LUOGO E DATA 15 Ottobre 2015 Parlamento Europeo Rue Wiertz, Bruxelles ORGANIZZATORE
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1 TITOLO Riunione Commissione INTA LUOGO E DATA 15 Ottobre 2015 Parlamento Europeo Rue Wiertz, Bruxelles ORGANIZZATORE Commissione Commercio Internazionale RELAZIONE In data 15 ottobre 2015 si è riunita la Commissione INTA del Parlamento Europeo; questo report si concentrerà sulla Presentazione della comunicazione relativa alla futura strategia sul commercio e gli investimenti a cura di Cecilia Malmström, commissario per il commercio. Cecilia Malmström (Commissario per il commercio, DG TRADE) ha presentato la futura strategia commerciale, nata a seguito di continue consultazione con gli stakeholders e gli europarlamentari. Attualmente, la Commissione sta lavorando a più di 20 accordi commerciali, con più di 60 Paesi. Dall anno scorso, ci si è resi conto che i cittadini europei attendono dei risultati concreti, sono consapevoli che un apertura dei mercati non porta ad un abbassamento degli standard e dei servizi europei, vogliono essere continuamente coinvolti e, quindi, richiedono una costante trasparenza. La nuova strategia, quindi, si basa su quattro pilastri fondamentali: 1. Efficacia ed efficienza. Si vogliono garantire nuove opportunità economiche a tutti, attraverso una maggiore crescita e un aumento dei posti di lavoro. Ciò è possibile anche grazie al fatto che 1 su 7 posti di lavoro dipende dalle esportazioni ed è anche testimoniato dall aumento del 50% delle esportazioni rispetto a quattro anni fa. La Commissaria ha fatto presente che non ci si dovrà concentrare solo sulle barriere presenti in certi settori, ma prendere in considerazione anche le nuove opportunità derivanti dal mercato digitale, dalla mobilità delle merci e dei servizi e bisogna fare in modo che i consumatori ne traggano dei benefici. Oltre ai consumatori, bisogna focalizzarsi anche sulle PMI. A tal riguardo, si sta rivedendo anche il fondo della globalizzazione, che ha permesso a molte comunità di adattarsi alla concorrenza globale; 2. Trasparenza. Rendere i negoziati più trasparenti e, per raggiungere questo obiettivo, è necessaria la collaborazione anche del Parlamento. Ha dichiarato che verrà richiesto anche al Consiglio di fornire costantemente le proprie indicazioni negoziali, una volta adottate; 3. Diffusione dei valori europei. Attraverso la propria politica commerciale, la Commissione europea dovrà garantire il proprio modello sociale di regolamentazione. Nello specifico, bisognerà impegnarsi affinché nessun accordo diminuisca i livelli di
2 protezione, non vengano abbandonati i diritti a regolamentare e venga adottato il nuovo modello di protezione degli investimenti. In questo modo, verranno promossi i valori europei (quali, ad esempio, i diritti umani, un commercio equo e sostenibile, la lotta alla corruzione e via dicendo) in qualsiasi relazione e con qualsiasi partner commerciale. 4. Rienergizzazione dell Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Fare in modo che negli accordi commerciali bilaterali si pongano le basi per un accordo multilaterale futuro. La relatrice ha poi ricordato che, attualmente, si sta negoziando per un accordo con gli Stati Uniti (TTIP), uno con il Giappone ed un accordo di investimenti con la Cina. Una volta che sarà siglato l accordo con la Cina, ritiene possibile esplorare nuove possibilità con Taiwan e Hong Kong. Ha dichiarato che saranno possibili anche nuovi negoziati con la regione dell Asia-Pacifico, in particolare con Australia, Nuova Zelanda, Indonesia e Filippine. Si intende, inoltre, aggiornare gli accordi con Cile, Messico e la vecchia unione doganale con la Turchia. Per quanto riguarda i Paesi del Mercosur, si sta valutando se sia possibile riavviare i negoziati. Con l Africa, c è un accordo di partenariato. Nel mese di ottobre, poi, sono stati avviati i negoziati anche con la Tunisia. Nel concludere, ha ribadito l importanza di una stretta cooperazione con il Parlamento. Dopo essersi congratulato con la Commissione per il lavoro svolto, Daniel Caspary (PPE) ha riferito che, a suo avviso, l iniziativa con Taiwan dovrebbe essere portata avanti in parallelo a quella avviata con la Cina. Ha poi richiesto di procedere all avvio dei negoziati con Australia, Nuova Zelanda e Indonesia. Alessia Mosca (S&D) si è congratulata per la strategia molto ambiziosa, che, però, si deve tradurre in azioni concrete per recuperare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. Oltre a prevedere delle azioni legislative, delle strategie concrete e dei finanziamenti, è necessario evitare che alcuni documenti legislativi vengano bloccati per anni. Nell apprezzare il collegamento e la coerenza con le politiche europee, l europarlamentare ha fatto