Analisi antropologiche sui resti cremati della necropoli villanoviana di Borgo Panigale (BO).

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1 IMMAGINI DI UOMINI E DI DONNE DALLE NECROPOLI VILLANOVIANE DI VERUCCHIO Giornate di studio dedicate a Renato Peroni Verucchio Aprile 2011 CLAUDIO CAVAZZUTI Analisi antropologiche sui resti cremati della necropoli villanoviana di Borgo Panigale (BO). Gli scavi della necropoli villanoviana di Borgo Panigale sono stati condotti a partire dal 2004 sulla tratta di percorrenza della linea ferroviaria Alta-Velocità e recentemente sono stati oggetto di uno studio preliminare per ciò che riguarda gli aspetti archeologici e antropologici (Caironi et alii c.d.s.). Il materiale osseo è stato estratto dalle urne attraverso uno scavo microstratigrafico allo scopo di evidenziare eventuali sequenze deposizionali dei distretti scheletrici nelle urne. Sul campione antropologico sono state effettuate le seguenti analisi: determinazione del Numero Minimo d Individui, del sesso e dell età alla morte (metodi di Acsádi - Nemeskéri 1970; Ferembach et alii ; Gejvall 1981; Krogman - Isçan 1984; Ubelaker 1987), misurazione dei pesi totali dei resti ossei e dei pesi dei singoli distretti scheletrici nei diversi livelli dei riempimenti, determinazione delle temperature di cremazione. 1. Composizione del campione Il campione antropologico è costituito di 167 individui su 167 tombe analizzate. Non sembrano perciò essere attestate deposizioni plurime all interno la medesima urna. Soltanto la tomba 122 di maschio adulto presenta un frammento di rocca petrosa sovrannumerario, forse pertinente ad un secondo individuo, del quale però non è stato possibile riconoscere ulteriori elementi. La scarsa evidenza del secondo individuo non consente pertanto di considerare la tomba 122 bisoma, ma piuttosto appare più prudente (anche perché il caso rappresenterebbe un unicum per Borgo Panigale) classificarla come tomba singola contenente resti residuali di un altro individuo. 47 individui appartengono alla classe Infans 1 (0-6 anni); 20 alla classe Infans 2 (7-12 anni); 12 alla classe Juvenis (13-20 anni), di cui 1 maschio, 9 femmine e 2 di sesso indeterminato; 76 individui sono adulti (21-40 anni), di cui 33 maschi, 33 femmine e 10 di sesso indeterminato; 10 individui sono maturi (40 anni e oltre), di cui 6 maschi, 1 femmina e 3 di sesso indeterminato; per 2 individui non è stato possibile effettuare la determinazione di sesso ed età per scarsità di resti (Figura 1). Infans 1 Infans 2 Juvenis Adultus Maturus Senilis Indet. Totale Maschi

2 Femmine Indeterminati Totale Figura 1. Composizione del campione per sessi e classi d età. I rapporti maschi/femmine (M/F=0,93) e adulti/subadulti (Ad/Sub=0,88) risultano rappresentativi di una popolazione naturale protostorica che per modello prevede rapporti fra sessi e macroclassi d età prossimi all unità. Tali rapporti inoltre indicano che tutte le categorie di individui distinti per sesso e classe d età sono incluse nello spazio funerario, compresi i bambini entro un anno d età (Figura 2; Figura 3). Indet. 1% Maschi 24% Subadulti 41% Indet. adulti 8% Femmine 26% Figura 2. Frequenza categorie di individui distinti per sesso. Maturus 6% Infans 1 28% Adultus 47% Infans 2 12% Juvenis 7% Figura 3. Frequenza di categorie di individui distinti per classi d età. L organizzazione dello spazio funerario nella necropoli di Borgo Panigale appare molto serrata con l assenza di ampi spazi vuoti privi di tombe; ciò rende più complicata l interpretazione della

