZA Standard esterni (confronto con gli altri) Superare gli altri Fare come gli altri, ma con meno sforzo Standard personali (confronto nel tempo con se stessi) Apprendere nuove abilità Migliorare propria performance Fare del proprio meglio Orientamento sull io (ego) Orientamento sul compito (task)
19 Orientamento motivazionale individuale (fattore personale) Clima motivazionale (scuola, sport, etc.) (fattore situazionale) Educatori (sportivi, docenti, genitori, compagni, etc.)
20 CLIMA MOTIVAZIONALE (Nicholls, 1984; Ames, 1992) Orientato su competizione (performance) Accento su confronto interpersonale, competizione, risultato. Valorizzazione dei più abili. Errore non è tollerato (punito). Orientato su competenza (mastery) Accento su miglioramenti personali, cooperazione, apprendimento di abilità. Riconoscimento impegno. Errore è parte dell apprendimento.
21 RICADUTE APPLICATIVE PER DOCENTI Creare un clima motivazionale orientato sullo sviluppo di competenza (mastery)! COME? Modello TARGET (Epstein, 1988) Task Authority Recognition Grouping Evaluation Time Obiettivi individualizzati Coinvolgimento Progressi Eterogenei Individuale Dare tempo
22 CLIMA MOTIVAZIONALE (Nicholls, 1984; Ames, 1992) Mastery Performance Compiti graduali per difficoltà Attività individualizzate Studenti fissano obiettivi a breve termine, si autovalutano, tengono traccia dei miglioramenti Studenti coinvolti (es. scelta task) Lavoro a piccoli gruppi con studenti simili o diversi per abilità Educatore premia impegno e miglioramenti Dà il tempo per imparare Compiti non graduali Attività decise da Educatore Educatore fissa gli obiettivi, valuta e tiene traccia degli studenti migliori Studenti poco coinvolti Lavoro individuale Educatore invita pubblicamente gli studenti a raggiungere un alto livello di prestazione rispetto agli altri Impegno, sforzo e miglioramenti non sono valutati
23 N= 12 item (6 mastery e 6 performance) L insegnante di EF è molto attento al fatto che le mie abilità migliorino L insegnante di EF ritiene che gli errori degli allievi facciano parte dell apprendimento Solo gli allievi con le migliori prestazioni vengono apprezzati e lodati L insegnante di EF stimola la competizione fra gli allievi
24 CLIMA MOTIVAZIONALE IN EF Recenti studi hanno mostrato come agendo sul clima motivazionale si modificano gli atteggiamenti dei giovani allievi verso l EF. Clima motivazionale mastery crea atteggiamenti positivi dei più giovani verso l EF e le attività motorie in genere. (Digelidis, Papaioannou, Laparidis & Christodoulidis, 2003; Jakkola & Liukkonnen, 2006; Todorovich & Curtner-Smith, 2002; Weingand & Burton, 2002)
25 N= 108 studentesse (14-15 anni) 12 lezioni in EF svolte con clima mastery e clima performance (modello TARGET) Clima motivazionale performance: orientamento all io più alto, livelli più bassi di emozioni piacevoli/funzionali e livelli più alti di emozioni spiacevoli/disfunzionali.
26 Percepire un clima motivazionale mastery (situazionale) tende a condizionare l orientamento motivazionale (personale) (Roberts et al., 2007) Orientamento motivazionale sul compito (task) rende studenti di EF più motivati intrinsecamente, fa vivere EF come esperienza divertente, sono meno annoiati, vivono emozioni positive (divertimento, speranza) (Mouratidis et al., 2009) Clima motivazionale influenza emozioni (stati psico-bio-sociali) (Bortoli & Robazza, 2007) Efficacia modello TARGET(Epstein, 1988)
27 N= 22 studi che hanno applicato il modello TARGET in EF (da scuola primaria a secondaria di II grado) (Brasile, Finlandia, Grecia, Spagna, UK e USA) Classi di studenti con docenti EF che creano clima motivazionale mastery vivono l EF come esperienza piacevole e divertente, sono più motivati intrinsecamente, migliore percezione di competenza, migliore soddisfazione, meno noia durante le lezioni.
28 Scuola è potente agenzia di socializzazione che ha impatto critico sul futuro stile di vita (attivo o meno).
29 Bambini, sovrappeso e obesità bambini in sovrappeso 20.9% bambini obesi 9.8% (severamente 2.2%) (dati 2014 su bambini di età 6-11 anni )
30 (dati 2016 su bambini di età 6-11 anni )
31 (dati 2016 su bambini di età 6-11 anni )
32 (dati 2016 su bambini di età 6-11 anni )
33 Percezione di sé in relazione al peso corporeo Ricerca: 160 bambini (80 F e 80 M), 8-10 anni. Suddivisione in quartili: BMI (Kg/h 2 ). Bambini sportivi riportano maggiore presenza di movimento nella rappresentazione grafica di sé rispetto ai non sportivi. (Bortoli, 2011)
34 Percezione di sé in relazione al peso corporeo Maschi hanno self-efficacy motoria superiore a femmine e, indipendentemente dal genere, i bambini praticanti sport hanno percezione di efficacia superiore ai non praticanti. (Bortoli, 2011)
35 Differenza fra immagine reale e ideale di sè Maschi rispetto a femmine e praticanti sport rispetto ai non praticanti presentano scarti inferiori fra immagine corporea reale e ideale di sè. (Bortoli, 2011)
36 Grazie dell attenzione!
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