Lezione 10. Politica Economica Avanzata A.A

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1 Lezione 10 Politica Economica Avanzata

2 Le istituzioni del mercato del lavoro e la loro misura Il concetto di IML è abbastanza recente Ricerca inizialmente legata alle diverse performance economiche che i sistemi economici hanno evidenziato a seguito degli shock degli anni settanta (Istituzioni e risposta a shock) La persistenza delle differenze in particolare nei tassi di disoccupazione ha condotto gli studiosi ad approfondire il ruolo delle istituzioni nel ML Di recente queste istituzioni sono anche parte della discussione in merito alla diversa crescita della produttività (Istituzioni e andamenti di medio-lungo periodo)

3 Le principali istituzioni del mkt lavoro Le IML influenzano i risultati del ML attraverso i loro impatti sulla domanda di lavoro, sull offerta di lavoro, sui flussi di lavoro, sul matching tra domanda e offerta Istituzioni efficienti dovrebbero favorire gli aggiustamenti che si rendono necessari a seguito di variazioni cicliche o strutturali evitando persistenti ed elevati tassi di disoccupazione.

4 Tipicamente si individuano 5 IML 1. Istituzioni legate alla presenza del Sindacato: grado di sindacalizzazione, copertura contrattuale o salario minimo, grado di centralizzazione e coordinamento del sindacato (e quindi livelli e metodi di contrattazione) 2. I sussidi di disoccupazione e in generale le misure di sicurezza sociale (politiche passive) 3. Politiche attive (Active labour market policies ALMP): norme (spesa pubblica) volte a favorire il reinserimento del disoccupato nel mkt del lavoro, norme per i centri sull impiego,.. 4. Tasse sul lavoro: contributi sociali a carico delle imprese e dei lavoratori, altre tasse a carico dei redditi da lavoro 5. Legislazione a protezione dell impiego (Employment Protection Legislation EPL). Sono norme che riguardano i licenziamenti e le assunzioni.

5 EPL: Employment Protection Legislation Come misurare il grado di ridigità di EPL? Alcuni importanti elementi: 1. Restrizioni sui licenziamenti dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato 2. Restrizioni sui licenziamenti dei lavoratori con contratto a tempo determinato 3. Provvedimenti riguardanti i licenziamenti collettivi

6 Contratti a tempo indeterminato Difficoltà a licenziare, cioè le condizioni in vale la giusta causa Procedure/oneri amministrativi e burocratici che il datore di lavoro deve affrontare per avviare una procedura di licenziamento Il preavviso e il pagamento della buonuscita

7 Licenziamenti collettivi Requisiti, normative che devono essere soddisfatte per la procedura di licenziamento collettivo, ulteriori rispetto a quello necessarie per il licenziamento individuale

8 Restrizioni riguardanti icontratti a tempo determinato Restrizione sull uso di lavoratori a tempo determinato. Tali restrizioni possono riguardare le tipologie di lavoro in cui sono ammessi i contratti a tempo determinato e la durata consentita di questi contratti e il loro rinnovo.

9 Indicatore complessivo di EPL L indice EPL dipende in gran parte dall indicatore riferito ai contratti a tempo indeterminato malgrado l aumento del numero di lavoratori assunti con contratto a tempo determinato o forme simili L utilizzo di contratti a tempo det è spesso un modo per aggirare regolamentazioni troppo rigide della ELP sui contratti a tempo indeterminato

10 Limiti di questi indicatori Alcune pratiche non sono regolamentate nella legislazione nazionale ma nei contratti collettivi. Esempio: il periodo di prova; durante tale periodo tipicamente non può essere fatta valere la EPL o la giusta causa in caso di licenziamento Esempio: preavviso di licenziamento e pagamento della buonuscita è in certi paesi regolamentato dai contratti collettivi La restrittività delle misure di protezione dell impiego EPL sono soggette spesso a variabilità dovuta all interpretazione e alla decisione finale del tribunale. Esempio: I giudici possono anche decidere di variare il compenso monetario per la mancata giusta causa rispetto al minimo legislativo previsto

11 2003

12 CAMBIAMENTI DEI REGIMI DI PROTEZIONE DELL IMPIEGO DAL 1980 AL 2003

13 DOVE SI SONO AVUTI I MAGGIORI CAMBIAMENTI?

14

15 Licenziamenti collettivi

16 Politiche del lavoro: attive e passive SPESA IN POLITICHE DEL LAVORO (% PIL) 2006 Denmark Germany Belgium Netherlands Finland France Sweden Spain Austria Portugal OECD countries Ireland Italy Poland Luxembourg Hungary United Kingdom Czech Republic United States politiche attive politiche passive Fonte: OCSE

17 Replacement rate = Tasso di rimpiazzo = indennità di disoccupazione in percentuale dell ultimo stipendio

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19 I Sindacati come Istituzione del mercato del lavoro. Ruolo nella contrattazione salariale - Tasso di sindacalizzazione - Copertura - Livello (centralizzazione) - Co-ordinamento

20 Tasso di sindacalizzazione

21

22 Istituzioni Mkt L e Istituzioni Mkt P 1. Esiste una relazione tra il cambiamento delle istituzione del mkt del prodotto e il cambiamento delle istituzioni del mercato del lavoro? Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto chiederci 2. Da cosa sono dettati i cambiamenti delle istituzioni? (North) Modifiche delle condizioni esterne che rendono profittevole cercare di modificare le regole del gioco Learning 3. Se esiste una relazione tra i due mkt, ciò che avviene in uno induce cambiamenti nell altro.

