Corso di ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Prof. Rocco Reina

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1 Corso di ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Prof. Rocco Reina Presentazione del corso Obiettivi Articolazione percorso Programma Didattico Materiale Didattico 1

2 Organizzazione Aziendale Presentazione del Corso Il corso di Organizzazione Aziendale rappresenta uno degli insegnamenti del corso di laurea triennale in Organizzazione delle Amministrazioni Pubbliche e Private dell Università degli Studi di Catanzaro, sviluppandosi con cadenza settimanale nel primo semestre dell anno accademico , nelle giornate di lunedì e martedì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 Le attività d aula vedranno lo sviluppo di n. 5 moduli didattici tenuti dal docente secondo calendarizzazione specifica. Rappresenta un numero di crediti formativi pari a 8 e comprende complessivamente 40 ore ca. di attività, divise tra lezioni d aula, esercitazioni didattiche, lavori di gruppo, seminari tematici. 2

3 Organizzazione Aziendale Obiettivi Obiettivo del corso è lo studio e la comprensione dei fenomeni organizzativi connessi alla gestione delle aziende siano esse private e/o pubbliche; a tal fine saranno approfonditi sia gli aspetti connessi alle modalità macro-organizzative attraverso le quali le differenti realtà aziendali raggiungono la performance, sia gli aspetti micro, connessi alla partecipazione delle persone alla stessa performance complessiva. Saranno quindi oggetto di studio le complesse relazioni delle organizzazioni con il proprio sistema di business, le principali variabili organizzative ambiente tecnologia - persone, gli elementi della progettazione organizzativa, le principali configurazioni organizzative, il sistema di controllo delle performance organizzative, tutti elementi interdipendenti rispetto il raggiungimento degli obiettivi aziendali. 3

4 Organizzazione Aziendale Programma didattico Evoluzione delle teorie organizzative Sistema Organizzativo & Sistema di Business Rapporto ambiente organizzazione: la strategia Rapporto tecnologia organizzazione: i processi Relazione persone organizzazione: i comportamenti organizzativi Progettazione organizzativa: le posizioni Progettazione organizzativa: le strutture Gestione del personale: i sistemi Sistemi di controllo della performance Cambiamento & organizzazione 4

5 Organizzazione Aziendale Articolazione Percorso Seminari Testimonianze Visite Aziendali Contenuti principali del corso Esame Finale Esercitazioni di gruppo 5

6 Organizzazione Aziendale Materiale Didattico Libro di testo: Daft R.L. Organizzazione Aziendale Apogeo V^ Edizione, Milano Letture consigliate Costa, Nacamulli Manuale di Organizzazione Aziendale Vol. I Le teorie dell Organizzazione Utet Libreria 1997; Mercurio-Testa Organizzazione Assetto e Relazioni nel Sistema di Business Giappichelli, Torino Selezione di esercizi e cases studies per chi segue il corso 6

7 Organizzazione Aziendale Ricevimento Lunedi e Martedi dalle 12:00 alle 13:00 Riferimenti Prof. Rocco Reina Organizzazione Aziendale Stanza n.5 Dipartimento Scienze Giuridiche Storiche Economiche e Sociali rreina@unicz.it Dott.ssa Concetta Lucia Cristofaro concetta.cristofaro@unicz.it 7

8 Organizzazione Aziendale Le teorie dell organizzazione 8

9 LE TEORIE ECONOMICHE IN AZIONE La La Macroeconomia Macroeconomia Moneta Moneta, Occupazione Occupazione, Investimenti... Investimenti, La Microeconomia Gli aggregati economici Domanda, Offerta, L economia dell Impresa Teorie, Modelli, 9

10 GLI ELEMENTI MACRO-ECONOMICI La produzione, il reddito nazionale, l inflazione, l occupazione, i mercati finanziari, il livello degli investimenti, i tassi di interesse, i tassi di cambio, il deficit pubblico, la politica fiscale, la politica monetaria, etc tutti elementi del sistema macro-economico di riferimento finiscono per impattare su 10

11 GLI ELEMENTI MICRO-ECONOMICI Il meccanismo del mercato, le leggi della domanda e dell offerta, il comportamento dei consumatori ed il concetto dell utilità marginale, gli isoquanti e le tecnologie di produzione, il profitto, le strutture del mercato, monopolio, oligopolio, concorrenza, il ruolo dell informazione tutti elementi del sistema micro-economico di riferimento influenzati dal primo e influenzanti 11