3 distribuzione delle sepolture, poiché non si distinguono chiari nuclei separati gli uni dagli altri, che possano rendere individuabili chiare logiche di agglomerazione. Dalla distribuzione delle tombe relativamente al sesso e all età alla morte dei defunti, si evidenzia comunque la presenza di alcuni agglomerati di sepolture dai quali sono escluse alcune categorie di individui (Figura 4). In particolare si osservano alcuni accostamenti di tombe pertinenti a individui maschili o subadulti, ma da cui sono escluse femmine adulte, che invece si collocano negli spazi rimanenti assieme ad altre categorie di individui, senza formare apparentemente gruppi in qualche modo distinti. Figura 4. Distribuzione delle categorie di individui nella necropoli. 2. Peso dei resti cremati I resti cremati si caratterizzano per un elevato grado di frammentarietà (Figura 5), in particolare per quanto concerne gli individui femminili e subadulti (Figura 6); gli individui maschili, invece, presentano frammenti di medie, grandi e grandissime dimensioni. Le fessurazioni tipiche riscontrate sul tessuto osseo che il defunto era cremato da cadavere. Sembrano inoltre aver agito fenomeni di compressione post-deposizionali, avvenuti inseguito alla penetrazione del terreno all interno del cinerario, a cui sono probabilmente da ricondurre gran parte dei piccoli e piccolissimi frammenti rinvenuti in quasi tutti i riempimenti.

4 Figura 5. Resti ossei da una tomba di Borgo Panigale. Sesso Frr. molto piccoli (PP < 5mm) Frr. piccoli (5 mm < P < 10mm) Frr. medi (10 mm < M < 20 mm) Frr. grandi (20 mm < G < 40 mm) Frr. molto grandi (GG > 40 mm) M Ad F Ad Sub Figura 6. Frammentarietà dei resti combusti in base a sessi e macroclassi d età. In tabella vengono riportati i pesi medi, minimi, massimi delle categorie di individui distinte per sesso e classe d età (Figura 7). Le tombe non sono state interessate da rimaneggiamenti successivi e pertanto i valori ponderali rispecchiano la reale quantità di ossa deposte nelle urne. Raggruppando le categorie in macroclassi, si osserva che il peso medio dei 40 maschi (M Juv+Ad+Mat) è 817,6 g, quello delle 43 femmine (F Juv+ Ad + Mat) è 570,6 g, quello dei 13 indeterminati adulti è 260,9 g, e quello dei 67 subadulti (Inf1 + Inf2 + Ind Juv) è 104,4 g. N. validi Media Minimo Massimo Dev. Std. Maschi Juvenes , Maschi Adulti ,8 150, ,4 Maschi Maturi ,7 1337,6 356,3 Maschi (M Juv+Ad+Mat+Sen) ,6 150, ,1 Femmine Juvenes 9 488, ,6 363,2 Femmine Adulte ,3 31,4 974,2 218,4 Femmine Mature 1 750, Femmine (F Juv+Ad+Mat+Sen) ,6 31,4 1185,6 252,8 Adulti di sesso indeterminabile ,9 19,2 539,1 193,9 Juvenes (sesso indeterminato) 2 241,9 81,6 402,2 226,7 Infantes ,6 13,9 503,8 130,8

5 Infantes ,7 3,1 230,5 58,7 Subadulti (Inf1+Inf2+Ind Juv) ,4 3,1 503,8 102,3 Figura 7. Pesi per sessi e macroclassi d età. Il dato che emerge, analogamente ad altri contesti protostorici, è una generale sottorappresentazione ponderale dei resti ossei, le cui medie sono piuttosto distanti dai valori noti in letteratura (Figura 8). Le diverse fasi del rituale (cremazione, raccolta, frammentazione intenzionale) hanno certamente comportato perdite di materiale osseo, così i come fattori diagenetici o post-deposizionali e lo stesso metodo di campionamento. Ciononostante l attestazione di alcune tombe, come la 112 (maschile) e la 66 (femminile), che restituiscono pesi più prossimi ai valori attesi (rispettivamente contenenti 1669 e 1185,6 grammi di ossa cremate), sembrerebbero evidenziare che per alcuni individui la raccolta fosse se non completa, comunque relativamente accurata. Di più difficile interpretazione sono inoltre quelle tombe che contengono una frazione minima del blocco osteologico completo. Alcune di esse, in particolare le tombe 7, 35, 147, 189 di individui adulti, contengono meno di 100 g di ossa, benché interessate dalle condizioni post-deposizionali identiche a quelle di tutte le altre tombe. Malinows ki e Porawski (1969) Trotter e Hixon (1974) Holck (1997) Sonek (1992) Warren Maples (1997) Lowrance Latimer (1957) McKinley (1993) Bass e Jantz (2004) Snyder et al. (1975) Silva et al. (2008) Maschi adulti Femmine adulte ,4 2898, , (non ,9 1829,4 distinto) ,2 2797,6 Figura 8. Confronto tra le medie di pesi dei resti cremati riportate in letteratura La distribuzione del peso dei maschi adulti evidenzia un andamento non normale (Figura 9). Gli intervalli g e g sono sovrarappresentati, mentre quelli immediatamente successivi ( g e g) sono sottorappresentati di poche ma significative unità; l intervallo g risulta infine nuovamente sovrarappresentato. Questi scarti dalla norma, non presenti invece nella distribuzione dei pesi degli individui femminili (Figura 10), potrebbero indicare una diversificazione intenzionale del rituale di raccolta e deposizione delle ossa per i maschi adulti.

