Le risorse pubbliche e il modello per tornare a crescere

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1 Il bilancio delle risorse in Piemonte: recuperare il federalismo fiscale per tornare a crescere Non consiste tanto la prudenza della economia nel sapersi guardare dalle spese, perché sono molte volte necessarie, quanto in sapere spendere con vantaggio Francesco Guicciardini Le risorse pubbliche e il modello per tornare a crescere Giuseppe Russo e Lucia Quaglino

2 La crisi in Piemonte cancella il 10 per cento del Pil. Le lancette tornano al 1997 Il Pildel Piemonte (2012) vale 124 miliardi di euro. Nel 2013 è diminuito dell 1,8 per cento in termini reali (stime) 110,7 111,2111,1 108,7108,6 108,3 108,4 113,1 110,0 114,1 111,0 116,6 118,6 113,8 113,1 117,2 111,6 110,8 112,7 113,2 110,5 108,5 12,2 miliardi di euro è il «vuoto di Pil» determinato dalla crisi, che è stata maggiore che nel resto d Italia 95mila sono i posti di lavoro tra effettivamente perduti e ad alto rischio ,0 104,8 103,9 103,3 102,4 101,9 101,6 102,4 107,1 106,1 102,9 101, ITA PIE

3 Le cause macroeconomiche della crisi: un modello 1) La riduzione della domanda di beni di investimento, di costruzioni e di spesa pubblica in conto capitale ha determinato un effetto di domanda pari a 3,42 miliardi di reddito. effetto della variazione della propensione al consumo effetto di aumento del residuo fiscale calo della domanda autonoma aggregata di investimenti privati e spesa pubblica effetto di offerto, dovuto alla distruzione di capitale pubblico e privato 0,41 MILIARDI DI EURO 2) La stessa riduzione ha determinato una riduzione di capitale e una caduta della competitività relativa, che ha determinato una ulteriore contrazione (supply side) di 7,17 miliardi di reddito. -7,17 3) La crescita della pressione fiscale ha determinato un aumento del residuo fiscale, che ha comportato la conseguente riduzione di 2,02 miliardi di Pil regionale. 4) A causa della caduta del reddito, la propensione media al consumo è aumentata, determinando però un basso impatto positivo, pari a 0,41 miliardi. -3,42-2,02

4 La risalita della pressione fiscale 54,7% Ammontano a 65 miliardi per anno le entrate consolidate pubbliche in Piemonte. (PA e non SPA) 51,8% 52,4% 52,6% 51,9% 52,0% 52,2% 52,9% 51,9% 52,8% 52,2% A fronte di 60 miliardi di spese Il residuo fiscale è di 5 miliardi (4% del Pil). 51,2% 50,3% 49,5% 51,2% 50,9% 50,4% 50,2% 50,3% 50,2% 49,8% 49,6% 49,6% 51,3% 51,0% 50,4% 50,6% 49,0% 49,8% 51,1% 50,9% La crisi ha determinato un aumento della pressione fiscale di 2,4 punti negli ultimi 2 anni del grafico (la stima del 2013 è di un ulteriore aumento). La pressione fiscale è più o meno in linea con la media italiana, ma è cresciuta di più (per via della maggiore crisi del denominatore) 48,3% 48,4% 47,7% In figura: % del Pil pressione fiscale ITALIA PIEMONTE

5 18,0 Le entrate pro capite più o meno costanti In Euro costanti del 2012, la pressione fiscale e contributiva è rimasta più o meno costante in termini pro capite. (Ma è diminuito il reddito pro capite). 16,0 14,0 12,0 10,0 1,8 4,1 1,6 4,3 1,9 3,8 1,7 1,6 1,7 3,9 3,8 3,9 2,0 1,8 1,6 3,9 3,9 3,9 1,5 3,7 1,6 3,7 1,6 4,0 1,4 1,5 4,2 3,9 1,4 4,0 1,3 1,4 3,9 3,9 All interno della pressione fiscale e contributiva, pari a circa 15 mila euro pro capite, è diminuita la quota di contributi (a causa della contrazione della base produttiva) e sono aumentate le imposte indirette, a segno di un economia più basata sui trasferimenti di un tempo. 8,0 6,0 4,0 3,7 3,8 5,0 5,3 5,3 5,1 4,9 5,1 5,3 5,0 5,2 5,1 4,8 4,9 4,3 4,9 4,8 2,0 5,0 5,4 4,7 4,9 5,0 5,1 4,9 4,8 4,7 4,6 5,0 5,2 5,1 5,0 4,8 4,7 4,9 In figura: euro x 1000 pro capite 0, imposte dirette indirette contributi sociali altre entrate

