SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)
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- Ottaviana Papi
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1 SCILINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD) chmeluzzi@gmail.com 1
2 Il corso fino ad ora 1. Definizione di SL 2. Il lavoro del SL 3. Le nozioni di base/1 4. Le nozioni di base/2 5. Lingue d Italia 6. Minoranze linguistiche 7. Multilinguismo e contatto 8. La SL laboviana 9. Altre chiavi interpretative 10. Il mutamento linguistico 11. La sociofonetica 12. Sociofonetica in Italia/1 13. Sociofonetica in Italia/2 14. Sociolinguistica storica 15. Le variabili SL in prospettiva storica 16. Applicazioni della SL storica 17. La socio-pragmatica 18. Conclusioni 2
3 Lezione 10 Il mutamento linguistico (27 ott.) Innovazione e mutamento Mutamento dal basso vs. mutamento dall alto Standardizzazione e de-standardizzazione Riferimenti bibliografici: Berruto (1995), cap. 5.4; Berruto & Cerruti (2015), cap Approfondimenti: Auer P. (2005), Europe's sociolinguistic unity, or: A typology of European dialect/standard constellations. In Persepctives on Variation, Berlin/New York, 7-42; Cerruti, M. (2014) From Language Contact to Language Variation. A case-study of Contact- Induced Grammaticalization in Italo-Romance, Journal of Language Contact 7, ; Cerruti M., Crocco C., & Marzo S. (Eds.) (2016) Towards a new standard. Theoretical and empirical studies on the restandardization of Italian, Berlin: Mouton de Gruyter; Dal Negro, S. & Guerini, F. (2007) Contatto. Dinamiche ed esiti del plurilinguismo, Roma: Aracne; Kristiansen T. & N. Coupland (eds.) Standard Languages and Language Standards in a Changing Europe, slo.
4 Modelli di variazione Il centro della SL è la variazione, considerata come proprietà del sistema linguistico Alcuni elementi della lingua sono correlati a significati sociali Il modello principale per descrivere la variazione è, in SL, quello laboviano, che vede la variazione come (pp ) Interna al sistema linguistico perante in superficie, non sulle strutture linguistiche profonde Interna alla grammatica di una lingua, che è l unica a disposizione di un parlante nativo La variabilità sia inoltre fatto costitutivo delle regole Rispetto alla CL il modello laboviano prevede che (p. 137) La grammatica di una CL sia rispecchiata in quella di un individuo parte di quella CL Tutti i membri della CL condividono lo stesso insieme di regole variabili I giudizi di grammaticalità dei parlanti non riflettono differenze strutturali Berruto & Cerruti (2015: 136: 139)
5 Labov vs. Chosmky Quello di Labov è però uno dei modelli di varazione Si oppone all approccio generativista tradizionale secondo il quale La variazione è data dalla scelta fra strutture/regole diverse gni struttura/regola è realizzata categoricamente La scelta di regole corrisponde alla scelta tra grammatiche diverse Quindi, un parlante nativo ha competenza in più grammatiche Il concetto di grammatica della CL non è pertinente I giudizi di grammaticalità dei parlanti riflettono differenze strutturali La variazione è dunque esterna al sistema linguistico
6 Il programma minimalista Da Chomsky (1995) è un paradigma generativo tra i più diffusi Mira a ridurre al minimo l apparato teorico necessario per spiegare le frasi Le regole vengono ridotte a principi e a parametri che operano sulla grammatica universale (G.U.) I principi sono universali in tutte le grammatiche delle lingue I parametri danno contro delle differenze strutturali dalle lingue (es. soggetto espresso/soggetto nullo) Per spiegare differenze parametriche intralinguistiche si fa ricorso ad altri sotto-modelli Il modello di Henry (2005) postula l esistenza di più di due grammatiche per spiegare le differenze parametriche: ogni grammatica contiene un parametro che attiva un valore in base al contesto Adger & Smith (2005) invece spiegano la variazione come un meccasnismo separato rispetto al sistema linguistico, che è legato alla sola scelta degli elementi lessicali
7 Un dialogo impossibile (?) Generativismo e sociolinguistica vedono la variazione in maniera opposta Interna e innata a qualsiasi sistema linguistico (SL) Esterna al sistema linguistico e quasi accidentale (generativismo) Storicamente, lavorano anche su una parte del sistema molto diversa e diversamente soggetta a variazione intra-linguistica Fonetica/fonologia -> alta variabilità (SL) Sintassi -> maggiore stabilità (generativismo) Le proposte di dialogo tra le due discipline sono poche e non hanno avuto grande successo
8 Il mutamento linguistico La variazione NN è mutamento! Variazione: sincronica Mutamento: diacronico Il mutamento linguistico è (quasi sempre) ingenerato da fenomeni di variazione Detta altrimenti: la variazione linguistica può ingenerare un mutamento linguistico in un certo lasso di tempo (in genere, più di una generazione) C è una condizione essenziale perché si possa affermare che si è verificato un mutamento Una nuova forma o struttura si deve diffondere e deve essere accettata dalla comunità parlante A quel punto può iniziare a stratificarsi e a variare nuovamente Il mutamento linguistico, quindi è sempre legato a una fase di INNVAZINE (= introduzione della nuova forma) Berruto & Cerruti (2015: )