6 11 Pe s o TO T Histogram: K-S d=,14593, p>.20; Lilliefors p<,05 Expected Normal No. of obs Peso (g) Figura 9. Distribuzione dei pesi dei maschi adulti. 16 Pe s o TO T Histogram: K-S d=,11394, p>.20; Lilliefors p<,20 Expected Normal No. of obs Peso (g) Figura 10. Distribuzione dei pesi delle femmine adulte.

7 30 Pe s o TO T Histogram: K-S d=,16092, p<,10 ; Lilliefors p<,01 Expected Normal No. of obs Peso (g) Figura 11. Distribuzione dei pesi dei subadulti. Distretti scheletrici e sequenze deposizionali Tutti i distretti sono rappresentati nelle urne, sebbene le ossa del torace, del bacino e della mani/piedi lo siano in quantità piuttosto contenute (Figura 12; Figura 13). I frammenti attribuibili a questi distretti sono probabilmente compresi fra le ossa non attribuibili, la cui alta percentuale è dovuta all elevato grado di frammentarietà delle ossa. Per i maschi adulti le ossa non attribuibili rappresentano circa un terzo del peso complessivo (33,4%), per le femmine adulte poco meno della metà (46,5%), e per i subadulti oltre la metà (53,5%). Per i maschi adulti e per le femmine adulte il distretto maggiormente rappresentato tra quelli riconoscibili è quello delle ossa lunghe, consistente rispettivamente nel 44% e nel 36,6% del totale dei resti; le ossa del cranio sono rappresentate per il 14,6% e il 12,2%; seguono le ossa irregolari (4,5% e 3,4%), le ossa delle estremità (1,6% e 1,3%) ed infine scarsissime sono le ossa del bacino (0,9% per entrambe le categorie). Fra i subadulti, come di consueto, è il cranio il distretto più rappresentato (26,7%), poiché le dimensioni del cranio sono proporzionalmente maggiori nei subadulti che negli adulti rispetto alle altre parti anatomiche; le ossa lunghe sono mediamente il 18,6% del totale e gli altri distretti sono ben poco presenti (o riconoscibili), dal momento che non superano l 1% circa del totale dei resti. Cranio Ossa lunghe Irregolari Bacino Mani/Piedi Non attribuibili Maschi adulti 107,9 350,2 40,1 7,5 14,7 269,5 Femmine adulte ,2 21,2 5,6 8,1 261,3 Subadulti 23,6 20,7 1,6-0,2 58,7 Figura 12. Pesi medi (g) dei distretti scheletrici per sessi macroclassi d età.

8 Cranio Ossa lunghe Irregolari Bacino Mani/Piedi Non attribuibili Maschi adulti 14,6% 44% 4,5% 0,9% 1,6% 33,4% Femmine Adulte 12,2% 36,6% 3,4% 0,9% 1,3% 45,6% Subadulti 26,7% 18,6% 1,1% 0% 0,1% 53,5% Figura 13. Pesi relativi medi (% sul peso totale) dei distretti scheletrici per sessi macroclassi d età. Come specificato in precedenza in 48 casi (29% del campione di Borgo Panigale) sono stati individuati due o tre strati di ossa in successione deposizionale. L analisi della varianza (test di Kruskall-Wallis e Mann-Whitney) sui pesi relativi delle ossa del cranio nei due o tre diversi strati del riempimento del cinerario restituisce risultati significativi (p<0,05; Figura 14; Figura 15), mentre non significativi sono quelli riferibili ad altri distretti anatomici (p,>0,05). In altre parole, i distretti scheletrici sono distribuiti casualmente all interno dell urna con la sola eccezione delle ossa del cranio, la cui quantità è significativamente maggiore nei livelli sommitali e decresce progressivamente nei livelli inferiori del riempimento. I risultati, inoltre, sono analoghi per tutte le categorie di individui, il ché testimonia che tale pratica veniva attuata a prescindere dal sesso o dalla classe d età. Ciò sembrerebbe testimoniare la volontà di ricostituire, almeno in parte e per alcuni individui, la forma anatomica del defunto, inserendo il cranio per ultimo all interno dell urna, in accordo con altre pratiche di rappresentazione anatomica, già note in ambito villanoviano, come la vestizione degli ossuari biconici. 18% 16% Strato sommitale Box & Whisker Plot 14% 12% 10% Strato intermedio Strato basale 8% 6% 4% 2% 0% -2% PL2 - C r-pr PL3 - C r- PR PL4 -C r- PR Median 25%-75% Min-Max Figura 14. Rappresentatività (%) del cranio nei tre diversi livelli dell urna (percentuale calcolata dividendo il peso assoluto del cranio in uno specifico livello con il peso totale dei resti ossei).