12 L ECONOMIA D IMPRESA E/O DELL ORGANIZZAZIONE Le persone, le famiglie, le imprese, le amministrazioni pubbliche, le operazioni di trasformazione tecnica, le negoziazioni di capitale di prestito, di rischi specifici, di capitale proprio, di lavoro, le operazioni di organizzazione, le operazioni di rilevazione e di informazione tutti elementi caratterizzanti gli attori e le attività economiche che hanno come riferimento il sistema impresa, che è coinvolto e che finisce per interagire con gli altri sistemi sovra-ordinati presentati. 12

13 LE TEORIE ECONOMICHE IN AZIONE Quanto riportato evidenzia come le teorie economiche non risultano essere oggetti di studio separati e/o separabili, ma come le logiche e le azioni sviluppate in una delle aree di interesse, finiscano per coinvolgere ed avere effetti concreti e persistenti sulle altre, secondo relazioni di mutua interdipendenza 13

14 GLI STUDI DI ECONOMIA 1776 Adam Smith La ricchezza delle nazioni Specializzazione e divisione del lavoro; Efficienza; Produttività 14

15 Evoluzione dell approccio organizzativo start Per l analisi e la comprensione dei fenomeni organizzativi, gli approcci epistemologici correnti si rifanno in via principale agli studi prodotti dagli inizi del secolo passato fino ai giorni nostri (in termini temporali), riguardando fondamentalmente - in termini spaziali - i contributi di origine europea, americana e solo più recentemente giapponese 15

16 Evoluzione dell approccio organizzativo Asse dello spazio Giappone USA Europa Americhe Africa Asia Oceania Asse del tempo 0 A.C. D.C oggi 16

17 I principali contributi teorici 1900 Scuola delle Relazioni Umane L approccio Socio-tecnico e Contingente La razionalità limitata La Qualità Totale

18 L organizzazione scientifica del Lavoro Contributo principale: - F. Taylor (1911) Key words: - efficienza, - one best way Leve principali d azione: studio scientifico dei metodi di lavorazione (parcellizzazione attività) l uomo giusto al posto giusto (motivazione = cottimo) collaborazione tra direzione e manodopera (antisindacato) chiara distribuzione compiti e responsabilità 18

19 Il Taylorismo Presso la Bethlehem Steel Works in Pennsylvania, Taylor usò un cronografo ed un regolo calcolatore per determinare il tempo richiesto dalle diverse fasi di lavorazione fin nella minima frazione di secondo e quindi pianificò le varie operazioni in modo da garantire il massimo rendimento In passato ha primeggiato l uomo, in futuro dovrà primeggiare il Sistema 19

20 L IPOTESI DI BASE Visione meccanicistica dell organizzazione L organizzazione è costituita da parti intercambiabili; Il comportamento dell organizzazione è prevedibile; Il comportamento dell organizzazione è pianificabile. 20

21 IL PRINCIPIO DELLA ONE BEST WAY Per ogni problema esiste sempre una ed una sola soluzione ottimale e tale soluzione può essere raggiunta soltanto mediante l adozione di adeguati metodi di ricerca. Qualità del servizio Shangai Hyatt Hotel: Formazione del personale: Come si serve il tè. 21

22 I SISTEMI TRADIZIONALI DI MANAGEMENT 22

23 GLI ESPERIMENTI DI HAWTHORNE Western Electric Company, Cicero, Chicago Prima fase National Research Council Gli esperimenti di illuminazione Seconda fase L intervento della Harvard Business School Elton Mayo, Prof. of Industrial Research F.J. Roetlisbergher William J.Dickson (L.Warner) 23

24 L IPOTESI DI BASE Visione dell organizzazione come un organismo L organizzazione è costituita da individui; Gli individui si aggregano in gruppi informali; Gli individui e i gruppi sono più efficienti se, come gli organismi biologici, i loro bisogni sono soddisfatti. 24

25 Le Relazioni Umane Contributo principale: - E. Mayo (1925) Key words: - efficienza, - rendimento operaio, - soddisfazione Aspetti principali: primato del fattore umano nel rendimento organizzativo (remunerazione insufficiente) centralità dell integrazione sociale nei luoghi di lavoro importanza degli aspetti informali dell organizzazione linea di pensiero non antitetica ma complementare al taylorismo 25

