PATTO DI STABILITA E CRESCITA
|
|
- Ornella Basile
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Lezione 11 PATTO DI STABILITA E CRESCITA IL TRATTATO DI MAASTRICHT Dal 1 gennaio 1999, 11 paesi europei, fra cui l Italia, hanno avviato l Unione Economica e Monetaria (UM) Non hanno aderito UK, Danimarca, Svezia e, per mancanza di requisiti, la Grecia IL TRATTATO DI MAASTRICHT Il Trattato, firmato nel febbraio del 1992, contiene, fra l altro: disposizioni per la creazione della BCE le Procedure di mutua sorveglianza e sui deficit eccessivi la clausola di no bail-out CONDIZIONI PER L AMMISSIONE ALL UM Tasso di inflazione non superiore a 1,5 punti al tasso medio dei tre paesi più virtuosi Tasso di interesse a lungo termine non superiore di due punti rispetto al paese con inflazione più bassa Tasso di cambio che per almeno due anni non abbia subito oscillazioni superiori a quelle previste dall accordo di cambio dello SME CONDIZIONI PER L AMMISSIONE ALL UM Un disavanzo, definito come Indebitamento netto delle AP, non superiore al 3% del Pil Un rapporto tra debito pubblico/pil inferiore al 60%. Qualora tale rapporto sia superiore al 60%, esso dovrà essere ridotto in misura sufficiente ad avvicinarsi al valore del 60% ad un ritmo adeguato IL CONSIGLIO EUROPEO DI AMSTERDAM E IL PATTO DI STABILITA E DI SVILUPPO Stipulato nel giugno del 1997 Integra e corregge i contenuti del Trattato di Maastricht
2 IL PATTO DI STABILITA E DI SVILUPPO I paesi si impegnano a: rispettare l obiettivo di una situazione di bilancio a medio-termine comportante un saldo vicino al pareggio o positivo adottare le misure correttive del bilancio che ritengono necessarie per conseguire gli obiettivi dei programmi di stabilità o convergenza I PROGRAMMI DI STABILITA O DI CONVERGENZA Ogni anno, entro marzo, sono presentati al Consiglio europeo i Programmi di stabilità (dai paesi aderenti) o di convergenza (da quelli non aderenti) che indicano: l obiettivo di disavanzo prossimo al pareggio o in avanzo il percorso di avvicinamento all obiettivo l andamento previsto del rapporto debito/pil Proposta al Consiglio e al parlamento del novembre 2003 Ecofin marzo 2003 Rafforzamento del coordinamento delle politiche di bilancio Il saldo vicino all equilibrio o in attivo è ponderato scontando l impatto della congiuntura I paesi lontano dal pareggio devono migliorare almeno dello 0,5% del Pil all anno (più ampio per i paesi con alto debito) LE SANZIONI Cosa succede se un paese non rispetta i vincoli in tema di disavanzo? Un paese può avere un disavanzo maggiore del 3% se il Pil è calato in misura maggiore o pari al 2% in termini reali e se il deficit è temporaneo e modesto. Se il Pil è calato tra lo 0,75% e il 2%, può essere esentato se la recessione ha carattere eccezionale ed improvviso. LE SANZIONI LE SANZIONI Se i vincoli non vengono rispettati i paesi possono essere sottoposti a sanzioni che assumono la forma dapprima di depositi infruttiferi e poi in vere e proprie multe. Con riferimento al vincolo del debito pubblico, non sono previste procedure sanzionatorie.
3 Quando raggiungeremo il 60%? a = 1% g = 4,5% Quando raggiungeremo il 60%? a = 0 g = 4,5% RAGIONI DEL PATTO DI STABILITA Strumento addizionale di protezione della BCE da pressioni a soccorrere paesi in difficoltà con conseguenti pressioni inflazionistiche Ulteriore ragioni di prudenza verso le tendenze alla dilatazione dei disavanzi pubblici Internalizzare gli effetti di spillover sui tassi di interesse derivanti da politiche nazionali poco caute RAGIONI TEORICHE DEI VINCOLI SUL DEBITO E SUL DISAVANZO Perché il 60%, perché il 3%? Il trattato di Amsterdam spinge al saldo in pareggio, che comporta nel lungo periodo un rapporto debito Pil pari a zero, eccessivamente rigorista rispetto alla regola del 60% RAGIONI TEORICHE DEI VINCOLI SUL DEBITO E SUL DISAVANZO Perché il 60%? Ragioni non teoriche, ma pragmatiche. Era il valore medio dei paesi europei ai tempi della stesura del Trattato e molto vicino a quello tedesco RAGIONI TEORICHE DEI VINCOLI SUL DEBITO E SUL DISAVANZO Perché il 3%? Ancora, ragioni non teoriche, ma pragmatiche. Era il valore medio delle spese di investimenti pubblici su Pil nei paesi della comunità
4 RAGIONI TEORICHE DEI VINCOLI SUL DEBITO E b SUL DISAVANZO b = t-1 t + a C è coerenza tra il 60% e il 3%? Sulla base della formula di Domar, possiamo calcolare la relazione tra g e a coerente con un valore di b del 60%. Un disavanzo del 3% è coerente con una crescita del Pil del 5,26% (1+g) 0,6 0,6 = + a (1+g) Relazione tra g e a coerente con b = 60 a g 3 5,3 2 3,5 1 1,7 0 0 PROPOSTE DI RIFORMA Due tipologie a) Ridefinizione dei vincoli del Trattato b) Modificazioni istituzionali PROPOSTE DI RIFORMA Nuove regole PROPOSTE DI RIFORMA Nuove istituzioni Golden Rule Sostenibilità di lungo periodo (Buiter) Vincolo principalmente sul debito (Pisany-Ferry) Fondo di stabilizzazione (Majocchi-Rey) Piano Delors/Tremonti Comitato di esperti sovranazionale