23 I dati illustrati nelle tabelle precedenti sono tratti da: EPL: OECD (2004) Employment Outlook, chapter 2 Altre Istituzioni: Nickell (2003) Labour market Institutions and Unemployment in OECD countries, Cesifo Dice Report.

24 Legami tra mkt lavoro e mkt prodotto Vi sono molti legami tra mkt lavoro e mkt prodotto (es: ciclo) Alcuni legami possono spingere a cambiare le regole del gioco. Questi legami hanno a che fare con la spartizione delle rendite.

25 La spartizione delle rendite Richiamo del conetto di rendita economica Come vengono spartite le rendite, laddove esistono? Supponiamo di considerare che i lavoratori e le imprese (imprenditori) siano i due percettori del valore prodotto dall impresa nel processo di produzione. La distribuzione del reddito è quindi tra salari e profitti. Per sapere quanto va ai salari e quanto ai profitti serve conoscere il meccanismo di determinazione dei salari (per differenza si ottiene poi il profitto) Conoscendo la regola salariale, si può sapere se e in che misura I lavoratori riescono a godere di (parte) delle rendite

26 La contrattazione Un modo realistico con cui vengono fissati i salari è tramite la contrattazione. In Italia la contrattazione è a due livelli: nazionale, di categoria (i contratti collettivi nazionali) e decentrata ( a livello di impresa) Il Sindacato di ogni categoria contratta a livello nazionale per tutta la categoria: il contratto viene applicato anche a chi non è iscritto al sindacato (vedi dati sulla copertura).

27 Costruire un modello che spieghi la contrattazione e i suoi risultati Obiettivo: Costruire un modello del funzionamento del mkt del lavoro in presenza del Sindacato. Punto di partenza: osservazione della realtà, esperienza. Cosa si osserva: i risultati (incrementi salariali,.) frutto delle interazioni tra le richieste espresse dal Sindacato, le concessioni delle imprese e i vincoli esistenti. Cosa non si osserva: le preferenze, potenzialmente conflittuali, tra le due parti e i meccanismi che portano, eventualmente, ad una riconciliazione Per rappresentare il processo della contrattazione introduciamo, di seguito, un modello analitico.

28 E possibile stimare il differenziale salariale? D i s W = i Wi, i = lavoratore (o impresa) n W i n NOTA Il differenziale medio (di lavoratori o imprese) dipende da: - Diverse caratteristiche del lavoratore (o dell impresa), pagate allo stesso prezzo - Diversi prezzi a cui sono pagate le stesse caratteristiche

29 Stime dei differenziali salariali ITALIA FRANCIA GRAN BRET USA CANADA Settore metalmeccanico 1990 Settore privato 1990 Settore privato 1984 Settore privato Settore privato % operai 8% impiegati 5%-7% operai 8% operai 3% operai spec 12%-20% operai 8%-10% operai

30 Gli obiettivi delle due parti Ipotesi sugli obiettivo del Sindacato. Funzione di utilità del Sindacato Ipotesi sugli obiettivi dell impresa Funzione di profitto Grafici

31 Obiettivi del Sindacato Si sa poco di preciso; qualcosa dalla letteratura riguardante le Relazioni Industriali ma scarsa evidenza sistematica. Alcuni obiettivi possono essere conflittuali (salario e occupazione in un impresa); alcuni obiettivi sono di natura politica. Vi possono essere obiettivi diversi, conflittuali tra leadership e gli iscritti. I modelli ortodossi ipotizzano: a) che il sindacato si preoccupi dell interesse economico dei suoi iscritti. b) Che i lavoratori iscritti siano tutti i uguali c) Che l interesse economico sia rappresentabile da salario (W) e occupazione (N). U(W,N) Attenzione: l obiettivo dell occupazione riassume l interesse per: ore di lavoro, sforzo, numero di lavoratori per macchina

32 Funzione di utilità del sindacato Due le tipologie più utilizzate 1. Somma delle utilità degli iscritti (utilitaristica). Se gli iscritti sono uguali, U = n u(w) Se si creano disoccupati tra gli iscritti: U = n u(w) + (m-n) u (b) iscritti=m, occupati=n 2. Utilità attesa degli iscritti EU = n/m u(w) + (m-n)/m u (b) La differenza principale tra (1) e (2) sta nel ruolo di m.

33 W La curva di indifferenza del sindacato utilità N

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