AZIENDA MONALDI COTUGNO CTO PROCEDURA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE (IVU) ASSOCIATE A CATETERISMO VESCICALE

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1 Pagina 1 di 9 POCEDUA PEVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE VIE UINAIE (IVU) ASSOCIATE A CATETEISMO VESCICALE Copia Controllata Modalità di trasmissione Copia Non Controllata ev. Data Motivo evisione 00 Approvazione: CIO Data: a Aziendale unificata Elaborazione Gruppo di lavoro A.Mongirulli 1 V.Crivaro 2 L.Pagano 2 A.ispo 2 Diffusione Plesso MONALDI data Plesso COTUGNO data Plesso CTO data Verifica applicazione esponsabilità: Direttore U.O. Caposala U.O. Contenuti: Premessa Matrice esponsabilità Sintesi delle strategie di prevenzione delle IVU-CV Uso appropriato del catetere vescicale Corretto inserimento del catetere vescicale Corretta gestione del catetere vescicale e del circuito/sacca di drenaggio imozione del catetere vescicale Indicatori Criteri di revisione Allegato 1: Scheda Giornaliera di Autovalutazione Allegato 2: Scheda di autovalutazione Bibliografia 1 Servizio Infermieristico e Tecnico (SIT) Plesso Cotugno 2 CIO e Gruppo Operativo Infezioni Ospedaliere Plesso Monaldi

2 Pagina 2 di 9 PEMESSA Le infezioni delle vie urinarie (IVU) associate a cateterismo vescicale (IVU-CV) costituiscono la più frequente infezione nosocomiale ed in circa l'80% dei casi sono correlate all uso del catetere vescicale. Il principale fattore di rischio per le IVU-CV, infatti, è rappresentato dalla durata del cateterismo vescicale: un paziente portatore di catetere vescicale è esposto ogni giorno ad un rischio di sviluppare IVU compreso tra il 3% ed il 7 %; dopo 30 giorni di cateterismo, inoltre, la quasi totalità dei pazienti presenta batteriuria. MATICE ESPONSABILITA Descrizione dell attività Direz. Sanitaria CIO GOIO Direttore U.O. Medici Coordinatore U.O. Infermieri Approvazione procedura evisione Diffusione della procedura all interno dei plessi ospedalieri Divulgazione della procedura all interno del reparto Verifica applicazione della procedura Applicazione della procedura C Accessibilità alla procedura per la consultazione Indicazione all inserimento ed alla rimozione del catetere Inserimento del catetere C Gestione del catetere/sacca di drenaggio C Approvvigionamento materiale necessario C C Legenda: = responsabile C = collaborazione A = approvazione OSS/ OTA Modalità di effettuazione delle verifiche in autocontrollo, della compilazione delle schede di autovalutazione e dei relativi flussi informativi sono riportati nella seguente tabella, estratta e modificata dalla procedura Prevenzione e controllo delle infezioni correlate all assistenza: attività di sorveglianza adottata nel Presidio Ospedaliero Monaldi.