6 Tracce (non impronte) di federalismo fiscale Il quoziente di copertura delle spese con le entrate vede le amministrazioni locali che vanno verso l affrancamento dai trasferimenti (si passa da un quoziente di 0,52 a 0,82, con un buon progresso). 1,08 1,22 1,12 1,24 1,29 1,23 1,19 1,22 1,31 1,23 1,28 1,34 1,26 1,24 1,24 1,23 1,18 0,82 Resta fortemente dipendente la Regione (0,62) 0,57 0,54 0,75 0,74 0,57 0,50 0,72 0,69 0,63 0,58 0,60 0,60 0,61 0,53 0,52 0,55 0,56 0,55 0,55 0,57 0,53 0,55 0,52 0,53 0,56 0,50 0,48 0,70 0,59 0,62 0,41 0,32 0,39 In figura: rapporto tra entrate e spese Amministrazioni Centrali Amministrazioni Locali Amministrazioni Regionali

7 Oneri non ripartibili Altre in campo economico La spesa pubblica totale ammonta a 60 miliardi Prevalgono: a) La previdenza (e integrazioni salariali) (28 miliardi) b) La sanità (8 miliardi) c) L amministrazione generale (5,9) d) Gli interessi passivi (4,8 miliardi, raddoppiati) e) L istruzione (3,6 miliardi) f) L assistenza (2,2 miliardi) Altre opere pubbliche Energia Industria e Artigianato Commercio Turismo Agricoltura Telecomunicazioni Viabilita' Altri trasporti Previdenza e Integrazioni Salariali Lavoro Altri interventi igenico sanitari Smaltimento dei Rifiuti Ambiente Fognature e depurazione Acque Acqua La spesa per il welfare state rappresenta il 75 per cento della spesa complessiva Per fare spazio alla crescita del welfare state e degli interessi si sono contratti gli investimenti, la cultura, l istruzione, la ricerca In figura: milioni di euro del Interventi in campo sociale (assist. e benef.) Sanita' Edilizia abitativa e urbanistica Cultura e servizi ricreativi Ricerca e Sviluppo (R. & S.) Formazione Istruzione Giustizia Sicurezza pubblica Difesa Amministrazione Generale

8 La pressione della spesa pubblica è più o meno costante In crescita dal 1996 al 2012, è del 48,2 per cento del Pil Ai quali si deve aggiungere il 4 per cento del residuo fiscale Stato Amministrazioni regionali Amministrazioni locali 4,4% 5,4% 5,3% 4,9% 4,8% 5,4% 4,5% 5,1% 5,2% 5,3% 5,5% 5,1% 4,8% 5,5% 6,1% 5,0% 5,6% 5,4% 9,0% 5,1% 8,4% 7,6% 41,5% 4,1% 5,9% 6,9% 6,7% 7,5% 7,7% 6,9% 6,7% 7,7% 7,8% 7,6% 38,0%38,2% 7,7% 35,1% 32,7% 34,0% 34,2% 33,3% 31,1% 32,0% 31,4% 30,9% 33,6% 35,7% 34,5%34,1% 35,8% La spesa pubblica in aumento è quella della Regione, dal 5,4 al 7,6% del Pil In figura: % del Pil

9 Così sono spesi i euro per cittadino dalle amministrazioni centrali 2165 dalla amministrazione regionale dalla amministrazione locale per le pensioni per la sanità per l amministrazione generale 823 per l istruzione 227 per la sicurezza 142 per la cultura In figura: euro x abitante (2012) Settore Amministrazioni Centrali Amministrazion i Regionali Amministrazion i Locali Amministrazione Generale Difesa Sicurezza pubblica Giustizia Istruzione Formazione Ricerca e Sviluppo (R. & S.) Cultura e servizi ricreativi Edilizia abitativa e urbanistica Sanita' Interventi in campo sociale (assist e benef.) Acqua Fognature e depurazione Acque Ambiente Smaltimento dei Rifiuti Altri interventi igienico sanitari Lavoro Previdenza e Integrazioni Salariali Altri trasporti Viabilità Telecomunicazioni Agricoltura Turismo Commercio Industria e Artigianato Energia Altre opere pubbliche Altre in campo economico Oneri non ripartibili Totale complessivo

