PROGETTO FORMATIVO RIVOLTO ALLE FORZE DELL ORDINE

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1 PREFETTURA DI BOLOGNA SOS donna PROGETTO FORMATIVO RIVOLTO ALLE FORZE DELL ORDINE IN TEMA DI VIOLENZA DI GENERE Gli studi e le disposizioni internazionali in tema di violenza contro le donne e i minori raccomandano che gli sforzi per combatterla non siano limitati alla realizzazione dei servizi di sostegno alle vittime (centri antiviolenza, telefoni di aiuto, case rifugio), ma siano estesi alla sensibilizzazione, alla formazione e alla messa in rete di tutti gli enti e servizi operanti sul territorio 1, al fine di individuare la violenza, indirizzare, progettare e sviluppare insieme alle vittime percorsi efficaci di uscita. In particolare, la Decisione quadro del Consiglio dell Unione Europea del 15 marzo 2001, relativa alla posizione della vittima nel procedimento penale, indica una stretta collaborazione tra centri di aiuto alle vittime e sistema legale (Forze dell Ordine e Tribunale), come elemento imprescindibile per garantire un livello adeguato di protezione alle vittime di reati, soprattutto quando questi avvengano contro la sicurezza personale, nell intimità della vita privata, con una seria minaccia di atti di ritorsione o prova certa di un serio intento di intromissione nella sfera della vita privata. In continuità con altre esperienze formative indirizzate alla Forze dell Ordine, realizzate negli anni passati sul territorio della provincia di Bologna a cura dell associazionismo, di cui il più recente è quello svoltosi all interno del progetto Wosafejus facente parte del Programma Europeo Daphne il presente progetto, proposto a livello istituzionale, prevede di estendere la partecipazione ad un ulteriore gruppo di 30 Operatori delle Forze dell Ordine del territorio provinciale, attraverso un pacchetto pilota che possa essere replicabile ad altri gruppi analoghi sul territorio, sia provinciale, sia regionale, sia nazionale. 1 Si veda ad es.: Consiglio d Europa, Raccomandazione Rec(2002)5 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla protezione delle donne dalla violenza, p. 7.

2 Parti coinvolte nel progetto Il progetto è promosso dall Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Bologna, dal Comune di Bologna, con la collaborazione della Prefettura di Bologna attraverso il sostegno del Tavolo tecnico di coordinamento per la prevenzione e il contrasto della violenza a donne e minori. Per sua realizzazione e disseminazione ci si avvarrà dell esperienza dell Associazionismo di settore, in particolare: Casa delle Donne per non subire violenza, Donne e Giustizia di U.D.I., S.O.S. Donna, GIUdIT - Giuriste d Italia, nonchè dell Università di Bologna. Destinatari Il progetto avrà ambito provinciale e sarà destinato a un gruppo di una trentina di partecipanti costituito da operatori (personale non dirigente) delle Forze dell Ordine provenienti dal corpo di Polizia di Stato, dall Arma dei Carabinieri e dalla Polizia Municipale della Provincia di Bologna. I partecipanti sono scelti tra coloro che per la posizione funzionale ricoperta vengono a diretto contatto con le donne e i minori che hanno subito violenza. Obiettivi e contenuti Il progetto mira a sviluppare nei destinatari sensibilità e conoscenze, abilità e competenze specifiche in tema di violenza di genere e nelle relazioni intime. La predisposizione di collegamenti tra operatori delle FFOO e dei servizi di aiuto che si trovano a intervenire in situazioni di violenza sulle donne e i minori è finalizzata a migliorare l impatto delle donne con gli operatori della legge, alla costruzione di una rete, e di percorsi di rilevazione, protezione, intervento e prevenzione. Le tematiche affrontate spaziano dalla fenomenologia diffusione, tipologia, gravità, dinamiche e conseguenze sulle donne e i minori alla correlazione con altre problematiche, ai bisogni e difficoltà delle vittime, alla rilevazione del rischio di recidiva e di omicidio, agli aspetti legali e gli obblighi di legge, la raccolta dati e le indagini epidemiologiche, ecc. e mirano a sviluppare negli operatori capacità di intervento centrato sui bisogni delle vittime. Docenti Il corpo docente sarà composto da esponenti delle Forze di Polizia e formatrici con esperienza a livello nazionale. Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, Seconda Università degli Studi di Napoli; responsabile degli Sportelli Antistalking dei Centri antiviolenza della provincia di Roma. Da anni collabora con le Forze dell ordine per l implementazione di strumenti efficaci per il contrasto e la prevenzione dei maltrattamenti e dello stalking. Alessandra Bagnara, Vice Comandante Polizia Municipale di Ravenna, presidente del centro antiviolenza Linearosa di Ravenna e dell Associazione nazionale dei centri contro la violenza D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza. Silvia Carboni, psicologa psicoterapeuta, Responsabile Servizio Minori, Casa delle donne per non subire violenza Giuditta Creazzo, ricercatrice, Coordinatrice scientifica progetto Daphne Wosafejus Marinella De Simone, magistrata, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna Rossella Mariuz, avvocata del Foro di Bologna, Associazione Unione Donne in Italia Angela Romanin, formatrice, Casa delle donne per non subire violenza Marta Tricarico, avvocata del Foro di Bologna, Associazione Unione Donne in Italia Caterina Manca, Medicina Legale ASL di Bologna