9 160 Box & Whisker Plot PL2 - C r PL3 - C r Median 25%-75% Min-Max Figura 15. Rappresentatività (%) del cranio nei due diversi livelli dell urna (percentuale calcolata dividendo il peso assoluto del cranio in uno specifico livello con il peso totale dei resti ossei). Rispetto alla tendenza generale di inserire tutti i distretti anatomici con una particolare attenzione nel raccogliere e posizionare le ossa del cranio, sussistono alcune rarissime eccezioni, forse per questo particolarmente interessanti. Va segnalato in questo senso il caso della tomba 142 di probabile maschio adulto, che si connota per una quantità di ossa craniche in assoluto non anomala (120 g), ma che rappresenta l 80% circa relativamente al peso totale, o la tomba 92 di individuo maturo che ne contiene una quantità minore, ma comunque sovrarappresentata (40%). All opposto, la tomba 114 di maschio adulto e la tomba 108 di individuo adulto che contengono entrambe circa 8 g di ossa craniche che rappresentano solamente il 2% del totale dei resti (Figura 16). Dall analisi condotta sui valori ponderali dei distretti scheletrici si evidenzia perciò la presenza di trattamenti rituali particolari che prevedevano l inserimento quasi esclusivo del cranio o l esclusione del cranio dalla deposizione (cremazioni acefale ).

10 90,0% 80,0% Scatterplot ( 67v*167c) BGP ,0% 60,0% 50,0% TOT urna-cr-pr 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% BGP-108 e BGP ,0% Sesso/Età: M Ad Sesso/Età: F Ad Sesso/Età: Ind Ad Sesso/Età: Sub Pes o (g) Figura 16. Analisi bivariata tra Peso totale (in ascissa) e rappresentatività del cranio (% rispetto al peso totale). Sono evidenziate: la tomba 142 che contiene un quantitativo di elementi cranici di circa l 80%: le tombe 108 e 114 che contengono meno del 2%di ossa craniche. Le temperature di combustione Dalle fessurazioni tipiche riscontrate sistematicamente sulle ossa si può dedurre che i defunti venissero cremati da cadavere. I cromatismi osservati sui resti ossei rivelano che la maggioranza degli individui riceveva una cremazione completa (gradi 2-3 e 3-4, scala Holck). Sulla superficie dei resti combusti, infatti, i colori prevalenti sono il grigio chiaro e il bianco calcinato, a testimoniare una elevata ossidazione avvenuta durante il rogo. Solo per 35 individui, che rappresentano circa il 21% del totale, la cremazione può considerarsi parziale, date le colorazioni più scure delle ossa che vanno dal marrone al nero al blu scuro, effetto di un inferiore apporto di ossigeno. Non sembrano emergere differenze tra sessi relativamente alle temperature di cremazione, poiché fra gli individui adulti di entrambi i sessi sono comprese cremazioni parziali (gradi 1-2) e cremazioni complete (gradi 2-3 e 3-4). Le ossa dei subadulti, invece, appaiono di norma maggiormente calcinate forse in conseguenza non tanto di temperature più alte raggiunte durante il rogo funebre, quanto piuttosto del minor tempo necessario a completare la cremazione di un cadavere di infante rispetto a quello di un adulto (Figura 17). 1-2 (<700 C) 2-3 ( C) 3-4 (>800 C)

11 Maschi adulti Femmine adulte Subadulti Totale Figura 17. Gradi di combustione (Holck 1997) rilevati sui resti cremati di Borgo Panigale suddivisi per macroclassi di sesso/età.

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