1. Componenti della comunicazione:
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- Gemma Lolli
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1 1. Componenti della comunicazione: 1
2 chi comunica che cosa a chi come attraverso quale con quale mezzo intenzione con quale effetto 2. Comprendere la comunicazione 2
3 La comunicazione viene compresa attraverso: un filtro secondo i miei sistemi di valori (consci e inconsci) scelgo alcuni elementi della comunicazione, mentre ne elimino altri un "alone" una parola o un idea possono evocare associazioni personali che facilitano o appesantiscono la comunicazione 3
4 3. 5 assiomi della comunicazione E impossibile non comunicare. La comunicazione avviene in modo verbale e nonverbale. La comunicazione consiste da un contenuto e da un stile di relazione. Ogni persona descrive la realtà secondo la sua visione del mondo. Le relazioni interpersonali possono essere simmetriche (principio di uguaglianza) o complementari (principio di differenza). 4
5 4. Come comunicare con gli altri? Comunichiamo con gli altri in modo verbale (con parole dette o scritte) a-verbale (senza parole) parlare, dire comunicazione orale comunicazione scritturale, digitale... - gestualità: a) gesti metaforici b) gesti di adattamento c) gesti punteggiatori d) gesti emotivi - comportamenti - linguaggio del corpo - mimica: fronte occhi bocca, naso, guance, mento - tonalità: a) volume: elevato basso b) altezza: registro elevato di voce registro basso di voce c) intensità d) movimento della voce: variato - monotono - velocità: a) lentezza fretta b) fluenza: scorrevole - interrotto c) intervalli d) silenzi - respiro - contatto tattile - vicinanza distanza a) intima da 0 a cm b) personale da 40 a cm c) sociale da 1 m a 3,5 m d) pubblica oltre i 3,5 m - posizione: a) faccia a faccia b) fianco a fianco c) ad angolo - postura: a) seduto o in piedi b) tono alto o basso c) tensione rilassatezza - estetica e cura della persona a) modo di vestire b) pulizia c) capigliatura d) monili e) profumi - 5
6 5. Due livelli di comunicazione La comunicazione avviene sempre su due livelli: 1) su quello conscio e 2) su quello inconscio. Conseguenza: Io comunico sempre più di ciò che io credo di comunicare, più di ciò che vorrei comunicare e più di ciò che desidero comunicare. C è sempre una parte inconscia che influisce ed agisce. Mentre io comunico le mie intenzioni, i miei scopi, le mie motivazione in modo sincero, gli altri possono o non sentirle o dubitarne e percipire invece i miei atteggiamenti, il mio stato d umore, la mia valutazione della situazione. Ciò che è inconoscio, non è controllabile! 6
7 6. Principi importanti per il colloquio 1. Instaurare un rapporto con l altro. Offrire all altro la possibilità di fare esperienze positive con me. 2. Comprendere l altro entro il suo pensiero. Cogliere l alterità dell altro, riconoscerla e valutarla nel suo contesto ovvero orizzonte dei valori. Accettare e capire opinioni e sentimenti strani o sconosciuti a me. 3. Prendere sul serio l altro e me stesso. Assumere un atteggiamento sobrio e sincero nei confronti dell altro e di me stesso. Offrire una presenza ed un ascolto disinteressato, frenando i propri impulsi di dover convincere l altro. 4. Prepararsi l ambiente e le condizioni per il colloquio. Creare un ambiente di dialogo, scegliendo il luogo ed il tempo migliore per il colloquio. Ispezionare l atmosfera e verificare i cambiamenti dello stato d umore. 5. Porre attenzione al linguaggio del corpo. Saper percepiere, cogliere ed mettere a parole i segnali del corpo sia da parte mia e quelli dell altro. Riuscire ad ascoltare con gli occhi aperti. 7
8 6. Colloquio centrato sull altro Per C. Rogers, centrarsi sull altro presuppone i seguenti atteggiamenti: - l atteggiamento di aperto interesse disponibilità ottimale, senza pregiudizi né preconcetti, un modo di essere e di porsi che sia un continuo incoraggiamento all espressione spontanea dell altro: che cosa posso fare per permettergli di dire di più, di spingersi oltre? - l atteggiamento di non-giudizio recepire tutto senza riserve valutative, accogliere tutto senza critica, né valutazione, né consiglio - l intenzione autentica di comprendere l altro nella sua lingua, pensare nei suoi termini, scegliere il significato preciso, originale che la situazione ha per lui - l atteggiamento di non direttività nello svolgimento del colloquio l altrodeve avere totale iniziativa nella esposizione del suo problema e nel percorso che sceglie - sforzo continuo per restare oggettivi essere lucidi su ciò che accade durante tutto il colloquio - atteggiamento di non-difesa nei confroni dei propri sentimenti percepire, riconoscere, accettare e (ri-)appropriare i propri sentimenti che emergono, differenziare le proprie reazioni emotive da influssi emotivi da parte dell altro 8
9 7. Funzioni della comunicazione nelle relazioni di aiuto 1. Funzione catartica e liberatoria del linguaggio - lasciare e sostenere l altro nell esprimere emozioni, sentimenti, stati d animo - invitare ed aiutare ad esternalizzare vissuti (sofferenze desideri) per poterli condividere con qualcuno o per essere alleviato dal loro peso - il linguaggio ha la funzione di una valvola di scarico - riconoscere ed aiutare ad esprimere i sentimenti anche quelli non accettabili come la rabbia, l aggressività, lo sconforto... - rispettare con delicatezza temi e realtà intime 2. Funzione di riconoscimento e di considerazione dell altro - dimostrare interesse e rispetto per l altro nella sua dignità - instaurare un rapporto di fiducia e di confidenzialità - scoprire con l altro gli aspetti più rasssicuranti connessi ai suoi valori - inviare messaggi impliciti ed espliciti di considerazione positiva, di accettazione e di apprezzamento 3. Funzione di acquisizione di conoscenze - cogliere le informazioni e percepire i messaggi impliciti sulla realtà dell altro per calibrare i propri interventi - condividere e conservare le conoscenze approfondite che ho acquisito nel colloquio con massimo rispetto - apprezzare la confidenzialità e saper conservare un segreto - elaborare insieme possibili strategie di soluzione e rispettare la responsabilità dell altro 4. Funzione di rinforzo e di modifica del comportamento - riformulare richieste di consigli e suggerimenti come compiti da svolgere dell altro - rinforzare quei comportamenti che agiscono positivamente per la qualità di vita dell altro - riflettere e verificare insieme diverse alternative di comportamento lasciando la decisione all altro - rinforzare ciò che è in sintonia con l altro nel gestire la sua vita e ciò che riesce a fare da solo - valorizzare ciò che la persona riesce ancora fare e rinforzare negativamente ciò che è contro la sua visione di vita (e di morte) 9
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