3 Susi Pelotti, Medicina Legale Università di Bologna, Presidente Comitato Pari Opportunità Università di Bologna Maria Virgilio, Avvocato, docente di Diritto penale, Università di Bologna, Presidente Associazione GIUdIT - Giuriste d Italia Gianluigi Corroppoli, Vice Questore Agg.to Polizia di Stato Metodologia, strumenti e modalità organizzative Verrà richiesta la collaborazione della Scuola Interregionale di Polizia Municipale, della Questura di Bologna e del Comando Provinciale dell Arma dei Carabinieri. Il coinvolgimento di un formatore proveniente dal personale delle Forze dell Ordine garantirà la cornice necessaria all intervento formativo. Si utilizzeranno brevi lezioni frontali, simulazioni, esercitazioni, analisi di casi, discussioni guidate, test, ecc. Come strumenti: diapositive, dispense, manuali, bibliografie ad hoc, filmati, ecc. Tempi e luogo di svolgimento Lo svolgimento degli incontri è previsto quattro giornate formative, di 6 ore circa ciascuna, per un totale di 24 ore totali, da svolgersi il 30 marzo, il 6 aprile, 20 aprile e il 4 maggio Il corso si svolgerà in aule messe a disposizione dalla Provincia e dalla Prefettura di Bologna. PROGRAMMA Prima giornata, 30 marzo 2011, ore 9-17 Ore 9,00 Saluti Angelo Tranfaglia, Prefetto di Bologna Gabriella Montera, Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Bologna Matteo Piantedosi, Sub Commissario alla Sicurezza Urbana del Comune di Bologna Ore 9,30-13 Angela Romanin e Alessandra Bagnara Introduzione alla violenza di genere: il ruolo e l esperienza delle Forze dell Ordine, dei Centri antiviolenza e dei servizi di ascolto per le vittime. La violenza di genere: stereotipi e luoghi comuni; entità, diffusione, forme/tipi, modalità e conseguenze della violenza. Correlazione tra violenza alle donne e altre problematiche. Riconoscere e individuare la violenza sulle donne: l impatto sugli operatori e gli ostacoli per chi offre aiuto. Difficoltà delle donne a rivelare la violenza, a denunciare, a separarsi dal partner maltrattante. Ore Angela Romanin e Alessandra Bagnara La donna maltrattata e il maltrattatore: le dinamiche della violenza nella relazione di coppia. Principi base per l intervento delle Forze dell Ordine: l accoglienza alla vittima di violenza; azioni di rete: come offrire protezione.

