Relazione annuale del Nucleo di Valutazione anno 2002
|
|
- Gianluca Grassi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 Relazione annuale del Nucleo di Valutazione anno 2002 Il presente rapporto è stato redatto dal Nucleo di Valutazione del Politecnico di Torino, costituito con Decreto Rettorale n.415 del 1 luglio 2002, e con la collaborazione dell Ufficio per la Valutazione Interna. Il Nucleo di Valutazione per il quadriennio 2002/2006 risulta così composto: Prof. Costantino NURIZZO (Presidente), Politecnico di Milano Prof. Diego Maria MACRÌ, Università di Modena e Reggio Emilia Prof. Mario OREFICE 1, Politecnico di Torino Prof.ssa Gabriella PERETTI, Politecnico di Torino Prof. Giovanni ROSSI, Magistrato, Corte dei Conti Prof. Walter UKOVICH, Università degli Studi di Trieste Prof. Agostino VILLA, Politecnico di Torino Sito web del Nucleo di Valutazione: www2.polito.it/organizz/svi/ 1 dimessosi a novembre 2003 per sopravvenuta incompatibilità con la carica di rappresentante dei professori ordinari in Consiglio di Amministrazione I
3 Relazione annuale del Nucleo di Valutazione anno 2002 SOMMARIO Premessa p.1 Cap. 1. Il contesto socio-economico regionale: fabbisogni di formazione e di R&S p L andamento demografico e le scelte di studi universitari p Stima dei fabbisogni formativi espressi dal mondo delle imprese p Gli investimenti nella ricerca e le interazioni con il Politecnico p.16 Cap. 2. L offerta formativa e la sua dinamica p Il quadro dell offerta didattica dell Ateneo, alla luce della riforma degli studi p Le dinamiche della domanda di formazione p I risultati del processo formativo p La formazione di III livello: i dottorati p Le opinioni degli studenti sull'offerta didattica p.47 Cap. 3. Le potenzialità di ricerca e il loro impatto sul contesto p Le strutture di ricerca dell'ateneo p Le fonti di finanziamento p Alcuni indicatori di impatto dell'attività R&S p.93 Cap. 4. L attività di supporto tecnico-amministrativo p Premessa p Analisi di efficienza p Analisi di efficacia p Attività di formazione e/o riqualificazione p.113 Cap. 5. Aspetti economico-finanziari p I principali finanziamenti p L'analisi di bilancio p Conclusioni e commenti p.136 Cap. 6. Le attività del diritto allo studio p Rilevazione degli interventi per il diritto allo studio p.138 Appendice II
4 Premessa È sempre quanto mai difficile far comprendere natura e necessità di una valutazione delle attività in ogni ambiente dedicato all offerta di servizi al pubblico. Ed è ancor più difficile in ambienti di alta formazione, quali le università: in questi, infatti, molte persone ritengono proprio compito il valutare, e quindi per essi disdicevole l essere valutati Tutto nasce da un errata interpretazione del termine valutazione, che viene quasi sempre associato a ispezione ed a votazione, mentre dovrebbe avere la chiara accezione di analisi e bilancio ex-post di quanto fatto allo scopo di migliorare le prestazioni del Politecnico. Appunto per rimarcare ancora una volta tale differenza, ed evidenziare invece l attività ed i risultati del Nucleo di Valutazione dell Ateneo, oltre che mostrarne i potenziali utilizzi da parte degli Organi di Governo dell Ateneo, la premessa di questo Rapporto Annuale vuole riprendere i concetti e le norme alla base dell attività di valutazione in università per mostrare come questa sia complementare e di supporto ad una efficiente ed efficace attività di gestione, fornendole informazioni e giudizi ma non interferendo con le sue prerogative 1. Per chiarire come il Nucleo sia e debba operare come nucleo di analisi di attività e risultati, e fornire elementi di confronto tra risultati ottenuti dall Ateneo ed obiettivi prefissati dagli Organi di Governo, si pensa necessario riproporre uno schema dell interazione tra Nucleo (elemento terzo rispetto all Ateneo) e strutture dell Ateneo stesso. Con una doppia finalità: da un lato, evidenziare come ogni analisi e confronto non possa che avvenire ex-post rispetto a quanto attuato; dall altro, mostrare come ogni analisi richieda un numero limitato di indicatori, ai quali siano associabili significati chiari ed i cui valori siano ottenibili da misure non ambigue e certificate (ossia di fonte certa). I successivi capitoli del Rapporto Annuale saranno pertanto approfondimenti di analisi rispetto a quanto in premessa delineato: verranno considerate informazioni e dati più dettagliati; saranno calcolati un numero maggiore di indicatori, ma il tutto