5 LA GOLDEN RULE Escludere la spesa di investimento dai vincoli sul disavanzo Il limite da rispettare potrebbe essere : a - IG/PIL < x% LE DIFFICOLTA DELLA GOLDEN RULE Politiche: resistenze fortissime a ridiscutere le regole, nella fase iniziale dell UM Amministrative: difficoltà a definire in modo non equivoco le spese per investimenti pubblici Sostenibilità di lungo periodo (Buiter) Proposte Pisany-Ferry I paesi in ordine sul debito possono non soddisfare il vincolo del disavanzo Fondo di stabilizzazione (Majocchi-Rey) La misura del fondo non è particolarmente elevata POLITICHE DI STABILIZZAZIONE NELL UM E necessario distinguere tra esigenze di stabilizzazione indotte da: shock simmetrici shock asimmetrici
6 SHOCK SIMMETRICI L UM ha a disposizione gli strumenti della moneta cambio La politica di bilancio potrebbe essere realizzata attraverso: una politica centrale europea il coordinamento delle politiche nazionali SHOCK ASIMMETRICI Lasciare maggiori gradi di libertà agli stati nazionali Difficoltà Carattere settoriale e non nazionale degli shock asimmetrici Resistenza a deroghe alle regole Preferenza per ricette fondate sulla flessibilità dei salari reali POLITICA DI STABILIZZAZIONE A LIVELLO EUROPEO? Una proposta: Uno stanziamento pari allo 0,2% del Pil europeo potrebbe costituire un fondo sufficiente per finanziare un meccanismo di stabilizzazione che opera quando si verifica uno scostamento significativo tra la variazione del tasso di disoccupazione di un paese e la media comunitaria POLITICA DI STABILIZZAZIONE A LIVELLO EUROPEO? L orientamento prevalente a livello europeo è quindi che i problemi di stabilizzazione del ciclo vengano risolti lasciando operare gli stabilizzatori automatici: uno strumento parziale e probabilmente insufficiente Recenti proposte di modifica del PSC La crisi di crescita europea e los fondamento del limite deò disavanzo da parte di Germania e Francia hanno riaperto una discussione sulla efficacia delle regole del psc Nel marzo 2005 il Consiglio dell UEha approvato un Rapporto contenente Linee guida per la riforma che dovranno trovare applicazione in Regolamenti e Risoluzioni da approvare Le linee guida del marzo 2005 Il saldo rilevante per la valutazione a medio termine è corretto per gli effetti del ciclo economico Escludendo l impatto delle misure temporanee Differenziato tra i paesi a seconda della - situazione economica - stato delle finanze pubbliche - sostenibilità di lungo periodo
7 Le linee guida del marzo 2005 Le linee guida del marzo 2005 I paesi con alto debito dovranno realizzare il pareggio del saldo corretto per il ciclo Gli altri potranno avere un saldo pari all 1% del Pil Definizione più blanda di crisi eccezionale La Commissione dovrà valutare tenendo conto anche delle riforma fatte dai paesi incluse quelle a favore di sistemi pensionistici a capitalizzazione Tempi meno rigidi per il rientro In sostanza regole un po fuzzy in cui si valorizzano -Aspetti di discrezionalità nella valutazione - Accentuazione delle autonomia nazionali Aspetti coerenti con una situaizone complessiva di debolezza del modello forte di Europa. Problema: Come garantire il rispetto del PSC in un contesto ad ampia autonomia finanziaria decentrata? Nei paesi Ocse si osservano quattro possibili modelli di regolazione dei rapporti tra governo nazionale e governi locali: controllo centralistico (tipico di Grecia, Irlanda, Lussemburgo, UK); modello delle regole imposte dal centro (a cui si sarebbero uniformati Italia, Francia, Finlandia, Portogallo); modello della cooperazione formalizzata(tipico di Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Islanda, Spagna) metodo dell assenza di coordinamento (che per l Europa sembrerebbe tipico solo della Svizzera, ma molto praticato oltreoceano negli US e in Canada). Requisiti desiderabili -l esigenza di un sistema contabile e informativo trasparente e tempestivo; -riferimento ad un orizzonte temporale delle regole di medio termine(dai 2 ai 4 anni) - l applicazione di forme della golden rule con esclusione dai vincoli di alcune categorie di spese (investimenti e/o interessi) -la presenza di clausole di salvaguardia che consentono applicazioni flessibili in casi particolarmente difficili; la creazione a livello locale di fondi di riserva di stabilizzazione con accantonamenti nei periodi di vacche grasse da utilizzare nei giorni di pioggia. -flessibilità nell applicazione delle regole, coerente tuttavia con il rispetto di vincoli macro alla creazione del disavanzo(es. un mercato di permessi di creazione di deficit o di diritti di tassazione a cui possono accedere gli enti locali a seconda delle esigenze).