9 Le fasi del mutamento Fase I: la nuova forma viene introdotta nella produzione di un parlante (o un gruppo circoscritto di parlanti) Fase II ( innovazione ): la nuova forma si diffonde nel comportamento linguistico di quel parlante (es. situazione d uso, norme d uso) Fase III: la nuova forma si diffonde, con quel comportamento linguistico, ad altri parlanti (o gruppi di parlanti) Fase IV: la nuova forma viene in generale adottata da tutta la comunità -> mutamento Nota: la fase II e la III prevedono una compresenza di vecchia e nuova forma. Sul piano SL questo si traduce in una grande variazione in queste fasi. È un processo per certi versi simile al passaggio basiletto-mesolettiacroletto, oppure al processo di koineizzazione
10 Innovazioni senza mutamento? Spesso una innovazione linguistica NN genera un mutamento In questo caso due varianti si trovano a convivere nel repertorio di una comunità e l uso dell una o dell altra variante è regolata da precise norme d uso (es. situazione comunicativa, covert-/overt- prestige) Es. (ing) / [ɪŋ] stand. Vs. [ɪn] sub-stand. Il mutamento si può osservare SL in diacronia Reale (nell altro di più generazioni) Apparente = assumendo che i comportamenti ling. degli anziani riflettano le fasi antezioni del processo in corso. Nota: il percorso «lineare» di mutamento può essere interrotto od ostacolato da molti fattori Introduzione di una nuova variante concorrente Cambiamento dell atteggiamento linguistico dei parlanti nei confronti di quella variante e/o del gruppo linguistico portatore dell innovazione Politiche linguistiche (es. revitalizzazione della varietà antica )
11 Changes from above & from below Distinzione classica del paradigma laboviano La distinzione è data dal gruppo linguistico che introduce la variante innovativa Changes from above (mutamenti dall alto) riginano nelle classi sociali dominanti Changes from below (mutamenti dal basso) riginano nelle classi sociali più basse MA la distinzione tiene anche conto della consapevolezza sociale dei parlanti di una CL di fronte all innovazione «Above» social awareness = i tratti linguistici innovatori godono di prestigio sociale (in quella CL) «Below» social awareness = i tratti linguistici innovatori hanno origine nel parlato spontaneo non accurato e, almeno nelle prime fasi, non c è consapevolezza sociale dell innovazione e dei suoi eventuali valori di maggiore o minore prestigio Quindi, la distinzione tra questi due tipi di mutamento riguarda contemporaneamente La dimensione diastratica (classe sociale che introduce l innovazione) La dimensione diafasica (parlato spontaneo o controllato) L attribuzione di un valore di prestigio all innovazione Questa visione del mutamento rientra pienamente in una distribuzione laboviana della variabili
12 Diffusione delle innovazioni % diffusione della forme tempo Curva sigmoidale dell innovazione SL (o andamento a esse ) Rappresenta il modo con cui tipicamente una innovazione si diffonde All inizio la forma innovativa aumenta gradualmente la sua diffusione L innovazione a un certo punto cresce rapidamente un cambiamento forte negli atteggiamenti linguistici dei parlanti Cambiamento generazionale forte (fattori esterni e/o interni alla CL) L innovazione raggiunge poi una fase di assestamento Il mutamento linguistico si è compiuto
13 Innovazioni & Adozioni Dubois & Horvath (1999) studiano la diffusione di tratti innovatori nel cosiddetto Cajun English (Louisiana, USA) Età dei parlanti Network dei parlanti Notano un drastico cambiamento nell atteggiamento verso il Cajun dovuto a una politica di revitalizzazione (e anche a una fortuna commerciale economica) Lo studio porta gli studiosi a distinguere tra ADZINI di nuove forme e INNVAZINI linguistiche ADZINI: la nuova variante introdotta è in realtà già parte della norma di un altra comunità (contatto ling.) Componente soprattutto sociale con una dimensione linguistica INNVAZINI: i cambiamenti sono originati all interno della stessa comunità linguistica Componente soprattutto linguistica con una dimensione sociale Questa terminologia sarebbe, secondo gli autori, più precisa del laboviano «changes from above/from below) Tiene conto indubbiamente del contatto trasversale in situazioni appunto di bilinguismo bicomunitario (o monocomunitario) Kiesling, S. F. (2011) Linguistic Variation and Change, Edinburgh: Edinburgh University Press, pp
14 Unire le nozioni: sociofonetica & language attrition C. Celata, R. Nodari, N. Nagy (2017) «Inter-speaker and cross-generation patterns of variation in phonetic and phonological attrition», conference presentation at Plasticity of native language phonetic and phonological domains in the context of bilingualism Colloquium, 11 International Symposium of Bilingualism, Limerick, 15 June 2017.