3 Pagina 3 di 9 Autocontrollo sul ispetto delle Procedure Finalità Metodologia Valutare in maniera costante il grado di adesione alle procedure; favorire i processi di comunicazione interna; adottare in tempo reale gli eventuali e necessari interventi correttivi. COSA 1. Vigilanza continua (h 24) nell arco dei tre turni all interno dell Unità Operativa. 2. Compilazione della scheda riportata nell Allegato 1 (per ogni mese dovranno essere redatte in totale n. 6 schede: 1 per ciascun turno M, P, N-, rispettivamente da parte del personale infermieristico e da parte del personale medico)**. 3. Formulazione di un giudizio complessivo sul grado di adesione alle procedure nel corso del periodo in esame sulla base di quanto riportato nelle schede giornaliere. 4. Compilazione della scheda riportata nell Allegato 2. CHI Direttore/esponsabile e Coordinatore Inferm. dell U.O. e, in loro assenza, dal personale medico e infermieristico formalmente delegato per tale attività. Direttore/esponsabile e Coordinatore Inferm. dell U.O. Documentazione Schede di autovalutazione di adesione alle procedure (Allegati 1 e 2). Periodicità della Quotidiana (nei tre turni): scheda riportata in Allegato 1. compilazione Quindicinale: Scheda riportata in Allegato 2. Le schede di cui all Allegato 2, compilate in tutti i campi previsti, devono essere trasmesse con cadenza quindicinale (al completamento della compilazione) Flusso informativo alla Direzione Medica di Presidio (DMPO). Le schede di cui all Allegato 1 devono essere consegnate al Coordinatore Infermieristico. Le modalità del flusso informativo devono essere stabilite all interno di ciascuna U.O. esponsabilità della Vigilanza esponsabilità della Trasmissione della Documentazione alla DMPO Archiviazione della documentazione Direttore/esponsabile e Coordinatore Infermieristico dell Unità Operativa, e, in loro assenza, personale medico e infermieristico formalmente delegato. Coordinatore Infermieristico dell Unità Operativa o suo delegato. Schede di cui all Allegato 1: a cura del Coordinatore Infermieristico della U.O. Schede di cui all Allegato 2: a cura della Segreteria della Direzione Sanitaria. L infermiere effettua la valutazione del grado di adesione alla procedura da parte del personale infermieristico, medico e di supporto ed esprime sulla scheda un giudizio complessivo. Il medico effettua la valutazione del grado di adesione alla procedura da parte del personale medico, infermieristico e di supporto ed esprime sulla scheda un giudizio complessivo. ** Il personale medico ed infermieristico esprime un giudizio complessivo sul grado di applicazione della procedura in base agli elementi di valutazione, ove applicabili, presenti sulla scheda.

4 Pagina 4 di 9 SINTESI DELLE STATEGIE DI PEVENZIONE DELLE IVU-CV I. Uso appropriato del cateterismo vescicale. II. Corretto inserimento del catetere vescicale. III. Corretta gestione del catetere vescicale e del circuito/sacca di drenaggio. USO APPOPIATO DEL CATETEISMO VESCICALE L'indicazione all'inserimento/rimozione del catetere vescicale è posta dal medico. Il catetere vescicale deve essere inserito solo quando appropriato e deve essere rimosso quando non più necessario, riesaminando periodicamente le condizioni che hanno reso indispensabile il ricorso al catetere permanente. Esempi di indicazioni appropriate al cateterismo Pazienti con ritenzione urinaria acuta o ostruzione dell efflusso vescicale. Necessità di monitorare accuratamente la diuresi nei pazienti critici. Utilizzo peri-operatorio per determinate procedure chirurgiche: interventi di chirurgia urologica o di strutture contigue al tratto urogenitale; interventi chirurgici prolungati (il catetere dovrebbe, poi, essere rimosso nell area risveglio o, comunque, entro le 24 ore dall intervento); interventi nel corso dei quali si prevede di infondere grandi volume di liquidi o di somministrare diuretici; necessità di monitorare la diuresi durante l intervento. Favorire la guarigione di lesioni o ferite aperte perineali in pazienti incontinenti. Pazienti che richiedono un immobilizzazione prolungata (per es. lesioni spinali lombari, lesioni toraciche potenzialmente instabili, politrauma) Garantire la dignità del fine vita, se necessario. COETTO INSEIMENTO DEL CATETEE VESCICALE La cateterizzazione vescicale deve essere eseguita da personale infermieristico addestrato. Indicazioni di ordine generale Effettuare il lavaggio delle mani prima e dopo l inserzione del catetere e prima e dopo qualsiasi manipolazione del sistema di drenaggio (prelievi di urine, svuotamento della sacca di raccolta). Inserire il catetere impiegando tecniche asettiche e presidi sterili, preferibilmente set monouso e confezione monodose di gel lubrificante. Effettuare il lavaggio della zona periuretrale con idoneo antisettico/soluzione sterile. Utilizzare il catetere di calibro più piccolo possibile per ridurre al minimo le reazioni da corpo estraneo della mucosa uretrale, compatibilmente con un buon drenaggio: - Catetere N 16 per urine chiare - Catetere N per urine torbide - Catetere N per urine molto torbide ed ematuria massiva