corrisponderà ad una visione dell Ateneo, nelle sue tre anime, con una maggiore risoluzione delle immagini. Ecco perché questa premessa inizia con uno schema. Appunto uno schema che vuole evidenziare la posizione del Nucleo di Valutazione entro una realtà universitaria, mostrandone la funzione di analisi ex-post, ben distinta da ogni analisi real time, quella azione di monitoraggio, cioè che dovrebbe informare il controllo in linea del sistema ateneo. Lo schema introdotto nella seguente Figura A-1 dovrebbe apparire abbastanza esplicativo: tuttavia qualche parola ancora è necessaria. La figura schematizza infatti un sistema Ateneo guidato da due tipologie di interventi: 1 Come previsto dalla legge 370/1999 all art.1 le funzioni di valutazione sono svolte in ciascuna università da un organo collegiale, denominato Nucleo di valutazione, composto da un minimo di 5 ad un massimo di 9 membri, di cui almeno due nominati tra studiosi ed esperti nel campo della valutazione anche in ambito non accademico. Le Università assicurano ai Nuclei autonomia operativa, diritto di accesso ai dati e alle informazioni necessari, la pubblicità e la diffusione degli atti, nel rispetto della normativa a tutela della riservatezza. 1
5 ! i piani strategici, che definiscono le linee di evoluzione dell ente,! gli adeguamenti tattici, che correggono via via dinamiche temporanee impreviste in fase di programmazione. Il perseguimento di quanto pianificato va monitorizzato confrontando obiettivi prefissati con risultati che mano a mano si raggiungono. Da tale confronto conseguono, infatti eventuali adeguamenti: ed è appunto in questa retro-azione che consiste ogni controllo di gestione, sia esso - nella sua forma standard controllo dell attività amministrativa, sia invece in forma ampia il doveroso controllo delle due attività-cuore dell Ateneo, ossia la didattica e la ricerca. Le due attività di governo, la programmazione ed il controllo, devono (o dovrebbero) trarre significativo supporto dai risultati dell analisi e dei confronti eseguiti dal Nucleo di Valutazione. Che, a sua volta, si innesta sulla struttura concettuale nel punto di interazione cruciale tra risultati ed obiettivi. Sia gli uni che gli altri devono essere infatti noti al Nucleo, per poter avere una stima della performance del sistema Ateneo. previsioni Programmazione obiettivi benchmark piani + + Sistema Ateneo _ risultati + performance _ + scostamenti Funzione Nucleo Analisi delle motivazioni valutazioni adeguamenti Controllo Funzione ODG Informazioni sul processo Fig. A-1. Schema concettuale dell interazione tra Nucleo di Valutazione ed ateneo. Nasce subito un problema: come misurare la performance? La risposta non può essere che la seguente: tramite un limitato (cioè non tale da confondere) numero di indicatori. Ma soprattutto, di indicatori tramite i quali si possa attuare un confronto tra risultati ed obiettivi. Ecco la chiave di lettura vera dell attività del Nucleo, riassumibile in poche fasi concettuali: 2
6 ! disporre degli obiettivi di missione dell Ateneo, fissati in base al Documento di Missione ed aggiornati di anno in anno secondo le previsioni delle evoluzioni sia dell offerta didattica che della potenzialità di ricerca;! disporre di misure certificate dei risultati ottenuti, nell anno appena trascorso, dalle risorse didattiche e dalle unità di ricerca, unitamente ad informazioni sulle strutture didattiche e di ricerca stesse;! analizzare le motivazioni che hanno generato i risultati osservati, ed i loro scostamenti rispetto agli obiettivi prefissati, e fornire tali analisi agli Organi di Governo. Da qui la necessità non solo l opportunità di pochi indicatori significativi, condizione essenziale per attuare un analisi comprensibile (è infatti ben vero che la comprensibilità e quindi l utilità di una valutazione è inversamente proporzionale al numero di dati che al valutatore vengano propinati ). In questa premessa, si intende riportare solo i seguenti indicatori, per un primo inquadramento della situazione dell Ateneo: (a) indicatori di efficacia delle iniziative didattiche:! i successi occupazionali, ovvero la percentuale di laureati che hanno trovato lavoro a tre mesi dalla laurea;! la dinamica di apprendimento, ovvero il numero medio di crediti acquisiti entro il triennio, dal momento dell iscrizione (in questo rapporto verranno inseriti i dati relativi all a.a.2002/2003; (b) indicatori di efficienza ed efficacia delle unità di ricerca:! l