notare che è però carente il riferimento al settore manifatturiero. Nello specifico, dovrebbe essere dedicata più attenzione alle aziende manifatturiere, in modo che possano essere poste allo stesso piano dei loro competitor all esterno dell UE, continuare ad avere lo stesso livello di presenza e continuare a crescere. Ha, quindi, chiesto come la strategia di valutazione di impatto degli strumenti di difesa commerciale possa essere migliorata. Inoltre, per quanto riguarda la questione di status di economia di mercato alla Cina, ha chiesto se è stato valutato anche il tipo di impatto sul settore manifatturiero, soprattutto in termini occupazionali. Emma McClarkin (ECR) ha dichiarato che è necessario trovare una soluzione per uscire dalla situazione di stallo in cui si è ora, dove molti accordi sono bloccati e non vengono conclusi. Ha poi chiesto se Australia e Nuova Zelanda saranno trattati separatamente nei due negoziati e se ci sono sufficienti negoziatori per l ingente numero di accordi in programma. Infine, ha domandato se si intende promuovere degli accordi anche con l India e la Malesia. Helmut Scholz (GUE/NGL) nel ribadire che il commercio è lo strumento per promuovere lo sviluppo economico e sociale e la protezione dell ambiente, ha fatto sapere che bisognerebbe adottare delle misure più vincolanti per limitare il commercio dei beni cattivi, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche per come vengono prodotti, attraverso, ad esempio, lo sfruttamento minorile. L Unione Europea si deve impegnare a promuovere un lavoro dignitoso e proporre, con il contributo del Parlamento, una politica responsabile a livello globale. Infine, ha evidenziato come manchino misure per
3 garantire la qualità dei servizi nel commercio elettronico. Ska Keller (Verdi/ALE) ritiene che la strategia commerciale proposta non risulta in armonia con gli attuali accordi di libero scambio, in quanto sarebbe necessario un approccio multilaterale e non bilaterale. A suo parere, poi, è necessario rendere obbligatoria la debita diligenza così come rendere obbligatorio lo sviluppo sostenibile. Per quanto riguarda il tema dell occupazione, ha manifestato le sue perplessità facendo notare come sia necessario cambiare prima le politiche interne degli Stati membri. William Dartmouth (EFDD) ha criticato i negoziati condotti fino ad ora che proclamano una serie di principi con cui non si trova d accordo. Anche Edouard Ferrand (NI) ha criticato il lavoro svolto dalla Commissione, in particolare per le analisi falsate e semplicistiche, portando l esempio del caso dei dazi doganali sui prodotti verdi. Tiziana Beghin (EFDD) si augura che con i nuovi accordi commerciali non vengano considerati solo gli aspetti economici, ma anche quegli elementi per la tutela dei valori culturali, dell ambiente e via dicendo. Si è quindi soffermata sulla questione dei migranti, facendo notare come l Unione Europea dovrà valutare adeguatamente le proprie scelte strategiche e il contributo che potrà offrire non solo ai Paesi del Mediterraneo ma anche a quelli del Golfo, che non hanno assunto una responsabilità concreta nel gestire il problema migratorio e verso i quali le scelte commerciali europee sono state rallentate a causa di pressioni sociali o politiche interne. Con la nuova strategia, inoltre, bisogna rendersi conto della grande opportunità che l Africa rappresenta e comprendere gli accordi preesistenti. Inoltre, la ricerca di nuovi partner commerciali, la conquista di nuovi mercati emergenti, la difesa dei prodotti di eccellenza europei e la lotta contro il protezionismo degli Stati terzi devono essere una priorità per l Unione Europea e gli Stati membri. In aggiunta, la crescita non deve essere danneggiata. La Cina, per esempio, è un caso complicato da gestire e di spessore economico maggiore rispetto al TTIP. Secondo l europarlamentare, è opportuno riflettere anche su una strategia regionale in Asia e in altri continenti, senza focalizzarsi solo verso gli Stati Uniti. Jan Zahradil (PPE) ha chiesto se si intende riconoscere anche al Vietnam lo status di economia del libero mercato. Tokia Saïfi (PPE) ha domandato come mai la reciprocità non venga considerato come uno dei principali assi della nuova strategia commerciale. Emmanuel Maurel (S&D) ha criticato la Commissione per il numero limitato di valutazioni di impatto eseguite. Per quanto riguarda i negoziati con i Paesi dell Africa, poi, ha detto che bisognerebbe essere più chiari ed evitare l assimetria. Dopo aver criticato la recente risposta fornita dalla Commissaria al giornale The Indipendent secondo cui la Commissaria avrebbe riferito di non aver ottenuto il suo mandato dai cittadini europei, David Campbell Bannerman (ECR) ha chiesto delucidazioni in merito all accordo con l India e come mai le trattative sembrano essere congelate. Iuliu Winkler (PPE) ha manifestato le sue perplessità sulla reale applicazione della strategia, per quanto riguarda la promozione dei valori della sostenibilità e dei diritti umani, dal momento che viene criticata anche dalle organizzazioni per lo sviluppo sociale. Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D) ha fatto notare come, nella nuova strategia, non si parli di un miglioramento sul ruolo della prospettiva di genere. Ha poi chiesto se per rafforzare la visione dell OMC si intenda attuare una riforma strutturale dell OMC. Dal momento che si è parlato di Cina e Taiwan, Adam Szejnfeld (PPE) ha domandato se si intende prevedere un capitolo sugli investimenti anche nell accordo con la Corea. Maria Arena (S&D) ha criticato il fatto che nella nuova strategia si parte dal principio che la strategia
4 sarà tradotta egli accordi, ma non prevede una iniziativa legislativa da parte della Commissione. Infine, ha sottolineato il fatto che il commercio internazionale deve occuparsi delle asimmetrie e delle ineguaglianze con il resto del mondo e, perciò, ha chiesto cosa sia possibile fare affinchè il libero scambio non ne generi di nuove. Nell apprezzare la strategia, Bernd Lange (S&D) ha però fatto presente che è necessario un maggior impegno per quanto riguarda l attuazione. La Malmström ha chiarito la sua posizione su quanto riportato dal giornale inglese facendo notare come sia stata fraintesa. Per rispondere alle domande più specifiche, invece, ha affermato che lo strumento di difesa commerciale ISDS è bloccato al Consiglio e che il Presidente della Commissione, Juncker, le ha espressamente richiesto di fare il punto sull attuale situazione degli strumenti di difesa commerciale. Successivamente, ha comunicato che, all interno della Commissione, si sta discutendo lo status di economia di mercato per la Cina e per il Vietnam. Per quest ultimo, ha rivelato che i tempi sono più lenti ed, essendo una situazione complessa, sarà necessario considerare vari aspetti e ulteriori dati. Riferendosi alla domanda posta dall Onorevole McClarkin, ha spiegato che il Parlamento e il Consiglio fanno pressioni per l avvio di nuovi accordi commerciali, ma, allo stesso tempo, bisogna considerare molti aspetti differenti ed essere consapevoli delle tempistiche e delle risorse necessarie per l avvio di nuovi negoziati che siano efficaci. A tal riguardo, ha ammesso che bisognerà valutare come scegliere i team negoziali per i nuovi accordi con Australia e Nuova Zelanda. Per quanto riguarda gli accordi con la Malesia e i Paesi dell ASEAN, invece, ha rivelato che si sta avviando il dialogo e che, per ora, la strategia regionale non sarà possibile. Lo stesso approccio sarà adottato per i Paesi del Mercosur. A proposito dell India, invece, ha rivelato che sperava fosse possibile un incontro in autunno con i capi negoziatori, ma che purtroppo è stato annullato dalla controparte indiana. Relativamente allo sviluppo sostenibile e ai diritti dell uomo, ha dichiarato che in ciascun capitolo dei futuri accordi commerciali verrà fatto riferimento allo sfruttamento minorile, ad una catena di fornitura responsabile, alla responsabilità delle imprese e ha rivelato che è stata pubblicata una guida su come prevedere le clausole sui diritti dell uomo. Sulla questione delle assimetrie, ha fatto presente che, i negoziati con la Tunisia, ad esempio, sono assimetrici in quanto viene offerto loro più di quello da loro offerto: i settori sensibili dell agricoltura e dei servizi, ad esempio, saranno maggiormente protetti. Inoltre, vi è una stretta collaborazione con la direzione generale sulla cooperazione e lo sviluppo (DG DEVCO). Ha poi riferito che il gruppo di consulenza interna non ha funzionato come ci si aspettava. Ha ricordato che è stata proposta una nuova corte d appello per la protezione degli investimenti nell ambito del TTIP e dopo che sarà formalizzata la proposta, se ne discuterà anche con la controparte statunitense. L obiettivo, però, sarebbe quello di creare un modello che sia applicabile a livello multilaterale. In merito alla questione delle diseguaglianze, ha rivelato che si sta rivedendo l uso del fondo di globalizzazione. La clausola sulla corruzione non è ancora stata ultimata. Infine, ha affermato che la reciprocità è parte della nuova strategia. Nel concludere, ha ribadito l importanza della trasparenza e si è resa disponibile per continui incontri con il Parlamento.
5 Eseguito da: Eleonora Colonna UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B Bruxelles Tel Fax bruxelles1@bruxelles.ven.camcom.it
8. Possibile estensione della protezione dell indicazione geografica dell Unione Europea ai prodotti non-agricoli
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