CORSO PER ALLENATORE DI BASE UEFA B Modulo di Psicopedagogia
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- Marta Benedetta Giusti
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1 CORSO PER ALLENATORE DI BASE UEFA B Modulo di Psicopedagogia Argomenti: Ruolo e competenze allenatore Leadership e motivazione Dinamiche di grupo squadra 1. Ruolo e competenze dell Allenatore Comunicazione: Nel contesto sportivo la comunicazione interpersonale rappresenta il tramite attraverso il quale gli allenatori trasmettono le conoscenze agli allievi, che in tal modo accrescono le proprie competenze. L efficacia di questo passaggio di informazioni sarà determinata dalla qualità dei processi comunicativi, non solo facendo riferimento ai contenuti espressi, ma anche alla modalità con cui formatore e allievo si relazionano. - Comunicazione verbale: informazione di contenuto - Comunicazione non-verbale: informazione di relazione La comunicazione rappresenta un processo circolare che prevede un interazione continua tra i partecipanti: quando riceviamo un informazione, rispondiamo al nostro interlocutore con messaggi di ritorno (Feedback) relativi a come valutiamo ciò che questi ha espresso. 1
2 Il feedback estrinseco, oltre a fornire spesso indicazioni preziose, rappresenta per l allievo anche uno stimolo a mantenere elevata la concentrazione sul compito di apprendimento e contribuisce a sostenere la sua motivazione e il suo impegno. In generale, soprattutto con i calciatori più giovani, è opportuno rinforzare positivamente la prestazione piuttosto che il risultato. Feedback efficaci: fornire indicazioni in modo frequente in una prima fase di apprendimento o quando il compito non è stato compreso; ridurre gradualmente il feedback estrinseco al progredire dell apprendimento; correggere gli errori uno alla volta a partire da quelli più rilevanti; permettere che il soggetto modifichi subito l esecuzione dopo un intervento correttivo; fornire istruzioni in positivo descrivendo l azione richiesta, limitando istruzioni in negativo, centrate su ciò che non va fatto. Stili e modalità di relazione: In generale, possiamo identificare due stili di relazione: - DIRETTIVO - SUPPORTIVO DELL'AUTONOMIA Esistono dati che indicano che lo stile di relazione supportivo dell autonomia aumenti le percezioni di competenza, autonomia e soddisfazione nelle relazioni. Esse a loro volta aumentano il livello di motivazione intrinseca verso lo sport. Il ruolo dell allenatore è caratterizzato da funzioni e attività varie e complesse che richiedono competenze in campo tecnico, psicologico, e presuppongono un grande equilibrio emozionale. Egli all interno della squadra è la figura perno su cui si incentrano e intorno a cui ruotano tutte le attività della squadra. Allenare significa assumere nello stesso momento le funzioni di educatore - formatore, di tecnico - organizzatore e di leader. In quanto educatore quindi egli ha il compito di formare atleti maturi fisicamente e psicologicamente, il più possibile completi sul piano tecnico; la sua funzione di docente è quindi la caratteristica più importante del ruolo che ricopre. 2
3 2. Leadership e Motivazione La leadership: il termine leading vuol dire: stabilire una direzione ed influenzare gli altri a seguirla. Il concetto di leadership va inteso come uso di un influenza non coercitiva per dirigere e coordinare le attività dei componenti della squadra verso il raggiungimento degli obiettivi del gruppo stesso; il potere è espresso come capacità di influenzare gli altri, come persuasione e coinvolgimento e non come coercizione e controllo. Gli esperimenti hanno portato a concludere che esistono 3 stili di leadership: - Stile democratico: prestazioni migliori e relazioni normali; - Stile autocratico/autoritario: prestazione media, relazioni tese, compito abbondonato in assenza del leader; - Stile lassista: bassa prestazione, grado di aggressività più alto. I leader possiedono un programma, un obiettivo e cercano di orientare gli altri verso il suo raggiungimento, infondendo loro fiducia; il leader crea fiducia attraverso una linea di condotta responsabile, prevedibile e credibile. La fiducia è il collante emotivo che lega il leader ai membri del gruppo e che legittima la leadership stessa. La Motivazione: all interno di una squadra, la figura del leader, in questo caso dell allenatore, riesca, spiccando per le qualità di carisma e personalità, a fungere da motivatore nei confronti della squadra. Esso stimola gli atleti ad andare oltre gli interessi e gli obiettivi personali e li motiva a fare di più di quanto inizialmente ci si aspetta da loro. Non solo, ma tale motivazione, tale unione di intenti verso un obiettivo, sarà anche il collante che terrà legato il gruppo, che permetterà di sviluppare la coesione di squadra e che darà vita a quello che, viene definito spirito di squadra o spogliatoio unito. 3
4 3. Dinamiche di gruppo squadra Coesione di gruppo: Il termine coesione deriva dalla parola latina "cohaesus" che significa coesistere. Descrive la tendenza dei membri del gruppo a stare insieme e a rimanere uniti. Essa consiste nel grado di unione del gruppo o nella resistenza del gruppo alla sua distruzione. Gli studi mettono in mostra l'esistenza di quattro variabili nella coesione di squadra: 1. Variabili ambientali: obblighi contrattuali dei singoli membri; pressione sociale (famiglie, tifosi, media, sponsor, procuratori); tipo di struttura e di orientamento della societa; vicinanza fisica (stesso reparto di gioco, condivisione di appartamento/stanza); dimensione del gruppo. 2. Variabili personali: più i membri del gruppo sono simili, maggiore è il grado di coesione; altro aspetto importante è la soddisfazione personale: coesione, soddisfazione e prestazione sono fra di loro correlate. 3. Variabili di leadership: il comportamento, la comunicazione e lo stile decisionale del leader sono elementi che favoriscono la coesione del gruppo. 4. Variabili di squadra: il successo della squadra favorisce la coesione: vincere stimola la volontà di stare insieme; il numero di anni di appartenenza alla squadra è un altro elemento che favorisce la coesione; qualità della comunicazione e dei rapporti interpersonali tra i membri del gruppo. Esiste un'influenza reciproca tra coesione e risultato della prestazione. Vincere o raggiungere gli obiettivi prefissati incrementa la coesione; allo stesso modo i gruppi uniti lavorano con molto impegno per il raggiungimento delle mete stabilite. La coesione non influenza solamente il gruppo nel suo complesso, ma ha anche rilevanza per i singoli membri. 4
5 Essa svolge un'influenza positiva sulla percezione di compenza dell'atleta, sulla sua autostima, sulla sua capacità di saper affrontare con successo le situazioni impreviste e difficili. Fenomeno della pigrizia sociale: quando più individui lavorano insieme possono verificarsi riduzioni dell'impegno individuale. I soggetti cercano di spendere il minor livello di energia poichè l'attività/sport di gruppo consente loro di impegnarsi poco senza essere percepiti come individui "pigri". Nello sport questo fenomeno si manifesta nelle cosiddette "cadute motivazionali". Dispensa a cura del dott. Fabrizio Di Vincenzo, Psicologo dello Sport mail: divincenzo@sportpsicologo.it tel
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