10 Amministrazione centrale Amministrazione regionale Amministrazioni locali La spesa in conto capitale si è dimezzata Vale ancora 4,4 miliardi: 2,7 realizzati dallo Stato, 1,2 dalla Regione e 0,5 dai Comuni. Corrispondono al 7 per cento delle spese pubbliche complessive e al 4 per cento del Pil regionale. Si è dimezzata in dieci anni, per fare spazio a spesa corrente e a spesa per il welfare state e per gli interessi passivi sul debito 1 punto % di Pilin meno di spesa corrente genera un calo del Pildi 1,22 punti, ma in 5 anni produce un aumento di Pildi 2,6 punti, incidendo sullo stock di capitale e sulla sua produttività, lasciando un effetto netto permanente sull economia di 1,38 punti aggiuntivi, ossia 1,7 miliardi di Pilaggiuntivo, capaci di incorporare nuovi occupati. 20,2% 31,6% 11,1% 11,5% 11,2% 9,6% 10,0% 9,0% 9,4% 9,0% 9,8% 7,2% 34,6% 26,7% 23,7% 22,9%22,8% 17,1% 16,2% 26,1% 25,5%24,8% 25,1% 14,4% 13,3% 12,6% 10,6% 17,8% 16,9% 14,3% 23,2% 12,8% 19,5% 10,3% 16,1% 15,2% 13,1% 12,2% 8,0% 7,1% 8,5% 9,1% 8,3% 7,4% 7,6% 16,7% 10,0% 12,8% 8,5% 6,0% 6,1% In figura: percentuale della spesa in conto capitale sul totale della spesa

11 Raddoppia e raggiunge il 17% del Pil il peso delle imprese pubbliche Cresce del 50% il peso della spesa delle IPN in Piemonte dal ,7% 15,5% 13,7% 12,9% 12,5% 12,6% Cresce del 300% il peso delle IPL in Piemonte 11,3% 10,9% 10,7% Complessivamente il budget delle IPN e IPL vale l equivalente del 17 per cento del Pil 8,5% 6,1% 6,0% 6,6% 6,5% 8,2% 8,8% 9,0% 4,1% 3,6% 4,0% 4,1% 3,7% 4,0% 4,1% 2,8% 2,6% 2,9% 1,1% 1,1% 1,1% 1,7% 1,9% 2,2% 1,8% In figura: percentuale delle spese delle IPL e IPN sul Pil regionale piemontese Imprese pubbliche locali Imprese pubbliche nazionali

12 Amministrazioni Centrali Amministrazioni Locali Amministrazioni Regionali IPN e IPL Investono il 3 per cento del Pil regionale Imprese pubbliche locali Imprese pubbliche nazionali La spesa in conto capitale delle IPN e delle IPL somma annualmente a una media di 4,2 miliardi ossia il 3% del Pil piemontese. Come dire che dei 25 miliardi dell investimenti privato in Piemonte, 4,2 ossia il 17 per cento, sono investimenti realizzati dalle imprese pubbliche. Complessivamente valutato, il potenziale di investimento del Sistema Pubblico Allargato, che comprende sia la PA in senso stretto, sia le IPN e le IPL può essere apprezzato in circa 9,5 miliardi per anno, equivalente a una percentuale del Pildi circa il 7 per cento. In figura: percentuale del Pil 1,4% 0,2% 0,4% 1,1% 3,2% 0,8% 0,2% 0,4% 1,3% 2,3% 1,1% 0,8% 0,2% 0,8% 0,8% 0,5% 0,6% 0,4% 0,4% 0,9% 0,6% 0,7% 2,1% 1,6% 1,6% 1,6% 3,1% 3,3% 3,0% 2,7% 1,2% 1,4% 0,3% 0,8% 0,7% 0,7% 1,5% 1,8% 4,3% 3,5% 4,1% 2,3% 2,1% 2,9% 3,5% 0,5% 0,7% 1,7% 1,6% 0,5% 0,8% 0,5% 0,9% 0,4% 0,7% 0,7% 0,8% 0,7% 0,6% 0,7% 0,5% 1,9% 1,9% 1,9% 1,8% 1,5% 1,4% 1,1% 2,5% 2,2% 2,3% 2,4% 2,5% 2,3% 2,5% 5,3% 2,1% 0,8% 0,7% 0,5% 0,4% 1,3% 1,0% 1,8% 2,0%

13 Il modello per tornare a crescere Cambiare rotta significa ritornare a concentrare risorse sul futuro. Negli ultimi venti anni sono state spostate sul presente, sottraendole al futuro. Spostare il 3 per cento del Pildalla spesa corrente alla spesa in conto capitale del SPA è la sfida. Senza aumentare tasse o imporre sacrifici Si creerebbero 95 mila posti di lavoro permanenti, ossia più o meno quelli perduti E si riformerebbero i 12 miliardi di Pil

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