8 La definizione del patto di stabilità interno interessa due livelli: un livello macroeconomico, in cui si procede alla definizione del contributo aggregato dell insieme degli enti decentrati all obiettivo di contenimento del disavanzo delle AP, nel rispetto dei vincoli imposti dagli accordi di Maastricht; un livello microeconomico, in cui si definiscono i vincoli che devono esser rispettati dai singoli enti (e le relative sanzioni). In Italia sono in vigore normative che pongono vincoli: Alla spesa, variamente definita (solo corrente, complessiva) Al disavanzo All indebitamento Norme mutate anno dopo anno Fino al 2004 vincoli sul saldo A titolo di esempio ricordiamo quelle del per il 2005 I vincoli sono sul livello della spesa (ricordare che è stato introdotto il vincolo del 2% per tutte le AP) Regioni Tetto alla crescita della spesa del 4,8 rispetto al 2003 Enti Locali (Comuni con almeno 3000 abitanti) Tetti alla crescita della spesa (sia corrente che capitale) entro il 10% (comuni virtuosi ) e 11,5% rispetto ala media per il 2005 Per tutti gli enti decentrati -Vincoli all uso delle addizionali Irpef e Irap Rideterminazione dellepiante organiche Contenimento della spesa per interessi gradualmente entro il 12% (nel 2013) rispetto al 25% dei primi 3 titoli delle entrate per il 2005 Ambiguità delle applicazioni in cui si confondono due obiettivi Rispetto del PSC Riduzione della pressione fiscale complessiva
PATTO DI STABILITA E CRESCITA
Lezione 11 PATTO DI STABILITA E CRESCITA IL TRATTATO DI MAASTRICHT Dal 1 gennaio 1999, 11 paesi europei, fra cui l Italia, hanno avviato l Unione Economica e Monetaria (UM) Non hanno aderito UK, Danimarca,
DettagliPATTO DI STABILITA E CRESCITA
Lezione 19 PATTO DI STABILITA E CRESCITA IL TRATTATO DI MAASTRICHT Dal 1 gennaio 1999, 11 paesi europei, fra cui l Italia, hanno avviato l Unione Economica e Monetaria (UM) Non hanno aderito UK, Danimarca,
DettagliPatto di Stabilità e Fiscal Compact : stabilità e crescita? Prof. F.M. Mucciarelli
Patto di Stabilità e Fiscal Compact : stabilità e crescita? Prof. F.M. Mucciarelli Il quadro normativo Patto stabilità e crescita comunitario Prima versione: 1997 e Trattato Maastricht Six pack 2011 Fiscal
DettagliIl Fiscal Compact: le regole fiscali europee. Seminari ASP 2012 Chiara Goretti Roma, 19 novembre 2012
Il Fiscal Compact: le regole fiscali europee Seminari ASP 2012 Chiara Goretti Roma, 19 novembre 2012 1 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
DettagliComunità, ossia un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica.
Il Trattato di Maastricht attribuisce la responsabilità per la politica monetaria unica alla BCE, affidandole un obiettivo primario, il mantenimento della stabilità dei prezzi. Senza pregiudicare tale
DettagliCOMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 20.4.2005 COM(2005) 154 definitivo 2005/0064 (SYN) Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO che modifica il regolamento (CE) n. 1466/97 per il rafforzamento della
DettagliMacroeconomia a. a. 2014-15 Luca Deidda e-mail: deidda@uniss.it. Economia aperta nel breve periodo e Aree valutarie
Macroeconomia a. a. 2014-15 Luca Deidda e-mail: deidda@uniss.it Economia aperta nel breve periodo e Aree valutarie 0 Obiettivi Modello di breve periodo per un economia aperta, ripasso: Tassi di cambio
DettagliMaster Parlamento e Politiche pubbliche LUISS. Chiara Goretti Roma, 26 giugno 2008
Master Parlamento e Politiche pubbliche LUISS REGOLE FISCALI e PROGRAMMAZIONE di MEDIO PERIODO Il vincolo europeo e i documenti della programmazione economica Chiara Goretti Roma, 26 giugno 2008 1 Fiscal
DettagliGLI STRUMENTI DEL DIRITTO EUROPEO ED INTERNAZIONALE DI FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA: INQUADRAMENTO GENERALE E PROFILI DI CRITICITÀ
GLI STRUMENTI DEL DIRITTO EUROPEO ED INTERNAZIONALE DI FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA: INQUADRAMENTO GENERALE E PROFILI DI CRITICITÀ DIRITTO PUBBLICO DELL ECONOMIA Lezione 20 novembre 2012 DIRITTO DELL
DettagliIl patto di stabilità interno
2. Il Patto di stabilità interno Il patto di stabilità interno Perché il Patto di stabilità interno? Ppt di una conferenza di (luglio 2007) Massimo Bordignon Università Cattolica di Milano esigenze generali
DettagliLe tappe dell integrazione monetaria nell Unione Europea
Gli anni sessanta: Regno Unito, Danimarca e Irlanda fanno domanda di adesione alla CEE 1969: vertice dell Aja in cui ci si accorda per accelerare il processo di integrazione e introdurre l unione monetaria