autofinanziamento, ovvero il rapporto tra finanziamenti su progetti e finanziamento complessivo;! il tasso di successo nella proposta di progetti, ovvero la percentuale di progetti finanziati (in ambito nazionale ed europeo) sul totale delle proposte fatte; (c) indicatori di efficienza gestionale:! la capacità previsionale, ovvero il rapporto tra previsioni iniziali e previsioni definitive di entrate correnti;! l equilibrio di cassa, un indicatore calcolato tenendo conto del rapporto tra i pagamenti (P) dell esercizio corrente e la somma del Fondo cassa iniziale (Fci) dell esercizio finanziario precedente più le riscossioni R. Indubbiamente tali indicatori specificano obiettivi di governo chiari: con essi deve potersi confrontare il risultato di un anno. Condizione essenziale per tale confronto è ovviamente il disporre degli obiettivi di missione dell Ateneo: al momento tali obiettivi sono ignoti ai Membri del Nucleo, così come il Documento di Missione stesso. In mancanza di tale termine di confronto, l analisi del Nucleo deve essere condotta tramite un confronto temporale (ovvero, su più anni) dei risultati 3
7 ottenuti nei due settori di core business dell Ateneo, e nella gestione del comparto tecnico-amministrativo. Naturalmente un tale confronto ha ben minore significato, ma appare l unico possibile. Da qui la tabella seguente: Anno Indicatore Successi occupazionali 76% 80% 76% Autofinanziamento 56% 77% 82% Tasso di successo (PRIN;UE) 80% 67% 54% Capacità previsionale 0,92 0,93 0,96 Con tali premesse, il Rapporto annuale 2002 fornisce nei seguenti capitoli un analisi dettagliata che sarà strutturata in sei parti: I. una interpretazione delle esigenze di formazione universitaria e di ricerca avanzata espresse (o stimate) dal contesto socio-economico, alla luce delle attuali dinamiche demografiche e delle stime di fabbisogni delle imprese; naturalmente sarebbe stato ben utile disporre di informazioni accurate circa richieste provenienti dalle imprese, ma dati di tal genere sembrano quanto mai vaghi e comunque di difficile ottenimento (evidenziando così una situazione ambigua, nella quale da un lato molte imprese, soprattutto PMI, chiedono oppure sembrano chiedere innovazione ma non sono disposte ad investire in innovazione, dall altro tra le stesse e l Ateneo si instaurano rapporti per sviluppo di progetti di ricerca ma solo se a fronte di finanziamenti esogeni); II. un analisi della dinamica dell offerta formativa dell Ateneo alla luce della riforma dei corsi di laurea in atto; l aver concluso per la prima volta il triennio di primo livello nell anno accademico consente di aver a disposizione primi dati circa le progressioni degli allievi e le percentuali di laureati entro l anno 2002, così da poter verificare quanto la nuova organizzazione abbia migliorato i tempi di progressione; naturalmente questo apre anche una doverosa discussione sulla qualità dei nuovi laureati, che peraltro non compete al Nucleo, ma certo è da affrontarsi con onestà intellettuale da parte del corpo docente dell Ateneo; III. un quadro delle dinamiche delle unità di ricerca dell Ateneo e dei risultati da queste ottenuti, in particolare circa le fonti di finanziamento (loro tipologie ed evoluzione dei finanziamenti); anche se valutare la ricerca appare un compito quanto mai arduo e mal-definito - stante le ambiguità circa i modi di misurare la qualità dei più diffusi prodotti della ricerca, ovvero le pubblicazioni - si ritiene compito importante del Nucleo analizzare gli output dei diversi Dipartimenti e proporne una visione integrata agli Organi di Governo; 4
8 IV. un analisi dell impatto dell attività di supporto tecnico-amministrativo sulla funzionalità di Dipartimenti e Facoltà dell Ateneo; anche in questo caso, una valutazione di tale impatto appare difficile, in quanto richiederebbe disporre di dati sul grado di soddisfacimento degli utenti di tale attività, ovvero il corpo docente e l insieme degli studenti; ed infatti il Nucleo ha trovato particolare difficoltà in questo compito, per cui ritiene che gli Organi di Governo debbano in qualche modo preoccuparsi del problema (è peraltro ben noto che un analisi statistica del grado di soddisfazione dell utente è oggi strumento indispensabile di gestione del servizio ); V. un quadro degli aspetti economico-finanziari, peraltro già steso nella Relazione al bilancio consuntivo (alla quale si farà riferimento); VI. un quadro della situazione di garanzia del diritto allo studio, per individuarne evoluzioni rispetto al recente passato. 5