5 Pagina 5 di 9 Preparazione del Paziente E di fondamentale importanza informare il paziente dei motivi per cui si applica il catetere e spiegargli le modalità di esecuzione della pratica. E inoltre opportuno ricordargli di evitare qualsiasi manipolazione del catetere e del sistema di drenaggio rendendolo consapevole del rischio di infezione. L applicazione del catetere è preceduta da un accurata pulizia della zona genitale. Garantire la privacy ed il rispetto della persona. Preparazione del Materiale Materiale Occorrente: Igiene Intima: - Brocca con acqua tiepida - Falde di cotone o garza - Guanti monouso - Detergente - Padella Catetersimo Vescicale: - Kit per cateterismo vescicale monouso comprendente: 4 Tamponi rotondi 2 Paia di guanti sterili 1 Telino 1 Telino fenestrato 1 Siringa da 10cc preriempita con acqua per preparazioni iniettabili o soluzione fisiologica 1 Siringa da 10cc preriempita con gel lubrificante 1 Disinfettante 25cc 2 Garze 1 Pinza Anatomica - Catetere sterile - Sacchetto di drenaggio a circuito chiuso - Supporto per sacca di raccolta urina - Mascherina - Cerotto ipoallergico - Pinza sterile - Contenitore di raccolta per i rifiuti Tecnica Questa tecnica può essere eseguita presso il letto del paziente da uno oppure da due operatori: naturalmente la tecnica eseguita da due operatori offre maggiore sicurezza di sterilità. Nella tecnica a due operatori un operatore sterile esegue la tecnica e un operatore pulito fornisce il materiale necessario. - Effettuare il lavaggio delle mani - Indossare guanti monouso - Effettuare l igiene perineale del paziente con antisettico (Cloramina T o clorossidante elettrolitico 10%) - Posizionare il paziente con le gambe aperte e gli arti inferiori divaricati - imuovere i guanti - Effettuare il lavaggio antisettico delle mani (Clorexidina o iodopovidone) - Indossare i guanti sterili - Preparazione del campo sterile sul quale si fa cadere il materiale sterile necessario

6 Pagina 6 di 9 - Disinfettare con tre batuffoli: prima la zona perineale e per ultima la zona interna lasciando in sede per un minuto - Procedere all accurata pulizia e disinfezione della zona genitale con una garza imbevuta di soluzione antisettica iniziando dal meato urinario verso le zone periferiche - Togliere il primo paio di guanti sterili ed indossare il secondo paio di guanti sterili - Procedere con la tecnica opportuna secondo il sesso del paziente Nella donna: - Separare le piccole labbra in modo da rendere visibile il meato uretrale - Inserire la punta del catetere lentamente con movimenti rotatori - Pinzare il catetere quando l urina comincia a defluire - accordare la sacca di raccolta al catetere, utilizzando sistemi a circuito chiuso - Spinzare ed iniettare con la siringa l acqua bidistillata per gonfiare il palloncino - Provare a ritirare il catetere - Fissare il catetere con cerotto alla coscia della paziente - Posizionare la sacca al di sotto del livello della vescica per evitare il reflusso di urina. Questa norma va osservata per i pazienti in posizione supina, ma in particolar modo per paziente deambulante, al quale la sacca va fissata ad una gamba sotto gli indumenti. - Mettere il paziente a proprio agio - Assicurarsi che la zona sia asciutta - Misurare la quantità di urina emessa - Eliminare il materiale residuo - Lavarsi le mani Nell uomo: - Posizionare il telino sterile sotto il pene - Estendere il pene verso l alto - Scoprire il glande - Introdurre nell uretra il gel lubrificante allo scopo di creare una velatura a protezione della mucosa per evitare la disepitelizzazione traumatica e favorire lo scorrimento del catetere. - Inserire nel meato uretrale la punta del catetere lentamente con movimenti rotatori - Abbassare il pene orizzontalmente quando si avverte una leggera resistenza - Continuare ad introdurre il catetere finché l urina inizia a defluire - Pinzare il catetere quando l urina comincia a defluire - accordare la sacca di raccolta al catetere, utilizzando sistemi a circuito chiuso - Spinzare ed iniettare con la siringa l acqua bidistillata per gonfiare il palloncino - Provare a ritirare il catetere - Fissare il catetere con cerotto alla coscia della paziente - Posizionare la sacca al di sotto del livello della vescica per evitare il reflusso di urina. Questa norma va osservata per i pazienti in posizione supina, ma in particolar modo per paziente deambulante, al quale la sacca va fissata ad una gamba sotto gli indumenti. - Mettere il paziente a proprio agio - Assicurarsi che la zona sia asciutta - Misurare la quantità di urina emessa - Eliminare il materiale residuo - Lavarsi le mani In presenza di globo vescicale, il clampaggio del catetere con una pinza dopo che sono stati drenati cc di urina previene il collasso e/o il sanguinamento post-evacuo.