15 The corpus 1 generazione: parlanti che hanno vissuto almeno per i primi 18 anni di vita in Calabria 2 generazione: parlanti nati a Toronto o arrivati a Toronto prima dei 6 anni di età. I loro genitori appartengono alla 1 generazione. 3 generazione: parlanti nati a Toronto, da genitori appartenenti alla 2 generazione. Nagy (2011)
16 Il repertorio linguistico dei parlanti 1 generazione di immigrati - L1 Calabrese (dialetto/lingua) Italiano regionale Calabrese - L2 Toronto English 2 e 3 generazione di immigrati - L1 Toronto English - Heritage language Italiano regionale calabrese
17 Heritage languages The heritage speakers performed significantly better than L2 learners and closer to native speakers in the phonology and pronunciation test on VT values. (Au et al. 2002) early heritage language experience can, but does not necessarily, result in a phonological advantage over L2 learners with respect to tone (Chang & Yao 2016) the range of proficiency in the heritage language varies considerably: while some have limited productive ability others are as proficient as native speakers (Montrul 2005) Many of these individuals have acquired these languages as a first language (L1) to some degree either monolingually or simultaneously with the majority language but, for a variety of reasons, their heritage language became their secondary/second language (Montrul 2008) people who [ ] have cultural connections to and know languages other than English. These languages are not foreign to particular individuals or communities; instead, they are familiar in a variety of ways (Kelleher 2010)
18 Domanda di ricerca Variabile linguistica: Long-Lag VT (allungamento del VT > aspirazione) Valori sociofonetici (v. Nodari 2017) L aspirazione delle occlusive sorde è una variabile sociofonetica nell italiano regionale calabrese È legata all identità regionale, a una attitudine positiva verso il dialetto e a una attitudine negativa verso la scuola Problema metodologico Una diversa realizzazione del VT si ritrova anche nell inglese di Toronto MA non ha valore sociofonetico Una variazione sociofonetica rispetto al VT si trova in altre varietà d inglese (v. Scobbie 2006, Docherty 2011) Tuttavia anche in questi casi la variabilità del VT NN ha gli stessi correlati sociofonetici che presenta nel Calabrese Domanda di ricerca: qual è il legame tra variazione sociofonetica in un processo di language attrition? ssia, vi è una language attrition attraverso la perdita del valore indessicale della variazione sociofonetica
19 I dati 21 parlanti 4 della I generazione 9 della II generazione 8 della terza generazione Protocollo di ricerca Conversazioni spontanee in Calabrese-Italiano Estrazione di 2930 items lessicali with /p t k/ 1497 in posizioone (V)CV con seconda vocale tonica 1433 in posizione C.CV con seconda vocale atona Codifica UDITIVA dei token come aspirati o non-aspirati Misure acustiche di durata di VT, fase occlusiva, vocale seguente
20 Cosa cerchiamo? Se viene mantenuta una variazione sociofonetica nei due fenomeni salienti, ossia nella variazione della durata del VT (variabile fonetica) della distribuzione dell aspirazione nei diversi contesti lessicali (distribuzione fonotattica) Se ci sono differenze (come da attese) tra la prima generazione e le altre Nella prima, la variazione sociofonetica dovrebbe essere ancora intatta Nella seconda e terza generazione un processo di language attrition potrebbe portare alla perdita progressiva della variazione sociofonetica Domanda: di tutta la variabilità sociofonetica? solo di una parte? E se sì, quale?