DettagliPolitiche fiscali non sostenibili - non sane
1 Policy failures Politiche fiscali non sostenibili - non sane Disavanzi e debito crescenti Politiche procicliche Cause Common pool: esternalità Illusione fiscale: il ciclo elettorale Visione di breve
DettagliCONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA. Bruxelles, 17 giugno 2005 (OR. en) 9817/05 UEM 141 ECOFIN 190 OC 419
CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA Bruxelles, 17 giugno 2005 (OR. en) 9817/05 UEM 141 ECOFIN 190 OC 419 ATTI LEGISLATIVI ED ALTRI STRUMENTI Oggetto: REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO che modifica il regolamento (CE)
Dettaglidal Patto di stabilità e crescita al Patto di stabilità interno
dal Patto di stabilità e crescita al Patto di stabilità interno Maastricht Trattato di Maastricht 1993 Parametri di convergenza : stabilità dei prezzi (controllo dell inflazione) stabilità dei tassi di
DettagliCristiane Scrivener. Criteri di adesione
Cristiane Scrivener Criteri di adesione Riunendosi a Copenaghen, del 12 e 13 dicembre 1993, il Consiglio europeo riconobbe il diritto ad aderire all Unione europea (UE) dei paesi dell Europa centrale e
DettagliDebito pubblico e Debito estero
CORSO DI POLITICA ECONOMICA AA 2015-2016 Debito pubblico e Debito estero DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO pierluigi.montalbano@uniroma1.it e U. Triulzi 2009 Disavanzo vs Debito pubblico Il disavanzo pubblico:
DettagliDIRITTO EUROPEO DEI BILANCI PUBBLICI LA NORMATIVA EUROPEA Dott.ssa Chiara Bergonzini
DIRITTO EUROPEO DEI BILANCI PUBBLICI LA NORMATIVA EUROPEA1992-2005 Dott.ssa Chiara Bergonzini chiara.bergonzini@unife.it Le tappe principali Trattato di Maastricht 1992 (parametri) PSC Braccio preventivo
DettagliLA BANDA DELL OLTRE IL 3% Dal trattato di Maastricht al Fiscal Compact: chi sfora e chi no
186 LA BANDA DELL OLTRE IL 3% Dal trattato di Maastricht al Fiscal Compact: chi sfora e chi no 19 giugno 2013 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Il Popolo della Libertà Berlusconi
DettagliIL PATTO DI STABILITA E CRESCITA LA NUOVA GOVERNANCE EUROPEA IL TRATTATO DI MAASTRICHT
Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, 2012 1 Capitolo VI IL TRATTATO DI MAASTRICHT IL PATTO DI STABILITA E CRESCITA E LA NUOVA GOVERNANCE EUROPEA Dal 1 gennaio 1999, 11 paesi europei,
DettagliDisavanzo e debito pubblico. Le regole europee sulla politica fiscale. Saveria Capellari
Disavanzo e debito pubblico. Le regole europee sulla politica fiscale Saveria Capellari Definizioni di base Debito pubblico: L insieme dei titoli di stato (B) emessi dai Governo per finanziare i propri
DettagliProva intermedia del 2 arile 2019
Corso di laurea magistrale in Economia e strategie per i mercati internazionali Anno accademico 2018-2019 Insegnamento di Economia Pubblica (8 CFU, secondo anno) Prof. Ernesto Longobardi Prova intermedia
DettagliIl trattato di Maastricht e la nascita dell UEM. Economia delle Amministrazioni Pubbliche
Il trattato di Maastricht e la nascita dell UEM Economia delle Amministrazioni Pubbliche 1 Il trattato di Maastricht e la nascita dell UEM (1) Il programma per la realizzazione dell Unione Economica e
DettagliIL PATTO DI STABILITA E CRESCITA LA NUOVA GOVERNANCE EUROPEA IL TRATTATO DI MAASTRICHT
Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, 2010 1 Capitolo VI IL TRATTATO DI MAASTRICHT IL PATTO DI STABILITA E CRESCITA E LA NUOVA GOVERNANCE EUROPEA Dal 1 gennaio 1999, 11 paesi europei,
DettagliLa Politica Economica dell'unione Europea
La Politica Economica dell'unione Europea Breve storia della UE: I primi accordi risalgono al 1951 (CECA) e al 1957 (EURATOM e CEE): sono accordi di settore tra sei paesi: Belgio, Olanda, Lussemburgo,
DettagliEconomia Politica Lezione 21
Economia Politica Lezione 21 (seconda parte) Sergio Vergalli vergalli@eco.unibs.it Sergio Vergalli - Lezione 4 1 Unione Economica E Monataria Europea Vergalli - Eco Pol II HZ 1. Perché gli europei sono
DettagliAlcuni cenni storici sulla finanza pubblica italiana
19/11/2014 Alcuni cenni storici sulla finanza pubblica italiana Economia e gestione delle amministrazioni pubbliche A.A. 2014/2015 Prof. Giuseppe Catalano Claudia Muzi Matricola 1621247 Indice Cenni storici
DettagliPRIMA PARTE: POLITICHE MACROECONOMICHE