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
Dettaglib) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;
Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,
DettagliManuale della qualità
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Manuale della qualità 1 INTRODUZIONE 3 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4 4.1 Requisiti generali 4 4.2 Requisiti
DettagliIL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
VISTO il decreto del Ministro dell Istruzione dell Università e della Ricerca 11 aprile 2006, n. 217; VISTO il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, istitutivo
DettagliREGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO
REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO Art. 1 Corsi per master universitario 1. L Università promuove, secondo la normativa vigente corsi di alta formazione per il conseguimento di diplomi di master
DettagliIL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliMINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario Criteri per l accreditamento delle Università telematiche e dei corsi di studio
DettagliUn confronto tra le prestazioni di alcune Regioni nel settore DSU: le borse di studio a.a. 2006/07
Osservatorio Regionale per il Diritto allo Studio Universitario Un confronto tra le prestazioni di alcune Regioni nel settore DSU: le borse di studio a.a. 2006/07 Nota di lavoro n. 2/2007 Bozza per la
DettagliRegolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente
Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliFacoltà: SCIENZE STATISTICHE Corso: 8053 - FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA (L) Ordinamento: DM270 Titolo: FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliCoordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA
Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA DOC3/14 Palermo, 7 Luglio 2014 1 1. PREMESSE Prima della definizione
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliLa valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica
La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica Gli esiti della rilevazione 2012-2013 Anna Maria Milito 26 novembre 2013 La rilevazione dell opinione degli studenti sulla didattica Importanza
DettagliIL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
ALLEGATO I parametri e i criteri, definiti mediante indicatori quali-quantitativi (nel seguito denominati Indicatori), per il monitoraggio e la valutazione (ex post) dei risultati dell attuazione dei programmi
DettagliIL CONTROLLO DI GESTIONE
IL CONTROLLO DI GESTIONE CORSO BASE Milano, 20 e 21 maggio 2014 A cura di dottor Alessandro Tullio Studio di Consulenza dottor Alessandro Tullio Il controllo di gestione ed Il ruolo del Controller Docente:
DettagliI giudizi sull esperienza universitaria
. I giudizi sull esperienza universitaria Tra i laureati si rileva una generale soddisfazione per l esperienza universitaria nei suoi diversi aspetti. Sono molto apprezzati il corso di studio inteso come
DettagliStandard e linee guida per l assicurazione della qualità nello spazio europeo dell istruzione superiore
Incontro del Presidio della qualità con il Dipartimento Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi Standard e linee guida per l assicurazione della qualità nello spazio europeo dell istruzione
DettagliALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo
SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliAUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO
AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA
D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;
Dettagli1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?
DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal
DettagliMANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico
MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell
DettagliAggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS
Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS Università degli Studi di Roma Foro Italico Presidio di Qualità 13 febbraio 2013 Le novità delle ultime settimane
DettagliProgramma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR
Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre
DettagliDisciplinare del Controllo di gestione
Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione
DettagliGli attributi di STUDENTE saranno: Matricola (chiave primaria), Cognome, Nome.