4 Seconda giornata, 6 aprile 2011, ore 9-18 ore 9 11 Silvia Carboni La violenza sui minori. La violenza assistita da maltrattamento sulle madri. L intervento di supporto ai minori. Azioni di rete. Pausa caffè ore 11,30 13 Giuditta Creazzo Gianluigi Corroppoli La propensione alla denuncia delle donne che subiscono violenza: dati nazionali e internazionali. Il rapporto delle donne con il sistema della giustizia penale: ostacoli, difficoltà e contraddizioni Ore Rossella Mariuz - Marta Tricarico Gli aspetti legali dell intervento nei casi di violenza intrafamiliare ed extrafamiliare: art. 572 c.p. (maltrattamento in famiglia), 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare), 609 bis c.p. e segg. (violenza sessuale), 612 c.p. (minaccia), 610 c.p. (violenza privata), 612 bis c.p. (atti persecutori), 582 c.p. (lesioni dolose). Misure cautelari ad hoc (282 bis cpp e 282 ter cpp) e ordine di protezione (342 bis e ter c.c.). Ore Marinella De Simone Obblighi di legge, procedibilità d ufficio. Problematiche processuali. Terza giornata, 20 aprile 2011, ore 9-17 ore 9-10 Caterina Manca, Medicina legale, - ASL di Bologna Illustrazione della struttura del Pronto Soccorso Unico contro la violenza sessuale dell'ospedale Maggiore. Esplicazione del Protocollo in atto e della esperienza in corso ore Susi Pelotti, Docente Medicina legale Università di Bologna Profili medico-legali. Esigenze di repertazione per la analisi del DNA pausa caffè ore 11,15-13 Gianluigi Corroppoli, Vice Questore Agg.to Polizia di Stato

5 Maria Virgilio - Avvocato, Docente di Diritto penale Università di Bologna Dal primo intervento alla raccolta della denuncia/querela. Il percorso legale e medico-legale. Proiezione del breve filmato " Piccole cose di valore non quantificabile" Il procedimento penale in tutte le sue fasi. Le misure contro la violenza (tra cui lo stalking) e il processo nella sua durata La funzione di polizia giudiziaria ( con specifici riferimente alla posizione funzionale dell'ispettore di Polizia municipale). Il punto di vista dell'operatore di polizia e del suo ruolo funzionale. ore 14-15,30 Prosecuzione dei lavori ore 15,30-17 Discussione finale con i quattro docenti La seduta si svolgerà all'aula Magna con accesso al Pronto Soccorso Unico contro la violenza sessuale dell'ospedale Maggiore ( per una diretta conoscenza della struttura). Quarta giornata, 4 maggio 2011, ore 9-17 Ore 9-13 Anna Costanza Baldry La valutazione del rischio di recidiva: principi generali. Le procedure di valutazione del rischio nei casi di maltrattamento e di atti persecutori. Prevenzione recidiva e invio c.n.r. all Autorità Giudiziaria. Come comunicare risultati, come utilizzarli nella stesura della denuncia-querela; strategie di gestione del rischio. La versione ridotta a 15 item del modello Sara-S (Spousal Assault Risk Assesme- Screening Version): fattori di rischio e di vulnerabilità della vittima. Ore Anna Costanza Baldry Il modello Eva (Esame Violenze Agite) e processing Card per il rilevamento delle condotte nei cosiddetti casi di liti in famiglia e breve valutazione del rischio ad uso delle volanti e della radiomobile). Il modello Thais (Threat Assessment of Intimate Stalking) per l identificazione del rischio nei casi di atti persecutori e valutazione dell applicabilità dell ammonimento. Monitoraggio, trattamento, supervisione, piano di sicurezza. Ore Gianluigi Corroppoli, Vice Questore Agg.to Polizia di Stato Trasmettere le competenze acquisite all interno del proprio servizio. Materiali formativi, referenze e letteratura in tema. Conclusioni.

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