PRIMA PARTE: POLITICHE MACROECONOMICHE 1 In questa parte del corso: Utilizzeremo i modelli del corso di Economia politica (macroeconomia) e ne analizzeremo in maggiore profondità le implicazioni di politica
DettagliDAL 2000 CRESCITA ITALIA PARI A ZERO
Ufficio Studi News del 23 dicembre 2017 CGIa DAL 2000 CRESCITA ITALIA PARI A ZERO Secondo una ricostruzione statistica realizzata dall Ufficio studi della CGIA, dall inizio del 2000 fino al 2017 la ricchezza
DettagliL evoluzione del debito pubblico in rapporto al PIL in Italia e nei maggiori paesi
L evoluzione del debito pubblico in rapporto al PIL in Italia e nei maggiori paesi Negli ultimi ventuno anni in Italia il rapporto tra debito pubblico e PIL è cresciuto di 15,7 punti, d a 116,9 a fine
DettagliLa spesa nelle pubbliche amministrazioni locali
La spesa nelle pubbliche amministrazioni locali Spese consolidate delle AA PP (milioni di euro correnti) Fine prima Repubblica Governo Monti Voci economiche 1992 2011 Variazione Uscite Redditi da lavoro
DettagliEvoluzione storica del patto di stabilità*
Evoluzione storica del patto di stabilità* Per comprendere a fondo il patto di stabilità interno è opportuno fare un breve cenno sulle sue origini. Il rapporto presentato nel 1989 dal Comitato Delors,
DettagliL evoluzione del debito pubblico in rapporto al PIL in Italia e nei maggiori paesi
L evoluzione del debito pubblico in rapporto al PIL in Italia e nei maggiori paesi Negli ultimi ventuno anni in Italia il rapporto tra debito pubblico e PIL è cresciuto di 15,7 punti, da 116,9 a fine 1995
DettagliINDICE SOMMARIO. Capitolo 1 MODELLI DI POLITICA ECONOMICA. 1. Concetti introduttivi... Pag. 31
INDICE SOMMARIO Prefazione... Lista degli acronimi... Pag. VII» XVII Capitolo 1 MODELLI DI POLITICA ECONOMICA 1. Concetti introduttivi... Pag. 1 2. Dal modello di analisi al modello di politica economica
DettagliLa finanza territoriale, Rapporto SIEP - 26 settembre Giancarlo Pola, Elena Carniti
L attuazione del Fiscal Compact nei Paesi europei Debiti pubblici sub-centrali e relative contromisure: Italia ed Europa a confronto. Focus su Italia, Germania, Spagna e Francia La finanza territoriale,
DettagliPARAMETRI DI MAASTRICHT: MENO DI 1 PAESE SU 2 LI RISPETTA
Ufficio Studi CGIa News del 25 febbraio 2017 PARAMETRI DI MAASTRICHT: MENO DI 1 PAESE SU 2 LI RISPETTA Secondo l elaborazione effettuata dall Ufficio studi della CGIA, tra i 28 Paesi che compongono l Unione
DettagliFINANZA PUBBLICA, COSTITUZIONE E UNIONE EUROPEA
FINANZA PUBBLICA, COSTITUZIONE E UNIONE EUROPEA Stato costituzionale democratico di diritto = Stato sociale Art. 3 comma 2 Cost.: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
DettagliL'altro semestre. Coordinamento economico nell'unione. Pierre Ecochard 24 Aprile 2014 Osservatorio europeo.
L'altro semestre Coordinamento economico nell'unione Pierre Ecochard 24 Aprile 2014 Osservatorio europeo pierre.ecochard@ec.europa.eu 1 Obiettivi di questa presentazione Capire perché esiste un sistema
DettagliUNIVERSITA' DEGLI STUDI DI SALERNO
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTA' DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA in ECONOMIA E COMMERCIO TESI DI LAUREA in POLITICA ECONOMICA IL DEBITO PUBBLICO: CRISI FINANZIARIA DEGLI STATI SOVRANI Relatore Candidato
DettagliConsolidamento e sostegno alla crescita
Consolidamento e sostegno alla crescita Marzo 2016 IRELAND GREECE SLOVENIA CYPRUS In riferimento ad alcune analisi apparse sui media a proposito delle dimensioni delle misure di aggiustamento fiscale messe
DettagliIl debito pubblico. Definizioni e qualche cenno alle questioni centrali
Il debito pubblico. Definizioni e qualche cenno alle questioni centrali 2017-2018 Elementi sul debito pubblico Si può affermare in prima approssimazione he il debito pubblico non è molto diverso da quello
DettagliL ITALIA E LA VERA STORIA DEL
167 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com L ITALIA E LA VERA STORIA DEL FISCAL COMPACT. ALTRO CHE RENZI! 19 settembre 2016 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 I risultati ottenuti dall
DettagliLUISS. Master in Parlamento e politiche pubbliche edizione Riccardo Ercoli. Roma, 6-13 giugno 2008 LUISS
Master in Parlamento e politiche pubbliche edizione 2008 Riccardo Ercoli Roma, 6-13 giugno 2008 1 INDICE TEMATICO LA DECISIONE DI BILANCIO IL RUOLO DELLE REGOLE: l'evoluzione normativa del bilancio in
DettagliECONOMIA DEI TRIBUTI. prof. Ernesto Longobardi. a.a. 2015/2016. Esame del 13 giugno Totale spesa Spese finanziate da UE 5.
Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Laurea magistrale in Consulenza professionale per le aziende Corso di Laurea magistrale in Economia e Management ECONOMIA DEI TRIBUTI prof. Ernesto Longobardi
Dettaglivista la proposta della Commissione ( ] ),
2 8 97 1 IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee N L 209/ 1 I (Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità) REGOLAMENTO ( CE ) N 1466/97 DEL CONSIGLIO del 7 luglio 1997 per
DettagliLezione 27 Macro CLEA. L Unione Monetaria Europea
Lezione 27 Macro CLEA L Unione Monetaria Europea 1 Schema della lezione 1) Storia delle economie europee e dei loro sistemi monetari 2) Trattato di Maastricht 3) Come e entrata l Italia? 4) Patto di stabilità
DettagliRilievi macroeconomici sulla disuguaglianza fiscale dei contribuenti europei: anni
Rilievi macroeconomici sulla disuguaglianza fiscale dei contribuenti europei: anni 2018-2019 di Roberto Simonazzi Pubblicato il 31 ottobre 2018 Introduzione La pressione fiscale, cioè il rapporto tra il
DettagliITALIA: DAL 2000 CRESCITA MEDIA ANNUA PARI A ZERO
Ufficio Studi News del 26 gennaio 2019 ITALIA: DAL 2000 CRESCITA MEDIA ANNUA PARI A ZERO Dall inizio del 2000 fino al 2018 la ricchezza nel nostro Paese (Pil) è cresciuta mediamente dello 0,2 per cento
DettagliDebito pubblico ( )
Debito pubblico (16.3-16.4-16.5) Il debito pubblico è determinato dall accumulazione dei disavanzi nel tempo. Avanzi/disavanzi producono effetti di breve e di lungo periodo. Un aumento del disavanzo (ad
DettagliSOLUZIONE. m = (1+0,3-0,8(1-0,30) ) -1 = 2,091 SOLUZIONE
Università degli studi di Bari A. Moro Corso di Laurea magistrale in Consulenza professionale per le aziende Economia dei tributi prof. Ernesto Longobardi e prof. Giuseppe Di Liddo a.a. 2016/2017 Modulo
DettagliRaccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO. che abroga la decisione 2009/415/CE sull esistenza di un disavanzo eccessivo in Grecia
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 12.7.2017 COM(2017) 380 final Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO che abroga la decisione 2009/415/CE sull esistenza di un disavanzo eccessivo in Grecia IT IT Raccomandazione
DettagliLa contabilitàpubblica nella prospettiva europea. Biagio Mazzotta Ragioneria Generale dello Stato
La contabilitàpubblica nella prospettiva europea Biagio Mazzotta Ragioneria Generale dello Stato Roma, Le motivazioni di una nuova Governance europea I pilastri Gli obiettivi Le tappe del dibattito Le
DettagliPrincipio della domanda effettiva Offerta elastica Prezzi fissi Non pieno utilizzo della capacità produttiva
Lezione nona DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DELL ATTIVITA ECONOMICA NEL MODELLO KEYNESIANO FLESSIBILITA AUTOMATICA E TEORIA DEL DEBITO PUBBLICO Principio della domanda effettiva Offerta elastica Prezzi fissi
DettagliIl bilancio è un bene pubblico. Potenzialità e criticità delle nuove regole del bilancio dello stato
Il bilancio è un bene pubblico Potenzialità e criticità delle nuove regole del bilancio dello stato L indebitamento netto Paesi 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 ante euro Anni
DettagliNotiziario su prospettive e congiuntura dell economia italiana
Ufficio di supporto agli organi collegiali Notiziario su prospettive e congiuntura dell economia italiana L Italia in confronto con i paesi dell OCSE Ufficio di supporto agli organi collegiali Notiziario
DettagliECONOMIA DEI TRIBUTI prof. Ernesto Longobardi a.a. 2014/2015
Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Laurea magistrale in Consulenza professionale per le aziende Corso di Laurea magistrale in Economia e Management ECONOMIA DEI TRIBUTI prof. Ernesto Longobardi
DettagliVincoli e priorità per l Italia. Deficit e Debito pubblico vs Lavoro e Reddito. Andrea Boitani
Vincoli e priorità per l Italia. Deficit e Debito pubblico vs Lavoro e Reddito Andrea Boitani 2000-2007 I debiti privati aumentavano di più. Quelli pubblici solo in Germania, Francia e Portogallo 800 700
DettagliDIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE
UNIVERSITA DI BARI DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE MODULO 15 Il Patto di Stabilità CORSO DI POLITICHE ECONOMICHE EUROPEE 2016-17 Prof. Gianfranco Viesti Per poter usare la moneta unica, occorreva la
DettagliIl sistema di Bretton Woods (1944)
Il sistema di Bretton Woods (1944) 1944 Accordi di Bretton Woods: nascita del FMI e istituzione di un sistema multilaterale internazionali rapporti economici Fissazione parità rispetto al dollaro di Banda
DettagliCAPITOLO 2 IL FUNZIONAMENTO DELL ECONOMIA