7 Pagina 7 di 9 COETTA GESTIONE DEL CATETEE VESCICALE E DEL CICUITO/SACCA DI DENAGGIO Utilizzare le precauzioni standard nella manipolazione del catetere e del sistema di drenaggio. Controllare la pervietà del sistema di raccolta delle urine per assicurarsi che: - non vi siano ostruzioni al drenaggio causate da angolature nel tubo di raccordo; - il paziente non sia sdraiato sopra il tubo; - il tubo non sia ostruito da tappi di muco e coaguli; - non vi siano tensioni sul catetere o sul tubo di raccordo; - il catetere sia fissato in modo sicuro sopra la coscia del paziente; - il tubo di raccordo sia fissato adeguatamente se il paziente è allettato; - sia mantenuto il drenaggio per gravità; - la sacca di raccolta sia sempre sotto il livello della vescica. - Non disconnettere il catetere dal sistema di drenaggio a circuito chiuso. - Provvedere al regolare svuotamento della sacca di raccolta del circuito chiuso connettendo la sacca satellite al rubinetto distale utilizzando una tecnica asettica. - Non effettuare di routine l'igiene quotidiana della zona periuretrale con soluzione antisettica. - Non effettuare irrigazioni vescicali continue con antibiotici per prevenire le IVU-CV. - Evitare, in generale, le irrigazioni del catetere; quando necessario, effettuare le irrigazioni con sistema a circuito chiuso. - Non somministrare di routine antibiotici per prevenire le IVU-CV. - Utilizzare le previste porte del sistema di drenaggio a circuito chiuso per ottenere campioni di urine. - Non sostituire il CV di routine allo scopo di prevenire le IVU. IMOZIONE DEL CATETEE VESCICALE Non effettuare la ginnastica vescicale prima di rimuovere il catetere. Tale pratica si è dimostrata inutile al fine di ripristinare la continenza urinaria; peraltro, il clampaggio intermittente del catetere è stato associato ad un maggiore rischio di batteriuria a 72 ore. Non effettuare, ad eccezione di casi selezionati, la coltura della punta del catetere in quanto non rappresenta un test accettabile per la diagnosi di infezione urinaria. INDICATOI Tasso di incidenza delle IVU associate a catetere nelle aree ad alto rischio. Tasso di prevalenza delle IVU nelle restanti aree. CITEI DI EVISIONE 1. Valutazione annuale della letteratura specifica nazionale ed internazionale. 2. Emanazione di nuovi riferimenti normativi. 3. ichiesta da parte del personale sanitario

8 Pagina 8 di 9 Allegato 1

9 Pagina 9 di 9 Allegato 2 SCHEDA AUTOVALUTAZIONE ADESIONE POCEDUA CATETEE VESCICALE U.O. Periodo if. Valutazione INDICATOI Il protocollo è presente in reparto Si No Valutazione della reale necessità di cateterizzare il paziente 1 2 Viene effettuata l igiene intima prima della procedura 1 2 Il catetere è inserito con tecnica asettica 1 2 La sacca di drenaggio è al di sotto del livello della vescica 1 2 Gli operatori effettuano il lavaggio antisettico delle mani prima di intervenire sul sistema 1 2 Legenda: Grado di adesione alla procedura: 1: insufficiente; 2: sufficiente; 3: buono; 4: ottimo; N.A.: Non Applicabile Eventuali interventi correttivi adottati Firma Coordinatore Infermiere Firma Direttore/esp Unità Operativa N.B. La scheda va compilata a cadenza quindicinale e trasmessa alla Direzione Medica di Presidio

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