26 I motivazionalisti Contributo principale: - A. Maslow (1954) - C. Argyris (1957) - F. Herzberg (1959) Key words: - motivazione, bisogni - maturità, emancipazione - soddisfazione / insoddisfazione Aspetti principali: rilievo dei fattori soggettivi gli obiettivi organizzativi sono perseguibili nella misura in cui sono soddisfatte le esigenze di sviluppo delle risorse umane scala dei bisogni, organizzazioni sane e malate, fattori igienici e motivazionali criticità maggiori in termini di performance per le organizzazioni con professionals 26

27 L approccio socio-tecnico/contingente 1 Contributo principale: - Emery & Trist (1965) - Burns & Stalker (1961) - Lawrence & Lorsch (1970) - Duncan (1972) - Woodward (1965) - Thompson (1967) - Perrow (1967) Key words: - Organizzazione= sistema complesso aperto, - Sistema produttivo = variabili tecniche e sociali - contingenza organizzativa - efficienza versus efficacia 27

28 L approccio socio-tecnico/contingente 2 Aspetti principali: le organizzazioni devono essere progettate sulla base delle esigenze di contesto, sia interno che esterno focus sulla relazione ambiente-organizzazione: sistema meccanico-organico, differenziazioneintegrazione, certo-incerto focus sulla relazione tecnologia-organizzazione: produzione a lotti-standardizzata-continua, tecnologia intermediaria-sequenziale-intensiva evoluzione del concetto di ruolo organizzativo 28

29 La questione burocratica Leve principali d azione: Contributo principale: - M. Weber (1922) - R. Merton (1940) - M. Crozier (1964) Key words: - agire umano, - modello burocratico divisione dei poteri, gerarchia, fedeltà e preparazione dei funzionari burocrazia=razionalità=modello superiore di esercizio del potere= democrazia formale e consenso sociale ma scarsa adattabilità al nuovo in termini procedurali ed interpretativi (ritualismo del burocrate) deformazione organizzativa attraverso la costruzione di circoli viziosi 29

30 La razionalità limitata Leve principali d analisi: Contributo principale: - H. Simon (1947) Key words: - decisione umana - incertezza di fatto distinzione tra giudizi di valore e giudizi di fatto impossibilità di attivare processi decisionali del tutto razionali l organizzazione come correttivo dei limiti umani, per governare l incertezza invalidità dei principi classici in ambienti complessi rapporto tra processi decisionali ed autorità 30

31 Le scuole manageriali Contributo principale: - P. Drucker ( 67) - H. Ansoff ( 73-80) - H. Mintzberg ( 85) Key words: - dinamicità contesto - organizzazione flessibile - ricerca delle coerenze Leve principali d azione: MBO e responsabilizzazione delle risorse, dinamiche e creative evoluzione storica di 4 modelli strutturali di organizzazione come adattamento al contesto (int. ed ext.) fattori situazionali per la progettazione: dimensione, tecnologia, certezza, potere 5 possibili configurazioni organizzative 31

32 La TQM ed il modello giapponese Leve principali d analisi: Contributo principale: - W.E.Deming, J.M.Juran (1950) Key words: - approccio globale, - orientamento al cliente JIT, strumenti statistici, PDCA, circoli di qualità, partnership diffusa, formazione permanente, controllo di processo dicotomia tra qualità delle prestazioni/prodotti e qualità del lavoro confronto tra culture differenti orientale ed occidentale sostituzione del fordismo con il toyotismo vera rivoluzione o falsa sostituzione? 32

33 Il service management Contributo principale: - R. Normann ( 80) - Zeithaml, Parasuraman, Berry ( 90) - Gronroos ( 94) Key words: - economia dei servizi - prosumer Leve principali d azione: omologazione vs diversificazione, quantità vs qualità servizi core e periferal importanza della risorsa umana nell erogazione del servizio=hrm la qualità del servizio è funzione di fattori soggettivi ed oggettivi la realtà della prestazione e la percezione della realtà sono due cose distinte e non sempre coincidono 33

34 La prospettiva integrazionista la rappresentazione, seppure parziale, delle differenti correnti di studio evidenziate, sottolineano lo sforzo costante impiegato nel tentativo di raggiungere soluzioni più convincenti ed utili nel rispetto delle logiche dell efficienza e dell efficacia aziendale ma la ricerca e la spiegazione dei fenomeni organizzativi non è ancora finita e se tutte le teorie post-tayloristiche finissero per definire un rinascimento neomeccanicistico??? 34

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