X INDICE CAPITOLO 2 IL FUNZIONAMENTO DELL ECONOMIA 1. LE INTERAZIONI TRA I FENOMENI DELL ECONOMIA... pag. 163 1.1. L economia come luogo di interazione dei fenomeni... 163 1.1.1. L interdipendenza dei
DettagliCorso di laurea magistrale in Economia e strategie per i mercati internazionali Economia pubblica anno accademico
Corso di laurea magistrale in Economia e strategie per i mercati internazionali Economia pubblica anno accademico 2018-2019 Prof. Ernesto Longobardi 1 Lezione n. 1 19 febbraio 2019 L unione monetaria e
DettagliConsiglio dell'unione europea Bruxelles, 19 settembre 2017 (OR. en)
Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 9 settembre 207 (OR. en) 240/7 ECOFIN 647 UEM 23 ATTI LEGISLATIVI ED ALTRI STRUMENTI Oggetto: DECISIONE DEL CONSIGLIO che abroga la decisione 2009/45/CE sull esistenza
DettagliLa pressione fiscale in Europa: sintomatica della disuguaglianza fiscale dei contribuenti europei
La pressione fiscale in Europa: sintomatica della disuguaglianza fiscale dei contribuenti europei di Roberto Simonazzi Pubblicato il 11 ottobre 2018 La diversità fiscale dei contribuenti generici, dei
DettagliDOVE VA L ECONOMIA ITALIANA E
DOVE VA L ECONOMIA ITALIANA E UNA PROPOSTA PER L EUROZONA Andrea Montanino Centro Studi Confindustria Roma, 27 giugno 2018 Fare previsioni oggi 20 Aprile 2018 - PIL Argentina +3,2% nel 2019 (FMI) 20 Giugno
DettagliEsercitazione per la prova intermedia del 2 arile 2019
Corso di laurea magistrale in Economia e strategie per i mercati internazionali Anno accademico 2018-2019 Insegnamento di Economia Pubblica (8 CFU, secondo anno) Prof. Ernesto Longobardi Esercizi (totale
DettagliIL FEDERALISMO VERSO L ALTO L UNIONE EUROPEA
Capitolo V. IL FEDERALISMO VERSO L ALTO L UNIONE EUROPEA Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, 2010 1 Il federalismo all insu Perché esiste l Unione Europea? Aspetti politici: la
DettagliPOLITICA ECONOMICA EUROPEA
POLITICA ECONOMICA EUROPEA 1- Governance economica dell'ue: un quadro d insieme 2 Framework Lezione 1: Governance economica dell'ue: un quadro d insieme Lezione 2: Gli obiettivi della politica di bilancio
DettagliCorso di laurea magistrale in Economia e strategie per i mercati internazionali Economia pubblica anno accademico
Corso di laurea magistrale in Economia e strategie per i mercati internazionali Economia pubblica anno accademico 2018-2019 Prof. Ernesto Longobardi 1 Lezione n. 5 11 marzo 2019 L evoluzione del sistema
DettagliLa teoria del debito pubblico
Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, 2010 1 Capitolo IV. IL DEBITO PUBBLICO La teoria del debito pubblico In che senso un debito pubblico crescente costituisce un problema per un
DettagliCrisi economica e manovra di stabilizzazione Quali effetti per l agroalimentare?
Crisi economica e manovra di stabilizzazione Quali effetti per l agroalimentare? Roma, Palazzo Rospigliosi, 11 giugno 2012 Il quadro macroeconomico Alberto Franco Pozzolo (Università degli Studi del Molise
DettagliRELAZIONE AL PARLAMENTO - NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DEF 2016
- NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DEF 2016 (ai sensi della legge n. 243/2012 art. 6, comma 5) Presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e dal Ministro dell Economia e delle Finanze Pier
DettagliDisavanzo e Debito pubblico
CORSO DI POLITICA ECONOMICA AA 2016-2017 Disavanzo e Debito pubblico DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO pierluigi.montalbano@uniroma1.it e U. Triulzi 2009 Disavanzo vs Debito pubblico Il disavanzo pubblico:
DettagliCapitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio
Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio I recenti dati di contabilità nazionale confermano un passaggio difficile per l economia
DettagliRELAZIONE AL PARLAMENTO 2014
2014 (ai sensi della legge n. 243/2012 art. 6) Presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e dal Ministro dell Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan Deliberata dal Consiglio
DettagliIl costo dei deficit logistici
2 Forum Internazionale di Conftrasporto Il costo dei deficit logistici MARIANO BELLA DIRETTORE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO Cernobbio, 24 ottobre 2016 traccia per una presentazione orale Congiuntura 2016:
DettagliIndice. 1. La contabilità nazionale Domanda aggregata, reddito, occupazione: il modello reddito-spesa (Y-Z) 29. pag.
Indice Introduzione XI 1. La contabilità nazionale 1 1.1. Introduzione 1 1.2. Nozioni preliminari 1 1.3. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) 5 1.4. PIL nominale, PIL reale e deflatore implicito del PIL 8 1.5.