Prof. Francesco Accarino Raccolta di esercizi modello ER Esercizio 1 Un università vuole raccogliere ed organizzare in un database le informazioni sui propri studenti in relazione ai corsi che essi frequentano
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliL AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei
L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei Convegno Nazionale RUIAP Riconoscimento degli apprendimenti e certificazione delle competenze: sfide per l Università e per il Paese
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliREGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)
REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 ***
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** 2013 2015 1 Approvato con delibera della GC n 30 del 29/01/2013, immediatamente eseguibile. 1 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche normative
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994
DettagliRELAZIONE PROGRAMMATICA ANNO 2010
Associazione dei Laureati in Economia dell Università degli Studi di Udine RELAZIONE PROGRAMMATICA ANNO 2010 Sede Legale: Via Tomadini 30/a 33100 Udine C.F. 94078730309 info: 0432249960 - e-mail: info@aule.it
DettagliLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione
LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto
DettagliArticolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione
DettagliREGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI
REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei
DettagliAllegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA
Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società
DettagliGuida Compilazione Piani di Studio on-line
Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-
DettagliCOMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria
Approvato con Delibera G.C. n. 20 del 30/01/2013 COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ *** 2013 2015 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliLEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE)
Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE) ELEMENTI DI CONTABILITA RIFERITI ALLA FASE DELLA SPESA
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliCOMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.
COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI
DettagliCORSI PER MASTER UNIVERSITARIO DI I e II livello REGOLAMENTO ai sensi dell articolo 7, comma 4, del Regolamento didattico generale della Libera
CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO DI I e II livello REGOLAMENTO ai sensi dell articolo 7, comma 4, del Regolamento didattico generale della Libera Università di Bolzano Approvato con delibera n. 56/2010 del
DettagliEnergy Management DI PRIMO LIVELLO
Energy Management MASTER MIP POLITECNICO DI MILANO DI PRIMO LIVELLO A PORDENONE Energy Management MASTER MIP POLITECNICO DI MILANO DI PRIMO LIVELLO Il Master si propone nel territorio in risposta alla
DettagliDEPLOY YOUR BUSINESS
DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di
DettagliIl Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria
Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO
INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei
Dettagli\ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 REGOLAMENTO MASTER
\ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 Art.1 Master universitari REGOLAMENTO MASTER 1. In attuazione dell articolo 1,
DettagliIL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI
IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI Osservatorio di Ateneo sulla Didattica Università di Siena Servizio Management Didattico Siena, 21 novembre 2006 D.M. sulla disciplina
DettagliArticolo 1 Composizione
Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio
DettagliL uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning
L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la
DettagliModello UniBas per l Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio Area C Risultati della formazione
Modello UniBas per l Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio Area C Risultati della formazione Nicola Cavallo (versione 6.5) Sommario Sommario 1 Descrizione 3 Definizione dell Area del Modello
DettagliAutomazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it
Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione
DettagliRISOLUZIONE N.15/E QUESITO
RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio
DettagliREGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari
REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO Politecnico di Bari Decreto di emanazione D.R. n. 307 del 24/05/2002 D.R. n. 307 IL RETTORE VISTO VISTO lo Statuto di questo Politecnico; il Regolamento
DettagliLA FORMAZIONE PER LE PMI IL MODELLO FORMATIVO DINAMICO PER IL RESPONSABILE DI FINANZA E CONTROLLO
LA FORMAZIONE PER LE PMI IL MODELLO FORMATIVO DINAMICO PER IL RESPONSABILE DI FINANZA E CONTROLLO DOTT. ALFONSO RICCARDI Financial Advisor - Vertis SpA riccardi@vertis. @vertis.itit Università del Sannio,,
DettagliPresidenza del Consiglio dei Ministri
Presidenza del Consiglio dei Ministri SCUOLA NAZIONALE DI AMMINISTRAZIONE Corso in Convenzione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ottimizzazione dei processi di lavoro alla luce della
DettagliCONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA
CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute
DettagliMinistero dell Interno
ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento
DettagliProgetto ORIENTA. www.calabriaorienta.it. Comitato Tecnico di monitoraggio. 20 luglio 2012
Progetto ORIENTA www.calabriaorienta.it Comitato Tecnico di monitoraggio 20 luglio 2012 progetto Orienta, Comitato Tecnico di monitoraggio, sda al 20.07.12 - pag. 1/5 IL CONTESTO PROGETTUALE "L orientamento
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1
UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento
DettagliProgramma di risparmio energetico
Programma di risparmio energetico Ridurre gli sprechi per ottenere risparmi CO2save per UNI CEI EN ISO 50001 Premessa La norma ISO 50001 definisce gli standard internazionali per la gestione dell'energia
DettagliIL MINISTRO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
appresso seguito risultati I denominati parametri dell attuazione e Indicatori), i criteri, dei programmi definiti per il monitoraggio delle mediante Università, indicatori e la valutazione sono quali-quantitativi
DettagliGUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PIANO DI STUDI ON-LINE
GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PIANO DI STUDI ON-LINE Aggiornata al 25/11/2011 A cura del Servizio Help On-line Direzione Pianificazione, Valutazione e Formazione Sistema integrato per la gestione della didattica
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE
UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE COMUNITA DI PRATICA E COMUNICAZIONE ON LINE : IL CASO MASTER GESCOM RELATORE Prof.ssa Giuditta ALESSANDRINI Laureanda Chiara LOLLI Matr. n. 203597 CORRELATORE Prof.ssa Isabella
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della
DettagliISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito
ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta
DettagliUNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016
Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013
DettagliRaccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università);
Protocollo Operativo d Intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Poste Italiane per il servizio di consegna dei libri di testo alle famiglie degli alunni della scuola secondaria
DettagliREGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI
REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliPROCESSO DI BUDGET PARTE SANITARIA METODOLOGIA DI ASSEGNAZIONE E VARIAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI BUDGET
PROCESSO DI BUDGET PARTE SANITARIA METODOLOGIA DI ASSEGNAZIONE E VARIAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI BUDGET Il budget è un importante strumento operativo per la gestione aziendale, ha la funzione di definire
DettagliAvvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di
Dettagliorganizzazioni di volontariato
Il bilancio sociale per le organizzazioni di volontariato Modena, 1 Ottobre 2009 Bilancio sociale Cosa ci viene in mente? Rendere conto Perché fare un bilancio? La relazione di fiducia Ti dico chiaramente
DettagliPROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI
PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTÀ DI ECONOMIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERATENEO IN SCIENZE DELLA SICUREZZA ECONOMICO FINANZIARIA TITOLO PRIMO DISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliMONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE
DettagliUFFICIO. Assicurazione di qualità, Valutazione interna e Dati statistici AVAD
UNIVERSITA DEGLI STUDI Niccolò Cusano TELEMATICA ROMA Via Don Carlo Gnocchi, 3 00166 Roma UFFICIO Assicurazione di qualità, Valutazione interna e Dati statistici AVAD INDICE Contesto normativo di riferimento...
Dettagli1. Oggetto e struttura del disegno di legge
Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliARTICOLO DM N. 47/2013. Art. 2 (Procedure CUN ed ANVUR finalizzate all accreditamento dei corsi di studio)
Art. 2 (Procedure CUN ed ANVUR finalizzate all accreditamento dei corsi di studio) E' possibile la modifica degli obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi in sede di attivazione dei corsi
DettagliREGOLAMENTO MASTER UNIVERSITARI UNIVERSITAS MERCATORUM. Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento
Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento Il presente Regolamento disciplina l istituzione, l attivazione e l organizzazione dei Master nell Università Telematica Universitas Mercatorum. L Ateneo
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO
Bozza questionario on-line per Indagine Opinione Dottorandi 26 ciclo anno 2013 - Nucleo di valutazione dell Univ. di Torino 1 di 8 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO Nucleo di Valutazione dell Ateneo INDAGINE
DettagliL esperienza dell Università di Bologna
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il
DettagliControllo di gestione budget settoriali budget economico
Controllo di gestione budget settoriali budget economico TEMA Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l impresa realizza
DettagliPENSIONI, REGOLAMENTO DI ARMONIZZAZIONE
PENSIONI, REGOLAMENTO DI ARMONIZZAZIONE OGGETTO: Adeguamento, a partire dal 1 gennaio 2013, agli incrementi della speranza di vita dei requisiti per l accesso al pensionamento del personale appartenente
DettagliContabilità e fiscalità pubblica
Contabilità e fiscalità pubblica Corso 60 ore Negli ultimi anni è in corso un consistente sforzo - che partendo dal piano normativo si ripercuote sull ordinamento e sulla gestione contabile di tutte le
Dettagli