21 Risultati 1: Il VT Calabrian Italian p t k Sorianello (1996) word list 25 ms 50 ms 67 ms Nodari (2017) conversation 34 ms 41 ms 48 ms (raw values) Current study p t k (V)CV First generation 38 ms 31 ms Second generation 43 ms 41 ms 43 ms Third generation 43 ms 40 ms 47 ms C.CV First generation 23 ms 34 ms 36 ms Second generation 34 ms 43 ms 49 ms Third generation 37 ms 50 ms 68 ms
22 Risultati 1: Il VT n.s. n.s. T K T K Fixed effects: Estimate Std. Error t value (Intercept) GenerationSECND GenerationTHIRD bstruent_placep bstruent_placet Vowel_height_nonhigh GenerationSECND:bstruent_placeP GenerationTHIRD:bstruent_placeP GenerationSECND:bstruent_placeT GenerationTHIRD:bstruent_placeT Fixed effects: Estimate Std. Error t value (Intercept) GenerationSECND GenerationTHIRD bstruent_placep bstruent_placet Vowel_height_nonhigh
23 n.s. n.s. T K T K La variabile è: allungamento del VT nella /t/ Nella prima e nella seconda generazione non c è differenza statisticamente significativa del VT tra /t/ e /k/. Questo vuol dire che la /t/ rimane caratterizzata da un allungamento del VT mantenimento di una variazione già presente nella L1 La terza generazione invece distingue chiaramente il VT dei tre fonemi: assenza della
24 Risultati 2/ distribuzione dell aspirazione nei diversi contesti fonotattici 50%
25 Focus sui parlanti della II e III gen. 50% Parlanti molto diversi tra loro, eppure entrambi appartenenti alla 2 generazione Fattore ETA : il primo ha 57 anni, il secondo 14 Attenzione: le variabili diastratiche si intrecciano tra loro!
26 Risultati 2/commento 7 parlanti mostrano una distribuzione fonotattica dell aspirazione non più «Calabrese» ma più aderente a un modello «English» Perdita del valore sociofonetico associato all aspirazione 5 parlanti mantengono invece la variazione sociofonetica legata all aspirazione Sono tutti parlanti della I generazione Rimane incerto il motivo del mantenimento Tratto identitario legato all essere Calabresi? Tratto identitario legato all essere Italiani in generale? C è un valore sociale legato all aspirazione nella consapevolezza linguistica di questi parlanti?
27 Discussione dei risultati Un quadro più completo si ha dall osservazione congiunta SIA della distribuzione di una variabile fonetica per se SIA dalla variazione fonottatica in cui quella variabile si inserisce Le 2 dimensioni NN sono necessariamente sovrapposte e concomitanti in un processo di language attrition La I generazione ha mantenuto la variazione sociofonetica in tutte le variabili considerate La III generazione ha subito un processo di language attrition rispetto a queste varianti (caratterizzanti del Calabrese) La II generazione mostra la maggiore variabilità Rispetto al VT mantiene la differenza sociofonetica I risultati sono più variabili e legati molto alla produzione del singolo parlante per quanto riguarda l aspirazione nei diversi contesti fonotattici A livello di «Heritage Language» viene confermata la grande variabilità individuale tra i diversi parlanti Sarebbe opportuno indagare questa variabilità in situazioni dialogiche intergenerazionali
28 Fine lezione 10 (ven. 27 ott.) Lezione 14: La Sociolinguistica Storica Riferimenti bibliografici: - Approfondimenti: Hernández-Campoy J. M. & J. C. Conde-Silvestre (eds.) (2012) The Handbook of Historical Sociolinguistics, London: Wiley-Blackwell; Mancini, M. (2007) Testi epigrafici e sociolinguistica storica: le defixiones sannite, in R. Giacomelli & A. Robbiati Bianchi (a cura di) Le lingue dell Italia antica oltre il latino: lasciamo parlare i testi, Incontri di studio 50: 29-61; Meluzzi, C. (2017) Problemi e prospettive della sociolinguistica storica, in P. Cordin & A. Parenti (eds.) Problemi e prospettive della linguistica storica. Atti del XL Convegno annuale della Società Italiana di Glottologia ; Romaine, S. (1982) Socio-Historical Linguistics: Its Status and Methodology, Cambridge, Cambridge University Press.
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