DettagliRELAZIONE AL PARLAMENTO 2018
2018 (ai sensi della legge n. 243/2012 art. 6, comma 5) Presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e dal Ministro dell Economia e delle Finanze Giovanni Tria al Consiglio dei Ministri
DettagliIL FEDERALISMO VERSO L ALTO L UNIONE EUROPEA
Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, 2012 1 Capitolo V. Il federalismo all insu IL FEDERALISMO VERSO L ALTO L UNIONE EUROPEA Perché esiste l Unione Europea? Aspetti politici: la
DettagliMacroeconomia dell Unione Economica e Monetaria europea
Macroeconomia dell Unione Economica e Monetaria europea Euro: la moneta unica Il cammino verso l euro. Le tappe salienti sono: Sistema monetario europeo (SME) fino al 1992; Piano Delors (1989) e preparazione
Dettaglii dossier IL GRANDE IMBROGLIO DELLO SPREAD a cura di Renato Brunetta
110 i dossier www.freefoundation.com IL GRANDE IMBROGLIO DELLO SPREAD 20 luglio 2012 a cura di Renato Brunetta 2 Il grande imbroglio dello spread è cominciato con il fallimento del Consiglio Europeo del
DettagliPOLITICA ECONOMICA EUROPEA
POLITICA ECONOMICA EUROPEA 5- Il quadro normativo nazionale: dalla revisione costituzionale all applicazione delle nuove regole 2 Framework Lezione 1: Governance economica dell'ue: un quadro d insieme
DettagliL economia politica si suddivide in due branche principali
L economia politica si suddivide in due branche principali Microeconomia: si occupa del comportamento dei singoli mercati e dei singoli operatori/soggetti economici. Macroeconomia: studia il funzionamento
DettagliConsiglio dell'unione europea Bruxelles, 13 luglio 2017 (OR. en)
Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 13 luglio 2017 (OR. en) 10738/17 ECOFIN 586 UEM 216 NOTA DI TRASMISSIONE Origine: Data: 12 luglio 2017 Destinatario: n. doc. Comm.: COM(2017) 380 final Oggetto:
DettagliCRISI. Giorgio Ricchiuti. DISEI Università degli Studi di Firenze Firenze, 15th Aprile 2016
SULLE POSSIBILI STRATEGIE DI USCITA DALLA CRISI Giorgio Ricchiuti DISEI Università degli Studi di Firenze giorgio.ricchiuti@unifi.it www.grarchive.net Firenze, 15th Aprile 2016 AVO Requisiti di un AVO
DettagliPROSPETTIVE ECONOMICHE DELL EUROZONA
PROSPETTIVE ECONOMICHE DELL EUROZONA Andrea Boitani Dipartimento di Economia e Finanza Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Noi ci allegrammo e tosto tornò in pianto Fonte, UPB, gennaio 2016 Inflazione
DettagliProposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO. relativa all adozione dell euro da parte della Lituania il 1 gennaio 2015
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 4.6.2014 COM(2014) 324 final 2014/0170 (NLE) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa all adozione dell euro da parte della Lituania il 1 gennaio 2015 IT IT RELAZIONE
DettagliCorso di Politiche Economiche Europee Prof. Gianfranco Viesti
Dipartimento di Scienze Politiche - Università di Bari Corso di Politiche Economiche Europee Prof. Gianfranco Viesti Modulo 11 Costi e Benefici dell Euro L adesione all unione monetaria comporta sempre
DettagliCapitolo II. Un quadro della finanza pubblica in Italia
Capitolo II. Un quadro della finanza pubblica in Italia Sommario I. Definire i soggetti della finanza pubblica II. Tracciare un profilo quantitativo della finanza pubblica in Italia Conto economico consolidato
DettagliCorso di Politiche Economiche Europee Prof. Gianfranco Viesti
Facoltà di Scienze Politiche - Università di Bari Corso di Politiche Economiche Europee Prof. Gianfranco Viesti Modulo 1 Introduzione Introduzione alle politiche economiche europee La storia dell integrazione
DettagliE. Il ruolo dello Stato
E. Il ruolo dello Stato Aggiungere lo Stato alla domanda aggregata AD = C + I + G + NX Lo Stato entra nella domanda aggregata attraverso: Spesa pubblica: esogena; sposta verso l alto la curva AD Consumo:
DettagliCosa abbiamo imparato e. cosa non sappiamo. Politica Economia Internazionale e Sviluppo AA
Politica Economia Internazionale e Sviluppo AA 2017-18 Cosa abbiamo imparato e S cosa non sappiamo Prof. PIERLUIGI MONTALBANO pierluigi.montalbano@uniroma1.it COSA ABBIAMO IMPARATO PF e PM influenzano
DettagliDossier 2 La crescita del debito pubblico durante la crisi : cause e sostenibilità
Dossier 2 La crescita del debito pubblico durante la crisi 2008-2010: cause e sostenibilità Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Enrico Giovannini presso la Commissione Programmazione
DettagliIL FEDERALISMO ALL INSU. Il Federalismo verso l alto L Unione Europea e il PSC. Obiettivi dell UE IL FEDERALISMO ALL INSU
Lezione tredicesima IL FEDERALISMO ALL INSU Il Federalismo verso l alto L Unione Europea e il PSC Perché esiste l Unione Europea? Aspetti politici: la pace, la politica estera Aspetti economici:la politica
DettagliINDICE. PARTE PRIMA Introduzione. Prefazione alla terza edizione italiana Prefazione alla sesta edizione americana Simboli frequentemente utilizzati
00_preliminari 19-09-2006 10:55 Pagina III INDICE Prefazione alla terza edizione italiana Prefazione alla sesta edizione americana Simboli frequentemente utilizzati PARTE PRIMA Introduzione Capitolo 1
DettagliDebito pubblico e Debito estero
CORSO DI POLITICA ECONOMICA AA 2014-2015 Debito pubblico e Debito estero DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO pierluigi.montalbano@uniroma1.it e U. Triulzi 2009 Disavanzo vs Debito pubblico Il disavanzo pubblico:
DettagliRaccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO. sul programma nazionale di riforma 2017 di Malta
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 22.5.2017 COM(2017) 517 final Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2017 di Malta e che formula un parere del Consiglio sul
Dettagli